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Precari ieri e oggi, quale il domani - Regione Toscana

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po e dedizione, oltre che in termini di costruzione della propria<br />

identità personale, un percorso tuttavia che ha caratteristiche,<br />

competenze ed ab<strong>il</strong>ità che spesso lo rendono poco spendib<strong>il</strong>e<br />

al di fuori del settore pubblico o addirittura del singolo ente.<br />

Pertanto, non solo rimangono irrealizzate e irrealizzab<strong>il</strong>i, se non<br />

per pochi, le prospettive di stab<strong>il</strong>izzazione, ma diventa anche<br />

diffic<strong>il</strong>e rimettersi in gioco, spesso in età non così giovane (per<br />

alcuni è stata superata abbondantemente la soglia convenzionale<br />

dei 35 anni di ingresso nell’età adulta), in un mercato del lavoro<br />

come quello toscano caratterizzato da una domanda di lavoro<br />

attestata su bassi livelli di qualificazione dei prof<strong>il</strong>i richiesti, con<br />

conseguenti difficoltà di assorbimento dei soggetti in possesso<br />

di elevati titoli di studio.<br />

Tra le altre principali dimensioni di insoddisfazione dei lavoratori<br />

intervistati, è emersa anche la frustrazione derivante dall’immeritata<br />

disuguaglianza di trattamento rispetto ai colleghi<br />

dipendenti, sia nel caso in cui svolgano le stesse attività, e ancor<br />

più nel caso in cui ricoprano incarichi niente affatto straordinari<br />

e non svolti da nessun altro.<br />

Si tratta, infatti, di una forza lavoro che, seppure a termine,<br />

è consapevole di essere una componente tutt’altro che marginale<br />

per la Pubblica Amministrazione, vista l’entità e le caratteristiche<br />

delle attività svolte, ma che si percepisce (e si trova) in un vuoto<br />

di cittadinanza. La tipicità dell’attività svolta è, infatti, associata<br />

all’atipicità della condizione contrattuale, che li relega nella condizione<br />

di lavoratori di serie B, inclusi solo temporaneamente nelle<br />

tutele (come i lavoratori a tempo determinato), oppure esclusi<br />

(parzialmente o totalmente) dalle principali tutele (come collaboratori,<br />

titolari involontari di partita IvA, borsisti ecc.).<br />

È emersa, a questo proposito, una forte domanda di tutele<br />

e garanzie, che dovrebbero compensare la preoccupazione per<br />

la precarietà dei rapporti di lavoro e che costituiscono <strong>il</strong> terreno<br />

ideale per lo sv<strong>il</strong>uppo di azioni di tipo collettivo. Si tratta di<br />

richieste relative ad una legislazione più protettiva in materia<br />

di diritti, di tutele contrattuali relative alle retribuzioni e alle<br />

condizioni costitutive del rapporto di lavoro, oltre che quelle di<br />

maggiori prestazioni nel campo delle politiche sociali, in particolare<br />

sul versante della maternità e della previdenza.<br />

Un primo segnale positivo di accoglimento di tali richieste<br />

è ravvisab<strong>il</strong>e nel tentativo compiuto in varie amministrazioni<br />

pubbliche toscane di ampliare ed integrare <strong>il</strong> sistema delle tutele<br />

per i lavoratori non standard attraverso la stipula di accordi<br />

sindacali.<br />

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