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Precari ieri e oggi, quale il domani - Regione Toscana

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La proposta ha sollevato non poche reazioni da parte sia dei lavoratori<br />

dipendenti che delle organizzazioni sindacali, che hanno<br />

portato prima al congelamento della delibera, poi al ridimensionamento<br />

dell’entità finanziaria della manovra fino ad arrivare all’esclusione<br />

del fondo di produttività nel concorrere ai risparmi. I lavoratori<br />

flessib<strong>il</strong>i di Prato interpellati sull’evento hanno sottolineato<br />

un’evidente presa di distanza non solo da parte dei propri colleghi<br />

dipendenti, ma anche delle stesse organizzazioni sindacali.<br />

La vicenda è tanto più <strong>il</strong>luminante se teniamo presente <strong>il</strong> contesto<br />

di riferimento, ossia un’area distrettuale, dove <strong>il</strong> lavoro per<br />

decenni è stato fonte di integrazione e <strong>il</strong> dialogo sociale prassi<br />

consolidata nelle relazioni industriali. In particolare <strong>il</strong> metodo<br />

concertativo ha rappresentato uno dei punti di forza del sistema<br />

locale, soprattutto nei suoi momenti più diffic<strong>il</strong>i, che ha reso Prato<br />

un modello di riferimento non solo per <strong>il</strong> dinamismo imprenditoriale,<br />

i livelli di crescita economica e di benessere, ma anche per<br />

la qualità delle relazioni tra gli attori pubblici e privati nell’area.<br />

Questo rapporto fra dipendenti e collaboratori mi ha colpito in<br />

questi ultimi periodi. Con la Finanziaria c’è stata questa netta divaricazione<br />

fra chi è assunto e chi non lo è. La Legge praticamente<br />

scaricava sui collaboratori tutte le crisi finanziarie e tutte le spese.<br />

Nessuno chiaramente rinuncia ai diritti acquisiti, per quanto<br />

riguarda lo stipendio, ma forse anche altro. E si è sentita la netta<br />

divaricazione fra lo status di collaboratore esterno e quello di dipendente<br />

interno (laureato in Economia e Commercio, 35 anni).<br />

Passare per i corridoi e vedere le persone che si girano e che<br />

ti guardano male, come dire te mi stai rubando un euro. A noi è<br />

successo così (laureata in Architettura, 34 anni).<br />

Il mio punto di vista è che è molto diffic<strong>il</strong>e toccare dei priv<strong>il</strong>egi<br />

di chi già è assunto. È chiaro che scatena, io lo capisco benissimo,<br />

che scatena delle enormi resistenze. Al tempo stesso, riconosco che<br />

c’è un divario tra chi è collaboratore rispetto a un dirigente, ma<br />

lo stesso fra un dipendente e un dirigente, ci sono delle differenze<br />

che sono andate un po’ troppo verso <strong>il</strong> modello privato. In un ente<br />

pubblico devi fare una cosa proprio grave, ma grave, grave, grave<br />

per essere mandato via. Mentre in una azienda privata <strong>il</strong> dirigente<br />

tre riduzioni potevano derivare dalla razionalizzazione sui servizi (300 m<strong>il</strong>a<br />

euro), dalla diminuzione dello stanziamento per le trasferte dei dipendenti<br />

(1 0 m<strong>il</strong>a euro), dal congelamento degli straordinari (50 m<strong>il</strong>a euro), ecc.<br />

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