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Precari ieri e oggi, quale il domani - Regione Toscana

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anza dei casi le persone si sono trovate a dover accettare tale<br />

condizione, perché <strong>il</strong> mercato non offriva alternative e/o perché<br />

per svolgere una certa professione non esistevano altre opportunità<br />

se non quella di lavorare con contratti atipici (Magatti,<br />

Fullin, 00 ; Giovani, 005).<br />

Tanto più vero nell’accesso al pubblico impiego dove, in assenza<br />

di concorsi per posti a tempo indeterminato, i contratti<br />

atipici rappresentano l’unico modo per entrare in contatto con<br />

la Pubblica Amministrazione.<br />

La porta di accesso all’impiego nel settore pubblico, seppure<br />

con rapporti di lavoro a termine, ha comunque rappresentato<br />

per molti dei nostri intervistati <strong>il</strong> raggiungimento di un importante<br />

traguardo sotto molteplici punti di vista.<br />

In primo luogo, perché l’occasione di lavoro è stata associata<br />

alla protezione e alla sicurezza dell’impiego che, almeno fino a<br />

pochi anni fa, <strong>il</strong> pubblico garantiva: <strong>il</strong> posto in una Pubblica Amministrazione<br />

è stato visto come un ambito di lavoro regolare,<br />

dove poter godere di tutte le forme di tutela e che, soprattutto<br />

per le donne, poteva consentire di adottare strategie più agevoli<br />

di conc<strong>il</strong>iazione con le esigenze fam<strong>il</strong>iari. Di fronte all’opportunità<br />

di intraprendere un percorso che si riteneva avrebbe portato<br />

in poco tempo alla stab<strong>il</strong>ità lavorativa, si era anche disponib<strong>il</strong>i<br />

a rinunciare a maggiori livelli retributivi che, invece, un impiego<br />

analogo nel privato poteva garantire.<br />

Per me entrare in questa amministrazione sei anni fa è stata<br />

l’occasione della vita, una cosa veramente incredib<strong>il</strong>e, una grossissima<br />

opportunità e ne sono stata felice per molti anni. Per me era<br />

veramente tanto. Mi sono fatta allettare dall’idea di rimanere nel<br />

pubblico, perché comunque era una soluzione che non ti permetteva<br />

di guadagnare grandi soldi, ma sicuramente è più sicura del<br />

privato (laureata in Architettura, 38 anni).<br />

Inoltre, taluni hanno sottolineato <strong>il</strong> prestigio connesso al<br />

lavoro in un ente pubblico: anche in presenza di occasioni di<br />

lavoro a termine e con remote prospettive di assunzione, l’idea<br />

di lavorare per una Pubblica Amministrazione, magari r<strong>il</strong>evante<br />

sul territorio, ha rappresentato un’opportunità ugualmente attraente,<br />

soprattutto perché, come molti hanno evidenziato, in<br />

questo settore hanno ottenuto la possib<strong>il</strong>ità di svolgere un’attività<br />

coerente con <strong>il</strong> proprio titolo di studio. A questo proposito<br />

bisogna ricordare come questi lavoratori svolgano spesso professioni<br />

di carattere intellettuale e tecnico di medio ed elevato<br />

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