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Precari ieri e oggi, quale il domani - Regione Toscana

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di pianificazione di medio lungo-periodo (comprarsi una casa,<br />

farsi una famiglia…). A questo proposito i risultati mostrano la<br />

diffusione di contratti mediamente di breve durata (solo <strong>il</strong> 14% è<br />

in possesso di un contratto valido per un anno o più) che risultano<br />

particolarmente diffusi soprattutto tra le donne e coloro che<br />

lavorano in settori sottoposti alla stagionalità del lavoro (agricoltura,<br />

alberghi e ristoranti).<br />

Essere destinatari di un certo numero di contratti rinnovati<br />

senza soluzione di continuità può essere un costo ritenuto accettab<strong>il</strong>e<br />

nel caso vi sia la prospettiva di una stab<strong>il</strong>izzazione ma, a<br />

questo proposito, la percezione che gli intervistati hanno circa le<br />

loro prospettive occupazionali future non è risultata ottimistica<br />

(solo <strong>il</strong> 13% ritiene possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> raggiungimento di un contratto a<br />

tempo indeterminato), così come pessimistiche sono le previsioni<br />

circa la possib<strong>il</strong>ità di ottenere a tempo debito un trattamento<br />

pensionistico adeguato (solo <strong>il</strong> 15% pensa che avrà in futuro una<br />

pensione dignitosa).<br />

Anche la situazione relativa ai redditi mostra una condizione<br />

di svantaggio per quanto riguarda la componente di coloro che<br />

vivono una situazione di instab<strong>il</strong>ità. Il reddito mens<strong>il</strong>e dei lavoratori<br />

flessib<strong>il</strong>i è infatti sensib<strong>il</strong>mente inferiore a quello di coloro<br />

che lavorano a tempo indeterminato (circa la metà si colloca<br />

in una fascia di reddito che non supera i 900 euro mens<strong>il</strong>i). Le<br />

donne, secondo un noto fenomeno di discriminazione di genere,<br />

a tutti i livelli ricevono salari medi più bassi.<br />

Ma quali sono le richieste in termini di tutele e garanzie che<br />

vengono ritenute prioritarie per i lavoratori flessib<strong>il</strong>i? La maggioranza<br />

degli intervistati vorrebbe che fosse resa più sicura l’occupazione,<br />

incrementando <strong>il</strong> lavoro a tempo indeterminato, una<br />

quota significativa ritiene fondamentale l’introduzione di tutele<br />

certe per quanto attiene la malattia, la maternità, gli infortuni.<br />

r<strong>il</strong>evante anche la quota di coloro che segnalano la necessità<br />

di prevedere livelli retributivi più elevati (monetizzando, in un<br />

certo senso, le tutele di lavoro) che aggrega, sia tra i tipici che<br />

tra gli atipici, maggiore consenso rispetto alla possib<strong>il</strong>e introduzione<br />

dell’indennità di disoccupazione, facendo emergere un<br />

atteggiamento di implicita accettazione del “venire meno di un<br />

quadro di stab<strong>il</strong>ità” che non riguarda solo <strong>il</strong> mercato del lavoro,<br />

ma anche l’organizzazione del welfare (Carr<strong>ieri</strong>, Damiano, Ugolini,<br />

005).<br />

Nel Capitolo 7 viene inquadrata, dal punto di vista quantitativo,<br />

la diffusione della flessib<strong>il</strong>ità del lavoro nel pubblico impiego<br />

che evidenzia una crescita generalizzata in tutte le tipologie<br />

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