tipizzazione e caratterizzazione di varietà precoci di patata ... - PbgLab
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LOMBARDI TRACCIABILITà DELLA PATATA PRECOCE ITALIANA<br />
na, <strong>di</strong>fatti, accanto ad elementi tra<strong>di</strong>zionali, presenta<br />
oggi realtà interessanti dal punto <strong>di</strong> vista del miglioramento<br />
qualitativo della produzione. Gli aspetti più<br />
salienti <strong>di</strong> questo miglioramento riguardano sia la<br />
fase produttiva che quelle successive <strong>di</strong> lavorazioneconfezionamento.<br />
Esso interessa sia i grossi commercianti<br />
che le OP e, più in dettaglio, consiste nella<br />
sperimentazione <strong>di</strong> nuove <strong>varietà</strong>, introduzione <strong>di</strong><br />
modalità <strong>di</strong> coltivazione biologica e/o integrata, modalità<br />
<strong>di</strong> confezionamento ed etichettatura del prodotto.<br />
Ne segue, spesso, l’adesione a sistemi <strong>di</strong> tracciabilità<br />
e a marchi <strong>di</strong> provenienza e/o <strong>di</strong> qualità che,<br />
pur non avendo un riconoscimento nazionale e/o<br />
europeo, costituiscono un significativo tentativo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fferenziazione del prodotto campano com’è avvenuto<br />
con l’istituzione del già richiamato marchio regionale<br />
Patata felix iv. Rispetto alle OP, i commercianti<br />
risultano attenti più al <strong>di</strong>scorso varietale e a quello<br />
lavorazione-confezionamento-etichettatura. Riguardo<br />
al confezionamento, prendono sempre più piede le<br />
confezioni <strong>di</strong> piccola taglia, 1,5-2,5 kg, la cui etichetta<br />
riporta informazioni su provenienza, modalità <strong>di</strong><br />
coltivazione, <strong>varietà</strong>, calibratura e consigli d’uso.<br />
L’indagine svolta per in<strong>di</strong>viduare ed analizzare i<br />
costi relativi alle <strong>di</strong>verse fasi/operazioni (Per quanto<br />
attiene ai costi relativi alla produzione, la metodologia<br />
adottata per la determinazione dei risultati<br />
economici delle aziende (costo <strong>di</strong> produzione e red<strong>di</strong>tività)<br />
si basa sul calcolo del costo <strong>di</strong> produzione<br />
<strong>di</strong> riferimento [CPR] inteso quale sommatoria dei costi<br />
espliciti [Ce] e dei costi impliciti [Ci]) ha previsto<br />
interviste, effettuate a fine estate 2011, ai principali<br />
grossisti ed alle principali OP che operano in Campania,<br />
localizzati nelle aree <strong>di</strong> produzione tra<strong>di</strong>zionale<br />
della <strong>patata</strong> precoce campana che, ovviamente,<br />
producono e commercializzano anche <strong>patata</strong> comune<br />
oltre che altri ortofrutticoli. Da sottolineare, ai fini<br />
della determinazione dei costi, che la <strong>patata</strong> precoce<br />
presenta <strong>di</strong>verse <strong>varietà</strong> dalle caratteristiche organolettiche,<br />
<strong>di</strong> serbevolezza e resistenza agli stress assai<br />
variabili i cui costi <strong>di</strong> produzione possono variare<br />
significativamente. Di conseguenza, anche i prezzi<br />
<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta possono presentare un’elevata variabilità,<br />
in funzione della <strong>varietà</strong>, del momento e delle<br />
modalità <strong>di</strong> raccolta, dell’andamento climatico, della<br />
specifica piazza <strong>di</strong> contrattazione e persino del mo-<br />
iv L’iniziativa regionale ha costituito per qualche Associazione uno stimolo<br />
a fare in proprio, cimentandosi nella registrazione <strong>di</strong> un proprio marchio,<br />
come quello Patata Fresca Campana della OP Campania Patate, quale elemento<br />
<strong>di</strong> rilancio del prodotto per il consumo fresco, sia a livello nazionale<br />
che internazionale.<br />
mento della giornata in cui si effettuano gli scambi.<br />
In particolare, nell’ultima annata agraria, il prezzo<br />
della <strong>patata</strong> precoce commercializzata nei principali<br />
mercati ortofrutticoli all’ingrosso, è risultato compreso<br />
tra un minimo <strong>di</strong> 20 €/q ed un massimo <strong>di</strong> 35 €/q<br />
v. Si comprende, dunque, quanto sia problematica<br />
la ricostruzione e l’interpretazione dei costi lungo i<br />
<strong>di</strong>versi sta<strong>di</strong> della filiera. Nei questionari è stata prevista,<br />
perciò, una sezione apposita per la rilevazione<br />
dei costi sostenuti in relazione alle <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> lavorazione<br />
del prodotto, vale a <strong>di</strong>re: trasporto, lavorazione,<br />
confezionamento, stoccaggio e certificazione.<br />
In base alle informazioni ottenute i costi risultano<br />
<strong>di</strong>stribuiti come <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cato vi. Il trasporto,<br />
che avviene esclusivamente su gomma, è una delle<br />
voci più importanti incidendo, me<strong>di</strong>amente, per<br />
un ammontare pari a 3-3,5 €/q <strong>di</strong> prodotto. Le fasi<br />
<strong>di</strong> lavorazione-confezionamento hanno un’incidenza<br />
che <strong>di</strong>pende dalla lavorazione effettuata e dalle<br />
confezioni utilizzate. Difatti, queste tipologie <strong>di</strong> costo<br />
sono quelle per le quali si sono riscontrate le<br />
maggiori <strong>di</strong>fferenze potendo variare da un minimo<br />
da 2,5 €/q a un massimo <strong>di</strong> 5-6 €/q. Ciò <strong>di</strong>pende<br />
dalle caratteristiche del prodotto che esce dal magazzino.<br />
Laddove le fasi <strong>di</strong> scarico, lavaggio, scarto<br />
e calibratura della merce sono molto accurate, così<br />
come avviene quando il prodotto viene confezionato<br />
in contenitori <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a-piccola taglia (cassette o<br />
sacchetti riciclabili <strong>di</strong> 1,5-3 kg ma anche sacchi fino<br />
a 15-20 kg) con etichetta riportante informazioni su<br />
provenienza e certificazioni, allora il costo è quello<br />
massimo in<strong>di</strong>cato. Se, viceversa, il grado <strong>di</strong> accuratezza<br />
delle fasi <strong>di</strong> lavorazione è inferiore perché<br />
il prodotto magari è destinato ad essere venduto<br />
come prodotto sfuso o essere ulteriormente lavorato<br />
da altri, allora il costo è decisamente più basso.<br />
Anche per i costi relativi allo stoccaggio è stata riscontrata<br />
una notevole variabilità che <strong>di</strong>pende dai<br />
tempi e dalle modalità <strong>di</strong> permanenza del prodotto<br />
in magazzino. Se, come avviene spesso nel caso<br />
della <strong>patata</strong> precoce commercializzata dagli operatori<br />
intervistati, si tratta <strong>di</strong> una breve permanenza<br />
(alcuni giorni) allora il costo si aggira sui 2,5 €/q;<br />
se, invece, si tratta <strong>di</strong> stoccaggio <strong>di</strong> merce lavorata<br />
che resta in frigorifero anche qualche mese, in attesa<br />
vDa precisare che quello massimo in<strong>di</strong>cato è un prezzo “eccezionale” che<br />
si è verificato in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mercato particolari e comunque con un prodotto<br />
<strong>di</strong> qualità elevata quale, per esempio, quello <strong>di</strong> <strong>varietà</strong> Agata, ben<br />
presentata.<br />
vi Le <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> costi sono comprensive <strong>di</strong> quelli relativi al lavoro<br />
impiegato, all’uso <strong>di</strong> impianti e macchinari ed alle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> confezioni<br />
utilizzate.<br />
80 MINERVA BIOTECNOLOGICA Marzo 2012