tipizzazione e caratterizzazione di varietà precoci di patata ... - PbgLab
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SIGILLO INdAGINE SuLLO STATO fITOSANITARIO dELLE PROduzIONI dI VARIETà PRECOCI dI PATATA dA CONSuMO<br />
anni <strong>di</strong> sperimentazione la <strong>caratterizzazione</strong> è stata<br />
effettuata sia con meto<strong>di</strong> sierologici (TAS-ELISA)<br />
che molecolari (touch down multiplex RT-PCR). In<br />
questo biennio i due meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>agnostici sono stati<br />
messi a confronto. La <strong>caratterizzazione</strong> sierologica<br />
ha consentito la <strong>di</strong>stinzione delle varianti in PVY O<br />
e PVY N ma non ha permesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere i ceppi<br />
ricombinanti. Come riportato in bibliografia, la variante<br />
NTN non viene <strong>di</strong>stinta dagli isolati PVY N così<br />
come la variante Wilga non viene <strong>di</strong>stinta dal ceppo<br />
comune. L’identificazione dei ceppi necrotici Wilga<br />
come varianti O conferisce ambiguità ai risultati delle<br />
analisi <strong>di</strong>agnostiche. In alcuni paesi, per la certificazione<br />
dei tuberi-seme, è ammessa una certa soglia<br />
<strong>di</strong> tolleranza per gli isolati comuni mentre non è<br />
consentita la presenza dei ceppi necrotici; in paesi<br />
come il Canada, la mancata identificazione <strong>di</strong> questi<br />
ultimi è stata la causa <strong>di</strong> una incontrollata <strong>di</strong>ffusione<br />
degli isolati necrotici sul territorio 26.<br />
Il protocollo <strong>di</strong> RT-PCR messo a punto da Lorenzen<br />
e collaboratori consente, invece, <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere<br />
contemporaneamente tutte le varianti e <strong>di</strong> identificare<br />
con maggiore precisione le infezioni miste, dovute<br />
a due o più varianti in uno stesso tessuto.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>caratterizzazione</strong> effettuato sui ceppi<br />
<strong>di</strong> PVY isolati nel corso <strong>di</strong> questo lavoro ha permesso<br />
<strong>di</strong> rilevare una maggiore frequenza degli isolati<br />
ricombinanti rispetto agli originari. In particolare, è<br />
stata registrata una maggiore presenza della variante<br />
PVY NTN rispetto alla variante Wilga. Nell’anno 2008,<br />
la totalità degli isolati provenienti dalla Puglia ricadeva<br />
nella variante NTN e l’anno successivo se ne è<br />
registrata una maggiore frequenza rispetto al ricombinate<br />
Wilga, in<strong>di</strong>pendentemente dall’origine geografica<br />
dei tuberi. Risultati simili sono stati ottenuti<br />
in seguito a monitoraggi eseguiti in Svizzera 27 e in<br />
altri paesi europei 28.<br />
Molto poco frequente è stato il rinvenimento del<br />
PVY O, riscontrato solo nell’anno 2010 in tuberi provenienti<br />
dalla Puglia, mentre le varianti PVY N e PVY C<br />
non sono mai state ritrovate. d’altra parte, i casi <strong>di</strong><br />
infezione da PVY N e PVY C riscontrati sino ad oggi<br />
sono stati piuttosto rari anche in altre aree geografiche<br />
29, 30 e il rilevamento delle due varianti ricombinanti<br />
nella quasi totalità dei campioni testimonia<br />
quanto sia comune la ricombinazione genetica nei<br />
Potyvirus in generale e nel PVY in particolare 14.<br />
In seguito all’osservazione della <strong>di</strong>stribuzione delle<br />
<strong>di</strong>verse varianti, gli stu<strong>di</strong> sono stati completati da<br />
un’analisi filogenetica <strong>di</strong> un frammento a cavallo<br />
della regione genica VPG-NIa. Tale analisi ha con-<br />
sentito <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere gli isolati in due grossi gruppi;<br />
nel primo sono ricaduti gli isolati appartenenti alla<br />
variante NTN mentre, nel secondo, gli isolati Wilga<br />
e O. La composizione in basi delle sequenze dei <strong>di</strong>versi<br />
ceppi, nell’ambito <strong>di</strong> ciascuno dei due gruppi,<br />
risulta essere però piuttosto omogenea e non permette<br />
<strong>di</strong> trovare una correlazione tra sequenza e origine<br />
geografica dell’isolato. Gli isolati della variante<br />
PVY NTN provenienti dall’Egitto risultano essere, in<br />
questa regione nucleoti<strong>di</strong>ca, del tutto simili agli isolati<br />
ritrovati in tuberi pugliesi e siciliani e, inoltre, le<br />
loro sequenze non si <strong>di</strong>scostano <strong>di</strong> molto da quelle<br />
riportate in banca dati per ceppi tedeschi e americani.<br />
Risultati simili sono stati ottenuti in seguito a stu<strong>di</strong><br />
eseguiti negli Stati uniti in cui, le sequenze <strong>di</strong> ceppi<br />
necrotici americani sono risultate molto simili agli<br />
isolati europei 31. Anche gli isolati Wilga rinvenuti<br />
nei campioni analizzati sono molto simili tra loro<br />
e le sequenze della regione nucleoti<strong>di</strong>ca stu<strong>di</strong>ata si<br />
<strong>di</strong>fferenziano, seppure leggermente, da quelle riportate<br />
in banca dati per l’isolato 261-4 (AM113988)<br />
tedesco, per il ceppo PVY Wilga (Ef558545) polacco<br />
o per il ceppo PVY O139 (u09509) canadese. Stu<strong>di</strong><br />
preliminari eseguiti nella regione <strong>di</strong> ricombinazione<br />
HC-Pro/P3 hanno invece consentito una certa <strong>di</strong>stinzione<br />
delle sequenze <strong>di</strong> isolati italiani rispetto<br />
alle sequenze riportate in banca dati (Tomassoli L.,<br />
comunicazione personale).<br />
Conclusioni<br />
In questo lavoro sono riportati i risultati delle<br />
analisi per la valutazione dello stato fitosanitario <strong>di</strong><br />
tuberi <strong>di</strong> <strong>patata</strong> precoce prelevati nell’Italia meri<strong>di</strong>onale<br />
e in Sicilia.<br />
Il patogeno che ha inciso maggiormente sulla<br />
qualità dei tuberi analizzati è risultato essere il virus<br />
Y della <strong>patata</strong> e, in particolare, la sua variante<br />
PVY NTN, agente della maculatura anulare necrotica<br />
dei tuberi. Il virus si trasmette in maniera non persistente<br />
a mezzo <strong>di</strong> afi<strong>di</strong> ma la sua propagazione è<br />
favorita anche dall’uso <strong>di</strong> tuberi-seme infetti 1. Nella<br />
maggior parte dei campioni analizzati i sintomi della<br />
malattia non erano evidenti pertanto la <strong>di</strong>agnosi con<br />
meto<strong>di</strong> analitici risulta fondamentale per rilevare il<br />
patogeno e per limitarne, <strong>di</strong> conseguenza, la <strong>di</strong>ffusione.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o filogenetico eseguito nella regione<br />
VPG/NIa degli isolati italiani ha consentito la <strong>di</strong>stinzione<br />
<strong>di</strong> due gruppi corrispondenti alle due varianti<br />
ricombinanti (PVY NTN e Wilga) ma non ha messo in<br />
68 MINERVA BIOTECNOLOGICA Marzo 2012