tipizzazione e caratterizzazione di varietà precoci di patata ... - PbgLab
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LA PROTEOMICA SCELZA<br />
tato da Delaplace et al. 3, ha permesso <strong>di</strong> estrarre<br />
una maggior quantità <strong>di</strong> proteine e <strong>di</strong> ottenere gel<br />
<strong>di</strong> migliore qualità. La concentrazione <strong>di</strong> proteine<br />
riscontrata nelle cv siciliane oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o (Antea,<br />
Arinda e Spunta) è risultata maggiore rispetto a<br />
quelle campane e pugliesi, probabilmente a causa<br />
<strong>di</strong> fattori ambientali. Infatti la temperatura durante<br />
la crescita della pianta, le origini geografiche, la<br />
data <strong>di</strong> raccolta ed il tempo <strong>di</strong> conservazione possono<br />
influenzare le proprietà della <strong>patata</strong> 11-14. La<br />
quantità <strong>di</strong> proteine misurata nei tuberi oggetto <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o è stata comunque maggiore rispetto a quella<br />
riportata in letteratura, pari a 1,55 g per 100 g<br />
<strong>di</strong> <strong>patata</strong> liofilizzata 15. Questo risultato potrebbe<br />
essere spiegato dalla non preventiva eliminazione<br />
del periderma (o buccia) dai tuberi analizzati, dal<br />
momento che la buccia è la frazione che contiene<br />
la maggior concentrazione <strong>di</strong> proteine 16.<br />
Le frazioni proteiche estratte dai tuberi provenienti<br />
dalle <strong>di</strong>verse regioni oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sono<br />
state analizzate me<strong>di</strong>ante elettroforesi 2D per meglio<br />
evidenziare il profilo proteico dei tuberi e<br />
per in<strong>di</strong>viduare eventuali marcatori molecolari. Le<br />
proteine del tubero <strong>di</strong> <strong>patata</strong> possono essere classificate<br />
in tre gruppi: le patatine, gli inibitori delle<br />
proteasi e altre proteine 17. I primi due gruppi<br />
rappresentano la frazione principale delle proteine<br />
della <strong>patata</strong>. Le varie isoforme sono legate ad attività<br />
enzimatiche e <strong>di</strong> inibizione che potrebbero<br />
avere rilevanza fisiologica 10. Le patatine, in particolare,<br />
considerate il principale gruppo <strong>di</strong> proteine <strong>di</strong><br />
conservazione e <strong>di</strong>fesa della <strong>patata</strong>, rappresentano<br />
un gruppo <strong>di</strong> glicoproteine con peso molecolare<br />
nell’intervallo <strong>di</strong> 40-45 kDa e il 40% <strong>di</strong> tutte le proteine<br />
solubili presenti nei tuberi <strong>di</strong> <strong>patata</strong> 18. Da<br />
quanto riportato in letteratura le patatine sembrano<br />
essere coinvolte nelle attività <strong>di</strong> alcuni enzimi, quali<br />
esterasi degli aci<strong>di</strong> grassi, aciltransferasi e acil idrolasi<br />
lipi<strong>di</strong>ca 19-21.<br />
Nei proteomi delle <strong>di</strong>verse cv analizzate il gruppo<br />
delle patatine è risultato essere sempre presente<br />
e sempre molto espresso rispetto al totale delle<br />
proteine rilevate. Proteine a più basso peso molecolare<br />
(72 kD) che, in accordo con quanto riportato da<br />
Lehesranta et al. 7, sarebbero proteine coinvolte nel<br />
metabolismo dei fenoli e nel loro deposito nei tuberi.<br />
Conclusioni<br />
Alla luce dei risultati ottenuti l’analisi proteomica<br />
dei tuberi <strong>di</strong> <strong>patata</strong> può essere considerata un<br />
buono strumento per in<strong>di</strong>viduare marker molecolari<br />
che possano essere utili all’identificazione e alla<br />
<strong>tipizzazione</strong> dei tuberi <strong>di</strong> <strong>patata</strong>. Ciò nonostante il<br />
contributo <strong>di</strong> una successiva analisi <strong>di</strong> spettrometria<br />
<strong>di</strong> massa che permette l’identificazione delle<br />
proteine presenti nei gel elettroforetici 2D si rende<br />
necessario e può rafforzare la vali<strong>di</strong>tà e l’applicabilità<br />
delle tecniche proteomiche.<br />
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Vol. 24 - Suppl. 1 al N. 1 MINERVA BIOTECNOLOGICA 41