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Come decifrare i segni precoci dei disturbi psichiatrici “lievi ... - Fimp

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<strong>Come</strong> <strong>decifrare</strong> i <strong>segni</strong> <strong>precoci</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>disturbi</strong> <strong>psichiatrici</strong> <strong>“lievi</strong>” nel bambino<br />

(ansia (ansia, depressione, depressione attacchi di panico, panico<br />

somatizzazioni)<br />

Roberto Gaggero<br />

Neuropsichiatra p Inf. - Psicoterapeuta p<br />

Consulente U.O. Pediatria - Ospedale San Paolo Savona<br />

Responsabile Comunità Terapeutica per Adolescenti<br />

“La Finestra sul Porto”<br />

VI Congresso Nazionale FIMP<br />

Genova 27 - 29 Settembre 2012


Psichiatria dell'eta' evolutiva<br />

e il pediatra di famiglia<br />

a) dimensioni del problema<br />

b) ) origine g di <strong>disturbi</strong> p<strong>psichiatrici</strong><br />

nei<br />

bambini e negli adolescenti<br />

c) ) di diagnosi i psichiatrica i hi t i in i età tàevolutiva l ti<br />

d) ruolo del pediatra di famiglia


Cl Classificazione ifi i delle d ll diagnosi di i in i psichiatria i hi t i<br />

a) <strong>disturbi</strong> internalizzati (ansia, (ansia depressione ..) )<br />

b) <strong>disturbi</strong> esternalizzati (dis. comportamento..)<br />

c) <strong>disturbi</strong> somatici (dis. funzionali, psicosomatica)


La prevalenza lifetime <strong>dei</strong><br />

<strong>disturbi</strong> <strong>psichiatrici</strong> nel mondo<br />

(World Psychiatry 2007)<br />

- <strong>disturbi</strong> <strong>psichiatrici</strong> in 17 paesi: 12 - 47%<br />

- <strong>disturbi</strong> <strong>psichiatrici</strong> Italia: 18,1%<br />

- <strong>disturbi</strong> d'ansia Italia: 11%<br />

- <strong>disturbi</strong> dell'umore Italia: 9,9 %<br />

- <strong>disturbi</strong> del comportamento Italia 1,7%<br />

- abuso di sostanze Italia 11,3% 3%


Psichiatria dell'eta' evolutiva: ETA' ESORDIO<br />

(World Psychiatry 2007)<br />

- DISTURBI ANSIA: età in anni<br />

. ansia separazione 7 - 14<br />

. fobie 7 - 14<br />

. ansia generalizzata, attacchi panico 24 - 50<br />

- DISTURBI UMORE (depressione): 29 - 43<br />

- DISTURBI CONTROLLO IMPULSI:<br />

. ADHD 7 - 9<br />

. dist oppositivo-provocatorio oppositivo provocatorio 7 - 15<br />

. dist della condotta 9 - 14<br />

- ABUSO DI SOSTANZE: 18 - 29


Epidemiologia ed età di esordio <strong>dei</strong> <strong>disturbi</strong><br />

<strong>psichiatrici</strong> in età scolare in Italia<br />

(Faravelli 2009; Frigerio 2009)<br />

- Prevalenza di tutti i <strong>disturbi</strong>:<br />

10 10,5 5 % (F (Faravelli) lli)<br />

8,2 % (Frigerio)<br />

- Prevalenza <strong>dei</strong> <strong>disturbi</strong> internalizzati:<br />

6,4 % (Faravelli)<br />

6,5 % (Frigerio)<br />

- prevalenza <strong>dei</strong> <strong>disturbi</strong> esternalizzati:<br />

7,2 % (Faravelli)<br />

1,2 % (Frigerio)


Prevalenza di alcuni <strong>disturbi</strong> psicopatologici<br />

dell’infanzia e dell’adolescenza<br />

- Disturbi d’ansia: 6%<br />

- DDepressione: i 1%<br />

- Ansia di separazione: 1%<br />

- ADHD: 5-10 %<br />

- Disturbi del comporatamento e<br />

del controllo degli impulsi: 7%<br />

- Sintomi somatici funzionali 10-20%


Prevalenza <strong>dei</strong> <strong>disturbi</strong> psicopatologici<br />

in età prescolare (2 (2-6 6 anni)<br />

McDonnell MA, Glod C ( 2003) Prevalence of psychopathology in preschool-age children. J Child Adolesc Psychiatr<br />

NNurs. 16 16:141-52. 141 52<br />

Egger, H. L. and Angold, A. (2006), Common emotional and behavioral disorders in preschool children: presentation,<br />

nosology, and epidemiology. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 47: 313–337.<br />

- review su molte casistiche da 1% al 26%<br />

- mediamente 10 %<br />

- fforme più iù frequenti: f ti ADHD ADHD, disturbo di t b oppositivo iti -<br />

provocatorio, ansia, depressione


L'origine e lo sviluppo <strong>dei</strong> <strong>disturbi</strong><br />

psicopatologici dell’infanzia,<br />

dell’adolescenza ’ e dell'adulto '<br />

A) ) fattori endogeni g determinati dalla ggenetica<br />

e dallo<br />

sviluppo neurobiologico;<br />

B) fattori determinati dalle esperienze, esterne e<br />

interiori


Psicoanalisi<br />

psicoanalisi<br />

psicoanalisi<br />

I modelli interpretativi<br />

psicoanalisi<br />

teorie sistemiche relazionali<br />

antropologia<br />

psicologia dello sviluppo<br />

neuroscienze<br />

psicologia cognitiva sociologia<br />

psicofarmacologia<br />

fenomenologia


I fattori dello sviluppo mentale<br />

a) sviluppo neurobiologico cerebrale<br />

b) genetica<br />

c) nascita e relazione madre/bambino<br />

d) attaccamento e processo di separazione<br />

e) sviluppo cognitivo e sociale<br />

f) )<br />

adolescenza


Ippocrate 5 secolo a. c.<br />

L'uomo dovrebbe sapere che ...


madre<br />

geni ambiente<br />

trascrizione feto<br />

relazione<br />

madre/feto<br />

traduzione<br />

fattori<br />

regolazione<br />

sviluppo<br />

cerebrale<br />

stimoli/<br />

cervello<br />

ll<br />

nascita<br />

bambino<br />

adolescente<br />

adulto<br />

rischi<br />

neonatali<br />

interazioni<br />

madre/bambino/ambiente<br />

la maturazione<br />

personale


Sviluppo cerebrale e psicopatologia<br />

I <strong>disturbi</strong> dello sviluppo psichico e relazionale sono influenzati<br />

dalla maturazione cerebrale:<br />

1) il cervello e la corteccia in particolare maturano molto lentamente dalla vita<br />

embrionale sino all'inizio della terza decade di vita;<br />

2) il cervello del bambino e dell'adolescente è quindi molto diverso dal punto di vista<br />

anatomico e funzionale rispetto all'adulto;<br />

3) nel corso dello sviluppo i fattori genetici e le esperienze <strong>precoci</strong> determinano<br />

l'evoluzione positiva o patologica della maturazione cerebrale e delle conseguenti<br />

funzioni della vita di relazione (conoscenza, ( , emozioni, , socializzazione, , creatività); );<br />

4) durante gli anni della maturazione cerebrale, vi sono fasi di “disarmonia” delle<br />

diverse dvesefunzioni: u o : ad es in adolescenza ado esce a una uapevae prevalenzaade dellee funzioni u o di d eccitamento ecc ta e to<br />

emozionale rispetto ai meccanismi di controllo


Il cervello emotivo<br />

1) ) l'adolescente ha un umore variabile e mostra un netto<br />

disequilibrio tra emozioni e controllo;<br />

2) emozioni:-primarie i i i i di dirette tt allostimolo, ll ti l come paura, gioia, ii<br />

collera, tristezza presenti già nell'infanzia;<br />

- secondarie, apprese dalle esperienze<br />

(condizionamento);<br />

3) riconoscimento delle emozioni nel volto e nella postura:<br />

gioia, paura, rabbia, tristezza, sorpresa, disgusto;<br />

4) tale capacità si sviluppa tra 7 e 18 anni: prima si riconosce la<br />

gioia, poi rabbia e tristezza, poi sorpresa e paura,<br />

meglio nelle femmine


Sviluppo cerebrale e psicopatologia<br />

Le basi cerebrali delle emozioni<br />

- la sede è l'amigdala l amigdala, che fa parte del sistema limbico;<br />

- il sistema limbico riconosce le espressioni facciali e si<br />

attiva molto in risposta alle emozioni negative<br />

- le informazioni emotive hanno due vie:<br />

a) diretta dalla percezione all'amigdala;<br />

b) indiretta dalla percezione alla corteccia e poi<br />

all'amigdala all amigdala (elaborazione)


amigdala


EMOZIONI ED ADOLESCENZA<br />

- le risposte emotive alle espressioni <strong>dei</strong> volti sono più<br />

intense, specie per rabbia e paura;<br />

- a 10-12 anni anche volti “neutri” attivano l'amigdala<br />

(l' (l'ambiguità bi i à ddetermina i ansia i ?)<br />

- nelle ragazze la risposta è elevata solo all'inizio della<br />

nelle ragazze la risposta è elevata solo all inizio della<br />

adolescenza, mentre nei maschi si mantiene più elevata per<br />

tutta l'adolescenza e in età adulta (forse perchè nelle donne<br />

si attiva maggiormente la corteccia frontale inibitoria)


EMOZIONI COMPLESSE E<br />

ADOLESCENZA ADOLESCENZA: LE SCELTE<br />

1) analisi costo/benefici → giusto e ingiusto → scelta del<br />

vantaggio gg immediato o di quello q tardivo;<br />

2) in adolescenza prevale la scelta della ricompensa immediata;<br />

3) il centro di controllo delle scelte è la corteccia orbito-frontale,<br />

che è connessa con il sistema limbico (emozioni) ( ) con la<br />

corteccia somato sensoriale (percezioni) e con la corteccia<br />

frontale laterale (controllo e pianificazione);<br />

4) quindi la corteccia orbito-frontale è il centro di mediazione di<br />

emozioni, percezione e pianificazioni.


LE RICERCA DI EMOZIONI E DI RISCHI IN ADOLESCENZA:<br />

SISTEMA EMOTIVO IPERATTIVO<br />

In adolescenza prevalgono i comportamenti a rischio e il<br />

bisogno di avventura;<br />

- le lororisposte p alla ricompensa p e alla perdita p sono diverse, ,<br />

perchè i centri specifici (gangli della base e n. accumbens)<br />

sono particolarmente attivi;<br />

- il sistema di controllo delle scelte è costituito da:<br />

a) n. accumbens, connesso con corteccia frontale, ricco di<br />

dopamina (abuso di sostanze), si attiva in rapporto all'entità<br />

della ricompensa e alle prospettive;<br />

b sistema di controllo frontale :<br />

area orbito-frontale → reazione a stimoli gratificanti<br />

area fronto-laterale → valutazione del rischio<br />

- ricompensa immediata → aree emotive<br />

ricompensa ritardata → area frontolaterali


Impossibile visualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere danneggiata. Riavviare il computer e aprire di nuovo il file. Se viene visualizzata di nuovo la x rossa, potrebbe essere necessario eliminare l'immagine e inserirla di nuovo.<br />

Nucleo accumbens 34


Orbito frontale


Area prefrontale<br />

Area prefrontale<br />

dorso laterale


Science 301, 386 (2003)<br />

Le influenze genetiche<br />

Influence of Life Stress on Depression: Moderation by a<br />

Polymorphism in the 5-HTT Gene<br />

Avshalom Caspi, Karen Sugden Terrie E. Moffitt, Alan Taylor1 Ian W. Craig,1 HnaLee Harrington,Joseph McClay,<br />

Jonathan Mill,1 , Judy y Martin, , Antony yBraithwaite4<br />

Richie Poulton<br />

In a prospective-longitudinal study of a representative birth cohort, we tested why stressful<br />

experiences lead to depression in some people but not in others.<br />

A functional polymorphism in the promoter region of the serotonin transporter (5-HTT) (5 HTT) gene was<br />

found to moderate the influence of stressful life events on depression. Individuals with one or two<br />

copies of the short allele of the 5-HTT promoter polymorphism exhibited more depressive<br />

symptoms, and suicidality in relation to stressful life events than individuals homozygous for the<br />

long allele allele. This epidemiological study thus provides evidence of a gene-by-environment<br />

gene by environment<br />

interaction, in which an individual’s response to environmental insults is moderated by his or her<br />

genetic makeup.


Science 297, 851 (2002);<br />

Le influenze genetiche<br />

Role of Genotype in the Cycle of Violence in Maltreated<br />

Children<br />

Avshalom Caspi, Joseph McClay, Terrie E. Moffitt,, Jonathan Mill, Judy Martin, Ian<br />

W. Craig, Alan Taylor, Richie Poulton<br />

We studied a large sample of male children from birth to adulthood to determine why<br />

some children who are maltreated grow up to develop antisocial behavior, whereas<br />

others do not not. A functional polymorphism in the gene encoding the neurotransmittermetabolizing<br />

enzyme monoamine oxidase A was found to moderate the effect of<br />

maltreatment. Maltreated children with a genotype conferring high levels of<br />

monoamino oxidasi A expression p were less likely y to develop p antisocial pproblems.<br />

These findings may partly explain why not all victims of maltreatment grow up to<br />

victimize others, and they provide epidemiological evidence that genotypes can<br />

moderate children’s sensitivity to environmental insults.


Relazione bambino-ambiente<br />

(la madre, la nascita ...)<br />

a) )lla genetica ti<br />

b) la vita mentale della madre<br />

c) lo stress materno<br />

d) la psicopatologia della madre in gravidanza<br />

e) ll'abuso abuso di sostanze in gravidanza<br />

f) la nascita e le sue patologie<br />

g) lo stato del neonato<br />

h) la psicopatologia della madre post-partum


Neuroendocrinology 2011<br />

Exposure to Prenatal Psychobiological Stress Exerts<br />

Programming Influences on the Mother and Her Fetus.<br />

Sandman A, Davis M,Buss C et al.


- ffattorii di stress prenatale l ifl influenzano llo sviluppo il dl del ffeto<br />

con<br />

conseguenze che persistono nell'età evolutiva e anche nell'adulto;<br />

- gli eventi stress in gravidanza influenzano dopo la nascita i livelli di<br />

cortisolo e le risposte al dolore del bambino; anche sviluppo<br />

neuromotorio, risposte allo stress, capacità di regolazione emozionale<br />

a 3, 6, 12 e 24 mesi, livelli cognitivi e maturazione a 5 e 8 anni sono<br />

influenzati;<br />

- marker di stress in gravidanaza sono correlati con ritardata maturazione<br />

del feto, anomalie del controllo emozionale, compromisssione cognitiva<br />

e ridotto id tt volume l dll delle aree cerebrali b li di associazione i i specifiche ifi h per<br />

apprendimento e memoria a 6-8 anni.


Neuroscience Biobehavioral Reviews 2005; ; 29 : 237–258<br />

Antenatal maternal anxiety and stress and the<br />

neurobehavioural development of the fetus and child:<br />

links and possible mechanisms. A review<br />

Bea R.H. Van den Bergh, Eduard J.H. Mulder,<br />

Maartenennes


- review di 14 studi sul rapporto tra ansia/stress materno e sviluppo neuro-<br />

comportamentale del feto e del bambino<br />

- lo stato mentale delle madri è valutato per mezzo di batterie specifiche<br />

- lo stato del feto viene studiato mediante l'analisi delle variazioni della frequenza<br />

cardiaca, l'osservazione <strong>dei</strong> movimenti per mezzo degli ultrasuoni e lo studio ritmo<br />

sonno/veglia g<br />

- risultati: l'ansia materna non ha effetti immediati ma determina a lungo termine un<br />

aumento della veglia, delle variazioni del ritmo cardiaco, della percentuale di<br />

movimenti nel sonno REM e dello stadio 4 (veglia attiva)<br />

- tali effetti si evidenziano dalla 27-28 settimana e persistono in modo diverso nel<br />

neonato, nel lattante,in età scolare e in adolescenza (ad es. rischio di ADHD)<br />

- meccanismi ipotizzati: a) aumento del cortisolo da stress dalla madre al feto;<br />

b) l' l'ansia i aumenta t l'i l'indice di di resistenza i t vascolare l e quindi i di riduce id il flusso fl ematico ti<br />

nel feto; c) glucocorticoidi da stress influenzano lo sviluppo dell'asse HPA, <strong>dei</strong> NT<br />

in particolare a livello della corteccia prefrontale e dello striato


Le influenze <strong>dei</strong> fattori esterni:<br />

le esperienze di vita<br />

Journal of Child Psychology and Psychiatry 2008; 49: 34 34–42 42<br />

Specificity of putative psychosocial risk factors for<br />

psychiatric disorders in Children and Adolescents<br />

Lilly Shanahan, William Copeland, E. Jane Costello, and<br />

Adrian Angold


Le influenze <strong>dei</strong> fattori esterni:<br />

lle esperienze i di vita i<br />

- la maggior parte <strong>dei</strong> fattori di rischio sembra<br />

essere specifico per un un tipo particolare<br />

di disturbo psicopatologico;<br />

p p g ;<br />

- diversi fattori sono specifici per le diverse età<br />

e il sesso (preadolescenza e adolescenza,<br />

maschio e femmina)


Le influenze <strong>dei</strong> fattori esterni:<br />

lle esperienze i di vita i<br />

Di Disturbi bi del d l comportamento:<br />

- scarso controllo educativo genitoriale<br />

- relazioni famigliari disturbate<br />

- criminalità famigliare<br />

- madre adolescente<br />

- associazione con compagni devianti<br />

- maltrattamento e trascuratezza<br />

ADHD: non fattori specifici ma associazione con indici generali<br />

negativi g (p (povertà della famiglia, g ppsicopatologia p g <strong>dei</strong> ggenitori,<br />

conflitti di coppia ed eventi stress)


Le influenze <strong>dei</strong> fattori esterni:<br />

lle esperienze i di vita i<br />

Disturbi emozionali internalizzati<br />

Depressione:<br />

- depressione <strong>dei</strong> genitori<br />

- livello socio-economico svantaggiato<br />

- eventi stress<br />

-maltrattamento l e abuso b sessuale l<br />

- scarse relazioni intrafamigliari<br />

Ansia:<br />

- livello socio-economico svantaggiato<br />

- eventi stress stress.<br />

- problemi emozionali <strong>dei</strong> genitori<br />

- abuso sessuale<br />

- sovraprotezione i genitoriale<br />

i i l


TEORIA DELL’ATTACCAMENTO: John Bowbly e la sua scuola<br />

Le basi teoriche: etologia (Lorenz, Tinbergen)<br />

psicoanalisi p<br />

Attaccamento: sistema motivazionale primario<br />

teoria spaziale (vicino/lontano)<br />

Comportamenti di attaccamento<br />

Sistemi di attaccamento: modello delle interazioni


Lo sviluppo dell’attaccamento<br />

a) )06 0-6 mesi: i contatti t tti fisici, fi i i sorriso, i sensibilità ibilità<br />

materna<br />

b) 6m-3a: ansia dell’estraneo, relazione reciproca,<br />

modello operativo p interno<br />

c) > 3 anni: linguaggio, indipendenza, reciprocità


Le prove della ricerca: Mary Ainsworth e la “strange situation”<br />

Test: il bambino sta con madre ed esaminatore nella stanza di gioco, la madre esce per<br />

tre minuti, rientra, infine escono sia la madre sia l’esaminatore per altri tre minuti.<br />

Modelli di attaccamento:<br />

a) ) sicuro: i bambino b bi consolabile l bil<br />

b) insicuro-evitante: inibizione<br />

c) insicuro-ambivalente: angoscia, rabbia<br />

d) insicuro-disorganizzato: blocco, stereotipie, confusione


Rapporto tra tipo di attaccamento, evoluzione della personalità e<br />

rischio psicopatologico<br />

p p g<br />

a) attaccamento sicuro → personalità equilibrata<br />

b) attaccamento insicuro-evitante insic ro e itante → personalità eccentrica → dist <strong>disturbi</strong> rbi psicotici<br />

c) insicuro-ambivalente → personalità “fragile” → ansia, depressione<br />

d) insicuro-disorganizzato → personalit ostile → <strong>disturbi</strong> antisociali


L’ L’evoluzione l i <strong>dei</strong> d i <strong>disturbi</strong> di t bi psicopatologici,<br />

i t l i i<br />

del comportamento p e psicosomatici<br />

p<br />

- È possibile prevedere e seguire ll’evoluzione evoluzione <strong>dei</strong> <strong>disturbi</strong> psichici<br />

e del comportamento dall'infanzia all’età adulta?<br />

- Quali sono i <strong>segni</strong> iniziali che preludono a <strong>disturbi</strong> di<br />

ansia/depressione, <strong>disturbi</strong> della condotta, abuso sostanze,<br />

patologie psicosomatiche, psicosi?<br />

- A che età è possibile fare tali previsioni ed è possibile un<br />

intervento preventivo?<br />

- Quali sono i fattori che influenzano lo sviluppo<br />

psicopatologico?<br />

- Si può individuare un percorso specifico per i diversi <strong>disturbi</strong>?


Disturbi dansia: d'ansia:<br />

influenza del clima famigliare<br />

J Am Acad Child Adolesc Psychiatry.<br />

2011;50:1255-64<br />

Temperament and family environment in<br />

the development of anxiety disorder:<br />

two-year follow-up<br />

Hudson JL JL, Dodd HF HF, Lyneham HJ, HJ Bovopoulous N


Influenza del clima famigliare<br />

All'età di 4 anni, il comportamento inibito,<br />

l'ansia lansia del bambino e della madre, madre una<br />

eccessiva protezione materna sono fattori<br />

di rischio per lo sviluppo di un disturbo<br />

d'ansia dansia in età scolare


Influenza del temperamento precoce<br />

Child Psychiatry Hum Dev. 2012<br />

Retrospective Assessment of Behavioral<br />

Inhibition in Infants and Toddlers:<br />

Development of a Parent Report<br />

Questionnaire<br />

G th l A Möhl E R h F P l F<br />

Gensthaler A, Möhler E, Resch F, Paulus F,<br />

Schwenck C, Freitag CM, Goth K.


Influenza del temperamento precoce<br />

Un temperamento inibito nella prima infanzia<br />

è un fattore di rischio per <strong>disturbi</strong> d'ansia in<br />

età à scolare l e adolescenziale.<br />

d l i l<br />

Scala di valutazione retrospettiva del<br />

comportamento t t inibito.<br />

i ibit


Journal of Child Psychology and Psychiatry (2011), 52: 1015–1025<br />

Trends in psychopathology across the adolescent years: What changes when<br />

children become adolescents, and when adolescents become adults?<br />

E. Jane Costello, William Copeland, and Adrian Angold<br />

● LLa prevalenza l <strong>dei</strong> didit <strong>disturbi</strong> bipsicopatologic i tl i cambia bitra t infanzia if i<br />

e adolescenza e tra adolecenza ed età adulta;<br />

● DDall'età ll' à scolare l all'adolescenza ll' d l aumentano gli li attacchi hi di<br />

panico, l'agorafobia, la depressione e l'abuso di sostanze,<br />

mentre diminuiscono l'ansia l ansia di separazione e <strong>disturbi</strong><br />

dell'attenzione con iperattività;<br />

● Dall'adolescenza all'età adulta ultriore aumento di attacchi<br />

di panico, agorafobia, abuso di sostanze e dist della<br />

condotta alimentare , mentre diminuiscono altri <strong>disturbi</strong><br />

d'ansia e i <strong>disturbi</strong> del comportamento


International Journal of Law and Psychiatry (2009) 32: 224-234<br />

Continuity of aggressive antisocial behavior from childhood to adulthood: The<br />

question of phenotype definition<br />

HHofvander f d BB, OOssowski ki DD, LLundstrom d t SS, AAnckasater k t H<br />

● Evoluzione a partire dalle sindromi infantili ( ADHD, disturbo<br />

oppositivo di sfida,disturbo della condotta, disturbo ipercinesia)<br />

al disturbo di personalità antisociale dell’adulto;<br />

● casi di ADHD evolvono verso il disturbo oppositivo di sfida nel<br />

50% e verso il disturbo della condotta nel 30% prima della<br />

pubertà;<br />

● minori con ADHD, disturbo oppositivo e disturbo della condotta<br />

evolvono nel 50% verso il disturbo di personalità antisociale<br />

dell’adulto ;


La diagnosi in psichiatria in eta' evolutiva<br />

a) criteri diagnostici generali<br />

b) la diagnosi nelle diverse età<br />

c) il ruolo del medico di famiglia


I modelli di pensiero: due diversi tipi<br />

(Bruner 1982)<br />

a) paradigmatico o logico-scientifico o digitale:<br />

sistema descrittivo formale e matematico, ricerca i<br />

meccanismi e le cause di ordine generale →<br />

diagnosi sindromica-classificatoria (psicologia<br />

sperimentale; neuroscienze)<br />

b) narrativo (o analogico): si occupa delle intenzioni e<br />

dl del senso delle dllazioni, i iproduce d buoni b iracconti, inon<br />

necessariamente veri → diagnosi psicodinamica<br />

strutturale (psicoanalisi)


Diagnosi g in ppsichiatria<br />

dell'eta' evolutiva<br />

a) diagnosi sindromica – classificatoria<br />

(psicologia cognitiva, neuroscienze):<br />

possibilità di una diagnosi in età pediatrica;<br />

b) diagnosi strutturale psicodinamica<br />

(psicoanalisi): non è possibile una diagnosi<br />

iin età tàpediatrica diti perchè hèt tutto tt è èi in continua ti<br />

evoluzione


La diagnosi g psichiatrica p in età evolutiva:<br />

le fonti<br />

a) la storia anamnestica personale e famigliare<br />

b) la conoscenza del bambino:<br />

. osservazione<br />

. gioco<br />

. colloquio<br />

c) test cognitivi, espressivi e proiettivi,<br />

questionari sui sintomi<br />

d) esami strumentali (RM, EEG, genetica)


<strong>Come</strong> utilizzare e valutare i dati acquisiti:<br />

a) classificare i sintomi (diagnosi sindromica, →<br />

sistemi di classificazione)<br />

b) farsi una idea personale del bambino e della sua<br />

famiglia (le impressioni contano)


La diagnosi psicoanalitica<br />

a) nevrosi infantile → conflitto tra<br />

bambino e immagini parentali<br />

b) depressione → perdita oggetto materno<br />

c) )p psicosi ( (autismo, , schizofrenia) ) →<br />

scissione e paranoia<br />

d) border border-line: line: tra psicosi e depressione


La diagnosi sindromica: DMS-IV (2000)<br />

Asse I: sindromi psichiatriche<br />

(es. dist ansia)<br />

Asse II: dist. personalità<br />

Asse III: malattie fisiche concomitanti<br />

Asse IV: fattori sociali<br />

Asse V: funzionamento sociale


LLa di diagnosi isindromica i d i DMS IV: IV<br />

Asse I<br />

a) distubi esordio infanzia-adolescenza;<br />

infanzia adolescenza;<br />

b) demenza e altri <strong>disturbi</strong> cognitivi;<br />

c) <strong>disturbi</strong> mentali dovuti a condizioni mediche<br />

generali;<br />

e) <strong>disturbi</strong> da uso di sostanze;<br />

f) schizofrenia e altri <strong>disturbi</strong> psicotici;<br />

g) <strong>disturbi</strong> dell'umore;<br />

h) di <strong>disturbi</strong> t bi d' d'ansia;<br />

i


LLa di diagnosi isindromica i d i DMS IV: IV<br />

Asse I<br />

i) distubi somatoformi;<br />

l) <strong>disturbi</strong> fittizi;<br />

m) <strong>disturbi</strong> alimentari;<br />

n) ) <strong>disturbi</strong> del sonno; ;<br />

o) <strong>disturbi</strong> del controllo degli impulsi;<br />

g) ) <strong>disturbi</strong> di t bi di adattamento<br />

d tt t


DMS-IV: criteri di applicazione<br />

- bambini > 6 anni, adolescenti, adulti;<br />

- comorbidità: possibilità di associare diverse<br />

diagnosi in uno stesso paziente


DMS-IV: <strong>disturbi</strong> solitamente diagnosticati g pper<br />

la<br />

prima volta nell’infanzia, nella fanciulezza e<br />

nell’adolescenza<br />

a) ritardo mentale<br />

b) <strong>disturbi</strong> dell’apprendmento<br />

c) disturbo delle capacità motorio<br />

d) <strong>disturbi</strong> della comunicazione<br />

e) ) <strong>disturbi</strong> ppervasivi dello sviluppo pp<br />

f) <strong>disturbi</strong> da deficit dell’attenzione (ADHD)<br />

e da comportamento dirompente<br />

g) <strong>disturbi</strong> dell’alimentazione dell’infanzia e della<br />

prima fanciullezza<br />

h) <strong>disturbi</strong> da tics


DMS-IV: <strong>disturbi</strong> solitamente diagnosticati g pper<br />

la<br />

prima volta nell’infanzia, nella fanciulezza e<br />

nell’adolescenza<br />

i) <strong>disturbi</strong> dell’evacuazione (enuresi, encopresi)<br />

l) altri lt i <strong>disturbi</strong> di t bi dell’infanzia, d ll’i f i della d ll fanciullezza f i ll e<br />

dell’adolescenza:<br />

- ansia da separazione<br />

- mutismo selettivo<br />

- disturbo reattivo dell’infanzia e della<br />

fanciullezza<br />

- disturbo da movimenti stereotipati<br />

- disturbo dsu bods disintegrativo eg vod di infanzia, ,<br />

fanciullezza e adolescenza


Am Psychol. Psychol 2011 ; 66: 95 95–106 106<br />

Developmentally-Sensitive p y S Diagnostic g CCriteria<br />

for Mental Health Disorders in Early<br />

Childhood: DSM-IV, , RDC-PA, , and the revised<br />

DC: 0-3<br />

Helen L. Egger and Robert N. Emde


- teorie di riferimento: psicologia dello sviluppo, sviluppo<br />

psicodinamica, sistemi famigliari, relazioni, teoria<br />

attaccamento;<br />

attacca e to;<br />

- valutazione delle caratteristiche individuali;<br />

- classificazione multi asssiale;<br />

- sindromi equivalenti a quelle del DMS-IV (come ansia<br />

depressione) e quadri nuovi (disordine del controllo delle<br />

emozioni e delle relazioni genitori-figlio; forme miste di<br />

disagio g delle espressioni p emozionali); );<br />

- Asse 2 valuta le relazioni tra genitori e bambini


Il ruolo del pediatra di famiglia:<br />

rapporti con gli specialisti<br />

I dati della letteratura


Collaborazione pediatri e psichiatri<br />

negli USA


Ambul Pediatr. Pediatr 2008; 8:11 8:11-77<br />

Do o ped pediatricians c s think they ey are e responsible espo s b e for o<br />

identification and management of child mental health<br />

problems? p Results of the AAP pperiodic survey. y<br />

Stein RE, Horwitz SM, Storfer-Isser A, Heneghan A,<br />

Olson L, Hoagwood KE


‐ 80% delle risposte ritiene che i pediatri dovrebbero<br />

essere respondabile p della identificazione di <strong>disturbi</strong> da<br />

ADHD, <strong>disturbi</strong> condotta alimentare, depressione<br />

infantile, abuso di sostanze e problemi comportamentali;<br />

- 70% delle risposte ritiene che i pediatri dovrebbero<br />

trattare ADHD, ma non gli altri problemi<br />

psicopatologici<br />

i l i i


Clin Pediatr 2012; 51: 546-550<br />

Pediatricians’ Perceptions of an Off-Site<br />

Collaboration With Child Psychiatry<br />

Sheldrick R C, Mattern K, Perrin E C<br />

Esperienza dello stato del Massachutes


Collaborazione pediatri-psichiatri<br />

Risultati<br />

- 88% utilizzano tili il servizio i i di consulenza l<br />

pubblica, specie per minori > 6 anni;<br />

- soprattutto per richiesta di farmaci<br />

- giudizio positivo sulla collaborazione e sulla<br />

comunicazione


Collaborazione pediatri-psichiatri infantili<br />

in Italia:<br />

- quali li sono le l vostre esperienze? i ?<br />

- rapporti con i servizi pubblici (NPI, (NPI<br />

Consultori) e i consulenti privati?


<strong>Come</strong> può intervenire il pediatra<br />

di famiglia?<br />

- fornire dati essenziali sulla storia<br />

personale e famigliare;<br />

- visitare la famiglia;<br />

- offrire consigli “adattivi” su scelte<br />

scolastiche, sportive, tempo libero;<br />

- favorire cambiamenti relazionali relazionali, stili<br />

educativi adeguati, “compiti a casa”


Cosa valutare nel 1° anno di vita<br />

a) storia famigliare: genetica, sociale, culturale,<br />

emozionale<br />

b) storia della gravidanza: biologica, affettiva<br />

c) parto: modalità, tempi, vissuti materni e paterni<br />

d) post-partum: stato affettivo ff i ddella ll madre d e della d ll famiglia f i li<br />

e) sviluppo psicomotorio<br />

g) funzioni primarie: sonno, alimentazione<br />

g) relazionalità: sorriso, sorriso pianto, pianto consolabilità<br />

h) manifestazione di disagio: coliche, vomiti, scarso<br />

accrescimento


Cosa valutare tra 1 e 3 anni di vita:<br />

a) le capacità di separazione (asilo nido, baby sitter,<br />

nonni)<br />

b) lo sviluppo del linguaggio<br />

c) stile motorio e comportamentale<br />

d) alimentazione e sonno<br />

d) ) osservazione del ggioco


Cosa valutare tra 3 e 6 anni di vita:<br />

a) le capacità di autonomia (scuola materna)<br />

b) ulteriore sviluppo del linguaggio<br />

c) apprendimento<br />

d) rapporto con i fratelli<br />

e) rapporti con gli adulti e i compagni


Cosa valutare tra 6 e 11 anni:<br />

a) inserimento scuola elementare<br />

b) apprendimento<br />

c) vita sociale<br />

d) sport e tempo libero<br />

e) identità di genere


Cosa valutare tra 11 e 14 anni:<br />

a) inserimento scuola media<br />

b) vita sociale<br />

c) sport e tempo libero<br />

d) identità di genere, sessualità<br />

e) relazione con la famiglia<br />

f) )<br />

abuso alcol e sostanze


DDue condizioni di i i psicopatologiche i l i h che h il<br />

pediatra p ppotrebbe trattare in prima p persona p<br />

a) ADHD<br />

b) <strong>disturbi</strong> somatici funzionali


ADHD: linee guida USA<br />

Pediatrics 2011;128;1007<br />

ADHD: Clinical Practice Guideline for the Diagnosis,<br />

EEvaluation, l i and d Treatment T<br />

Quality Improvement and Management Subcommittee on<br />

Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder, Steering Committee<br />

on Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder in Children and<br />

Adolescents


Li Linee-guida id ADHD: ADHD<br />

1) in bambini tra 6 e 12 anni che presentano deficit attenzione, iperattività<br />

con deficit attenzione, impulsività, difficoltà scolastiche o problemi<br />

comportamentali il medico pediatra dovrebbe iniziare la valutazione per<br />

ADHD ADHD;<br />

2) diagnosi di ADHD basata su i criteri DMS IV;<br />

3) la valutazione di ADHD richiede dati ottenibili dai genitori e da chi<br />

assiste il minore in diverse situazioni, l'età del soggetto, la durata <strong>dei</strong><br />

sintomi, il grado di compromissione funzionale;<br />

4) la valutazione deve considerare anche gli insegnanti;


5. Trattamento:<br />

a. iin età tàprescolare l (4-5 (4 5anni): i) il medico di deve d prescrivere i un terapia t i<br />

comportamenatle sia a casa sia a scuola come prima scelta e se tale intervento<br />

non è sufficiente e la compromissione è grave può prescrivere metilfenetidato;<br />

b. in età scolare (6-11 anni) il medico dovrebbe prescrivere farmaci approvati e/o<br />

interventi comportamentali, comportamentali se possibili entrambi; i farmaci prescrivibili sono<br />

stimolanti, atomoxetina, guanfacina e clonidina; il coinvolgimento delle scuola è<br />

necessario;<br />

c. per adolescenti (12-18 anni) si dvrebbero prescrivere farmaci con il consenso<br />

del minore e terapia comportamentale;<br />

6) il medico pediatra dovrebbe titolare il dosaggio per ottenere i massimi<br />

vantaggi senza effetti collaterali;<br />

7) la valutazione deve anche considerare le condizioni associate;<br />

8) altri test non sono indicati per la diagnosi di ADHD, ma si possono usare per<br />

valutare le altre condizioni associate (difficoltà cognitive etc.).


Criteri diagnosi ADHD secondo DMS IV<br />

A) sei o più sintomi disattenzione da almeno 6 mesi:<br />

- Non presta attenzione specie a scuola<br />

- Non mantiene attenzione a scuola o nei giochi<br />

- Non ascolta<br />

- Non segue g le istruzioni e non termina i compiti p<br />

- Ha difficoltà a organizzarsi<br />

- EEvita it attività tti ità che h richiedono i hi d sforzo f mentale t l<br />

- Perde gli oggetti<br />

- È distratto da stimoli estranei<br />

- È sbadato nelle attività quotidiane


A) sei o più sintomi di iperattività-impulsività da<br />

almeno l 6 mesi: i<br />

Iperattività<br />

- Muove con irrequietezza mani e piedi<br />

- Si alza in classe e gira per la stanza<br />

- Corre e salta dovunque<br />

- Non riesce i a giocare i in i modo d tranquillo ill<br />

- È spesso sotto pressione<br />

- Parla troppo<br />

- Impulsività<br />

- Risponde senza capire<br />

- Non sa attendere il propro turno<br />

- Interrompe gli altri


Criteri diagnosi ADHD secondo DMS IV<br />

B) alcuni <strong>dei</strong> sintomi sono presenti prima <strong>dei</strong> 7 anni;<br />

C) una carenza sociale è presente in due o più ambiti;<br />

D) compromissione significativa sociale e scolastica;<br />

E) i sintomi non sono associati ad altri tipi di disturbo<br />

E) i sintomi non sono associati ad altri tipi di disturbo<br />

psichiatrico (psicosi, disturbo dell'umore etc.).


Medico Pediatra e ADHD:<br />

storia di una diagnosi e<br />

la richiesta di aiuto<br />

La madre (M): dottore sono preoccupata, le maestre<br />

dell'asilo dell asilo di Giovanni mi hanno detto che è molto<br />

nervoso, non segue, non sta mai attento, talvolta è<br />

aggressivo con i compagni, compagni mi hanno consigliato di farlo<br />

vedere da una specialista, potrebbe avere un disturbo<br />

dell'attenzione dell attenzione che è una cosa grave…<br />

grave


ADHD storia di una diagnosi<br />

lle risposte i del d lpediatra di<br />

a) stia tranquilla, conosco Giovanni da quando è nato, è<br />

un bel bambino normale, , forse un po' p vivace come tanti, ,<br />

non esageriamo, aspettiamo un po' ne riparliamo a fine<br />

anno…<br />

b) ha ragione potrebbe trattarsi di un disturbo di<br />

attenzione con iperattività, iperattività è un disturbo frequente nei<br />

bambini, che deve essere subito diagnosticato e<br />

trattato trattato...la la invierò subito al Servizio di NPI NPI..<br />

c) non è il caso di allarmarsi troppo, vediamo di capire<br />

meglio meglio, potrei vedere alcune volte Giovanni farlo un po po'<br />

giocare e poi parlerò con le maestre dell'asilo...


ADHD: storia di una diagnosi<br />

l’evoluzione<br />

Dopo alcuni mesi, la mamma ritorna dal P:<br />

a) dottore va sempre peggio anche a casa è insopportabile insopportabile, lo<br />

sgridiamo tutti continuamente ma non serve a niente ...<br />

Risposta del P: allora bisogna che inviamo il bambino dallo<br />

Specialista;<br />

b) ddottore tt siamo i stati t ti all'ambulatorio ll' b l t i di NPI, NPI ci i hanno h detto d tt che h puòò<br />

trattarsi di una sindrome ADHD, ci hanno dato <strong>dei</strong> consigli, per ora<br />

niente farmaci, sono pericolosi. Le cose non vanno bene...<br />

cosa devo fare?<br />

Risposta del P: io non posso prescriverle il farmaco, ritorni al<br />

Servizio di NPI


ADHD: storia di una diagnosi<br />

l’evoluzione<br />

l evoluzione<br />

c) Dottore ha visto il mio bambino cosa ne pensa? Cosa devo<br />

fare? ...<br />

Risposte del P: sì, in effetti il problema esiste il bambino ha alcuni<br />

<strong>dei</strong> criteri fondamenatli della sindrome, sindrome non posso certo fare da solo<br />

la diagnosi, ho parlato con le maestre che hanno confermato il<br />

problema. p Proviamo a cambiare qualche q abitudine del bambino,<br />

venga con suo marito tra due giorni e le darò alcuni consigli poi<br />

vedremo se le cose non migliorano vi invierò dalla specialista


Cosa può consigliare il pediatra di famiglia?<br />

- valutare la adeguatezza delle condizioni<br />

famigliari famigliari, ambientali-relazionali ed educative;<br />

- regolare le attività del bambino (scuola, tempo<br />

lib libero, sport); t)<br />

- consigliare il tipo di gioco, gli spazi (evitare<br />

troppi stimoli), organizzare la giornata del<br />

bambino;<br />

- favorire un rapporto diretto e personale tra<br />

ciascun genitore g e il bambino (ricercare ( eventuali<br />

conflitti)


La patologia somatica funzionale in età<br />

pediatrica e ruolo del Pediatra<br />

● Il paziente con sintomi funzionali si rivolge<br />

al lpediatra di t e spesso non accetta tt lo l<br />

specialista;<br />

● Diagnosi e trattamento di tali <strong>disturbi</strong> sono<br />

quindi competenza del pediatra


Journal l of f Child hild Psychology h l and d Psychiatry hi<br />

2012; 53:575–592<br />

Annual Research Review: Functional somatic<br />

symptoms t and dassociated itdanxiety it and d<br />

depression – developmental psychopathology<br />

in pediatric practice<br />

John VV. Campo


● <strong>disturbi</strong> somatici funzionali nel bambino e nell'adolescente sono<br />

associati i ti con sintomi i t i d'ansia d' i e depressione;<br />

d i<br />

• la probabiltà p di associazione con ansia e depressione p aumenta in<br />

rapporto al numero di sintomi somatici funzionali;<br />

• ansia i e depressione d i nel lb bambino bi sono associati i ticon la l comparsa di<br />

sintomi somatici funzionali nel corso della vita;<br />

• tale stretta associazione deve far considerare i sintomi funzionali,<br />

ansia e depressione come una unica entità diagnostica;<br />

• i clinici dovrebbero sospettare ansia e depressione nei pazienti con<br />

sintomi somatici funzionali.<br />

funzionali


• prevalenza di sintomi somatici funzionali in età pediatrica: 13-23 13 23 %<br />

• cefalea: 10-30 %<br />

• dolori addominali: 5-7%<br />

● dolori muscolari, articolari, ossei: 1-2%<br />

● nausea, vomito: 1 %<br />

● stanchezza h cronica i : 1% 1 %


J Paediatr Child Health. 2009;45:254-62.<br />

Health and well-being in school-age children following<br />

persistent crying in infancy.<br />

Brown M, Heine RG, Jordan B<br />

- lattanti < 9 mesi con pianti persistenti e accesso all''ospedale;<br />

- all'età all età di 55-8 8 anni valutazione psicologica;<br />

- aumentato rischio di <strong>disturbi</strong> psichici (25%) e di peggior<br />

condizione mentale;<br />

- <strong>disturbi</strong> rilevati: opposivo-provocatorio, ansia, depressione


Conclusioni<br />

- il pediatra ha “molto da fare” con la patologia psichica del bambino;<br />

- suo compito it fondamentale f d t l è il riconoscimento i i t del d l disagio di i generale l<br />

e <strong>dei</strong> <strong>disturbi</strong> specifici;<br />

- oltre l che h nella ll fase f diagnostica di i può òintervenire i i anche h nel ltrattamento<br />

collaborando con gli specialisti;<br />

- il mezzo più importante rimane l'ascolto del bambino e della famiglia;<br />

- le moderne scale di valutazione possono aiutare il pediatra nella<br />

diagnosi sindromica<br />

- di fronte al riconoscimento <strong>dei</strong> primi <strong>segni</strong> di disagio psichico potete<br />

incominciare a seguire con molta attenzione l'evoluzione

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