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Le demenze: diagnosi differenziale - Associazione Geriatri ...

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<strong>Le</strong> <strong>demenze</strong>: <strong>diagnosi</strong> <strong>differenziale</strong><br />

Dario Grossi<br />

Servizio & Laboratorio di<br />

Neuropsicologia<br />

Dipartimento di Psicologia<br />

dario.grossi@unina2.it


Diagnosi di Demenza<br />

- <strong>Le</strong> sindromi demenziali sono caratterizzate dalla perdita globale e<br />

progressiva delle facoltà cognitive<br />

- Secondo le linee-guida (DSM-IV dell’American Psychological<br />

Association, 1994; ICD-10 dell’O.M.S) sono necessari per la<br />

<strong>diagnosi</strong>:<br />

perdita persistente di memoria e altre due abilità cognitive<br />

abbandono delle consuete attività lavorative e quotidiane<br />

conservazione di un normale livello di coscienza


Malattia di Alzheimer<br />

Secondo le linee-guida (criteri NINCDS-ADRDA, McKhann et al.,<br />

1984) sono necessari per la <strong>diagnosi</strong> di malattia di Alzheimer<br />

“probabile”:<br />

demenza ad esordio insidioso e andamento progressivo<br />

abbandono delle consuete attività lavorative e quotidiane<br />

perdita persistente di memoria e altre abilità cognitive<br />

assenza di altre malattie sistemiche, neurologiche o psichiatriche<br />

conservazione di un normale livello di coscienza


Maggiori problemi di Diagnosi Differenziale<br />

- Stato Confusionale Acuto<br />

- Depressione<br />

- Mild Cognitive Impairment (disturbi soggettivi di memoria,<br />

deficit ai test di memoria, restanti prove nella norma)


Varianti della malattia di Alzheimer<br />

• Variante posteriore: precoci e prevalenti disturbi<br />

spaziali – Sindrome di Balint –Holmes<br />

• Variante frontale: comparsa di disturbi del<br />

comportamento associati a disturbi progressivi di<br />

memoria<br />

• Variante amigdaloidea: con precoce<br />

manifesatazione del quadro di Cluver e Bucy


Valutazione Neuropsicologica per la <strong>diagnosi</strong> di Demenza<br />

- Questionari orientativi<br />

(MMSE: Folstein et al., 1975; Measso et al., 1993)<br />

- Prove per le singole funzioni cognitive standardizzate in Italia<br />

(Spinnler e Tognoni, 1987; Caltagirone et al., 1993)<br />

- Aree da esplorare<br />

orientamento spazio-temporale<br />

attenzione<br />

memoria immediata e apprendimento (verbale e visuospaziale)<br />

linguaggio<br />

soluzione di problemi e pensiero logico-astrattivo<br />

produzione lessicale controllata<br />

abilità costruttive


Batteria Neuropsicologica minima per la <strong>diagnosi</strong> di Demenza<br />

Matrici attenzionali (attenzione focalizzata e sostenuta)<br />

Span per cifre e parole (memoria immediata verbale)<br />

Span per cubi al test di Corsi (memoria immediata visuospaziale)<br />

Raccontino di Babcock (memoria di prosa)<br />

Matrici Progressive di Raven (pensiero logico-astrattivo)<br />

Fluenza verbale per categorie (produzione lessicale controllata)<br />

Fluenza verbale per lettera (produzione lessicale controllata)<br />

15 parole di Rey (apprendimento verbale)<br />

Copia disegni (abilità costruttive)


Demenza Fronto-Temporale (FTD)<br />

- Demenza progressiva con degenerazione bilaterale frontale e<br />

temporale<br />

- Precoci disturbi della personalità e della condotta sociale e con<br />

funzioni cognitive più a lungo conservate (gruppi di Lund e<br />

Manchester, 1994).


Principali Caratteristiche Cliniche della FTD<br />

disinibizione<br />

perdita di autocritica<br />

apatia<br />

abulia<br />

indifferenza<br />

mancanza di cura di sé<br />

rigidità mentale<br />

perseverazioni<br />

iperoralità<br />

relativo risparmio della memoria e delle abilità spaziali


Varianti della FTD.<br />

“Variante Temporale”: preminenti e progressivi disturbi<br />

del linguaggio, fino alla cosiddetta “Demenza Semantica”<br />

“Variante Frontale”: precoci disturbi comportamentali e<br />

relativo risparmio delle abilità linguistiche nelle prime fasi.<br />

- Se vi è un coinvolgimento emisferico asimmetrico:<br />

prevalente lesione destra: sono più frequenti disinibizione e<br />

comportamenti sociali bizzarri<br />

prevalente la lesione sinistra: sono più frequenti inibizione<br />

e apatia


Demenza a Corpi di <strong>Le</strong>wy diffusi<br />

- Demenza progressiva, relativamente frequente, con presenza di<br />

elementi anatomopatologici caratteristici (corpi di <strong>Le</strong>wy) diffusi<br />

nella intera corteccia cerebrale.<br />

- Caratteristiche cliniche distintive nelle fasi precoci di malattia:<br />

disturbi della personalità (deliri e allucinazioni visive)<br />

fluttuazioni spiccate nella sintomatologia<br />

sintomi extrapiramidali (rigidità, rallentamento, tremore)<br />

deficit neuropsicologici simili all’AD<br />

evoluzione piuttosto rapida


Demenza di Pick<br />

Demenza progressiva che colpisce precocemente i lobi frontali e<br />

temporali, caratterizzata dalla presenza di elementi anatomopatologi<br />

caratteristici (corpi di Pick).<br />

- La demenza di Pick si sospetta in base alla presenza di almeno tre<br />

delle seguenti:<br />

insorgenza precoce (prima di 65 anni)<br />

precoci disturbi della personalità (bizzarrie, apatia, irritabilità)<br />

iperoralità e iperfagia<br />

disinibizione, impulsività<br />

tendenza al vagabondaggio<br />

perdita dell’iniziativa verbale


Degenerazione Corticobasale<br />

- Rara demenza progressiva con elementi anatomopatologici<br />

caratteristici (degenerazione vacuolare) prevalenti nella corteccia<br />

fronto-parietale e nelle aree sottocorticali (nuclei della base)<br />

- Caratteristiche precoci:<br />

movimenti involontari<br />

sintomi extrapiramidali (rigidita’, ipocinesia)<br />

aprassia ideomotoria<br />

esordio asimmetrico dei sintomi motori<br />

deficit neuropsicologici tardivi, tipo “sindrome frontale”<br />

progressione dei disturbi neuropsicologici alquanto lenta.


“Demenze Sottocorticali”<br />

- Alcune malattie degenerative con disturbi del movimento di tipo<br />

extrapiramidale possono accompagnarsi in alcuni pazienti a<br />

progressivo deterioramento cognitivo:<br />

Paralisi Sopranucleare Progressiva<br />

Còrea di Huntington<br />

Morbo di Parkinson<br />

- In questi casi il deterioramento cognitivo presenterebbe<br />

caratteristiche peculiari:<br />

rallentamento nell’ideazione (bradifrenia)<br />

deficit alle prove frontali<br />

relativo risparmio della memoria


Abilità costruttive<br />

- Capacità di comporre strutture complesse, ponendo gli elementi<br />

costituenti nei corretti rapporti spaziali reciproci (Kleist, 1934).<br />

Esempi: disegno, composizione, costruzione.<br />

- Tutte le sindromi demenziali possono provocare difficoltà nel<br />

- Tutte le sindromi demenziali possono provocare difficoltà nel<br />

mettere insieme elementi semplici nei corretti rapporti spaziali per<br />

costruire forme complesse. In termini generali, i compiti costruttivi,<br />

soprattutto con stimoli nuovi e complessi, si possono considerare<br />

come problemi da risolvere, nei quali giocano un ruolo le abilità<br />

logico-astrattive.


AC nella malattia di Alzheimer<br />

- In corso di demenza di Alzheimer i disturbi costruttivi sono<br />

spesso presenti già nelle prime fasi, e peggiorano con il<br />

progredire della malattia (Ajuraguerra et al., 1960).<br />

- I disegni dei pazienti AD contengono soprattutto<br />

semplificazioni, ridotto numero di angoli, distorsioni spaziali,<br />

mancanza di prospettiva (Kirk e Kertesz, 1991).<br />

- I deficit costruttivi non correlano con quelli di memoria o di<br />

linguaggio, suggerendo che i disturbi costruttivi si sviluppano<br />

in maniera relativamente indipendente.<br />

- Singoli pazienti con AD non mostrano disturbi costruttivi<br />

anche in stadi avanzati (Denes e Semenza, 1982), mentre in<br />

altri l’AC è il disturbo preminente (Martin, 1990).


Il fenomeno del closing-in<br />

- Il 'closing-in' è stato identificato da Mayer-Gross (1953) ed<br />

è comune nella demenza (Ajuraguerra et al., 1960).<br />

- Alcuni autori lo considerano un riflesso primitivo: i pazienti<br />

sono attratti dal modello e non riescono a staccarsene<br />

(Gainotti, 1972). Secondo altri, il closing-in si verifica<br />

quando un paziente non è in grado di strutturare lo spazio<br />

vuoto e necessita di un punto di riferimento per risolvere il<br />

problema costruttivo (De Renzi, 1959).<br />

- In corso di demenza, la presenza di closing-in sarebbe più<br />

frequente nei casi con demenza degenerativa primaria<br />

(Gainotti et al., 1992).


Progressione dell’AC nella malattia di Alzheimer<br />

- Disturbi del disegno sono presenti già nelle prime fasi dell’AD;<br />

un’alterazione del disegno spontaneo può essere più precoce<br />

perché può derivare da deficit dell’accesso alle conoscenze<br />

semantiche (Grossman et al., 1996; Rouleau et al., 1996).<br />

- In fase iniziale la copia di figure semplici può essere risparmiata,<br />

mentre la copia di figure complesse è particolarmente sensibile alla<br />

progressione della malattia (Binetti et al., 1998); una figura<br />

complessa può essere scomposta nei suoi singoli elementi o<br />

sostituita da una più semplice o familiare.<br />

- Negli stadi più avanzati (Ober et al., 1991), può divenire evidente<br />

il closing-in o la tendenza alla perseverazione da verosimile<br />

coinvolgimento frontale (Rouleau et al., 1996).


Elementi di <strong>diagnosi</strong> <strong>differenziale</strong><br />

- Il disegno spontaneo è più compromesso nei pazienti con AD<br />

rispetto ai pazienti con altre <strong>demenze</strong> degenerative, ad es. la corea<br />

di Huntington (Rouleau et al., 1992) o la demenza a corpi di <strong>Le</strong>wy<br />

(Gnanalingham et al., 1996).<br />

- Nei pazienti in fase intermedia di gravità (MMSE>13) la<br />

demenza a corpi di <strong>Le</strong>wy sarebbe caratterizzata da più gravi<br />

disturbi costruttivi rispetto all’AD (Ala et al., 2001).<br />

- La degenerazione corticobasale è caratterizzata da disturbi<br />

prassici ideativi e ideomotori, con da minori disturbi costruttivi<br />

rispetto all’AD.<br />

- La demenza frontotemporale, sia nella variante frontale che nella<br />

variante temporale, dovrebbe essere caratterizzata da un relativo<br />

risparmio delle abilità visuospaziali e costruttive (Neary et al.,<br />

1998).

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