Ambiente Montano - CILENTO IN RETE
Ambiente Montano - CILENTO IN RETE
Ambiente Montano - CILENTO IN RETE
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liFe natUra<br />
“liFe06nat/it/000053”<br />
Piani di Gestione<br />
dei siti di imPortanza Comunitaria (siC)<br />
e<br />
zone di Protezione sPeCiale (zPs)<br />
in ambito<br />
montano - collinare<br />
del ParCo nazionale del Cilento e Vallo di diano
ProGetto liFe natUra<br />
“liFe06nat/it/000053”<br />
Gestione della Rete di SIC/ZPS<br />
nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Partner istituzionale<br />
Provincia di Salerno<br />
Partner privato<br />
Via Lazzaro Spallanzani 26 - 00161 Roma<br />
Si ringrazia per la gentile concessione del materiale fotografico:<br />
P. Varuzza - D. De Santis - V. Cavaliere<br />
A. Romano - N. Maio - L. De Riso<br />
N. Baratta - G. De Filippo - A. Biscacciante<br />
Piani di Gestione dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e<br />
Zone di Protezione Speciale (ZPS) in ambito <strong>Montano</strong>-Collinare<br />
del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.<br />
Sintesi divulgativa a cura di:<br />
angelo De Vita<br />
Direttore<br />
romano GreGorio<br />
Vicedirettore<br />
laura De riSo<br />
Servizio Conservazione della Natura<br />
Paola manGone<br />
Programmazione e Gestione Fondi Comunitari<br />
Iniziativa cofinanziata con fondi europei<br />
nell’ambito del programma liFe natura 2006<br />
Sommario<br />
Premessa........................................................ 3<br />
introduzione.................................................... 5<br />
Piano di Gestione ZPS<br />
“monti Soprano Vesole e Gole del Fiume calore Salernitano”<br />
e Sito di importanza comunitaria “monte Soprano<br />
e monte Vesole”............................................... 9<br />
Piano di Gestione Sic<br />
“monte Sacro e dintorni” .................................. 17<br />
Piano di Gestione ZPS<br />
“alburni”<br />
Piano di Gestione Sic<br />
“monti alburni” .............................................. 25<br />
Piano di Gestione ZPS<br />
“Monte Cervati e dintorni” Piano di Gestione SIC<br />
“Balze di teggiano”<br />
“monte motola”<br />
“monte cervati, centaurino<br />
montagne di laurino” ..................................... 33<br />
Piano di Gestione Sic<br />
“monte Sottano”..............................................41<br />
Piano di Gestione Sic<br />
“monte della Stella”......................................... 49<br />
Piano di Gestione Sic<br />
“montagne di casalbuono”..................................57<br />
Piano di Gestione Sic<br />
“monte Bulgheria”............................................65
Premessa<br />
L<br />
’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nell’ambito delle azioni del progetto<br />
“LIFE NATURA - Gestione della Rete di SIC/ZPS nel Parco Nazionale del Cilento<br />
e Vallo di Diano” (Cilento in Rete), finanziato con fondi europei nel 2007, ha elaborato i<br />
Piani di Gestione di tutti i Siti di Interesse Comunitario (SIC) e Zone di Protezione Speciale<br />
(ZPS) presenti all’interno dell’Area Protetta allo scopo di identificare le “misure minime di<br />
conservazione” da adottare all’interno dei Siti Natura 2000 e renderli elemento qualificante<br />
e trainante dei territori interessati.<br />
I piani di gestione, approvati dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco nella seduta del 9 dicembre<br />
2010, sono pienamente integrati ed in linea con i vincoli specifici previsti dal vigente<br />
Piano del Parco e dai Regolamenti delle Aree Marine protette di “Santa Maria di Castellabate”<br />
e “Costa degli Infreschi e della Masseta” e, pertanto, la regolamentazione individuata<br />
dai Piani è da considerarsi attuativa delle norme tecniche e regolamentari dei summenzionati<br />
strumenti di pianificazione.<br />
I complessi studi necessari all’ elaborazione dei piani di gestione hanno previsto una campagna<br />
di ricerca sul campo che ha consentito di raccogliere le informazioni più aggiornate sullo<br />
stato di conservazione degli habitat e delle specie d’interesse comunitario che la normativa<br />
europea impone di mantenere nel migliore stato di conservazione possibile. Le ricerche hanno<br />
permesso di individuare le minacce e le criticità e di analizzare le attività umane in corso<br />
nei siti, valutando la possibilità di ottimizzare il rapporto tra uomo e ambiente, garantendo<br />
da una parte il mantenimento e lo sviluppo delle attività economiche che utilizzano le risorse<br />
naturali (dalla gestione forestale, al pascolo, al turismo, ecc.) e dall’altra la conservazione dei<br />
valori naturalistici. Il lavoro di pianificazione è stato “supportato” da una importante attività<br />
partecipativa che ha visto le Amministrazioni locali coinvolte nella scelte, con particolare<br />
attenzione rivolta alle esigenze di gestione da parte dei Comuni ed all’ individuazione delle<br />
azioni più efficaci per una corretta conservazione e valorizzazione dei siti. I piani di gestione,<br />
infatti, prevedono una strategia generale ma, soprattutto, azioni ed interventi condivisi dalle<br />
Amministrazioni.<br />
Essi costituiscono, infine, non un punto di arrivo bensì un punto di partenza per garantire la<br />
conservazione della natura e della biodiversità del Parco assieme allo sviluppo socio-economico<br />
della comunità locali, nel completo rispetto della normativa e della regolamentazione<br />
dell’ Unione Europea.<br />
Il Presidente<br />
Amilcare Troiano
4<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre
introduzione<br />
Piani di Gestione dei i Siti di Interesse Comunitario<br />
I (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) del Parco<br />
Nazionale del Cilento e Vallo di Diano scaturiscono da intense<br />
attività di studio, ricerche e valutazioni, durate più<br />
di due anni, accompagnate importanti azioni in campo. Il<br />
percorso e le scelte sono state condivise dai molteplici portatori<br />
d’interesse del territorio.<br />
La redazione dei piani ha riguardato l’elaborazione di:<br />
- Studi Generali (uno per Piano), propedeutici all’elaborazione<br />
delle strategie di gestione e finalizzati a<br />
caratterizzare i Siti mediante processi di definizione,<br />
organizzazione ed analisi di tutte le informazioni disponibili;<br />
- Piani di Gestione, che contengono gli obiettivi, le strategie<br />
e gli interventi individuati per garantire la conservazione<br />
di specie ed habitat prioritari presenti nei siti.<br />
Per l’elaborazione dei Piani si è fatto riferimento ai documenti<br />
metodologici dell’Unione Europea, del Ministero<br />
dell’<strong>Ambiente</strong> e della Tutela del Territorio e del Mare<br />
(MATTM) e della Regione Campania elaborati per la redazione<br />
dei Piani di gestione dei Siti Natura 2000. In particolare<br />
la metodologia utilizzata scaturisce, essenzialmente,<br />
dalle conclusioni del seminario tenutosi sull’argomento a<br />
Galway nel 1996 e dal processo logico-decisionale definito<br />
nelle “Linee Guida per la Redazione dei Piani di Gestione<br />
di SIC e di ZPS” del MATTM.<br />
5
6<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Il percorso logico adottato, partendo dalla valutazione dello<br />
status di conservazione di specie ed habitat, dall’analisi<br />
degli elementi di pressione e minaccia, ha consentito di<br />
definire obiettivi e strategie di gestione, misure regolamentari,<br />
amministrative e contrattuali, e, quindi, interventi di<br />
gestione attiva necessari per il loro perseguimento.<br />
Sono stati inoltre definiti:<br />
- un Programma di Monitoraggio dell’attuazione del<br />
PdG stesso e della sua efficacia in termini di conservazione,<br />
individuando indicatori specifici;<br />
- un Piano d’Azione per l’attuazione delle misure di conservazione<br />
secondo criteri di priorità.<br />
Il Piano d’Azione ed il Programma di Monitoraggio (contenente<br />
gli elementi per un aggiornamento periodico del<br />
PdG), conferiscono al singolo Piano di Gestione un carattere<br />
prettamente dinamico e programmatico.<br />
Al fine di illustrare efficacemente gli aspetti ambientali e<br />
territoriali dell’area oggetto dello Studio, in allegato ai Piani<br />
sono state prodotte carte tematiche, realizzate attraverso<br />
acquisizioni di dati geografici, osservazioni dirette sul<br />
campo ed elaborazioni finali. La collocazione sul territorio<br />
degli interventi proposti dal singolo PdG sono, inoltre, riportate<br />
in ulteriori carte tematiche.<br />
In particolare, per illustrare le caratterizzazioni abiotiche e<br />
biotiche dell’area sono state prodotte:<br />
- carte di inquadramento territoriale che riportano<br />
l’ubicazione dei singoli Siti Natura 2000 su base IGM<br />
e ne illustrano la posizione relativa all’interno del Parco<br />
Nazionale del Cilento e Vallo di Diano nonché la<br />
posizione rispetto alle aree di importanza naturalistica<br />
circostanti.<br />
- la carta dell’uso del suolo, che illustra la copertura del<br />
suolo, descrivendo le tipologie delle vegetazioni naturali<br />
e semi-naturali ed i tipi colturali. Tale carta è stata<br />
prodotta attraverso analisi delle ortofoto, della Carta<br />
Fisionomica della Vegetazione del Parco (Blasi, 2005)<br />
e osservazioni dirette in campo. Nella definizione delle<br />
classi viene, inoltre, fatto esplicito riferimento alle classificazioni<br />
Corine III e V livello;<br />
- la carta degli habitat Natura 2000, che descrive<br />
gli habitat presenti nei Siti e riportati nei Formulari<br />
Standard Natura 2000. Sulla base delle informazioni<br />
bibliografiche e dei rilievi effettuati, nonché dal con-
fronto con la Carta Fisionomica della Vegetazione del<br />
Parco (Blasi, 2005), sono individuati gli areali relativi<br />
agli habitat. Tale carta è dettagliata attraverso analisi<br />
incrociate dei risultati dei rilievi di campo e ortofoto<br />
aeree per definire le superfici di copertura degli habitat<br />
nell’area. Per l’individuazione dei diversi habitat si<br />
è fatto riferimento al Manuale di Interpretazione degli<br />
Habitat dell’Unione Europea (Interpretation Manual of<br />
European Union Habitats).<br />
- la carta faunistica, che descrive le aree di idoneità riproduttiva<br />
per le tipologie faunistiche presenti in ogni<br />
Sito, realizzate costruendo le mappe di idoneità ambientale<br />
relative alle specie animali di interesse comunitario<br />
indicate nel Formulario Standard Natura 2000.<br />
Le specie considerate sono state raggruppate in base<br />
alla loro classe di appartenenza, alle loro caratteristiche<br />
eco-etologiche, e alle tipologie di habitat presenti nel<br />
singolo Sito. L’elaborazione delle mappe è stata realizzata<br />
tramite il software ESRI ArcGIS.<br />
La redazione dei singoli PdG ha previsto, inoltre, un articolato<br />
processo partecipativo che ha consentito di condividere<br />
con gli portatori d’interesse:<br />
- obiettivi e metodologie dei Piani di Gestione;<br />
- avanzamento delle attività;<br />
- risultati ottenuti nelle attività di indagine;<br />
- strategie di gestione individuate;<br />
- loro conoscenze, aspettative ed indicazioni.<br />
Nel presente documento sono sintetizzati gli elementi più<br />
significativi ed i principali risultati emersi dalla elaborazione<br />
dei seguenti PdG dei SIC e ZPS a carattere <strong>Montano</strong>-<br />
Collinare:<br />
- PdG del SIC “Monte Sottano” (Cod.IT8050050);<br />
- PdG del SIC “Monte della Stella” (Cod.IT8050025);<br />
- PdG del SIC “Monte Bulgheria” (Cod.IT8050023);<br />
- PdG del SIC “Montagne di Casalbuono” (IT8050022);<br />
- PdG della ZPS “Monti Soprano Vesole e Gole del Fiume<br />
Calore Salernitano” (IT8050053) e del SIC “Monte<br />
Soprano e Monte Vesole” (IT8050031);<br />
- PdG della ZPS “Monte Cervati e dintorni” (IT8050046)<br />
e dei SIC “Balze di Teggiano” (IT8050006), “Monte<br />
Motola” (IT8050028), “Monte Cervati, Centaurino e<br />
Montagne di Laurino” (IT8050024);<br />
- PdG del SIC “Monti Alburni”(IT8050033) e della ZPS<br />
”Alburni” (IT805055);<br />
- PdG del SIC “Monte Sacro e dintorni” (IT8050030);<br />
La sintesi di ciascun PdG è articolato nelle seguenti sezioni:<br />
- Inquadramento territoriale ed ambientale<br />
- Obiettivi<br />
- Strategia<br />
- Regolamentazione<br />
- Interventi<br />
Si tratta, in ogni caso, di una sintesi a carattere divulgativo<br />
della complessa e articolata documentazione prodotta.<br />
Basti pensare che ogni Piano di Gestione è descritto in un<br />
elborato formato da più di 200 pagine, nel quale vengono<br />
illustrate, ad esempio, l’inquadramento ecologico e vegetazionale,<br />
il quadro generale per l’avifauna, per l’erpetofauna,<br />
per la mammalofauna per l’entomofauna e i dettagli<br />
sulla strategia e sui singoli interventi di progetto.<br />
Il Direttore<br />
Angelo de Vita<br />
7
8<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre
Piani di Gestione<br />
ZPS<br />
Monti SoprAno VeSole<br />
e Gole del Fiume<br />
CAlore SAlernitAno<br />
Codice Sito IT8050053<br />
SIC<br />
Monte SoprAno<br />
e monte VeSole<br />
Codice Sito IT8050031<br />
inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />
Il Sito di Interesse Comunitario “ Monte Soprano e<br />
Monte Vesole” (IT8050031) e la Zona di Protezione<br />
Speciale “Monti Soprano Vesole e Gole del Fiume Calore<br />
Salernitano “(IT8050053) oggetto del PdG, rientrano<br />
nella tipologia di siti montano-collinari in virtù del range<br />
altimetrico in cui si collocano: tra i 300 m s.l.m. ed i 1.314<br />
m s.l.m. Anche gli habitat di interesse comunitario presenti<br />
sono caratteristici di questa tipologia di siti: si tratta per lo<br />
più di habitat forestali, di prateria, mediterranei, ma anche<br />
in piccola percentuale di habitat rupicoli.<br />
9
10<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Sito di importAnzA ComunitAriA<br />
“monte SoprAno e monte VeSole”<br />
Il SIC è collocato nella zona Nord-Ovest del PARCO,<br />
ad un’altitudine compresa tra i 300 ed i 1.314 m s.l.m. e<br />
comprende i Comuni di Magliano Vetere, Felitto, Castel<br />
San Lorenzo, Roccadaspide, Capaccio, Trentinara,<br />
Monteforte Cilento. Il sito ricade inoltre all’interno della<br />
ZPS “Monti Soprano, Vesole-Gole del Fiume Calore<br />
Salernitano” (IT8050053).<br />
Nel sito risulta predominante l’habitat con formazioni<br />
mediterranee dei querceti caducifoglie delle “Foreste di<br />
Quercus ilex e Quercus rotundifolia” (cod. 9340), non<br />
mancano tuttavia habitat di prateria medieterranea e d’alta<br />
quota e vegetazione mediterranea e rupicola.<br />
La sua qualità ed importanza sono legate ai boschi<br />
sempreverdi e di caducifoglie e arbusti mediterranei, che<br />
interessano la maggior parte del territorio del sito.<br />
zonA di protezione SpeCiAle<br />
“monti SoprAno, VeSole-Gole<br />
del Fiume CAlore SAlernitAno”<br />
La ZPS è collocata nella zona nord-ovest del Parco del<br />
Cilento e Vallo di Diano, ed il suo territorio è compreso<br />
tra i 300 ed i 1.314 m s.l.m., all’interno dei Comuni<br />
di Magliano Vetere, Felitto, Castel San Lorenzo,<br />
Roccadaspide, Capaccio, Trentinara, Monteforte Cilento.<br />
Il sito si sovrappone parzialmente al SIC “Monte Soprano<br />
e Monte Vesole” (IT8050031).<br />
Nel sito risulta predominante l’habitat con formazioni<br />
mediterranee dei querceti caducifoglie delle “Foreste di<br />
Quercus ilex e Quercus rotundifolia” (cod. 9340), non<br />
mancano tuttavia habitat di prateria mediterranea e d’alta<br />
quota e vegetazione mediterranea e rupicola.<br />
In particolare la ZPS è caratterizzata da fiumi mediterranei<br />
con vegetazione ripariale. La sua importanza è legata<br />
all’avifauna presente nei boschi sempreverdi e caducifoglie<br />
e nelle praterie xerofile miste a coltivazioni.<br />
I Siti Natura 2000 oggetto del PdG interessano i Comuni<br />
elencati nella tabella seguente, nella quale vengono<br />
riportate le superfici totali e quelle di pertinenza dei diversi<br />
territori comunali.<br />
Tip. Denominaz.<br />
ZPS<br />
SIC<br />
Monti Soprano<br />
Vesole e<br />
Gole<br />
del Fiume<br />
Calore<br />
Salernitano<br />
(IT8050053)<br />
Monte<br />
Soprano e<br />
Monte Vesole<br />
(IT8050031)<br />
Comuni<br />
interessati<br />
dalla presenza<br />
dei Siti<br />
Natura 2000<br />
Magliano<br />
Vetere<br />
Superficie<br />
comunale<br />
interessata<br />
dal Sito<br />
(ha)<br />
1.065,64<br />
Felitto 697,25<br />
Castel San<br />
Lorenzo<br />
91,76<br />
Roccadaspide 1.826,27<br />
Capaccio 1.163,92<br />
Trentinara 605,70<br />
Monteforte<br />
Cilento<br />
Magliano<br />
Vetere<br />
523,06<br />
824,00<br />
Felitto 635,02<br />
Castel San<br />
Lorenzo<br />
90,25<br />
Roccadaspide 1.818,14<br />
Capaccio 1.167,23<br />
Trentinara 611,04<br />
Monteforte<br />
Cilento<br />
528,30<br />
Super.<br />
Totale<br />
(ha)<br />
5973,60<br />
5673,97<br />
il piAno di GeStione<br />
I due Siti Natura 2000 presi in considerazione dal Piano di<br />
Gestione sono caratterizzati da ambienti ripariali e prativi,<br />
nonché da ambienti forestali, arbustivi e rocciosi.<br />
Data la varietà degli habitat presenti, il SIC “ Monte Soprano<br />
e Monte Vesole” e la ZPS “Monti Soprano, Vesole e gole<br />
del Fiume Calore” ospitano nel complesso una comunità<br />
florofaunistica ricca e diversificata. Tuttavia, gli habitat<br />
presenti sono soggetti a perturbazioni di varia natura ed<br />
intensità, che possono essere indotte ed accelerate dalle<br />
attività antropiche in atto sul territorio.<br />
Per individuare le criticità specifiche che minacciano<br />
realmente e/o potenzialmente la conservazione di habitat<br />
e specie dei Siti, occorre innanzitutto determinare quali<br />
siano le loro esigenze ecologiche, ovvero le condizioni che,<br />
se modificate, nuocerebbero allo stato di conservazione<br />
delle specie florofaunistiche e degli habitat a cui esse sono<br />
legate.
La conoscenza delle esigenze ecologiche di habitat e specie<br />
permetterà di stabilire quali siano gli obiettivi principali da<br />
perseguire per una corretta gestione dei siti, che garantisca<br />
la tutela delle specie e degli habitat che li caratterizzano, in<br />
coerenza con le finalità della Rete Natura 2000.<br />
La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />
stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />
riportati nella tabella seguente.<br />
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />
• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico;<br />
• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />
conservazione;<br />
• Presenza di specie animali di elevato pregio<br />
conservazionistico;<br />
• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />
territoriale;<br />
• Inserimento nel Parco;<br />
• Collocazione adiacente e parzialmente sovrapposta ad altri<br />
siti di importanza comunitaria, con connessioni ecologiche<br />
già esistenti;<br />
• Scarsa antropizzazione e densità abitativa;<br />
• Presenza di ecosistemi e biocenosi con un buon livello di<br />
biodiversità ed equilibrio;<br />
• Presenza di specie ornitiche nidificanti<br />
• Presenza di ambienti ipogei ancora non sfruttati turisticamente<br />
e di una abbondante chirotterofauna associata .<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Sorveglianza non pianificata;<br />
• Alto rischio di incendio;<br />
• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />
presenza del sito;<br />
• Scarsa conoscenza dell’esistenza dei siti e della loro<br />
importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />
turisti;<br />
• Eccessiva presenza di strade asfaltate e fuoripista;<br />
• Vulnerabilità degli ambienti prativi;<br />
• Utilizzo improprio da parte della popolazione locale;<br />
• Vulnerabilità delle specie e degli habitat all’inquinamento<br />
idrico;<br />
• Esigua dimensione ed estrema frammentazione degli habitat<br />
umidi presenti;<br />
• Eccessiva possibilità di accesso ai mezzi motorizzati;<br />
• Presenza di rifiuti sparsi;<br />
• Vulnerabilità di alcuni habitat e specie all’invasione di specie<br />
alloctone ed agli attacchi di specie patogene.<br />
OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />
• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />
della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />
comunitario;<br />
• Valorizzazione turistica dei siti e delle loro valenze<br />
paesaggistiche e naturalistiche;<br />
• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />
insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />
• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />
locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />
naturalistiche dei siti;<br />
• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />
ambientale;<br />
• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />
e al turismo ambientale;<br />
• Rafforzamento delle connessioni ecologiche dei siti con gli<br />
altri siti Natura 2000 circostanti, con particolare riferimento<br />
ai siti fluviali dei fiumi Alento e Calore;<br />
• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />
gestione più moderna, soprattutto per quanto concerne le<br />
foreste<br />
• Possibilità di ripristinare gli equilibri ecologici, dove essi<br />
siano perturbati, mediante interventi mirati di gestione attiva;<br />
• Possibilità di limitare l’accessibilità con un buona probabilità<br />
di ripristino della naturalità degli ecosistemi degradati.<br />
• Incendio;<br />
• Apertura di piste forestali e presenza di un fitto reticolo di<br />
strade;<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Presenza di mezzi motorizzati;<br />
• Disturbo antropico, specialmente nei confronti delle specie<br />
in riproduzione;<br />
• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />
• Frammentazione degli habitat;<br />
• Attività di pascolo non idonea alla conservazione degli<br />
ambienti prativi;<br />
• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />
naturalistico esistente;<br />
• Pressione antropica elevata causata da una fruizione<br />
incontrollata del sito;<br />
• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />
la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />
biodiversità;<br />
• Degrado generale degli habitat;<br />
• Degrado generale delle acque;<br />
• Modifica degli equilibri idrologici del bacino.<br />
11
12<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
obiettiVi del piAno di GeStione<br />
obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA<br />
Una gestione dei siti coerente con le finalità di tutela per i<br />
quali sono stati istituiti implica la necessità di raggiungere<br />
gli obiettivi di sostenibilità ecologica, riportati nella tabella<br />
seguente.<br />
Obiettivi<br />
Rimuovere le cause di degrado/declino di habitat e specie e<br />
della continuità ecologica (disturbo antropico legato a incendi,<br />
pascolo non sostenibile, gestione forestale e disturbo diretto)<br />
Mantenere e migliorare lo stato di conservazione degli habitat<br />
(secchi, umidi e forestali) ripristinando gli equilibri biologici<br />
alla base dei processi naturali (ecologici ed evolutivi)<br />
Mantenere e migliorare lo stato di conservazione delle specie<br />
(avifauna, erpetofauna mammalofauna ed entomofauna)<br />
Migliorare le conoscenze sugli habitat e le specie di interesse<br />
comunitario e monitorare l’evoluzione del loro status di<br />
conservazione<br />
Raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat<br />
di interesse comunitario, favorendone l’espansione<br />
Migliorare le conoscenze riguardo i taxa meno conosciuti<br />
(entomofauna)<br />
Raggiungere uno status di conservazione ottimale per le specie<br />
faunistiche di interesse comunitario<br />
Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />
Natura 2000 limitrofi (fiumi “Alento” e “Calore”)<br />
obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />
richiede peraltro la condivisione degli obiettivi di tutela, da<br />
parte dei soggetti pubblici e privati che vi operano. Questo<br />
è in particolar modo necessario nel caso del Parco, dove la<br />
tutela deve essere perseguita mediante l’adozione da parte<br />
di tutti i soggetti coinvolti nella gestione del territorio di<br />
opportune modalità operative.<br />
Ciò richiede di associare agli obiettivi di sostenibilità<br />
ecologica, degli obiettivi di sostenibilità socio-economica<br />
ad essi funzionali che, portando alle modificazioni<br />
necessarie delle prassi gestionali preesistenti, individuino<br />
prospettive di sviluppo economico alternative e/o<br />
integrative. In tal modo le strategie adottate per la<br />
conservazione attiva dell’area e dei territori contermini<br />
potranno determinare i loro effetti positivi, sia in termini<br />
di reddito che di opportunità occupazionali, partendo da<br />
quelli legati alla fruizione turistica.<br />
Obiettivi<br />
Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />
ecologica dell’ecosistema verso modalità gestionali e di<br />
fruizione eco-compatibili, attraverso opportune azioni di<br />
comunicazione e sensibilizzazione<br />
Rendere il SIC e la ZPS elementi di differenziazione e<br />
qualificazione dell’offerta turistica dei comuni interesati e del<br />
Parco, in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />
sostenibili ed eco-compatibili<br />
Sostenibilità ecologica, sociale ed economica dell’uso e della<br />
fruizione del sito allo scopo di tutelare la biodiversità di<br />
interesse comunitario<br />
Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />
ecologico del SIC e della ZPS e dell’esigenza di conservazione<br />
da parte della popolazione locale e dei turisti<br />
Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />
con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />
StrAteGiA di GeStione<br />
Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />
del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />
il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />
vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />
Questa strategia generale si articola in due strategie<br />
distinte, ma strettamente correlate:<br />
Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />
valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />
Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />
all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />
socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />
dei siti.
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />
specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />
opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />
gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />
del disturbo antropico<br />
Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori di<br />
degrado di origine antropica<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza dei Siti<br />
Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />
habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />
modalità di gestione<br />
Garantire una gestione del SIC e della ZPS che, sulla base<br />
dei dati del monitoraggio, consenta di controllare i processi<br />
di evoluzione naturale della copertura vegetale per favorire il<br />
mantenimento degli habitat di interesse comunitario<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />
per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco)<br />
e approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />
principalmente per quanto riguarda erpetofauna, invertebrati<br />
e mammalofauna<br />
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Realizzazione delle strutture naturalistiche necessarie a<br />
mitigare l’impatto del turismo sugli habitat di interesse<br />
comunitario<br />
Migliorare le condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni<br />
di eco-compatibilità.<br />
Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche dei siti per<br />
una loro valorizzazione eco-compatibile<br />
Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />
Attivare una campagna di comunicazione volta a segnalare la<br />
presenza dei siti sul territorio e a valorizzarne l’importanza<br />
ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla popolazione<br />
locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza dei siti per limitare/<br />
prevenire i fattori di degrado<br />
Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />
dei siti, che garantisca la tutela della biodiversità e opportunità<br />
di sviluppo economico per la comunità locale<br />
Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />
ambientale<br />
reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />
1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività di<br />
sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo Forestale<br />
dello Stato, il SIC e la ZPS dovranno essere considerati<br />
tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />
2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />
habitat e specie, l’accesso a determinate zone dei<br />
siti. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari, dei<br />
legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />
3. L’uso di apparecchi sonori all’interno dei siti<br />
deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />
dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />
4. Nei siti non sono consentite emissioni luminose tali da<br />
arrecare disturbo alla fauna, ed in particolare l’utilizzo<br />
del carburo negli ipogei.<br />
5. Nel territorio dei siti non è consentito rilasciare specie<br />
seppur autoctone, non appartenenti a popolazioni locali.<br />
Sono fatti salvi interventi finalizzati alla reintroduzione<br />
di specie o popolazioni autoctone estinte localmente e<br />
ripopolamenti di specie autoctone in imminente rischio<br />
di estinzione, da attuarsi secondo i disposti dell’art. 12<br />
D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />
6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali<br />
da assicurare il passaggio della fauna selvatica,<br />
fatta eccezione per quelle destinate alla tutela delle<br />
produzioni agricole dai danni della fauna.<br />
7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />
regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />
di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />
conservazione delle risorse naturali.<br />
8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />
di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />
per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />
naturali.<br />
13
14<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Gli interVenti<br />
interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Obiettivo dei seguenti interventi è la mitigazione o<br />
l’eliminazione delle criticità che riguardano le valenze<br />
ecologiche dei siti, individuate in base allo studio generale<br />
effettuato. A questo scopo, sono state elaborate una serie<br />
di strategie gestionali per garantire la conservazione dei<br />
principali elementi di rilievo naturalistico del sito.<br />
Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />
ulteriormente suddivisi nelle categorie “Interventi attivi<br />
per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni di<br />
monitoraggio e ricerca”.<br />
Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />
flora<br />
Dallo Studio Generale e dai sopralluoghi di campo è emerso<br />
che la gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />
sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />
e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />
parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />
significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />
soddisfacente.<br />
Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />
che mirino:<br />
• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti;<br />
• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />
disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />
• alla diversificazione degli ambienti ed alla creazione<br />
di condizioni ecologiche idonee per le popolazioni<br />
faunistiche presenti.<br />
Azioni di monitoraggio e ricerca<br />
Di fondamentale importanza per la valutazione<br />
dell’efficacia della gestione del SIC sulle valenze<br />
naturalistiche da tutelare sarà implementare un piano di<br />
monitoraggio, integrato se necessario con studi mirati sui<br />
gruppi faunistici meno conosciuti, che prende in esame<br />
le singole componenti ambientali, suddivise in habitat,<br />
flora, avifauna, chirotterofauna, grandi carnivori (lupo),<br />
erpetofauna ed entomofauna.<br />
Sono previsti inoltre il monitoraggio di potenziali elementi<br />
di criticità quali cani vaganti, oltre ad un monitoraggio<br />
specifico sui cervidi introdotti, che rappresentano prede<br />
potenziali per la popolazione di grandi carnivori.<br />
Il PdG prevede inoltre uno studio mirato alla valutazione<br />
della sostenibilità del pascolo, un piano che definisca le<br />
modalità per l’utilizzo sostenibile nelle zone soggette a<br />
pascolo, un piano di assestamento forestale naturalistico,<br />
un piano volto all’accertamento dei danni del lupo al<br />
patrimonio zootecnico<br />
Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />
elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le valenze<br />
naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora, fauna,<br />
habitat). Le azioni elencate in tabella verranno descritte in<br />
modo dettagliato nelle singole schede intervento, riportate<br />
nel paragrafo seguente.<br />
interVenti per lA<br />
SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Gli interventi per la sostenibilità socio-economica, mirati<br />
ad uno sviluppo del territorio che sia funzionale agli<br />
obiettivi di conservazione delle valenze naturalistiche del<br />
SIC e della ZPS, seguono il principio operativo secondo<br />
il quale si associa, attraverso un’appropriata gestione del<br />
territorio, la conservazione degli ecosistemi naturali e<br />
seminaturali con l’utilizzo sostenibile delle loro risorse<br />
naturali, a beneficio delle comunità locali.<br />
Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />
finalizzate alla fruizione, alla comunicazione, all’uso<br />
sostenibile delle risorse ed alle attività di sorveglianza e<br />
manutenzione; ogni azione è stata ideata per contribuire<br />
alla gestione delle valenze naturalistiche del SIC secondo<br />
un’ottica di sostenibilità.<br />
Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />
e degli interventi ad esse associati.<br />
Interventi per la fruizione<br />
La corretta fruizione dei siti è una delle basi fondamentali<br />
per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />
vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />
A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />
di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />
ambientali per l’escursionismo didattico.<br />
Gli interventi previsti per la fruizione sono orientati a:<br />
- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />
comprendendo sentieri, piste per mountain bike, etc...;<br />
- creare strutture di fruizione quali foresterie, centri visite,<br />
aree sosta e agriturismo atraverso la ristrutturazione di<br />
edifici già esistenti<br />
- realizzare pannellistica segnaletica e didattica.<br />
Tale intervento mira a far conoscere le minacce<br />
che si oppongono al mantenimento in uno stato<br />
di conservazione soddisfacente degli habitat/<br />
specie di interesse comunitario presenti nei siti e le<br />
norme di comportamento da rispettare per ridurre
il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli elementi<br />
naturalistici di pregio.<br />
Interventi per la comunicazione<br />
La conoscenza degli habitat e dei relativi punti deboli porta<br />
ad una responsabilizzazione della popolazione locale e più<br />
in generale dei fruitori, facilitando le azioni di tutela del<br />
territorio.<br />
Nei siti è stata rilevata la scarsa conoscenza dell’area<br />
e delle sue possibilità di fruizione, soprattutto a livello<br />
della popolazione locale. Quindi, la comunicazione e<br />
la diffusione delle informazioni sul sito sarà resa più<br />
organica ed efficace grazie ad una vera e propria campagna<br />
di comunicazione i cui strumenti saranno integrati da<br />
specifico materiale informativo (depliant, poster, ecc.),<br />
l’istallazione di pannellistica didattica in corrispondenza di<br />
sentieri naturalistici nuovi o già esistenti e l’organizzazione<br />
di iniziative di sensibilizzazione mirate ad una migliore<br />
conoscenza sulla biologia, sulla prevenzione dei danni alla<br />
zootecnìa e sulle necessità di conservazione del lupo.<br />
Interventi per l’uso sostenibile delle risorse<br />
Fanno parte di questa categoria gli interventi di<br />
incentivazione, mirati ad una gestione sostenibile delle<br />
risorse forestali ed alla mitigazione dei fattori di impatto<br />
legati alla zootecnìa ed all’agricoltura.<br />
Altro intervento di sostenibilità è la promozione di attività<br />
produttive eco-compatibili, attuata mediante il recupero<br />
delle produzioni agricole e zootecniche locali ed il sostegno<br />
alle imprese che operano nel settore della sostenibilità.<br />
Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />
Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />
segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />
servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />
- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />
immediate vicinanze dei siti;<br />
- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />
delle specie animali e vegetali di rilievo<br />
conservazionistico;<br />
- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />
(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />
Gestione;<br />
- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />
migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />
contro l’abbandono di rifiuti).<br />
Per garantire una migliore visibilità ai siti, si prevede un<br />
intervento mirato alla delimitazione del sito mediante un<br />
sistema di tabelle e/o cartelli posti lungo il suo perimetro.<br />
Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />
controllo degli incendi, da integrare al già esistente<br />
Piano Anti Incendi Boschivi del Parco Nazionale del<br />
Cilento e Vallo di Diano, e un intervento mirato alla<br />
regolamentazione del traffico motorizzato, soprattutto<br />
negli ambienti forestali.<br />
15
16<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre
Piani di Gestione<br />
SIC<br />
Monte SACro<br />
e dintorni<br />
Codice Sito :IT8050030<br />
inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />
Il SIC è collocato nella zona centrale del Parco Naturale<br />
Cilento e Vallo di Diano, il suo territorio è compreso<br />
tra i 450 m s.l.m. ed i 1705 m s.l.m. e ricade all’interno<br />
dei Comuni di Laurito, Rofrano, Laurino, Novi Velia,<br />
Campora, Moio della Civitella, Cannalonga, Vallo della<br />
Lucania, Ceraso,Cuccaro Vetere, Futani e <strong>Montano</strong> Antilia.<br />
In virtù del range altimetrico in cui si colloca, il SIC rientra<br />
nella tipologia di siti montano-collinari.<br />
All’interno del sito risulta predominante l’habitat prioritario<br />
caratterizzato dalle foreste caducifoglie mediterranee delle<br />
“Faggete degli Appennini con Taxus e Ilex” (cod.9210*),<br />
ma non mancano habitat di prateria e vegetazione rupicola.<br />
La sua qualità ed importanza sono legate alla presenza<br />
di faggete di notevole valore ambientale e foreste miste<br />
ben conservate, per quanto riguarda la fauna nel sito sono<br />
presenti interessanti specie di ornitofauna nidificante quali<br />
il picchio nero (Dryocopus martius) ed il gracchio corallino<br />
(Pyrrocorax pyrrhocorax).<br />
17
18<br />
Il Sito Natura 2000 oggetto del Piano di gestione interessa i<br />
Comuni elencati nella tabella seguente nella quale vengono<br />
riportate le superfici totali e quelle di pertinenza dei diversi<br />
territori comunali.<br />
Tip. Denominaz.<br />
SIC<br />
Monte Sacro<br />
e dintorni<br />
(IT8050030)<br />
Comuni<br />
interessati<br />
dalla presenza<br />
del Sito<br />
Natura 2000<br />
Superficie<br />
comunale<br />
interessata<br />
dal Sito<br />
(ha)<br />
Novi Velia 3069,07<br />
Cannalonga 1506,29<br />
Rofrano 1046,27<br />
<strong>Montano</strong><br />
Antilia<br />
882,41<br />
Laurito 874,58<br />
Laurino 543,50<br />
Campora 541,28<br />
Cuccaro Vetere 398,95<br />
Futani 330,55<br />
Ceraso 175,96<br />
Moio della<br />
Civitella<br />
Vallo della<br />
Lucania<br />
175,86<br />
88,96<br />
Superf.<br />
Totale<br />
(ha)<br />
9633,73
il piAno di GeStione<br />
Il Sito Natura 2000 “Monte Sacro e dintorni” è<br />
caratterizzato dalla presenza di ambienti di prato/steppa,<br />
arbustivi, rupicoli e boschivi.<br />
Il SIC ospita una biocenosi relativamente ricca, in<br />
considerazione del discreto grado di eterogeneità<br />
ambientale che si riscontra sul territorio.<br />
Gli habitat presenti, e di conseguenza la fauna ad essi<br />
associata, sono tuttavia potenzialmente soggetti a<br />
perturbazioni/modificazioni di varia natura, tra cui quelle<br />
indotte e/o accelerate dalle attività antropiche presenti sul<br />
territorio, qualora queste non risultino ecosostenibili.<br />
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />
• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico del SIC;<br />
• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />
conservazione;<br />
• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazionistico;<br />
• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto territoriale;<br />
• Inserimento nel Parco;<br />
• Collocazione adiacente e parzialmente sovrapposta ad altri siti di<br />
importanza comunitaria, con connessioni ecologiche già esistenti;<br />
• Scarsa antropizzazione e densità abitativa;<br />
• Presenza di ecosistemi e biocenosi con un buon livello di biodiversità<br />
ed equilibrio<br />
• Presenza di specie ornitiche nidificanti.<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Sorveglianza non pianificata;<br />
• Alto rischio di incendio;<br />
• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della presenza<br />
del sito;<br />
• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua importanza<br />
naturalistica da parte della popolazione e dei turisti;<br />
• Rischio di erosione;<br />
• Eccessiva presenza di strade asfaltate e fuoripista;<br />
• Utilizzo improprio da parte della popolazione locale;<br />
• Vulnerabilità delle specie e degli habitat all’inquinamento idrico;<br />
• Esigua dimensione ed estrema frammentazione degli habitat umidi<br />
presenti;<br />
• Eccessiva possibilità di accesso ai mezzi motorizzati;<br />
• Presenza di rifiuti sparsi<br />
• Vulnerabilità di alcuni habitat all’invasione di specie alloctone ed<br />
agli attacchi di specie patogene.<br />
OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />
• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento della<br />
superficie interessata dagli habitat di interesse comunitario;<br />
• Valorizzazione turistica del sito e delle sue valenze;<br />
• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che insistono<br />
sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />
• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione locale e dei<br />
turisti per la considerazione delle valenze naturalistiche del SIC;<br />
• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela ambientale;<br />
• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area e al<br />
turismo ambientale;<br />
• Rafforzamento delle connessioni ecologiche del SIC con gli altri Siti<br />
Natura 2000 circostanti;<br />
• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e gestione più<br />
moderna, soprattutto per quanto concerne le foreste<br />
• Possibilità di ripristinare gli equilibri ecologici, dove essi siano<br />
perturbati, mediante interventi mirati di gestione attiva;<br />
• Possibilità di limitare l’accessibilità al SIC con un buona probabilità<br />
di ripristino della naturalità degli ecosistemi degradati.<br />
A tale riguardo quindi è stato necessario individuare<br />
le criticità specifiche che minacciano realmente e/o<br />
potenzialmente la conservazione di habitat e specie,<br />
determinando quali siano le loro esigenze ecologiche,<br />
ossia le condizioni ambientali che ne garantiscono il<br />
mantenimento nel tempo.<br />
La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />
stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />
riportati nella tabella seguente.<br />
• Incendio;<br />
• Apertura di piste forestali e presenza di un fitto reticolo di strade;<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Presenza di mezzi motorizzati;<br />
• Disturbo antropico, specialmente nei confronti delle specie in<br />
riproduzione;<br />
• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />
• Frammentazione degli habitat;<br />
• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale naturalistico<br />
esistente;<br />
• Pressione antropica elevata causata da una fruizione incontrollata del<br />
sito;<br />
• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare la gestione<br />
dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della biodiversità;<br />
• Degrado generale degli habitat;<br />
• Degrado generale delle acque;<br />
• Modifica degli equilibri idrologici del bacino.<br />
19
20<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
obiettiVi del piAno di GeStione<br />
obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA<br />
Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela per il<br />
quale è stato istituito implica la necessità di raggiungere gli<br />
obiettivi di sostenibilità ecologica, riportati nella seguente<br />
tabella.<br />
Obiettivi<br />
Rimuovere le cause di degrado/declino di habitat e specie e<br />
della continuità ecologica<br />
Mantenere e migliorare lo stato di conservazione degli habitat<br />
di importanza comunitaria, ripristinando gli equilibri biologici<br />
alla base dei processi naturali (ecologici ed evolutivi)<br />
Mantenere e migliorare lo stato di conservazione delle specie<br />
(avifauna, erpetofauna, mammalofauna ed entomofauna del<br />
SIC)<br />
Migliorare le conoscenze sugli habitat e le specie di interesse<br />
comunitario e monitorare l’evoluzione del loro status di<br />
conservazione<br />
Raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat<br />
di interesse comunitario, favorendone l’espansione<br />
Migliorare le conoscenze riguardo i taxa meno conosciuti<br />
(erpetofauna ed entomofauna)<br />
Raggiungere uno status di conservazione ottimale per le specie<br />
faunistiche di interesse comunitario<br />
Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />
Natura 2000 limitrofi<br />
obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
La conservazione della biodiversità presente in un<br />
territorio richiede la condivisione, da parte dei soggetti<br />
pubblici e privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />
Questo è vieppiù necessario nelle Aree Protette, come<br />
nel caso del Parco, dove la tutela deve essere dunque<br />
perseguita mediante l’adozione da parte di tutti i soggetti<br />
coinvolti di opportune modalità gestionali. Questo richiede<br />
di associare agli obiettivi di sostenibilità ecologica, degli<br />
obiettivi di sostenibilità socio-economica ad essi funzionali<br />
che, portando alle modificazioni necessarie delle prassi<br />
gestionali preesistenti, individuino prospettive di sviluppo<br />
economico alternative e/o integrative.<br />
In tal modo le strategie adottate per la conservazione attiva<br />
dell’area e dei territori contermini potrà determinare i suoi<br />
effetti positivi, sia in termini di reddito che di opportunità<br />
occupazionali, partendo da quelli legati alla fruizione<br />
turistica.<br />
Obiettivi<br />
Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />
ecologica dell’ecosistema del SIC verso modalità gestionali<br />
e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune azioni di<br />
comunicazione e sensibilizzazione<br />
Rendere il SIC un elemento di differenziazione e qualificazione<br />
dell’offerta turistica dei comuni interessati e del Parco,<br />
in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />
sostenibili ed eco-compatibili<br />
Sostenibilità ecologica, sociale ed economica dell’uso e della<br />
fruizione del sito allo scopo di tutelare la biodiversità di<br />
interesse comunitario<br />
Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />
ecologico del SIC e dell’esigenza di conservazione da parte<br />
della popolazione locale e dei turisti<br />
Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />
con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />
StrAteGiA di GeStione<br />
Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />
del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />
il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />
vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />
Questa strategia generale si articola in due strategie<br />
distinte, ma strettamente correlate:<br />
Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />
valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />
Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />
all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />
socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />
dei siti.<br />
La strategia di gestione per la sostenibilità ecologica deve<br />
tendere principalmente al mantenimento della biodiversità<br />
riducendo o eliminando, dove possibile, i fattori di degrado<br />
e favorendo quindi la tutela degli habitat e delle specie che<br />
ne permettono il recupero, intervenendo se necessario con<br />
interventi di gestione attiva.
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />
specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />
opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />
gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />
del disturbo antropico<br />
Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />
di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />
fruizione turistica<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito<br />
Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />
habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />
modalità di gestione<br />
Garantire una gestione del SIC che, sulla base dei dati del<br />
monitoraggio, consenta di controllare i processi di evoluzione<br />
naturale della copertura vegetale per favorire il mantenimento<br />
degli habitat di interesse comunitario<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose per gli<br />
habitat di interesse comunitario e approfondire la conoscenza<br />
scientifica e specialistica<br />
Attivare un sistema di controllo, sorveglianza e monitoraggio<br />
all’interno del SIC per il mantenimento dello stato di<br />
conservazione degli habitat e delle specie<br />
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Realizzazione nel SIC delle strutture naturalistiche necessarie<br />
a mitigare l’impatto del turismo sugli habitat di interesse<br />
comunitario<br />
Migliorare le condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni<br />
di eco-compatibilità<br />
Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche del SIC per<br />
una sua valorizzazione eco-compatibile<br />
Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />
Attivare una campagna di comunicazione volta a segnalare la<br />
presenza del SIC sul territorio e a valorizzarne l’importanza<br />
ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla popolazione<br />
locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito per limitare/<br />
prevenire i fattori di degrado<br />
Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />
ambientale<br />
Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />
del SIC, che garantisca la tutela della biodiversità e opportunità<br />
di sviluppo economico per la comunità locale<br />
reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />
1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività<br />
di sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo<br />
Forestale dello Stato, il SIC dovrà essere considerato<br />
tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />
2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />
habitat e specie, l’accesso a determinate zone del<br />
SIC. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari, dei<br />
legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />
3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC<br />
deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />
dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />
4. Nel SIC non sono consentite emissioni luminose tali da<br />
arrecare disturbo alla fauna, ed in particolare l’utilizzo<br />
del carburo negli ipogei.<br />
5. Nel territorio del SIC non è consentito rilasciare specie<br />
seppur autoctone, non appartenenti a popolazioni locali.<br />
Sono fatti salvi interventi finalizzati alla reintroduzione<br />
di specie o popolazioni autoctone estinte localmente e<br />
ripopolamenti di specie autoctone in imminente rischio<br />
di estinzione, da attuarsi secondo i disposti dell’art. 12<br />
D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />
6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />
assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />
7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />
regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />
di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />
conservazione delle risorse naturali.<br />
8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />
di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />
per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />
naturali.<br />
21
22<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Gli interVenti<br />
interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />
hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione delle<br />
criticità che riguardano le valenze ecologiche del SIC<br />
“Monte Sacro e dintorni”, individuate in base allo studio<br />
generale effettuato. A questo scopo, sono state elaborate una<br />
serie di strategie gestionali per garantire la conservazione<br />
dei principali elementi di rilievo naturalistico del sito.<br />
Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />
ulteriormente suddivisi nelle categorie “Interventi attivi<br />
per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni di<br />
monitoraggio e ricerca”.<br />
Segue una breve trattazione di queste categorie e degli<br />
interventi che ricadono in ciascuna di esse.<br />
Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />
flora<br />
Dallo Studio Generale e dai sopralluoghi di campo è emerso<br />
che la gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />
sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />
e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />
parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />
significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />
soddisfacente.<br />
Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />
che mirino:<br />
• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti,<br />
con l’analisi delle possibilità e la realizzazione di<br />
avviamenti a bosco vetosto nelle aree maggiormente<br />
predisposte;<br />
• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />
disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />
• alla diversificazione degli ambienti ed alla creazione<br />
di condizioni ecologiche idonee per le popolazioni<br />
faunistiche presenti.<br />
Azioni di monitoraggio e ricerca<br />
Di fondamentale importanza per la valutazione<br />
dell’efficacia della gestione del SIC sulle valenze<br />
naturalistiche da tutelare sarà implementare un piano di<br />
monitoraggio, integrato se necessario con studi mirati sui<br />
gruppi faunistici meno conosciuti, che prende in esame<br />
le singole componenti ambientali, suddivise in habitat,<br />
flora, avifauna, chirotterofauna, grandi carnivori (lupo),<br />
erpetofauna ed entomofauna.<br />
Sono previsti inoltre il monitoraggio di potenziali<br />
elementi di criticità quali cani vaganti, specie alloctone<br />
invasive, qualità delle acque, processi erosivi e processi<br />
idrogeologici, oltre ad un monitoraggio specifico sui<br />
cervidi introdotti, che rappresentano prede potenziali per<br />
la popolazione di grandi carnivori.<br />
Il PdG prevede inoltre uno studio mirato alla valutazione<br />
della sostenibilità del pascolo nel SIC e alla redazione del<br />
Piano naturalistico del Pascolo e del Piano di Assestamento<br />
forestale naturalistico, all’accertamento dei danni del lupo<br />
al patrimonio zootecnico ed alla conoscenza dei processi<br />
erosivi e degli equilibri idrogeologici.<br />
Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />
elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le<br />
valenze naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora,<br />
fauna, habitat).<br />
interVenti per lA<br />
SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Gli interventi per la sostenibilità socio-economica, mirati<br />
ad uno sviluppo del territorio che sia funzionale agli<br />
obiettivi di conservazione delle valenze naturalistiche del<br />
SIC, seguono il principio operativo secondo il quale si<br />
associa, attraverso un’appropriata gestione del territorio, la<br />
conservazione degli ecosistemi naturali e seminaturali con<br />
l’utilizzo sostenibile delle loro risorse naturali, a beneficio<br />
delle comunità locali.<br />
Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />
finalizzate alla fruizione, alla comunicazione, all’uso<br />
sostenibile delle risorse, al recupero del patrimonio<br />
di manufatti rurali ed alle attività di sorveglianza e<br />
manutenzione; ogni azione è stata ideata per contribuire<br />
alla gestione delle valenze naturalistiche del SIC secondo<br />
un’ottica di sostenibilità.<br />
Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />
e degli interventi ad esse associati.<br />
Interventi per la fruizione<br />
La corretta fruizione del SIC è una delle basi fondamentali<br />
per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />
vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />
A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />
di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />
ambientali per l’escursionismo didattico.<br />
Gli interventi previsti per la fruizione del SIC sono orientati<br />
a:<br />
- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />
comprendendo sentieri, piste per mountain bike, etc...;<br />
- creare strutture di fruizione quali foresterie, centri visite,
aree sosta e agriturismo atraverso la ristrutturazione di<br />
edifici già esistenti<br />
realizzare pannellistica segnaletica e didattica.<br />
Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />
oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />
soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />
presenti nel SIC e le norme di comportamento da rispettare<br />
per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli<br />
elementi naturalistici di pregio.<br />
Interventi per la comunicazione<br />
La tutela degli habitat di interesse comunitario passa<br />
attraverso la sensibilizzazione della popolazione locale e<br />
di chi usufruisce del territorio per la fruizione turistica e<br />
per lo svolgimento di attività produttive.<br />
La comunicazione e la diffusione delle informazioni sul<br />
sito sarà resa più organica ed efficace grazie ad una vera e<br />
propria campagna di comunicazione i cui strumenti saranno<br />
integrati da specifico materiale informativo (depliant,<br />
poster, ecc.), l’istallazione di pannellistica didattica in<br />
corrispondenza di sentieri naturalistici nuovi o già esistenti<br />
e l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione<br />
mirate ad una migliore conoscenza sulla biologia, sulla<br />
prevenzione dei danni alla zootecnìa e sulle necessità di<br />
conservazione del lupo.<br />
Interventi per l’uso sostenibile delle risorse<br />
Fanno parte di questa categoria gli interventi di<br />
incentivazione, mirati ad una gestione sostenibile delle<br />
risorse forestali ed alla mitigazione dei fattori di impatto<br />
legati alla zootecnìa ed all’agricoltura.<br />
Altro intervento di sostenibilità è la promozione di attività<br />
produttive eco-compatibili, attuata mediante il recupero<br />
delle produzioni agricole e zootecniche locali ed il sostegno<br />
alle imprese che operano nel settore della sostenibilità.<br />
Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />
Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />
segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />
servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />
- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />
immediate vicinanze del SIC;<br />
- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />
delle specie animali e vegetali di rilievo<br />
conservazionistico;<br />
- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />
(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />
Gestione;<br />
- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />
migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />
contro l’abbandono di rifiuti).<br />
Il PdG prevede un intervento attivo mirato al controllo<br />
degli incendi, da integrare al già esistente Piano Anti<br />
Incendi Boschivi del Parco Nazionale del Cilento e Vallo<br />
di Diano, e un intervento mirato alla regolamentazione del<br />
traffico motorizzato, soprattutto negli ambienti forestali.<br />
Per garantire una migliore visibilità al SIC, ad uso e<br />
consumo del personale di sorveglianza ma anche della<br />
popolazione locale, si prevede un intervento mirato alla<br />
delimitazione del sito mediante un sistema di tabelle e/o<br />
cartelli posti lungo il suo perimetro.<br />
23
24<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre
Piani di Gestione<br />
ZPS<br />
Alburni<br />
SIC<br />
Monti<br />
Alburni<br />
Codice Sito: IT8050055<br />
Codice Sito: IT8050033<br />
inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />
Il SIC e ZPS rientrano nella tipologia di siti montanocollinari<br />
in virtù del range altimetrico in cui si collocano:<br />
tra i 500 m s.l.m. ed i 1742 m s.l.m. (SIC) e i 204 m s.l.m.<br />
e i 1742 m s.l.m. (ZPS).<br />
I siti sono collocati nella zona nord del Parco del Cilento e<br />
Vallo di Diano e sono parzialmente sovrapposti.<br />
L’importanza dei siti è legata alla presenza delle già citate<br />
faggete (habitat prioritario di importanza comunitaria),<br />
dei boschi misti, delle praterie d’alta quota con importanti<br />
siti di orchidee, e notevole vegetazione rupestre. Per<br />
quanto riguarda la fauna, si segnala la presenza di specie<br />
ornitiche nidificanti quali il pellegrino (Falco peregrinus),<br />
e il picchio rosso mezzano (Dryocopus martius), del<br />
lupo (Canis lupus), di numerose specie di chirotteri di<br />
importanza comunitaria appartenenti ai generi Myotis<br />
(vespertili) e Rhinolophus (rinolofi) e degli anfibi urodeli<br />
Triturus carnifex e Triturus italicus.<br />
25
26<br />
I Siti Natura 2000 oggetto del Piano di Gestione interessano<br />
i Comuni elencati nella tabella seguente nella quale<br />
vengono anche riportate le superfici totali di ciascun Sito e<br />
le aree di pertinenza di ciascun Comune.<br />
Tip. Denominaz.<br />
SIC<br />
ZPS<br />
Monti<br />
Alburni<br />
(IT8050033)<br />
Alburni<br />
(IT805055)<br />
Comuni<br />
interessati<br />
dalla presenza<br />
dei Siti<br />
Natura 2000<br />
Superficie<br />
comunale<br />
interessata<br />
dal Sito<br />
(ha)<br />
Ottati 4.117,35<br />
Petina 3.353,80<br />
Corleto<br />
Monforte<br />
3.252,58<br />
Castelcivita 3.197,16<br />
Sant’Angelo<br />
a Fasanella<br />
2.131,21<br />
Sicignano<br />
degli Alburni<br />
1.942,28<br />
Polla 1.818,73<br />
San Rufo 885,95<br />
Auletta 884,99<br />
Sant’Arsenio 791,68<br />
Postiglione 628,99<br />
San Pietro<br />
al Tanagro<br />
392,02<br />
Controne 131,75<br />
Aquara 91,46<br />
Pertosa 1,67<br />
Ottati 4.363,89<br />
Corleto<br />
Monforte<br />
4.048,50<br />
Castelcivita 3.501,39<br />
Petina 2.948,53<br />
Sant’Angelo<br />
a Fasanella<br />
2.375,91<br />
Sicignano<br />
degli Alburni<br />
2.333,02<br />
Postiglione 1.812,49<br />
Polla 1.087,61<br />
San Rufo 872,17<br />
Sant’Arsenio 603,00<br />
Auletta 461,65<br />
Aquara 378,95<br />
San Pietro<br />
al Tanagro<br />
329,48<br />
Controne 250,92<br />
Super.<br />
Totale<br />
(ha)<br />
23.621,62<br />
25.367,45
il piAno di GeStione<br />
I Siti Natura 2000 presi in considerazione dal Piano di<br />
Gestione sono caratterizzati dalla presenza di ambienti<br />
prativi, rupicoli (pareti e grotte) e boschivi. Data la<br />
varietà degli habitat presenti, il SIC “Alburni” e la ZPS<br />
“Monti Alburni” ospitano nel complesso una comunità<br />
floro-faunistica ricca e diversificata. Gli habitat presenti,<br />
e di conseguenza la fauna ad essi associata, sono tuttavia<br />
potenzialmente soggetti a perturbazioni/modificazioni<br />
di varia natura, tra cui quelle indotte e/o accelerate dalle<br />
attività antropiche presenti sul territorio, qualora queste<br />
non risultino ecosostenibili.<br />
La conoscenza delle esigenze ecologiche permetterà,<br />
di fatto, di definire quali siano gli obiettivi principali da<br />
perseguire per una corretta gestione dei siti, in coerenza<br />
con le finalità della Rete Natura 2000.<br />
La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />
stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />
riportati nella tabella seguente.<br />
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />
• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico del SIC;<br />
• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />
conservazione;<br />
• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />
stico;<br />
• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />
territoriale;<br />
• Inserimento in un’area naturale protetta;<br />
• Facile accessibilità del SIC per vicinanza con autostrada ;<br />
• Scarsa antropizzazione e densità abitativa<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Sorveglianza non pianificata;<br />
• Alto rischio di incendio;<br />
• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />
presenza del sito;<br />
• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />
importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />
turisti;<br />
• Rischio di erosione<br />
• Eccessiva possibilità di accesso auto<br />
• Presenza di rifiuti sparsi;<br />
• Escursionismo non sostenibile<br />
• Pascolo non regolamentato<br />
• Prelievo della fauna e bracconaggio<br />
• Presenza di strade e circolazione di veicoli motorizzati<br />
• Randagismo canino<br />
• Rimboschimenti a conifere<br />
OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />
• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />
della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />
comunitario;<br />
• Valorizzazione turistica del sito e delle sue valenze;<br />
• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />
insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />
• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />
locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />
naturalistiche del SIC;<br />
• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />
ambientale;<br />
• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />
e al turismo ambientale;<br />
• Rafforzamento delle connessioni ecologiche del SIC con gli<br />
altri Siti Natura 2000 circostanti<br />
• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />
gestione più moderna, soprattutto per quanto concerne le<br />
foreste.<br />
• Incendio<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />
• Frammentazione degli habitat;<br />
• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />
naturalistico esistente;<br />
• Pressione antropica elevata causata da una fruizione<br />
incontrollata del sito;<br />
• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />
la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />
biodiversità;<br />
• Degrado generale degli habitat;<br />
• Abbandono di cisterne e fontanili;<br />
• Introduzione di specie alloctone;<br />
• Cambiamento della qualità delle acque;<br />
• Modificazioni strutturali e alterazioni degli equilibri idrici<br />
dei bacini;<br />
• Possibile raccolta di specie floristiche protette<br />
27
28<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
obiettiVi del piAno di GeStione<br />
obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA<br />
Una gestione del SIC e della ZPS deve tendere alla<br />
conservazione ottimale delle specie faunistiche e gli habitat<br />
di importanza comunitaria, con particolare riferimento agli<br />
habitat prioritari e alle specie faunistiche di eccezionale<br />
rarità e/o valore conservazionistico, nonché alle specie che<br />
nidificano e/o si riproducono nei siti.<br />
E’ necessario, dunque, rimuovere le cause di degrado e<br />
ripristinare, se necessario, gli equilibri biologici alla base<br />
die processi naturali. Altrettanto importante, ai fini della<br />
conservazione, è garantire le connessioni ecologiche dentro<br />
i siti e tra il siti e le aree naturali adiacenti e limitrofe.<br />
Obiettivi<br />
Attuare una gestione sostenibile degli habitat forestali<br />
Prevenenire la chiusura e/o il degrado degli habitat prativi e<br />
arbustivi<br />
Garantire la conservazione e la naturalità delle pareti rocciose,<br />
degli ipogei e delle sorgenti pietrificanti<br />
Garantire la tutela dei mammiferi di importanza comunitaria<br />
Garantire la tutela dell’avifauna nidificante, migratrice e<br />
svernante<br />
Attuare azioni di tutela e studio dell’erpetofauna ed<br />
entomofauna di importanza comunitaria<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />
per gli habitat di interesse comunitario e approfondire la<br />
conoscenza scientifica di base su habitat e specie di interesse<br />
conservazionistico<br />
Garantire le connessioni ecologiche tra i siti e gli altri Siti<br />
Natura 2000 limitrofi.<br />
obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
E’ necessario associare agli obiettivi di sostenibilità<br />
ecologica, degli obiettivi di sostenibilità socio-economica ad<br />
essi funzionali che, portando alle modificazioni necessarie<br />
delle prassi gestionali preesistenti, individuino prospettive<br />
di sviluppo economico alternative e/o integrative. In tal<br />
modo le strategie adottate per la conservazione attiva<br />
dell’area e dei territori contermini potrà determinare i suoi<br />
effetti positivi, sia in termini di reddito che di opportunità<br />
occupazionali, partendo da quelli legati alla fruizione<br />
turistica.<br />
Obiettivi<br />
Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />
ecologica dell’ecosistema del SIC e della ZPS verso modalità<br />
gestionali e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune<br />
azioni di comunicazione e sensibilizzazione;<br />
Rendere il SIC e la ZPS un elemento di differenziazione e<br />
qualificazione dell’offerta turistica dei comuni interessati e<br />
del Parco, in grado di promuovere attività economiche e<br />
turistiche sostenibili ed eco-compatibili ;<br />
Promuovere la sostenibilità ecologica, sociale ed economica<br />
dell’uso e della fruizione dei siti allo scopo di tutelare la<br />
biodiversità di interesse comunitario;<br />
Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />
ecologico dei siti e dell’esigenza di conservazione da parte<br />
della popolazione locale e dei turisti.<br />
Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />
con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />
StrAteGiA di GeStione<br />
Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />
del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />
il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />
vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />
Questa strategia generale si articola in due strategie<br />
distinte, ma strettamente correlate:<br />
Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />
valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />
Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />
all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />
socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />
dei siti.
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />
specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />
opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />
gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />
del disturbo antropico<br />
Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />
di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />
fruizione turistica;<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza dei siti<br />
Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />
habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />
modalità di gestione;<br />
Garantire una gestione del SIC e della ZPS che, sulla base<br />
dei dati del monitoraggio, consenta di controllare i processi<br />
di evoluzione naturale della copertura vegetale per favorire il<br />
mantenimento degli habitat di interesse comunitario<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />
per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e<br />
approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Mitigazione dell’ impatto del turismo sugli habitat e le specie<br />
di interesse comunitario<br />
Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche dei siti per<br />
una sua valorizzazione eco-compatibile e un miglioramento<br />
delle condizioni di fruibilità<br />
Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />
delle valenze naturalistiche<br />
Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />
ambientale; attivare una campagna di comunicazione volta<br />
a segnalare la presenza dei siti sul territorio e a valorizzarne<br />
l’importanza ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla<br />
popolazione locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza sui siti per limitare/<br />
prevenire i fattori di degrado<br />
Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile a<br />
lungo termine dei siti, che garantisca la tutela della biodiversità<br />
e le opportunità di sviluppo economico per la comunità locale<br />
reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />
1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività di<br />
sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo Forestale<br />
dello Stato, il SIC e la ZPS dovranno essere considerati<br />
tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />
2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />
habitat e specie, l’accesso a determinate zone del SIC e<br />
della ZPS. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari,<br />
dei legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />
3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC e della<br />
ZPS, fatte salve le aree maggiormente antropizzate<br />
(Aree “D”del PARCO), deve avvenire senza arrecare<br />
disturbo alla quiete dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />
4. Nel SIC e nella ZPS, fatte salve le aree maggiormente<br />
antropizzate (Aree “D”del PARCO), non sono<br />
consentite emissioni luminose tali da arrecare disturbo<br />
alla fauna, ed in particolare l’utilizzo del carburo negli<br />
ipogei.<br />
5. Nel territorio del SIC e della ZPS non è consentito<br />
rilasciare specie seppur autoctone, non appartenenti a<br />
popolazioni locali. Sono fatti salvi interventi finalizzati<br />
alla reintroduzione di specie o popolazioni autoctone<br />
estinte localmente e ripopolamenti di specie autoctone<br />
in imminente rischio di estinzione, da attuarsi secondo<br />
i disposti dell’art. 12 D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />
6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />
assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />
7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />
regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />
di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />
conservazione delle risorse naturali.<br />
8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />
di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />
per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />
naturali.<br />
29
30<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Gli interVenti<br />
interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono suddivisi<br />
nelle categorie “Interventi attivi per la gestione degli<br />
habitat e della flora” e “Azioni di monitoraggio e ricerca”.<br />
Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />
flora<br />
La gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />
sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />
e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />
parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />
significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />
soddisfacente.<br />
Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />
che mirino:<br />
• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti;<br />
• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />
disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />
• alla tutela e diversificazione degli ambienti ed alla<br />
creazione di condizioni ecologiche idonee per le<br />
popolazioni faunistiche presenti<br />
• alla gestione delle popolazioni animali selvatiche<br />
Azioni di monitoraggio e ricerca<br />
Per la valutazione dell’efficacia della gestione dei siti sulle<br />
valenze naturalistiche da tutelare è necessario implementare<br />
un piano di monitoraggio, integrato se necessario con studi<br />
mirati sui gruppi faunistici meno conosciuti, che prende<br />
in esame le singole componenti ambientali, suddivise in<br />
habitat, flora, avifauna, chirotterofauna, lupo, erpetofauna<br />
ed entomofauna .<br />
E’ previsto inoltre il monitoraggio dell’elemento di criticità<br />
rappresentato dai cani vaganti .<br />
Il PdG prevede inoltre una serie di studi di settore finalizzati<br />
a:<br />
• la valutazione dei processi erosivi pregressi o in corso ;<br />
• l’approfondimento delle conoscenze su un gruppo<br />
ornitico di grande interese conservazionistico (fam.<br />
Lanidae) ;<br />
• la redazione di un Piano di assestamento forestale<br />
naturalistico per le aree boschive del SIC ;<br />
• l’approfondimento delle conoscenze sulla frequentazione<br />
dell’area da parte del Nibbio reale .<br />
Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />
elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le valenze<br />
naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora, fauna,<br />
habitat). Le azioni elencate in tabella verranno descritte in<br />
modo dettagliato nelle singole schede intervento, riportate<br />
nel paragrafo seguente.<br />
interVenti per lA<br />
SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Gli interventi per la sostenibilità socio-economica proposti<br />
consistono in una serie di azioni finalizzate alla fruizione,<br />
alla comunicazione, all’uso sostenibile delle risorse ed<br />
alle attività di sorveglianza e manutenzione; ogni azione<br />
è stata ideata per contribuire alla gestione delle valenze<br />
naturalistiche dei siti secondo un’ottica di sostenibilità.<br />
Interventi per la fruizione<br />
A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />
di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />
ambientali per l’escursionismo didattico .<br />
Gli interventi previsti per la fruizione sono orientati a:<br />
- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />
comprendendo sentieri, piste per mountain bike, etc...;<br />
- creare strutture di fruizione quali foresterie, centri visite,<br />
aree sosta e agriturismo atraverso la ristrutturazione di<br />
edifici già esistenti ;<br />
- realizzare pannellistica segnaletica e didattica.<br />
Tale intervento mira a far conoscere le minacce<br />
che si oppongono al mantenimento in uno stato<br />
di conservazione soddisfacente degli habitat/<br />
specie di interesse comunitario presenti nei siti e le<br />
norme di comportamento da rispettare per ridurre<br />
il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli elementi<br />
naturalistici di pregio.<br />
Interventi per la comunicazione<br />
Nei siti è stata rilevata la scarsa conoscenza dell’area e<br />
delle sue possibilità di fruizione, soprattutto a livello della<br />
popolazione locale. Quindi, la comunicazione e la diffusione<br />
delle informazioni sul sito sarà resa più organica ed efficace<br />
grazie ad una vera e propria campagna di comunicazione<br />
i cui strumenti saranno integrati da specifico materiale<br />
informativo, l’istallazione di pannellistica didattica in<br />
corrispondenza di sentieri naturalistici nuovi o già esistenti<br />
e l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione<br />
mirate ad una migliore conoscenza sulla biologia, sulla<br />
prevenzione dei danni alla zootecnìa e sulle necessità di<br />
conservazione del lupo.<br />
Interventi per l’uso sostenibile delle risorse<br />
Intervento di sostenibilità è la promozione di attività<br />
produttive eco-compatibili, attuata mediante il recupero
delle produzioni agricole e zootecniche locali ed il sostegno<br />
alle imprese che operano nel settore della sostenibilità .<br />
Il PdG prevede infine una serie di studi mirati alla valutazione<br />
della sostenibilità del pascolo nei siti ed all’accertamento<br />
dei danni del lupo al patrimonio zootecnico .<br />
Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />
Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />
segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />
servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />
- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />
immediate vicinanze dei siti;<br />
- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />
delle specie animali e vegetali di rilievo<br />
conservazionistico;<br />
- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />
(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />
Gestione;<br />
- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />
migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />
contro l’abbandono di rifiuti).<br />
Per garantire una migliore visibilità ai siti, si prevede un<br />
intervento mirato alla delimitazione del sito mediante un<br />
sistema di tabelle e/o cartelli posti lungo il suo perimetro .<br />
Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />
controllo degli incendi, da integrare al già esistente Piano<br />
Anti Incendi Boschivi del Parco nazionale del Cilento<br />
e Vallo di Diano , un ulteriore intervento che garantisca<br />
l’efficacia della lotta attiva agli incendi e un intervento<br />
mirato alla regolamentazione del traffico motorizzato,<br />
soprattutto negli ambienti forestali .<br />
Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />
elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le<br />
valenze naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora,<br />
fauna, habitat).<br />
31
32<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre
Piani di Gestione<br />
ZPS<br />
Monte CerVAti<br />
e dintorni<br />
Codice Sito IT8050046<br />
SIC<br />
BAlze<br />
di teGGiAno<br />
Codice Sito IT8050006<br />
Monte<br />
motolA”<br />
Codice Sito IT8050028<br />
Monte CerVAti,<br />
CentAurino e<br />
montAGne di lAurino<br />
Codice Sito IT8050024<br />
inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />
I Siti di Interesse Comunitario e la Zona di Protezione<br />
Speciale oggetto del presente Piano di Gestione rientrano<br />
nella tipologia di siti montano-collinari, in virtù del range<br />
altimetrico in cui si collocano: tra i 300 m s.l.m. ed i 1899<br />
m s.l.m. (Monte Cervati). Anche gli habitat di interesse<br />
comunitario presenti sono caratteristici di questa tipologia<br />
di siti: si tratta per lo più di habitat forestali, di prateria,<br />
mediterranei ma anche una piccola percentuale di habitat<br />
rupicoli .<br />
33
34<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
SiC<br />
monte CerVAti, CentAurino e<br />
montAGne di lAurino<br />
E’ il più esteso dei 3 SIC, con una superficie totale di 27898<br />
ha. La quota va dai 300 m ai 1899 m s.l.m. (vetta del M.te<br />
Cervati), con una media altimetrica di 1500 m.<br />
È compreso nei comuni di Castelle in Pittari, Sanza,<br />
Sassano, Monte San Giacomo, Piaggine, Valle dell’Angelo,<br />
Laurino, Campora, Rofrano, Roccagloriosa, Alfano, e<br />
Morigerati.<br />
Si tratta di massicci appenninici di origine calcarea,<br />
culminanti nel Monte Cervati, e caratterizzati da diffusi<br />
fenomeni carsici (inghiottitoi, doline e grotte). In<br />
particolare sono presenti all’interno del sito:<br />
- il Monte Centaurino (1433 m s.l.m.) caratterizzato da<br />
habitat di prateria, cerrete di alto fusto, boschi misti<br />
mesofili (Aceri-Frassineti etc.), e lembi di faggeta in<br />
quota;<br />
- il Monte Cervati caratterizzato dalla medesima<br />
vegetazione del Centaurino da cui si differenzia per le<br />
faggete molto più estese e per gli habitat di prateria<br />
d’alta quota maggiormente rappresentati;<br />
- aree montuose nela zona Ovest del SIC caratterizzate<br />
da estese faggete in particolare in località Piaggin -<br />
Valle dell’Angelo.<br />
SiC<br />
bAlze di teGGiAno<br />
E’ il SIC collocato nella zona più a Nord rispetto agli altri:<br />
ha un’estensione di 1201 ha ed il suo territorio, compreso<br />
tra i 900 ed i 1000 m s.l.m., ricade all’interno dei Comuni<br />
di Teggiano, San Rufo e Corleto Monforte.<br />
A differenza degli altri siti non ha al suo interno habitat<br />
forestali bensì solo habitat di prateria e rupicoli: lo stesso<br />
termine “balze” indica infatti un ambiente roccioso,<br />
nella fattispecie si tratta di un ripido versante calcareo<br />
caratterizzato da vegetazione erbacea casmofitica.<br />
La sua qualità ed importanza sono legate alle formazioni<br />
erbacee ricche di orchidee e, per quanto riguarda gli aspetti<br />
faunistici, alla consistente presenza di chirotteri.<br />
SiC<br />
monte motolA<br />
Il SIC “si colloca al centro tra i 2 SIC “Monte Cervati,<br />
Centaurino e Montagne di Laurino” e “Balze di Teggiano”.<br />
Ha una superficie di 4690 ha, distribuita in un range<br />
altitudinale compreso tra i 600 ed i 1730 m s.l.m. del M.te<br />
Motola.<br />
Il sito comprende i Comuni di Monte San Giacomo,<br />
Teggiano, Sacco e Piaggine.<br />
Gli habitat presenti sono pressoché i medesimi del SIC<br />
“Monte Cervati, Centaurino e Montagne di Laurino”;<br />
tuttavia l’importanza del SIC è direttamente connessa alla<br />
presenza di un’abetina ad Abies alba in buono stato di<br />
conservazione (fonte: Formulario Standard Natura 2000).<br />
zpS<br />
monte CerVAti e dintorni<br />
La ZPS oggetto del presente studio si sovrappone quasi<br />
totalmente al territorio occupato dai 3 SIC, pertanto<br />
contiene al suo interno gran parte dei caratteri fisicoterritoriali<br />
ed ecologici caratteristici segnalati sopra. La<br />
sua estensione è di 36912 ha, in un territorio distribuito<br />
in una fascia altitudinale tra i 300 ed i 1899 m s.l.m.. La<br />
ZPS rientra per la maggior parte della sua estensione nei<br />
comuni di Caselle in Pittari, Sanza, Sassano, Monte San<br />
Giacomo, Teggiano, San Rufo, Corleto Manforte, Sacco,<br />
Piaggine, Valle dell’Angelo, Campora, Laurino, Novi<br />
Velia e Rofrano.<br />
La sua qualità ed importanza sta nella presenza di vari<br />
tipi vegetazionali quali faggete ed abetine e nelle foreste<br />
caducifoglie in buono stato di conservazione. Per quanto<br />
riguarda la fauna sono segnalati il lupo, diversi uccelli<br />
nidificanti e un’importante erpetofauna.<br />
Comuni interessati:<br />
I Siti Natura 2000 oggetto del Piano di Gestione interessano<br />
i Comuni elencati nella tabella seguente, nella quale<br />
vengono riportate le superfici totali e quelle di pertinenza<br />
dei diversi territori comunali.
Tip. Denominaz.<br />
SIC<br />
Monte Cervati,<br />
Centaurino e<br />
Montagne di<br />
Laurino<br />
SIC Monte Motola<br />
SIC<br />
ZPS<br />
Balze di<br />
Teggiano<br />
Monte Cervati<br />
e dintorni<br />
Comuni<br />
interessati<br />
dalla presenza<br />
dei Siti<br />
Natura 2000<br />
Caselle in<br />
Pittari<br />
Sanza<br />
Superficie<br />
comunale<br />
interessata<br />
dal Sito<br />
(ha)<br />
Sassano 930,76<br />
Monte San<br />
Giacomo<br />
2.523,65<br />
Piaggine 4.129,87<br />
Valle<br />
dell’Angelo<br />
3.325,73<br />
Laurino 2.830,07<br />
Campora 1.394,38<br />
Roccagloriosa 24,23<br />
Alfano 87,61<br />
Morigerati 153,10<br />
Rofrano 3.707,90<br />
Monte San<br />
Giacomo<br />
1.441,29<br />
Teggiano 1.866,08<br />
Sacco 718,74<br />
Piaggine 624,03<br />
Teggiano 666,96<br />
San Rufo 361,99<br />
Corleto<br />
Monforte<br />
Caselle in<br />
Pittari<br />
159,40<br />
433,00<br />
Sanza 6.884,73<br />
Sassano 2.149,72<br />
Monte San<br />
Giacomo<br />
4.706,72<br />
Teggiano 3.396,92<br />
San Rufo 876,39<br />
Corleto<br />
Monforte<br />
566,57<br />
Sacco 1.856,40<br />
Piaggine 5.411,25<br />
Valle<br />
dell’Angelo<br />
3.420,94<br />
Campora 280,85<br />
Laurino 3.608,16<br />
Novi Velia 353,06<br />
Rofrano 2.856,84<br />
Cannalonga 0,75<br />
Roscigno 110,66<br />
Super.<br />
Totale<br />
(ha)<br />
27.898,01<br />
4.690,36<br />
1.201,42<br />
36.912,19<br />
il piAno di GeStione<br />
Il territorio dei SIC e della ZPS si presenta in uno stato<br />
di selvaticità decisamente elevato; le grandi estensioni, in<br />
molti punti ininterrotte, di boschi maturi come il Monte<br />
Cervati, il Monte Centaurino che si presenta interamente<br />
boscato per le motivazioni geologiche e vegetazionali<br />
già descritte, la presenza di corsi d’acqua a carattere<br />
torrentizio alle quote più alte, delimitati da una foresta a<br />
galleria ben conservata, i fiumi Bussento e Mingardo, il<br />
primo dominato da forre e da fitte formazioni boschive in<br />
cui si verifica il fenomeno dell’inversione vegetazionale, il<br />
secondo caratterizzato da fenomeni gravitativi che danno<br />
vita a terrazzi il cui suolo fertile è sfruttato a scopi agricoli,<br />
generano tipologie ambientali d’elezione per diverse specie<br />
faunistiche e rendono questo territorio di grande valenza<br />
naturalistica giustificando pienamente il grado di tutela a<br />
cui è sottoposto.<br />
Gli habitat presenti, sono tuttavia potenzialmente soggetti<br />
a perturbazioni/modificazioni di varia natura, tra cui quelle<br />
indotte e/o accelerate dalle attività antropiche presenti sul<br />
territorio, qualora queste non risultino ecosostenibili.<br />
E’ necessario, dunque, individuare le criticità specifiche che<br />
minacciano realmente e/o potenzialmente la conservazione<br />
di habitat e specie, determinando quali siano le loro<br />
esigenze ecologiche, ossia le condizioni ambientali che ne<br />
garantiscono il mantenimento nel tempo.<br />
35
36<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />
stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />
riportati nella tabella seguente.<br />
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />
• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico dei Siti;<br />
• Collocazione adiacente e parzialmente sovrapposta ad altri<br />
siti di importanza comunitaria, con connessioni ecologiche<br />
già esistenti;<br />
• Scarsa antropizzazione e densità abitativa;<br />
• Presenza di ecosistemi e biocenosi con un buon livello di<br />
biodiversità ed equilibrio<br />
• Presenza di specie ornitiche nidificanti.<br />
• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />
conservazione;<br />
• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />
stico;<br />
• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />
territoriale;<br />
• Inserimento in un’area naturale protetta;<br />
• Eccessiva presenza di strade asfaltate<br />
• Vulnerabilità delle specie e degli habitat all’inquinamento<br />
idrico;<br />
• Eccessiva possibilità di accesso ai mezzi motorizzati;<br />
• Presenza di rifiuti sparsi;<br />
• Vulnerabilità di alcuni habitat all’invasione di specie<br />
alloctone ed agli attacchi di specie patogene;<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Sorveglianza non pianificata;<br />
• Alto rischio di incendio;<br />
• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />
presenza del sito;<br />
• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />
importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />
turisti;<br />
• Rischio di erosione<br />
OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />
• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />
della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />
comunitario;<br />
• Valorizzazione turistica dei siti e delle loro valenze;<br />
• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />
insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />
• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />
locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />
naturalistiche;<br />
• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />
ambientale;<br />
• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />
e al turismo ambientale;<br />
• Rafforzamento delle connessioni ecologiche dei Siti con gli<br />
altri Siti Natura 2000 circostanti;<br />
• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />
gestione più moderna, soprattutto per quanto concerne le<br />
foreste<br />
• Possibilità di ripristinare gli equilibri ecologici, dove essi<br />
siano perturbati, mediante interventi mirati di gestione attiva.<br />
• Incendio;<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Eccessiva presenza di mezzi motorizzati e conseguente<br />
apertura di piste forestali e di strade;<br />
• Disturbo antropico, specialmente nei confronti delle specie<br />
in riproduzione;<br />
• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />
naturalistico esistente;<br />
• Pressione antropica elevata causata da una fruizione<br />
incontrollata del sito;<br />
• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />
la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />
biodiversità;<br />
• Degrado generale degli habitat;<br />
• Degrado generale delle acque;<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />
• Frammentazione degli habitat;<br />
• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />
naturalistico esistente;<br />
• Degrado generale degli habitat e delle specie
obiettiVi del piAno di GeStione<br />
obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA:<br />
Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela per i<br />
quali sono stati istituiti implica la necessità di raggiungere<br />
gli obiettivi di sostenibilità ecologica.<br />
Obiettivi<br />
Attuare una gestione sostenibile degli habitat forestali<br />
Prevenenire la chiusura e/o il degrado degli habitat prativi e<br />
arbustivi<br />
Garantire la conservazione e la naturalità delle pareti rocciose,<br />
degli ipogei e degli ambienti fluviali<br />
Garantire la tutela dei mammiferi di importanza comunitaria<br />
Garantire la tutela dell’avifauna nidificante, migratrice e<br />
svernante<br />
Attuare azioni di tutela e studio dell’erpetofauna ed<br />
entomofauna di importanza comunitaria<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />
per gli habitat di interesse comunitario e approfondire la<br />
conoscenza scientifica di base su habitat e specie di interesse<br />
conservazionistico<br />
Garantire le connessioni ecologiche tra i siti e gli altri Siti<br />
Natura 2000 limitrofi.<br />
obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />
richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e<br />
privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />
Questo è in particolar modo necessario nelle Aree Protette,<br />
come nel caso del Parco, dove la a breve-medio termine e<br />
a lungo termine sono riportati nella tabella seguente.<br />
Obiettivi<br />
Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />
ecologica dell’ecosistema dei SIC e della ZPS verso modalità<br />
gestionali e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune<br />
azioni di comunicazione e sensibilizzazione;<br />
Rendere i SIC e la ZPS un elemento di differenziazione e<br />
qualificazione dell’offerta turistica dei comuni interessati e<br />
del PARCO, in grado di promuovere attività economiche e<br />
turistiche sostenibili ed eco-compatibili ;<br />
Promuovere la sostenibilità ecologica, sociale ed economica<br />
dell’uso e della fruizione dei siti allo scopo di tutelare la<br />
biodiversità di interesse comunitario;<br />
Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />
ecologico dei siti e dell’esigenza di conservazione da parte<br />
della popolazione locale e dei turisti.<br />
Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />
con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />
StrAteGiA di GeStione<br />
37
38<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />
del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />
il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />
vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />
Questa strategia generale si articola in due strategie<br />
distinte, ma strettamente correlate:<br />
Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />
valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />
Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />
all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />
socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />
dei siti.<br />
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />
specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />
opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />
gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />
del disturbo antropico<br />
Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />
di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />
fruizione turistica;<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza dei siti<br />
Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />
habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />
modalità di gestione;<br />
Garantire una gestione dei SIC e della ZPS che, sulla base<br />
dei dati del monitoraggio, consenta di controllare i processi<br />
di evoluzione naturale della copertura vegetale per favorire il<br />
mantenimento degli habitat di interesse comunitario<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />
per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e<br />
approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Mitigazione dell’ impatto del turismo sugli habitat e le specie<br />
di interesse comunitario<br />
Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche dei siti per<br />
una sua valorizzazione eco-compatibile e un miglioramento<br />
delle condizioni di fruibilità<br />
Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />
delle valenze naturalistiche<br />
Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />
ambientale; attivare una campagna di comunicazione volta<br />
a segnalare la presenza dei siti sul territorio e a valorizzarne<br />
l’importanza ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla<br />
popolazione locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza sui siti per limitare/<br />
prevenire i fattori di degrado<br />
Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile a<br />
lungo termine dei siti, che garantisca la tutela della biodiversità<br />
e le opportunità di sviluppo economico per la comunità locale<br />
reGolAmentAzione SpeCiFiCA per i Siti<br />
1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività di<br />
sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo Forestale<br />
dello Stato, i SIC e la ZPS dovranno essere considerati<br />
tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />
2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />
habitat e specie, l’accesso a determinate zone dei SIC e<br />
della ZPS. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari,<br />
dei legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />
3. L’uso di apparecchi sonori all’interno dei SIC e della<br />
ZPS deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />
dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />
4. Nei SIC e nella ZPS non sono consentite emissioni<br />
luminose tali da arrecare disturbo alla fauna, ed in<br />
particolare l’utilizzo del carburo negli ipogei.<br />
5. Nel territorio dei SIC e della ZPS non è consentito<br />
rilasciare specie seppur autoctone, non appartenenti a<br />
popolazioni locali. Sono fatti salvi interventi finalizzati<br />
alla reintroduzione di specie o popolazioni autoctone<br />
estinte localmente e ripopolamenti di specie autoctone<br />
in imminente rischio di estinzione, da attuarsi secondo<br />
i disposti dell’art. 12 D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />
6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />
assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />
7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />
regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />
di interesse comunitario per motivate esigenze di
conservazione delle risorse naturali.<br />
8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />
di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />
per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />
naturali.<br />
Gli interVenti<br />
interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />
hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione delle<br />
criticità che riguardano le valenze ecologiche dei siti,<br />
individuate in base allo studio generale effettuato. A questo<br />
scopo, sono state elaborate una serie di strategie gestionali<br />
per garantire la conservazione dei principali elementi di<br />
rilievo naturalistico dei SIC e della ZPS.<br />
Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />
ulteriormente suddivisi nelle categorie “Interventi attivi<br />
per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni di<br />
monitoraggio e ricerca”.<br />
Segue una breve trattazione di queste categorie e degli<br />
interventi che ricadono in ciascuna di esse.<br />
Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />
flora<br />
Gli incendi ed il sovrappascolo, la scarsa attenzione alla<br />
sensibilità e vulnerabilità degli habitat e delle specie<br />
floristiche da parte di visitatori e popolazione locale,<br />
rappresentano una significativa minaccia alla loro<br />
conservazione in uno stato soddisfacente.<br />
Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />
che mirino:<br />
• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi e ripariali<br />
presenti;<br />
• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />
disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />
• alla tutela e diversificazione degli ambienti ed alla<br />
creazione di condizioni ecologiche idonee per le<br />
popolazioni faunistiche presenti;<br />
• alla gestione delle popolazioni animali selvatiche e<br />
semiselvatiche.<br />
Azioni di monitoraggio e ricerca<br />
E’ necessario implementare un piano di monitoraggio,<br />
integrato se necessario con studi mirati sui gruppi<br />
faunistici meno conosciuti, che prende in esame le singole<br />
componenti ambientali, suddivise in habitat , flora,<br />
avifauna, chirotterofauna, lupo, erpetofauna, entomofauna<br />
e lontra.<br />
E’ previsto inoltre il monitoraggio dell’elemento di criticità<br />
rappresentato dai cani vaganti e un monitoraggio dei<br />
cervidi reintrodotti, potenziali prede per la popolazione di<br />
lupi.<br />
Il PdG prevede inoltre una serie di studi di settore finalizzati<br />
a:<br />
• la valutazione dei processi erosivi pregressi o in corso;<br />
• l’approfondimento delle conoscenze su un gruppo<br />
ornitico di grande interesse conservazionistico (fam.<br />
Lanidae);<br />
39
40<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
• la redazione di un Piano di assestamento forestale<br />
naturalistico per le aree boschive dei siti.<br />
Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />
elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le valenze<br />
naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora, fauna,<br />
habitat). Le azioni elencate in tabella verranno descritte in<br />
modo dettagliato nelle singole schede intervento, riportate<br />
nel paragrafo seguente.<br />
interVenti per lA<br />
SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Gli interventi per la sostenibilità socio-economica,<br />
seguono il principio operativo secondo il quale si associa,<br />
attraverso un’appropriata gestione del territorio, la<br />
conservazione degli ecosistemi naturali e seminaturali con<br />
l’utilizzo sostenibile delle loro risorse naturali, a beneficio<br />
delle comunità locali.<br />
Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />
finalizzate alla fruizione, alla comunicazione, all’uso<br />
sostenibile delle risorse ed alle attività di sorveglianza e<br />
manutenzione; ogni azione è stata ideata per contribuire<br />
alla gestione delle valenze naturalistiche dei siti secondo<br />
un’ottica di sostenibilità.<br />
Interventi per la fruizione<br />
La corretta fruizione dei siti è una delle basi fondamentali<br />
per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />
vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />
A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />
di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />
ambientali per l’escursionismo didattico .<br />
Gli interventi previsti per la fruizione sono orientati a:<br />
- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />
comprendendo sentieri, piste per mountain bike, ecc.;<br />
- creare strutture di fruizione quali foresterie, centri visite,<br />
aree sosta e agriturismo atraverso la ristrutturazione di<br />
edifici già esistenti;<br />
- realizzare pannellistica segnaletica e didattica.<br />
Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />
oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />
soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />
presenti nei siti e le norme di comportamento da rispettare<br />
per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli<br />
elementi naturalistici di pregio.<br />
Interventi per la comunicazione<br />
La comunicazione e la diffusione delle informazioni sul<br />
sito sarà resa più organica ed efficace grazie ad una vera<br />
e propria campagna di comunicazione i cui strumenti<br />
saranno integrati da specifico materiale informativo,<br />
l’istallazione di pannellistica didattica in corrispondenza di<br />
sentieri naturalistici nuovi o già esistenti e l’organizzazione<br />
di iniziative di sensibilizzazione mirate ad una migliore<br />
conoscenza sulla biologia, sulla prevenzione dei danni alla<br />
zootecnìa e sulle necessità di conservazione del lupo.<br />
Interventi per l’uso sostenibile delle risorse<br />
Fanno parte di questa categoria gli interventi di<br />
incentivazione, mirati ad una gestione sostenibile delle<br />
risorse forestali ed alla mitigazione dei fattori di impatto<br />
legati alla zootecnìa ed all’agricoltura.<br />
Altro intervento di sostenibilità è la promozione di attività<br />
produttive eco-compatibili, attuata mediante il recupero<br />
delle produzioni agricole e zootecniche locali ed il sostegno<br />
alle imprese che operano nel settore della sostenibilità .<br />
Il PdG prevede infine una serie di studi mirati alla valutazione<br />
della sostenibilità del pascolo nei siti ed all’accertamento<br />
dei danni del lupo al patrimonio zootecnico .<br />
Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />
Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />
segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />
servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />
- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />
immediate vicinanze dei siti;<br />
- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />
delle specie animali e vegetali di rilievo<br />
conservazionistico;<br />
- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />
(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />
Gestione;<br />
- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />
migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />
contro l’abbandono di rifiuti).<br />
Per garantire una migliore visibilità ai siti, si prevede un<br />
intervento mirato alla delimitazione del sito mediante un<br />
sistema di tabelle e/o cartelli posti lungo il suo perimetro .<br />
Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />
controllo degli incendi, da integrare al già esistente Piano<br />
Anti Incendi Boschivi del Parco Nazione del Cilento<br />
e Vallo di Diano , un ulteriore intervento che garantisca<br />
l’efficacia della lotta attiva agli incendi e un intervento<br />
mirato alla regolamentazione del traffico motorizzato e alla<br />
risistemazione di strade con lo scopo di razionalizzare la<br />
fruizione, soprattutto negli ambienti forestali .
Piani di Gestione<br />
SIC<br />
Monte<br />
SottAno<br />
Codice Sito IT8050050<br />
inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />
Il SIC e ZPS rientrano nella tipologia di siti montanocollinari<br />
in virtù del range altimetrico in cui si collocano:<br />
tra i 500 m s.l.m. ed i 1742 m s.l.m. (SIC) e i 204 m s.l.m.<br />
e i 1742 m s.l.m. (ZPS).<br />
I siti sono collocati nella zona nord del Parco del Cilento e<br />
Vallo di Diano e sono parzialmente sovrapposti.<br />
L’importanza dei siti è legata alla presenza delle faggete<br />
(habitat prioritario di importanza comunitaria), dei<br />
boschi misti, delle praterie d’alta quota con importanti<br />
siti di orchidee, e notevole vegetazione rupestre. Per<br />
quanto riguarda la fauna, si segnala la presenza di specie<br />
ornitiche nidificanti quali il pellegrino (Falco peregrinus),<br />
e il picchio rosso mezzano (Dryocopus martius), del<br />
lupo (Canis lupus), di numerose specie di chirotteri di<br />
importanza comunitaria appartenenti ai generi Myotis<br />
(vespertili) e Rhinolophus (rinolofi) e degli anfibi urodeli<br />
Triturus carnifex e Triturus italicus.<br />
41
42<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Comuni interessati:<br />
I Siti Natura 2000 oggetto del Piano di Gestione interessano<br />
i Comuni elencati nella tabella seguente nella quale<br />
vengono anche riportate le superfici totali di ciascun Sito e<br />
le aree di pertinenza di ciascun Comune.<br />
Tip. Denominaz.<br />
SIC<br />
ZPS<br />
Monti<br />
Alburni<br />
(IT8050033)<br />
Alburni<br />
(IT805055)<br />
Comuni<br />
interessati<br />
dalla presenza<br />
dei Siti<br />
Natura 2000<br />
Superficie<br />
comunale<br />
interessata<br />
dal Sito<br />
(ha)<br />
Ottati 4.117,35<br />
Petina 3.353,80<br />
Corleto<br />
Monforte<br />
3.252,58<br />
Castelcivita 3.197,16<br />
Sant’Angelo a<br />
Fasanella<br />
2.131,21<br />
Sicignano<br />
degli Alburni<br />
1.942,28<br />
Polla 1.818,73<br />
San Rufo 885,95<br />
Auletta 884,99<br />
Sant’Arsenio 791,68<br />
Postiglione 628,99<br />
San Pietro al<br />
Tanagro<br />
392,02<br />
Controne 131,75<br />
Aquara 91,46<br />
Pertosa 1,67<br />
Ottati 4.363,89<br />
Corleto<br />
Monforte<br />
4.048,50<br />
Castelcivita 3.501,39<br />
Petina 2.948,53<br />
Sant’Angelo a<br />
Fasanella<br />
2.375,91<br />
Sicignano<br />
degli Alburni<br />
2.333,02<br />
Postiglione 1.812,49<br />
Polla 1.087,61<br />
San Rufo 872,17<br />
Sant’Arsenio 603,00<br />
Auletta 461,65<br />
Aquara 378,95<br />
San Pietro al<br />
Tanagro<br />
329,48<br />
Controne 250,92<br />
Superficie<br />
Totale<br />
(ha)<br />
23.621,62<br />
25.367,45<br />
il piAno di GeStione<br />
Il Sito Natura 2000 “Monte Sottano” è caratterizzato<br />
dalla presenza di praterie, ambienti arbustivi, forestali e<br />
rupicoli, nei quali si individuano gli habitat di importanza<br />
comunitaria “Foreste di Quercus ilex e Quercus<br />
rotundifolia” (cod. 9340), “Formazioni erbose secche<br />
seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato<br />
calcareo (Festuco-brometalia)” (cod. *6210), * Percorsi<br />
substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-<br />
Brachypodietea (cod. 6220), Arbusteti termo-mediterranei<br />
e pre-desertici (cod. 5330) e Pareti rocciose calcaree con<br />
vegetazione casmofitica (cod. 8210).
Il SIC ospita una biocenosi relativamente ricca, in<br />
considerazione del discreto grado di eterogeneità<br />
ambientale che si riscontra sul territorio. Gli habitat presenti<br />
nel SIC, e di conseguenza la fauna ad essi associata,<br />
sono tuttavia potenzialmente soggetti a perturbazioni/<br />
modificazioni di varia natura, tra cui quelle indotte e/o<br />
accelerate dalle attività antropiche presenti sul territorio,<br />
qualora queste non risultino ecosostenibili. A tale riguardo<br />
quindi è necessario individuare le criticità specifiche che<br />
minacciano realmente e/o potenzialmente la conservazione<br />
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />
• Presenza di aree di alto valore naturalistico-ambientale e<br />
paesaggistico;<br />
• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />
conservazione, di cui due prioritari;<br />
• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />
stico;<br />
• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />
territoriale;<br />
• Vicinanza di risorse storico-archeologiche di rilievo<br />
internazionale con cui costituire un’offerta integrata per il<br />
turismo culturale e naturalistico;<br />
• Inserimento nel Parco;<br />
• Vicinanza con altre aree Natura 2000 parte della rete<br />
ecologica locale.<br />
• Vicinanza con zone ad alto sfruttamento turistico;<br />
• Scarso controllo e regolamentazione;<br />
• Habitat presenti ad alto rischio di incendio;<br />
• Carenza di strutture di delimitazione ed informative<br />
(cartellonistica) nel territorio del sito;<br />
• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />
importanza naturalistica da parte della popolazione;<br />
• Versanti soggetti al rischio di erosione.<br />
OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />
• Messa in campo di interventi di gestione attiva mirati al<br />
mantenimento degli habitat e delle specie di interesse<br />
comunitario;<br />
• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />
della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />
comunitario;<br />
• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />
insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />
• Aumento della sensibilità ambientale da parte di visitatori e<br />
popolazione locale riguardo le valenze naturalistiche per cui<br />
è stato identificato il SIC;<br />
• Opportunità legate a finanziamenti regionali e comunali per<br />
la riqualificazione ambientale;<br />
• Nuove possibilità di occupazione legate alla gestione<br />
dell’area e al turismo ambientale;<br />
• Opportunità di rafforzamento delle connessioni ecologiche<br />
del SIC con gli altri Siti Natura 2000 circostanti;<br />
• Pianificazione e regolamentazione mediante modalità<br />
operative ed interventi eco-compatibili.<br />
di habitat e specie nel SIC, determinando quali siano le loro<br />
esigenze ecologiche, ovvero le condizioni ambientali che<br />
ne garantiscono il mantenimento nel tempo. La conoscenza<br />
delle esigenze ecologiche permetterà, di fatto, di definire<br />
quali siano gli obiettivi principali da perseguire per una<br />
corretta gestione del sito, in coerenza con le finalità della<br />
Rete Natura 2000.<br />
La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />
stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />
riportati nella tabella seguente.<br />
• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />
naturalistico esistente;<br />
• Rischio di pressione antropica elevata e di una fruizione<br />
incontrollata dei siti naturalistici e paesaggistici;<br />
• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare il<br />
pascolo e la gestione forestale) e l’obiettivo di conservazione<br />
della biodiversità;<br />
• Frammentazione degli habitat;<br />
• Degrado generale degli habitat;<br />
• Disturbo antropico da attività ricreative non sostenibili;<br />
• Impatto ambientale dovuto alle modalità non eco-compatibili<br />
delle attività turistico-ricreative nell’area.<br />
43
44<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
obiettiVi del piAno di GeStione<br />
obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA:<br />
Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela per il<br />
quale è stato istituito implica la necessità di raggiungere gli<br />
obiettivi di sostenibilità ecologica, riportati nella seguente<br />
tabella.<br />
Obiettivi<br />
Rimuovere le cause di degrado/declino di habitat e specie e<br />
della continuità ecologica (disturbo antropico legato a incendi,<br />
pascolo non sostenibile, gestione forestale e disturbo diretto)<br />
Mantenere e migliorare lo stato di conservazione degli habitat<br />
ripristinando gli equilibri biologici alla base dei processi<br />
naturali (ecologici ed evolutivi);<br />
Mantenere e migliorare lo stato di conservazione delle specie<br />
(avifauna, erpetofauna chirotterofauna e entomofauna del<br />
SIC)<br />
Migliorare le conoscenze sugli habitat e le specie di interesse<br />
comunitario e monitorare l’evoluzione del loro status di<br />
conservazione<br />
Raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat<br />
di interesse comunitario, favorendone l’espansione.<br />
Migliorare le conoscenze riguardo i taxa meno conosciuti<br />
(erpetofauna ed entomofauna)<br />
Raggiungere uno status di conservazione ottimale per le specie<br />
faunistiche di interesse comunitario;<br />
Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />
Natura 2000 limitrofi<br />
obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />
richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e<br />
privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />
Questo è in particolar modo necessario nelle Aree Protette,<br />
come nel caso del Parco, dove la a breve-medio termine e<br />
a lungo termine sono riportati nella tabella seguente.<br />
Obiettivi<br />
Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />
ecologica dell’ecosistema del comune di Capaccio verso<br />
modalità gestionali e di fruizione eco-compatibili, attraverso<br />
opportune azioni di comunicazione e sensibilizzazione;<br />
Rendere il SIC un elemento di differenziazione e qualificazione<br />
dell’offerta turistica del comune di Capccio e del PNCVD,<br />
in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />
sostenibili ed eco-compatibili ;<br />
Sostenibilità ecologica, sociale ed economica dell’uso e della<br />
fruizione del sito allo scopo di tutelare la biodiversità di<br />
interesse comunitario;<br />
Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />
ecologico del SIC e dell’esigenza di conservazione da parte<br />
della popolazione locale e dei turisti.<br />
Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />
con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />
StrAteGiA di GeStione<br />
Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />
del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />
il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />
vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />
Questa strategia generale si articola in due strategie<br />
distinte, ma strettamente correlate:<br />
Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />
valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />
Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />
all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />
socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />
dei siti.
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />
specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />
opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />
gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />
del disturbo antropico<br />
Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />
di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />
fruizione turistica;<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito<br />
Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />
habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />
modalità di gestione;<br />
Garantire una gestione del SIC che, sulla base dei dati del<br />
monitoraggio, consenta di controllare i processi di evoluzione<br />
naturale della copertura vegetale per favorire il mantenimento<br />
degli habitat di interesse comunitario<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose per gli<br />
habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e approfondire<br />
la conoscenza scientifica e specialistica principalmente per<br />
quanto riguarda erpetofauna e mammalofauna<br />
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Realizzazione nel SIC delle strutture naturalistiche necessarie<br />
a mitigare l’impatto del turismo sugli habitat di interesse<br />
comunitario<br />
Migliorare le condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni<br />
di eco-compatibilità.<br />
Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche del SIC per<br />
una sua valorizzazione eco-compatibile<br />
Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />
Attivare una campagna di comunicazione volta a segnalare la<br />
presenza del SIC sul territorio e a valorizzarne l’importanza<br />
ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla popolazione<br />
locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito per limitare/<br />
prevenire i fattori di degrado<br />
Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />
del SIC, che garantisca la tutela della biodiversità e opportunità<br />
di sviluppo economico per la comunità locale<br />
Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />
ambientale<br />
reGolAmentAzione SpeCiFiCA<br />
per il SiC e lA zpS<br />
1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività di<br />
sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo Forestale<br />
dello Stato, il SIC e la ZPS dovranno essere considerati<br />
tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />
2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />
habitat e specie, l’accesso a determinate zone del SIC e<br />
della ZPS. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari,<br />
dei legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />
3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC e della<br />
ZPS, fatte salve le aree maggiormente antropizzate<br />
(Aree “D”del PARCO), deve avvenire senza arrecare<br />
disturbo alla quiete dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />
4. Nel SIC e nella ZPS, fatte salve le aree maggiormente<br />
antropizzate (Aree “D”del PARCO), non sono<br />
consentite emissioni luminose tali da arrecare disturbo<br />
alla fauna, ed in particolare l’utilizzo del carburo negli<br />
ipogei.<br />
5. Nel territorio del SIC e della ZPS non è consentito<br />
rilasciare specie seppur autoctone, non appartenenti a<br />
popolazioni locali. Sono fatti salvi interventi finalizzati<br />
alla reintroduzione di specie o popolazioni autoctone<br />
estinte localmente e ripopolamenti di specie autoctone<br />
in imminente rischio di estinzione, da attuarsi secondo<br />
i disposti dell’art. 12 D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />
6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />
assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />
7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />
regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />
di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />
conservazione delle risorse naturali.<br />
8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />
di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />
per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />
naturali.<br />
Gli interVenti<br />
interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />
hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione delle<br />
criticità che riguardano le valenze ecologiche del SIC<br />
“Monte Sottano”, individuate in base allo studio generale<br />
effettuato. A questo scopo, sono state elaborate una serie<br />
di strategie gestionali per garantire la conservazione dei<br />
principali elementi di rilievo naturalistico del sito.<br />
45
46<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />
ulteriormente suddivisi nelle due categorie “Interventi<br />
attivi per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni<br />
di monitoraggio e ricerca”.<br />
Segue una breve trattazione di queste categorie e degli<br />
interventi che ricadono in ciascuna di esse.<br />
Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />
flora<br />
Il sovrappascolo, gli incendi e i tagli boschivi eccessivi,<br />
nonché la scarsa attenzione alla sensibilità e vulnerabilità<br />
degli habitat e delle specie floristiche da parte di visitatori<br />
e popolazione locale, rappresentano una significativa<br />
minaccia alla loro conservazione in uno stato soddisfacente.<br />
Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />
che mirino:<br />
• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />
disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />
• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti;<br />
• alla diversificazione degli ambienti ed alla creazione<br />
di condizioni ecologiche idonee per le popolazioni<br />
faunistiche presenti;<br />
• alla gestione attiva degli habitat prativi.<br />
Azioni di monitoraggio e ricerca<br />
Di fondamentale importanza per la valutazione dell’efficacia<br />
della gestione del SIC sulle valenze naturalistiche da<br />
tutelare sarà implementare un piano di monitoraggio che<br />
può essere suddiviso nelle seguenti azioni:<br />
• Monitoraggio degli habitat di importanza comunitaria;<br />
• Monitoraggio floristico-vegetazionale ;<br />
• Monitoraggio dell’avifauna fauna del SIC<br />
• Monitoraggio della chirotterofauna del SIC<br />
• Monitoraggio dell’erpetofauna del SIC .<br />
In questo PdG si propone inoltre uno studio specifico<br />
finalizzato alla valutazione della sostenibilità del pascolo<br />
nel SIC ed alla redazione di un Piano d’Uso Sostenibile<br />
nelle zone soggette a pascolo nonché un Piano di<br />
Assestamento forestale naturalistico .<br />
Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />
elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le valenze<br />
naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora, fauna,<br />
habitat). Le azioni elencate in tabella verranno descritte in<br />
modo dettagliato nelle singole schede intervento, riportate<br />
nel paragrafo seguente.<br />
interVenti per lA<br />
SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />
finalizzate alla fruizione, alla comunicazione edalle attività<br />
di sorveglianza e manutenzione; ogni azione è stata ideata<br />
per contribuire alla gestione delle valenze naturalistiche<br />
del SIC secondo un’ottica di sostenibilità.<br />
Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />
e degli interventi ad esse associati.<br />
Interventi per la fruizione<br />
La corretta fruizione del SIC è una delle basi fondamentali<br />
per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />
vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />
A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />
di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />
ambientali per l’escursionismo didattico .<br />
Gli interventi previsti per la fruizione del SIC sono orientati<br />
a:<br />
- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />
comprendendo sentieri, piste per mountain bike, ecc.<br />
- ristrutturazione di edifici ad uso foresteria, centri visite,<br />
aree sosta e agriturismo;<br />
- promuovere attività produttive eco-compatibili,<br />
mediante recupero delle produzioni agricole e<br />
zootecniche locali ed il sostegno alle imprese che<br />
operano nel settore della sostenibilità.<br />
Interventi per la comunicazione<br />
Al fine di incrementare la conoscenza delle valenze<br />
naturalistiche del SIC si propone un intervento riguardante<br />
la realizzazione di pannelli didattici e segnaletici.<br />
Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />
oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />
soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />
presenti nel SIC e le norme di comportamento da rispettare<br />
per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli<br />
elementi naturalistici di pregio.<br />
Inoltre, nel SIC è stata rilevata la scarsa conoscenza<br />
dell’area e delle sue possibilità di fruizione, soprattutto a<br />
livello della popolazione locale. Quindi, la comunicazione<br />
e la diffusione delle informazioni sul sito sarà resa più<br />
organica ed efficace grazie ad una vera e propria campagna<br />
i cui strumenti saranno integrati da specifico materiale<br />
informativo come depliant, poster, etc.<br />
Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />
Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />
segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il
servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />
- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />
immediate vicinanze del SIC;<br />
- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />
delle specie animali e vegetali di rilievo<br />
conservazionistico;<br />
- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />
(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />
Gestione;<br />
- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />
migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />
contro l’abbandono di rifiuti).<br />
Per garantire una migliore visibilità al SIC, ad uso e<br />
consumo del personale di sorveglianza ma anche della<br />
popolazione locale, si prevede un intervento mirato alla<br />
delimitazione del sito mediante un sistema di tabelloni e/o<br />
cartelli posti lungo il suo perimetro.<br />
Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />
controllo degli incendi, da integrare al già esistente Piano<br />
Anti Incendi Boschivi del Parco Nazione del Cilento e<br />
Vallo di Diano.<br />
47
48<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre
Piani di Gestione<br />
SIC<br />
Monte<br />
dellA StellA<br />
Codice Sito IT8050025<br />
inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />
Il Monte Stella è situato nella parte settentrionale del<br />
Cilento e con i suoi 1130 metri di altezza rappresenta<br />
uno dei primi rilievi montuosi cilentani che si scorgono<br />
provenendo, appunto, da nord.<br />
Il SIC si estende per 1179 ettari con una variazione<br />
altimetrica compresa tra i 500 e i 1130 metri della vetta; in<br />
virtù del range altimetrico in cui si colloca esso è incluso<br />
nella tipologia dei siti montano-collinari definiti nella<br />
proposta di progetto LIFE.<br />
Gli habitat di interesse comunitario presenti sono<br />
caratteristici di questa tipologia di siti: si tratta per lo più<br />
di habitat forestali, di prateria, mediterranei ma anche una<br />
piccola percentuale di habitat rupicoli.<br />
La qualità ed importanza del SIC sono legate alle formazioni<br />
vegetali mediterranee di diverso tipo (forestali, prative,<br />
arbustive) e, per quanto riguarda gli aspetti faunistici, alla<br />
presenza di chirotteri di interesse conservazionistico.<br />
49
50<br />
Comuni interessati:<br />
Il SIC 2000 “Monte Stella” interessa i Comuni elencati<br />
nella tabella seguente, nella quale vengono riportate le<br />
superfici totali e quelle di pertinenza dei diversi territori<br />
comunali.<br />
Tip. Denominaz.<br />
SIC<br />
Monte<br />
della Stella<br />
(IT8050025)<br />
Comuni<br />
interessati<br />
dalla presenza<br />
dei Siti<br />
Natura 2000<br />
Superficie<br />
comunale<br />
interessata<br />
dal Sito<br />
(ha)<br />
Stella Cilento 204,42<br />
Omignano 220,24<br />
Sessa Cilento 537,24<br />
Serramezzana 50,03<br />
Pollica 20,91<br />
San Mauro<br />
Cilento<br />
145,71<br />
Perdifumo 0,49<br />
Super.<br />
Totale<br />
(ha)<br />
1179,03
il piAno di GeStione<br />
Il Sito Natura 2000 “Monte della Stella” è caratterizzato<br />
dalla presenza di ambienti di prato/steppa, arbustivi,<br />
rupicoli e boschivi. Il SIC ospita una biocenosi<br />
relativamente ricca, in considerazione del discreto grado<br />
di eterogeneità ambientale che si riscontra sul territorio.<br />
Gli habitat presenti nel SIC, e di conseguenza la fauna<br />
ad essi associata, sono tuttavia potenzialmente soggetti a<br />
perturbazioni/modificazioni di varia natura, tra cui quelle<br />
indotte e/o accelerate dalle attività antropiche presenti<br />
sul territorio, qualora queste non risultino ecosostenibili.<br />
A tale riguardo quindi è necessario individuare le criticità<br />
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />
• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico del SIC;<br />
• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />
conservazione;<br />
• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />
stico;<br />
• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />
territoriale;<br />
• Inserimento in un’area naturale protetta;<br />
• Collocazione poco distante dalla costa;<br />
• Scarsa antropizzazione e densità abitativa.<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Sorveglianza non pianificata;<br />
• Alto rischio di incendio;<br />
• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />
presenza del sito;<br />
• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />
importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />
turisti;<br />
• Relativo isolamento dalle altre aree Natura 2000 del Parco;<br />
• Rischio di erosione.<br />
OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />
• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />
della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />
comunitario;<br />
• Valorizzazione turistica del sito e delle sue valenze;<br />
• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />
insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />
• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />
locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />
naturalistiche del SIC;<br />
• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />
ambientale;<br />
• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />
e al turismo ambientale;<br />
• Rafforzamento delle connessioni ecologiche del SIC con gli<br />
altri Siti Natura 2000 circostanti<br />
• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />
gestione più moderna, soprattutto per quanto concerne le<br />
foreste.<br />
specifiche che minacciano realmente e/o potenzialmente la<br />
conservazione di habitat e specie nel SIC, determinando<br />
quali siano le loro esigenze ecologiche, ossia le condizioni<br />
ambientali che ne garantiscono il mantenimento nel tempo.<br />
La conoscenza delle esigenze ecologiche permetterà,<br />
di fatto, di definire quali siano gli obiettivi principali da<br />
perseguirsi per una buona gestione del sito, in coerenza con<br />
le finalità della Rete Natura 2000.<br />
La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />
stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />
riportati nella tabella seguente.<br />
• Apertura di piste forestali e presenza di un fitto reticolo di<br />
strade;<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />
• Frammentazione degli habitat;<br />
• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />
naturalistico esistente;<br />
• Pressione antropica elevata causata da una fruizione<br />
incontrollata del sito;<br />
• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />
la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />
biodiversità;<br />
• Degrado generale degli habitat.<br />
51
52<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
obiettiVi del piAno di GeStione<br />
obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA:<br />
Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela e per<br />
il quale è stato istituito implica la necessità di raggiungere<br />
gli obiettivi di sostenibilità ecologica .<br />
Obiettivi<br />
Rimuovere le cause di degrado/declino di habitat e specie e<br />
della continuità ecologica.<br />
Mantenere e migliorare lo stato di conservazione degli habitat<br />
(ambienti aperti e boschivi) ripristinando gli equilibri biologici<br />
alla base dei processi naturali (ecologici ed evolutivi).<br />
Mantenere e migliorare lo stato di conservazione delle specie<br />
(avifauna, erpetofauna chirotterofauna e entomofauna del<br />
SIC)<br />
Migliorare le conoscenze sugli habitat e le specie di interesse<br />
comunitario e monitorare l’evoluzione del loro status di<br />
conservazione.<br />
Raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat<br />
di interesse comunitario, favorendone l’espansione.<br />
Migliorare le conoscenze riguardo i taxa meno conosciuti<br />
(erpetofauna ed entomofauna)<br />
Raggiungere uno status di conservazione ottimale per le specie<br />
faunistiche di interesse comunitario;<br />
Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />
Natura 2000 limitrofi.<br />
obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />
richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e<br />
privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />
Obiettivi<br />
Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />
ecologica dell’ecosistema del SIC verso modalità gestionali<br />
e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune azioni di<br />
comunicazione e sensibilizzazione;<br />
Rendere il SIC un elemento di differenziazione e qualificazione<br />
dell’offerta turistica dei comuni interessati e del PARCO,<br />
in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />
sostenibili ed eco-compatibili ;<br />
Sostenibilità ecologica, sociale ed economica dell’uso e della<br />
fruizione del sito allo scopo di tutelare la biodiversità di<br />
interesse comunitario;<br />
Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />
ecologico del SIC e dell’esigenza di conservazione da parte<br />
della popolazione locale e dei turisti;<br />
Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />
con gli obiettivi di conservazione dell’area.<br />
StrAteGiA di GeStione<br />
L’area del SIC “Monte della Stella” è al momento<br />
in una condizione di degrado faunsitico, floristico e<br />
vegetazionale e necessita di interventi conservazionistici<br />
per regolamentare e rendere meno impattante il taglio<br />
boschivo, frenare l’apertura di nuove piste forestali e<br />
nuove strade.<br />
La strategia di gestione per la sostenibilità ecologica deve<br />
tendere principalmente al mantenimento della biodiversità<br />
riducendo o eliminando, dove possibile, questi fattori di<br />
degrado e favorendo quindi la tutela degli habitat e delle<br />
specie che ne permettono il recupero, intervenendo se<br />
necessario con interventi di gestione attiva.
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />
specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />
opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />
gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />
del disturbo antropico<br />
Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />
di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />
fruizione turistica<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito<br />
Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />
habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />
modalità di gestione<br />
Garantire una gestione del SIC che, sulla base dei dati del<br />
monitoraggio, consenta di controllare i processi di evoluzione<br />
naturale della copertura vegetale per favorire il mantenimento<br />
degli habitat di interesse comunitario<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />
per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e<br />
approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Realizzazione nel SIC delle strutture naturalistiche necessarie<br />
a mitigare l’impatto del turismo sugli habitat di interesse<br />
comunitario<br />
Migliorare le condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni<br />
di eco-compatibilità.<br />
Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche del SIC per<br />
una sua valorizzazione eco-compatibile<br />
Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />
Attivare una campagna di comunicazione volta a segnalare la<br />
presenza del SIC sul territorio e a valorizzarne l’importanza<br />
ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla popolazione<br />
locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito per limitare/<br />
prevenire i fattori di degrado<br />
Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />
ambientale<br />
Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />
del SIC, che garantisca la tutela della biodiversità e opportunità<br />
di sviluppo economico per la comunità locale<br />
reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />
1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività<br />
di sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo<br />
Forestale dello Stato, il SIC dovrà essere considerato<br />
tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />
2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />
habitat e specie, l’accesso a determinate zone del<br />
SIC. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari, dei<br />
legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />
3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC<br />
deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />
dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />
4. Nel SIC non sono consentite emissioni luminose tali da<br />
arrecare disturbo alla fauna, ed in particolare l’utilizzo<br />
del carburo negli ipogei.<br />
5. Nel territorio del SIC non è consentito rilasciare specie<br />
seppur autoctone, non appartenenti a popolazioni locali.<br />
Sono fatti salvi interventi finalizzati alla reintroduzione<br />
di specie o popolazioni autoctone estinte localmente e<br />
ripopolamenti di specie autoctone in imminente rischio<br />
di estinzione, da attuarsi secondo i disposti dell’art. 12<br />
D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />
6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />
assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />
7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />
regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />
di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />
conservazione delle risorse naturali.<br />
Gli interVenti<br />
interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />
hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione<br />
delle criticità che riguardano le valenze ecologiche del<br />
SIC “Monte della Stella”, individuate in base allo studio<br />
generale effettuato. A questo scopo, sono state elaborate una<br />
serie di strategie gestionali per garantire la conservazione<br />
dei principali elementi di rilievo naturalistico del sito.<br />
Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />
ulteriormente suddivisi nelle due categorie “Interventi<br />
attivi per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni<br />
di monitoraggio e ricerca”.<br />
Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />
flora<br />
Dallo Studio Generale e dai sopralluoghi di campo è emerso<br />
che la gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />
53
54<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />
e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />
parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />
significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />
soddisfacente.<br />
Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />
che mirino:<br />
• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti;<br />
• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />
disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />
• alla diversificazione degli ambienti ed alla creazione<br />
di condizioni ecologiche idonee per le popolazioni<br />
faunistiche presenti.<br />
Azioni di monitoraggio e ricerca<br />
Di fondamentale importanza per la valutazione<br />
dell’efficacia della gestione del SIC sulle valenze<br />
naturalistiche da tutelare sarà implementare un piano di<br />
monitoraggio, integrato se necessario con studi mirati sui<br />
gruppi faunistici meno conosciuti, che può essere suddiviso<br />
nelle seguenti azioni:<br />
• Monitoraggio degli habitat di importanza comunitaria ;<br />
• Monitoraggio floristico-vegetazionale ;<br />
• Monitoraggio dell’avifauna del SIC<br />
• Monitoraggio della chirotterofauna del SIC<br />
• Monitoraggio e studio dell’erpetofauna del SIC<br />
• Monitoraggio e studio delle specie entomologiche di<br />
interesse comunitario;<br />
• Studio sui Lanidi (Lanius spp) del PARCO<br />
• Piano naturalistico del Pascolo<br />
• Piano di assestamento forestale naturalistico<br />
interVenti per lA<br />
SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Gli interventi per la sostenibilità socio-economica, mirati<br />
ad uno sviluppo del territorio che sia funzionale agli<br />
obiettivi di conservazione delle valenze naturalistiche del<br />
SIC, seguono il principio operativo secondo il quale si<br />
associa, attraverso un’appropriata gestione del territorio, la<br />
conservazione degli ecosistemi naturali e seminaturali con<br />
l’utilizzo sostenibile delle loro risorse naturali, a beneficio<br />
delle comunità locali.<br />
Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />
finalizzate alla fruizione, alla comunicazione edalle attività<br />
di sorveglianza e manutenzione; ogni azione è stata ideata<br />
per contribuire alla gestione delle valenze naturalistiche<br />
del SIC secondo un’ottica di sostenibilità.<br />
Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />
e degli interventi ad esse associati.<br />
Interventi per la fruizione<br />
La corretta fruizione del SIC è una delle basi fondamentali<br />
per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />
vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />
A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />
di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />
ambientali per l’escursionismo didattico.<br />
Gli interventi previsti per la fruizione del SIC sono orientati<br />
a:<br />
- potenziare la rete di itinerari escursionistici;<br />
- recuperare di edifici rurali e storici;<br />
- acquisire la proprietà di terreni e edifici rurali o<br />
industriali;<br />
- promuovere attività produttive eco-compatibili,<br />
mediante recupero delle produzioni agricole e<br />
zootecniche locali ed il sostegno alle imprese che<br />
operano nel settore della sostenibilità .<br />
Interventi per la comunicazione<br />
La conoscenza degli habitat e dei relativi punti deboli porta<br />
ad una responsabilizzazione della popolazione locale e più<br />
in generale dei fruitori, facilitando le azioni di tutela del<br />
territorio.<br />
Pertanto, al fine di incrementare la conoscenza delle valenze<br />
naturalistiche del SIC si propone un intervento riguardante<br />
la realizzazione di pannelli didattici e segnaletici.<br />
Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />
oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />
soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />
presenti nel SIC e le norme di comportamento da rispettare<br />
per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli<br />
elementi naturalistici di pregio.<br />
Inoltre, nel SIC è stata rilevata la scarsa conoscenza<br />
dell’area e delle sue possibilità di fruizione, soprattutto a<br />
livello della popolazione locale. Quindi, la comunicazione<br />
e la diffusione delle informazioni sul sito sarà resa più<br />
organica ed efficace grazie ad una vera e propria campagna<br />
i cui strumenti saranno integrati da specifico materiale<br />
informativo come depliant, poster, etc. .<br />
Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />
Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />
segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />
servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />
- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />
immediate vicinanze del SIC;
- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />
delle specie animali e vegetali di rilievo<br />
conservazionistico;<br />
- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />
(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />
Gestione;<br />
- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />
migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />
contro l’abbandono di rifiuti).<br />
Il PdG prevede un intervento attivo mirato al controllo<br />
degli incendi, da integrare al già esistente Piano Anti<br />
Incendi Boschivi del Parco Nazionale del Cilento e Vallo<br />
di Diano , un intervento mirato alla regolamentazione del<br />
traffico motorizzato, soprattutto negli ambienti forestali, e<br />
un intervento per il recupreo delle strade rurali.<br />
Per garantire una migliore visibilità al SIC, ad uso e<br />
consumo del personale di sorveglianza ma anche della<br />
popolazione locale, si prevede un intervento mirato alla<br />
delimitazione del sito mediante un sistema di tabelle e/o<br />
cartelli posti lungo il suo perimetro.<br />
55
56<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre
Piani di Gestione<br />
SIC<br />
MontAGne<br />
di CASAlbuono<br />
Codice Sito IT8050022<br />
inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />
Il SIC “Montagne di Casalbuono” è ubicato nella porzione<br />
S/E del PARCO ed è compreso tra i 500 m s.l.m. ed i 1475<br />
m s.l.m.<br />
Il SIC Montagne di Casalbuono si estende per 17.123<br />
ettari nella regione sud orientale del Parco Nazionale<br />
“Cilento e Vallo di Diano” confinando con il SIC “Grotta<br />
di Morigerati” a sud-ovest, con la ZPS “Cervati e dintorni”<br />
a nord – ovest e il SIC “Alta valle del fiume Bussento”<br />
lungo tutto il tratto ovest.<br />
Si tratta di un sito montano-collinare che comprende<br />
habitat forestali (lecceta, faggeta, castagneto), ma anche<br />
prati terofitici e ambienti rupicoli, tra i quali spiccano<br />
grotte relativamente indisturbate che ospitano popolazioni<br />
di chirotteri di importanza comunitaria.<br />
Tre degli otto habitat di importanza comunitaria presenti<br />
nel SIC sono considerati prioritari (faggete, habitat prativi).<br />
La sua importanza è legata alla presenza di questi habitat,<br />
di ricca chirottero fauna, di specie ornitiche nidificanti<br />
quali il pellegrino (Falco peregrinus), la tottavilla (Lullula<br />
arborea) e l’averla piccola (Lanius collurio) e di altre specie<br />
di importanza conservazionistica elencate nell’Allegato II<br />
della Direttiva Habitat: la lontra (Lutra lutra), il lupo (Canis<br />
lupus), il tritone crestato (Triturus carnifex), il lepidottero<br />
Melanargia arge, solo per citarne alcuni.<br />
57
58<br />
Comuni interessati:<br />
Il SIC interessa i Comuni elencati nella tabella seguente,<br />
nella quale vengono riportate le superfici totali e quelle di<br />
pertinenza dei diversi territori comunali.<br />
Tip. Denominaz.<br />
SIC<br />
Montagne di<br />
Casalbuono<br />
(IT8050022)<br />
Comuni<br />
interessati<br />
dalla presenza<br />
dei Siti<br />
Natura 2000<br />
Superficie<br />
comunale<br />
interessata<br />
dal Sito<br />
(ha)<br />
Casaletto<br />
Spartano<br />
7657,004<br />
Sanza 4641,590<br />
Tortorella 1830,161<br />
Caselle In<br />
Pittari<br />
1179,650<br />
Torraca 886,204<br />
Casalbuono<br />
Montesano<br />
546,363<br />
sulla<br />
Marcellana<br />
294,591<br />
Morigerati 76,859<br />
Sapri 8,467<br />
Buonabitacolo 1,279<br />
Super.<br />
Totale<br />
(ha)<br />
17.122,17
il piAno di GeStione<br />
Il Sito Natura 2000 “Montagne di Casalbuono” è<br />
caratterizzato dalla presenza di ambienti di prato/steppa,<br />
arbustivi, rupicoli, ipogei e boschivi.<br />
Data la varietà degli habitat presenti, il sito ospita una<br />
comunità florofaunistica ricca e diversificata. Tuttavia,<br />
gli habitat presenti sono soggetti a perturbazioni di<br />
varia natura ed intensità, che possono essere indotte ed<br />
accelerate dalle attività antropiche in atto sul territorio. Per<br />
individuare le criticità specifiche che minacciano realmente<br />
e/o potenzialmente la conservazione di habitat e specie<br />
del SIC “Montagne di Casalbuono”occorre innanzitutto<br />
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />
• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico del SIC; • Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di • Sorveglianza non pianificata;<br />
conservazione;<br />
• Alto rischio di incendio;<br />
• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />
stico;<br />
• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />
presenza del sito;<br />
• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />
territoriale;<br />
• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />
importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />
• Inserimento in un’area naturale protetta;<br />
turisti;<br />
• Presenza di strutture escursionistiche ben inserite nel contesto • Presenza di rifiuti sparsi<br />
paesaggistico<br />
• Scarsa sensibilizzazione delle comunità locali<br />
• Scarsa antropizzazione e densità abitativa;<br />
• Pascolo non regolamentato<br />
• Presenza di strade e circolazione di veicoli motorizzati<br />
• Prelievo della fauna e bracconaggio<br />
• Modificazioni strutturali e alterazioni degli equilibri idrici<br />
dei bacini<br />
• Randagismo canino<br />
OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />
• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />
della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />
comunitario;<br />
• Valorizzazione turistica del sito e delle sue valenze;<br />
• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />
insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />
• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />
locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />
naturalistiche del SIC;<br />
• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />
ambientale;<br />
• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />
e al turismo ambientale;<br />
• Rafforzamento delle connessioni ecologiche del SIC con gli<br />
altri Siti Natura 2000 circostanti<br />
• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />
gestione più moderna<br />
determinare quali siano le loro esigenze ecologiche, ovvero<br />
le condizioni che, se modificate, nuocerebbero allo stato di<br />
conservazione delle specie florofaunistiche e degli habitat<br />
a cui tali specie sono legate.<br />
La conoscenza delle esigenze ecologiche di habitat e specie<br />
permetterà di stabilire quali siano gli obiettivi principali da<br />
perseguire per una corretta gestione del SIC, che garantisca<br />
la tutela delle specie florofaunistiche e degli habitat che lo<br />
caratterizzano.<br />
La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />
stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />
riportati nella tabella seguente.<br />
• Incendio<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />
• Frammentazione degli habitat;<br />
• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />
naturalistico esistente;<br />
• Eccessiva pressione antropica causata da una fruizione<br />
incontrollata del sito;<br />
• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />
la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />
biodiversità;<br />
• Degrado generale degli habitat.<br />
• Possibile raccolta di specie floristiche protette<br />
• Diffusione di specie alloctone invasive<br />
59
60<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
obiettiVi del piAno di GeStione<br />
obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA<br />
Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela per il<br />
quale è stato istituito implica la necessità di raggiungere, nel<br />
lungo termine, uno status di conservazione ottimale delle<br />
specie faunistiche e gli habitat di importanza comunitaria,<br />
con particolare riferimento agli habitat prioritari e<br />
alle specie faunistiche di eccezionale rarità e/o valore<br />
conservazionistico, nonché alle specie che nidificano e/o si<br />
riproducono nel SIC.<br />
Sarà necessario, a questo scopo, rimuovere le cause di<br />
degrado e ripristinare, se necessario, gli equilibri biologici<br />
alla base die processi naturali. Altrettanto importante, ai fini<br />
della conservazione, è garantire le connessioni ecologiche<br />
sia dentro il SIC che tra il SIC e le aree naturali adiacenti<br />
e limitrofe.<br />
Obiettivi<br />
Attuare una gestione sostenibile degli habitat forestali<br />
Prevenenire la chiusura e/o il degrado degli habitat secchi<br />
Garantire la conservazione e la naturalità degli ambienti<br />
rocciosi e ipogei<br />
Garantire la tutela dei mammiferi di importanza comunitaria<br />
Garantire la tutela dell’avifauna nidificante, migratrice e<br />
svernante<br />
Attuare azioni di tutela e studio dell’erpetofauna ed<br />
entomofauna di importanza comunitaria<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />
per gli habitat di interesse comunitario e approfondire la<br />
conoscenza scientifica di base su habitat e specie di interesse<br />
conservazionistico<br />
Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />
Natura 2000 limitrofi.<br />
obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />
richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e<br />
privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />
Questo è in particolar modo necessario nelle Aree Protette,<br />
come nel caso del Parco, dove la a breve-medio termine e<br />
a lungo termine sono riportati nella tabella seguente.<br />
Obiettivi<br />
Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />
ecologica dell’ecosistema del SIC verso modalità gestionali<br />
e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune azioni di<br />
comunicazione e sensibilizzazione;<br />
Rendere il SIC un elemento di differenziazione e qualificazione<br />
dell’offerta turistica dei comuni interessati e del PARCO,<br />
in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />
sostenibili ed eco-compatibili ;<br />
Promuovere la sostenibilità ecologica, sociale ed economica<br />
dell’uso e della fruizione del sito allo scopo di tutelare la<br />
biodiversità di interesse comunitario;<br />
Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />
ecologico del SIC e dell’esigenza di conservazione da parte<br />
della popolazione locale e dei turisti.<br />
Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />
con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />
StrAteGiA di GeStione<br />
Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />
del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />
il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />
vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />
Questa strategia generale si articola in due strategie<br />
distinte, ma strettamente correlate:<br />
Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />
valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />
Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />
all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />
socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />
dei siti.
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />
specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />
opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />
gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />
del disturbo antropico<br />
Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />
di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />
fruizione turistica;<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito<br />
Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />
habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />
modalità di gestione;<br />
Garantire una gestione del SIC che, sulla base dei dati del<br />
monitoraggio, consenta di controllare i processi di evoluzione<br />
naturale della copertura vegetale per favorire il mantenimento<br />
degli habitat di interesse comunitario<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />
per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e<br />
approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Mitigazione dell’ impatto del turismo sugli habitat e le specie<br />
di interesse comunitario<br />
Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche del SIC per<br />
una sua valorizzazione eco-compatibile e un miglioramento<br />
delle condizioni di fruibilità<br />
Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />
delle valenze naturalistiche<br />
Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />
ambientale; attivare una campagna di comunicazione volta a<br />
segnalare la presenza del SIC sul territorio e a valorizzarne<br />
l’importanza ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla<br />
popolazione locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito per limitare/<br />
prevenire i fattori di degrado<br />
Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />
a lungo termine del SIC, che garantisca la tutela della<br />
biodiversità e le opportunità di sviluppo economico per la<br />
comunità locale<br />
reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />
1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività<br />
di sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo<br />
Forestale dello Stato, il SIC dovrà essere considerato<br />
tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />
2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />
habitat e specie, l’accesso a determinate zone del<br />
SIC. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari, dei<br />
legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />
3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC<br />
deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />
dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />
4. Nel SIC non sono consentite emissioni luminose tali da<br />
arrecare disturbo alla fauna, ed in particolare l’utilizzo<br />
del carburo negli ipogei.<br />
5. Nel territorio del SIC non è consentito rilasciare specie<br />
seppur autoctone, non appartenenti a popolazioni locali.<br />
Sono fatti salvi interventi finalizzati alla reintroduzione<br />
di specie o popolazioni autoctone estinte localmente e<br />
ripopolamenti di specie autoctone in imminente rischio<br />
di estinzione, da attuarsi secondo i disposti dell’art. 12<br />
D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />
6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />
assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />
7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />
regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />
di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />
conservazione delle risorse naturali.<br />
8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />
di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />
per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />
naturali.<br />
Gli interVenti<br />
interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />
hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione delle<br />
criticità che riguardano le valenze ecologiche dei siti,<br />
individuate in base allo studio generale effettuato. A questo<br />
scopo, sono state elaborate una serie di strategie gestionali<br />
per garantire la conservazione dei principali elementi di<br />
rilievo naturalistico del sito.<br />
Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />
ulteriormente suddivisi nelle categorie “Interventi attivi<br />
per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni di<br />
monitoraggio e ricerca”.<br />
61
62<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Segue una breve trattazione di queste categorie e degli<br />
interventi che ricadono in ciascuna di esse.<br />
Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />
flora<br />
Dallo Studio Generale e dai sopralluoghi di campo è emerso<br />
che la gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />
sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />
e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />
parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />
significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />
soddisfacente.<br />
Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />
che mirino:<br />
• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti;<br />
• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />
disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />
• alla tutela e diversificazione degli ambienti ed alla<br />
creazione di condizioni ecologiche idonee per le<br />
popolazioni faunistiche presenti;<br />
• alla gestione delle popolazioni animali selvatiche e<br />
semiselvatiche.<br />
Azioni di monitoraggio e ricerca<br />
Di fondamentale importanza per la valutazione<br />
dell’efficacia della gestione del SIC sulle valenze<br />
naturalistiche da tutelare sarà implementare un piano di<br />
monitoraggio, integrato se necessario con studi mirati sui<br />
gruppi faunistici meno conosciuti, che prende in esame le<br />
singole componenti ambientali, suddivise in habitat, flora,<br />
avifauna, chirottero fauna, lupo , lontra, erpetofauna ed<br />
entomofauna .<br />
Sono previsti inoltre il monitoraggio di potenziali elementi<br />
di criticità quali cani vaganti, oltre ad un monitoraggio<br />
specifico sui cervidi introdotti, che rappresentano prede<br />
potenziali per la popolazione di grandi carnivori.<br />
Il PdG prevede inoltre una serie di studi di settore finalizzati<br />
a:<br />
• la valutazione dei processi erosivi pregressi o in corso ;<br />
• l’approfondimento delle conoscenze su un gruppo<br />
ornitico di grande interese conservazionistico (fam.<br />
Lanidae);<br />
• la redazione di un Piano di assestamento forestale<br />
naturalistico per le aree boschive del SIC.<br />
interVenti per lA<br />
SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
La sostenibilità socio-economica mira ad uno sviluppo del<br />
territorio che sia funzionale agli obiettivi di conservazione<br />
delle valenze naturalistiche del SIC, seguono il principio<br />
operativo secondo il quale si associa, attraverso<br />
un’appropriata gestione del territorio, la conservazione<br />
degli ecosistemi naturali e seminaturali con l’utilizzo<br />
sostenibile delle loro risorse naturali, a beneficio delle<br />
comunità locali.<br />
Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />
finalizzate alla fruizione, alla comunicazione, all’uso<br />
sostenibile delle risorse ed alle attività di sorveglianza e<br />
manutenzione; ogni azione è stata ideata per contribuire<br />
alla gestione delle valenze naturalistiche del SIC secondo<br />
un’ottica di sostenibilità.<br />
Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />
e degli interventi ad esse associati.<br />
Interventi per la fruizione<br />
La corretta fruizione dei siti è una delle basi fondamentali<br />
per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />
vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />
A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />
di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />
ambientali per l’escursionismo didattico .<br />
Gli interventi previsti per la fruizione sono orientati a:<br />
- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />
comprendendo sentieri, piste per mountain bike, ecc. ;<br />
- creare strutture di fruizione quali foresterie, centri visite,<br />
aree sosta e agriturismo atraverso la ristrutturazione di<br />
edifici già esistenti ;<br />
- realizzare pannellistica segnaletica e didattica.<br />
Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />
oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />
soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />
presenti nei siti e le norme di comportamento da rispettare<br />
per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli<br />
elementi naturalistici di pregio.<br />
Interventi per la comunicazione<br />
La tutela degli habitat di interesse comunitario passa<br />
attraverso la sensibilizzazione della popolazione locale e<br />
di chi usufruisce del territorio per la fruizione turistica e<br />
per lo svolgimento di attività produttive. La conoscenza<br />
degli habitat e dei relativi punti deboli porta ad una<br />
responsabilizzazione della popolazione locale e più in<br />
generale dei fruitori, facilitando le azioni di tutela del<br />
territorio.<br />
La comunicazione e la diffusione delle informazioni sul<br />
sito sarà resa più organica ed efficace grazie ad una vera
e propria campagna di comunicazione i cui strumenti<br />
saranno integrati da specifico materiale informativo,<br />
l’istallazione di pannellistica didattica in corrispondenza di<br />
sentieri naturalistici nuovi o già esistenti e l’organizzazione<br />
di iniziative di sensibilizzazione mirate ad una migliore<br />
conoscenza sulla biologia, sulla prevenzione dei danni alla<br />
zootecnìa e sulle necessità di conservazione del lupo.<br />
Interventi per l’uso sostenibile delle risorse<br />
Fanno parte di questa categoria gli interventi di<br />
incentivazione, mirati ad una gestione sostenibile delle<br />
risorse forestali ed alla mitigazione dei fattori di impatto<br />
legati alla zootecnìa ed all’agricoltura .<br />
Altro intervento di sostenibilità è la promozione di attività<br />
produttive eco-compatibili, attuata mediante il recupero<br />
delle produzioni agricole e zootecniche locali ed il sostegno<br />
alle imprese che operano nel settore della sostenibilità .<br />
Il PdG prevede infine una serie di studi mirati alla valutazione<br />
della sostenibilità del pascolo nel SIC ed all’accertamento<br />
dei danni del lupo al patrimonio zootecnico.<br />
Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />
Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />
segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />
servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />
- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />
immediate vicinanze dei siti;<br />
- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />
delle specie animali e vegetali di rilievo<br />
conservazionistico;<br />
- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />
(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />
Gestione;<br />
- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />
migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />
contro l’abbandono di rifiuti).<br />
Per garantire una migliore visibilità ai siti, si prevede un<br />
intervento mirato alla delimitazione del sito mediante un<br />
sistema di tabelle e/o cartelli posti lungo il suo perimetro .<br />
Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />
controllo degli incendi, da integrare al già esistente Piano<br />
Anti Incendi Boschivi del Parco Nazionale del Cilento<br />
e Vallo di Diano, un uleriore intervento che garantisca<br />
l’efficacia della lotta attiva agli incendi e un intervento<br />
mirato alla regolamentazione del traffico motorizzato,<br />
soprattutto negli ambienti forestali .<br />
63
64<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre
Piani di Gestione<br />
SIC<br />
Monte<br />
bulGheriA<br />
Codice Sito IT8050023<br />
inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />
Il Monte Bulgheria (1225 metri s.m.) è la montagna più<br />
meridionale della catena appenninica, disposta in direzione<br />
W- E, ed anche quella che consente alla catena appenninica<br />
di “toccare” il mare, essendo posta nei pressi della costa<br />
di Punta Infreschi (ZPS “Costa tra Marina di Camerota e<br />
Policastro Bussentino”). Il blocco calcareo si nota, in tutta<br />
la sua imponenza, raggiungendo la costa meridionale del<br />
Parco in direzione di Palinuro, Marina di Camerota, Scario.<br />
Il SIC si estende per 2400 ettari con un’escursione<br />
altimetrica che va dai 450 – 500 metri s.l.m. ai 1225 della<br />
cima del Monte Bulgheria; in virtù del range altimetrico<br />
in cui si colloca esso è incluso nella tipologia dei siti<br />
montano-collinari definiti nella proposta di progetto LIFE.<br />
Gli habitat di interesse comunitario presenti nel SIC sono<br />
caratteristici di questa tipologia di siti: si tratta per lo più<br />
di habitat forestali, di prateria, mediterranei ma anche una<br />
piccola percentuale di habitat rupicoli e di grotta<br />
Dall’analisi del Formulario Standard del SIC “Monte<br />
Bulgheria” risulta che il territorio del sito è occupato da<br />
habitat di importanza comunitaria, suddivisi nelle seguenti<br />
tipologie ecologiche: ambienti forestali (copertura totale<br />
del 10%), ambienti prativi (2 habitat, copertura totale<br />
del 30%), ambienti di macchia mediterranea (1 habitat,<br />
copertura totale del 5%), rocciosi e montani (3 habitat,<br />
copertura totale dell’ 11%).<br />
65
66<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Sono presenti nel SIC anche specie faunistiche che<br />
rivestono un interesse conservazionistico a livello<br />
comunitario, perlopiù associate agli habitat del SIC.<br />
Tra gli uccelli, il Formulario Standard segnala la presenza<br />
nel SIC di una coppia riproduttiva di falco pellegrino (Falco<br />
peregrinus) e di una piccola popolazione riproduttiva di<br />
averla piccola (Lanius collurio). Per quanto concerne i<br />
mammiferi è segnalata la presenza dei chirotteri rinolofo<br />
minore (Rhinolophus hipposideros), rinolofo maggiore<br />
(R. ferrumequinum), vespertilio maggiore (Myotis<br />
myotis), vespertilio di Blyth (Myotis blythii), miniottero<br />
di Schreiber (Miniopterus schreibersi). Da verificare,<br />
invece, la presenza del gatto selvatico (Felis silvestris).<br />
L’ambiente è senz’altro idoneo, ma la rarità della specie<br />
in Campania necessita di approfondimenti; sono invece<br />
comuni in tutto il SIC il cinghiale (Sus scropha) e la volpe<br />
(Vulpes vulpes), specie non di interesse comunitario. Ricca<br />
e abbondante l’erpetofauna. Per ciò che concerne i rettili<br />
sono presenti il biacco (Hierophis viridiflavus), il cervone<br />
(Elaphe quatuorlineata), il ramarro occidentale (Lacerta<br />
bilineata), la lucertola campestre (Podarcis sicula), la<br />
lucertola muraiola (P. muralis) e la luscengola comune<br />
(Chalcides chalcides). Per quanto riguarda gli invertebrati<br />
si segnalano le presenze di Melanargia arge, lepidottero<br />
endemico dell’Italia centro-meridionale, le libellule<br />
Oxygastra curtisii e Coenagrion mercuriale (tutte specie di<br />
importanza comunitaria), ed il coleottero Lucanus tetrodon.<br />
La qualità del SIC oggetto del PdG è legata principalmente<br />
alla presenza degli habitat e delle specie appena citate.<br />
La ragion d’essere del presente PdG è principalmente<br />
quella di garantire la tutela di tutti gli elementi di interesse<br />
conservazionistico presenti, e cioè delle specie faunistiche<br />
di importanza comunitaria e degli habitat e cui esse sono<br />
associati.<br />
Comuni interessati:<br />
Il Sito Natura 2000 include il massiccio del Monte<br />
Bulgheria e interessa i Comuni elencati nella tabella<br />
seguente nella quale vengono riportate le superfici totali e<br />
quelle di pertinenza dei diversi territori comunali.<br />
Tip. Denominaz.<br />
SIC<br />
Monte<br />
Bulgheria<br />
(IT8050023)<br />
Comuni<br />
interessati<br />
dalla presenza<br />
del Sito<br />
Natura 2000<br />
Superficie<br />
comunale<br />
interessata<br />
dal Sito<br />
(ha)<br />
San Giovanni<br />
a Piro<br />
443,72<br />
Roccagloriosa 153,62<br />
Celle di<br />
Bulgheria<br />
798,05<br />
Camerota 1.004,76<br />
Superficie<br />
Totale<br />
(ha)<br />
2400,04
il piAno di GeStione<br />
Il Sito Natura 2000 “Monte Bulgheria” è caratterizzato<br />
dalla presenza di ambienti di prato/steppa, arbustivi,<br />
rupicoli e boschivi. Il SIC ospita una biocenosi<br />
relativamente ricca, in considerazione del discreto grado<br />
di eterogeneità ambientale che si riscontra sul territorio.<br />
Gli habitat presenti nel SIC, e di conseguenza la fauna<br />
ad essi associata, sono tuttavia potenzialmente soggetti a<br />
perturbazioni/modificazioni di varia natura, tra cui quelle<br />
indotte e/o accelerate dalle attività antropiche presenti sul<br />
territorio, qualora queste non risultino ecosostenibili.<br />
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />
• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico del SIC; • Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di • Sorveglianza non pianificata;<br />
conservazione;<br />
• Alto rischio di incendio;<br />
• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />
stico;<br />
• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />
presenza del sito;<br />
• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />
territoriale;<br />
• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />
importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />
• Inserimento in un’area naturale protetta;<br />
turisti;<br />
• Collocazione poco distante dalla costa;<br />
• Relativo isolamento dalle altre aree Natura 2000 del Parco;<br />
• Presenza di strutture escursionistiche ben inserite nel contesto • Rischio di erosione<br />
paesaggistico (sentieri e rifugio in quota);<br />
• Eccessiva possibilità di accesso auto<br />
• Scarsa antropizzazione e densità abitativa<br />
• Persistenza di strade non asfaltate che limitano l’accessibilità.<br />
• Presenza di rifiuti sparsi.<br />
OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />
• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />
della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />
comunitario;<br />
• Valorizzazione turistica del sito e delle sue valenze;<br />
• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />
insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />
• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />
locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />
naturalistiche del SIC;<br />
• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />
ambientale;<br />
• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />
e al turismo ambientale;<br />
• Rafforzamento delle connessioni ecologiche del SIC con gli<br />
altri Siti Natura 2000 circostanti<br />
• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />
gestione più moderna, soprattutto per quanto concerne le<br />
foreste.<br />
A tale riguardo quindi è stato necessario individuare<br />
le criticità specifiche che minacciano realmente e/o<br />
potenzialmente la conservazione di habitat e specie nel<br />
SIC, determinando quali siano le loro esigenze ecologiche,<br />
ossia le condizioni ambientali che ne garantiscono il<br />
mantenimento nel tempo.<br />
La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />
stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />
riportati nella tabella seguente.<br />
• Incendio<br />
• Apertura di piste forestali e presenza di un fitto reticolo di<br />
strade;<br />
• Gestione forestale non sostenibile;<br />
• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />
• Frammentazione degli habitat;<br />
• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />
naturalistico esistente;<br />
• Pressione antropica elevata causata da una fruizione<br />
incontrollata del sito;<br />
• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />
la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />
biodiversità;<br />
• Degrado generale degli habitat.<br />
67
68<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
obiettiVi del piAno di GeStione<br />
obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA:<br />
Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela per il<br />
quale è stato istituito implica la necessità di raggiungere gli<br />
obiettivi di sostenibilità ecologica a breve-medio termine e<br />
a lungo termine, riportati nella seguente tabella.<br />
Obiettivi<br />
Rimuovere le cause di degrado/declino di habitat e specie e<br />
della continuità ecologica.<br />
Mantenere e migliorare lo stato di conservazione degli<br />
habitat (prativi, di grotta, rocciosi e forestali) ripristinando gli<br />
equilibri biologici alla base dei processi naturali (ecologici ed<br />
evolutivi).<br />
Mantenere e migliorare lo stato di conservazione delle specie<br />
(avifauna, erpetofauna chirotterofauna e entomofauna del<br />
SIC)<br />
Migliorare le conoscenze sugli habitat e le specie di interesse<br />
comunitario e monitorare l’evoluzione del loro status di<br />
conservazione<br />
Raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat<br />
di interesse comunitario, favorendone l’espansione.<br />
Migliorare le conoscenze riguardo i taxa meno conosciuti<br />
(erpetofauna ed entomofauna)<br />
Raggiungere uno status di conservazione ottimale per le specie<br />
faunistiche di interesse comunitario<br />
Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />
Natura 2000 limitrofi<br />
obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />
richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e<br />
privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />
Questo è in particolar modo necessario nelle Aree Protette,<br />
come nel caso del PARCO, dove la a breve-medio termine<br />
e a lungo termine sono riportati nella tabella seguente.<br />
Obiettivi<br />
Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />
ecologica dell’ecosistema del SIC verso modalità gestionali<br />
e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune azioni di<br />
comunicazione e sensibilizzazione<br />
Rendere il SIC un elemento di differenziazione e qualificazione<br />
dell’offerta turistica dei comuni interessati e del Parco,<br />
in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />
sostenibili ed eco-compatibili<br />
Sostenibilità ecologica, sociale ed economica dell’uso e della<br />
fruizione del sito allo scopo di tutelare la biodiversità di<br />
interesse comunitario<br />
Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />
ecologico del SIC e dell’esigenza di conservazione da parte<br />
della popolazione locale e dei turisti<br />
promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />
con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />
StrAteGiA di GeStione<br />
Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />
del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />
il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />
vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />
Questa strategia generale si articola in due strategie<br />
distinte, ma strettamente correlate:<br />
Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />
valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />
Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />
all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />
socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />
dei siti.
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />
specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />
opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />
gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />
del disturbo antropico<br />
Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />
di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />
fruizione turistica<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito<br />
Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />
habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />
modalità di gestione<br />
Garantire una gestione del SIC che, sulla base dei dati del<br />
monitoraggio, consenta di controllare i processi di evoluzione<br />
naturale della copertura vegetale per favorire il mantenimento<br />
degli habitat di interesse comunitario<br />
Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />
per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e<br />
approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />
StrAteGiA<br />
lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Linee d’Azione<br />
Realizzazione nel SIC delle strutture naturalistiche necessarie<br />
a mitigare l’impatto del turismo sugli habitat di interesse<br />
comunitario<br />
Migliorare le condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni<br />
di eco-compatibilità<br />
Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche del SIC per<br />
una sua valorizzazione eco-compatibile<br />
Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />
Attivare una campagna di comunicazione volta a segnalare la<br />
presenza del SIC sul territorio e a valorizzarne l’importanza<br />
ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla popolazione<br />
locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />
Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito per limitare/<br />
prevenire i fattori di degrado<br />
Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />
del SIC, che garantisca la tutela della biodiversità e opportunità<br />
di sviluppo economico per la comunità locale<br />
Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />
ambientale<br />
reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />
1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività<br />
di sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo<br />
Forestale dello Stato, il SIC dovrà essere considerato<br />
tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />
2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />
habitat e specie, l’accesso a determinate zone del<br />
SIC. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari, dei<br />
legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />
3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC<br />
deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />
dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />
4. Nel SIC non sono consentite emissioni luminose tali da<br />
arrecare disturbo alla fauna, ed in particolare l’utilizzo<br />
del carburo negli ipogei.<br />
5. Nel territorio del SIC non è consentito rilasciare specie<br />
seppur autoctone, non appartenenti a popolazioni locali.<br />
Sono fatti salvi interventi finalizzati alla reintroduzione<br />
di specie o popolazioni autoctone estinte localmente e<br />
ripopolamenti di specie autoctone in imminente rischio<br />
di estinzione, da attuarsi secondo i disposti dell’art. 12<br />
D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />
6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />
assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />
7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />
regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />
di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />
conservazione delle risorse naturali.<br />
8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />
di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />
per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />
naturali.<br />
Gli interVenti<br />
interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />
Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />
hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione delle<br />
criticità che riguardano le valenze ecologiche del SIC<br />
“Monte Bulgheria”, individuate in base allo studio generale<br />
effettuato. A questo scopo, sono state elaborate una serie<br />
di strategie gestionali per garantire la conservazione dei<br />
principali elementi di rilievo naturalistico del sito.<br />
Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />
ulteriormente suddivisi nelle due categorie “Interventi<br />
attivi per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni<br />
di monitoraggio e ricerca”.<br />
69
70<br />
PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />
Ambito montAno - CollinAre<br />
Segue una breve trattazione di queste categorie e degli<br />
interventi che ricadono in ciascuna di esse.<br />
Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />
flora<br />
Dallo Studio Generale e dai sopralluoghi di campo è emerso<br />
che la gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />
sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />
e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />
parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />
significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />
soddisfacente.<br />
Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />
che mirino:<br />
• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti ;<br />
• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />
disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />
• alla gestione degli habitat prativi ;<br />
• alla diversificazione degli ambienti ed alla creazione<br />
di condizioni ecologiche idonee per le popolazioni<br />
faunistiche presenti .<br />
Azioni di monitoraggio e ricerca<br />
Di fondamentale importanza per la valutazione<br />
dell’efficacia della gestione del SIC sulle valenze<br />
naturalistiche da tutelare sarà implementare un piano di<br />
monitoraggio, integrato se necessario con studi mirati sui<br />
gruppi faunistici meno conosciuti, che può essere suddiviso<br />
nelle seguenti azioni:<br />
• Monitoraggio degli habitat di importanza comunitaria ;<br />
• Monitoraggio floristico-vegetazionale ;<br />
• Monitoraggio dell’avifauna fauna del SIC<br />
• Monitoraggio della chirotterofauna del SIC<br />
• Monitoraggio e studio dell’erpetofauna del SIC<br />
• Monitoraggio e studio delle specie entomologiche di<br />
interesse comunitario .<br />
In questo PdG si propone inoltre:<br />
• uno studio specifico finalizzato alla valutazione della<br />
sostenibilità del pascolo ;<br />
• un piano che definisca le modalità per l’utilizzo<br />
sostenibile nelle zone soggette a pascolo ;<br />
• un piano di assestamento forestale naturalistico .<br />
interVenti per<br />
lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />
Gli interventi per la sostenibilità socio-economica, mirati<br />
ad uno sviluppo del territorio che sia funzionale agli<br />
obiettivi di conservazione delle valenze naturalistiche del<br />
SIC, seguono il principio operativo secondo il quale si<br />
associa, attraverso un’appropriata gestione del territorio, la<br />
conservazione degli ecosistemi naturali e seminaturali con<br />
l’utilizzo sostenibile delle loro risorse naturali, a beneficio<br />
delle comunità locali.<br />
Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />
finalizzate alla fruizione, alla comunicazione edalle attività<br />
di sorveglianza e manutenzione; ogni azione è stata ideata<br />
per contribuire alla gestione delle valenze naturalistiche<br />
del SIC secondo un’ottica di sostenibilità.<br />
Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />
e degli interventi ad esse associati.<br />
Interventi per la fruizione<br />
La corretta fruizione del SIC è una delle basi fondamentali<br />
per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />
vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />
A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />
di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />
ambientali per l’escursionismo didattico .<br />
Gli interventi previsti per la fruizione del SIC sono orientati<br />
a:<br />
- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />
comprendendo sentieri, piste per mountain bike, etc...;<br />
- ristrutturazione di edifici ad uso foresteria, centri visite,<br />
aree sosta e agriturismo;<br />
- promuovere attività produttive eco-compatibili,<br />
mediante recupero delle produzioni agricole e<br />
zootecniche locali ed il sostegno alle imprese che<br />
operano nel settore della sostenibilità .<br />
Interventi per la comunicazione<br />
La tutela degli habitat di interesse comunitario passa<br />
attraverso la sensibilizzazione della popolazione locale e<br />
di chi usufruisce del territorio per la fruizione turistica e<br />
per lo svolgimento di attività produttive. La conoscenza<br />
degli habitat e dei relativi punti deboli porta ad una<br />
responsabilizzazione della popolazione locale e più in<br />
generale dei fruitori, facilitando le azioni di tutela del<br />
territorio.<br />
Pertanto, al fine di incrementare la conoscenza delle valenze<br />
naturalistiche del SIC si propone un intervento riguardante<br />
la realizzazione di pannelli didattici e segnaletici.<br />
Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />
oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />
soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />
presenti nel SIC e le norme di comportamento da rispettare<br />
per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli
elementi naturalistici di pregio.<br />
Inoltre, nel SIC è stata rilevata la scarsa conoscenza<br />
dell’area e delle sue possibilità di fruizione, soprattutto a<br />
livello della popolazione locale. Quindi, la comunicazione<br />
e la diffusione delle informazioni sul sito sarà resa più<br />
organica ed efficace grazie ad una vera e propria campagna<br />
i cui strumenti saranno integrati da specifico materiale<br />
informativo come depliant, poster, etc... .<br />
Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />
Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />
segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />
servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />
- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />
immediate vicinanze del SIC;<br />
- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />
delle specie animali e vegetali di rilievo<br />
conservazionistico;<br />
- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />
(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />
Gestione;<br />
- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />
migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />
contro l’abbandono di rifiuti).<br />
Per garantire una migliore visibilità al SIC, ad uso e<br />
consumo del personale di sorveglianza ma anche della<br />
popolazione locale, si prevede un intervento mirato alla<br />
delimitazione del sito mediante un sistema di tabelle e/o<br />
cartelli posti lungo il suo perimetro .<br />
Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />
controllo degli incendi, da integrare al già esistente Piano<br />
Anti Incendi Boschivi del Parco Naziaonale del Cilento<br />
e Vallo di Diano; un intervento volto al recupero della<br />
viabilità rurale tramite tecniche di ingegneria naturalistica<br />
al fine di ripristinare i collegamenti viari; un intervento<br />
mirato alla regolamentazione del traffico motorizzato,<br />
soprattutto negli ambienti forestali.<br />
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Finito di stampare nel mese di dicembre 2010 da:<br />
industria Grafica campana s.r.l.<br />
Agropoli (SA) - Tel. 0974 823966