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Ambiente Montano - CILENTO IN RETE

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liFe natUra<br />

“liFe06nat/it/000053”<br />

Piani di Gestione<br />

dei siti di imPortanza Comunitaria (siC)<br />

e<br />

zone di Protezione sPeCiale (zPs)<br />

in ambito<br />

montano - collinare<br />

del ParCo nazionale del Cilento e Vallo di diano


ProGetto liFe natUra<br />

“liFe06nat/it/000053”<br />

Gestione della Rete di SIC/ZPS<br />

nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Partner istituzionale<br />

Provincia di Salerno<br />

Partner privato<br />

Via Lazzaro Spallanzani 26 - 00161 Roma<br />

Si ringrazia per la gentile concessione del materiale fotografico:<br />

P. Varuzza - D. De Santis - V. Cavaliere<br />

A. Romano - N. Maio - L. De Riso<br />

N. Baratta - G. De Filippo - A. Biscacciante<br />

Piani di Gestione dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e<br />

Zone di Protezione Speciale (ZPS) in ambito <strong>Montano</strong>-Collinare<br />

del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.<br />

Sintesi divulgativa a cura di:<br />

angelo De Vita<br />

Direttore<br />

romano GreGorio<br />

Vicedirettore<br />

laura De riSo<br />

Servizio Conservazione della Natura<br />

Paola manGone<br />

Programmazione e Gestione Fondi Comunitari<br />

Iniziativa cofinanziata con fondi europei<br />

nell’ambito del programma liFe natura 2006<br />

Sommario<br />

Premessa........................................................ 3<br />

introduzione.................................................... 5<br />

Piano di Gestione ZPS<br />

“monti Soprano Vesole e Gole del Fiume calore Salernitano”<br />

e Sito di importanza comunitaria “monte Soprano<br />

e monte Vesole”............................................... 9<br />

Piano di Gestione Sic<br />

“monte Sacro e dintorni” .................................. 17<br />

Piano di Gestione ZPS<br />

“alburni”<br />

Piano di Gestione Sic<br />

“monti alburni” .............................................. 25<br />

Piano di Gestione ZPS<br />

“Monte Cervati e dintorni” Piano di Gestione SIC<br />

“Balze di teggiano”<br />

“monte motola”<br />

“monte cervati, centaurino<br />

montagne di laurino” ..................................... 33<br />

Piano di Gestione Sic<br />

“monte Sottano”..............................................41<br />

Piano di Gestione Sic<br />

“monte della Stella”......................................... 49<br />

Piano di Gestione Sic<br />

“montagne di casalbuono”..................................57<br />

Piano di Gestione Sic<br />

“monte Bulgheria”............................................65


Premessa<br />

L<br />

’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nell’ambito delle azioni del progetto<br />

“LIFE NATURA - Gestione della Rete di SIC/ZPS nel Parco Nazionale del Cilento<br />

e Vallo di Diano” (Cilento in Rete), finanziato con fondi europei nel 2007, ha elaborato i<br />

Piani di Gestione di tutti i Siti di Interesse Comunitario (SIC) e Zone di Protezione Speciale<br />

(ZPS) presenti all’interno dell’Area Protetta allo scopo di identificare le “misure minime di<br />

conservazione” da adottare all’interno dei Siti Natura 2000 e renderli elemento qualificante<br />

e trainante dei territori interessati.<br />

I piani di gestione, approvati dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco nella seduta del 9 dicembre<br />

2010, sono pienamente integrati ed in linea con i vincoli specifici previsti dal vigente<br />

Piano del Parco e dai Regolamenti delle Aree Marine protette di “Santa Maria di Castellabate”<br />

e “Costa degli Infreschi e della Masseta” e, pertanto, la regolamentazione individuata<br />

dai Piani è da considerarsi attuativa delle norme tecniche e regolamentari dei summenzionati<br />

strumenti di pianificazione.<br />

I complessi studi necessari all’ elaborazione dei piani di gestione hanno previsto una campagna<br />

di ricerca sul campo che ha consentito di raccogliere le informazioni più aggiornate sullo<br />

stato di conservazione degli habitat e delle specie d’interesse comunitario che la normativa<br />

europea impone di mantenere nel migliore stato di conservazione possibile. Le ricerche hanno<br />

permesso di individuare le minacce e le criticità e di analizzare le attività umane in corso<br />

nei siti, valutando la possibilità di ottimizzare il rapporto tra uomo e ambiente, garantendo<br />

da una parte il mantenimento e lo sviluppo delle attività economiche che utilizzano le risorse<br />

naturali (dalla gestione forestale, al pascolo, al turismo, ecc.) e dall’altra la conservazione dei<br />

valori naturalistici. Il lavoro di pianificazione è stato “supportato” da una importante attività<br />

partecipativa che ha visto le Amministrazioni locali coinvolte nella scelte, con particolare<br />

attenzione rivolta alle esigenze di gestione da parte dei Comuni ed all’ individuazione delle<br />

azioni più efficaci per una corretta conservazione e valorizzazione dei siti. I piani di gestione,<br />

infatti, prevedono una strategia generale ma, soprattutto, azioni ed interventi condivisi dalle<br />

Amministrazioni.<br />

Essi costituiscono, infine, non un punto di arrivo bensì un punto di partenza per garantire la<br />

conservazione della natura e della biodiversità del Parco assieme allo sviluppo socio-economico<br />

della comunità locali, nel completo rispetto della normativa e della regolamentazione<br />

dell’ Unione Europea.<br />

Il Presidente<br />

Amilcare Troiano


4<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre


introduzione<br />

Piani di Gestione dei i Siti di Interesse Comunitario<br />

I (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) del Parco<br />

Nazionale del Cilento e Vallo di Diano scaturiscono da intense<br />

attività di studio, ricerche e valutazioni, durate più<br />

di due anni, accompagnate importanti azioni in campo. Il<br />

percorso e le scelte sono state condivise dai molteplici portatori<br />

d’interesse del territorio.<br />

La redazione dei piani ha riguardato l’elaborazione di:<br />

- Studi Generali (uno per Piano), propedeutici all’elaborazione<br />

delle strategie di gestione e finalizzati a<br />

caratterizzare i Siti mediante processi di definizione,<br />

organizzazione ed analisi di tutte le informazioni disponibili;<br />

- Piani di Gestione, che contengono gli obiettivi, le strategie<br />

e gli interventi individuati per garantire la conservazione<br />

di specie ed habitat prioritari presenti nei siti.<br />

Per l’elaborazione dei Piani si è fatto riferimento ai documenti<br />

metodologici dell’Unione Europea, del Ministero<br />

dell’<strong>Ambiente</strong> e della Tutela del Territorio e del Mare<br />

(MATTM) e della Regione Campania elaborati per la redazione<br />

dei Piani di gestione dei Siti Natura 2000. In particolare<br />

la metodologia utilizzata scaturisce, essenzialmente,<br />

dalle conclusioni del seminario tenutosi sull’argomento a<br />

Galway nel 1996 e dal processo logico-decisionale definito<br />

nelle “Linee Guida per la Redazione dei Piani di Gestione<br />

di SIC e di ZPS” del MATTM.<br />

5


6<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Il percorso logico adottato, partendo dalla valutazione dello<br />

status di conservazione di specie ed habitat, dall’analisi<br />

degli elementi di pressione e minaccia, ha consentito di<br />

definire obiettivi e strategie di gestione, misure regolamentari,<br />

amministrative e contrattuali, e, quindi, interventi di<br />

gestione attiva necessari per il loro perseguimento.<br />

Sono stati inoltre definiti:<br />

- un Programma di Monitoraggio dell’attuazione del<br />

PdG stesso e della sua efficacia in termini di conservazione,<br />

individuando indicatori specifici;<br />

- un Piano d’Azione per l’attuazione delle misure di conservazione<br />

secondo criteri di priorità.<br />

Il Piano d’Azione ed il Programma di Monitoraggio (contenente<br />

gli elementi per un aggiornamento periodico del<br />

PdG), conferiscono al singolo Piano di Gestione un carattere<br />

prettamente dinamico e programmatico.<br />

Al fine di illustrare efficacemente gli aspetti ambientali e<br />

territoriali dell’area oggetto dello Studio, in allegato ai Piani<br />

sono state prodotte carte tematiche, realizzate attraverso<br />

acquisizioni di dati geografici, osservazioni dirette sul<br />

campo ed elaborazioni finali. La collocazione sul territorio<br />

degli interventi proposti dal singolo PdG sono, inoltre, riportate<br />

in ulteriori carte tematiche.<br />

In particolare, per illustrare le caratterizzazioni abiotiche e<br />

biotiche dell’area sono state prodotte:<br />

- carte di inquadramento territoriale che riportano<br />

l’ubicazione dei singoli Siti Natura 2000 su base IGM<br />

e ne illustrano la posizione relativa all’interno del Parco<br />

Nazionale del Cilento e Vallo di Diano nonché la<br />

posizione rispetto alle aree di importanza naturalistica<br />

circostanti.<br />

- la carta dell’uso del suolo, che illustra la copertura del<br />

suolo, descrivendo le tipologie delle vegetazioni naturali<br />

e semi-naturali ed i tipi colturali. Tale carta è stata<br />

prodotta attraverso analisi delle ortofoto, della Carta<br />

Fisionomica della Vegetazione del Parco (Blasi, 2005)<br />

e osservazioni dirette in campo. Nella definizione delle<br />

classi viene, inoltre, fatto esplicito riferimento alle classificazioni<br />

Corine III e V livello;<br />

- la carta degli habitat Natura 2000, che descrive<br />

gli habitat presenti nei Siti e riportati nei Formulari<br />

Standard Natura 2000. Sulla base delle informazioni<br />

bibliografiche e dei rilievi effettuati, nonché dal con-


fronto con la Carta Fisionomica della Vegetazione del<br />

Parco (Blasi, 2005), sono individuati gli areali relativi<br />

agli habitat. Tale carta è dettagliata attraverso analisi<br />

incrociate dei risultati dei rilievi di campo e ortofoto<br />

aeree per definire le superfici di copertura degli habitat<br />

nell’area. Per l’individuazione dei diversi habitat si<br />

è fatto riferimento al Manuale di Interpretazione degli<br />

Habitat dell’Unione Europea (Interpretation Manual of<br />

European Union Habitats).<br />

- la carta faunistica, che descrive le aree di idoneità riproduttiva<br />

per le tipologie faunistiche presenti in ogni<br />

Sito, realizzate costruendo le mappe di idoneità ambientale<br />

relative alle specie animali di interesse comunitario<br />

indicate nel Formulario Standard Natura 2000.<br />

Le specie considerate sono state raggruppate in base<br />

alla loro classe di appartenenza, alle loro caratteristiche<br />

eco-etologiche, e alle tipologie di habitat presenti nel<br />

singolo Sito. L’elaborazione delle mappe è stata realizzata<br />

tramite il software ESRI ArcGIS.<br />

La redazione dei singoli PdG ha previsto, inoltre, un articolato<br />

processo partecipativo che ha consentito di condividere<br />

con gli portatori d’interesse:<br />

- obiettivi e metodologie dei Piani di Gestione;<br />

- avanzamento delle attività;<br />

- risultati ottenuti nelle attività di indagine;<br />

- strategie di gestione individuate;<br />

- loro conoscenze, aspettative ed indicazioni.<br />

Nel presente documento sono sintetizzati gli elementi più<br />

significativi ed i principali risultati emersi dalla elaborazione<br />

dei seguenti PdG dei SIC e ZPS a carattere <strong>Montano</strong>-<br />

Collinare:<br />

- PdG del SIC “Monte Sottano” (Cod.IT8050050);<br />

- PdG del SIC “Monte della Stella” (Cod.IT8050025);<br />

- PdG del SIC “Monte Bulgheria” (Cod.IT8050023);<br />

- PdG del SIC “Montagne di Casalbuono” (IT8050022);<br />

- PdG della ZPS “Monti Soprano Vesole e Gole del Fiume<br />

Calore Salernitano” (IT8050053) e del SIC “Monte<br />

Soprano e Monte Vesole” (IT8050031);<br />

- PdG della ZPS “Monte Cervati e dintorni” (IT8050046)<br />

e dei SIC “Balze di Teggiano” (IT8050006), “Monte<br />

Motola” (IT8050028), “Monte Cervati, Centaurino e<br />

Montagne di Laurino” (IT8050024);<br />

- PdG del SIC “Monti Alburni”(IT8050033) e della ZPS<br />

”Alburni” (IT805055);<br />

- PdG del SIC “Monte Sacro e dintorni” (IT8050030);<br />

La sintesi di ciascun PdG è articolato nelle seguenti sezioni:<br />

- Inquadramento territoriale ed ambientale<br />

- Obiettivi<br />

- Strategia<br />

- Regolamentazione<br />

- Interventi<br />

Si tratta, in ogni caso, di una sintesi a carattere divulgativo<br />

della complessa e articolata documentazione prodotta.<br />

Basti pensare che ogni Piano di Gestione è descritto in un<br />

elborato formato da più di 200 pagine, nel quale vengono<br />

illustrate, ad esempio, l’inquadramento ecologico e vegetazionale,<br />

il quadro generale per l’avifauna, per l’erpetofauna,<br />

per la mammalofauna per l’entomofauna e i dettagli<br />

sulla strategia e sui singoli interventi di progetto.<br />

Il Direttore<br />

Angelo de Vita<br />

7


8<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre


Piani di Gestione<br />

ZPS<br />

Monti SoprAno VeSole<br />

e Gole del Fiume<br />

CAlore SAlernitAno<br />

Codice Sito IT8050053<br />

SIC<br />

Monte SoprAno<br />

e monte VeSole<br />

Codice Sito IT8050031<br />

inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />

Il Sito di Interesse Comunitario “ Monte Soprano e<br />

Monte Vesole” (IT8050031) e la Zona di Protezione<br />

Speciale “Monti Soprano Vesole e Gole del Fiume Calore<br />

Salernitano “(IT8050053) oggetto del PdG, rientrano<br />

nella tipologia di siti montano-collinari in virtù del range<br />

altimetrico in cui si collocano: tra i 300 m s.l.m. ed i 1.314<br />

m s.l.m. Anche gli habitat di interesse comunitario presenti<br />

sono caratteristici di questa tipologia di siti: si tratta per lo<br />

più di habitat forestali, di prateria, mediterranei, ma anche<br />

in piccola percentuale di habitat rupicoli.<br />

9


10<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Sito di importAnzA ComunitAriA<br />

“monte SoprAno e monte VeSole”<br />

Il SIC è collocato nella zona Nord-Ovest del PARCO,<br />

ad un’altitudine compresa tra i 300 ed i 1.314 m s.l.m. e<br />

comprende i Comuni di Magliano Vetere, Felitto, Castel<br />

San Lorenzo, Roccadaspide, Capaccio, Trentinara,<br />

Monteforte Cilento. Il sito ricade inoltre all’interno della<br />

ZPS “Monti Soprano, Vesole-Gole del Fiume Calore<br />

Salernitano” (IT8050053).<br />

Nel sito risulta predominante l’habitat con formazioni<br />

mediterranee dei querceti caducifoglie delle “Foreste di<br />

Quercus ilex e Quercus rotundifolia” (cod. 9340), non<br />

mancano tuttavia habitat di prateria medieterranea e d’alta<br />

quota e vegetazione mediterranea e rupicola.<br />

La sua qualità ed importanza sono legate ai boschi<br />

sempreverdi e di caducifoglie e arbusti mediterranei, che<br />

interessano la maggior parte del territorio del sito.<br />

zonA di protezione SpeCiAle<br />

“monti SoprAno, VeSole-Gole<br />

del Fiume CAlore SAlernitAno”<br />

La ZPS è collocata nella zona nord-ovest del Parco del<br />

Cilento e Vallo di Diano, ed il suo territorio è compreso<br />

tra i 300 ed i 1.314 m s.l.m., all’interno dei Comuni<br />

di Magliano Vetere, Felitto, Castel San Lorenzo,<br />

Roccadaspide, Capaccio, Trentinara, Monteforte Cilento.<br />

Il sito si sovrappone parzialmente al SIC “Monte Soprano<br />

e Monte Vesole” (IT8050031).<br />

Nel sito risulta predominante l’habitat con formazioni<br />

mediterranee dei querceti caducifoglie delle “Foreste di<br />

Quercus ilex e Quercus rotundifolia” (cod. 9340), non<br />

mancano tuttavia habitat di prateria mediterranea e d’alta<br />

quota e vegetazione mediterranea e rupicola.<br />

In particolare la ZPS è caratterizzata da fiumi mediterranei<br />

con vegetazione ripariale. La sua importanza è legata<br />

all’avifauna presente nei boschi sempreverdi e caducifoglie<br />

e nelle praterie xerofile miste a coltivazioni.<br />

I Siti Natura 2000 oggetto del PdG interessano i Comuni<br />

elencati nella tabella seguente, nella quale vengono<br />

riportate le superfici totali e quelle di pertinenza dei diversi<br />

territori comunali.<br />

Tip. Denominaz.<br />

ZPS<br />

SIC<br />

Monti Soprano<br />

Vesole e<br />

Gole<br />

del Fiume<br />

Calore<br />

Salernitano<br />

(IT8050053)<br />

Monte<br />

Soprano e<br />

Monte Vesole<br />

(IT8050031)<br />

Comuni<br />

interessati<br />

dalla presenza<br />

dei Siti<br />

Natura 2000<br />

Magliano<br />

Vetere<br />

Superficie<br />

comunale<br />

interessata<br />

dal Sito<br />

(ha)<br />

1.065,64<br />

Felitto 697,25<br />

Castel San<br />

Lorenzo<br />

91,76<br />

Roccadaspide 1.826,27<br />

Capaccio 1.163,92<br />

Trentinara 605,70<br />

Monteforte<br />

Cilento<br />

Magliano<br />

Vetere<br />

523,06<br />

824,00<br />

Felitto 635,02<br />

Castel San<br />

Lorenzo<br />

90,25<br />

Roccadaspide 1.818,14<br />

Capaccio 1.167,23<br />

Trentinara 611,04<br />

Monteforte<br />

Cilento<br />

528,30<br />

Super.<br />

Totale<br />

(ha)<br />

5973,60<br />

5673,97<br />

il piAno di GeStione<br />

I due Siti Natura 2000 presi in considerazione dal Piano di<br />

Gestione sono caratterizzati da ambienti ripariali e prativi,<br />

nonché da ambienti forestali, arbustivi e rocciosi.<br />

Data la varietà degli habitat presenti, il SIC “ Monte Soprano<br />

e Monte Vesole” e la ZPS “Monti Soprano, Vesole e gole<br />

del Fiume Calore” ospitano nel complesso una comunità<br />

florofaunistica ricca e diversificata. Tuttavia, gli habitat<br />

presenti sono soggetti a perturbazioni di varia natura ed<br />

intensità, che possono essere indotte ed accelerate dalle<br />

attività antropiche in atto sul territorio.<br />

Per individuare le criticità specifiche che minacciano<br />

realmente e/o potenzialmente la conservazione di habitat<br />

e specie dei Siti, occorre innanzitutto determinare quali<br />

siano le loro esigenze ecologiche, ovvero le condizioni che,<br />

se modificate, nuocerebbero allo stato di conservazione<br />

delle specie florofaunistiche e degli habitat a cui esse sono<br />

legate.


La conoscenza delle esigenze ecologiche di habitat e specie<br />

permetterà di stabilire quali siano gli obiettivi principali da<br />

perseguire per una corretta gestione dei siti, che garantisca<br />

la tutela delle specie e degli habitat che li caratterizzano, in<br />

coerenza con le finalità della Rete Natura 2000.<br />

La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />

stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />

riportati nella tabella seguente.<br />

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />

• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico;<br />

• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />

conservazione;<br />

• Presenza di specie animali di elevato pregio<br />

conservazionistico;<br />

• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />

territoriale;<br />

• Inserimento nel Parco;<br />

• Collocazione adiacente e parzialmente sovrapposta ad altri<br />

siti di importanza comunitaria, con connessioni ecologiche<br />

già esistenti;<br />

• Scarsa antropizzazione e densità abitativa;<br />

• Presenza di ecosistemi e biocenosi con un buon livello di<br />

biodiversità ed equilibrio;<br />

• Presenza di specie ornitiche nidificanti<br />

• Presenza di ambienti ipogei ancora non sfruttati turisticamente<br />

e di una abbondante chirotterofauna associata .<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Sorveglianza non pianificata;<br />

• Alto rischio di incendio;<br />

• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />

presenza del sito;<br />

• Scarsa conoscenza dell’esistenza dei siti e della loro<br />

importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />

turisti;<br />

• Eccessiva presenza di strade asfaltate e fuoripista;<br />

• Vulnerabilità degli ambienti prativi;<br />

• Utilizzo improprio da parte della popolazione locale;<br />

• Vulnerabilità delle specie e degli habitat all’inquinamento<br />

idrico;<br />

• Esigua dimensione ed estrema frammentazione degli habitat<br />

umidi presenti;<br />

• Eccessiva possibilità di accesso ai mezzi motorizzati;<br />

• Presenza di rifiuti sparsi;<br />

• Vulnerabilità di alcuni habitat e specie all’invasione di specie<br />

alloctone ed agli attacchi di specie patogene.<br />

OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />

• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />

della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />

comunitario;<br />

• Valorizzazione turistica dei siti e delle loro valenze<br />

paesaggistiche e naturalistiche;<br />

• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />

insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />

• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />

locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />

naturalistiche dei siti;<br />

• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />

ambientale;<br />

• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />

e al turismo ambientale;<br />

• Rafforzamento delle connessioni ecologiche dei siti con gli<br />

altri siti Natura 2000 circostanti, con particolare riferimento<br />

ai siti fluviali dei fiumi Alento e Calore;<br />

• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />

gestione più moderna, soprattutto per quanto concerne le<br />

foreste<br />

• Possibilità di ripristinare gli equilibri ecologici, dove essi<br />

siano perturbati, mediante interventi mirati di gestione attiva;<br />

• Possibilità di limitare l’accessibilità con un buona probabilità<br />

di ripristino della naturalità degli ecosistemi degradati.<br />

• Incendio;<br />

• Apertura di piste forestali e presenza di un fitto reticolo di<br />

strade;<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Presenza di mezzi motorizzati;<br />

• Disturbo antropico, specialmente nei confronti delle specie<br />

in riproduzione;<br />

• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />

• Frammentazione degli habitat;<br />

• Attività di pascolo non idonea alla conservazione degli<br />

ambienti prativi;<br />

• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />

naturalistico esistente;<br />

• Pressione antropica elevata causata da una fruizione<br />

incontrollata del sito;<br />

• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />

la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />

biodiversità;<br />

• Degrado generale degli habitat;<br />

• Degrado generale delle acque;<br />

• Modifica degli equilibri idrologici del bacino.<br />

11


12<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

obiettiVi del piAno di GeStione<br />

obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA<br />

Una gestione dei siti coerente con le finalità di tutela per i<br />

quali sono stati istituiti implica la necessità di raggiungere<br />

gli obiettivi di sostenibilità ecologica, riportati nella tabella<br />

seguente.<br />

Obiettivi<br />

Rimuovere le cause di degrado/declino di habitat e specie e<br />

della continuità ecologica (disturbo antropico legato a incendi,<br />

pascolo non sostenibile, gestione forestale e disturbo diretto)<br />

Mantenere e migliorare lo stato di conservazione degli habitat<br />

(secchi, umidi e forestali) ripristinando gli equilibri biologici<br />

alla base dei processi naturali (ecologici ed evolutivi)<br />

Mantenere e migliorare lo stato di conservazione delle specie<br />

(avifauna, erpetofauna mammalofauna ed entomofauna)<br />

Migliorare le conoscenze sugli habitat e le specie di interesse<br />

comunitario e monitorare l’evoluzione del loro status di<br />

conservazione<br />

Raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat<br />

di interesse comunitario, favorendone l’espansione<br />

Migliorare le conoscenze riguardo i taxa meno conosciuti<br />

(entomofauna)<br />

Raggiungere uno status di conservazione ottimale per le specie<br />

faunistiche di interesse comunitario<br />

Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />

Natura 2000 limitrofi (fiumi “Alento” e “Calore”)<br />

obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />

richiede peraltro la condivisione degli obiettivi di tutela, da<br />

parte dei soggetti pubblici e privati che vi operano. Questo<br />

è in particolar modo necessario nel caso del Parco, dove la<br />

tutela deve essere perseguita mediante l’adozione da parte<br />

di tutti i soggetti coinvolti nella gestione del territorio di<br />

opportune modalità operative.<br />

Ciò richiede di associare agli obiettivi di sostenibilità<br />

ecologica, degli obiettivi di sostenibilità socio-economica<br />

ad essi funzionali che, portando alle modificazioni<br />

necessarie delle prassi gestionali preesistenti, individuino<br />

prospettive di sviluppo economico alternative e/o<br />

integrative. In tal modo le strategie adottate per la<br />

conservazione attiva dell’area e dei territori contermini<br />

potranno determinare i loro effetti positivi, sia in termini<br />

di reddito che di opportunità occupazionali, partendo da<br />

quelli legati alla fruizione turistica.<br />

Obiettivi<br />

Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />

ecologica dell’ecosistema verso modalità gestionali e di<br />

fruizione eco-compatibili, attraverso opportune azioni di<br />

comunicazione e sensibilizzazione<br />

Rendere il SIC e la ZPS elementi di differenziazione e<br />

qualificazione dell’offerta turistica dei comuni interesati e del<br />

Parco, in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />

sostenibili ed eco-compatibili<br />

Sostenibilità ecologica, sociale ed economica dell’uso e della<br />

fruizione del sito allo scopo di tutelare la biodiversità di<br />

interesse comunitario<br />

Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />

ecologico del SIC e della ZPS e dell’esigenza di conservazione<br />

da parte della popolazione locale e dei turisti<br />

Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />

con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />

StrAteGiA di GeStione<br />

Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />

del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />

il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />

vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />

Questa strategia generale si articola in due strategie<br />

distinte, ma strettamente correlate:<br />

Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />

valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />

Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />

all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />

socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />

dei siti.


StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />

specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />

opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />

gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />

del disturbo antropico<br />

Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori di<br />

degrado di origine antropica<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza dei Siti<br />

Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />

habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />

modalità di gestione<br />

Garantire una gestione del SIC e della ZPS che, sulla base<br />

dei dati del monitoraggio, consenta di controllare i processi<br />

di evoluzione naturale della copertura vegetale per favorire il<br />

mantenimento degli habitat di interesse comunitario<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />

per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco)<br />

e approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />

principalmente per quanto riguarda erpetofauna, invertebrati<br />

e mammalofauna<br />

StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Realizzazione delle strutture naturalistiche necessarie a<br />

mitigare l’impatto del turismo sugli habitat di interesse<br />

comunitario<br />

Migliorare le condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni<br />

di eco-compatibilità.<br />

Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche dei siti per<br />

una loro valorizzazione eco-compatibile<br />

Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />

Attivare una campagna di comunicazione volta a segnalare la<br />

presenza dei siti sul territorio e a valorizzarne l’importanza<br />

ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla popolazione<br />

locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza dei siti per limitare/<br />

prevenire i fattori di degrado<br />

Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />

dei siti, che garantisca la tutela della biodiversità e opportunità<br />

di sviluppo economico per la comunità locale<br />

Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />

ambientale<br />

reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />

1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività di<br />

sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo Forestale<br />

dello Stato, il SIC e la ZPS dovranno essere considerati<br />

tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />

2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />

habitat e specie, l’accesso a determinate zone dei<br />

siti. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari, dei<br />

legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />

3. L’uso di apparecchi sonori all’interno dei siti<br />

deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />

dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />

4. Nei siti non sono consentite emissioni luminose tali da<br />

arrecare disturbo alla fauna, ed in particolare l’utilizzo<br />

del carburo negli ipogei.<br />

5. Nel territorio dei siti non è consentito rilasciare specie<br />

seppur autoctone, non appartenenti a popolazioni locali.<br />

Sono fatti salvi interventi finalizzati alla reintroduzione<br />

di specie o popolazioni autoctone estinte localmente e<br />

ripopolamenti di specie autoctone in imminente rischio<br />

di estinzione, da attuarsi secondo i disposti dell’art. 12<br />

D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />

6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali<br />

da assicurare il passaggio della fauna selvatica,<br />

fatta eccezione per quelle destinate alla tutela delle<br />

produzioni agricole dai danni della fauna.<br />

7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />

regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />

di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />

conservazione delle risorse naturali.<br />

8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />

di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />

per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />

naturali.<br />

13


14<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Gli interVenti<br />

interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Obiettivo dei seguenti interventi è la mitigazione o<br />

l’eliminazione delle criticità che riguardano le valenze<br />

ecologiche dei siti, individuate in base allo studio generale<br />

effettuato. A questo scopo, sono state elaborate una serie<br />

di strategie gestionali per garantire la conservazione dei<br />

principali elementi di rilievo naturalistico del sito.<br />

Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />

ulteriormente suddivisi nelle categorie “Interventi attivi<br />

per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni di<br />

monitoraggio e ricerca”.<br />

Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />

flora<br />

Dallo Studio Generale e dai sopralluoghi di campo è emerso<br />

che la gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />

sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />

e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />

parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />

significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />

soddisfacente.<br />

Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />

che mirino:<br />

• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti;<br />

• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />

disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />

• alla diversificazione degli ambienti ed alla creazione<br />

di condizioni ecologiche idonee per le popolazioni<br />

faunistiche presenti.<br />

Azioni di monitoraggio e ricerca<br />

Di fondamentale importanza per la valutazione<br />

dell’efficacia della gestione del SIC sulle valenze<br />

naturalistiche da tutelare sarà implementare un piano di<br />

monitoraggio, integrato se necessario con studi mirati sui<br />

gruppi faunistici meno conosciuti, che prende in esame<br />

le singole componenti ambientali, suddivise in habitat,<br />

flora, avifauna, chirotterofauna, grandi carnivori (lupo),<br />

erpetofauna ed entomofauna.<br />

Sono previsti inoltre il monitoraggio di potenziali elementi<br />

di criticità quali cani vaganti, oltre ad un monitoraggio<br />

specifico sui cervidi introdotti, che rappresentano prede<br />

potenziali per la popolazione di grandi carnivori.<br />

Il PdG prevede inoltre uno studio mirato alla valutazione<br />

della sostenibilità del pascolo, un piano che definisca le<br />

modalità per l’utilizzo sostenibile nelle zone soggette a<br />

pascolo, un piano di assestamento forestale naturalistico,<br />

un piano volto all’accertamento dei danni del lupo al<br />

patrimonio zootecnico<br />

Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />

elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le valenze<br />

naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora, fauna,<br />

habitat). Le azioni elencate in tabella verranno descritte in<br />

modo dettagliato nelle singole schede intervento, riportate<br />

nel paragrafo seguente.<br />

interVenti per lA<br />

SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Gli interventi per la sostenibilità socio-economica, mirati<br />

ad uno sviluppo del territorio che sia funzionale agli<br />

obiettivi di conservazione delle valenze naturalistiche del<br />

SIC e della ZPS, seguono il principio operativo secondo<br />

il quale si associa, attraverso un’appropriata gestione del<br />

territorio, la conservazione degli ecosistemi naturali e<br />

seminaturali con l’utilizzo sostenibile delle loro risorse<br />

naturali, a beneficio delle comunità locali.<br />

Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />

finalizzate alla fruizione, alla comunicazione, all’uso<br />

sostenibile delle risorse ed alle attività di sorveglianza e<br />

manutenzione; ogni azione è stata ideata per contribuire<br />

alla gestione delle valenze naturalistiche del SIC secondo<br />

un’ottica di sostenibilità.<br />

Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />

e degli interventi ad esse associati.<br />

Interventi per la fruizione<br />

La corretta fruizione dei siti è una delle basi fondamentali<br />

per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />

vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />

A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />

di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />

ambientali per l’escursionismo didattico.<br />

Gli interventi previsti per la fruizione sono orientati a:<br />

- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />

comprendendo sentieri, piste per mountain bike, etc...;<br />

- creare strutture di fruizione quali foresterie, centri visite,<br />

aree sosta e agriturismo atraverso la ristrutturazione di<br />

edifici già esistenti<br />

- realizzare pannellistica segnaletica e didattica.<br />

Tale intervento mira a far conoscere le minacce<br />

che si oppongono al mantenimento in uno stato<br />

di conservazione soddisfacente degli habitat/<br />

specie di interesse comunitario presenti nei siti e le<br />

norme di comportamento da rispettare per ridurre


il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli elementi<br />

naturalistici di pregio.<br />

Interventi per la comunicazione<br />

La conoscenza degli habitat e dei relativi punti deboli porta<br />

ad una responsabilizzazione della popolazione locale e più<br />

in generale dei fruitori, facilitando le azioni di tutela del<br />

territorio.<br />

Nei siti è stata rilevata la scarsa conoscenza dell’area<br />

e delle sue possibilità di fruizione, soprattutto a livello<br />

della popolazione locale. Quindi, la comunicazione e<br />

la diffusione delle informazioni sul sito sarà resa più<br />

organica ed efficace grazie ad una vera e propria campagna<br />

di comunicazione i cui strumenti saranno integrati da<br />

specifico materiale informativo (depliant, poster, ecc.),<br />

l’istallazione di pannellistica didattica in corrispondenza di<br />

sentieri naturalistici nuovi o già esistenti e l’organizzazione<br />

di iniziative di sensibilizzazione mirate ad una migliore<br />

conoscenza sulla biologia, sulla prevenzione dei danni alla<br />

zootecnìa e sulle necessità di conservazione del lupo.<br />

Interventi per l’uso sostenibile delle risorse<br />

Fanno parte di questa categoria gli interventi di<br />

incentivazione, mirati ad una gestione sostenibile delle<br />

risorse forestali ed alla mitigazione dei fattori di impatto<br />

legati alla zootecnìa ed all’agricoltura.<br />

Altro intervento di sostenibilità è la promozione di attività<br />

produttive eco-compatibili, attuata mediante il recupero<br />

delle produzioni agricole e zootecniche locali ed il sostegno<br />

alle imprese che operano nel settore della sostenibilità.<br />

Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />

Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />

segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />

servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />

- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />

immediate vicinanze dei siti;<br />

- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />

delle specie animali e vegetali di rilievo<br />

conservazionistico;<br />

- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />

(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />

Gestione;<br />

- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />

migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />

contro l’abbandono di rifiuti).<br />

Per garantire una migliore visibilità ai siti, si prevede un<br />

intervento mirato alla delimitazione del sito mediante un<br />

sistema di tabelle e/o cartelli posti lungo il suo perimetro.<br />

Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />

controllo degli incendi, da integrare al già esistente<br />

Piano Anti Incendi Boschivi del Parco Nazionale del<br />

Cilento e Vallo di Diano, e un intervento mirato alla<br />

regolamentazione del traffico motorizzato, soprattutto<br />

negli ambienti forestali.<br />

15


16<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre


Piani di Gestione<br />

SIC<br />

Monte SACro<br />

e dintorni<br />

Codice Sito :IT8050030<br />

inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />

Il SIC è collocato nella zona centrale del Parco Naturale<br />

Cilento e Vallo di Diano, il suo territorio è compreso<br />

tra i 450 m s.l.m. ed i 1705 m s.l.m. e ricade all’interno<br />

dei Comuni di Laurito, Rofrano, Laurino, Novi Velia,<br />

Campora, Moio della Civitella, Cannalonga, Vallo della<br />

Lucania, Ceraso,Cuccaro Vetere, Futani e <strong>Montano</strong> Antilia.<br />

In virtù del range altimetrico in cui si colloca, il SIC rientra<br />

nella tipologia di siti montano-collinari.<br />

All’interno del sito risulta predominante l’habitat prioritario<br />

caratterizzato dalle foreste caducifoglie mediterranee delle<br />

“Faggete degli Appennini con Taxus e Ilex” (cod.9210*),<br />

ma non mancano habitat di prateria e vegetazione rupicola.<br />

La sua qualità ed importanza sono legate alla presenza<br />

di faggete di notevole valore ambientale e foreste miste<br />

ben conservate, per quanto riguarda la fauna nel sito sono<br />

presenti interessanti specie di ornitofauna nidificante quali<br />

il picchio nero (Dryocopus martius) ed il gracchio corallino<br />

(Pyrrocorax pyrrhocorax).<br />

17


18<br />

Il Sito Natura 2000 oggetto del Piano di gestione interessa i<br />

Comuni elencati nella tabella seguente nella quale vengono<br />

riportate le superfici totali e quelle di pertinenza dei diversi<br />

territori comunali.<br />

Tip. Denominaz.<br />

SIC<br />

Monte Sacro<br />

e dintorni<br />

(IT8050030)<br />

Comuni<br />

interessati<br />

dalla presenza<br />

del Sito<br />

Natura 2000<br />

Superficie<br />

comunale<br />

interessata<br />

dal Sito<br />

(ha)<br />

Novi Velia 3069,07<br />

Cannalonga 1506,29<br />

Rofrano 1046,27<br />

<strong>Montano</strong><br />

Antilia<br />

882,41<br />

Laurito 874,58<br />

Laurino 543,50<br />

Campora 541,28<br />

Cuccaro Vetere 398,95<br />

Futani 330,55<br />

Ceraso 175,96<br />

Moio della<br />

Civitella<br />

Vallo della<br />

Lucania<br />

175,86<br />

88,96<br />

Superf.<br />

Totale<br />

(ha)<br />

9633,73


il piAno di GeStione<br />

Il Sito Natura 2000 “Monte Sacro e dintorni” è<br />

caratterizzato dalla presenza di ambienti di prato/steppa,<br />

arbustivi, rupicoli e boschivi.<br />

Il SIC ospita una biocenosi relativamente ricca, in<br />

considerazione del discreto grado di eterogeneità<br />

ambientale che si riscontra sul territorio.<br />

Gli habitat presenti, e di conseguenza la fauna ad essi<br />

associata, sono tuttavia potenzialmente soggetti a<br />

perturbazioni/modificazioni di varia natura, tra cui quelle<br />

indotte e/o accelerate dalle attività antropiche presenti sul<br />

territorio, qualora queste non risultino ecosostenibili.<br />

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />

• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico del SIC;<br />

• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />

conservazione;<br />

• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazionistico;<br />

• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto territoriale;<br />

• Inserimento nel Parco;<br />

• Collocazione adiacente e parzialmente sovrapposta ad altri siti di<br />

importanza comunitaria, con connessioni ecologiche già esistenti;<br />

• Scarsa antropizzazione e densità abitativa;<br />

• Presenza di ecosistemi e biocenosi con un buon livello di biodiversità<br />

ed equilibrio<br />

• Presenza di specie ornitiche nidificanti.<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Sorveglianza non pianificata;<br />

• Alto rischio di incendio;<br />

• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della presenza<br />

del sito;<br />

• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua importanza<br />

naturalistica da parte della popolazione e dei turisti;<br />

• Rischio di erosione;<br />

• Eccessiva presenza di strade asfaltate e fuoripista;<br />

• Utilizzo improprio da parte della popolazione locale;<br />

• Vulnerabilità delle specie e degli habitat all’inquinamento idrico;<br />

• Esigua dimensione ed estrema frammentazione degli habitat umidi<br />

presenti;<br />

• Eccessiva possibilità di accesso ai mezzi motorizzati;<br />

• Presenza di rifiuti sparsi<br />

• Vulnerabilità di alcuni habitat all’invasione di specie alloctone ed<br />

agli attacchi di specie patogene.<br />

OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />

• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento della<br />

superficie interessata dagli habitat di interesse comunitario;<br />

• Valorizzazione turistica del sito e delle sue valenze;<br />

• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che insistono<br />

sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />

• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione locale e dei<br />

turisti per la considerazione delle valenze naturalistiche del SIC;<br />

• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela ambientale;<br />

• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area e al<br />

turismo ambientale;<br />

• Rafforzamento delle connessioni ecologiche del SIC con gli altri Siti<br />

Natura 2000 circostanti;<br />

• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e gestione più<br />

moderna, soprattutto per quanto concerne le foreste<br />

• Possibilità di ripristinare gli equilibri ecologici, dove essi siano<br />

perturbati, mediante interventi mirati di gestione attiva;<br />

• Possibilità di limitare l’accessibilità al SIC con un buona probabilità<br />

di ripristino della naturalità degli ecosistemi degradati.<br />

A tale riguardo quindi è stato necessario individuare<br />

le criticità specifiche che minacciano realmente e/o<br />

potenzialmente la conservazione di habitat e specie,<br />

determinando quali siano le loro esigenze ecologiche,<br />

ossia le condizioni ambientali che ne garantiscono il<br />

mantenimento nel tempo.<br />

La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />

stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />

riportati nella tabella seguente.<br />

• Incendio;<br />

• Apertura di piste forestali e presenza di un fitto reticolo di strade;<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Presenza di mezzi motorizzati;<br />

• Disturbo antropico, specialmente nei confronti delle specie in<br />

riproduzione;<br />

• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />

• Frammentazione degli habitat;<br />

• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale naturalistico<br />

esistente;<br />

• Pressione antropica elevata causata da una fruizione incontrollata del<br />

sito;<br />

• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare la gestione<br />

dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della biodiversità;<br />

• Degrado generale degli habitat;<br />

• Degrado generale delle acque;<br />

• Modifica degli equilibri idrologici del bacino.<br />

19


20<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

obiettiVi del piAno di GeStione<br />

obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA<br />

Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela per il<br />

quale è stato istituito implica la necessità di raggiungere gli<br />

obiettivi di sostenibilità ecologica, riportati nella seguente<br />

tabella.<br />

Obiettivi<br />

Rimuovere le cause di degrado/declino di habitat e specie e<br />

della continuità ecologica<br />

Mantenere e migliorare lo stato di conservazione degli habitat<br />

di importanza comunitaria, ripristinando gli equilibri biologici<br />

alla base dei processi naturali (ecologici ed evolutivi)<br />

Mantenere e migliorare lo stato di conservazione delle specie<br />

(avifauna, erpetofauna, mammalofauna ed entomofauna del<br />

SIC)<br />

Migliorare le conoscenze sugli habitat e le specie di interesse<br />

comunitario e monitorare l’evoluzione del loro status di<br />

conservazione<br />

Raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat<br />

di interesse comunitario, favorendone l’espansione<br />

Migliorare le conoscenze riguardo i taxa meno conosciuti<br />

(erpetofauna ed entomofauna)<br />

Raggiungere uno status di conservazione ottimale per le specie<br />

faunistiche di interesse comunitario<br />

Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />

Natura 2000 limitrofi<br />

obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

La conservazione della biodiversità presente in un<br />

territorio richiede la condivisione, da parte dei soggetti<br />

pubblici e privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />

Questo è vieppiù necessario nelle Aree Protette, come<br />

nel caso del Parco, dove la tutela deve essere dunque<br />

perseguita mediante l’adozione da parte di tutti i soggetti<br />

coinvolti di opportune modalità gestionali. Questo richiede<br />

di associare agli obiettivi di sostenibilità ecologica, degli<br />

obiettivi di sostenibilità socio-economica ad essi funzionali<br />

che, portando alle modificazioni necessarie delle prassi<br />

gestionali preesistenti, individuino prospettive di sviluppo<br />

economico alternative e/o integrative.<br />

In tal modo le strategie adottate per la conservazione attiva<br />

dell’area e dei territori contermini potrà determinare i suoi<br />

effetti positivi, sia in termini di reddito che di opportunità<br />

occupazionali, partendo da quelli legati alla fruizione<br />

turistica.<br />

Obiettivi<br />

Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />

ecologica dell’ecosistema del SIC verso modalità gestionali<br />

e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune azioni di<br />

comunicazione e sensibilizzazione<br />

Rendere il SIC un elemento di differenziazione e qualificazione<br />

dell’offerta turistica dei comuni interessati e del Parco,<br />

in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />

sostenibili ed eco-compatibili<br />

Sostenibilità ecologica, sociale ed economica dell’uso e della<br />

fruizione del sito allo scopo di tutelare la biodiversità di<br />

interesse comunitario<br />

Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />

ecologico del SIC e dell’esigenza di conservazione da parte<br />

della popolazione locale e dei turisti<br />

Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />

con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />

StrAteGiA di GeStione<br />

Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />

del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />

il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />

vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />

Questa strategia generale si articola in due strategie<br />

distinte, ma strettamente correlate:<br />

Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />

valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />

Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />

all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />

socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />

dei siti.<br />

La strategia di gestione per la sostenibilità ecologica deve<br />

tendere principalmente al mantenimento della biodiversità<br />

riducendo o eliminando, dove possibile, i fattori di degrado<br />

e favorendo quindi la tutela degli habitat e delle specie che<br />

ne permettono il recupero, intervenendo se necessario con<br />

interventi di gestione attiva.


StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />

specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />

opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />

gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />

del disturbo antropico<br />

Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />

di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />

fruizione turistica<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito<br />

Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />

habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />

modalità di gestione<br />

Garantire una gestione del SIC che, sulla base dei dati del<br />

monitoraggio, consenta di controllare i processi di evoluzione<br />

naturale della copertura vegetale per favorire il mantenimento<br />

degli habitat di interesse comunitario<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose per gli<br />

habitat di interesse comunitario e approfondire la conoscenza<br />

scientifica e specialistica<br />

Attivare un sistema di controllo, sorveglianza e monitoraggio<br />

all’interno del SIC per il mantenimento dello stato di<br />

conservazione degli habitat e delle specie<br />

StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Realizzazione nel SIC delle strutture naturalistiche necessarie<br />

a mitigare l’impatto del turismo sugli habitat di interesse<br />

comunitario<br />

Migliorare le condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni<br />

di eco-compatibilità<br />

Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche del SIC per<br />

una sua valorizzazione eco-compatibile<br />

Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />

Attivare una campagna di comunicazione volta a segnalare la<br />

presenza del SIC sul territorio e a valorizzarne l’importanza<br />

ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla popolazione<br />

locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito per limitare/<br />

prevenire i fattori di degrado<br />

Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />

ambientale<br />

Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />

del SIC, che garantisca la tutela della biodiversità e opportunità<br />

di sviluppo economico per la comunità locale<br />

reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />

1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività<br />

di sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo<br />

Forestale dello Stato, il SIC dovrà essere considerato<br />

tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />

2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />

habitat e specie, l’accesso a determinate zone del<br />

SIC. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari, dei<br />

legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />

3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC<br />

deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />

dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />

4. Nel SIC non sono consentite emissioni luminose tali da<br />

arrecare disturbo alla fauna, ed in particolare l’utilizzo<br />

del carburo negli ipogei.<br />

5. Nel territorio del SIC non è consentito rilasciare specie<br />

seppur autoctone, non appartenenti a popolazioni locali.<br />

Sono fatti salvi interventi finalizzati alla reintroduzione<br />

di specie o popolazioni autoctone estinte localmente e<br />

ripopolamenti di specie autoctone in imminente rischio<br />

di estinzione, da attuarsi secondo i disposti dell’art. 12<br />

D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />

6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />

assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />

7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />

regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />

di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />

conservazione delle risorse naturali.<br />

8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />

di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />

per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />

naturali.<br />

21


22<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Gli interVenti<br />

interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />

hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione delle<br />

criticità che riguardano le valenze ecologiche del SIC<br />

“Monte Sacro e dintorni”, individuate in base allo studio<br />

generale effettuato. A questo scopo, sono state elaborate una<br />

serie di strategie gestionali per garantire la conservazione<br />

dei principali elementi di rilievo naturalistico del sito.<br />

Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />

ulteriormente suddivisi nelle categorie “Interventi attivi<br />

per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni di<br />

monitoraggio e ricerca”.<br />

Segue una breve trattazione di queste categorie e degli<br />

interventi che ricadono in ciascuna di esse.<br />

Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />

flora<br />

Dallo Studio Generale e dai sopralluoghi di campo è emerso<br />

che la gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />

sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />

e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />

parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />

significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />

soddisfacente.<br />

Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />

che mirino:<br />

• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti,<br />

con l’analisi delle possibilità e la realizzazione di<br />

avviamenti a bosco vetosto nelle aree maggiormente<br />

predisposte;<br />

• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />

disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />

• alla diversificazione degli ambienti ed alla creazione<br />

di condizioni ecologiche idonee per le popolazioni<br />

faunistiche presenti.<br />

Azioni di monitoraggio e ricerca<br />

Di fondamentale importanza per la valutazione<br />

dell’efficacia della gestione del SIC sulle valenze<br />

naturalistiche da tutelare sarà implementare un piano di<br />

monitoraggio, integrato se necessario con studi mirati sui<br />

gruppi faunistici meno conosciuti, che prende in esame<br />

le singole componenti ambientali, suddivise in habitat,<br />

flora, avifauna, chirotterofauna, grandi carnivori (lupo),<br />

erpetofauna ed entomofauna.<br />

Sono previsti inoltre il monitoraggio di potenziali<br />

elementi di criticità quali cani vaganti, specie alloctone<br />

invasive, qualità delle acque, processi erosivi e processi<br />

idrogeologici, oltre ad un monitoraggio specifico sui<br />

cervidi introdotti, che rappresentano prede potenziali per<br />

la popolazione di grandi carnivori.<br />

Il PdG prevede inoltre uno studio mirato alla valutazione<br />

della sostenibilità del pascolo nel SIC e alla redazione del<br />

Piano naturalistico del Pascolo e del Piano di Assestamento<br />

forestale naturalistico, all’accertamento dei danni del lupo<br />

al patrimonio zootecnico ed alla conoscenza dei processi<br />

erosivi e degli equilibri idrogeologici.<br />

Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />

elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le<br />

valenze naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora,<br />

fauna, habitat).<br />

interVenti per lA<br />

SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Gli interventi per la sostenibilità socio-economica, mirati<br />

ad uno sviluppo del territorio che sia funzionale agli<br />

obiettivi di conservazione delle valenze naturalistiche del<br />

SIC, seguono il principio operativo secondo il quale si<br />

associa, attraverso un’appropriata gestione del territorio, la<br />

conservazione degli ecosistemi naturali e seminaturali con<br />

l’utilizzo sostenibile delle loro risorse naturali, a beneficio<br />

delle comunità locali.<br />

Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />

finalizzate alla fruizione, alla comunicazione, all’uso<br />

sostenibile delle risorse, al recupero del patrimonio<br />

di manufatti rurali ed alle attività di sorveglianza e<br />

manutenzione; ogni azione è stata ideata per contribuire<br />

alla gestione delle valenze naturalistiche del SIC secondo<br />

un’ottica di sostenibilità.<br />

Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />

e degli interventi ad esse associati.<br />

Interventi per la fruizione<br />

La corretta fruizione del SIC è una delle basi fondamentali<br />

per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />

vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />

A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />

di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />

ambientali per l’escursionismo didattico.<br />

Gli interventi previsti per la fruizione del SIC sono orientati<br />

a:<br />

- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />

comprendendo sentieri, piste per mountain bike, etc...;<br />

- creare strutture di fruizione quali foresterie, centri visite,


aree sosta e agriturismo atraverso la ristrutturazione di<br />

edifici già esistenti<br />

realizzare pannellistica segnaletica e didattica.<br />

Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />

oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />

soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />

presenti nel SIC e le norme di comportamento da rispettare<br />

per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli<br />

elementi naturalistici di pregio.<br />

Interventi per la comunicazione<br />

La tutela degli habitat di interesse comunitario passa<br />

attraverso la sensibilizzazione della popolazione locale e<br />

di chi usufruisce del territorio per la fruizione turistica e<br />

per lo svolgimento di attività produttive.<br />

La comunicazione e la diffusione delle informazioni sul<br />

sito sarà resa più organica ed efficace grazie ad una vera e<br />

propria campagna di comunicazione i cui strumenti saranno<br />

integrati da specifico materiale informativo (depliant,<br />

poster, ecc.), l’istallazione di pannellistica didattica in<br />

corrispondenza di sentieri naturalistici nuovi o già esistenti<br />

e l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione<br />

mirate ad una migliore conoscenza sulla biologia, sulla<br />

prevenzione dei danni alla zootecnìa e sulle necessità di<br />

conservazione del lupo.<br />

Interventi per l’uso sostenibile delle risorse<br />

Fanno parte di questa categoria gli interventi di<br />

incentivazione, mirati ad una gestione sostenibile delle<br />

risorse forestali ed alla mitigazione dei fattori di impatto<br />

legati alla zootecnìa ed all’agricoltura.<br />

Altro intervento di sostenibilità è la promozione di attività<br />

produttive eco-compatibili, attuata mediante il recupero<br />

delle produzioni agricole e zootecniche locali ed il sostegno<br />

alle imprese che operano nel settore della sostenibilità.<br />

Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />

Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />

segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />

servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />

- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />

immediate vicinanze del SIC;<br />

- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />

delle specie animali e vegetali di rilievo<br />

conservazionistico;<br />

- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />

(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />

Gestione;<br />

- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />

migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />

contro l’abbandono di rifiuti).<br />

Il PdG prevede un intervento attivo mirato al controllo<br />

degli incendi, da integrare al già esistente Piano Anti<br />

Incendi Boschivi del Parco Nazionale del Cilento e Vallo<br />

di Diano, e un intervento mirato alla regolamentazione del<br />

traffico motorizzato, soprattutto negli ambienti forestali.<br />

Per garantire una migliore visibilità al SIC, ad uso e<br />

consumo del personale di sorveglianza ma anche della<br />

popolazione locale, si prevede un intervento mirato alla<br />

delimitazione del sito mediante un sistema di tabelle e/o<br />

cartelli posti lungo il suo perimetro.<br />

23


24<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre


Piani di Gestione<br />

ZPS<br />

Alburni<br />

SIC<br />

Monti<br />

Alburni<br />

Codice Sito: IT8050055<br />

Codice Sito: IT8050033<br />

inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />

Il SIC e ZPS rientrano nella tipologia di siti montanocollinari<br />

in virtù del range altimetrico in cui si collocano:<br />

tra i 500 m s.l.m. ed i 1742 m s.l.m. (SIC) e i 204 m s.l.m.<br />

e i 1742 m s.l.m. (ZPS).<br />

I siti sono collocati nella zona nord del Parco del Cilento e<br />

Vallo di Diano e sono parzialmente sovrapposti.<br />

L’importanza dei siti è legata alla presenza delle già citate<br />

faggete (habitat prioritario di importanza comunitaria),<br />

dei boschi misti, delle praterie d’alta quota con importanti<br />

siti di orchidee, e notevole vegetazione rupestre. Per<br />

quanto riguarda la fauna, si segnala la presenza di specie<br />

ornitiche nidificanti quali il pellegrino (Falco peregrinus),<br />

e il picchio rosso mezzano (Dryocopus martius), del<br />

lupo (Canis lupus), di numerose specie di chirotteri di<br />

importanza comunitaria appartenenti ai generi Myotis<br />

(vespertili) e Rhinolophus (rinolofi) e degli anfibi urodeli<br />

Triturus carnifex e Triturus italicus.<br />

25


26<br />

I Siti Natura 2000 oggetto del Piano di Gestione interessano<br />

i Comuni elencati nella tabella seguente nella quale<br />

vengono anche riportate le superfici totali di ciascun Sito e<br />

le aree di pertinenza di ciascun Comune.<br />

Tip. Denominaz.<br />

SIC<br />

ZPS<br />

Monti<br />

Alburni<br />

(IT8050033)<br />

Alburni<br />

(IT805055)<br />

Comuni<br />

interessati<br />

dalla presenza<br />

dei Siti<br />

Natura 2000<br />

Superficie<br />

comunale<br />

interessata<br />

dal Sito<br />

(ha)<br />

Ottati 4.117,35<br />

Petina 3.353,80<br />

Corleto<br />

Monforte<br />

3.252,58<br />

Castelcivita 3.197,16<br />

Sant’Angelo<br />

a Fasanella<br />

2.131,21<br />

Sicignano<br />

degli Alburni<br />

1.942,28<br />

Polla 1.818,73<br />

San Rufo 885,95<br />

Auletta 884,99<br />

Sant’Arsenio 791,68<br />

Postiglione 628,99<br />

San Pietro<br />

al Tanagro<br />

392,02<br />

Controne 131,75<br />

Aquara 91,46<br />

Pertosa 1,67<br />

Ottati 4.363,89<br />

Corleto<br />

Monforte<br />

4.048,50<br />

Castelcivita 3.501,39<br />

Petina 2.948,53<br />

Sant’Angelo<br />

a Fasanella<br />

2.375,91<br />

Sicignano<br />

degli Alburni<br />

2.333,02<br />

Postiglione 1.812,49<br />

Polla 1.087,61<br />

San Rufo 872,17<br />

Sant’Arsenio 603,00<br />

Auletta 461,65<br />

Aquara 378,95<br />

San Pietro<br />

al Tanagro<br />

329,48<br />

Controne 250,92<br />

Super.<br />

Totale<br />

(ha)<br />

23.621,62<br />

25.367,45


il piAno di GeStione<br />

I Siti Natura 2000 presi in considerazione dal Piano di<br />

Gestione sono caratterizzati dalla presenza di ambienti<br />

prativi, rupicoli (pareti e grotte) e boschivi. Data la<br />

varietà degli habitat presenti, il SIC “Alburni” e la ZPS<br />

“Monti Alburni” ospitano nel complesso una comunità<br />

floro-faunistica ricca e diversificata. Gli habitat presenti,<br />

e di conseguenza la fauna ad essi associata, sono tuttavia<br />

potenzialmente soggetti a perturbazioni/modificazioni<br />

di varia natura, tra cui quelle indotte e/o accelerate dalle<br />

attività antropiche presenti sul territorio, qualora queste<br />

non risultino ecosostenibili.<br />

La conoscenza delle esigenze ecologiche permetterà,<br />

di fatto, di definire quali siano gli obiettivi principali da<br />

perseguire per una corretta gestione dei siti, in coerenza<br />

con le finalità della Rete Natura 2000.<br />

La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />

stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />

riportati nella tabella seguente.<br />

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />

• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico del SIC;<br />

• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />

conservazione;<br />

• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />

stico;<br />

• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />

territoriale;<br />

• Inserimento in un’area naturale protetta;<br />

• Facile accessibilità del SIC per vicinanza con autostrada ;<br />

• Scarsa antropizzazione e densità abitativa<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Sorveglianza non pianificata;<br />

• Alto rischio di incendio;<br />

• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />

presenza del sito;<br />

• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />

importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />

turisti;<br />

• Rischio di erosione<br />

• Eccessiva possibilità di accesso auto<br />

• Presenza di rifiuti sparsi;<br />

• Escursionismo non sostenibile<br />

• Pascolo non regolamentato<br />

• Prelievo della fauna e bracconaggio<br />

• Presenza di strade e circolazione di veicoli motorizzati<br />

• Randagismo canino<br />

• Rimboschimenti a conifere<br />

OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />

• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />

della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />

comunitario;<br />

• Valorizzazione turistica del sito e delle sue valenze;<br />

• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />

insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />

• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />

locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />

naturalistiche del SIC;<br />

• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />

ambientale;<br />

• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />

e al turismo ambientale;<br />

• Rafforzamento delle connessioni ecologiche del SIC con gli<br />

altri Siti Natura 2000 circostanti<br />

• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />

gestione più moderna, soprattutto per quanto concerne le<br />

foreste.<br />

• Incendio<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />

• Frammentazione degli habitat;<br />

• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />

naturalistico esistente;<br />

• Pressione antropica elevata causata da una fruizione<br />

incontrollata del sito;<br />

• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />

la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />

biodiversità;<br />

• Degrado generale degli habitat;<br />

• Abbandono di cisterne e fontanili;<br />

• Introduzione di specie alloctone;<br />

• Cambiamento della qualità delle acque;<br />

• Modificazioni strutturali e alterazioni degli equilibri idrici<br />

dei bacini;<br />

• Possibile raccolta di specie floristiche protette<br />

27


28<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

obiettiVi del piAno di GeStione<br />

obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA<br />

Una gestione del SIC e della ZPS deve tendere alla<br />

conservazione ottimale delle specie faunistiche e gli habitat<br />

di importanza comunitaria, con particolare riferimento agli<br />

habitat prioritari e alle specie faunistiche di eccezionale<br />

rarità e/o valore conservazionistico, nonché alle specie che<br />

nidificano e/o si riproducono nei siti.<br />

E’ necessario, dunque, rimuovere le cause di degrado e<br />

ripristinare, se necessario, gli equilibri biologici alla base<br />

die processi naturali. Altrettanto importante, ai fini della<br />

conservazione, è garantire le connessioni ecologiche dentro<br />

i siti e tra il siti e le aree naturali adiacenti e limitrofe.<br />

Obiettivi<br />

Attuare una gestione sostenibile degli habitat forestali<br />

Prevenenire la chiusura e/o il degrado degli habitat prativi e<br />

arbustivi<br />

Garantire la conservazione e la naturalità delle pareti rocciose,<br />

degli ipogei e delle sorgenti pietrificanti<br />

Garantire la tutela dei mammiferi di importanza comunitaria<br />

Garantire la tutela dell’avifauna nidificante, migratrice e<br />

svernante<br />

Attuare azioni di tutela e studio dell’erpetofauna ed<br />

entomofauna di importanza comunitaria<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />

per gli habitat di interesse comunitario e approfondire la<br />

conoscenza scientifica di base su habitat e specie di interesse<br />

conservazionistico<br />

Garantire le connessioni ecologiche tra i siti e gli altri Siti<br />

Natura 2000 limitrofi.<br />

obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

E’ necessario associare agli obiettivi di sostenibilità<br />

ecologica, degli obiettivi di sostenibilità socio-economica ad<br />

essi funzionali che, portando alle modificazioni necessarie<br />

delle prassi gestionali preesistenti, individuino prospettive<br />

di sviluppo economico alternative e/o integrative. In tal<br />

modo le strategie adottate per la conservazione attiva<br />

dell’area e dei territori contermini potrà determinare i suoi<br />

effetti positivi, sia in termini di reddito che di opportunità<br />

occupazionali, partendo da quelli legati alla fruizione<br />

turistica.<br />

Obiettivi<br />

Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />

ecologica dell’ecosistema del SIC e della ZPS verso modalità<br />

gestionali e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune<br />

azioni di comunicazione e sensibilizzazione;<br />

Rendere il SIC e la ZPS un elemento di differenziazione e<br />

qualificazione dell’offerta turistica dei comuni interessati e<br />

del Parco, in grado di promuovere attività economiche e<br />

turistiche sostenibili ed eco-compatibili ;<br />

Promuovere la sostenibilità ecologica, sociale ed economica<br />

dell’uso e della fruizione dei siti allo scopo di tutelare la<br />

biodiversità di interesse comunitario;<br />

Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />

ecologico dei siti e dell’esigenza di conservazione da parte<br />

della popolazione locale e dei turisti.<br />

Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />

con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />

StrAteGiA di GeStione<br />

Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />

del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />

il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />

vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />

Questa strategia generale si articola in due strategie<br />

distinte, ma strettamente correlate:<br />

Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />

valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />

Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />

all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />

socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />

dei siti.


StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />

specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />

opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />

gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />

del disturbo antropico<br />

Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />

di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />

fruizione turistica;<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza dei siti<br />

Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />

habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />

modalità di gestione;<br />

Garantire una gestione del SIC e della ZPS che, sulla base<br />

dei dati del monitoraggio, consenta di controllare i processi<br />

di evoluzione naturale della copertura vegetale per favorire il<br />

mantenimento degli habitat di interesse comunitario<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />

per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e<br />

approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />

StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Mitigazione dell’ impatto del turismo sugli habitat e le specie<br />

di interesse comunitario<br />

Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche dei siti per<br />

una sua valorizzazione eco-compatibile e un miglioramento<br />

delle condizioni di fruibilità<br />

Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />

delle valenze naturalistiche<br />

Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />

ambientale; attivare una campagna di comunicazione volta<br />

a segnalare la presenza dei siti sul territorio e a valorizzarne<br />

l’importanza ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla<br />

popolazione locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza sui siti per limitare/<br />

prevenire i fattori di degrado<br />

Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile a<br />

lungo termine dei siti, che garantisca la tutela della biodiversità<br />

e le opportunità di sviluppo economico per la comunità locale<br />

reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />

1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività di<br />

sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo Forestale<br />

dello Stato, il SIC e la ZPS dovranno essere considerati<br />

tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />

2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />

habitat e specie, l’accesso a determinate zone del SIC e<br />

della ZPS. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari,<br />

dei legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />

3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC e della<br />

ZPS, fatte salve le aree maggiormente antropizzate<br />

(Aree “D”del PARCO), deve avvenire senza arrecare<br />

disturbo alla quiete dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />

4. Nel SIC e nella ZPS, fatte salve le aree maggiormente<br />

antropizzate (Aree “D”del PARCO), non sono<br />

consentite emissioni luminose tali da arrecare disturbo<br />

alla fauna, ed in particolare l’utilizzo del carburo negli<br />

ipogei.<br />

5. Nel territorio del SIC e della ZPS non è consentito<br />

rilasciare specie seppur autoctone, non appartenenti a<br />

popolazioni locali. Sono fatti salvi interventi finalizzati<br />

alla reintroduzione di specie o popolazioni autoctone<br />

estinte localmente e ripopolamenti di specie autoctone<br />

in imminente rischio di estinzione, da attuarsi secondo<br />

i disposti dell’art. 12 D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />

6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />

assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />

7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />

regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />

di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />

conservazione delle risorse naturali.<br />

8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />

di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />

per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />

naturali.<br />

29


30<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Gli interVenti<br />

interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono suddivisi<br />

nelle categorie “Interventi attivi per la gestione degli<br />

habitat e della flora” e “Azioni di monitoraggio e ricerca”.<br />

Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />

flora<br />

La gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />

sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />

e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />

parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />

significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />

soddisfacente.<br />

Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />

che mirino:<br />

• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti;<br />

• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />

disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />

• alla tutela e diversificazione degli ambienti ed alla<br />

creazione di condizioni ecologiche idonee per le<br />

popolazioni faunistiche presenti<br />

• alla gestione delle popolazioni animali selvatiche<br />

Azioni di monitoraggio e ricerca<br />

Per la valutazione dell’efficacia della gestione dei siti sulle<br />

valenze naturalistiche da tutelare è necessario implementare<br />

un piano di monitoraggio, integrato se necessario con studi<br />

mirati sui gruppi faunistici meno conosciuti, che prende<br />

in esame le singole componenti ambientali, suddivise in<br />

habitat, flora, avifauna, chirotterofauna, lupo, erpetofauna<br />

ed entomofauna .<br />

E’ previsto inoltre il monitoraggio dell’elemento di criticità<br />

rappresentato dai cani vaganti .<br />

Il PdG prevede inoltre una serie di studi di settore finalizzati<br />

a:<br />

• la valutazione dei processi erosivi pregressi o in corso ;<br />

• l’approfondimento delle conoscenze su un gruppo<br />

ornitico di grande interese conservazionistico (fam.<br />

Lanidae) ;<br />

• la redazione di un Piano di assestamento forestale<br />

naturalistico per le aree boschive del SIC ;<br />

• l’approfondimento delle conoscenze sulla frequentazione<br />

dell’area da parte del Nibbio reale .<br />

Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />

elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le valenze<br />

naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora, fauna,<br />

habitat). Le azioni elencate in tabella verranno descritte in<br />

modo dettagliato nelle singole schede intervento, riportate<br />

nel paragrafo seguente.<br />

interVenti per lA<br />

SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Gli interventi per la sostenibilità socio-economica proposti<br />

consistono in una serie di azioni finalizzate alla fruizione,<br />

alla comunicazione, all’uso sostenibile delle risorse ed<br />

alle attività di sorveglianza e manutenzione; ogni azione<br />

è stata ideata per contribuire alla gestione delle valenze<br />

naturalistiche dei siti secondo un’ottica di sostenibilità.<br />

Interventi per la fruizione<br />

A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />

di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />

ambientali per l’escursionismo didattico .<br />

Gli interventi previsti per la fruizione sono orientati a:<br />

- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />

comprendendo sentieri, piste per mountain bike, etc...;<br />

- creare strutture di fruizione quali foresterie, centri visite,<br />

aree sosta e agriturismo atraverso la ristrutturazione di<br />

edifici già esistenti ;<br />

- realizzare pannellistica segnaletica e didattica.<br />

Tale intervento mira a far conoscere le minacce<br />

che si oppongono al mantenimento in uno stato<br />

di conservazione soddisfacente degli habitat/<br />

specie di interesse comunitario presenti nei siti e le<br />

norme di comportamento da rispettare per ridurre<br />

il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli elementi<br />

naturalistici di pregio.<br />

Interventi per la comunicazione<br />

Nei siti è stata rilevata la scarsa conoscenza dell’area e<br />

delle sue possibilità di fruizione, soprattutto a livello della<br />

popolazione locale. Quindi, la comunicazione e la diffusione<br />

delle informazioni sul sito sarà resa più organica ed efficace<br />

grazie ad una vera e propria campagna di comunicazione<br />

i cui strumenti saranno integrati da specifico materiale<br />

informativo, l’istallazione di pannellistica didattica in<br />

corrispondenza di sentieri naturalistici nuovi o già esistenti<br />

e l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione<br />

mirate ad una migliore conoscenza sulla biologia, sulla<br />

prevenzione dei danni alla zootecnìa e sulle necessità di<br />

conservazione del lupo.<br />

Interventi per l’uso sostenibile delle risorse<br />

Intervento di sostenibilità è la promozione di attività<br />

produttive eco-compatibili, attuata mediante il recupero


delle produzioni agricole e zootecniche locali ed il sostegno<br />

alle imprese che operano nel settore della sostenibilità .<br />

Il PdG prevede infine una serie di studi mirati alla valutazione<br />

della sostenibilità del pascolo nei siti ed all’accertamento<br />

dei danni del lupo al patrimonio zootecnico .<br />

Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />

Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />

segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />

servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />

- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />

immediate vicinanze dei siti;<br />

- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />

delle specie animali e vegetali di rilievo<br />

conservazionistico;<br />

- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />

(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />

Gestione;<br />

- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />

migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />

contro l’abbandono di rifiuti).<br />

Per garantire una migliore visibilità ai siti, si prevede un<br />

intervento mirato alla delimitazione del sito mediante un<br />

sistema di tabelle e/o cartelli posti lungo il suo perimetro .<br />

Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />

controllo degli incendi, da integrare al già esistente Piano<br />

Anti Incendi Boschivi del Parco nazionale del Cilento<br />

e Vallo di Diano , un ulteriore intervento che garantisca<br />

l’efficacia della lotta attiva agli incendi e un intervento<br />

mirato alla regolamentazione del traffico motorizzato,<br />

soprattutto negli ambienti forestali .<br />

Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />

elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le<br />

valenze naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora,<br />

fauna, habitat).<br />

31


32<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre


Piani di Gestione<br />

ZPS<br />

Monte CerVAti<br />

e dintorni<br />

Codice Sito IT8050046<br />

SIC<br />

BAlze<br />

di teGGiAno<br />

Codice Sito IT8050006<br />

Monte<br />

motolA”<br />

Codice Sito IT8050028<br />

Monte CerVAti,<br />

CentAurino e<br />

montAGne di lAurino<br />

Codice Sito IT8050024<br />

inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />

I Siti di Interesse Comunitario e la Zona di Protezione<br />

Speciale oggetto del presente Piano di Gestione rientrano<br />

nella tipologia di siti montano-collinari, in virtù del range<br />

altimetrico in cui si collocano: tra i 300 m s.l.m. ed i 1899<br />

m s.l.m. (Monte Cervati). Anche gli habitat di interesse<br />

comunitario presenti sono caratteristici di questa tipologia<br />

di siti: si tratta per lo più di habitat forestali, di prateria,<br />

mediterranei ma anche una piccola percentuale di habitat<br />

rupicoli .<br />

33


34<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

SiC<br />

monte CerVAti, CentAurino e<br />

montAGne di lAurino<br />

E’ il più esteso dei 3 SIC, con una superficie totale di 27898<br />

ha. La quota va dai 300 m ai 1899 m s.l.m. (vetta del M.te<br />

Cervati), con una media altimetrica di 1500 m.<br />

È compreso nei comuni di Castelle in Pittari, Sanza,<br />

Sassano, Monte San Giacomo, Piaggine, Valle dell’Angelo,<br />

Laurino, Campora, Rofrano, Roccagloriosa, Alfano, e<br />

Morigerati.<br />

Si tratta di massicci appenninici di origine calcarea,<br />

culminanti nel Monte Cervati, e caratterizzati da diffusi<br />

fenomeni carsici (inghiottitoi, doline e grotte). In<br />

particolare sono presenti all’interno del sito:<br />

- il Monte Centaurino (1433 m s.l.m.) caratterizzato da<br />

habitat di prateria, cerrete di alto fusto, boschi misti<br />

mesofili (Aceri-Frassineti etc.), e lembi di faggeta in<br />

quota;<br />

- il Monte Cervati caratterizzato dalla medesima<br />

vegetazione del Centaurino da cui si differenzia per le<br />

faggete molto più estese e per gli habitat di prateria<br />

d’alta quota maggiormente rappresentati;<br />

- aree montuose nela zona Ovest del SIC caratterizzate<br />

da estese faggete in particolare in località Piaggin -<br />

Valle dell’Angelo.<br />

SiC<br />

bAlze di teGGiAno<br />

E’ il SIC collocato nella zona più a Nord rispetto agli altri:<br />

ha un’estensione di 1201 ha ed il suo territorio, compreso<br />

tra i 900 ed i 1000 m s.l.m., ricade all’interno dei Comuni<br />

di Teggiano, San Rufo e Corleto Monforte.<br />

A differenza degli altri siti non ha al suo interno habitat<br />

forestali bensì solo habitat di prateria e rupicoli: lo stesso<br />

termine “balze” indica infatti un ambiente roccioso,<br />

nella fattispecie si tratta di un ripido versante calcareo<br />

caratterizzato da vegetazione erbacea casmofitica.<br />

La sua qualità ed importanza sono legate alle formazioni<br />

erbacee ricche di orchidee e, per quanto riguarda gli aspetti<br />

faunistici, alla consistente presenza di chirotteri.<br />

SiC<br />

monte motolA<br />

Il SIC “si colloca al centro tra i 2 SIC “Monte Cervati,<br />

Centaurino e Montagne di Laurino” e “Balze di Teggiano”.<br />

Ha una superficie di 4690 ha, distribuita in un range<br />

altitudinale compreso tra i 600 ed i 1730 m s.l.m. del M.te<br />

Motola.<br />

Il sito comprende i Comuni di Monte San Giacomo,<br />

Teggiano, Sacco e Piaggine.<br />

Gli habitat presenti sono pressoché i medesimi del SIC<br />

“Monte Cervati, Centaurino e Montagne di Laurino”;<br />

tuttavia l’importanza del SIC è direttamente connessa alla<br />

presenza di un’abetina ad Abies alba in buono stato di<br />

conservazione (fonte: Formulario Standard Natura 2000).<br />

zpS<br />

monte CerVAti e dintorni<br />

La ZPS oggetto del presente studio si sovrappone quasi<br />

totalmente al territorio occupato dai 3 SIC, pertanto<br />

contiene al suo interno gran parte dei caratteri fisicoterritoriali<br />

ed ecologici caratteristici segnalati sopra. La<br />

sua estensione è di 36912 ha, in un territorio distribuito<br />

in una fascia altitudinale tra i 300 ed i 1899 m s.l.m.. La<br />

ZPS rientra per la maggior parte della sua estensione nei<br />

comuni di Caselle in Pittari, Sanza, Sassano, Monte San<br />

Giacomo, Teggiano, San Rufo, Corleto Manforte, Sacco,<br />

Piaggine, Valle dell’Angelo, Campora, Laurino, Novi<br />

Velia e Rofrano.<br />

La sua qualità ed importanza sta nella presenza di vari<br />

tipi vegetazionali quali faggete ed abetine e nelle foreste<br />

caducifoglie in buono stato di conservazione. Per quanto<br />

riguarda la fauna sono segnalati il lupo, diversi uccelli<br />

nidificanti e un’importante erpetofauna.<br />

Comuni interessati:<br />

I Siti Natura 2000 oggetto del Piano di Gestione interessano<br />

i Comuni elencati nella tabella seguente, nella quale<br />

vengono riportate le superfici totali e quelle di pertinenza<br />

dei diversi territori comunali.


Tip. Denominaz.<br />

SIC<br />

Monte Cervati,<br />

Centaurino e<br />

Montagne di<br />

Laurino<br />

SIC Monte Motola<br />

SIC<br />

ZPS<br />

Balze di<br />

Teggiano<br />

Monte Cervati<br />

e dintorni<br />

Comuni<br />

interessati<br />

dalla presenza<br />

dei Siti<br />

Natura 2000<br />

Caselle in<br />

Pittari<br />

Sanza<br />

Superficie<br />

comunale<br />

interessata<br />

dal Sito<br />

(ha)<br />

Sassano 930,76<br />

Monte San<br />

Giacomo<br />

2.523,65<br />

Piaggine 4.129,87<br />

Valle<br />

dell’Angelo<br />

3.325,73<br />

Laurino 2.830,07<br />

Campora 1.394,38<br />

Roccagloriosa 24,23<br />

Alfano 87,61<br />

Morigerati 153,10<br />

Rofrano 3.707,90<br />

Monte San<br />

Giacomo<br />

1.441,29<br />

Teggiano 1.866,08<br />

Sacco 718,74<br />

Piaggine 624,03<br />

Teggiano 666,96<br />

San Rufo 361,99<br />

Corleto<br />

Monforte<br />

Caselle in<br />

Pittari<br />

159,40<br />

433,00<br />

Sanza 6.884,73<br />

Sassano 2.149,72<br />

Monte San<br />

Giacomo<br />

4.706,72<br />

Teggiano 3.396,92<br />

San Rufo 876,39<br />

Corleto<br />

Monforte<br />

566,57<br />

Sacco 1.856,40<br />

Piaggine 5.411,25<br />

Valle<br />

dell’Angelo<br />

3.420,94<br />

Campora 280,85<br />

Laurino 3.608,16<br />

Novi Velia 353,06<br />

Rofrano 2.856,84<br />

Cannalonga 0,75<br />

Roscigno 110,66<br />

Super.<br />

Totale<br />

(ha)<br />

27.898,01<br />

4.690,36<br />

1.201,42<br />

36.912,19<br />

il piAno di GeStione<br />

Il territorio dei SIC e della ZPS si presenta in uno stato<br />

di selvaticità decisamente elevato; le grandi estensioni, in<br />

molti punti ininterrotte, di boschi maturi come il Monte<br />

Cervati, il Monte Centaurino che si presenta interamente<br />

boscato per le motivazioni geologiche e vegetazionali<br />

già descritte, la presenza di corsi d’acqua a carattere<br />

torrentizio alle quote più alte, delimitati da una foresta a<br />

galleria ben conservata, i fiumi Bussento e Mingardo, il<br />

primo dominato da forre e da fitte formazioni boschive in<br />

cui si verifica il fenomeno dell’inversione vegetazionale, il<br />

secondo caratterizzato da fenomeni gravitativi che danno<br />

vita a terrazzi il cui suolo fertile è sfruttato a scopi agricoli,<br />

generano tipologie ambientali d’elezione per diverse specie<br />

faunistiche e rendono questo territorio di grande valenza<br />

naturalistica giustificando pienamente il grado di tutela a<br />

cui è sottoposto.<br />

Gli habitat presenti, sono tuttavia potenzialmente soggetti<br />

a perturbazioni/modificazioni di varia natura, tra cui quelle<br />

indotte e/o accelerate dalle attività antropiche presenti sul<br />

territorio, qualora queste non risultino ecosostenibili.<br />

E’ necessario, dunque, individuare le criticità specifiche che<br />

minacciano realmente e/o potenzialmente la conservazione<br />

di habitat e specie, determinando quali siano le loro<br />

esigenze ecologiche, ossia le condizioni ambientali che ne<br />

garantiscono il mantenimento nel tempo.<br />

35


36<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />

stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />

riportati nella tabella seguente.<br />

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />

• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico dei Siti;<br />

• Collocazione adiacente e parzialmente sovrapposta ad altri<br />

siti di importanza comunitaria, con connessioni ecologiche<br />

già esistenti;<br />

• Scarsa antropizzazione e densità abitativa;<br />

• Presenza di ecosistemi e biocenosi con un buon livello di<br />

biodiversità ed equilibrio<br />

• Presenza di specie ornitiche nidificanti.<br />

• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />

conservazione;<br />

• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />

stico;<br />

• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />

territoriale;<br />

• Inserimento in un’area naturale protetta;<br />

• Eccessiva presenza di strade asfaltate<br />

• Vulnerabilità delle specie e degli habitat all’inquinamento<br />

idrico;<br />

• Eccessiva possibilità di accesso ai mezzi motorizzati;<br />

• Presenza di rifiuti sparsi;<br />

• Vulnerabilità di alcuni habitat all’invasione di specie<br />

alloctone ed agli attacchi di specie patogene;<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Sorveglianza non pianificata;<br />

• Alto rischio di incendio;<br />

• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />

presenza del sito;<br />

• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />

importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />

turisti;<br />

• Rischio di erosione<br />

OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />

• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />

della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />

comunitario;<br />

• Valorizzazione turistica dei siti e delle loro valenze;<br />

• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />

insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />

• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />

locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />

naturalistiche;<br />

• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />

ambientale;<br />

• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />

e al turismo ambientale;<br />

• Rafforzamento delle connessioni ecologiche dei Siti con gli<br />

altri Siti Natura 2000 circostanti;<br />

• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />

gestione più moderna, soprattutto per quanto concerne le<br />

foreste<br />

• Possibilità di ripristinare gli equilibri ecologici, dove essi<br />

siano perturbati, mediante interventi mirati di gestione attiva.<br />

• Incendio;<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Eccessiva presenza di mezzi motorizzati e conseguente<br />

apertura di piste forestali e di strade;<br />

• Disturbo antropico, specialmente nei confronti delle specie<br />

in riproduzione;<br />

• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />

naturalistico esistente;<br />

• Pressione antropica elevata causata da una fruizione<br />

incontrollata del sito;<br />

• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />

la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />

biodiversità;<br />

• Degrado generale degli habitat;<br />

• Degrado generale delle acque;<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />

• Frammentazione degli habitat;<br />

• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />

naturalistico esistente;<br />

• Degrado generale degli habitat e delle specie


obiettiVi del piAno di GeStione<br />

obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA:<br />

Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela per i<br />

quali sono stati istituiti implica la necessità di raggiungere<br />

gli obiettivi di sostenibilità ecologica.<br />

Obiettivi<br />

Attuare una gestione sostenibile degli habitat forestali<br />

Prevenenire la chiusura e/o il degrado degli habitat prativi e<br />

arbustivi<br />

Garantire la conservazione e la naturalità delle pareti rocciose,<br />

degli ipogei e degli ambienti fluviali<br />

Garantire la tutela dei mammiferi di importanza comunitaria<br />

Garantire la tutela dell’avifauna nidificante, migratrice e<br />

svernante<br />

Attuare azioni di tutela e studio dell’erpetofauna ed<br />

entomofauna di importanza comunitaria<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />

per gli habitat di interesse comunitario e approfondire la<br />

conoscenza scientifica di base su habitat e specie di interesse<br />

conservazionistico<br />

Garantire le connessioni ecologiche tra i siti e gli altri Siti<br />

Natura 2000 limitrofi.<br />

obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />

richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e<br />

privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />

Questo è in particolar modo necessario nelle Aree Protette,<br />

come nel caso del Parco, dove la a breve-medio termine e<br />

a lungo termine sono riportati nella tabella seguente.<br />

Obiettivi<br />

Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />

ecologica dell’ecosistema dei SIC e della ZPS verso modalità<br />

gestionali e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune<br />

azioni di comunicazione e sensibilizzazione;<br />

Rendere i SIC e la ZPS un elemento di differenziazione e<br />

qualificazione dell’offerta turistica dei comuni interessati e<br />

del PARCO, in grado di promuovere attività economiche e<br />

turistiche sostenibili ed eco-compatibili ;<br />

Promuovere la sostenibilità ecologica, sociale ed economica<br />

dell’uso e della fruizione dei siti allo scopo di tutelare la<br />

biodiversità di interesse comunitario;<br />

Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />

ecologico dei siti e dell’esigenza di conservazione da parte<br />

della popolazione locale e dei turisti.<br />

Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />

con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />

StrAteGiA di GeStione<br />

37


38<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />

del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />

il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />

vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />

Questa strategia generale si articola in due strategie<br />

distinte, ma strettamente correlate:<br />

Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />

valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />

Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />

all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />

socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />

dei siti.<br />

StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />

specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />

opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />

gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />

del disturbo antropico<br />

Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />

di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />

fruizione turistica;<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza dei siti<br />

Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />

habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />

modalità di gestione;<br />

Garantire una gestione dei SIC e della ZPS che, sulla base<br />

dei dati del monitoraggio, consenta di controllare i processi<br />

di evoluzione naturale della copertura vegetale per favorire il<br />

mantenimento degli habitat di interesse comunitario<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />

per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e<br />

approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />

StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Mitigazione dell’ impatto del turismo sugli habitat e le specie<br />

di interesse comunitario<br />

Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche dei siti per<br />

una sua valorizzazione eco-compatibile e un miglioramento<br />

delle condizioni di fruibilità<br />

Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />

delle valenze naturalistiche<br />

Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />

ambientale; attivare una campagna di comunicazione volta<br />

a segnalare la presenza dei siti sul territorio e a valorizzarne<br />

l’importanza ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla<br />

popolazione locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza sui siti per limitare/<br />

prevenire i fattori di degrado<br />

Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile a<br />

lungo termine dei siti, che garantisca la tutela della biodiversità<br />

e le opportunità di sviluppo economico per la comunità locale<br />

reGolAmentAzione SpeCiFiCA per i Siti<br />

1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività di<br />

sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo Forestale<br />

dello Stato, i SIC e la ZPS dovranno essere considerati<br />

tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />

2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />

habitat e specie, l’accesso a determinate zone dei SIC e<br />

della ZPS. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari,<br />

dei legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />

3. L’uso di apparecchi sonori all’interno dei SIC e della<br />

ZPS deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />

dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />

4. Nei SIC e nella ZPS non sono consentite emissioni<br />

luminose tali da arrecare disturbo alla fauna, ed in<br />

particolare l’utilizzo del carburo negli ipogei.<br />

5. Nel territorio dei SIC e della ZPS non è consentito<br />

rilasciare specie seppur autoctone, non appartenenti a<br />

popolazioni locali. Sono fatti salvi interventi finalizzati<br />

alla reintroduzione di specie o popolazioni autoctone<br />

estinte localmente e ripopolamenti di specie autoctone<br />

in imminente rischio di estinzione, da attuarsi secondo<br />

i disposti dell’art. 12 D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />

6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />

assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />

7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />

regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />

di interesse comunitario per motivate esigenze di


conservazione delle risorse naturali.<br />

8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />

di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />

per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />

naturali.<br />

Gli interVenti<br />

interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />

hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione delle<br />

criticità che riguardano le valenze ecologiche dei siti,<br />

individuate in base allo studio generale effettuato. A questo<br />

scopo, sono state elaborate una serie di strategie gestionali<br />

per garantire la conservazione dei principali elementi di<br />

rilievo naturalistico dei SIC e della ZPS.<br />

Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />

ulteriormente suddivisi nelle categorie “Interventi attivi<br />

per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni di<br />

monitoraggio e ricerca”.<br />

Segue una breve trattazione di queste categorie e degli<br />

interventi che ricadono in ciascuna di esse.<br />

Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />

flora<br />

Gli incendi ed il sovrappascolo, la scarsa attenzione alla<br />

sensibilità e vulnerabilità degli habitat e delle specie<br />

floristiche da parte di visitatori e popolazione locale,<br />

rappresentano una significativa minaccia alla loro<br />

conservazione in uno stato soddisfacente.<br />

Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />

che mirino:<br />

• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi e ripariali<br />

presenti;<br />

• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />

disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />

• alla tutela e diversificazione degli ambienti ed alla<br />

creazione di condizioni ecologiche idonee per le<br />

popolazioni faunistiche presenti;<br />

• alla gestione delle popolazioni animali selvatiche e<br />

semiselvatiche.<br />

Azioni di monitoraggio e ricerca<br />

E’ necessario implementare un piano di monitoraggio,<br />

integrato se necessario con studi mirati sui gruppi<br />

faunistici meno conosciuti, che prende in esame le singole<br />

componenti ambientali, suddivise in habitat , flora,<br />

avifauna, chirotterofauna, lupo, erpetofauna, entomofauna<br />

e lontra.<br />

E’ previsto inoltre il monitoraggio dell’elemento di criticità<br />

rappresentato dai cani vaganti e un monitoraggio dei<br />

cervidi reintrodotti, potenziali prede per la popolazione di<br />

lupi.<br />

Il PdG prevede inoltre una serie di studi di settore finalizzati<br />

a:<br />

• la valutazione dei processi erosivi pregressi o in corso;<br />

• l’approfondimento delle conoscenze su un gruppo<br />

ornitico di grande interesse conservazionistico (fam.<br />

Lanidae);<br />

39


40<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

• la redazione di un Piano di assestamento forestale<br />

naturalistico per le aree boschive dei siti.<br />

Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />

elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le valenze<br />

naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora, fauna,<br />

habitat). Le azioni elencate in tabella verranno descritte in<br />

modo dettagliato nelle singole schede intervento, riportate<br />

nel paragrafo seguente.<br />

interVenti per lA<br />

SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Gli interventi per la sostenibilità socio-economica,<br />

seguono il principio operativo secondo il quale si associa,<br />

attraverso un’appropriata gestione del territorio, la<br />

conservazione degli ecosistemi naturali e seminaturali con<br />

l’utilizzo sostenibile delle loro risorse naturali, a beneficio<br />

delle comunità locali.<br />

Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />

finalizzate alla fruizione, alla comunicazione, all’uso<br />

sostenibile delle risorse ed alle attività di sorveglianza e<br />

manutenzione; ogni azione è stata ideata per contribuire<br />

alla gestione delle valenze naturalistiche dei siti secondo<br />

un’ottica di sostenibilità.<br />

Interventi per la fruizione<br />

La corretta fruizione dei siti è una delle basi fondamentali<br />

per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />

vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />

A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />

di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />

ambientali per l’escursionismo didattico .<br />

Gli interventi previsti per la fruizione sono orientati a:<br />

- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />

comprendendo sentieri, piste per mountain bike, ecc.;<br />

- creare strutture di fruizione quali foresterie, centri visite,<br />

aree sosta e agriturismo atraverso la ristrutturazione di<br />

edifici già esistenti;<br />

- realizzare pannellistica segnaletica e didattica.<br />

Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />

oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />

soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />

presenti nei siti e le norme di comportamento da rispettare<br />

per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli<br />

elementi naturalistici di pregio.<br />

Interventi per la comunicazione<br />

La comunicazione e la diffusione delle informazioni sul<br />

sito sarà resa più organica ed efficace grazie ad una vera<br />

e propria campagna di comunicazione i cui strumenti<br />

saranno integrati da specifico materiale informativo,<br />

l’istallazione di pannellistica didattica in corrispondenza di<br />

sentieri naturalistici nuovi o già esistenti e l’organizzazione<br />

di iniziative di sensibilizzazione mirate ad una migliore<br />

conoscenza sulla biologia, sulla prevenzione dei danni alla<br />

zootecnìa e sulle necessità di conservazione del lupo.<br />

Interventi per l’uso sostenibile delle risorse<br />

Fanno parte di questa categoria gli interventi di<br />

incentivazione, mirati ad una gestione sostenibile delle<br />

risorse forestali ed alla mitigazione dei fattori di impatto<br />

legati alla zootecnìa ed all’agricoltura.<br />

Altro intervento di sostenibilità è la promozione di attività<br />

produttive eco-compatibili, attuata mediante il recupero<br />

delle produzioni agricole e zootecniche locali ed il sostegno<br />

alle imprese che operano nel settore della sostenibilità .<br />

Il PdG prevede infine una serie di studi mirati alla valutazione<br />

della sostenibilità del pascolo nei siti ed all’accertamento<br />

dei danni del lupo al patrimonio zootecnico .<br />

Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />

Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />

segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />

servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />

- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />

immediate vicinanze dei siti;<br />

- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />

delle specie animali e vegetali di rilievo<br />

conservazionistico;<br />

- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />

(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />

Gestione;<br />

- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />

migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />

contro l’abbandono di rifiuti).<br />

Per garantire una migliore visibilità ai siti, si prevede un<br />

intervento mirato alla delimitazione del sito mediante un<br />

sistema di tabelle e/o cartelli posti lungo il suo perimetro .<br />

Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />

controllo degli incendi, da integrare al già esistente Piano<br />

Anti Incendi Boschivi del Parco Nazione del Cilento<br />

e Vallo di Diano , un ulteriore intervento che garantisca<br />

l’efficacia della lotta attiva agli incendi e un intervento<br />

mirato alla regolamentazione del traffico motorizzato e alla<br />

risistemazione di strade con lo scopo di razionalizzare la<br />

fruizione, soprattutto negli ambienti forestali .


Piani di Gestione<br />

SIC<br />

Monte<br />

SottAno<br />

Codice Sito IT8050050<br />

inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />

Il SIC e ZPS rientrano nella tipologia di siti montanocollinari<br />

in virtù del range altimetrico in cui si collocano:<br />

tra i 500 m s.l.m. ed i 1742 m s.l.m. (SIC) e i 204 m s.l.m.<br />

e i 1742 m s.l.m. (ZPS).<br />

I siti sono collocati nella zona nord del Parco del Cilento e<br />

Vallo di Diano e sono parzialmente sovrapposti.<br />

L’importanza dei siti è legata alla presenza delle faggete<br />

(habitat prioritario di importanza comunitaria), dei<br />

boschi misti, delle praterie d’alta quota con importanti<br />

siti di orchidee, e notevole vegetazione rupestre. Per<br />

quanto riguarda la fauna, si segnala la presenza di specie<br />

ornitiche nidificanti quali il pellegrino (Falco peregrinus),<br />

e il picchio rosso mezzano (Dryocopus martius), del<br />

lupo (Canis lupus), di numerose specie di chirotteri di<br />

importanza comunitaria appartenenti ai generi Myotis<br />

(vespertili) e Rhinolophus (rinolofi) e degli anfibi urodeli<br />

Triturus carnifex e Triturus italicus.<br />

41


42<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Comuni interessati:<br />

I Siti Natura 2000 oggetto del Piano di Gestione interessano<br />

i Comuni elencati nella tabella seguente nella quale<br />

vengono anche riportate le superfici totali di ciascun Sito e<br />

le aree di pertinenza di ciascun Comune.<br />

Tip. Denominaz.<br />

SIC<br />

ZPS<br />

Monti<br />

Alburni<br />

(IT8050033)<br />

Alburni<br />

(IT805055)<br />

Comuni<br />

interessati<br />

dalla presenza<br />

dei Siti<br />

Natura 2000<br />

Superficie<br />

comunale<br />

interessata<br />

dal Sito<br />

(ha)<br />

Ottati 4.117,35<br />

Petina 3.353,80<br />

Corleto<br />

Monforte<br />

3.252,58<br />

Castelcivita 3.197,16<br />

Sant’Angelo a<br />

Fasanella<br />

2.131,21<br />

Sicignano<br />

degli Alburni<br />

1.942,28<br />

Polla 1.818,73<br />

San Rufo 885,95<br />

Auletta 884,99<br />

Sant’Arsenio 791,68<br />

Postiglione 628,99<br />

San Pietro al<br />

Tanagro<br />

392,02<br />

Controne 131,75<br />

Aquara 91,46<br />

Pertosa 1,67<br />

Ottati 4.363,89<br />

Corleto<br />

Monforte<br />

4.048,50<br />

Castelcivita 3.501,39<br />

Petina 2.948,53<br />

Sant’Angelo a<br />

Fasanella<br />

2.375,91<br />

Sicignano<br />

degli Alburni<br />

2.333,02<br />

Postiglione 1.812,49<br />

Polla 1.087,61<br />

San Rufo 872,17<br />

Sant’Arsenio 603,00<br />

Auletta 461,65<br />

Aquara 378,95<br />

San Pietro al<br />

Tanagro<br />

329,48<br />

Controne 250,92<br />

Superficie<br />

Totale<br />

(ha)<br />

23.621,62<br />

25.367,45<br />

il piAno di GeStione<br />

Il Sito Natura 2000 “Monte Sottano” è caratterizzato<br />

dalla presenza di praterie, ambienti arbustivi, forestali e<br />

rupicoli, nei quali si individuano gli habitat di importanza<br />

comunitaria “Foreste di Quercus ilex e Quercus<br />

rotundifolia” (cod. 9340), “Formazioni erbose secche<br />

seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato<br />

calcareo (Festuco-brometalia)” (cod. *6210), * Percorsi<br />

substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-<br />

Brachypodietea (cod. 6220), Arbusteti termo-mediterranei<br />

e pre-desertici (cod. 5330) e Pareti rocciose calcaree con<br />

vegetazione casmofitica (cod. 8210).


Il SIC ospita una biocenosi relativamente ricca, in<br />

considerazione del discreto grado di eterogeneità<br />

ambientale che si riscontra sul territorio. Gli habitat presenti<br />

nel SIC, e di conseguenza la fauna ad essi associata,<br />

sono tuttavia potenzialmente soggetti a perturbazioni/<br />

modificazioni di varia natura, tra cui quelle indotte e/o<br />

accelerate dalle attività antropiche presenti sul territorio,<br />

qualora queste non risultino ecosostenibili. A tale riguardo<br />

quindi è necessario individuare le criticità specifiche che<br />

minacciano realmente e/o potenzialmente la conservazione<br />

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />

• Presenza di aree di alto valore naturalistico-ambientale e<br />

paesaggistico;<br />

• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />

conservazione, di cui due prioritari;<br />

• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />

stico;<br />

• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />

territoriale;<br />

• Vicinanza di risorse storico-archeologiche di rilievo<br />

internazionale con cui costituire un’offerta integrata per il<br />

turismo culturale e naturalistico;<br />

• Inserimento nel Parco;<br />

• Vicinanza con altre aree Natura 2000 parte della rete<br />

ecologica locale.<br />

• Vicinanza con zone ad alto sfruttamento turistico;<br />

• Scarso controllo e regolamentazione;<br />

• Habitat presenti ad alto rischio di incendio;<br />

• Carenza di strutture di delimitazione ed informative<br />

(cartellonistica) nel territorio del sito;<br />

• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />

importanza naturalistica da parte della popolazione;<br />

• Versanti soggetti al rischio di erosione.<br />

OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />

• Messa in campo di interventi di gestione attiva mirati al<br />

mantenimento degli habitat e delle specie di interesse<br />

comunitario;<br />

• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />

della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />

comunitario;<br />

• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />

insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />

• Aumento della sensibilità ambientale da parte di visitatori e<br />

popolazione locale riguardo le valenze naturalistiche per cui<br />

è stato identificato il SIC;<br />

• Opportunità legate a finanziamenti regionali e comunali per<br />

la riqualificazione ambientale;<br />

• Nuove possibilità di occupazione legate alla gestione<br />

dell’area e al turismo ambientale;<br />

• Opportunità di rafforzamento delle connessioni ecologiche<br />

del SIC con gli altri Siti Natura 2000 circostanti;<br />

• Pianificazione e regolamentazione mediante modalità<br />

operative ed interventi eco-compatibili.<br />

di habitat e specie nel SIC, determinando quali siano le loro<br />

esigenze ecologiche, ovvero le condizioni ambientali che<br />

ne garantiscono il mantenimento nel tempo. La conoscenza<br />

delle esigenze ecologiche permetterà, di fatto, di definire<br />

quali siano gli obiettivi principali da perseguire per una<br />

corretta gestione del sito, in coerenza con le finalità della<br />

Rete Natura 2000.<br />

La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />

stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />

riportati nella tabella seguente.<br />

• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />

naturalistico esistente;<br />

• Rischio di pressione antropica elevata e di una fruizione<br />

incontrollata dei siti naturalistici e paesaggistici;<br />

• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare il<br />

pascolo e la gestione forestale) e l’obiettivo di conservazione<br />

della biodiversità;<br />

• Frammentazione degli habitat;<br />

• Degrado generale degli habitat;<br />

• Disturbo antropico da attività ricreative non sostenibili;<br />

• Impatto ambientale dovuto alle modalità non eco-compatibili<br />

delle attività turistico-ricreative nell’area.<br />

43


44<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

obiettiVi del piAno di GeStione<br />

obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA:<br />

Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela per il<br />

quale è stato istituito implica la necessità di raggiungere gli<br />

obiettivi di sostenibilità ecologica, riportati nella seguente<br />

tabella.<br />

Obiettivi<br />

Rimuovere le cause di degrado/declino di habitat e specie e<br />

della continuità ecologica (disturbo antropico legato a incendi,<br />

pascolo non sostenibile, gestione forestale e disturbo diretto)<br />

Mantenere e migliorare lo stato di conservazione degli habitat<br />

ripristinando gli equilibri biologici alla base dei processi<br />

naturali (ecologici ed evolutivi);<br />

Mantenere e migliorare lo stato di conservazione delle specie<br />

(avifauna, erpetofauna chirotterofauna e entomofauna del<br />

SIC)<br />

Migliorare le conoscenze sugli habitat e le specie di interesse<br />

comunitario e monitorare l’evoluzione del loro status di<br />

conservazione<br />

Raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat<br />

di interesse comunitario, favorendone l’espansione.<br />

Migliorare le conoscenze riguardo i taxa meno conosciuti<br />

(erpetofauna ed entomofauna)<br />

Raggiungere uno status di conservazione ottimale per le specie<br />

faunistiche di interesse comunitario;<br />

Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />

Natura 2000 limitrofi<br />

obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />

richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e<br />

privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />

Questo è in particolar modo necessario nelle Aree Protette,<br />

come nel caso del Parco, dove la a breve-medio termine e<br />

a lungo termine sono riportati nella tabella seguente.<br />

Obiettivi<br />

Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />

ecologica dell’ecosistema del comune di Capaccio verso<br />

modalità gestionali e di fruizione eco-compatibili, attraverso<br />

opportune azioni di comunicazione e sensibilizzazione;<br />

Rendere il SIC un elemento di differenziazione e qualificazione<br />

dell’offerta turistica del comune di Capccio e del PNCVD,<br />

in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />

sostenibili ed eco-compatibili ;<br />

Sostenibilità ecologica, sociale ed economica dell’uso e della<br />

fruizione del sito allo scopo di tutelare la biodiversità di<br />

interesse comunitario;<br />

Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />

ecologico del SIC e dell’esigenza di conservazione da parte<br />

della popolazione locale e dei turisti.<br />

Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />

con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />

StrAteGiA di GeStione<br />

Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />

del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />

il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />

vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />

Questa strategia generale si articola in due strategie<br />

distinte, ma strettamente correlate:<br />

Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />

valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />

Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />

all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />

socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />

dei siti.


StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />

specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />

opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />

gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />

del disturbo antropico<br />

Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />

di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />

fruizione turistica;<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito<br />

Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />

habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />

modalità di gestione;<br />

Garantire una gestione del SIC che, sulla base dei dati del<br />

monitoraggio, consenta di controllare i processi di evoluzione<br />

naturale della copertura vegetale per favorire il mantenimento<br />

degli habitat di interesse comunitario<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose per gli<br />

habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e approfondire<br />

la conoscenza scientifica e specialistica principalmente per<br />

quanto riguarda erpetofauna e mammalofauna<br />

StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Realizzazione nel SIC delle strutture naturalistiche necessarie<br />

a mitigare l’impatto del turismo sugli habitat di interesse<br />

comunitario<br />

Migliorare le condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni<br />

di eco-compatibilità.<br />

Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche del SIC per<br />

una sua valorizzazione eco-compatibile<br />

Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />

Attivare una campagna di comunicazione volta a segnalare la<br />

presenza del SIC sul territorio e a valorizzarne l’importanza<br />

ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla popolazione<br />

locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito per limitare/<br />

prevenire i fattori di degrado<br />

Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />

del SIC, che garantisca la tutela della biodiversità e opportunità<br />

di sviluppo economico per la comunità locale<br />

Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />

ambientale<br />

reGolAmentAzione SpeCiFiCA<br />

per il SiC e lA zpS<br />

1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività di<br />

sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo Forestale<br />

dello Stato, il SIC e la ZPS dovranno essere considerati<br />

tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />

2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />

habitat e specie, l’accesso a determinate zone del SIC e<br />

della ZPS. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari,<br />

dei legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />

3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC e della<br />

ZPS, fatte salve le aree maggiormente antropizzate<br />

(Aree “D”del PARCO), deve avvenire senza arrecare<br />

disturbo alla quiete dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />

4. Nel SIC e nella ZPS, fatte salve le aree maggiormente<br />

antropizzate (Aree “D”del PARCO), non sono<br />

consentite emissioni luminose tali da arrecare disturbo<br />

alla fauna, ed in particolare l’utilizzo del carburo negli<br />

ipogei.<br />

5. Nel territorio del SIC e della ZPS non è consentito<br />

rilasciare specie seppur autoctone, non appartenenti a<br />

popolazioni locali. Sono fatti salvi interventi finalizzati<br />

alla reintroduzione di specie o popolazioni autoctone<br />

estinte localmente e ripopolamenti di specie autoctone<br />

in imminente rischio di estinzione, da attuarsi secondo<br />

i disposti dell’art. 12 D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />

6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />

assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />

7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />

regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />

di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />

conservazione delle risorse naturali.<br />

8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />

di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />

per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />

naturali.<br />

Gli interVenti<br />

interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />

hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione delle<br />

criticità che riguardano le valenze ecologiche del SIC<br />

“Monte Sottano”, individuate in base allo studio generale<br />

effettuato. A questo scopo, sono state elaborate una serie<br />

di strategie gestionali per garantire la conservazione dei<br />

principali elementi di rilievo naturalistico del sito.<br />

45


46<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />

ulteriormente suddivisi nelle due categorie “Interventi<br />

attivi per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni<br />

di monitoraggio e ricerca”.<br />

Segue una breve trattazione di queste categorie e degli<br />

interventi che ricadono in ciascuna di esse.<br />

Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />

flora<br />

Il sovrappascolo, gli incendi e i tagli boschivi eccessivi,<br />

nonché la scarsa attenzione alla sensibilità e vulnerabilità<br />

degli habitat e delle specie floristiche da parte di visitatori<br />

e popolazione locale, rappresentano una significativa<br />

minaccia alla loro conservazione in uno stato soddisfacente.<br />

Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />

che mirino:<br />

• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />

disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />

• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti;<br />

• alla diversificazione degli ambienti ed alla creazione<br />

di condizioni ecologiche idonee per le popolazioni<br />

faunistiche presenti;<br />

• alla gestione attiva degli habitat prativi.<br />

Azioni di monitoraggio e ricerca<br />

Di fondamentale importanza per la valutazione dell’efficacia<br />

della gestione del SIC sulle valenze naturalistiche da<br />

tutelare sarà implementare un piano di monitoraggio che<br />

può essere suddiviso nelle seguenti azioni:<br />

• Monitoraggio degli habitat di importanza comunitaria;<br />

• Monitoraggio floristico-vegetazionale ;<br />

• Monitoraggio dell’avifauna fauna del SIC<br />

• Monitoraggio della chirotterofauna del SIC<br />

• Monitoraggio dell’erpetofauna del SIC .<br />

In questo PdG si propone inoltre uno studio specifico<br />

finalizzato alla valutazione della sostenibilità del pascolo<br />

nel SIC ed alla redazione di un Piano d’Uso Sostenibile<br />

nelle zone soggette a pascolo nonché un Piano di<br />

Assestamento forestale naturalistico .<br />

Le azioni specifiche associate a ciascuna strategia sono<br />

elencate nella tabella seguente, che indica inoltre le valenze<br />

naturalistiche su cui l’intervento è mirato (flora, fauna,<br />

habitat). Le azioni elencate in tabella verranno descritte in<br />

modo dettagliato nelle singole schede intervento, riportate<br />

nel paragrafo seguente.<br />

interVenti per lA<br />

SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />

finalizzate alla fruizione, alla comunicazione edalle attività<br />

di sorveglianza e manutenzione; ogni azione è stata ideata<br />

per contribuire alla gestione delle valenze naturalistiche<br />

del SIC secondo un’ottica di sostenibilità.<br />

Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />

e degli interventi ad esse associati.<br />

Interventi per la fruizione<br />

La corretta fruizione del SIC è una delle basi fondamentali<br />

per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />

vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />

A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />

di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />

ambientali per l’escursionismo didattico .<br />

Gli interventi previsti per la fruizione del SIC sono orientati<br />

a:<br />

- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />

comprendendo sentieri, piste per mountain bike, ecc.<br />

- ristrutturazione di edifici ad uso foresteria, centri visite,<br />

aree sosta e agriturismo;<br />

- promuovere attività produttive eco-compatibili,<br />

mediante recupero delle produzioni agricole e<br />

zootecniche locali ed il sostegno alle imprese che<br />

operano nel settore della sostenibilità.<br />

Interventi per la comunicazione<br />

Al fine di incrementare la conoscenza delle valenze<br />

naturalistiche del SIC si propone un intervento riguardante<br />

la realizzazione di pannelli didattici e segnaletici.<br />

Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />

oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />

soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />

presenti nel SIC e le norme di comportamento da rispettare<br />

per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli<br />

elementi naturalistici di pregio.<br />

Inoltre, nel SIC è stata rilevata la scarsa conoscenza<br />

dell’area e delle sue possibilità di fruizione, soprattutto a<br />

livello della popolazione locale. Quindi, la comunicazione<br />

e la diffusione delle informazioni sul sito sarà resa più<br />

organica ed efficace grazie ad una vera e propria campagna<br />

i cui strumenti saranno integrati da specifico materiale<br />

informativo come depliant, poster, etc.<br />

Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />

Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />

segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il


servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />

- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />

immediate vicinanze del SIC;<br />

- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />

delle specie animali e vegetali di rilievo<br />

conservazionistico;<br />

- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />

(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />

Gestione;<br />

- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />

migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />

contro l’abbandono di rifiuti).<br />

Per garantire una migliore visibilità al SIC, ad uso e<br />

consumo del personale di sorveglianza ma anche della<br />

popolazione locale, si prevede un intervento mirato alla<br />

delimitazione del sito mediante un sistema di tabelloni e/o<br />

cartelli posti lungo il suo perimetro.<br />

Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />

controllo degli incendi, da integrare al già esistente Piano<br />

Anti Incendi Boschivi del Parco Nazione del Cilento e<br />

Vallo di Diano.<br />

47


48<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre


Piani di Gestione<br />

SIC<br />

Monte<br />

dellA StellA<br />

Codice Sito IT8050025<br />

inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />

Il Monte Stella è situato nella parte settentrionale del<br />

Cilento e con i suoi 1130 metri di altezza rappresenta<br />

uno dei primi rilievi montuosi cilentani che si scorgono<br />

provenendo, appunto, da nord.<br />

Il SIC si estende per 1179 ettari con una variazione<br />

altimetrica compresa tra i 500 e i 1130 metri della vetta; in<br />

virtù del range altimetrico in cui si colloca esso è incluso<br />

nella tipologia dei siti montano-collinari definiti nella<br />

proposta di progetto LIFE.<br />

Gli habitat di interesse comunitario presenti sono<br />

caratteristici di questa tipologia di siti: si tratta per lo più<br />

di habitat forestali, di prateria, mediterranei ma anche una<br />

piccola percentuale di habitat rupicoli.<br />

La qualità ed importanza del SIC sono legate alle formazioni<br />

vegetali mediterranee di diverso tipo (forestali, prative,<br />

arbustive) e, per quanto riguarda gli aspetti faunistici, alla<br />

presenza di chirotteri di interesse conservazionistico.<br />

49


50<br />

Comuni interessati:<br />

Il SIC 2000 “Monte Stella” interessa i Comuni elencati<br />

nella tabella seguente, nella quale vengono riportate le<br />

superfici totali e quelle di pertinenza dei diversi territori<br />

comunali.<br />

Tip. Denominaz.<br />

SIC<br />

Monte<br />

della Stella<br />

(IT8050025)<br />

Comuni<br />

interessati<br />

dalla presenza<br />

dei Siti<br />

Natura 2000<br />

Superficie<br />

comunale<br />

interessata<br />

dal Sito<br />

(ha)<br />

Stella Cilento 204,42<br />

Omignano 220,24<br />

Sessa Cilento 537,24<br />

Serramezzana 50,03<br />

Pollica 20,91<br />

San Mauro<br />

Cilento<br />

145,71<br />

Perdifumo 0,49<br />

Super.<br />

Totale<br />

(ha)<br />

1179,03


il piAno di GeStione<br />

Il Sito Natura 2000 “Monte della Stella” è caratterizzato<br />

dalla presenza di ambienti di prato/steppa, arbustivi,<br />

rupicoli e boschivi. Il SIC ospita una biocenosi<br />

relativamente ricca, in considerazione del discreto grado<br />

di eterogeneità ambientale che si riscontra sul territorio.<br />

Gli habitat presenti nel SIC, e di conseguenza la fauna<br />

ad essi associata, sono tuttavia potenzialmente soggetti a<br />

perturbazioni/modificazioni di varia natura, tra cui quelle<br />

indotte e/o accelerate dalle attività antropiche presenti<br />

sul territorio, qualora queste non risultino ecosostenibili.<br />

A tale riguardo quindi è necessario individuare le criticità<br />

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />

• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico del SIC;<br />

• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di<br />

conservazione;<br />

• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />

stico;<br />

• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />

territoriale;<br />

• Inserimento in un’area naturale protetta;<br />

• Collocazione poco distante dalla costa;<br />

• Scarsa antropizzazione e densità abitativa.<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Sorveglianza non pianificata;<br />

• Alto rischio di incendio;<br />

• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />

presenza del sito;<br />

• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />

importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />

turisti;<br />

• Relativo isolamento dalle altre aree Natura 2000 del Parco;<br />

• Rischio di erosione.<br />

OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />

• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />

della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />

comunitario;<br />

• Valorizzazione turistica del sito e delle sue valenze;<br />

• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />

insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />

• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />

locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />

naturalistiche del SIC;<br />

• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />

ambientale;<br />

• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />

e al turismo ambientale;<br />

• Rafforzamento delle connessioni ecologiche del SIC con gli<br />

altri Siti Natura 2000 circostanti<br />

• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />

gestione più moderna, soprattutto per quanto concerne le<br />

foreste.<br />

specifiche che minacciano realmente e/o potenzialmente la<br />

conservazione di habitat e specie nel SIC, determinando<br />

quali siano le loro esigenze ecologiche, ossia le condizioni<br />

ambientali che ne garantiscono il mantenimento nel tempo.<br />

La conoscenza delle esigenze ecologiche permetterà,<br />

di fatto, di definire quali siano gli obiettivi principali da<br />

perseguirsi per una buona gestione del sito, in coerenza con<br />

le finalità della Rete Natura 2000.<br />

La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />

stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />

riportati nella tabella seguente.<br />

• Apertura di piste forestali e presenza di un fitto reticolo di<br />

strade;<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />

• Frammentazione degli habitat;<br />

• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />

naturalistico esistente;<br />

• Pressione antropica elevata causata da una fruizione<br />

incontrollata del sito;<br />

• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />

la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />

biodiversità;<br />

• Degrado generale degli habitat.<br />

51


52<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

obiettiVi del piAno di GeStione<br />

obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA:<br />

Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela e per<br />

il quale è stato istituito implica la necessità di raggiungere<br />

gli obiettivi di sostenibilità ecologica .<br />

Obiettivi<br />

Rimuovere le cause di degrado/declino di habitat e specie e<br />

della continuità ecologica.<br />

Mantenere e migliorare lo stato di conservazione degli habitat<br />

(ambienti aperti e boschivi) ripristinando gli equilibri biologici<br />

alla base dei processi naturali (ecologici ed evolutivi).<br />

Mantenere e migliorare lo stato di conservazione delle specie<br />

(avifauna, erpetofauna chirotterofauna e entomofauna del<br />

SIC)<br />

Migliorare le conoscenze sugli habitat e le specie di interesse<br />

comunitario e monitorare l’evoluzione del loro status di<br />

conservazione.<br />

Raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat<br />

di interesse comunitario, favorendone l’espansione.<br />

Migliorare le conoscenze riguardo i taxa meno conosciuti<br />

(erpetofauna ed entomofauna)<br />

Raggiungere uno status di conservazione ottimale per le specie<br />

faunistiche di interesse comunitario;<br />

Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />

Natura 2000 limitrofi.<br />

obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />

richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e<br />

privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />

Obiettivi<br />

Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />

ecologica dell’ecosistema del SIC verso modalità gestionali<br />

e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune azioni di<br />

comunicazione e sensibilizzazione;<br />

Rendere il SIC un elemento di differenziazione e qualificazione<br />

dell’offerta turistica dei comuni interessati e del PARCO,<br />

in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />

sostenibili ed eco-compatibili ;<br />

Sostenibilità ecologica, sociale ed economica dell’uso e della<br />

fruizione del sito allo scopo di tutelare la biodiversità di<br />

interesse comunitario;<br />

Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />

ecologico del SIC e dell’esigenza di conservazione da parte<br />

della popolazione locale e dei turisti;<br />

Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />

con gli obiettivi di conservazione dell’area.<br />

StrAteGiA di GeStione<br />

L’area del SIC “Monte della Stella” è al momento<br />

in una condizione di degrado faunsitico, floristico e<br />

vegetazionale e necessita di interventi conservazionistici<br />

per regolamentare e rendere meno impattante il taglio<br />

boschivo, frenare l’apertura di nuove piste forestali e<br />

nuove strade.<br />

La strategia di gestione per la sostenibilità ecologica deve<br />

tendere principalmente al mantenimento della biodiversità<br />

riducendo o eliminando, dove possibile, questi fattori di<br />

degrado e favorendo quindi la tutela degli habitat e delle<br />

specie che ne permettono il recupero, intervenendo se<br />

necessario con interventi di gestione attiva.


StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />

specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />

opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />

gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />

del disturbo antropico<br />

Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />

di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />

fruizione turistica<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito<br />

Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />

habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />

modalità di gestione<br />

Garantire una gestione del SIC che, sulla base dei dati del<br />

monitoraggio, consenta di controllare i processi di evoluzione<br />

naturale della copertura vegetale per favorire il mantenimento<br />

degli habitat di interesse comunitario<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />

per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e<br />

approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />

StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Realizzazione nel SIC delle strutture naturalistiche necessarie<br />

a mitigare l’impatto del turismo sugli habitat di interesse<br />

comunitario<br />

Migliorare le condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni<br />

di eco-compatibilità.<br />

Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche del SIC per<br />

una sua valorizzazione eco-compatibile<br />

Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />

Attivare una campagna di comunicazione volta a segnalare la<br />

presenza del SIC sul territorio e a valorizzarne l’importanza<br />

ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla popolazione<br />

locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito per limitare/<br />

prevenire i fattori di degrado<br />

Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />

ambientale<br />

Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />

del SIC, che garantisca la tutela della biodiversità e opportunità<br />

di sviluppo economico per la comunità locale<br />

reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />

1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività<br />

di sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo<br />

Forestale dello Stato, il SIC dovrà essere considerato<br />

tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />

2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />

habitat e specie, l’accesso a determinate zone del<br />

SIC. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari, dei<br />

legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />

3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC<br />

deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />

dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />

4. Nel SIC non sono consentite emissioni luminose tali da<br />

arrecare disturbo alla fauna, ed in particolare l’utilizzo<br />

del carburo negli ipogei.<br />

5. Nel territorio del SIC non è consentito rilasciare specie<br />

seppur autoctone, non appartenenti a popolazioni locali.<br />

Sono fatti salvi interventi finalizzati alla reintroduzione<br />

di specie o popolazioni autoctone estinte localmente e<br />

ripopolamenti di specie autoctone in imminente rischio<br />

di estinzione, da attuarsi secondo i disposti dell’art. 12<br />

D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />

6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />

assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />

7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />

regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />

di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />

conservazione delle risorse naturali.<br />

Gli interVenti<br />

interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />

hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione<br />

delle criticità che riguardano le valenze ecologiche del<br />

SIC “Monte della Stella”, individuate in base allo studio<br />

generale effettuato. A questo scopo, sono state elaborate una<br />

serie di strategie gestionali per garantire la conservazione<br />

dei principali elementi di rilievo naturalistico del sito.<br />

Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />

ulteriormente suddivisi nelle due categorie “Interventi<br />

attivi per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni<br />

di monitoraggio e ricerca”.<br />

Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />

flora<br />

Dallo Studio Generale e dai sopralluoghi di campo è emerso<br />

che la gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />

53


54<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />

e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />

parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />

significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />

soddisfacente.<br />

Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />

che mirino:<br />

• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti;<br />

• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />

disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />

• alla diversificazione degli ambienti ed alla creazione<br />

di condizioni ecologiche idonee per le popolazioni<br />

faunistiche presenti.<br />

Azioni di monitoraggio e ricerca<br />

Di fondamentale importanza per la valutazione<br />

dell’efficacia della gestione del SIC sulle valenze<br />

naturalistiche da tutelare sarà implementare un piano di<br />

monitoraggio, integrato se necessario con studi mirati sui<br />

gruppi faunistici meno conosciuti, che può essere suddiviso<br />

nelle seguenti azioni:<br />

• Monitoraggio degli habitat di importanza comunitaria ;<br />

• Monitoraggio floristico-vegetazionale ;<br />

• Monitoraggio dell’avifauna del SIC<br />

• Monitoraggio della chirotterofauna del SIC<br />

• Monitoraggio e studio dell’erpetofauna del SIC<br />

• Monitoraggio e studio delle specie entomologiche di<br />

interesse comunitario;<br />

• Studio sui Lanidi (Lanius spp) del PARCO<br />

• Piano naturalistico del Pascolo<br />

• Piano di assestamento forestale naturalistico<br />

interVenti per lA<br />

SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Gli interventi per la sostenibilità socio-economica, mirati<br />

ad uno sviluppo del territorio che sia funzionale agli<br />

obiettivi di conservazione delle valenze naturalistiche del<br />

SIC, seguono il principio operativo secondo il quale si<br />

associa, attraverso un’appropriata gestione del territorio, la<br />

conservazione degli ecosistemi naturali e seminaturali con<br />

l’utilizzo sostenibile delle loro risorse naturali, a beneficio<br />

delle comunità locali.<br />

Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />

finalizzate alla fruizione, alla comunicazione edalle attività<br />

di sorveglianza e manutenzione; ogni azione è stata ideata<br />

per contribuire alla gestione delle valenze naturalistiche<br />

del SIC secondo un’ottica di sostenibilità.<br />

Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />

e degli interventi ad esse associati.<br />

Interventi per la fruizione<br />

La corretta fruizione del SIC è una delle basi fondamentali<br />

per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />

vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />

A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />

di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />

ambientali per l’escursionismo didattico.<br />

Gli interventi previsti per la fruizione del SIC sono orientati<br />

a:<br />

- potenziare la rete di itinerari escursionistici;<br />

- recuperare di edifici rurali e storici;<br />

- acquisire la proprietà di terreni e edifici rurali o<br />

industriali;<br />

- promuovere attività produttive eco-compatibili,<br />

mediante recupero delle produzioni agricole e<br />

zootecniche locali ed il sostegno alle imprese che<br />

operano nel settore della sostenibilità .<br />

Interventi per la comunicazione<br />

La conoscenza degli habitat e dei relativi punti deboli porta<br />

ad una responsabilizzazione della popolazione locale e più<br />

in generale dei fruitori, facilitando le azioni di tutela del<br />

territorio.<br />

Pertanto, al fine di incrementare la conoscenza delle valenze<br />

naturalistiche del SIC si propone un intervento riguardante<br />

la realizzazione di pannelli didattici e segnaletici.<br />

Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />

oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />

soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />

presenti nel SIC e le norme di comportamento da rispettare<br />

per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli<br />

elementi naturalistici di pregio.<br />

Inoltre, nel SIC è stata rilevata la scarsa conoscenza<br />

dell’area e delle sue possibilità di fruizione, soprattutto a<br />

livello della popolazione locale. Quindi, la comunicazione<br />

e la diffusione delle informazioni sul sito sarà resa più<br />

organica ed efficace grazie ad una vera e propria campagna<br />

i cui strumenti saranno integrati da specifico materiale<br />

informativo come depliant, poster, etc. .<br />

Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />

Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />

segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />

servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />

- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />

immediate vicinanze del SIC;


- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />

delle specie animali e vegetali di rilievo<br />

conservazionistico;<br />

- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />

(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />

Gestione;<br />

- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />

migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />

contro l’abbandono di rifiuti).<br />

Il PdG prevede un intervento attivo mirato al controllo<br />

degli incendi, da integrare al già esistente Piano Anti<br />

Incendi Boschivi del Parco Nazionale del Cilento e Vallo<br />

di Diano , un intervento mirato alla regolamentazione del<br />

traffico motorizzato, soprattutto negli ambienti forestali, e<br />

un intervento per il recupreo delle strade rurali.<br />

Per garantire una migliore visibilità al SIC, ad uso e<br />

consumo del personale di sorveglianza ma anche della<br />

popolazione locale, si prevede un intervento mirato alla<br />

delimitazione del sito mediante un sistema di tabelle e/o<br />

cartelli posti lungo il suo perimetro.<br />

55


56<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre


Piani di Gestione<br />

SIC<br />

MontAGne<br />

di CASAlbuono<br />

Codice Sito IT8050022<br />

inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />

Il SIC “Montagne di Casalbuono” è ubicato nella porzione<br />

S/E del PARCO ed è compreso tra i 500 m s.l.m. ed i 1475<br />

m s.l.m.<br />

Il SIC Montagne di Casalbuono si estende per 17.123<br />

ettari nella regione sud orientale del Parco Nazionale<br />

“Cilento e Vallo di Diano” confinando con il SIC “Grotta<br />

di Morigerati” a sud-ovest, con la ZPS “Cervati e dintorni”<br />

a nord – ovest e il SIC “Alta valle del fiume Bussento”<br />

lungo tutto il tratto ovest.<br />

Si tratta di un sito montano-collinare che comprende<br />

habitat forestali (lecceta, faggeta, castagneto), ma anche<br />

prati terofitici e ambienti rupicoli, tra i quali spiccano<br />

grotte relativamente indisturbate che ospitano popolazioni<br />

di chirotteri di importanza comunitaria.<br />

Tre degli otto habitat di importanza comunitaria presenti<br />

nel SIC sono considerati prioritari (faggete, habitat prativi).<br />

La sua importanza è legata alla presenza di questi habitat,<br />

di ricca chirottero fauna, di specie ornitiche nidificanti<br />

quali il pellegrino (Falco peregrinus), la tottavilla (Lullula<br />

arborea) e l’averla piccola (Lanius collurio) e di altre specie<br />

di importanza conservazionistica elencate nell’Allegato II<br />

della Direttiva Habitat: la lontra (Lutra lutra), il lupo (Canis<br />

lupus), il tritone crestato (Triturus carnifex), il lepidottero<br />

Melanargia arge, solo per citarne alcuni.<br />

57


58<br />

Comuni interessati:<br />

Il SIC interessa i Comuni elencati nella tabella seguente,<br />

nella quale vengono riportate le superfici totali e quelle di<br />

pertinenza dei diversi territori comunali.<br />

Tip. Denominaz.<br />

SIC<br />

Montagne di<br />

Casalbuono<br />

(IT8050022)<br />

Comuni<br />

interessati<br />

dalla presenza<br />

dei Siti<br />

Natura 2000<br />

Superficie<br />

comunale<br />

interessata<br />

dal Sito<br />

(ha)<br />

Casaletto<br />

Spartano<br />

7657,004<br />

Sanza 4641,590<br />

Tortorella 1830,161<br />

Caselle In<br />

Pittari<br />

1179,650<br />

Torraca 886,204<br />

Casalbuono<br />

Montesano<br />

546,363<br />

sulla<br />

Marcellana<br />

294,591<br />

Morigerati 76,859<br />

Sapri 8,467<br />

Buonabitacolo 1,279<br />

Super.<br />

Totale<br />

(ha)<br />

17.122,17


il piAno di GeStione<br />

Il Sito Natura 2000 “Montagne di Casalbuono” è<br />

caratterizzato dalla presenza di ambienti di prato/steppa,<br />

arbustivi, rupicoli, ipogei e boschivi.<br />

Data la varietà degli habitat presenti, il sito ospita una<br />

comunità florofaunistica ricca e diversificata. Tuttavia,<br />

gli habitat presenti sono soggetti a perturbazioni di<br />

varia natura ed intensità, che possono essere indotte ed<br />

accelerate dalle attività antropiche in atto sul territorio. Per<br />

individuare le criticità specifiche che minacciano realmente<br />

e/o potenzialmente la conservazione di habitat e specie<br />

del SIC “Montagne di Casalbuono”occorre innanzitutto<br />

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />

• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico del SIC; • Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di • Sorveglianza non pianificata;<br />

conservazione;<br />

• Alto rischio di incendio;<br />

• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />

stico;<br />

• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />

presenza del sito;<br />

• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />

territoriale;<br />

• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />

importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />

• Inserimento in un’area naturale protetta;<br />

turisti;<br />

• Presenza di strutture escursionistiche ben inserite nel contesto • Presenza di rifiuti sparsi<br />

paesaggistico<br />

• Scarsa sensibilizzazione delle comunità locali<br />

• Scarsa antropizzazione e densità abitativa;<br />

• Pascolo non regolamentato<br />

• Presenza di strade e circolazione di veicoli motorizzati<br />

• Prelievo della fauna e bracconaggio<br />

• Modificazioni strutturali e alterazioni degli equilibri idrici<br />

dei bacini<br />

• Randagismo canino<br />

OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />

• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />

della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />

comunitario;<br />

• Valorizzazione turistica del sito e delle sue valenze;<br />

• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />

insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />

• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />

locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />

naturalistiche del SIC;<br />

• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />

ambientale;<br />

• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />

e al turismo ambientale;<br />

• Rafforzamento delle connessioni ecologiche del SIC con gli<br />

altri Siti Natura 2000 circostanti<br />

• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />

gestione più moderna<br />

determinare quali siano le loro esigenze ecologiche, ovvero<br />

le condizioni che, se modificate, nuocerebbero allo stato di<br />

conservazione delle specie florofaunistiche e degli habitat<br />

a cui tali specie sono legate.<br />

La conoscenza delle esigenze ecologiche di habitat e specie<br />

permetterà di stabilire quali siano gli obiettivi principali da<br />

perseguire per una corretta gestione del SIC, che garantisca<br />

la tutela delle specie florofaunistiche e degli habitat che lo<br />

caratterizzano.<br />

La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />

stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />

riportati nella tabella seguente.<br />

• Incendio<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />

• Frammentazione degli habitat;<br />

• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />

naturalistico esistente;<br />

• Eccessiva pressione antropica causata da una fruizione<br />

incontrollata del sito;<br />

• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />

la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />

biodiversità;<br />

• Degrado generale degli habitat.<br />

• Possibile raccolta di specie floristiche protette<br />

• Diffusione di specie alloctone invasive<br />

59


60<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

obiettiVi del piAno di GeStione<br />

obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA<br />

Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela per il<br />

quale è stato istituito implica la necessità di raggiungere, nel<br />

lungo termine, uno status di conservazione ottimale delle<br />

specie faunistiche e gli habitat di importanza comunitaria,<br />

con particolare riferimento agli habitat prioritari e<br />

alle specie faunistiche di eccezionale rarità e/o valore<br />

conservazionistico, nonché alle specie che nidificano e/o si<br />

riproducono nel SIC.<br />

Sarà necessario, a questo scopo, rimuovere le cause di<br />

degrado e ripristinare, se necessario, gli equilibri biologici<br />

alla base die processi naturali. Altrettanto importante, ai fini<br />

della conservazione, è garantire le connessioni ecologiche<br />

sia dentro il SIC che tra il SIC e le aree naturali adiacenti<br />

e limitrofe.<br />

Obiettivi<br />

Attuare una gestione sostenibile degli habitat forestali<br />

Prevenenire la chiusura e/o il degrado degli habitat secchi<br />

Garantire la conservazione e la naturalità degli ambienti<br />

rocciosi e ipogei<br />

Garantire la tutela dei mammiferi di importanza comunitaria<br />

Garantire la tutela dell’avifauna nidificante, migratrice e<br />

svernante<br />

Attuare azioni di tutela e studio dell’erpetofauna ed<br />

entomofauna di importanza comunitaria<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />

per gli habitat di interesse comunitario e approfondire la<br />

conoscenza scientifica di base su habitat e specie di interesse<br />

conservazionistico<br />

Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />

Natura 2000 limitrofi.<br />

obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />

richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e<br />

privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />

Questo è in particolar modo necessario nelle Aree Protette,<br />

come nel caso del Parco, dove la a breve-medio termine e<br />

a lungo termine sono riportati nella tabella seguente.<br />

Obiettivi<br />

Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />

ecologica dell’ecosistema del SIC verso modalità gestionali<br />

e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune azioni di<br />

comunicazione e sensibilizzazione;<br />

Rendere il SIC un elemento di differenziazione e qualificazione<br />

dell’offerta turistica dei comuni interessati e del PARCO,<br />

in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />

sostenibili ed eco-compatibili ;<br />

Promuovere la sostenibilità ecologica, sociale ed economica<br />

dell’uso e della fruizione del sito allo scopo di tutelare la<br />

biodiversità di interesse comunitario;<br />

Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />

ecologico del SIC e dell’esigenza di conservazione da parte<br />

della popolazione locale e dei turisti.<br />

Promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />

con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />

StrAteGiA di GeStione<br />

Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />

del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />

il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />

vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />

Questa strategia generale si articola in due strategie<br />

distinte, ma strettamente correlate:<br />

Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />

valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />

Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />

all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />

socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />

dei siti.


StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />

specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />

opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />

gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />

del disturbo antropico<br />

Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />

di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />

fruizione turistica;<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito<br />

Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />

habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />

modalità di gestione;<br />

Garantire una gestione del SIC che, sulla base dei dati del<br />

monitoraggio, consenta di controllare i processi di evoluzione<br />

naturale della copertura vegetale per favorire il mantenimento<br />

degli habitat di interesse comunitario<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />

per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e<br />

approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />

StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Mitigazione dell’ impatto del turismo sugli habitat e le specie<br />

di interesse comunitario<br />

Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche del SIC per<br />

una sua valorizzazione eco-compatibile e un miglioramento<br />

delle condizioni di fruibilità<br />

Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />

delle valenze naturalistiche<br />

Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />

ambientale; attivare una campagna di comunicazione volta a<br />

segnalare la presenza del SIC sul territorio e a valorizzarne<br />

l’importanza ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla<br />

popolazione locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito per limitare/<br />

prevenire i fattori di degrado<br />

Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />

a lungo termine del SIC, che garantisca la tutela della<br />

biodiversità e le opportunità di sviluppo economico per la<br />

comunità locale<br />

reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />

1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività<br />

di sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo<br />

Forestale dello Stato, il SIC dovrà essere considerato<br />

tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />

2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />

habitat e specie, l’accesso a determinate zone del<br />

SIC. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari, dei<br />

legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />

3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC<br />

deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />

dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />

4. Nel SIC non sono consentite emissioni luminose tali da<br />

arrecare disturbo alla fauna, ed in particolare l’utilizzo<br />

del carburo negli ipogei.<br />

5. Nel territorio del SIC non è consentito rilasciare specie<br />

seppur autoctone, non appartenenti a popolazioni locali.<br />

Sono fatti salvi interventi finalizzati alla reintroduzione<br />

di specie o popolazioni autoctone estinte localmente e<br />

ripopolamenti di specie autoctone in imminente rischio<br />

di estinzione, da attuarsi secondo i disposti dell’art. 12<br />

D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />

6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />

assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />

7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />

regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />

di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />

conservazione delle risorse naturali.<br />

8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />

di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />

per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />

naturali.<br />

Gli interVenti<br />

interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />

hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione delle<br />

criticità che riguardano le valenze ecologiche dei siti,<br />

individuate in base allo studio generale effettuato. A questo<br />

scopo, sono state elaborate una serie di strategie gestionali<br />

per garantire la conservazione dei principali elementi di<br />

rilievo naturalistico del sito.<br />

Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />

ulteriormente suddivisi nelle categorie “Interventi attivi<br />

per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni di<br />

monitoraggio e ricerca”.<br />

61


62<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Segue una breve trattazione di queste categorie e degli<br />

interventi che ricadono in ciascuna di esse.<br />

Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />

flora<br />

Dallo Studio Generale e dai sopralluoghi di campo è emerso<br />

che la gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />

sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />

e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />

parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />

significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />

soddisfacente.<br />

Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />

che mirino:<br />

• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti;<br />

• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />

disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />

• alla tutela e diversificazione degli ambienti ed alla<br />

creazione di condizioni ecologiche idonee per le<br />

popolazioni faunistiche presenti;<br />

• alla gestione delle popolazioni animali selvatiche e<br />

semiselvatiche.<br />

Azioni di monitoraggio e ricerca<br />

Di fondamentale importanza per la valutazione<br />

dell’efficacia della gestione del SIC sulle valenze<br />

naturalistiche da tutelare sarà implementare un piano di<br />

monitoraggio, integrato se necessario con studi mirati sui<br />

gruppi faunistici meno conosciuti, che prende in esame le<br />

singole componenti ambientali, suddivise in habitat, flora,<br />

avifauna, chirottero fauna, lupo , lontra, erpetofauna ed<br />

entomofauna .<br />

Sono previsti inoltre il monitoraggio di potenziali elementi<br />

di criticità quali cani vaganti, oltre ad un monitoraggio<br />

specifico sui cervidi introdotti, che rappresentano prede<br />

potenziali per la popolazione di grandi carnivori.<br />

Il PdG prevede inoltre una serie di studi di settore finalizzati<br />

a:<br />

• la valutazione dei processi erosivi pregressi o in corso ;<br />

• l’approfondimento delle conoscenze su un gruppo<br />

ornitico di grande interese conservazionistico (fam.<br />

Lanidae);<br />

• la redazione di un Piano di assestamento forestale<br />

naturalistico per le aree boschive del SIC.<br />

interVenti per lA<br />

SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

La sostenibilità socio-economica mira ad uno sviluppo del<br />

territorio che sia funzionale agli obiettivi di conservazione<br />

delle valenze naturalistiche del SIC, seguono il principio<br />

operativo secondo il quale si associa, attraverso<br />

un’appropriata gestione del territorio, la conservazione<br />

degli ecosistemi naturali e seminaturali con l’utilizzo<br />

sostenibile delle loro risorse naturali, a beneficio delle<br />

comunità locali.<br />

Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />

finalizzate alla fruizione, alla comunicazione, all’uso<br />

sostenibile delle risorse ed alle attività di sorveglianza e<br />

manutenzione; ogni azione è stata ideata per contribuire<br />

alla gestione delle valenze naturalistiche del SIC secondo<br />

un’ottica di sostenibilità.<br />

Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />

e degli interventi ad esse associati.<br />

Interventi per la fruizione<br />

La corretta fruizione dei siti è una delle basi fondamentali<br />

per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />

vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />

A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />

di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />

ambientali per l’escursionismo didattico .<br />

Gli interventi previsti per la fruizione sono orientati a:<br />

- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />

comprendendo sentieri, piste per mountain bike, ecc. ;<br />

- creare strutture di fruizione quali foresterie, centri visite,<br />

aree sosta e agriturismo atraverso la ristrutturazione di<br />

edifici già esistenti ;<br />

- realizzare pannellistica segnaletica e didattica.<br />

Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />

oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />

soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />

presenti nei siti e le norme di comportamento da rispettare<br />

per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli<br />

elementi naturalistici di pregio.<br />

Interventi per la comunicazione<br />

La tutela degli habitat di interesse comunitario passa<br />

attraverso la sensibilizzazione della popolazione locale e<br />

di chi usufruisce del territorio per la fruizione turistica e<br />

per lo svolgimento di attività produttive. La conoscenza<br />

degli habitat e dei relativi punti deboli porta ad una<br />

responsabilizzazione della popolazione locale e più in<br />

generale dei fruitori, facilitando le azioni di tutela del<br />

territorio.<br />

La comunicazione e la diffusione delle informazioni sul<br />

sito sarà resa più organica ed efficace grazie ad una vera


e propria campagna di comunicazione i cui strumenti<br />

saranno integrati da specifico materiale informativo,<br />

l’istallazione di pannellistica didattica in corrispondenza di<br />

sentieri naturalistici nuovi o già esistenti e l’organizzazione<br />

di iniziative di sensibilizzazione mirate ad una migliore<br />

conoscenza sulla biologia, sulla prevenzione dei danni alla<br />

zootecnìa e sulle necessità di conservazione del lupo.<br />

Interventi per l’uso sostenibile delle risorse<br />

Fanno parte di questa categoria gli interventi di<br />

incentivazione, mirati ad una gestione sostenibile delle<br />

risorse forestali ed alla mitigazione dei fattori di impatto<br />

legati alla zootecnìa ed all’agricoltura .<br />

Altro intervento di sostenibilità è la promozione di attività<br />

produttive eco-compatibili, attuata mediante il recupero<br />

delle produzioni agricole e zootecniche locali ed il sostegno<br />

alle imprese che operano nel settore della sostenibilità .<br />

Il PdG prevede infine una serie di studi mirati alla valutazione<br />

della sostenibilità del pascolo nel SIC ed all’accertamento<br />

dei danni del lupo al patrimonio zootecnico.<br />

Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />

Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />

segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />

servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />

- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />

immediate vicinanze dei siti;<br />

- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />

delle specie animali e vegetali di rilievo<br />

conservazionistico;<br />

- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />

(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />

Gestione;<br />

- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />

migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />

contro l’abbandono di rifiuti).<br />

Per garantire una migliore visibilità ai siti, si prevede un<br />

intervento mirato alla delimitazione del sito mediante un<br />

sistema di tabelle e/o cartelli posti lungo il suo perimetro .<br />

Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />

controllo degli incendi, da integrare al già esistente Piano<br />

Anti Incendi Boschivi del Parco Nazionale del Cilento<br />

e Vallo di Diano, un uleriore intervento che garantisca<br />

l’efficacia della lotta attiva agli incendi e un intervento<br />

mirato alla regolamentazione del traffico motorizzato,<br />

soprattutto negli ambienti forestali .<br />

63


64<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre


Piani di Gestione<br />

SIC<br />

Monte<br />

bulGheriA<br />

Codice Sito IT8050023<br />

inquAdrAmento territoriAle ed AmbientAle<br />

Il Monte Bulgheria (1225 metri s.m.) è la montagna più<br />

meridionale della catena appenninica, disposta in direzione<br />

W- E, ed anche quella che consente alla catena appenninica<br />

di “toccare” il mare, essendo posta nei pressi della costa<br />

di Punta Infreschi (ZPS “Costa tra Marina di Camerota e<br />

Policastro Bussentino”). Il blocco calcareo si nota, in tutta<br />

la sua imponenza, raggiungendo la costa meridionale del<br />

Parco in direzione di Palinuro, Marina di Camerota, Scario.<br />

Il SIC si estende per 2400 ettari con un’escursione<br />

altimetrica che va dai 450 – 500 metri s.l.m. ai 1225 della<br />

cima del Monte Bulgheria; in virtù del range altimetrico<br />

in cui si colloca esso è incluso nella tipologia dei siti<br />

montano-collinari definiti nella proposta di progetto LIFE.<br />

Gli habitat di interesse comunitario presenti nel SIC sono<br />

caratteristici di questa tipologia di siti: si tratta per lo più<br />

di habitat forestali, di prateria, mediterranei ma anche una<br />

piccola percentuale di habitat rupicoli e di grotta<br />

Dall’analisi del Formulario Standard del SIC “Monte<br />

Bulgheria” risulta che il territorio del sito è occupato da<br />

habitat di importanza comunitaria, suddivisi nelle seguenti<br />

tipologie ecologiche: ambienti forestali (copertura totale<br />

del 10%), ambienti prativi (2 habitat, copertura totale<br />

del 30%), ambienti di macchia mediterranea (1 habitat,<br />

copertura totale del 5%), rocciosi e montani (3 habitat,<br />

copertura totale dell’ 11%).<br />

65


66<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Sono presenti nel SIC anche specie faunistiche che<br />

rivestono un interesse conservazionistico a livello<br />

comunitario, perlopiù associate agli habitat del SIC.<br />

Tra gli uccelli, il Formulario Standard segnala la presenza<br />

nel SIC di una coppia riproduttiva di falco pellegrino (Falco<br />

peregrinus) e di una piccola popolazione riproduttiva di<br />

averla piccola (Lanius collurio). Per quanto concerne i<br />

mammiferi è segnalata la presenza dei chirotteri rinolofo<br />

minore (Rhinolophus hipposideros), rinolofo maggiore<br />

(R. ferrumequinum), vespertilio maggiore (Myotis<br />

myotis), vespertilio di Blyth (Myotis blythii), miniottero<br />

di Schreiber (Miniopterus schreibersi). Da verificare,<br />

invece, la presenza del gatto selvatico (Felis silvestris).<br />

L’ambiente è senz’altro idoneo, ma la rarità della specie<br />

in Campania necessita di approfondimenti; sono invece<br />

comuni in tutto il SIC il cinghiale (Sus scropha) e la volpe<br />

(Vulpes vulpes), specie non di interesse comunitario. Ricca<br />

e abbondante l’erpetofauna. Per ciò che concerne i rettili<br />

sono presenti il biacco (Hierophis viridiflavus), il cervone<br />

(Elaphe quatuorlineata), il ramarro occidentale (Lacerta<br />

bilineata), la lucertola campestre (Podarcis sicula), la<br />

lucertola muraiola (P. muralis) e la luscengola comune<br />

(Chalcides chalcides). Per quanto riguarda gli invertebrati<br />

si segnalano le presenze di Melanargia arge, lepidottero<br />

endemico dell’Italia centro-meridionale, le libellule<br />

Oxygastra curtisii e Coenagrion mercuriale (tutte specie di<br />

importanza comunitaria), ed il coleottero Lucanus tetrodon.<br />

La qualità del SIC oggetto del PdG è legata principalmente<br />

alla presenza degli habitat e delle specie appena citate.<br />

La ragion d’essere del presente PdG è principalmente<br />

quella di garantire la tutela di tutti gli elementi di interesse<br />

conservazionistico presenti, e cioè delle specie faunistiche<br />

di importanza comunitaria e degli habitat e cui esse sono<br />

associati.<br />

Comuni interessati:<br />

Il Sito Natura 2000 include il massiccio del Monte<br />

Bulgheria e interessa i Comuni elencati nella tabella<br />

seguente nella quale vengono riportate le superfici totali e<br />

quelle di pertinenza dei diversi territori comunali.<br />

Tip. Denominaz.<br />

SIC<br />

Monte<br />

Bulgheria<br />

(IT8050023)<br />

Comuni<br />

interessati<br />

dalla presenza<br />

del Sito<br />

Natura 2000<br />

Superficie<br />

comunale<br />

interessata<br />

dal Sito<br />

(ha)<br />

San Giovanni<br />

a Piro<br />

443,72<br />

Roccagloriosa 153,62<br />

Celle di<br />

Bulgheria<br />

798,05<br />

Camerota 1.004,76<br />

Superficie<br />

Totale<br />

(ha)<br />

2400,04


il piAno di GeStione<br />

Il Sito Natura 2000 “Monte Bulgheria” è caratterizzato<br />

dalla presenza di ambienti di prato/steppa, arbustivi,<br />

rupicoli e boschivi. Il SIC ospita una biocenosi<br />

relativamente ricca, in considerazione del discreto grado<br />

di eterogeneità ambientale che si riscontra sul territorio.<br />

Gli habitat presenti nel SIC, e di conseguenza la fauna<br />

ad essi associata, sono tuttavia potenzialmente soggetti a<br />

perturbazioni/modificazioni di varia natura, tra cui quelle<br />

indotte e/o accelerate dalle attività antropiche presenti sul<br />

territorio, qualora queste non risultino ecosostenibili.<br />

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA<br />

• Alto valore naturalistico-ambientale e paesaggistico del SIC; • Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Presenza di habitat di interesse comunitario in buono stato di • Sorveglianza non pianificata;<br />

conservazione;<br />

• Alto rischio di incendio;<br />

• Presenza di specie animali di elevato pregio conservazioni<br />

stico;<br />

• Assenza di strutture di delimitazione e segnalazione della<br />

presenza del sito;<br />

• Peculiarità paesaggistica rispetto a quelle del contesto<br />

territoriale;<br />

• Scarsa conoscenza dell’esistenza del SIC e della sua<br />

importanza naturalistica da parte della popolazione e dei<br />

• Inserimento in un’area naturale protetta;<br />

turisti;<br />

• Collocazione poco distante dalla costa;<br />

• Relativo isolamento dalle altre aree Natura 2000 del Parco;<br />

• Presenza di strutture escursionistiche ben inserite nel contesto • Rischio di erosione<br />

paesaggistico (sentieri e rifugio in quota);<br />

• Eccessiva possibilità di accesso auto<br />

• Scarsa antropizzazione e densità abitativa<br />

• Persistenza di strade non asfaltate che limitano l’accessibilità.<br />

• Presenza di rifiuti sparsi.<br />

OPPORTUNITA’ M<strong>IN</strong>ACCE<br />

• Miglioramento dello status di conservazione ed ampliamento<br />

della superficie interessata dagli habitat di interesse<br />

comunitario;<br />

• Valorizzazione turistica del sito e delle sue valenze;<br />

• Eliminazione e/o mitigazione delle maggiori criticità che<br />

insistono sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario;<br />

• Aumento della sensibilità ambientale della popolazione<br />

locale e dei turisti per la considerazione delle valenze<br />

naturalistiche del SIC;<br />

• Utilizzo finanziamenti regionali e comunitari per la tutela<br />

ambientale;<br />

• Creazione di nuova occupazione legata alla gestione dell’area<br />

e al turismo ambientale;<br />

• Rafforzamento delle connessioni ecologiche del SIC con gli<br />

altri Siti Natura 2000 circostanti<br />

• Possibilità di inaugurare una politica di conservazione e<br />

gestione più moderna, soprattutto per quanto concerne le<br />

foreste.<br />

A tale riguardo quindi è stato necessario individuare<br />

le criticità specifiche che minacciano realmente e/o<br />

potenzialmente la conservazione di habitat e specie nel<br />

SIC, determinando quali siano le loro esigenze ecologiche,<br />

ossia le condizioni ambientali che ne garantiscono il<br />

mantenimento nel tempo.<br />

La sintesi dei risultati delle analisi e delle indagini svolte è<br />

stata effettuata con il metodo dell’analisi SWOT e sono<br />

riportati nella tabella seguente.<br />

• Incendio<br />

• Apertura di piste forestali e presenza di un fitto reticolo di<br />

strade;<br />

• Gestione forestale non sostenibile;<br />

• Scomparsa o riduzione degli habitat;<br />

• Frammentazione degli habitat;<br />

• Potenziale impoverimento dell’ambiente e del capitale<br />

naturalistico esistente;<br />

• Pressione antropica elevata causata da una fruizione<br />

incontrollata del sito;<br />

• Scarsa coerenza tra le attività economiche (in particolare<br />

la gestione dei boschi) e l’obiettivo di conservazione della<br />

biodiversità;<br />

• Degrado generale degli habitat.<br />

67


68<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

obiettiVi del piAno di GeStione<br />

obiettiVi di SoStenibilità eColoGiCA:<br />

Una gestione del SIC coerente con le finalità di tutela per il<br />

quale è stato istituito implica la necessità di raggiungere gli<br />

obiettivi di sostenibilità ecologica a breve-medio termine e<br />

a lungo termine, riportati nella seguente tabella.<br />

Obiettivi<br />

Rimuovere le cause di degrado/declino di habitat e specie e<br />

della continuità ecologica.<br />

Mantenere e migliorare lo stato di conservazione degli<br />

habitat (prativi, di grotta, rocciosi e forestali) ripristinando gli<br />

equilibri biologici alla base dei processi naturali (ecologici ed<br />

evolutivi).<br />

Mantenere e migliorare lo stato di conservazione delle specie<br />

(avifauna, erpetofauna chirotterofauna e entomofauna del<br />

SIC)<br />

Migliorare le conoscenze sugli habitat e le specie di interesse<br />

comunitario e monitorare l’evoluzione del loro status di<br />

conservazione<br />

Raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat<br />

di interesse comunitario, favorendone l’espansione.<br />

Migliorare le conoscenze riguardo i taxa meno conosciuti<br />

(erpetofauna ed entomofauna)<br />

Raggiungere uno status di conservazione ottimale per le specie<br />

faunistiche di interesse comunitario<br />

Garantire le connessioni ecologiche tra il SIC e gli altri Siti<br />

Natura 2000 limitrofi<br />

obiettiVi di SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

La conservazione della biodiversità presente in un territorio<br />

richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e<br />

privati che vi operano, degli obiettivi di tutela.<br />

Questo è in particolar modo necessario nelle Aree Protette,<br />

come nel caso del PARCO, dove la a breve-medio termine<br />

e a lungo termine sono riportati nella tabella seguente.<br />

Obiettivi<br />

Indirizzare le attività umane che incidono sull’integrità<br />

ecologica dell’ecosistema del SIC verso modalità gestionali<br />

e di fruizione eco-compatibili, attraverso opportune azioni di<br />

comunicazione e sensibilizzazione<br />

Rendere il SIC un elemento di differenziazione e qualificazione<br />

dell’offerta turistica dei comuni interessati e del Parco,<br />

in grado di promuovere attività economiche e turistiche<br />

sostenibili ed eco-compatibili<br />

Sostenibilità ecologica, sociale ed economica dell’uso e della<br />

fruizione del sito allo scopo di tutelare la biodiversità di<br />

interesse comunitario<br />

Raggiungere una adeguata consapevolezza del valore<br />

ecologico del SIC e dell’esigenza di conservazione da parte<br />

della popolazione locale e dei turisti<br />

promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili<br />

con gli obiettivi di conservazione dell’area<br />

StrAteGiA di GeStione<br />

Per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici<br />

del PdG è stata identificata una strategia di gestione per<br />

il SIC, basata sulla rappresentatività ecologica e sulla<br />

vulnerabilità degli habitat e delle specie in esso presenti.<br />

Questa strategia generale si articola in due strategie<br />

distinte, ma strettamente correlate:<br />

Strategie per la sostenibilità ecologica, a tutela delle<br />

valenze naturalistiche presenti nel SIC;<br />

Strategie per la sostenibilità socio-economica, volta<br />

all’integrazione tra le necessità di tutela e la dimensione<br />

socio-economica dei Comuni interessati dalla presenza<br />

dei siti.


StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Attivare, con opportuni interventi, modalità di gestione<br />

specifiche per gli habitat di interesse comunitario mediante<br />

opportuni interventi attivi; predisposione di strategie di<br />

gestione forestale, regolamentazione del pascolo, riduzione<br />

del disturbo antropico<br />

Realizzare interventi volti a mitigare/rimuovere i fattori<br />

di degrado di origine antropica, in particolare quelli delle<br />

fruizione turistica<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito<br />

Avviare il monitoraggio dello stato di conservazione degli<br />

habitat e delle specie di interesse comunitario e indirizzare le<br />

modalità di gestione<br />

Garantire una gestione del SIC che, sulla base dei dati del<br />

monitoraggio, consenta di controllare i processi di evoluzione<br />

naturale della copertura vegetale per favorire il mantenimento<br />

degli habitat di interesse comunitario<br />

Promuovere studi sulle attività potenzialmente dannose<br />

per gli habitat di interesse comunitario (pascolo e fuoco) e<br />

approfondire la conoscenza scientifica e specialistica<br />

StrAteGiA<br />

lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Linee d’Azione<br />

Realizzazione nel SIC delle strutture naturalistiche necessarie<br />

a mitigare l’impatto del turismo sugli habitat di interesse<br />

comunitario<br />

Migliorare le condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni<br />

di eco-compatibilità<br />

Recupero delle valenze culturali e paesaggistiche del SIC per<br />

una sua valorizzazione eco-compatibile<br />

Promuovere attività economiche compatibili con la tutela<br />

Attivare una campagna di comunicazione volta a segnalare la<br />

presenza del SIC sul territorio e a valorizzarne l’importanza<br />

ecologica, sociale ed economica, rivolta sia alla popolazione<br />

locale e agli operatori economici, che ai turisti<br />

Rafforzare il controllo e la sorveglianza del sito per limitare/<br />

prevenire i fattori di degrado<br />

Definizione e attuazione di un modello di gestione sostenibile<br />

del SIC, che garantisca la tutela della biodiversità e opportunità<br />

di sviluppo economico per la comunità locale<br />

Innescare processi di sensibilizzazione e di didattica<br />

ambientale<br />

reGolAmentAzione SpeCiFiCA per il Sito<br />

1. Nello svolgimento ed organizzazione delle attività<br />

di sorveglianza del territorio, garantite dal Corpo<br />

Forestale dello Stato, il SIC dovrà essere considerato<br />

tra le aree da sottoporre a particolare sorveglianza.<br />

2. L’Ente Parco può limitare, per esigenze di tutela di<br />

habitat e specie, l’accesso a determinate zone del<br />

SIC. Sono salvi i diritti di accesso dei proprietari, dei<br />

legittimi possessori e dei conduttori dei fondi.<br />

3. L’uso di apparecchi sonori all’interno del SIC<br />

deve avvenire senza arrecare disturbo alla quiete<br />

dell’ambiente naturale e alla fauna.<br />

4. Nel SIC non sono consentite emissioni luminose tali da<br />

arrecare disturbo alla fauna, ed in particolare l’utilizzo<br />

del carburo negli ipogei.<br />

5. Nel territorio del SIC non è consentito rilasciare specie<br />

seppur autoctone, non appartenenti a popolazioni locali.<br />

Sono fatti salvi interventi finalizzati alla reintroduzione<br />

di specie o popolazioni autoctone estinte localmente e<br />

ripopolamenti di specie autoctone in imminente rischio<br />

di estinzione, da attuarsi secondo i disposti dell’art. 12<br />

D.P.R. 357/97 e s.m.i.<br />

6. Le chiudende vanno realizzate con modalità tali da<br />

assicurare il passaggio della fauna selvatica.<br />

7. L’Ente Parco può incentivare, sospendere o<br />

regolamentare il pascolo in aree con presenza di habitat<br />

di interesse comunitario per motivate esigenze di<br />

conservazione delle risorse naturali.<br />

8. L’Ente Parco può regolamentare o sospendere l’uso<br />

di sostanze antielmintiche contenenti avermectina<br />

per motivate esigenze di conservazione delle risorse<br />

naturali.<br />

Gli interVenti<br />

interVenti per lA SoStenibilità eColoGiCA<br />

Gli interventi di gestione attiva per la sostenibilità ecologica<br />

hanno come obiettivo la mitigazione o l’eliminazione delle<br />

criticità che riguardano le valenze ecologiche del SIC<br />

“Monte Bulgheria”, individuate in base allo studio generale<br />

effettuato. A questo scopo, sono state elaborate una serie<br />

di strategie gestionali per garantire la conservazione dei<br />

principali elementi di rilievo naturalistico del sito.<br />

Gli interventi per la sostenibilità ecologica sono<br />

ulteriormente suddivisi nelle due categorie “Interventi<br />

attivi per la gestione degli habitat e della flora” e “Azioni<br />

di monitoraggio e ricerca”.<br />

69


70<br />

PdG dei SIC e ZPS del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano<br />

Ambito montAno - CollinAre<br />

Segue una breve trattazione di queste categorie e degli<br />

interventi che ricadono in ciascuna di esse.<br />

Interventi attivi per la gestione degli habitat e della<br />

flora<br />

Dallo Studio Generale e dai sopralluoghi di campo è emerso<br />

che la gestione forestale non sostenibile, gli incendi ed il<br />

sovrappascolo, nonché la scarsa attenzione alla sensibilità<br />

e vulnerabilità degli habitat e delle specie floristiche da<br />

parte di visitatori e popolazione locale, rappresentano una<br />

significativa minaccia alla loro conservazione in uno stato<br />

soddisfacente.<br />

Pertanto, si propongono in questo studio una serie di azioni<br />

che mirino:<br />

• alla gestione sostenibile dei lembi boschivi presenti ;<br />

• alla tutela degli habitat più sensibili nei confronti del<br />

disturbo antropico diretto e della pressione di pascolo;<br />

• alla gestione degli habitat prativi ;<br />

• alla diversificazione degli ambienti ed alla creazione<br />

di condizioni ecologiche idonee per le popolazioni<br />

faunistiche presenti .<br />

Azioni di monitoraggio e ricerca<br />

Di fondamentale importanza per la valutazione<br />

dell’efficacia della gestione del SIC sulle valenze<br />

naturalistiche da tutelare sarà implementare un piano di<br />

monitoraggio, integrato se necessario con studi mirati sui<br />

gruppi faunistici meno conosciuti, che può essere suddiviso<br />

nelle seguenti azioni:<br />

• Monitoraggio degli habitat di importanza comunitaria ;<br />

• Monitoraggio floristico-vegetazionale ;<br />

• Monitoraggio dell’avifauna fauna del SIC<br />

• Monitoraggio della chirotterofauna del SIC<br />

• Monitoraggio e studio dell’erpetofauna del SIC<br />

• Monitoraggio e studio delle specie entomologiche di<br />

interesse comunitario .<br />

In questo PdG si propone inoltre:<br />

• uno studio specifico finalizzato alla valutazione della<br />

sostenibilità del pascolo ;<br />

• un piano che definisca le modalità per l’utilizzo<br />

sostenibile nelle zone soggette a pascolo ;<br />

• un piano di assestamento forestale naturalistico .<br />

interVenti per<br />

lA SoStenibilità SoCio-eConomiCA<br />

Gli interventi per la sostenibilità socio-economica, mirati<br />

ad uno sviluppo del territorio che sia funzionale agli<br />

obiettivi di conservazione delle valenze naturalistiche del<br />

SIC, seguono il principio operativo secondo il quale si<br />

associa, attraverso un’appropriata gestione del territorio, la<br />

conservazione degli ecosistemi naturali e seminaturali con<br />

l’utilizzo sostenibile delle loro risorse naturali, a beneficio<br />

delle comunità locali.<br />

Gli interventi proposti consistono in una serie di azioni<br />

finalizzate alla fruizione, alla comunicazione edalle attività<br />

di sorveglianza e manutenzione; ogni azione è stata ideata<br />

per contribuire alla gestione delle valenze naturalistiche<br />

del SIC secondo un’ottica di sostenibilità.<br />

Segue una breve trattazione di ciascuna di queste categorie<br />

e degli interventi ad esse associati.<br />

Interventi per la fruizione<br />

La corretta fruizione del SIC è una delle basi fondamentali<br />

per garantire la tutela degli habitat e delle specie<br />

vegetazionali e faunistiche di interesse comunitario.<br />

A monte degli interventi per la fruizione previsti dal Piano<br />

di Gestione, si prevede un corso di formazione di guide<br />

ambientali per l’escursionismo didattico .<br />

Gli interventi previsti per la fruizione del SIC sono orientati<br />

a:<br />

- migliorare la rete di itinerari escursionistici,<br />

comprendendo sentieri, piste per mountain bike, etc...;<br />

- ristrutturazione di edifici ad uso foresteria, centri visite,<br />

aree sosta e agriturismo;<br />

- promuovere attività produttive eco-compatibili,<br />

mediante recupero delle produzioni agricole e<br />

zootecniche locali ed il sostegno alle imprese che<br />

operano nel settore della sostenibilità .<br />

Interventi per la comunicazione<br />

La tutela degli habitat di interesse comunitario passa<br />

attraverso la sensibilizzazione della popolazione locale e<br />

di chi usufruisce del territorio per la fruizione turistica e<br />

per lo svolgimento di attività produttive. La conoscenza<br />

degli habitat e dei relativi punti deboli porta ad una<br />

responsabilizzazione della popolazione locale e più in<br />

generale dei fruitori, facilitando le azioni di tutela del<br />

territorio.<br />

Pertanto, al fine di incrementare la conoscenza delle valenze<br />

naturalistiche del SIC si propone un intervento riguardante<br />

la realizzazione di pannelli didattici e segnaletici.<br />

Tale intervento mira a far conoscere le minacce che si<br />

oppongono al mantenimento in uno stato di conservazione<br />

soddisfacente degli habitat/specie di interesse comunitario<br />

presenti nel SIC e le norme di comportamento da rispettare<br />

per ridurre il danneggiamento ed il disturbo di tutti gli


elementi naturalistici di pregio.<br />

Inoltre, nel SIC è stata rilevata la scarsa conoscenza<br />

dell’area e delle sue possibilità di fruizione, soprattutto a<br />

livello della popolazione locale. Quindi, la comunicazione<br />

e la diffusione delle informazioni sul sito sarà resa più<br />

organica ed efficace grazie ad una vera e propria campagna<br />

i cui strumenti saranno integrati da specifico materiale<br />

informativo come depliant, poster, etc... .<br />

Interventi per la sorveglianza e la manutenzione<br />

Per poter garantire la corretta attuazione delle procedure<br />

segnalate dal presente PdG è necessario potenziare il<br />

servizio di controllo già esistente, in modo da garantire:<br />

- la corretta regolamentazione delle attività presenti nelle<br />

immediate vicinanze del SIC;<br />

- il controllo per evitare la raccolta o il danneggiamento<br />

delle specie animali e vegetali di rilievo<br />

conservazionistico;<br />

- la manutenzione periodica delle infrastrutture leggere<br />

(pannelli didattici e segnaletici) previste dal Piano di<br />

Gestione;<br />

- le misure per garantire la tutela degli habitat e le<br />

migliori condizioni estetiche per la fruizione (vigilanza<br />

contro l’abbandono di rifiuti).<br />

Per garantire una migliore visibilità al SIC, ad uso e<br />

consumo del personale di sorveglianza ma anche della<br />

popolazione locale, si prevede un intervento mirato alla<br />

delimitazione del sito mediante un sistema di tabelle e/o<br />

cartelli posti lungo il suo perimetro .<br />

Il PdG prevede inoltre un intervento attivo mirato al<br />

controllo degli incendi, da integrare al già esistente Piano<br />

Anti Incendi Boschivi del Parco Naziaonale del Cilento<br />

e Vallo di Diano; un intervento volto al recupero della<br />

viabilità rurale tramite tecniche di ingegneria naturalistica<br />

al fine di ripristinare i collegamenti viari; un intervento<br />

mirato alla regolamentazione del traffico motorizzato,<br />

soprattutto negli ambienti forestali.<br />

71


Finito di stampare nel mese di dicembre 2010 da:<br />

industria Grafica campana s.r.l.<br />

Agropoli (SA) - Tel. 0974 823966

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