Rinosinusite e poliposi - Punto Effe

PRIMOPIANO OMEOPATIA
Rinosinusite
e poliposi
La principale funzione delle vie
aeree superiori è quella di consentire
il corretto passaggio dell’aria
verso bronchi e polmoni, cioè i tratti
distali dell’albero respiratorio.
Per una valida efficienza della mucosa
nasale sono necessari il buon drenaggio
delle secrezioni e la giusta ventilazione,
che richiede un opportuno spazio respiratorio
a livello dei turbinati nasali.
L’intricata rete vascolare nasale mostra tre
tipi di strutture, con differente significato
funzionale: i capillari, gli incroci artero-venosi
e i sinusoidi venosi. Stimoli chimici,
infiammatori e allergici provocano l’apertura
degli incroci artero-venosi e la congestione
della mucosa nasale.
Nel caso in cui vi sia una stasi di secrezioni,
un numero sempre maggiore di sostanze,
come muffe, pollini, acari della
polvere viene a contatto con le cellule della
mucosa, causando una reazione infiammatoria
cronica (sinusite cronica, rinite
con ipertrofia dei turbinati, polipi nasali).
I polipi nasali sono una causa pericolosa
che disturba la funzionalità del naso, interrompendo
il sistema di drenaggio e
ventilazione delle cavità paranasali, e facilitando
lo sviluppo di altre malattie, per
esempio asma bronchiale. L’aria presente
nelle zone industriali, in città e nei luoghi
chiusi climatizzati dall’aria condizionata,
appare ricca di pulviscolo e di composti
potenzialmente nocivi; tale inquinamento
atmosferico, oltre a non permettere un
corretto filtraggio da parte del naso, è destinato
ad aumentare la patologia delle vie
aeree, la sensibilità specifica e l’iperreattività
dell’apparato respiratorio.
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La rinosinusite si manifesta quando l’infiammazione
delle prime vie aeree compromette
la funzione e lo stato immunitario
di naso e cavità paranasali. Caratteristica
è la fuoriuscita di muco denso, giallo-verdastro
e questa sintomatologia, per
essere definita cronica, deve protrarsi per
oltre 12 settimane. La comparsa di intensa
sintomatologia dolorosa si accompagna
in genere a riacutizzazioni del processo
flogistico cronico.
L’etiologia delle rinosinusiti è molteplice:
un’origine virale, che è la più frequente,
poi vi è quella batterica o fungina, riniti vasomotorie
specifiche e aspecifiche complicate
da sovrainfezioni batteriche, presenza
di corpi estranei, traumi del massiccio
facciale con o senza frattura, rinosinusiti
traumatiche, estrazioni dentarie. La
causa principale che determina l’insorgenza
della rinosinusite è la riduzione o il
completo blocco della ventilazione, cioè
dell’ingresso dell’aria nella cavità che avviene
nel corso della respirazione, alterando
la fisiologia della mucosa sinusale e favorendo
la stasi delle secrezioni e la con-
seguente sovrainfezione microbica. Poiché
i seni paranasali si collegano con le
fosse nasali attraverso piccoli orifizi, definiti
osti, è sufficiente una lieve diminuzione
delle loro dimensioni per mutare la ventilazione
e il drenaggio. Tale occlusione può
essere causata da diversi fattori, il più frequente
è l’infiammazione della mucosa
nasale di natura infettiva (virale o batterica)
o allergica. Infatti casi replicati di infezione
acuta portano a ipertrofia della mucosa
dei seni, a sub-occlusione delle vie di
drenaggio e a infiammazione cronica. In
queste fasi bastano stimoli di insignificante
entità, quali freddo, fumo, assunzione
di alcolici, umidità, a scatenare un nuovo
episodio di tipo infiammatorio. Esistono
anche modificazioni anatomiche delle
strutture nasali che provocano la riduzione
del passaggio dell’aria e l’interruzione
del drenaggio delle secrezioni; tali alterazioni
evidenziano varianti anatomiche dei
turbinati medi, del setto o delle cellule etmoidali
che normalmente non danno segno
della loro presenza, ma in ben specificate
condizioni facilitano la comparsa di

sinusite: speroni del setto nasale, turbinati
medi ipertrofici, cellule etmoidali iperpneumatizzate.
La chiusura degli osti può
anche essere prodotta da neoformazioni
delle cavità nasali come i polipi.
I SINTOMI
I sintomi delle rinosinusiti senza degenerazione
polipoide della mucosa naso-sinusale
possono essere a loro volta suddivisi
in forme semplici e ipertrofiche. Nelle forme
semplici il dolore è sfumato, ma è di
lunga durata; inoltre il paziente riferisce un
senso di pesantezza alla fronte o all’occhio
e lateralmente al naso. Tuttavia il sintomo
prevalente è la secrezione muco-purulenta
cronica. Sono frequenti le riacutizzazioni
nei mesi invernali e il miglioramento nei
mesi estivi, soprattutto durante il soggiorno
in località marittime. Nelle forme ipertrofiche
l’aspetto ostruttivo predomina su
quello secretivo. La persistenza dell’ostruzione
si può aggravare con le negative ripercussioni
sugli organi vicini quali l’otite
media secretiva e le flogosi recidivanti delle
vie aeree inferiori. L’infiammazione a decorso
attenuato nella cavità sinusale può
determinare ipersecrezione di muco denso
con conseguente occlusione delle vie
naturali di drenaggio.
Nelle rinosinusiti croniche con poliposi naso-sinusale,
la crescita dei polipi nasali
provoca il blocco dello scambio di aria tra
il naso e i seni paranasali e le secrezioni
generate dai seni paranasali non drenano
più nel naso. In tal modo i seni paranasali
si riempiono gradualmente di muco; ciò
inibisce la normale ventilazione e sostiene
lo sviluppo di un ambiente con poco ossigeno.
Laddove vi sia scarsa ossigenazione
dei tessuti si riscontra un accresciuto rischio
di infezioni e maggior predisposizione
alla cronicizzazione della patologia.
Inoltre, la presenza di polipi nelle fosse nasali
impedisce parzialmente o totalmente
all’aria inspirata di arrivare alla fessura olfattiva:
ne deriva diminuzione o totale perdita
dell’olfatto, a cui spesso si accompagnano
disfunzioni del gusto. Il riacquisto
della percezione di odori e di sapori è tanto
più probabile, quanto prima venga effettuato
un corretto trattamento della poliposi
nasale. Naso chiuso, russamento e
alitosi sono fra i sintomi che più di frequente
portano il paziente all’osservazione
Controllo dei sintomi
in attesa di definire
l’indicazione chirurgica
e risoluzione della
sindrome rinosinusitica,
soprattutto agli esordi:
la duplice finalità
della terapia omeopatica
DI ITALO GRASSI
CONSIGLIERE SIOMI
DIAGNOSI E TERAPIA
Si basa sui sintomi e sui dati clinico-strumentali.
Test di funzionalità respiratoria,
che evidenziano l’esistenza di una reversibilità
pronta per risoluzione dello spasmo
bronchiale e una reversibilità a distanza
più o meno completa per eradicazione
della fonte di contaminazione batterica
rinosinusale. L’esame delle fosse nasali
con fibre ottiche realizzato in ambulatorio,
prima e dopo decongestione nasale,
evidenzia l’aspetto della mucosa, l’eventuale
presenza e i particolari delle secrezioni,
la presenza di polipi o altre modificazioni
anatomiche. È fattibile effettuare anche
l’esame colturale delle secrezioni al
fine di definire la natura dell’agente microbico,
riservandolo comunque nelle
forme resistenti alle terapie.
Il quadro radiologico dei seni paranasali
può mettere in evidenza: la velatura od
opacizzazione di una o più cavità, il versamento
essudativo con livello idro-aereo, la
presenza di masse solide polipose. Può
essere utile anche la necessità di uno studio
Tc senza mezzo di contrasto del massiccio
facciale per una esplorazione affidabile
delle cavità nasali e sinusali seguito
o meno da una Rm.
La terapia medica delle rinosinusiti croniche
si avvale di cure generali (vitamine e
sostanze iodo-arsenicali), di terapie termali
(crenoterapia sulfurea) e locali
(spray nasale), cortisonici e antistaminici
per via orale. Può limitare la crescita dei
polipi negli stadi più lievi della patologia,
ma non può essere risolutiva. Inoltre il
trattamento locale dell’allergia e della poliposi
nasale con spray nasali cortisonici,
se protratto a lungo, può produrre un ca-
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lo delle difese con maggiore sensibilità a
contrarre infezioni di batteri e funghi. Tale
è il motivo per cui è importante non affidarsi
in maniera esclusiva alle terapie con
cortisone e antistaminici.
La terapia chirurgica quindi rimane essenziale
e consiste nella toilette accurata del
seno interessato e nella creazione di
un’ampia via di drenaggio tra cavità sinusale
e fossa nasale. Per la poliposi nasale
la terapia più efficace si è rivelata indubbiamente
il laser. L’indicazione all’utilizzo
del laser, ancorché di altre tecniche chirurgiche,
compete al chirurgo otorinolaringoiatra,
previa valutazione diretta delle caratteristiche
e dell’estensione della poliposi
nasale. Nell’ambito della materia medica
omeopatica disponiamo di un considerevole
numero di medicinali che ne pongono
l’indicazione in base alla legge di similitudine.
La sindrome rinosinusitica è
un’entità nosologica che si manifesta
quando la flogosi delle prime vie aeree,
naso e cavità paranasali, compromette la
funzione e in parte lo stato immunitario
dell’intero albero tracheobronchiale fino a
instaurare una sindrome asmatiforme. Si
tratta quindi di un’affezione che interessa
il naso e l’albero tracheobronchiale, essendo
il naso la sede della noxa patogena
primitiva e i bronchi il bersaglio, e nella
quale la terapia dell’affezione bronchiale
non può prescindere o deve essere preceduta
dal trattamento della rinosinusite. In
questo caso la terapia omeopatica ha una
duplice finalità: il controllo della sintomatologia
nell’attesa di definire l’indicazione
chirurgica e la risoluzione della sindrome
rinosinusitica, soprattutto agli esordi, con
un’adeguata terapia di terreno. Possiamo
classificare i medicinali omeopatici secondo
il seguente schema: medicinali del focus
sinusale, medicinali dell’ostruzione
bronchiale e medicinali di terreno per la
cura delle poliposi.
dello specialista otorinolaringoiatra.
MEDICINALI DEL FOCUS SINUSALE
Hydrastis canadensis: secrezioni mucopurulente
vischiose e aderenti, che colano
lungo la parete posteriore del faringe;
ostruzione nasale peggiorata in una camera
calda; secrezioni dense, tenaci, vischiose
e filanti a livello nasale; rinorrea posteriore;
dolore a livello dei seni frontali; tosse
secca con raucedine ed espettorazione di
piccole quantità di muco giallo verdastro. >
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Posologia: 9 CH, 5 granuli per due volte
al giorno, diradando in base al miglioramento.
Kali bichromicum: secrezione simile alla
precedente, ma più vischiosa, che si solidifica
in tappi di consistenza duro-elastica;
presenti striature ematiche; dolore
puntiforme lancinante, dolore alla radice
del naso, aggravato dal blocco delle secrezioni;
presenza di muco giallo o giallo-verdastro,
denso, ematico, con formazione
di croste aderenti; scolo retro
nasale; tosse; peggioramento con il freddo,
miglioramento con il caldo.
Posologia: 9 CH, 5 granuli per due volte
al giorno, diradando in base al miglioramento.
Kali sulfuricum: secrezioni nasali di colore
vario; ostruzione nasale che peggiora
con il calore; perdita di gusto e odorato;
tosse produttiva con espettorazione
difficoltosa. Corizza con rinorrea giallastra
o giallo verdastra, perdita dell’odorato.
Bronchiti catarrali, tosse accompagnata
da espettorato giallastro.
Posologia: 9 CH, 5 granuli per due volte
al giorno, diradando in base al miglioramento.
Pulsatilla: rinorrea e tosse muco-purulenta
diurna, ostruzione nasale secca notturna;
presenza di uno stato catarrale con secrezioni
giallastre o giallo-verdastre, abbondanti,
dense, non irritanti. Naso secco e
ostruito notturno e rinorrea diurna. Corizza
con perdita del gusto e dell’odorato. Raucedine
che aggrava in una stanza calda.
Tosse secca di notte, grassa e abbondante
di giorno. Peggioramento con il caldo, in
una camera calda, prima e durante le mestruazioni;
miglioramento all’aria aperta.
Posologia: 9 CH, 5 granuli per due volte
al giorno, diradando in base al miglioramento.
MEDICINALI DELLA BRONCO-OSTRUZIONE
Antimonium tartaricum: presenza di ipersecrezione
mucosa; dispnea accentuata
con battito delle ali del naso; espettorazione
con grande quantità di muco difficile
da espettorare. La lingua è coperta da
una patina bianca, c’è pallore e prostrazione.
Peggiora con il calore e stando
sdraiati; migliora espettorando.
Posologia: 5 CH, 5 granuli due volte al giorno,
diradando in base al miglioramento.
Ipeca: presenza di ipersecrezione e spa-
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smo; tosse spasmodica con soffocamento
dovuto ad accumulo di muco
bronchiale; sensazione di costrizione al
petto e nausea; peggiora con il movimento,
all’aria aperta e con il freddo; migliora
con il riposo e il calore. La lingua è
pulita e non c’è sete. Possono essere
contemporaneamente presenti epistassi,
vomito e scialorrea.
Posologia: 7 CH, 5 granuli per due volte
al giorno, diradando in base al miglioramento.
Kali carbonicum: prevale lo spasmo; dispnea
che aggrava dalle 2 alle 4 del mattino,
in clinostatismo e con il freddo, mentre
migliora seduto; il catarro è espulso in
piccole masserelle grigiastre. Il malato
presenta astenia generale, irritabilità e
ipersensibilità ai rumori.
Posologia: 15 CH, 5 granuli per due volte
al giorno, diradando in base al miglioramento.
Blatta orientalis: crisi broncospastiche
con importante componente ipersecretiva;
dispnea con notevole ingombro catarrale,
che migliora espettorando.
Posologia: 9 CH, 5 granuli per due volte
al giorno, diradando in base al miglioramento.
Sambucus nigra: crisi laringo-broncospastica
con tosse abbaiante notturna e
ostruzione nasale pressoché completa;
copiosa sudorazione; peggioramento dei
sintomi intorno alle 24; vi è dispnea
asmatiforme, tosse soffocante laringea.
Peggioramento alle ore 24 e in clinostatismo;
migliora seduto; in concomitanza vi
è ostruzione nasale, raucedine, sudorazione
intensa.
Posologia: 9 CH, 5 granuli per due volte
al giorno, diradando in base al miglioramento.
MEDICINALI DEL TERRENO
PER LA CURA DELLE POLIPOSI
La poliposi nasale, come ogni altra forma
di poliposi, è considerata in omeopatia
una espressione di tipo “sicotico”, manifestandosi
come un’affezione a lento sviluppo
al pari di verruche, condilomi, cisti, fibromi,
noduli. È soprattutto nelle recidive
e nella profilassi di nuove formazioni polipoidi
che l’omeopatia trova le sue migliori
indicazioni. Ciò perché riesce a modificare
il “terreno” del paziente che è predisposto
alla produzione di formazioni sicoti-
che. Thuja, Medorrhinum, Natrum
sulphuricum, Calcarea carbonica sono i
rimedi che ricorrono con più frequenza
in questa affezione. In generale questi
medicinali sono utilizzati in base al livello
di similitudine, in un range di diluizioni
che varia dalla 15 CH alla 200 CH.
Natrum sulphuricum: pazienti freddolosi,
sensibili all’umidità, con episodi persistenti
di rinorrea; morfologia caratteristica:
individui corpulenti, adiposi, con i tessuti
infiltrati di cellulite specie a livello di
addome, natiche e cosce. Questi soggetti
presentano infiammazioni della mucosa
Orl e polipi a livello nasale; le secrezioni
sono acquose, giallo-verdastre, dense,
spesso irritanti; la broncorrea è abbondante
e peggiora con l’umido. Vi è dispnea
aggravata dall’umidità o al mare.
Thuja occidentalis: pazienti con ossessioni
e idee fisse fino alla mania, con obesità
tronculare, alterazione degli annessi cutanei,
presenza di sudorazione; la cute è
seborroica con varicosità sulle ali del naso.
Rinofaringiti, angine, bronchiti croniche,
con iperproduzione catarrale, con
secrezioni spesse e gialle o giallo-verdastre
di odore rancido, brucianti, ipertrofia
adeno-tonsillare, poliposi nasale. Sinusite
cronica e gocciolamento retronasale di
catarro denso, escare e croste sul setto
nasale, ulcere del setto. Rinite stagionale,
allergica. Asma.
Medorrhinum: soggetto reumatico che
ha sensazione di rigidità o di contusione a
livello articolare; a livello Orl presenta rinite
e sinusite cronica che spesso inizia dall’infanzia,
gocciolamento di catarro retronasale
cronico, poliposi nasale, otite media
cronica, raschiamento continuo della
gola, bronchiti croniche e recidivanti, dispnea
migliorata in posizione genu-pettorale,
asma che inizia dall’infanzia. Aggravamento
dei sintomi di giorno e con il
freddo; miglioramento verso sera, in riva
al mare, con il movimento continuo.
Calcarea carbonica: soggetti brevilinei
con tendenza all’obesità; l’aspetto è
“quadrato”, testa grossa, collo corto, arti
corti rispetto al tronco, addome globoso,
mani quadrate. Tonsilliti recidivanti, polipi
nasali, riniti recidivanti, bronchiti che
aggravano in inverno, asma, enfisema.
Indicato soprattutto nei bambini con
ipertrofia adeno-tonsillare e negli adulti
con poliposi nasale.