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Maggio - numero trentaquattro - Università degli studi di Cagliari.

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14<br />

D<br />

“<br />

Numero 34<br />

maggio 2006<br />

Una regione da favola<br />

Gli splendori dell’isola nell’ultimo <strong>numero</strong> <strong>di</strong> Bell’Italia<br />

ai sapori perduti ai sussurri del passato con<br />

uno sguardo alle spiagge da film. Un intreccio<br />

suadente. E non mancano le feste, le idee e<br />

gli itinerari inconsueti: ad esempio, nel cuore della<br />

Marmilla. In breve, un no deciso ad un’isola<br />

tutta sagre e calette da sballo. Beninteso, Bell’Italia<br />

Sardegna racconta anche quelle. Ma il taglio<br />

della rivista della Giorgio Mondadori è <strong>di</strong>verso. O<br />

meglio, il racconto che si snoda sul <strong>numero</strong><br />

da qualche giorno in e<strong>di</strong>cola, segue<br />

schemi che incuriosiscono. E regalano<br />

scenari ricchi <strong>di</strong> emozioni.<br />

Il tutto con<strong>di</strong>to da<br />

una scelta fotografica <strong>di</strong><br />

prim’or<strong>di</strong>ne. “Sono ancora<br />

possibili scoperte a proposito<br />

<strong>di</strong> Sardegna?” si chiede<br />

il <strong>di</strong>rettore Luciano Di Pietro.<br />

La risposta è sì. “Perché<br />

parliamo <strong>di</strong> una regione “classica”.<br />

Come I fratelli Karamazov<br />

o Madame Bovary: rileggendoli<br />

è sempre possibile fare nuove scoperte”. E<br />

sia. La navigazione in battello sul Flumendosa è<br />

una <strong>di</strong> queste. Così come affrontare le collinette<br />

del Gerrei con lo squad, moto a quattro ruote, o<br />

percorrere le tappe dei vari festival letterari. Un<br />

approccio nuovo per svelare un’isola nascosta.<br />

“Una meta che non può deludere” aggiunge Di<br />

Pietro. Ed è così. Bell’Italia apre con un servizio<br />

sui musei. Una scelta per nulla casuale se la Sardegna<br />

con i suoi sette mila nuraghe, viene chiamata<br />

“museo a cielo aperto”. Il filo adatto per con<strong>di</strong>videre<br />

il viaggio <strong>di</strong> David H. Lawrence: in treno.<br />

Un convoglio d’epoca, con tanto <strong>di</strong> locomotiva a<br />

vapore, che si inerpica sugli scorci più caratteristici<br />

dell’entroterra. A seguire, “la montagna segreta”<br />

nel Supramonte, le spiagge che hanno ospitato, e<br />

ospitano, gran<strong>di</strong> star e produzioni cinematografi-<br />

Il piacere della lettura<br />

Orgogliosi <strong>di</strong> non leggere mai un libro”.<br />

È il titolo della brochure <strong>di</strong>stribuita al pubblico<br />

del Salone del libro <strong>di</strong> Torino nell’e<strong>di</strong>zione<br />

del 1996, contenente i risultati della ricerca<br />

motivazionale svolta da Astra per conto dell’AI-<br />

PE nel <strong>di</strong>cembre 1995. La scrittrice e bibliotecaria<br />

della Marciana <strong>di</strong> Venezia Annalisa Bruni lo<br />

cita nel suo articolo sulla promozione della lettura<br />

pubblicato sulla rivista telematica Vibrisse,<br />

riproposto nel suo sito web (www.annalisabruni.it).<br />

Questa ricerca, nel suo risultato ai limiti<br />

del paradosso, rivela da parte <strong>degli</strong> intervistati “l’identificazione<br />

della lettura <strong>di</strong> libri con l’assenza <strong>di</strong><br />

piacere, anzi spesso con la sua negazione” e che, come<br />

scrive la Bruni, associa alla lettura la fatica,<br />

fatica senza senso, senza significato e senza <strong>di</strong>rezione.<br />

Si evidenzia, da parte loro, la contrapposizione<br />

tra lettura e socialità e “il non leggere libri<br />

… viene riven<strong>di</strong>cato dai più come scelta, ad un<br />

tempo consapevole e positiva, come opzione edonistica,<br />

socializzante, utile”. Insomma, per queste<br />

persone ‘la pratica val più della grammatica’, come<br />

avrebbero detto i nostri nonni. (i.s.)<br />

che: Lello Caravano firma un pezzo sui capolavori<br />

naturali abituali scenari <strong>di</strong> film e sceneggiati. E<br />

non manca un tuffo nell’enogastronomia più genuina:<br />

per la gioia delle buone forchette, largo ai<br />

sacerdoti dei fornelli isolani. E spazio agli antichi<br />

sapori del Sassarese, come le pagnotte <strong>di</strong> Osilo e il<br />

pane “zichi” <strong>di</strong> Bonorva. Cibo e fiera del gusto.<br />

Con un insieme <strong>di</strong> schede <strong>di</strong> servizio: Bell’Italia<br />

Sardegna offre recapiti <strong>di</strong><br />

alberghi, bed&breakfast,<br />

pro loco, agenzie <strong>di</strong> viaggi,<br />

boutique ed empori specializzati,<br />

operatori del tempo libero,<br />

dello sport e dell’intrattenimento,<br />

enti e associazioni.<br />

Ed è comodo per i visitatori<br />

anche il calendario dei<br />

maggiori appuntamenti<br />

culturali e religiosi. Tra<br />

queste ultimi, la Festa <strong>di</strong> Sant’Efisio, il<br />

martire guerriero venerato nel capoluogo: l’Unesco<br />

ha <strong>di</strong> recente inserito la sagra tra le bellezze<br />

dell’umanità. Insomma, un viaggio tra sacro e<br />

profano. Tra le novità, l’arrampicata a Cala <strong>di</strong> Luna,<br />

il turismo religioso, le canoe sul lago Mulargia,<br />

gli <strong>stu<strong>di</strong></strong> su Foresta Burgos e il nuraghe Costa.<br />

Ma anche città come Quartu e Carbonia riviste<br />

da un’angolatura intrigante, suggestivi siti-museo<br />

come Casa Steri a Sid<strong>di</strong>, le ricerche <strong>degli</strong> stilisti il<br />

girotondo a cavallo della Barbagia. In sintesi, una<br />

rivista utile e agile da sfogliare. Coor<strong>di</strong>nati da Aldo<br />

Brigaglia, i pezzi sono <strong>di</strong> Daniele Casale, Ornella<br />

D’Alessio, Emanuele Dessì, Walter Falgio,<br />

Emiliano Farina, Laura Floris, Giovanni Antonio<br />

Lampis, Mimma Marcialis, Patrizia Mocci,<br />

Edoardo Pisano. E le foto? Per tutte, quella in copertina<br />

dell’isola <strong>di</strong> Budelli: un felice scatto <strong>di</strong><br />

Gianmario Marras. Ottimo per esaltare una delle<br />

regione più belle al mondo.<br />

unitn. Da Kierkegard<br />

a Vàclav Klaus<br />

Sull’ultimo <strong>numero</strong> del perio<strong>di</strong>co<br />

dell’ateneo <strong>di</strong> Trento<br />

Festeggia in prima<br />

i 150 anni<br />

dalla morte <strong>di</strong><br />

Kierkegard e il<br />

titolo <strong>di</strong> “professore<br />

onorario”<br />

insignito al presidente<br />

della Repubblica<br />

Ceca,<br />

Vàclav Klaus. UniTn, perio<strong>di</strong>co dell’università<br />

<strong>di</strong> Trento <strong>di</strong>retto da Enzo Rutigliano e Antonio<br />

Scaglia, racconta nel suo formato tabloid la<br />

vita <strong>di</strong> un ateneo in continuo fermento. All’interno,<br />

i servizi sull’istituzione dei <strong>di</strong>partimenti<br />

<strong>di</strong> Filosofia, storia e beni culturali e <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong><br />

letterari, linguistici e filologici. Da segnalare<br />

anche “Una sanità sostenibile”, un ampio servizio<br />

sul recente Forun nazionale sulla valutazione<br />

delle tecnologie sanitarie.<br />

In <strong>di</strong>fesa della lingua sarda<br />

Un saggio sulla politica linguistica<br />

“Guvernare cun sa limba. Fainas,<br />

ideas, analizos e propostas pro sa<br />

polìtica limbìstica”, è una raccolta<br />

<strong>di</strong> saggi scritta in sardo che affronta<br />

le principali tematiche della<br />

politica linguistica isolana.<br />

L’autore è Giuseppe Corongiu,<br />

41 anni, rappresentante del movimento<br />

che in questi ultimi anni ha rilanciato e<br />

<strong>di</strong>feso la lingua <strong>di</strong> identità storica dell’isola. La scommessa<br />

dell’autore sta nel legare la questione <strong>di</strong> “sa<br />

limba” con la modernità. Il volume è una sorta <strong>di</strong><br />

guida nel complesso labirinto delle tematiche della<br />

lingua sarda in un sardo me<strong>di</strong>o, facile, semplice,<br />

moderno e non ampolloso. L’ufficialità del sardo,<br />

la questione della sua scrittura, l’identità come<br />

scelta democratica, il rifiuto dell’etnia basata sui legami<br />

<strong>di</strong> terra e sangue, l’unificazione della lingua,<br />

i mezzi <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> massa sono solo alcuni<br />

dei temi affrontati. L’e<strong>di</strong>tore è Condaghes, già impegnato<br />

da tempo in questo settore. Il taglio è moderno<br />

e deciso. I contenuti non<br />

sono solo per specialisti, ma mirano<br />

alla <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> idee,<br />

analisi e soluzioni. L’autore, che<br />

oggi sostiene sa Limba Sarda Comuna,<br />

sperimenta <strong>di</strong>verse varietà<br />

del sardo. Recentemente è stato<br />

nominato rappresentante della<br />

minoranza sarda presso la Con-<br />

Giuseppe Corongiu<br />

sulta delle comunità minoritarie del ministero <strong>degli</strong><br />

Affari regionali. Il ministero della Giustizia gli<br />

ha commissionato la traduzione dell’or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario. Ha fondato e presiede l’associazione<br />

Sòtziu Limba Sarda e <strong>di</strong>rige la rivista <strong>di</strong>gitale Diariulimba.<br />

La prefazione è a cura del linguista e poeta<br />

catalano Carles Duarte Montserrat. In appen<strong>di</strong>ce<br />

la riproduzione dei primi atti pubblici redatti in sardo<br />

all’indomani della approvazione della legge del<br />

bilinguismo alla fine <strong>degli</strong> anni novanta e una mini<br />

rassegna stampa. Le tematiche care all’autore presenti<br />

nel libro ci sono tutte: il federalismo nazionalitario,<br />

il rifiuto della nazionalità “etnica” basata<br />

sui legami <strong>di</strong> terra e sangue, l’apertura della questione<br />

sarda al pensiero ecologista più intelligente,<br />

il rapporto tra la minoranza sarda e lo stato italiano,<br />

i problemi causati alla minoranza sarda dalla<br />

delimitazione territoriale prevista dall’articolo 3 della<br />

legge 482/99, il <strong>di</strong>fficile rapporto tra la lingua e<br />

le istituzioni pubbliche sarde, l’impiego della lingua<br />

sarda negli atti ufficiali, il problema dell’unificazione<br />

e della standar<strong>di</strong>zzazione, la <strong>di</strong>scriminazione<br />

del sardo nei mass me<strong>di</strong>a.<br />

SISSA, cultura e valutazione<br />

Su Sissanews, bimestrale <strong>di</strong><br />

informazione della Scuola<br />

internazionale superiore <strong>di</strong><br />

<strong>stu<strong>di</strong></strong> avanzati, l’e<strong>di</strong>toriale del<br />

<strong>di</strong>rettore Stefano Fantoni<br />

punta l’in<strong>di</strong>ce sul Comitato<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo per la valutazione<br />

della ricerca e sulla cultura<br />

della valutazione. All’interno<br />

un servizio <strong>di</strong> Piero<br />

Tosi sull’autonomia e la qualità.

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