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QUADRO PRIMO<br />
IN SOFFITTA 1<br />
«… Mimì era una graziosa ragazza che doveva particolarmente<br />
simpatizzare e combinare con gli ideali<br />
plastici e poetici di Rodolfo. Ventidue anni; piccola,<br />
delicata… Il suo volto pareva un abbozzo di<br />
figura aristocratica; i suoi lineamenti erano d’una finezza<br />
mirabile…<br />
Il sangue della gioventù scorreva caldo e vivace nelle<br />
sue vene e coloriva di tinte rosse la sua pelle trasparente<br />
dal candore vellutato della camelia…<br />
Questa beltà malaticcia sedusse Rodolfo… Ma quello<br />
che più lo rese innamorato pazzo di madamigella<br />
Mimì furono le sue manine che essa sapeva, anche<br />
tra le faccende domestiche, serbare più bianche di<br />
quelle della dea dell’ozio».<br />
Ampia finestra dalla quale si scorge una distesa di<br />
tetti coperti di neve. A sinistra, un camino. Una tavola,<br />
un letto, un armadio, quattro sedie, un cavalletto<br />
da pittore con una tela sbozzata ed uno sgabello: I libri<br />
sparsi, molti fasci di carte, due candelieri. Uscio nel<br />
mezzo, altro a sinistra.<br />
[SCENA PRIMA]<br />
(RODOLFO guarda meditabondo fuori della finestra.<br />
MARCELLO lavora al suo quadro: «Il passaggio del<br />
Mar Rosso», con le mani intirizzite dal freddo e che<br />
egli riscalda alitandovi su di quando in quando, mutando,<br />
pel gran gelo, spesso posizione)<br />
MARCELLO II<br />
Questo Mar Rosso – mi ammollisce e assidera 1a<br />
come se addosso – mi piovesse in stille.<br />
1 Tutto il quadro iniziale della Bohème è un esempio compiuto dell’intento di evadere dalle costrizioni dell’opera<br />
divisa in arie, duetti e concertati rimanendo all’interno della propria tradizione, per creare un organismo unitario<br />
e coerente. Puccini si era proposto di trattare un’azione legata al quotidiano, e al tempo stesso conquistare<br />
un livello narrativo più alto mediante il concatenarsi delle situazioni, comunicando per metafora l’idea di un<br />
mondo in cui il tempo fugge, e di cui la giovinezza è protagonista. Per fissare un ritratto individuale e collettivo<br />
del gruppo di artisti squattrinati coordinò in scioltezza diversi parametri: estese melodie liriche, agili cellule motiviche,<br />
tonalità in funzione semantica, colori lucenti e vari in orchestra. Il telaio dell’azione poggia comunque su<br />
temi che animano i diversi episodi in cui i protagonisti rivelano il proprio carattere. Guardando alla tecnica narrativa,<br />
l’avvio della Bohème ci consente altresì di verificare come Puccini, messi da parte i wagnerismi di Manon<br />
Lescaut, andasse prendendo le dovute distanze dall’autore tedesco, configurando un suo mondo peculiare. Evitò,<br />
ad esempio, di dare una connotazione univoca alle melodie, per ricavare ulteriore funzionalità drammatica<br />
tramite rimandi polivalenti, ricorrendo frequentemente a strutture intervallari, o a schemi metrici, che apparentano<br />
motivi a prima vista irrelati. Le prime cinque scene, dedicate alla vita in gruppo dei quattro amici, sono concepite<br />
come un unico organismo formale e drammatico ripartito in quattro sezioni (1. sc. I e II; 2. sc. III; 3. sc. IV;<br />
4. sc. V), determinate da una logica musicale aderente alle ragioni del dramma.<br />
I «un armadietto, una piccola libreria, quattro sedie, un cavalletto da pittore, un letto:».<br />
II Aggiunta: «(seduto, continua a dipingere)».<br />
1a In questo inizio (Allegro vivace – , Do ) ogni personaggio è caratterizzato da un tema specifico, salvo Marcello.<br />
Il motivo iniziale (es. 1), che prende avvio al grave da fagotti, celli e contrabbassi e si propaga rapidamente<br />
guadagnando nel giro di dieci battute il cielo della quinta ottava, frammentato in tutte le sezioni, si lega invece<br />
alla vita di bohème, come dimostra una visione d’insieme dell’opera:<br />
ESEMPIO 1 (I, bb. 1-7)