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boheme (La) - Teatro La Fenice

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PICCOLE DONNE CRESCONO. NOTE, SOLE E AMORI DAI CANTI DI PUCCINI ALLA BOHÈME<br />

presa. 3 Le prime vittime di ‘rifrittura’ saranno tre pagine scritte da Puccini tra il 1882 e<br />

il 1883, durante gli anni della formazione milanese: Salve Regina SC 39, Storiella d’amore<br />

SC 40 e Ad una morta! SC 41. Tutte su versi dalle Melodie per canto del librettista di<br />

Aida, Antonio Ghislanzoni, che erano allora fresche di stampa, ed avevano goduto – nel<br />

giro di un solo anno – d’una «seconda edizione accresciuta e corretta». 4 Non saranno<br />

pochi, i compositori che negli anni a venire decideranno di infilarci le mani.<br />

Puccini riserverà i prelievi dal Salve Regina (un <strong>La</strong>rgo religioso) e dalla romanza<br />

Ad una morta! ai primi passi del suo teatro: Le Villi ed Edgar. Toccherà invece a Storiella<br />

d’amore venire ‘ricucinata’ per la nostra Bohème. E dunque, è questa pagina che<br />

guarderemo più da vicino.<br />

Sotto il nuovo titolo pucciniano si celano i versi di Noi leggevamo insieme, pubblicati<br />

da Ghislanzoni già nella prima edizione delle sue Melodie. In tutto, sei strofette<br />

di chiara matrice librettistica, come peraltro le Melodie in genere (secondo le parole<br />

programmatiche dell’introduzione, «umili versi» pensati «per fecondare delle sublimi<br />

melodie», secondo «la strada antica»): 5<br />

Noi leggevamo insieme<br />

un giorno per diletto<br />

una gentile istoria<br />

piena di mesti amor;<br />

e senza alcun sospetto<br />

ella sedeami a lato,<br />

sul libro avventurato<br />

intenta il guardo e il cor.<br />

L’onda de’ suoi capelli<br />

il volto a me lambìa,<br />

eco alla voce mia<br />

facean i suoi sospir.<br />

Gli occhi dal libro alzando<br />

nel suo celeste viso,<br />

io vidi in un sorriso<br />

riflesso il mio desir.<br />

3 Chi scrive ne ha curato recentemente un’edizione critica, in collaborazione con il Centro studi Giacomo Puccini<br />

e la Fondazione Giacomo Puccini, alla quale faremo riferimento nelle pagine che seguono (GIACOMO PUCCINI,<br />

«Canti»: musica per voce e pianoforte, a cura di Riccardo Pecci, Stuttgart, Carus Verlag, 2010). L’edizione presenta<br />

significative novità e varianti (cfr. Introduzione, pp. 9-13) rispetto a quella curata alla fine degli anni Ottanta<br />

da MICHAEL KAYE (The Unknown Puccini: A historical perspective on the songs, including little-known music<br />

from «Edgar» and «<strong>La</strong> rondine», with complete music for voice and piano, New York-Oxford, Oxford University<br />

Press, 1987). Il volume di Kaye resta ad oggi la fonte più ricca di informazioni sulla musica pucciniana per<br />

voce e pianoforte, da integrare ora con le schede di DIETER SCHICKLING, Giacomo Puccini. Catalogue of the Works,<br />

Kassel, Bärenreiter, 2003 (cui fa riferimento la sigla SC).<br />

4 ANTONIO GHISLANZONI, Melodie per canto, Milano, Perussa e Quadrio, 1881; Emilio Quadrio, 1882 2 . Puccini<br />

mise in musica anche una quarta poesia dalla stessa raccolta (Melanconia SC 38); di questa composizione ci<br />

sono tuttavia note solo alcune battute.<br />

5 GHISLANZONI, Melodie cit. (1881), p. 11.<br />

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