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DUE BOHÈME A VENEZIA<br />
In possesso della preg. v. d’ieri premettiamo i dovuti ringraziamenti per la confidenza che ci dimostrate.<br />
Sapete di poter contare su tutta la ns. discrezione nonché sulla ns. franchezza nel rispondervi. Tra il n. I<br />
e il n. II, noi non esitiamo a dare la preferenza al n. II. Ne conosciamo tutti i difetti, che non sono pochi,<br />
ma bisogna riconoscerne i pregi che sono: la cassa sempre ben fornita ed un’abilità non comune nel condurre<br />
un’impresa. E tanto è vero che noi ad occhi chiusi affidiamo al n. II qualunque nuovo spartito potendo<br />
avere la certezza che non ci si lascerà nulla da desiderare. Daremmo quindi volentieri al n. II Bohème<br />
e Crepuscolo anche dandosi l’A. Chénier. Il n. I trovasi ora in condizioni finanziare tutt’altro che<br />
liete; noi certo non gli affideremmo la Bohème, perché in prevenzione non saremmo sicuri di poter ottenere<br />
tutte le necessarie garanzie artistiche. 4<br />
Fuori della riservatezza allora preziosa, oggi identifichiamo in Piontelli l’impresario n. I, e nella<br />
agenzia Angelo Villa (legata a doppio filo con il <strong>Teatro</strong> Dal Verme di Milano) l’impresario n. II, al<br />
quale andava la simpatia e la stima di Ricordi.<br />
Passarono ancora pochi giorni, verrebbe da dire poche ore, e Faustini si rivolse nuovamente<br />
a Ricordi proponendo una nuova candidatura, quella di G. Avigdor e figli; Ricordi rispose<br />
così:<br />
la nuova impresa nominataci gode realmente le nostre simpatie, essendo formata di persone oneste e<br />
qualcuna abbastanza danarosa. […] Certo è che si avesse a dare <strong>La</strong> bohème noi saremmo molto rigorosi<br />
nella scelta degli artisti e del direttore d’orchestra; imporremmo che Bohème passasse dopo<br />
Chénier. Non troviamo che converrebbe ridare Aida già troppo ed anche recentemente sfruttata. Ottima<br />
idea quella di ridare Asrael e tanto più avendosi Mariacher. Consiglieremmo di scritturare la sig.<br />
Pandolfini che oltre all’opera di Franchetti potrebbe eseguire anche <strong>La</strong> bohème, essendo essa una delle<br />
migliori Mimì. 5<br />
Conoscendo o meno queste trattative, anche Carlo d’Ormeville per conto della Agenzia Gazzetta<br />
dei Teatri il 7 settembre fece la sua proposta ufficiale, con <strong>La</strong> bohème (recte: Vie de Bohème)<br />
di Leoncavallo.<br />
Le cose andarono poi così: la stagione primaverile 1897 accostò Werther e <strong>La</strong> bohème di Leoncavallo;<br />
se il primo non ottenne un grande successo, possiamo invece verificare nei borderò teatrali<br />
una discreta presenza per <strong>La</strong> bohème.<br />
Per la stagione di carnevale 1897-1898 era sempre in pista l’agenzia teatrale Falstaff Melodrammatico<br />
di Angelo Villa, che vantava contatti privilegiati con il tenore Michele Mariacher e<br />
che per tutti i primi giorni del luglio 1897 si propose di continuo alla direzione del teatro, forte di<br />
questo rapporto: è proprio per la presenza di una voce tanto prestigiosa che Asrael di Franchetti<br />
e Il profeta di Meyerbeer vennero proposti e riproposti:<br />
Si assumerebbe l’obbligo di allestire col massimo decoro e con artisti di approvata fama n. 3 grandiose<br />
opere: Asrael del M.° Franchetti, Profeta ed altra da scegliersi di comune accordo come ad esempio la<br />
riproduzione della Bohème di Puccini, sempre però che codesta on.le Direzione la trovi conveniente. Le<br />
rappresentazioni a darsi non saranno meno di 30 (trenta). Gli artisti finora stabiliti sono il celebre tenore<br />
comm.r Michele Mariacher e la celebre prima donna mezzo soprano Guerrini Virginia. 6<br />
Michele Mariacher, che in quei giorni era a Buenos Aires, era evidentemente in stretti rapporti di<br />
amicizia con Villa, che nel rivolgersi a Faustini lo citava chiamandolo per nome:<br />
4 Ivi, in data 4 giugno 1896, a firma di Tornaghi.<br />
5 Ivi, in data 19 giugno 1896, sempre a firma di Tornaghi.<br />
6 Archivio Storico del <strong>Teatro</strong> <strong>La</strong> <strong>Fenice</strong>, Buste Spettacoli, n. 481.<br />
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