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boheme (La) - Teatro La Fenice

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BIBLIOGRAFIA<br />

Con il volgere del nuovo decennio l’approfondimento critico entrò nella sua fase più matura.<br />

<strong>La</strong> fondazione dell’Istituto di studi pucciniani nel 1979, da parte dalla nipote del compositore, fu<br />

una delle prime manifestazioni concrete di un rinnovato interesse degli studi in funzione della circolazione<br />

delle opere: i «Quaderni pucciniani», organo editoriale dell’Istituto (silente da più d’un<br />

decennio), 18 hanno finora ampliato la corrispondenza pubblicata e analizzato in modo ampio, ma<br />

discontinuo, alcune delle sue opere. <strong>La</strong> tappa successiva fu la creazione nel 1989 del Puccini Research<br />

Center a Berlino per opera di Jürgen Maehder, che aveva già organizzato anche i due primi<br />

congressi internazionali a Torre del <strong>La</strong>go nel 1983 e 1984. 19 Un altro proficuo sviluppo nei primi<br />

anni Ottanta fu infine la crescente consapevolezza dell’importanza della messinscena nel<br />

processo delle numerose rielaborazioni e revisioni pucciniane, come avevano dimostrato le rappresentazioni<br />

di Madama Butterfly nella sua versione originale al <strong>Teatro</strong> <strong>La</strong> <strong>Fenice</strong> nel 1982 e<br />

quella di Turandot con la prima versione del finale composto da Alfano l’anno successivo alla Royal<br />

Opera House di Londra.<br />

Gli ultimi vent’anni hanno visto un proliferare senza precedenti di contributi pucciniani che<br />

hanno esplorato ogni ambito di indagine. Le due ricorrenze commemorative del 1994 e 2008 – rispettivamente<br />

settantesimo anniversario della morte e centocinquantesimo anniversario della nascita<br />

del compositore –, hanno fornito l’occasione per l’organizzazione di due importanti convegni<br />

internazionali di studi, 20 mentre nel 1996 è stato fondato il Centro studi Giacomo Puccini per<br />

opera di un gruppo di prominenti studiosi pucciniani. Attiva in campo bibliografico attraverso il<br />

periodico «Studi pucciniani», 21 la dinamica istituzione ha tra i suoi principali obiettivi la diffusione<br />

della conoscenza della vita e delle opere del compositore grazie anche all’utilizzo della tec-<br />

18 L’ultimo numero («Quaderni pucciniani», VI, 1998) ospita le coloritissime Lettere di Giacomo Puccini ad<br />

Alfredo Caselli: 1891-1899, a cura di Simonetta Puccini.<br />

19 Esotismo e colore locale nell’opera di Puccini. Atti del I Convegno internazionale sull’opera di Puccini (Torre<br />

del <strong>La</strong>go, 6-8 agosto 1983), a cura di Jürgen Maehder, Pisa, Giardini, 1985; I libretti di Puccini e la letteratura<br />

del suo tempo (Torre del <strong>La</strong>go, 10-12 agosto 1984), atti non pubblicati. Di Jürgen Maehder si veda anche Die italienische<br />

Oper des ‘Fin de siècle’ als Spiegel politischer Strömungen im umbertinischen Italien, in Der schöne Abglanz.<br />

Stationen der Operngeschichte, a cura di Udo Bermbach e Wulf Konold, Berlin-Hamburg, Reimer, 1992,<br />

pp. 181-210 (il saggio analizza l’opera italiana di fine Ottocento legandola al contesto storico-politico nazionale).<br />

Per una disamina del panorama storico e intellettuale al tempo di Puccini si veda anche RUBENS TEDESCHI, Addio<br />

fiorito asil. Il melodramma italiano da Rossini al verismo, Milano, Feltrinelli, 1978 1 (Pordenone, Edizioni Studio<br />

Tesi, 1992 2 ), che attesta una concezione faziosa e superata del compositore, ma ancora viva in ambienti critici conservatori.<br />

20 Giacomo Puccini. L’uomo, il musicista, il panorama europeo. Atti del Convegno internazionale di studi su<br />

Giacomo Puccini nel 70° anniversario della morte (Lucca, 25-29 novembre 1994), a cura di Gabriella Biagi Ravenni<br />

e Carolyn Gianturco, Lucca, LIM, 1997. Del convegno del 2008, organizzato nei luoghi italiani più intimamente<br />

legati all’attività del musicista e articolato in quattro sessioni (1: Lucca, 23-25 maggio; 2-3: Torre del <strong>La</strong>go,<br />

4-6 luglio e 28-31 agosto; 4: Milano, 21-22 novembre), non sono stati ancora pubblicati gli atti. Degne di nota<br />

sono state in particolar modo le ultime due sessioni: la terza ha affrontato un soggetto finora mai discusso con sistematicità<br />

all’interno degli studi pucciniani, gli influssi e i rapporti tra l’opera del musicista e il cinema, mentre la<br />

quarta si è concentrata sulla complessa questione della tradizione editoriale delle partiture in vista dell’imminente<br />

debutto sulla scena editoriale dell’Edizione nazionale delle opere di Giacomo Puccini.<br />

21 «Studi pucciniani» (1, 1998; 2, 2000; 3, 2004). Il primo numero della rivista contiene la Bibliografia degli<br />

scritti su Giacomo Puccini (pp. 128-229), la più completa finora apparsa; aggiornamenti successivi sono stati introdotti<br />

nel secondo numero da LINDA B. FAIRTILE, Bibliografia degli scritti su Giacomo Puccini. Aggiornamenti<br />

1997-1999 (pp. 236-240). Nel terzo numero sono stati pubblicati invece gli esiti del convegno di studi convocato<br />

nel 2001 per approfondire l’indagine sulle forme dell’opera ai tempi di Puccini, «L’insolita forma». Strutture e processi<br />

analitici per l’opera italiana nell’epoca di Puccini. Atti del Convegno internazionale di studi (Lucca, 20-21<br />

settembre 2001) dedicati a Harold S. Powers, «Studi pucciniani», 3, 2004.<br />

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