boheme (La) - Teatro La Fenice
boheme (La) - Teatro La Fenice boheme (La) - Teatro La Fenice
122 ARGOMENTO-ARGUMENT - SYNOPSIS- HANDLUNG La sala del Teatro Regio di Torino in un’incisione ottocentesca. Il Regio ospitò le prime pucciniane della seconda versione delle Villi, di Manon Lescaut e della Bohème. riger ist, einigen sich die beiden Geliebten das Auseinandergehen auf April, «Die Zeit der Blüten», zu verschieben. Während sie sich entfernen bricht zwischen Marcello und Musetta ein heftiger Streit aus. VIERTER AKT In der gleichen Dachstube, in der das erste Bild der Oper spielte, sind Rodolfo und Marcello wieder allein. Traurig und entmutigt, denn beide haben sich von ihren Gefährtinnen getrennt, erzählen sie voller Sehnsucht von ihrem vergangenen Liebesglück. Danach kehrt der eine zur Malerei und der andere zum Dichten zurück, aber beider Gedanken gehen zu den abwesenden Geliebten. Colline und Schaunard erscheinen. Schaunard arrangiert ein heiteres Duell mit Colline, das von den beiden Freunden mit großem Gelächter begleitet wird. Aber die Heiterkeit der Gruppe wird vom Erscheinen Musettas unterbrochen, die mitteilt, dass Mimì, die ihr Ende ahnt, die Treppe heraufkommt. Mimì tritt ein und begrüßt die Freunde vergangener Zeiten. Marcello, dem klar geworden ist in welchem Zustand sie sich befindet, geht auf die Suche nach einem Arzt, während Musetta versucht ihre Ohrringe, und Schaunard seinen Mantel zu verkaufen, um mit dem Erlös die Medizin und den Arzt zu bezahlen. Allein geblieben, durchleben Rodolfo und Mimì nocheinmal das vergangene Glück, ihre erste Begegnung in der gleichen Dachstube und fühlen, dass sie sich immer noch zutiefst lieben. Von Glück erfüllt umschließt Mimì den Muff, den Musetta ihr geschenkt hat, und stirbt wie zum Schlummer gestreckt ohne Wehklagen, während Rodolfo die Geliebte ein letztes Mal umarmt.
Bibliografia a cura di Emanuele Bonomi Se c’è un musicista il quale sia di moda in tutte e cinque le parti del mondo e che ottenga il suffragio di ogni platea, questi è proprio Puccini. L’interesse che egli risveglia è, sopra tutto, un interesse di cronaca e di costumi; che è l’interesse tipico destato nel critico dai fatti della moda. Il Puccini poi ha anche le altre caratteristiche esterne dell’eroe di moda e, prima di ogni altra, quella di piacere sopra tutto al pubblico femminile. 1 Con queste violente e risentite affermazioni Fausto Torrefranca bollava nel 1912 lo strepitoso successo popolare che Puccini riscuoteva nei teatri europei come un semplice fenomeno di costume, dunque passeggero e destinato a durare poco. La previsione si rivelò, come ben sappiamo, del tutto errata, ma nella sua condanna senza appello erano espresse, anche se con toni di una brutalità verbale francamente insopportabili, posizioni in gran parte condivise all’interno del mondo musicale di allora. Agli occhi della critica Puccini esprimeva nel modo più compiaciuto i valori della ‘italietta’ borghese e sentimentale nel periodo immediatamente precedente allo scoppio del primo conflitto mondiale. La capacità del musicista di toccare le corde più profonde del pubblico e il suo insistere al limite del sadismo sulla progressiva e inevitabile distruzione delle sue delicate eroine venivano percepiti come sintomi della sua comunanza spirituale con un paese e una cultura che si volevano invece risollevare. Nonostante gli venisse riconosciuta una generica abilità nel delineare con mezzi puramente musicali l’ambientazione realistica e precisa della vicenda, così come nel confezionare isolati momenti lirici costruiti con notevole mestiere, si contestavano al musicista la superficialità del linguaggio e il suo affidarsi a collaudati meccanismi ad effetto per solleticare le pulsioni più elementari dello spettatore. L’attacco di Torrefranca non fermò, né incrinò il successo di Puccini, ma contribuì non poco alla scarsa fortuna critica del compositore: in Italia la sua opera era tacciata di provincialismo e di facile sentimentalismo, mentre all’estero se ne apprezzavano soprattutto le doti musicali. 2 Questa la situazione almeno fino al secondo dopoguerra. Le recensioni, i saggi e gli studi sulla figura 1 FAUSTO TORREFRANCA, Giacomo Puccini e l’opera internazionale, Torino, Bocca, 1912; si veda anche ALES- SANDRO COPPOTELLI, Per la musica d’Italia. Puccini nella critica del Torrefranca, Orvieto, Tipografia operaia, 1919. 2 Tra gli anni Trenta e Cinquanta la fortuna critica di Puccini fuori dai confini nazionali è testimoniata dalla pubblicazione di numerose biografie di valore. In lingua tedesca citiamo il testo densissimo di spunti critici di rilievo di RICHARD SPECHT, Giacomo Puccini. Das Leben, der Mensch, das Werk, Berlin, Hesse, 1931 (trad. ingl. di Catherine Alison Phillips: G. P.: The Man, His Life, His Work, New York-London, Knopf-Dent, 1933; rist. Westport (Conn.), Greenwood, 1970); FRANK THIESS, Puccini. Versuch einer Psychologie seiner Musik, Wien, Zsolnay, 1947; ALFRED BARESEL, Giacomo Puccini. Leben und Werk, Hamburg, Sikorski, 1954. Il primo profilo completo su Puccini e la sua musica scritto in lingua inglese è GUSTAV MAREK, Puccini, New York, Simon & Schuster, 1951 (contiene tra l’altro una serie di lettere inedite).
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<strong>La</strong> sala del <strong>Teatro</strong> Regio di Torino in un’incisione ottocentesca. Il Regio ospitò le prime pucciniane della seconda<br />
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VIERTER AKT<br />
In der gleichen Dachstube, in der das erste Bild der Oper spielte, sind Rodolfo und Marcello wieder<br />
allein. Traurig und entmutigt, denn beide haben sich von ihren Gefährtinnen getrennt, erzählen<br />
sie voller Sehnsucht von ihrem vergangenen Liebesglück. Danach kehrt der eine zur Malerei<br />
und der andere zum Dichten zurück, aber beider Gedanken gehen zu den abwesenden Geliebten.<br />
Colline und Schaunard erscheinen. Schaunard arrangiert ein heiteres Duell mit Colline, das von<br />
den beiden Freunden mit großem Gelächter begleitet wird. Aber die Heiterkeit der Gruppe wird<br />
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Mimì tritt ein und begrüßt die Freunde vergangener Zeiten. Marcello, dem klar geworden<br />
ist in welchem Zustand sie sich befindet, geht auf die Suche nach einem Arzt, während<br />
Musetta versucht ihre Ohrringe, und Schaunard seinen Mantel zu verkaufen, um mit dem Erlös<br />
die Medizin und den Arzt zu bezahlen. Allein geblieben, durchleben Rodolfo und Mimì nocheinmal<br />
das vergangene Glück, ihre erste Begegnung in der gleichen Dachstube und fühlen, dass sie<br />
sich immer noch zutiefst lieben. Von Glück erfüllt umschließt Mimì den Muff, den Musetta ihr<br />
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