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Le voci<br />
Pur essendo tra quelle più ambite del melodramma italiano, le<br />
parti vocali della Bohème non impongono cantanti straordinari,<br />
ma un gruppo preparato di professionisti, capace di recitare<br />
con disinvoltura e, soprattutto, ben amalgamato in tutte<br />
le sue componenti, magari con l’apporto di uno dei tanti grandi<br />
concertatori che hanno arricchito la storia esecutiva di questo<br />
capolavoro, da Toscanini a Karajan, Bernstein, fino a Carlos<br />
Kleiber. L’interprete di uno dei quattro ruoli maschili<br />
principali dev’essere consapevole che, oltre a rappresentare<br />
uno specifico carattere, incarna un tipo ideale ch’è metafora<br />
dell’arte e della cultura in alcuni tra i loro aspetti più significativi:<br />
la letteratura, la musica, la pittura e la filosofia. Ma deve<br />
anche sapere, e comunicare al pubblico, che l’azione celebra<br />
per metafora l’unione perfetta fra queste quattro componenti,<br />
un’armonia che non verrà mai meno, neppure di fronte alla<br />
miseria e alla catastrofe. <strong>La</strong> cultura rende dignitoso chi la pratica,<br />
al di là delle miserie quotidiane e di chi attenta alla sua<br />
stessa sopravvivenza: l’arietta commovente di Colline nel finale<br />
lo attesta al di là di ogni dubbio, e sono versi sui quali si dovrebbe<br />
riflettere di più.<br />
Il ruolo vocalmente più importante è quello di Mimì, per la<br />
quale Puccini scrive una parte da manuale per soprano lirico,<br />
estesa sulle due ottave classiche e senza particolari salti di registro.<br />
<strong>La</strong> grisette è un personaggio sfaccettato e particolarmente versato nel genere patetico,<br />
ma per nulla incline al comico, in armonia con la cattiva salute che ne mina l’esistenza<br />
sin dal suo ingresso nella soffitta. Invece Musetta, brillante donna di mondo, è<br />
normalmente affidata a un soprano lirico-leggero, a scapito della sua presenza nel finale,<br />
che tocca vertici drammatici notevoli e costringe la voce a orbitare lungamente nel<br />
registro grave. Se Musetta si trova pienamente a suo agio fra i tavoli di Momus, e intona<br />
con civetteria un brano memorabile come il valzer lento «Quando men vo», un<br />
vero concentrato della seduzione femminile autentica, Mimì è il respiro stesso della tragedia,<br />
a partire dal quadro terzo.