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LA BOHÈME – QUADRO QUARTO – IN SOFFITTA<br />
MIMÌ<br />
tu ancor mi parli!Ho tanto, tanto freddo…<br />
Se avessi un manicotto! Queste mani<br />
non si potranno dunque riscaldare<br />
mai più, mai più?… CCLXXX<br />
(Tossisce)<br />
RODOLFO (le prende le mani nelle sue riscaldandogliele)<br />
mai più, mai più?…Qui, nelle mie, ma taci!<br />
Il parlare ti stanca.<br />
MIMÌ<br />
Il parlare ti stanca.Ho un po’ di tosse!<br />
Ci sono avvezza.<br />
(Vedendo gli amici di Rodolfo, li chiama per nome:<br />
essi accorrono premurosi presso Mimì)<br />
Ci sono avvezza.Buon giorno, Marcello,<br />
Schaunard, Colline… buon giorno.<br />
Tutti qui, tutti qui<br />
sorridenti a Mimì.<br />
RODOLFO<br />
Non parlar, non parlare.<br />
MIMÌ<br />
Non parlar, non parlare.Parlo piano,<br />
non temere. CCLXXXI Marcello, date retta:<br />
è assai buona Musetta. CCLXXXII<br />
MARCELLO<br />
Lo so, lo so.<br />
(Porge la mano a Musetta)<br />
segue nota CCLXXIX<br />
103<br />
RODOLFO<br />
Lo so, lo so.Riposa.<br />
MIMÌ<br />
Tu non mi lasci?<br />
RODOLFO<br />
Tu non mi lasci?No!<br />
MUSETTA (si leva gli orecchini e li porge a Marcello)<br />
A te, vendi, riporta<br />
qualche cordial – manda un dottore!…<br />
(Marcello si precipita) CCLXXXIII<br />
qualche cordial – manda un dottore!…Ascolta!<br />
Forse è l’ultima volta<br />
che espresso ha un desiderio, poveretta!<br />
Pel manicotto io vo. – Con te verrò.<br />
MARCELLO (commosso)<br />
Sei buona, o mia Musetta.<br />
(Musetta e Marcello partono frettolosi)<br />
COLLINE (mentre Musetta e Marcello parlavano, si è<br />
levato il pastrano CCLXXXIV )<br />
Vecchia zimarra, senti, 6c<br />
io resto al pian, tu ascendere<br />
il sacro monte or devi.<br />
Le mie grazie ricevi.<br />
Mai non curvasti il logoro<br />
dorso ai ricchi, ai potenti,<br />
né cercasti le frasche<br />
dei dorati gingilli.<br />
SETTA (da parte agli altri tre) / Che ci avete in casa? / MARCELLO e COLLINE / Nulla! / (Schaunard osserva cautamente<br />
Mimì) / MUSETTA / Non caffè? Non vino? / MARCELLO (con grande sconforto) Nulla! Ah, miseria! / SCHAU-<br />
NARD (tristemente a Colline, traendolo in disparte) /!Fra mezz’ora è morta!».<br />
CCLXXX «Queste mie mani / riscaldare non si potranno / mai?…».<br />
CCLXXXI Aggiunta: «(Facendo cenno a Marcello di appressarsi)».<br />
CCLXXXII Aggiunta: «(Schaunard e Colline si allontanano tristemente: Schaunard siede al tavolo, col viso fra le mani;<br />
Colline rimane pensieroso)».<br />
CCLXXXIII «MUSETTA (conduce Marcello lontano da Mimì, si leva gli orecchini e glieli porge, dicendogli sottovoce) /<br />
A te, vendi, riporta / qualche cordial – manda un dottore!… / (Marcello fa per partire, Musetta lo arresta e lo conduce<br />
più lontano da Mimì) / RODOLFO /.Riposa. / MIMÌ / Tu non mi lasci? / RODOLFO / No! no! / (Mimì a poco a<br />
poco si assopisce, Rodolfo prende una scranna e siede presso al letto) / MUSETTA».<br />
CCLXXXIV Aggiunta: «con commozione crescente».<br />
6c Primo momento di musica nuova è la «Vecchia zimarra» di Colline (19, Allegretto moderato e triste – , do ),<br />
un’arietta commovente ed essenziale perché questo oggetto rappresenta musicalmente, nella conclusione dell’opera,<br />
l’emozione e la pietà di tutti i protagonisti. Gli orecchini che Musetta si accinge ad impegnare per ottenere<br />
un cordiale e soddisfare l’ultimo desiderio di Mimì non hanno lo stesso valore del pastrano che nel frattempo<br />
Colline si è tolto di dosso. Intanto perché l’oggetto ha un passato ai nostri occhi – abbiamo assistito<br />
all’atto dell’acquisto da parte del filosofo –, ma soprattutto perché l’indumento non serve solo a riparare dal fred-