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Scarica il programma di sala - Teatro A. Ponchielli

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cui gli artisti e gli intellettuali si rifugiavano ancora a Parigi, cercando persone<br />

con cui con<strong>di</strong>videre <strong>il</strong> loro entusiasmo.<br />

È l’epoca in cui <strong>il</strong> cinema francese, <strong>di</strong>ventato da poco sonoro, creava le sue<br />

atmosfere fatte d’inquietu<strong>di</strong>ni e critica al conformismo. Gli eroi erano spesso romantici,<br />

ma cru<strong>di</strong>, senza concessioni al melenso. Personaggi dalla tragica essenza<br />

che ricordano quelli <strong>di</strong> Zola.<br />

È una visione dei sentimenti ben inserita in un mondo non sempre solare. Ma<br />

allo stesso tempo è molto vicino al clima che contrad<strong>di</strong>stingue Bohème.<br />

Gli artisti e gli amori <strong>di</strong> questo periodo sono ben testimoniati, oltre che dai cineasti<br />

come Marcel Carné e Jean Vigo (che nel 1934 morì <strong>di</strong> tubercolosi come Mimì),<br />

anche da gran<strong>di</strong> fotografi quali Brassaï e Doisneau. Non possiamo <strong>di</strong>menticare<br />

che in questa Parigi vivono contemporaneamente Picasso, Breton, M<strong>il</strong>ler, Cocteau,<br />

Simenon, Sartre, Giacometti, Prevert, ma soprattutto Jenet.

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