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CarnetdiMarcia - FSE

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8<br />

• Ciao Guido! Spesso nella vita mi sento<br />

come un motociclista sulla linea di partenza…<br />

quali le caratteristiche del pilota<br />

vincente?<br />

No, ti correggo, tu sei meglio del motociclista<br />

in partenza! Perché lui è obbligato ad essere individualista,<br />

a pensare solo a se stesso per i 45<br />

minuti della corsa, mentre tu hai la possibilità di<br />

vivere le tue sfide in armonia con gli altri. Aiutandoli,<br />

facendoti aiutare. Questo vale anche per i<br />

piloti, ma solo prima e dopo la gara, non durante.<br />

Nel senso che fuori dalla gara ha i suoi meccanici<br />

che lo aiutano e lui, a sua volta, aiuta loro con<br />

le proprie indicazioni. Il pilota vincente per me<br />

deve soprattutto avere buonsenso, che significa<br />

la piena consapevolezza del limite. Può andarci<br />

vicino, ma non può superarlo. Il pilota vincente<br />

batte l’avversario, ma lo rispetta. Il pilota vincente<br />

prepara la moto ascoltando i consigli altrui e<br />

la propria esperienza. Il pilota vincente dice la<br />

verità anche quando per lui è scomoda. Il pilota<br />

vincente non perde mai il gusto per il gioco. Il<br />

pilota vincente alimenta con passione la propria<br />

passione. Il pilota vincente ha forza di volontà<br />

per tornare in sella quando casca giù, perché<br />

sa che in sella sta meglio che a piedi. Ha molto<br />

coraggio, moltissima fiducia in se stesso e nel<br />

prossimo. Il pilota vincente è paradossalmente<br />

la migliore delle persone… normali!<br />

<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />

Sale in Zucca<br />

• E quando perdi o caschi, come si fa a trovare<br />

il coraggio di rimontare in sella?<br />

Ecco, appunto. Quando perde diventa comunque<br />

vincente nel momento in cui accetta la sconfitta,<br />

ammette le proprie responsabilità se ce ne<br />

sono, dice la verità, non inventa scuse. Così è di<br />

nuovo pronto per vincere, perché ha una visione<br />

lucida dell’errore e sa come non ripeterlo. Se<br />

cade e non si fa niente, beh, ci è abituato.<br />

È nel conto del suo mestiere. Cadere si può, anzi<br />

si deve. Se non cade il pilota non impara. E se<br />

non impara non vince. I ragazzi del mondiale che<br />

frequento io sono così.<br />

Sportivi speciali, un po’ atipici, molto diversi e<br />

più profondi dei calciatori. Forse perché fanno un<br />

mestiere pericoloso e conoscono meglio degli<br />

altri il valore della vita. Se quando cade un pilota<br />

si fa male, la passione per la moto e per la vita è<br />

così forte che guarisce anche prima di qualsiasi<br />

persona normale.<br />

Sembra un specie di miracolo, ma è proprio così<br />

che accade. Ormai lo vedo da anni. Lo so, l’ho<br />

imparato.

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