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CarnetdiMarcia - FSE

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pallida luce di qualche candela, ha avvolto tutti in<br />

una misteriosa atmosfera medievale trasformando<br />

il fuoco serale in uno spettacolare momento<br />

di allegria a colpi di scenette, bans, canzoni e<br />

anche in intensi momenti di raccoglimento e di<br />

preghiera. Mentre la sezione femminile ha preso<br />

parte ad una suggestiva veglia su Santa Caterina,<br />

il Clan ha messo in piedi una bellissima veglia<br />

sul tema “Io e la strada”, entrambe emozionanti.<br />

Alla fine delle rispettive veglie, in una notte gelida,<br />

ogni unità si è accampata dove possibile.<br />

Al sorgere del sole (essendo già sveglio da un<br />

po’e per non disturbare gli altri) attendevo dentro<br />

al mio sacco a pelo che anche il resto del gruppo<br />

si svegliasse. Fu in quest’attesa che iniziai a<br />

chiedermi cosa spinge dei ragazzi di 17/20 anni<br />

a lasciare le comodità delle loro case e le loro<br />

ragazze per andare a dormire per terra, ad alzarsi<br />

la mattina presto e percorrere chilometri a piedi<br />

sotto il sole o sotto la pioggia? La risposta mi fu<br />

data dai ragazzi stessi, durante la lunga ed estenuante<br />

giornata di marcia.<br />

Conoscendoli meglio, mi sono reso conto di<br />

quanti sacrifici fanno i responsabili per poter gestire<br />

un evento del genere, tenendo conto dei<br />

problemi di famiglia, di salute e di lavoro che<br />

ognuno di loro ha, senza considerare le rinunzie<br />

che questi ragazzi fanno per ritrovarsi insieme a<br />

degli estranei a pregare,mentre forse potevano<br />

rimanere a casa a dormire o a divertirsi con gli<br />

amici. Anche se stremati dalle fatiche del giorno,<br />

riescono a trasmettere alle persone che incontrano<br />

la loro disponibilità ed il loro entusiasmo<br />

per quello che fanno, rispecchiando in pieno la<br />

descrizione del vero scout: “Lo scout è sempre<br />

pronto a mettersi in gioco, a fare per primo ciò<br />

che gli viene chiesto, a ridere ed entusiasmarsi<br />

come una Coccinella, ad urlare e divertirsi come<br />

un Lupetto, a vagare nel bosco a cercar legna<br />

come un Esploratore, ad ingegnarsi a preparare<br />

il proprio spiedino come una Guida, a mettersi<br />

alla prova e trovare la strada che sembra non esserci<br />

come un Rover e camminare scoprendo<br />

vita da Scolta<br />

l’altra persona prima ancora di riscoprire se stesso<br />

come capita alle Scolte, riuscendo a vedere la<br />

strada, le distanze e la salita non come fatica ma<br />

come conquista e compiere passi poggiando su<br />

certezze, legati a coloro che camminano al suo<br />

fianco!”. Dopo che tutti si sono alzati e dopo le<br />

Lodi mattutine, abbiamo lasciato i nostri rispettivi<br />

alloggi partendo per un lungo ed impegnativo<br />

cammino e affrontando innumerevoli difficoltà.<br />

“Noi” Rover abbiamo costeggiato la fiumara<br />

Allaro, mentre le Scolte l’Amusa, fino ad incontrarci<br />

tutti nella nostra Parrocchia. Tutti insieme<br />

abbiamo ascoltato la Santa Messa, celebrata dal<br />

nostro vice Parroco, con una bellissima Omelia<br />

sulla parabola del figliol prodigo. Dopo le fatiche<br />

della lunga camminata, finalmente il giusto riposo<br />

(ed il tanto desiderato pranzo!) consumato negli<br />

spazi antistanti al salone parrocchiale.<br />

Dopo un pomeriggio trascorso in modi diversi<br />

dai componenti delle due unità, è seguito un<br />

lungo momento di preghiera. Ed eccomi arrivato<br />

al termine della cronaca; le chiacchierate e le<br />

attività che Clan e Fuochi hanno vissuto rimarranno<br />

sicuramente impresse nel ricordo di tutti<br />

i membri. Questi due giorni di canti, scenette,<br />

riflessioni, ma soprattutto d’allegria, sono stati<br />

sensazionali non solo perché sono stati per me<br />

formativi, ma anche perché mi hanno dato la<br />

possibilità di conoscere nuovi amici. Il mio augurio<br />

è quello che si possa ripetere ancora questo<br />

evento. Concludo con l’appuntare sul mio Carnet<br />

di marcia un grazie a tutti i capi ed a tutti i ragazzi<br />

che hanno condiviso con me questo cammino,<br />

dandomi la possibilità di intravedere la presenza<br />

di Dio in tanti fratelli, un pò matti, ma che mettono<br />

tanta passione in ciò che fanno. Per la nostra<br />

comunità è stata una presenza nuova, gradita e<br />

che con il tempo, sicuramente, ci consentirà di<br />

vedere nuovamente questi ragazzi con gli zaini in<br />

spalla. Buona Rotta!<br />

Martin Pescatore Tenace<br />

(Vincenzo Archinà)<br />

C - 2010<br />

23

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