T44 ON LINE Giovanni Boccaccio La novella di ... - Palumbo Editore
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PARTE TERZA Autunno del Me<strong>di</strong>oevo e rinnovamento preumanistico: l’età <strong>di</strong> Petrarca, <strong>Boccaccio</strong>, Chaucer (1310-1380)<br />
CAPITOLO III Il Decameron<br />
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<strong>T44</strong> <strong>ON</strong> <strong>LINE</strong><br />
49 costumato: educato nel comportamento.<br />
50 Che…Cimone?: è la voce <strong>di</strong> Panfilo che interviene <strong>di</strong>rettamente<br />
nel racconto per commentare, con linguaggio tutto<br />
stilnovistico, la straor<strong>di</strong>naria trasformazione <strong>di</strong> Cimone.<br />
51 fossono: furono, da unire a legate e a racchiuse.<br />
52 eccitatore: suscitatore.<br />
53 obumbrazione: oscuramento. Come verbo, è parola usata<br />
nella Vita nuova <strong>di</strong> Dante (XI, 3): «non che Amore fosse<br />
tal mezzo che po tesse obumbrare a me la intollerabile<br />
beatitu<strong>di</strong>ne»; ma è già presente nel Vangelo <strong>di</strong> Luca e<br />
in san Bernardo.<br />
54 subgetti: soggetti; dal lat. “subiectum”.<br />
55 trasandasse: esagerasse.<br />
56 così: Efigenia si è rivolta a lui, infatti, chiamandolo “Cimone”.<br />
57 tentare: interrogare, per conoscerne le intenzioni.<br />
<strong>Giovanni</strong> <strong>Boccaccio</strong> ~ <strong>La</strong> <strong>novella</strong> <strong>di</strong> Cimone<br />
giadro e il meglio costumato 49 e con più particulari virtù che altro giovane alcuno che nell’isola fosse<br />
<strong>di</strong> Cipri.<br />
Che dunque, piacevoli donne, <strong>di</strong>remo <strong>di</strong> Cimone? 50 Certo niuna altra cosa se non che l’alte vertù<br />
dal cielo infuse nella valorosa anima fossono 51 da invi<strong>di</strong>osa fortuna in picciolissima parte del suo cuore<br />
con legami fortissimi legate e racchiuse, li quali tutti Amor ruppe e spezzò, sì come molto più potente<br />
<strong>di</strong> lei; e come eccitatore 52 degli adormentati ingegni, quelle da cru dele obumbrazione 53 offuscate<br />
con la sua forza sospinse in chiara luce, apertamente mostrando <strong>di</strong> che luogo tragga gli spiriti a lui<br />
subgetti 54 e in quale gli conduca co’ raggi suoi.<br />
Cimone, adunque, quantunque amando Efigenia in alcune cose, sì come i giovani amanti molto<br />
spesso fanno, trasandasse, 55 non<strong>di</strong>meno Aristippo, considerando che amor l’avesse <strong>di</strong> montone fatto<br />
tornare uno uomo, non solo pazientemente il sostenea ma in seguir ciò in tutti i suoi piaceri il confortava.<br />
Ma Cimone, che d’esser chiamato Galeso rifiutava, ricordandosi che così 56 da Efigenia era stato<br />
chiamato, volendo onesto fine porre al suo <strong>di</strong>sio, più volte fece tentare 57 Cipseo, padre d’Efigenia, che<br />
lei per moglie gli dovesse dare; ma Cipseo rispose sempre sé averla promessa 58 a Pasimunda, nobile<br />
giovane ro<strong>di</strong>ano, al quale non intendeva ve nirne meno.<br />
E essendo delle pattovite 59 nozze d’Efigenia venuto il tempo e il marito mandato 60 per lei, <strong>di</strong>sse seco<br />
Cimone: «Ora è tempo <strong>di</strong> mostrare, o Efigenia, quanto tu sii da me amata. Io son per te <strong>di</strong>venuto<br />
uomo: e se io ti posso avere, io non dubito <strong>di</strong> non 61 <strong>di</strong>venire più glorioso che alcuno i<strong>di</strong>o: e per certo<br />
io t’avrò o io morrò».<br />
E così detto, tacitamente alquanti nobili giovani richiesti che suoi amici erano, e fatto se gretamente<br />
un legno 62 armare con ogni cosa oportuna a battaglia navale, si misse in mare, at tendendo il legno<br />
sopra il quale Efigenia trasportata doveva essere in Ro<strong>di</strong> al suo marito. <strong>La</strong> quale, dopo molto onore<br />
fatto dal padre <strong>di</strong> lei agli amici del marito, entrata in mare, verso Ro<strong>di</strong> <strong>di</strong>rizzaron la proda e andar via.<br />
Cimone, il quale non dormiva, il dì seguente col suo le gno gli sopragiunse, 63 e <strong>di</strong> ’n su la proda a quegli<br />
che sopra il legno d’Efigenia erano forte gridò: «Arrestatevi, calate le vele, o voi aspettate d’esser<br />
vinti e sommersi in mare».<br />
Gli avversarii <strong>di</strong> Cimone avevano l’arme tratte sopra coverta 64 e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi s’apparecchia vano:<br />
per che Cimone, dopo le parole preso un rampicone 65 <strong>di</strong> ferro, quello sopra la poppa de’ ro<strong>di</strong>ani, che<br />
via andavan forte, gittò e quella alla proda del suo legno per forza congiunse; e fiero come un leone,<br />
sanza altro seguito d’alcuno aspettare, sopra la nave de’ ro<strong>di</strong>ani saltò, quasi tutti per niente gli avesse;<br />
66 e spronandolo amore, 67 con maravigliosa forza fra’ nemici con un coltello in man si mise e or questo<br />
e or quello ferendo quasi pecore gli abbattea. Il che vedendo i ro<strong>di</strong>ani, gittando in terra l’armi, quasi<br />
a una voce tutti si confessaron prigioni. 68<br />
Alli quali Cimon <strong>di</strong>sse: «Giovani uomini, né vaghezza 69 <strong>di</strong> preda né o<strong>di</strong>o che io abbia contra <strong>di</strong> voi<br />
mi fece partir <strong>di</strong> Cipri a dovervi in mezzo mare 70 con armata mano assalire. Quel che mi mosse è a me<br />
gran<strong>di</strong>ssima cosa a avere acquistata 71 e a voi è assai leggiera a con cederlami 72 con pace: e ciò è Efigenia,<br />
da me sopra ogni altra cosa amata, la quale non po tendo io avere dal padre <strong>di</strong> lei come amico e<br />
con pace, da voi come nemico e con l’armi m’ha costretto amore a acquistarla. 73 E per ciò intendo io<br />
d’esserle quello che esserle dovea il vo stro Pasimunda: datelami e andate con la grazia <strong>di</strong> Dio».<br />
I giovani, li quali più forza che liberalità costrignea, 74 piagnendo Efigenia 75 a Cimon concedettono;<br />
il quale vedendola piagnere <strong>di</strong>sse: «Nobile donna, non ti sconfortare; io sono il tuo Cimone, il quale<br />
per lungo amore t’ho molto meglio meritata d’avere 76 che Pasimunda per promessa fede». [...]<br />
58 sempre...promessa: che lui l’aveva sempre promessa;<br />
costruzione all’infinito come in latino.<br />
59 pattovite: pattuite.<br />
60 mandato: avendo mandato [una nave] a prenderla.<br />
61 non dubito <strong>di</strong> non: non dubito <strong>di</strong> (cfr. in lat. “non dubito<br />
quin”).<br />
62 legno: nave.<br />
63 gli sopragiunse: li raggiunse.<br />
64 sopra coverta: sopra coperta, sui ponti della nave.<br />
65 rampicone: rampone, arpione.<br />
66 quasi...avesse: non considerando il loro numero, la loro<br />
presenza.<br />
67 e spronandolo amore: è un *settenario che condensa<br />
rapidamente il leit-motiv della <strong>novella</strong>: egli agisce, ormai,<br />
in nome <strong>di</strong> una sfrenata passione.<br />
Luperini, Catal<strong>di</strong>, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE]<br />
3<br />
68 prigioni: prigionieri.<br />
69 vaghezza: desiderio.<br />
70 in mezzo mare: espressione corrente per in mezzo al mare<br />
(cfr. Dante, Inf. XIV, 94: «In mezzo mar siede un paese<br />
guasto»; Virgilio, Eneide III, 104: «me<strong>di</strong>o […] ponto»).<br />
71 a avere acquistata: quando l’abbia acquistata.<br />
72 concederlami: concedermela, con l’inversione dei pronomi<br />
(come, più avanti, datelami: datemela).<br />
73 da voi...acquistarla: si noti la scansione possente dei<br />
due endecasillabi.<br />
74 li quali...costrignea: i giovani, cioè, cedono non per “generosità”<br />
(liberalità), ma perché sopraffatti dall’incontenibile<br />
potenza <strong>di</strong> Cimone.<br />
75 piagnendo Efigenia: mentre Efigenia piangeva. Piagnendo<br />
è un gerun<strong>di</strong>o con valore <strong>di</strong> participio.<br />
76 t’ho...d’avere: ho meritato molto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> averti.