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T44 ON LINE Giovanni Boccaccio La novella di ... - Palumbo Editore

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PARTE TERZA Autunno del Me<strong>di</strong>oevo e rinnovamento preumanistico: l’età <strong>di</strong> Petrarca, <strong>Boccaccio</strong>, Chaucer (1310-1380)<br />

CAPITOLO III Il Decameron<br />

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<strong>T44</strong> <strong>ON</strong> <strong>LINE</strong><br />

25 <strong>La</strong> quale: è complemento oggetto. Soggetto è infatti Cimone.<br />

26 fermatosi: appoggiandosi.<br />

27 citta<strong>di</strong>nesco: civile. Affermazione che rientra nel *topos<br />

dell’opposizione città/campagna.<br />

28 un pensiero...gli ragionava: è quasi citazione dantesca<br />

dalla canzone Amor che ne la mente mi ragiona (terzo<br />

trattato del Convivio). Ma qui la mente <strong>di</strong> Cimone è materiale<br />

e grossa.<br />

29 costei essere: <strong>di</strong>pende da pensiero: che lei fosse.<br />

30 per...vivente: da qualsiasi uomo.<br />

31 quinci...<strong>di</strong>stinguer: da qui [: da questa prima sensazione]<br />

cominciò a esaminare.<br />

32 <strong>di</strong> lavoratore: da conta<strong>di</strong>no [qual era].<br />

33 alto sonno: sonno profondo. È un *sintagma dantesco<br />

(Inf. IV, 1: «Ruppemi l’alto sonno nella testa») e a sua<br />

volta frequente nell’E neide <strong>di</strong> Virgilio (VI, 522: «alta quies»;<br />

<strong>Giovanni</strong> <strong>Boccaccio</strong> ~ <strong>La</strong> <strong>novella</strong> <strong>di</strong> Cimone<br />

<strong>La</strong> quale 25 come Cimon vide, non altramenti che se mai più forma <strong>di</strong> femina veduta non avesse,<br />

fermatosi 26 sopra il suo bastone, senza <strong>di</strong>re alcuna cosa, con ammirazion gran<strong>di</strong>ssima la incominciò<br />

intentissimo a riguardare; e nel rozzo petto, nel quale per mille ammaestramenti non era alcuna impressione<br />

<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nesco 27 piacere potuta entrare, sentì destarsi un pensiero il quale nella materiale e<br />

grossa mente gli ragionava 28 costei essere 29 la più bella cosa che già mai per alcun vivente 30 veduta fosse.<br />

E quinci cominciò a <strong>di</strong>stinguer 31 le parti <strong>di</strong> lei, lodando i capelli, li quali d’oro estimava, la fronte,<br />

il naso e la bocca, la gola e le braccia e somma mente il petto, poco ancora rilevato: e, <strong>di</strong> lavoratore, 32<br />

<strong>di</strong> bellezza subitamente giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>ve nuto seco sommamente <strong>di</strong>siderava <strong>di</strong> veder gli occhi, li quali ella<br />

da alto sonno 33 gravati te neva chiusi; e per vedergli più volte ebbe volontà <strong>di</strong> destarla. Ma parendogli<br />

oltre modo più bella che l’altre femine per a<strong>di</strong>etro da lui vedute, dubitava non fosse alcuna dea; 34 e<br />

pur 35 tanto <strong>di</strong> sentimento avea, che egli giu<strong>di</strong>cava le <strong>di</strong>vine cose essere <strong>di</strong> più reverenza degne che le<br />

mondane, e per questo si riteneva, aspettando che da se medesima si svegliasse; e come che lo ’ndugio<br />

gli paresse troppo, pur, da non usato piacer preso, non si sapeva partire.<br />

Avvenne adunque che dopo lungo spazio la giovane, il cui nome era Efigenia, prima che al cun de’<br />

suoi si risentì, 36 e levato il capo e aperti gli occhi e veggendosi sopra il suo bastone appoggiato star davanti<br />

Cimone, si maravigliò forte e <strong>di</strong>sse: «Cimone, che vai tu a questa ora per questo bosco cercando?»<br />

Era Cimone, sì per la sua forma e sì per la sua rozzezza e sì per la nobiltà e richezza del padre, quasi<br />

noto a ciascun del paese. Egli non rispose alle parole d’Efigenia alcuna cosa; ma come gli occhi <strong>di</strong><br />

lei vide aperti, così in quegli fiso cominciò a guardare, seco stesso parendo gli che da quegli una soavità<br />

si movesse 37 la quale il riempiesse <strong>di</strong> piacere mai da lui non pro vato.<br />

Il che la giovane veggendo, cominciò a dubitare non 38 quel suo guardar così fiso movesse la sua<br />

rusticità 39 a alcuna cosa che vergogna le potesse tornare: per che, chiamate le sue femine, si levò sù <strong>di</strong>cendo:<br />

«Cimone, rimanti con Dio». 40<br />

A cui allora Cimon rispose: «Io ne verrò teco».<br />

E quantunque la giovane sua compagnia rifiutasse, sempre <strong>di</strong> lui temendo, mai da sé partir nol<br />

poté infino a tanto che egli non l’ebbe infino alla casa <strong>di</strong> lei accompagnata; e <strong>di</strong> quin<strong>di</strong> n’andò a casa<br />

il padre, 41 affermando sé in niuna guisa più in villa voler ritornare: il che quan tunque grave fosse al<br />

padre e a’ suoi, pure il lasciarono stare aspettando <strong>di</strong> vedere qual cagion fosse quella che fatto gli avesse<br />

mutar consiglio.<br />

Essendo adunque a Cimone nel cuore, nel quale niuna dottrina 42 era potuta entrare, entrata la<br />

saetta d’Amore per la bellezza d’Efigenia, in brevissimo tempo, d’uno in altro pensiero pervenendo,<br />

fece maravigliare il padre e tutti i suoi e ciascuno altro che il conoscea. Egli pri mieramente richiese<br />

il padre che il facesse andare <strong>di</strong> vestimenti e d’ogni altra cosa ornato come i fratelli <strong>di</strong> lui andavano:<br />

il che il padre contentissimo fece. Quin<strong>di</strong> usando co’ giovani 43 valorosi e udendo i mo<strong>di</strong>, quali a’ gentili<br />

uomini si convenieno e massimamente agl’innamo rati, prima, con gran<strong>di</strong>ssima ammirazione d’ognuno,<br />

in assai brieve spazio <strong>di</strong> tempo non sola mente le prime lettere apparò ma valorosissimo tra’<br />

filosofanti 44 <strong>di</strong>venne. E appresso questo, es sendo <strong>di</strong> tutto ciò cagione l’amore il quale a Efigenia portava,<br />

non solamente la rozza voce e rustica in convenevole 45 e citta<strong>di</strong>na ridusse, ma <strong>di</strong> canto <strong>di</strong>venne<br />

maestro e <strong>di</strong> suono, e nel ca valcare e nelle cose belliche, così marine come <strong>di</strong> terra, espertissimo e feroce<br />

46 <strong>di</strong>venne. E in brieve, acciò che 47 io non vada ogni particular cosa delle sue virtù raccontando,<br />

egli 48 non si compié il quarto anno dal dì del suo primiero innamoramento, che egli riuscì il più leg-<br />

VII, 458: «sopor altus»).<br />

34 Ma...dea: periodo con un endecasillabo iniziale e uno finale.<br />

35 pur: tuttavia, con valore concessivo, come il seguente.<br />

<strong>La</strong> ripetizione vuole evidenziare il mutamento che sta avvenendo<br />

in Cimone e, per altro verso, l’incredulità dello<br />

stesso narratore.<br />

36 si risentì: si risvegliò.<br />

37 da quegli...movesse: è riferimento esplicito al famoso sonetto<br />

dantesco Tanto gentile e tanto onesta pare nella<br />

Vita nuova (cfr. Parte Seconda, cap. VI, T2, p. 192): «e par<br />

che de la sua labbia si mova / un spirito soave pien d’amore»<br />

(vv. 12-13); per il *topos degli occhi e dello sguardo<br />

si tengano presenti i versi che precedono: «Mostrasi<br />

sì piacente a chi la mira, / che dà per li occhi una dolcezza<br />

al core, / che intender no la può chi no lo prova»<br />

(vv. 9-11). Evidentemente l’iniziazione <strong>di</strong> Cimone al sen-<br />

Luperini, Catal<strong>di</strong>, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE]<br />

2<br />

timento d’amore avviene secondo il “rituale” cortese-stilnovistico,<br />

ma quasi per offrirne una te stimonianza paradossale:<br />

se l’amore riesce a “convertire” proprio lui, vuol<br />

<strong>di</strong>re che la forza dell’amore è davvero incontenibile e naturale<br />

(perché capace <strong>di</strong> coinvolgere tutti gli uomini).<br />

38 a dubitare non: a dubitare che, costruito alla latina.<br />

39 rusticità: rozzezza.<br />

40 rimanti con Dio: è formula <strong>di</strong> saluto.<br />

41 a casa il padre: alla casa del padre; casa ha qui la stessa<br />

funzione del francese “chez” = presso.<br />

42 dottrina: conoscenza.<br />

43 usando co’ giovani: frequentando i giovani.<br />

44 filosofanti: forma parallela per “filosofi”.<br />

45 convenevole: opportuna.<br />

46 feroce: prode.<br />

47 acciò che: affinché.<br />

48 egli: *pleonastico.

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