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PERIODICO DELLA CONTRADA SAN MARTINO - mAggIO 2011

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«L’anno in cui da<br />

bambino conobbi<br />

Aceto. Era un mito in<br />

quegli anni. Mangiai lì in<br />

contrada al suo fianco<br />

...era assurdo!»<br />

Pachi<br />

«Prendere in prestito... un<br />

abete per avere un vero<br />

albero da sfoggiare con<br />

fede biancoblù il giorno di<br />

Natale.»<br />

Ernesto<br />

«L’anno in cui abbiamo<br />

sistemato la Chiesetta<br />

di San Martino.»<br />

Gigi<br />

«Anno 2003, non guardai la corsa, ero li allo<br />

stadio ma ero girata di spalle perché non<br />

riuscivo a guardare in campo tanta era la<br />

agitazione. Chinnici mi guardò e mi disse che<br />

avevamo vinto e io non capii, non riuscivo più<br />

a capire niente... Mi girai e vidi il popolo di San<br />

Martino in mezzo al campo a festeggiare.»<br />

Letizia<br />

«Mi viene in mente quando tornammo lo<br />

scorso anno a piedi in Maniero: sconfitti, tristi<br />

e purgati ma insieme, uniti come fratelli.»<br />

Francesca<br />

«La prima volta che feci la scorta<br />

alla nostra Investitura. Non mettevo<br />

un abito da sfilata da tanto, e in quel<br />

momento sentii veramente di essere<br />

diventato un contradaiolo biancoblù.»<br />

Cristiano<br />

«Forza! Forza! Vai fino all’ultimo giro! E poi... non sempre si<br />

può vincere! 364 giorni mancano al Palio... Questo è vincere<br />

sempre e comunque. Stringere Teo, Pippo, Mattia e piangere<br />

fino all’ultima lacrima, solo e per sempre per San Martino.<br />

Fino alla fine!»<br />

Marcello<br />

«L’ anno in cui Massiccio<br />

strappò la rete per entrare<br />

in campo. Fantastico! E la<br />

cena propiziatoria del ‘92...<br />

che emozioni!»<br />

Birra<br />

i Contradaioli<br />

«La Contrada è un<br />

sentimento che dallo stomaco<br />

cresce vertiginosamente fino al<br />

cuore, irrazionale talvolta folle...<br />

semplicemente magico.» Teo<br />

«La consistenza ruvida e il profumo delle bambole<br />

di pezza o dei giocattoli di iuta che ci dava la Franca<br />

subito prima della sfilata.»<br />

Susanna<br />

«Cena propiziatoria nell’anno in cui ero<br />

Capitano.. Il mio ingresso alla cena non lo<br />

dimenticherò mai... Emozionante!»<br />

Alessandro<br />

«Arrivati al campo, lo scorso anno,<br />

noi armati ci fermammo prima del<br />

portone d’ingresso. Per qualche strano<br />

motivo, ci hanno fatto aspettare venti<br />

minuti fermi. Non si riusciva a vedere<br />

dentro, ma si sentiva un gran fracasso,<br />

grida e voci da dentro, come se fuori ci<br />

fosse un’ immensa calma e tranquillità,<br />

e dentro il caos, la tempesta. Quando<br />

poi ci dissero di partire, ricordo Digio<br />

che si girò e ci disse: “Non giratevi mai<br />

a sinistra, per nessun motivo”. Una<br />

volta entrati, il campo è sembrato<br />

enorme, cercavo soltanto di sfilare<br />

bene, di isolare dalla testa gli insulti<br />

che ci arrivavano. Era il momento della<br />

vera prova, stavo rappresentando la<br />

mia Contrada!»<br />

Andrea

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