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NEbbIA - Teatro Sociale di Como

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<strong>NEbbIA</strong>


uno spettacolo <strong>di</strong> Daniele Finzi Pasca<br />

con Jean-Philippe Cuerrier, Annie-Kim Déry, Stéphane Gentilini<br />

Andrée-Anne Gingras-Roy, Catherine Girard, Marion Guyez<br />

Nicola Marinoni, Sandrine Mérette, Gonzaolo Muñoz Ferrer<br />

Felix Salas, Benoît Vis<br />

Regia e light designer<br />

Daniele Finzi Pasca<br />

Creative producer<br />

Julie Hamelin<br />

Direttore della creazione<br />

Jeannot Painchaud<br />

Musiche, arrangiamenti e coreografie<br />

Maria Bonzanigo<br />

Scene<br />

Hugo Gargiulo<br />

Costumi<br />

Linda Brunell<br />

Coproduzione<br />

Cirque Éloize, Montréal<br />

<strong>Teatro</strong> Sunil, Lugano<br />

si ringrazia<br />

<strong>NEbbIA</strong><br />

TEATRO SOCIALE<br />

giovedì, 25 novembre 2010 - ore 20.30<br />

venerdì, 26 novembre 2010 - ore 20.30


FUORI SCENA<br />

IL TEMPO SOSPESO<br />

<strong>di</strong> Daniele Finzi Pasca<br />

Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni<br />

WILLIAM SHAkeSPeARe<br />

In questa nuova creazione, che costituisce la terza parte <strong>di</strong> una<br />

trilogia cominciata con Nomade, la nebbia <strong>di</strong>venta il fulcro<br />

dello spettacolo: una nebbia in cui tutto <strong>di</strong>venta possibile, e in<br />

cui la realtà si trasforma in sogno. Ci sono nebbie spesse e profonde<br />

come ubriacature. Si perdono i punti <strong>di</strong> riferimento; restano<br />

solo i lampioni, palli<strong>di</strong> riferimenti, isole <strong>di</strong> luce.<br />

L’orizzonte si scioglie e sembra che il mare possa iniziare tra<br />

due passi. Nella pianura padana, la nebbia è un’avventura. Da<br />

bambini, quando andavamo a trovare i nonni, sapevamo che<br />

tutta la strada, le case davanti al balcone del salotto e il mondo<br />

intero potevano sparire prima della notte. Il cielo scendeva<br />

basso e ogni suono sembrava una piccola allucinazione. Paolo,<br />

che era un mio compagno <strong>di</strong> scuola, aveva una conchiglia che<br />

ci si sentiva il mare dentro. Casa <strong>di</strong> mia nonna aveva un davanzale<br />

che quando c’era nebbia ci si potevano immaginare i transatlantici<br />

passare. Nella nebbia non ci si perde, si fanno solo<br />

incontri strani e non sono miraggi, non sono allucinazioni. Nella<br />

nebbia la realtà si trasforma in sogno, o forse non si trasforma,<br />

ma semplicemente, si presenta come tale. Tutto <strong>di</strong>venta possibile,<br />

anche se non hai fantasia tutto <strong>di</strong>venta possibile. Sul balcone<br />

<strong>di</strong> mia nonna ho creduto <strong>di</strong> intravedere cammelli e<br />

deserti, sirene, lo zio tornare dalla guerra e poi un circo e poi<br />

mi sono visto pure io <strong>di</strong>ventato grande sfrecciare con una macchina<br />

rossa.<br />

Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. ero a teatro quando<br />

l’ho sentito <strong>di</strong>re la prima volta e poi ho capito perché alcuni<br />

amano la nebbia e altri non sanno nemmeno cosa voglia <strong>di</strong>re<br />

perdersi per trovarsi.<br />

Questo spettacolo è una metonimia, una parte, una scaglia, un<br />

atomo per raccontare il tutto. una sola frase per testimoniare<br />

l’amore per un autore. Siamo fatti della stessa sostanza che i<br />

sogni. Il mio viaggio inizia con un mare che <strong>di</strong>sta trecento chilometri<br />

ma con la nebbia che viene a lambire il cancello del cortile.<br />

Inizia con una ragazza bella come una vicina <strong>di</strong> casa, con<br />

degli incappucciati che tornavano sbronzi dal carnevale, con<br />

una donna nuda che tutti giuravano <strong>di</strong> aver visto passare cavalcando<br />

un elefante. Inizia esattamente dove ogni sogno sembra<br />

andare a finire e finisce dove potrebbe iniziare un prologo,<br />

con una frase che rivelerà la ragione per la quale amiamo, del<br />

teatro, i suoi paradossi e i suoi misteri. Nella nebbia la realtà<br />

cambia forma e le nuvole basse ci trasportano verso l’alto,<br />

verso il cielo.<br />

Pirandello perse la madre e in quel suo tempo le notizie ci mettevano<br />

settimane prima <strong>di</strong> raggiungere un parente. Pirandello<br />

continua a pensare a sua mamma, a pensarla viva prima <strong>di</strong> ricevere<br />

la lettera in cui gli viene annunciata la sua morte. Pirandello<br />

rifletterà sulla morte in un breve <strong>di</strong>alogo con la madre.<br />

Chi muore quando uno muore? Chi resta quando uno parte?<br />

una riflessione contenuta in una lettera che sarà un’altro<br />

spunto per questa mia creazione.<br />

Se in Nomade si guardava verso l’alto per scoprire che è il cielo<br />

la notte più grande, e in Rain dal cielo ci pioveva addosso una<br />

nostalgica libertà, in questa nuova creazione, il cielo scenderà<br />

come un mantello a coprirci le spalle, a proteggere i sogni. Ma<br />

ci sarà del Circo, ci saranno dei clown, che ci faranno ridere e<br />

piangere? Certamente. Ci sarà pure Shakespeare o almeno il<br />

suo fantasma e i suoi giochi del teatro nel teatro, con i suoi attori<br />

clown. Ci saranno le storie del quartiere dove sono nato, ci<br />

sarà un tempo sospeso, buffo, tragico, surreale.


UN SOGNO NELLE QUINTE<br />

<strong>di</strong> Julie Hamelin e Jeannot Painchaud<br />

Quando abbiamo incontrato per la prima volta Daniele Finzi<br />

Pasca alcuni anni fa, fummo colpiti dalla sua sensibilità e umanità,<br />

e intuimmo che questa avventura sarebbe durata a lungo.<br />

Sin dai tempi della tournée <strong>di</strong> Nomade, abbiamo pensato <strong>di</strong> lavorare<br />

insieme ad una seconda produzione, se non ad<strong>di</strong>rittura<br />

ad una trilogia. Dal nostro incontro nel 2000, Cirque Éloize ha<br />

creato con lui due spettacoli: Nomade e Rain. Il crescente coinvolgimento<br />

<strong>di</strong> altri membri del <strong>Teatro</strong> Sunil, l’amicizia e la vicinanza<br />

sempre più forte tra le due compagnie, ci ha portato<br />

naturalmente al terzo capitolo della trilogia, coprodotta con<br />

<strong>Teatro</strong> Sunil.<br />

Nebbia è il risultato <strong>di</strong> una partnership unica ed atipica, basata<br />

sull’amicizia e sull’intuito. Questo spettacolo esiste oggi grazie<br />

ad un incre<strong>di</strong>bile lavoro <strong>di</strong> un gruppo creativo, affiancato solidamente<br />

da una squadra produttiva <strong>di</strong> lunga esperienza. Gli artisti<br />

sul palcoscenico appartengono a sette <strong>di</strong>fferenti<br />

nazionalità: l’energia che deriva da tale <strong>di</strong>versità insieme all’inter<strong>di</strong>sciplinarietà<br />

degli artisti produce sul palcoscenico un risultato<br />

magico. Da 15 anni affrontiamo l’arte circense<br />

considerando le acrobazie parte del tutto, integrandole nel<br />

fluire narrativo dello spettacolo. Con le nostre creazioni, il nostro<br />

intento è <strong>di</strong> colpire e commuovere gli spettatori, dando<br />

loro l’opportunità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre con noi nelle due ore <strong>di</strong> spettacolo<br />

alcuni frammenti <strong>di</strong> eternità. La nostra filosofia si basa<br />

sul rompere le regole, cambiare <strong>di</strong> continuo le tra<strong>di</strong>zioni e le<br />

consuetu<strong>di</strong>ni, integrando <strong>di</strong>verse forme artistiche. Nebbia è un<br />

nuovo passo in questa <strong>di</strong>rezione.<br />

Grazie, Daniele, per la tua visione, generosità e profonda umanità.<br />

Grazie per questo viaggio. Grazie a tutti coloro che hanno<br />

lavorato per questo spettacolo. Sono numerosi coloro che nelle<br />

quinte con<strong>di</strong>vidono questo sogno con noi.


DANIELE FINZI PASCA<br />

Regista, autore, coreografo e clown, nasce in una famiglia <strong>di</strong> fotografi<br />

e presto comincia a collaborare con il fratello Marco, fondando<br />

insieme la compagnia Finfazu. Nel 1983, <strong>di</strong> ritorno da un viaggio in<br />

In<strong>di</strong>a, fonda il <strong>Teatro</strong> Sunil in Svizzera, dove crea e <strong>di</strong>rige negli anni<br />

seguenti circa venti spettacoli e lavora a progetti caratterizzati da<br />

uno stile e da una visione teatrale sempre più personali, tra cui: Rituale,<br />

Viaggio al confine, Dialoghi col sonno, Percossi obbligati, Giacobbe,<br />

1337, Aitestás e Visitatio. Affascinato dal mondo della<br />

clownerie, sviluppa con Maria Bonzanigo una tecnica teatrale definita<br />

<strong>Teatro</strong> della carezza. Obiettore <strong>di</strong> coscienza, è costretto a scontare<br />

un periodo <strong>di</strong> detenzione, durante il quale scrive una trilogia<br />

de<strong>di</strong>cata alla ‘fuga’, <strong>di</strong> cui Icaro (1991) – un monologo immaginato<br />

per un solo spettatore – è da 15 anni spettacolo <strong>di</strong> grande successo,<br />

prodotto in sei lingue e essenza dell’estetica e dello stile del <strong>Teatro</strong><br />

Sunil.<br />

Ha scritto e <strong>di</strong>retto Te amo, una produzione <strong>di</strong> Poramor Producciones<br />

e <strong>Teatro</strong> Sunil, interpretato da Ana Here<strong>di</strong>a et Dolores Here<strong>di</strong>a. Nel<br />

2001 conosce Julie Hamelin e Jeannot Painchaud, con cui inizia una<br />

fruttuosa collaborazione, realizzando e <strong>di</strong>rigendo due spettacoli per<br />

il Cirque Éloize: Nomade (2002) e Rain (2004), entrambi rappresentati<br />

in tutto il mondo con oltre 700 repliche. Nel 2005, Rain ha ricevuto<br />

il Best Touring Production of the Year Theatre Award. Nel 2005<br />

scrive e <strong>di</strong>rige Corteo per il Cirque du Soleil, una delle più gran<strong>di</strong> produzioni<br />

circensi mai portate in tournée. Viene contattato dalla Filmmaster<br />

per scrivere e <strong>di</strong>rigere la cerimonia <strong>di</strong> chiusura delle Olimpia<strong>di</strong><br />

invernali <strong>di</strong> Torino 2006. Recentemente è stato premiato con uno<br />

Swiss Award nella categoria dello spettacolo per i suoi raggiungimenti<br />

artistici e il Drama Desk Award <strong>di</strong> New York l’ha premiato<br />

come miglior regista. I suoi lavori teatrali sono tradotti in varie lingue<br />

e portati con successo nei paesi <strong>di</strong> tutto il mondo.<br />

TEATROSOCIALECOMO.IT<br />

La stagione NOTTe 2010/11 è realizzata con il contributo <strong>di</strong><br />

Ministero per i Beni<br />

e le Attività Culturali<br />

Provincia <strong>di</strong> <strong>Como</strong><br />

Assessorato alla Cultura<br />

Comune<br />

<strong>di</strong> <strong>Como</strong><br />

con il sostegno <strong>di</strong><br />

CIRQUE ÉLOIZE<br />

Fondato nel 1993 e residente a Montréal, il Cirque Éloize è uno dei<br />

maggiori esponenti del movimento del cosiddetto ‘nuovo circo’.<br />

Sempre alla ricerca <strong>di</strong> innovazione e umanità, combina teatralità,<br />

musica, acrobazie e danza in un unico respiro creativo. Ha dato origine<br />

a cinque creazioni destinate a tournée in tutto il mondo e presentate<br />

migliaia <strong>di</strong> volte in più <strong>di</strong> 200 città e 20 paesi. Oltre alle<br />

creazioni che porta in tournée, il Cirque Éloize progetta numerosi<br />

spettacoli ine<strong>di</strong>ti per eventi speciali su scala internazionale e, ad<br />

oggi, ha al suo attivo la realizzazione <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 500 eventi. Inoltre, nel<br />

2003, ha realizzato il primo festival delle arti del circo in America,<br />

chiamato La semaine des arts du cirque, ed ha costituito la Fondazione<br />

Éloize, la cui missione è quella <strong>di</strong> aiutare i giovani nella formazione<br />

delle arti circensi e <strong>di</strong> sostenere la ricerca artistica. Presso la<br />

Gare Dalhousie, ossia il suo stu<strong>di</strong>o creativo, il Cirque Éloize accoglie<br />

sempre nuovi artisti, rendendo il circo un luogo <strong>di</strong> scambi e <strong>di</strong> incontri.<br />

Jeannot Painchaud, Julie Hamelin e Daniel Cyr, fondatore e cofondatori<br />

del Cirque Éloize, <strong>di</strong>rigono questa compagnia che oggi<br />

conta circa un centinaio <strong>di</strong> persone ripartite tra <strong>di</strong>versi gruppi e <strong>di</strong>versi<br />

progetti.<br />

TEATRO SUNIL<br />

Fondato da Daniele Finzi Pasca nel 1983 a Lugano, il <strong>Teatro</strong> Sunil ha<br />

all’attivo 33 creazioni nell’ambito del teatro e della danza, presentate<br />

in ventisei paesi. Il nucleo creativo del <strong>Teatro</strong> Sunil comprende Daniele<br />

Finzi Pasca, Marco Finzi Pasca, Maria Bonzanigo, Hugo Gargiulo,<br />

Dolores Here<strong>di</strong>a e Antonio Vergamini. La compagnia provvede<br />

ad attività <strong>di</strong> laboratorio <strong>di</strong> ricerca sull’approccio tecnico al lavoro <strong>di</strong><br />

attore e <strong>di</strong> danzatore ed il suo ha dato origine ad un’estetica e ad<br />

una tecnica <strong>di</strong> creazione legata ad un’ideale <strong>di</strong> bellezza, <strong>di</strong> nostalgia,<br />

<strong>di</strong> gestualità invisibili. Negli ultimi anni, Daniele Finzi Pasca ha <strong>di</strong>retto<br />

alcuni spettacoli coinvolgendo il <strong>Teatro</strong> Sunil nell’equipe creativa:<br />

Nomade e Rain per il Cirque Éloize, Corteo per il Cirque du Soleil,<br />

la cerimonia <strong>di</strong> chiusura dei Giochi Olimpici Invernali 2006 a Torino<br />

per Filmmaster e Toroc.<br />

Società Palchettisti<br />

del <strong>Teatro</strong> <strong>Sociale</strong><br />

si ringrazia<br />

con il patrocinio <strong>di</strong>

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