Una Messa 'propria' per i santi Faustino e Giovita: il ms ... - Scrineum
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<strong>Scrineum</strong> Rivista 9 (2012)<br />
annotazione, come evidenziano molti dei codici che la conservano 55 ; in<br />
secondo luogo è possib<strong>il</strong>e anche che essa non sia mai stata inserita in ragione<br />
della diversa collocazione dei corali liturgico-musicali rispetto agli<br />
altri manoscritti della biblioteca 56 .<br />
Concludiamo con alcune osservazioni circa le correzioni del Graduale<br />
alpha in epoca posteriore alla prima stesura. Di diffic<strong>il</strong>e datazione sono<br />
gli interventi volti a ridurre la lunghezza dei melismi: essi sono effettuati<br />
nella maggior parte dei casi attraverso erasione, talora invece incollando<br />
delle pezze cartacee sugli incisi interessati. Le melodie così modificate<br />
risultano indipendenti rispetto alle lezioni dell’Editio Medicaea del 1614-<br />
1615 57 . Certamente successive alla soppressione del monastero di fine<br />
Settecento sono le correzioni testuali apportate ai formulari di san Benedetto<br />
e di santa Scolastica: non si possono giustificare altrimenti l’erasione<br />
e sostituzione dei loro nomi dall’introito Gaudeamus omnes, rispettivamente<br />
con san Blasio a c. 62v e sant’Agata a c. 38v (<strong>il</strong> ductus delle correzioni<br />
apposte su erasione lo conferma). La stessa mano, certamente, ha<br />
provveduto a eliminare alcune carte del formulario di santa Scolastica. Di<br />
mano recente sembrerebbero molte delle correzioni testuali, talora con<br />
implicazioni anche sul dettato melodico, apportate su erasione del testo<br />
originario in diverse circostanze. Il confronto con i testi vergati dalla prima<br />
mano, laddove è stato possib<strong>il</strong>e restituirli 58 , <strong>per</strong>mette di stab<strong>il</strong>ire che<br />
nella maggior parte dei casi lo scopo è quello di adeguarli agli usi post-tridentini<br />
formalizzati nel <strong>Messa</strong>le Romano di Pio V (1570) 59 ; l’edizione<br />
55 Cfr. GAVINELLI, La biblioteca medievale del monastero di S. <strong>Faustino</strong> cit., pp. 95-97 e n.<br />
28.<br />
56 Ipotesi preferib<strong>il</strong>e visto che della nota di possesso sono privi sia <strong>il</strong> <strong>ms</strong>. theta del<br />
Museo Diocesano (appartenente con <strong>il</strong> <strong>ms</strong>. alpha al corpus originario del Graduale), sia<br />
l’unico <strong>ms</strong>. liturgico dei ventitré elencati dal Luchi nel suo inventario settecentesco, <strong>il</strong><br />
<strong>ms</strong>. Queriniano C.VII.29 (Brescia, sec. XVI/1).<br />
57 Cfr. Graduale de sanctis cit.; è ragionevole pensare che siano comunque <strong>il</strong> frutto del<br />
necessario adeguamento al <strong>Messa</strong>le post conc<strong>il</strong>iare di Pio V del 1570, come evidenziano<br />
bene invece le correzioni testuali (cfr. sotto).<br />
58 Cfr. tavola 2.<br />
59 Cfr. Missale Romanum. Editio Princeps (1570), edizione anastatica, introduzione e appendice<br />
a cura di M. Sodi, A. M. Triacca, Città del Vaticano 1998 (Monumenta Liturgica<br />
Conc<strong>il</strong>ii Tridentini).<br />
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