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[pdf] Microsoft Word - 2862 - Capitolato tecnico - Policlinico S.Orsola ...

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3.16 INDICAZIONI COMUNI ALLE COPERTURE E IMPERMEABILIZZAZIONI<br />

Le impermeabilizzazioni delle coperture devono essere eseguite con materiali inattaccabili dagli agenti<br />

atmosferici e da agenti chimici presenti nell'atmosfera e per i quali sia garantita una durata non inferiore a 20<br />

anni, in assenza di ripristini o manutenzioni straordinarie.<br />

Fra le coperture piane si devono escludere manti non dotati di piani di scorrimento fra struttura ed<br />

impermeabilizzazione e non dotati di strato di protezione superiore. Per i materiali bituminosi o asfaltici è<br />

richiesto il rispetto delle Norme UNI 3838-4157-5659.<br />

Lo smaltimento delle acque può avvenire su manto impermeabilizzante con le stesse caratteristiche di<br />

impermeabilità e di protezione già descritte sopra, tenuto conto nell'esecuzione delle maggiori difficoltà<br />

realizzative in presenza di angoli, sormonti e curve del manto.<br />

Lo smaltimento delle acque dovrà avvenire in tubi pluviali verticali eseguiti con materiale per il quale sia<br />

garantita una durata non inferiore a 20 anni, in assenza di ripristini o manutenzioni straordinarie.<br />

Per quanto riguarda le dispersioni termiche, si ritiene di sottolineare l'esigenza di eliminare i ponti termici in<br />

modo accurato, al fine di evitare punti o zone fredde sulle superfici interne delle pareti che possono sia<br />

influenzare sfavorevolmente la conservazione dell'edificio (condensazioni, muffe), sia produrre sgradevoli<br />

sensazioni di irraggiamento freddo sugli occupanti.<br />

I percorsi pedonali di servizio sulle coperture non praticabili verranno realizzati con lastre di cemento rigato<br />

antisdrucciolevole opportunamente armate di cm 40x40 o 50x50 e di spessore non inferiore a cm 4,<br />

appoggiate ai quattro spigoli mediante supporti di materiale plastico.<br />

Le coibentazioni dovranno indicativamente essere realizzate con lastre di materiale coibente accuratamente<br />

posate sul piano sottostante e perfettamente incastrate tra loro.<br />

In base a quanto indicato dal Diagramma di Glaser si dovrà prevedere la barriera al vapore in guaina di<br />

poliestere saldata o foglio di alluminio.<br />

Nelle zone ove non fosse possibile utilizzare l'incastro, le lastre dovranno essere saldate fra di loro a mezzo<br />

di speciali nastri adesivi. Il lavoro di posa dovrà avvenire in modo da ridurre al minimo indispensabile il<br />

calpestio del materiale in opera e comunque dovrà essere presa ogni precauzione al fine di evitare il<br />

danneggiamento anche da parte degli esecutori di altre opere.<br />

Si raccomanda l'interposizione di stratificazioni di poliestere tessuto non tessuto tra il sottofondo e la<br />

coibentazione e tra questa e i teli impermeabilizzanti.<br />

L'impermeabilizzazione delle falde di copertura verrà eseguita con guaine bituminose e di poliestere saldate a<br />

fuoco su sottofondo ben asciutto e perfettamente livellato, munito degli sgoli in corrispondenza delle strutture<br />

verticali.<br />

Tutta la superficie da impermeabilizzare verrà spalmata con adatti adesivi ed i teli verranno accuratamente<br />

sovrapposti e risvoltati in corrispondenza delle strutture verticali, secondo le indicazioni della Direzione Lavori.<br />

Essi verranno anche accuratamente raccordati con boccacci predisposti. La loro saldatura verrà effettuata a<br />

fuoco.<br />

Per quanto riguarda l'isolamento termico vale quanto previsto per le coperture non praticabili; il materiale<br />

impiegato dovrà inoltre presentare un'adeguata resistenza meccanica in rapporto ai carichi di esercizio<br />

previsti.<br />

I servizi igienici o comunque i locali soggetti a possibili versamenti di acqua saranno impermeabilizzati con<br />

guaina bituminosa armata saldata a fuoco o con una stratificazione di emulsioni bituminose spalmate a<br />

freddo in più strati sul sottofondo compresa la formazione dei colli di raccordo alle pareti.<br />

3.17 INTONACI<br />

Gli intonaci in genere dovranno essere eseguiti in stagione opportuna, dopo aver rimossa dai giunti della<br />

muratura, la malta poco aderente, ripulita e abbondantemente bagnata la superficie della parete stessa.<br />

Gli intonaci di qualunque specie siano (lisci, a superficie rustica, ecc.) non dovranno mai presentare peli,<br />

crepature, irregolarità negli allineamenti e negli spigoli, od altri difetti.<br />

Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature, dovranno essere<br />

demoliti e rifatti dall'Appaltatore a sue spese.<br />

Ad opera finita l'intonaco dovrà avere uno spessore di circa 12-15 mm. Gli spigoli sporgenti o rientranti<br />

verranno eseguiti ad angolo oppure con opportuno arrotondamento a seconda degli ordini che in proposito<br />

darà la Direzione Lavori. Negli spigoli vivi degli intonaci interni è consentito inserire una righetta in lamiera<br />

stirata con funzioni di coprifilo.<br />

Gli intonaci interni dovranno essere eseguiti con malta bastarda dosata a q.li 4,00 di cemento "325" e calce<br />

idraulica, nelle proporzioni di 2 a 1 per mc 1,00 di sabbia lavata e saranno costituiti da un rinzaffo e da un<br />

successivo strato tirato su testimoni e da una lisciatura in malta fine di calce. Quest'ultima da non eseguirsi in<br />

corrispondenza delle pareti da rivestire. Spessore complessivo mm 12-15.<br />

Essi potranno anche essere eseguiti mediante malte premiscelati opportunamente additivati a base gesso e<br />

per i locali umidi a base cemento.<br />

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