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[pdf] Microsoft Word - 2862 - Capitolato tecnico - Policlinico S.Orsola ...

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immorsamento in sustrati di roccia dura si potrà ricorrere all’ impiego di scalpelli frangiroccia azionati a<br />

percussione, di peso e forma adeguati alla natura dell’ ostacolo. L’ uso dello scalpello dovrà essere<br />

frequentemente alternato a quello della benna o del secchione, che hanno il compito di estrarre dal foro i<br />

detriti man mano prodotti dallo scalpello.<br />

Alla sommità dello scalpello dovrà essere disposto un anello di forma appropriata per la guida dell’ utensile.<br />

Salvo deroghe della Direzione dei lavori, l’ impiego dello scalpello comporterà l’ adozione di un rivestimento<br />

provvisorio, spinto sino al tetto della formazione lapidea, allo scopo di evitare urti e rimbalzi laterali dello<br />

scalpello contro le pareti del foro.<br />

Gli oneri relativi all’ impiego dello scalpello, in presenza di trovanti o di strati rocciosi o cementati di qualsiasi<br />

spessore sono compresi nei prezzi d’ elenco.<br />

3.5.4.f Controlli<br />

La Direzione dei Lavori controllerà, in fase di esecuzione del preforo, la rispondenza delle startigrafie di<br />

progetto con quelle effettive.<br />

In presenza di eventuali discordanze, o nel caso che alla base del palo si rinvenga un terreno molto più<br />

compressibile e/o molto meno resistente del previsto, o comunque altre anomalie, la Direzione Lavori<br />

procederà al riesame delle condizioni progettuali ed adotterà gli opportuni provvedimenti.<br />

Alla fine della perforazione si misurerà in contraddittorio con la Direzione dei lavori, rispetto alla quota del<br />

sottoplinto, la profondità del preforo con uno scandaglio; l’ operazione verrà effettuata anche all’ inizio ed al<br />

termine di eventuali interruzioni prolungate della lavorazione in corrispondenza dei turni di riposo o per altri<br />

motivi.<br />

3.5.5 ARMATURE METALLICHE<br />

Le armature dovranno soddisfare le prescizioni di cui all’ articolo ad esse dedicato, essere conformi al<br />

progetto ed essere approvate dalla Direzione dei lavori.<br />

Le armature verticali saranno costituite da barre ad aderenza migliorata, quelle trasversali da una spirale<br />

esterna alle barre verticali. Le armature verranno assemblate fuori opera in “gabbie”; i collegamenti saranno<br />

ottenuti con doppia legatura in filo di ferro oppure mediante punti di saldatura elettrica. Le gabbie di armatura<br />

saranno dotate di opportuni distanziatori atti a garantire la centratura dell’ armatura ed un copriferro netto<br />

minimo rispetto alla parete di scavo di 6 cm.<br />

Le gabbie di armatura dovranno essere perfettamente pulite ed esenti da ruggine, messe in oepra prima dell’<br />

inizio del getto e mantenute in posto sostenendole dall’ alto, evitando in ogni caso di appoggiarle sul<br />

calcestruzzo già in opera o sul fondo del foro.<br />

3.5.6 FORMAZIONE DEL FUSTO DEL PALO<br />

3.5.6.a Preparazione e trasporto del calcestruzzo<br />

Il calcestruzzo dovrà avere la resistenza caratteristica prevista in progetto. Il rapporto acqua-cemento non<br />

dovrà superare 0.5, comprendendo l’ umidità degli inerti nel peso dell’ acqua. La lavorabilità dovrà esser tale<br />

da dare uno “slump” al cono di Abrams compreso tra 16 e 18 cm. Per ottemperare congiuntamente questi<br />

requisiti potrà essere aggiunto all’ impasto un opportuno additivo fluidificante non areante.<br />

E’ ammesso altresì l’ uso di ritardanti di presa o di fluidificanti con effetto ritardante. I prodotti commerciali<br />

che l’ Impresa intende utilizzare dovranno essere sottoposti all’ esame ed alla approvazione preventiva della<br />

Direzione dei lavori. I mezzi di trasporto dovranno essere tali da evitare la segregazione dei componenti.Il<br />

calcestruzzo dovrà esser confezionato e trasportato ad un ritmo tale da consentire il getto di ciascun palo<br />

senza soluzione di continuità nel più breve tempo possibile.<br />

3.5.6.b Posa in opera del calcestruzzo<br />

Il getto del calcestruzzo avverrà impiegando il tubo di convogliamento. Esso sarà costituito da sezioni non più<br />

lunghe di 2.50 m di un tubo in acciaio avente diametro interno 20-25 cm.<br />

L’interno del tubo sarà pulito, privo di irregolarità e strozzature. Le giunzioni tra sezione e sezione saranno del<br />

tipo filettato, senza manicotto (filettatura in spessore) o con manicotti esterni che comportino un aumento del<br />

diametro non superiore a 2.0 cm. Sono escluse le giunzioni a flangia. Il tubo sarà provvisto, all’estremità<br />

superiore, di una tramoggia di carico avente una capacità di 0.4÷0.6 m³ e mantenuto sospeso da un mezzo di<br />

sollevamento.<br />

Prima di istallare il tubo getto, sarà eseguita una ulteriore misura del fondo foro. Per pali trivellati in presenza<br />

di acqua di falda o nel caso in cui si impieghi fango bentonitico il tubo di convogliamento sarà posto in opera<br />

arrestando il suo piede a 30-60 cm dal fondo della perforazione; prima di iniziare il getto si disporrà entro il<br />

tubo, in prossimità del suo raccordo con la tramoggia, un tappo formato da una palla di malta plastica oppure<br />

da uno strato di 30 cm di spessore di verniculite granulare o palline di polistirolo galleggianti sul liquido,<br />

oppure ancora da un pallone di plastica.<br />

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