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La presente redazione è l'unione della prima parte della tesi ... - EPFL

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1 A. Rossi, “L’architettura <strong>della</strong> città”, Città<br />

Studi Edizioni, Milano 1995, pag. 173.<br />

_________________________________<br />

2 Ibidem, pag. 173.<br />

_________________________________<br />

3 Ibidem, pag. 173.<br />

_________________________________<br />

dunque essere interpretate come punto di <strong>parte</strong>nza o spunto<br />

per un personale approfondimento. Secondo noi questo pro-<br />

cedimento <strong>è</strong>, e dovrebbe essere intrapreso ogni qual volta si<br />

comincia un nuovo progetto d’architettura. Si può parlare di<br />

“metodo progettuale” poiché paragonabile all’approccio che si<br />

ha quando s’inizia un progetto.<br />

Temi delle schede<br />

Come detto in precedenza, con queste schede abbiamo trat-<br />

tato più tematiche nell’ottica di ottenere una panoramica ge-<br />

nerale. Alcune sono legate alla storia, altre legate piuttosto<br />

alla comprensione <strong>della</strong> situazione attuale del sito Ticosa e<br />

altre ancora più teoriche, di riflessione e di ragionamento.<br />

STORIA<br />

Abbiamo sviluppato delle schede legate alla storia vista come<br />

strumento di comprensione di una città e di un determinato<br />

periodo. Ad esempio abbiamo cercato di spiegare in una sche-<br />

da lo sviluppo <strong>della</strong> città a partire dalla sua nascita mentre in<br />

altre come si <strong>è</strong> evoluta l’architettura industriale in Europa e a<br />

Como.<br />

Come sostiene A. Rossi “il metodo storico sembra quello capa-<br />

ce di offrirci la verifica più sicura di qualsiasi ipo<strong>tesi</strong> sulla città;<br />

la città <strong>è</strong> di per se stessa depositaria di storia” 1 . Egli sostiene<br />

inoltre che il metodo storico può essere trattato da due punti<br />

di vista dipendenti uno dall’altro.<br />

“[...] il primo riguarda lo studio <strong>della</strong> città come manufatto<br />

materiale, un manufatto, la cui costruzione <strong>è</strong> avvenuta nel<br />

tempo e del tempo mantiene le tracce, sia pure in modo<br />

discontinuo” 2 . Viene qua ribadita l’importanza <strong>della</strong> storia;<br />

attraverso il “metodo storico” <strong>è</strong> possibile una comprensione<br />

<strong>della</strong> città. Dunque “le città sono il testo di questa storia […]<br />

si offrono a noi attraverso dei fatti urbani dove <strong>è</strong> preminente<br />

l’elemento storico” 3 . L’importanza “dell’elemento storico” <strong>è</strong><br />

stata sviluppata da Rossi nella sua teoria delle permanenze<br />

che prende spunto dagli scritti di Marcel Po<strong>è</strong>te. Rossi scrive<br />

che “le persistenze sono rilevabili attraverso i monumenti, i<br />

segni fisici del passato, ma anche attraverso la persistenza dei<br />

tracciati e del piano [...] le città permangono sui loro assi di<br />

sviluppo, mantengono la posizione dei loro tracciati, crescono<br />

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