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Mani abili<br />
Mani abili<br />
20<br />
Va molto bene anche il cotone, ne basta un piccolo<br />
batuffolo e potrete riuscire ad accendere il<br />
fuoco anche solo con le scintille di un acciarino.<br />
Una vecchia esca era fatta con uno straccio di<br />
cotone messo a strinare, cioè a bruciacchiare<br />
sulla stufa. Un attimo prima che prenda fuoco va<br />
messo in un vaso di vetro e sigillato.Terminerà la<br />
combustione in carenza di ossigeno, diventerà<br />
nero e riceverà benissimo le scintille.<br />
Un’esca curiosa è rappresentata dal fungo poliporus<br />
ignarius, fungo a mensola che cresce sugli alberi<br />
(pioppi, betulle) : va essiccato, finemente tritato,<br />
o meglio sfilacciato in un mortaio, e così manterrà<br />
acceso il fuoco, come un tizzone ardente, anche<br />
con il vento.<br />
Con un coltellino potrai poi fare un’ottima<br />
esca, facendo sottili trucioli da un pezzetto di<br />
pino, abete o cedro, facendo scaglie sottili il<br />
legno brucia meglio (figg. 4-5).<br />
Puoi inoltre prepararne di ottime con strisce<br />
di cotone immerse nella paraffina calda o nella<br />
cera. Ricorda che, in generale, prendono bene<br />
i materiali secchi, fibrosi, e con fibre o frammenti<br />
molto fini.<br />
La segatura invece non è una buona esca perché<br />
è troppo compatta. Non sono buone<br />
esche le foglie che bruciano per troppo poco<br />
tempo e fanno fumo.<br />
La forma da dare all’esca deve rispettare alcune<br />
regole che citiamo di seguito.<br />
Vanno accese per prime le esche più fini e secche,<br />
che devono propagare la fiamma via via a<br />
esche più consistenti e che bruciano più a<br />
lungo, che possiamo chiamare avvio. Deve<br />
essere garantita la circolazione dell’ossigeno<br />
che è indispensabile alla buona combustione.<br />
Quindi esca ed avvio non devono essere troppo<br />
schiacciati.<br />
Occorre fare attenzione alla direzione del<br />
vento e soprattutto non si deve cantare vittoria<br />
fino a che l’esca non ha trasmesso<br />
il fuoco all’avvio e al resto<br />
della catasta. Della forma del fuoco,<br />
e delle molte maniere di alimentarlo,<br />
parleremo ancora. Ripensa ai litri<br />
di olio, alle pagine del quaderno di<br />
avventura, all’alcool, ai giornali che<br />
hai bruciato al campo da piede<br />
tenero. Accendere il fuoco con un<br />
solo fiammifero ti darà grandi soddisfazioni<br />
e, chissà, un giorno potresti<br />
avere davvero un solo fiammifero.<br />
Fig. 4<br />
Fig. 5<br />
<strong>Avventura</strong> 7/2005