Omelia di don Roberto Trevisio - Trasfigurazione.Diocesipa.It
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giu<strong>di</strong>zi; stiamo attenti a non scartare ciò che Dio invece ama e sceglie.<br />
Ricor<strong>di</strong>amo il vecchio proverbio che <strong>di</strong>ce che spesso "I fiori più belli vengono dagli alberi più<br />
brutti".<br />
Troppe volte la vita ci ha sbattere la faccia contro una verità che è vera: da quello da cui ti<br />
aspettavi tanto, se non altro perché tu per primo tanto aveva dato a lui, non ti viene niente; e<br />
da chi non ti aspettavi niente perché niente gli aveva dato, ti viene tutto.<br />
E’ la vita che ce lo insegna.<br />
E’ la vita che ce lo ricorda.<br />
Ma è anche la Passione e morte <strong>di</strong> Gesù. Del Figlio <strong>di</strong> Dio, nato in una stalla, vissuto nella<br />
bottega <strong>di</strong> un falegname, morto su un patibolo piantato in una <strong>di</strong>scarica, che <strong>di</strong> sé doveva<br />
<strong>di</strong>re: "Le volpi hanno una tana, gli uccelli del cielo hanno il loro nido, ma il Figlio dell’uomo<br />
non ha un sasso su cui appoggiare la testa per dormire".<br />
Da questo scartato per eccellenza è venuto il riscatto dell’umanità.<br />
E’ venuto il per<strong>don</strong>o <strong>di</strong> Dio sui nostri peccati.<br />
E’ venuta la speranza, anzi, la certezza della vita eterna che ci attende.<br />
Se a nostra volta ci sentiamo scartati dalla società che ci circonda sappiamo, almeno, <strong>di</strong><br />
essere in buona compagnia.<br />
Siamo in compagnia del Signore crocifisso, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen