19.06.2013 Views

suolo 290208 - Dipartimento di Biologia

suolo 290208 - Dipartimento di Biologia

suolo 290208 - Dipartimento di Biologia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

IL SUOLO<br />

Il <strong>suolo</strong> è il risultato della degradazione della roccia madre.<br />

Esso è funzione <strong>di</strong> 5 fattori in<strong>di</strong>pendenti:<br />

– CLIMA<br />

– ORGANISMI<br />

– TOPOGRAFIA<br />

– ROCCIA<br />

– ETÀ<br />

Clima e topografia controllano in genere il BILANCIO IDRICO<br />

del <strong>suolo</strong> (precipitazione-evaporazione-percolazione).<br />

Gli organismi interferiscono nei processi <strong>di</strong> formazione del<br />

<strong>suolo</strong>.<br />

La natura mineralogica della roccia madre ed il tempo<br />

con<strong>di</strong>zionano la tipologia <strong>di</strong> suoli.


Un <strong>suolo</strong> si origina dall'alterazione, per via fisica,<br />

chimica e biologica (detta, in inglese, weathering), weathering <strong>di</strong><br />

un substrato pedogenetico, vale a <strong>di</strong>re un accumulo <strong>di</strong><br />

materiale <strong>di</strong>sgregato e inconsolidato derivante da<br />

alterazione <strong>di</strong> qualche tipo <strong>di</strong> roccia.<br />

Ad un certo punto del cammino <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> un<br />

<strong>suolo</strong> compare anche la frazione organica, originata<br />

dal lento accumularsi <strong>di</strong> resti organici (animali,<br />

piante, funghi, batteri), una parte dei quali viene<br />

complessata fino ad essere trasformata in composti<br />

resistenti alla degradazione (humus humus).


Proprietà fisiche dei suoli<br />

Le principali proprietà fisico-meccaniche <strong>di</strong> un <strong>suolo</strong> sono:<br />

– composizione: composizione soli<strong>di</strong> (componenti minerali e organiche), liqui<strong>di</strong><br />

(soluzione circolante), gas (i medesimi componenti dell'atmosfera<br />

terrestre, con qualche variazione nelle proporzioni relative).<br />

– tessitura: tessitura è data dalla proporzione esistente fra le classi<br />

<strong>di</strong>ametriche in cui possono essere <strong>di</strong>vise le particelle <strong>di</strong> <strong>suolo</strong>. La<br />

parola tessitura si applica solo agli elementi della cosiddetta terra<br />

fine, cioè dell'insieme <strong>di</strong> tutte le particelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro inferiore ai 2<br />

millimetri; millimetri oltre questa misura, si parla <strong>di</strong> scheletro;<br />

– densità: densità esprime la massa del terreno riferita all'unità <strong>di</strong> volume. volume Si<br />

<strong>di</strong>stingue fra la densità reale, che prende in considerazione solo il<br />

volume della frazione solida, e la densità apparente, che prende in<br />

considerazione il volume totale del terreno, compresi quin<strong>di</strong> gli<br />

spazi vuoti;<br />

– porosità: porosità esprime il volume degli spazi vuoti del terreno come<br />

rapporto percentuale sul volume totale.


GRANULOMETRIA<br />

La granulometria è il rapporto percentuale, in peso, tra le classi<br />

<strong>di</strong>mensionali delle particelle solide minerali del <strong>suolo</strong>.<br />

Particelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro superiore a 2 mm formano lo SCHELETRO<br />

(frammenti <strong>di</strong> roccia) che non è in grado <strong>di</strong> trattenere l’acqua.<br />

– Fra 2 e 0,2 mm si trattiene acqua nei pori.<br />

– Al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> 0,2 mm si trattiene acqua per capillarità.<br />

– Al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> 0,02 mm le particelle non si <strong>di</strong>stinguono ad occhio<br />

nudo e formano aggregati (limo).<br />

– Al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> 0,002 mm vi sono le argille le cui particelle presentano<br />

moti browniani in sospensione acquosa.<br />

SISTEMA INTERNAZIONALE (o <strong>di</strong> ATTENBERG)


La TESSITURA DEL SUOLO è il rapporto percentuale tra<br />

le particelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni inferiori ai 2 mm.<br />

Le frazioni tessiturali più importanti sono argilla-limo-<br />

sabbia.<br />

Il triangolo <strong>di</strong> Shepard permette <strong>di</strong> calcolare le frazioni<br />

tessiturali più importanti.<br />

1 Sabbioso<br />

2 Sabbioso franco<br />

3 Limoso<br />

4 Franco sabbioso<br />

5 Franco<br />

6 Franco limoso<br />

7 Franco sabbios argilloso<br />

8 Franco argilloso<br />

9 Franco limoso argilloso<br />

10 Argilloso sabbioso<br />

11 Argilloso limoso<br />

12 Argilloso


Il SUOLO è una parte fondamentale dell’ECOSISTEMA<br />

ECOSISTEMA in<br />

continuo scambio <strong>di</strong> energia e materia con i sistemi circostanti.<br />

Il <strong>suolo</strong> si <strong>di</strong>vide stratigraficamente in ORIZZONTI che si <strong>di</strong>fferenziano<br />

fra <strong>di</strong> loro a seconda dei processi <strong>di</strong> alterazione subiti.<br />

ORIZZONTE ZERO (detto anche LETTIERA): LETTIERA non fa parte del<br />

vero <strong>suolo</strong> e contiene sostanza organica (es. tappeto <strong>di</strong> foglie) in<br />

fase <strong>di</strong> mineralizzazione.<br />

ORIZZONTE A: A caratterizzato da sostanza organica mista ai<br />

minerali inorganici. Può essere seguito da un orizzonte B in cui si<br />

inizia ad avere per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> argilla, materia organica, ferro o<br />

alluminio.<br />

ORIZZONTE B: B caratterizzato dai sali mineralizzati della<br />

sostanza organica (es. NaCl, CaSO4 , CaCo3 , -PO4 , -NO3 ecc.).<br />

ORIZZONTE C: C orizzonte marginalmente influenzato dalla<br />

pedogenesi:<br />

– orizzonte C = se<strong>di</strong>menti incoerenti;<br />

– orizzonte R = rocce consolidate.


PRINCIPALI PROPRIETÀ<br />

FISICHE DEL SUOLO<br />

Ci sono proprietà che cambiano nel tempo e nello spazio (es.<br />

temperatura del <strong>suolo</strong>) ed altre che restano più stabili (es.<br />

composizione mineralogica).<br />

RITENZIONE DI ACQUA<br />

L’acqua è ritenuta dal <strong>suolo</strong> a causa delle cariche elettrostatiche<br />

presenti sui granelli <strong>di</strong> terreno. Insieme alla tensione<br />

superficiale, questo fenomeno determina la CAPILLARITÀ.<br />

Importante per la ritenzione <strong>di</strong> acqua nel <strong>suolo</strong> è il<br />

VOLUME MEDIO DEI PORI<br />

VOLUME MEDIO DEI PORI<br />

I suoli con pori gran<strong>di</strong> ritengono molta acqua con piccole<br />

tensioni.<br />

I suoli con pori piccoli ritengono poca acqua con forti tensioni.


Mentre la frazione sabbiosa e quella limosa sono inerti, quella<br />

ARGILLOSA, a comportamento colloidale, può con<strong>di</strong>zionare i<br />

processi <strong>di</strong> assorbimento e/o <strong>di</strong> scambio.<br />

Nei pori vi è una concentrazione <strong>di</strong> CO 2 maggiore che in<br />

atmosfera (tra 0,1 e 5%).<br />

Il gas veramente importante è l’ossigeno, anche per l'influenza<br />

che esso ha sul potenziale redox (Eh).<br />

L’acqua è trattenuta nel <strong>suolo</strong> da un potenziale misurato in<br />

BAR.<br />

1 Pascal = 1 Newton/m 2 = 10 -5 BAR<br />

Il potenziale può variare da zero bar (terreno saturo) e -10.000<br />

bar (<strong>suolo</strong> arido).<br />

L’acqua presente nel <strong>suolo</strong> non è tutta <strong>di</strong>sponibile per le<br />

piante; quella assimilabile va da -1/3 bar a -15 bar (massimo <strong>di</strong><br />

suzione che le piante possono esplicare).


TEMPERATURA DEL SUOLO<br />

Il regime termico del <strong>suolo</strong> <strong>di</strong>pende dal bilancio <strong>di</strong> energia<br />

alla superficie e dalla conducibilità e capacità termica del<br />

<strong>suolo</strong>.<br />

Il calore nel <strong>suolo</strong> viene trasportato per CONDUZIONE<br />

MOLECOLARE. MOLECOLARE Essendo il <strong>suolo</strong> non omogeneo, il<br />

CALORE SPECIFICO per unità <strong>di</strong> volume o <strong>di</strong> massa è<br />

uguale alla somma dei calori specifici delle componenti.<br />

La conducibilità termica del <strong>suolo</strong> è <strong>di</strong> 2 o 3 or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

grandezza inferiore a quella <strong>di</strong> un buon conduttore come il<br />

RAME: RAME ne deriva una LENTA PENETRAZIONE del calore<br />

ed un’ALTA ALTA CONSERVAZIONE. CONSERVAZIONE Le variazioni <strong>di</strong>urne <strong>di</strong><br />

temperatura in genere non penetrano sotto i 40-60 cm; quelle<br />

stagionali si. A circa 2 m <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà la temperatura è<br />

praticamente costante durante l’anno e pari alla temperatura<br />

me<strong>di</strong>a annua dell’aria.


La forza <strong>di</strong> gravità svuota velocemente i pori gran<strong>di</strong> (raggio ≥<br />

50 µm) e molto lentamente (e non del tutto), i pori piccoli.<br />

Pori gran<strong>di</strong> possono ospitare molta più aria dei pori piccoli<br />

(riserva d’aria del <strong>suolo</strong>).<br />

Si può misurare con vari strumenti oppure con la doppia<br />

pesata.<br />

Forte variabilità spazio-temporale.<br />

POROSITÀ<br />

I suoli sommersi perio<strong>di</strong>camente vanno incontro a processi <strong>di</strong><br />

decomposizione in anaerobiosi con formazione <strong>di</strong> composti<br />

tossici per gli organismi (CH 4, H 2S ecc.).<br />

Importanza della porosità del <strong>suolo</strong> per l’aereazione del <strong>suolo</strong><br />

stesso.<br />

Problemi gravi <strong>di</strong> ossigenazione sussistono solo quando la<br />

porosità per l’aria scende a valori inferiori al 5-10%.


PROPRIETÀ CHIMICHE DEL SUOLO<br />

– Capacità <strong>di</strong> scambio ionico;<br />

– pH;<br />

– potere tampone.<br />

A) CAPACITÀ DI SCAMBIO IONICO<br />

La capacità <strong>di</strong> scambio cationico (CSC) è la quantità <strong>di</strong> cationi scambiabili, espressa in<br />

milliequivalenti per 100 grammi (meq/100 g), che un materiale dotato <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong><br />

adsorbimento può trattenere per scambio ionico. Lo scambio ionico rappresenta uno dei più<br />

importanti meccanismi con cui il terreno trattiene e mette a <strong>di</strong>sposizione delle piante e dei<br />

microrganismi elementi quali il calcio, il magnesio, il potassio, l'azoto ammoniacale, perciò la<br />

CSC è un in<strong>di</strong>ce della potenziale fertilità chimica dei terreni.<br />

Sostituzione <strong>di</strong> uno ione senza sensibili alterazioni con altri ioni dello stesso segno e della stessa<br />

carica complessiva.<br />

Es. R - COOH R - COO - + H +<br />

Fe (OH) 3 + 3H + Fe (OH 2 ) Fe 3+ + 3H 2 O<br />

Poichè nel <strong>suolo</strong> prevalgono cariche negative, neutralizzate da cationi, lo scambio ionico è<br />

soprattutto SCAMBIO CATIONICO.<br />

Suolo __ A + + B + Suolo __ B + + A +<br />

Lo scambio ionico avviene sempre per equivalenti chimici onde non alterare la neutralità<br />

elettrica complessiva: uno ione bivalente può essere sostituito da un bivalente o da due<br />

monovalenti; uno trivalente da uno trivalente o da un monovalente più un bivalente ecc.


Esiste un limite superiore allo scambio ionico <strong>di</strong> un<br />

<strong>suolo</strong> CAPACITÀ CAPACIT DI SCAMBIO CATIONICO<br />

(meq/100 g <strong>di</strong> terreno).<br />

Sono più attenti gli ioni polivalenti rispetto ai<br />

monovalenti ed inoltre gli ioni più voluminosi (quin<strong>di</strong><br />

meno idratati) sono preferiti<br />

K + > Na + > Li; Ca ++ > Mg ++<br />

I cationi più abbondanti sono pertanto:<br />

Ca ++ > Mg ++ > K + > Na +<br />

I cationi assorbiti non sono facilmente <strong>di</strong>lavabili dal<br />

<strong>suolo</strong>.<br />

I cationi scambiabili sono <strong>di</strong>sponibili per le piante<br />

che li scambiano con H + .<br />

Lo scambio ionico permette <strong>di</strong> tamponare forti variazioni<br />

puntuali <strong>di</strong> pH.


Valutazione della CSC rilevata nei<br />

terreni in con<strong>di</strong>zioni operative<br />

Valutazione C SC (meq/100g)<br />

Bassa meno <strong>di</strong> 10<br />

Me<strong>di</strong>a 10 - 20<br />

Alta oltre 20<br />

La CSC è in generale piuttosto bassa nei terreni sciolti,<br />

poveri <strong>di</strong> colloi<strong>di</strong>, e in quelli delle regioni tropicali, in<br />

genere ricchi <strong>di</strong> minerali argillosi dotati <strong>di</strong> modesta<br />

proprietà <strong>di</strong> scambio (caoliniti) e praticamente privi <strong>di</strong><br />

sostanza organica. Raggiunge valori relativamente alti<br />

nei terreni argillosi delle zone temperate.<br />

I valori più alti della capacità <strong>di</strong> scambio cationico si<br />

riscontrano in ogni modo nei terreni ben dotati <strong>di</strong><br />

sostanza organica, con livelli estremamente alti nei<br />

terreni torbosi.


pH NEL SUOLO<br />

La reazione del terreno è determinata dal rapporto quantitativo fra ioni idrogeno e ioni ossidrile nella<br />

soluzione circolante.<br />

– L'aci<strong>di</strong>tà del terreno è dovuta ad una carenza <strong>di</strong> basi che si traduce in un eccesso <strong>di</strong> ioni H+ nella<br />

soluzione circolante e nel complesso <strong>di</strong> scambio.<br />

– L'alcalinità moderata, detta anche alcalinità costituzionale è dovuta ad una marcata presenza <strong>di</strong><br />

carbonati <strong>di</strong> calcio e magnesio. magnesio<br />

– L'alcalinità elevata, detta anche alcalinità <strong>di</strong> assorbimento si verifica a pH>8,5 ed è dovuta alla<br />

cospicua presenza <strong>di</strong> carbonato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o (Na2CO3 ) e bicarbonato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o (NaHCO3 ) nella soluzione<br />

circolante e ad un elevato tenore in so<strong>di</strong>o adsorbito dai colloi<strong>di</strong>.<br />

Il pH del <strong>suolo</strong> è quello <strong>di</strong> una soluzione acquosa in equilibrio con la parte solida del <strong>suolo</strong> stesso. Il <strong>suolo</strong><br />

e l’acqua vanno in rapporto standard (1:1 o 2:5) e tenuti per almeno 12-24 h per raggiungere<br />

l’equilibrio.<br />

I suoli si <strong>di</strong>vidono in:<br />

– pH<br />

– SUOLI PERACIDI < 5<br />

– SUOLI ACIDI 5,1 ÷ 5,9<br />

– SUOLI SUBACIDI 6,0 ÷ 6,7<br />

– SUOLI NEUTRI 6,8 ÷ 7,2<br />

– SUOLI SUBALCALINI 7,3 ÷ 7,7<br />

– SUOLI ALCALINI 7,8 ÷ 8,5<br />

– SUOLI PERALCALINI > 8,6<br />

L'alcalinità è data in genere da CaCO 3<br />

CaCO 3 Ca ++ + CO 3 =<br />

CO 3 = + H 2 O HCO 3 - + OH -


POTERE TAMPONE DEL SUOLO<br />

Il <strong>suolo</strong> è in grado <strong>di</strong> tamponare forti variazioni <strong>di</strong> pH grazie<br />

all’esistenza <strong>di</strong> colloi<strong>di</strong> scambiatori parzialmente saturi <strong>di</strong> basi (es.<br />

equilibrio carbonato-bicarbonato).<br />

BIOCHIMICA DEL SUOLO<br />

BIOCHIMICA DEL SUOLO<br />

Importanza <strong>di</strong> tutta la biomassa microbica presente nel <strong>suolo</strong>.<br />

Si stu<strong>di</strong>a per grossi comparti o pools per cui spesso non si<br />

conoscono tutti i prodotti interme<strong>di</strong> <strong>di</strong> una trasformazione.<br />

La biomassa microbica è il pool più attivo per il riciclo dei<br />

nutrienti.<br />

I microorganismi convertono forme inorganiche in organiche e<br />

viceversa.<br />

La degradazione della sostanza organica presenta tre tipi <strong>di</strong><br />

andamento:<br />

– Fase veloce: pochi mesi;<br />

– Fase me<strong>di</strong>a: alcuni anni;<br />

– Fase lenta: secoli (molecole recalcitranti).


Es. paglia nel <strong>suolo</strong>:<br />

– zuccheri e aminoaci<strong>di</strong> veloci<br />

– cellulose ed emicellulose me<strong>di</strong>e<br />

– polifenoli e lignine lente.<br />

La biomassa microbica del <strong>suolo</strong> (e quin<strong>di</strong> la sua<br />

attività) può essere stu<strong>di</strong>ata anche attraverso la<br />

determinazione del contenuto in ATP.<br />

Nel <strong>suolo</strong> esistono poi enzimi cellulari (cellule vive +<br />

cellule morte) ed extracellulari che, a seconda del pH,<br />

possono accelerare i fenomeni <strong>di</strong> mineralizzazione<br />

della sostanza organica.


SOSTANZA ORGANICA E HUMUS<br />

La sostanza organica del terreno è l'insieme dei composti<br />

organici presenti nel terreno, in<strong>di</strong>pendentemente dalla sua<br />

origine, dal suo grado <strong>di</strong> complessità strutturale, dalla sua<br />

incorporazione nella biomassa vivente.<br />

Fanno parte della sostanza organica, pertanto, gli<br />

organismi viventi presenti nel terreno, i loro resti in via <strong>di</strong><br />

decomposizione, i fertilizzanti organici apportati dall'uomo,<br />

ma anche quelli <strong>di</strong> origine sintetica arrivati al <strong>suolo</strong><br />

più o meno accidentalmente (residui <strong>di</strong> fitofarmaci, rifiuti<br />

vari ecc.).


Il ruolo della sostanza organica e, in particolare dell'humus, nel<br />

terreno si manifesta in <strong>di</strong>versi aspetti della fertilità:<br />

– migliora la struttura, struttura facendola evolvere verso il tipo glomerulare<br />

e con<strong>di</strong>zionando tutte le proprietà fisiche ad essa collegate<br />

(permeabilità, sofficità, porosità ecc.);<br />

– aumenta la capacità <strong>di</strong> ritenzione dell'acqua, grazie all'elevato<br />

potere assorbente;<br />

– migliora il potere assorbente del terreno, grazie all'aumento della<br />

capacità <strong>di</strong> scambio cationico, derivato dalla presenza dell'humus,<br />

e all'assorbimento biologico, fondamentale per il mantenimento<br />

delle riserve <strong>di</strong> azoto e zolfo nel terreno;<br />

– migliora la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> alcuni microelementi, grazie alle<br />

proprietà chelanti, chelanti preservandoli dall'insolubilizzazione;<br />

– migliora il potere tampone, grazie alle sue proprietà anfotere; anfotere<br />

– è un attivatore biologico in quanto la maggior parte dei processi<br />

microbici <strong>di</strong> trasformazione sono strettamente <strong>di</strong>pendenti dal<br />

ciclo del carbonio.<br />

carbonio


Da un punto <strong>di</strong> vista ecologico, ecologico inoltre, la presenza<br />

dell'humus conferisce al terreno la capacità <strong>di</strong> smaltire<br />

<strong>di</strong>versi agenti inquinanti: i residui <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fitofarmaci<br />

sono <strong>di</strong>sattivati per adsorbimento sui colloi<strong>di</strong> organici o<br />

per immobilizzazione e trattenuti impedendone il<br />

<strong>di</strong>lavamento e il conseguente inquinamento della falda<br />

freatica; freatica ad esempio, è noto che gli erbici<strong>di</strong> della famiglia<br />

delle triazine sono poco efficaci nei terreni ricchi <strong>di</strong><br />

sostanza organica, sui quali sono ammessi dosaggi più<br />

alti.<br />

Valutazione <strong>di</strong> un terreno agrario in funzione del tenore in<br />

sostanza organica<br />

Valutazione % in sost. org .<br />

povero meno del 1,5%<br />

me<strong>di</strong>amente dotato 1,5 - 3%<br />

ricco oltre il 3 %


Un altro parametro <strong>di</strong> grande importanza, ai fini della<br />

valutazione della fertilità <strong>di</strong> un terreno, è il rapporto<br />

carbonio/azoto.<br />

Questo rapporto può essere calcolato <strong>di</strong>videndo il tenore<br />

percentuale in C organico (si ottiene <strong>di</strong>videndo il tenore in<br />

sostanza organica per 1,72) e il tenore percentuale in N<br />

totale.<br />

Nell'humus propriamente detto il rapporto C/N oscilla fra<br />

9 e 10, perciò valori rilevati prossimi a 10 in<strong>di</strong>cano un<br />

buon stato <strong>di</strong> umificazione della sostanza organica. Un<br />

valore basso (es. 5) è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> una mineralizzazione<br />

eccessiva della sostanza organica.


DOTAZIONE IN ELEMENTI<br />

NUTRITIVI<br />

Gli elementi nutritivi si <strong>di</strong>stinguono in macroelementi e<br />

microelementi. I primi sono assorbiti in grande quantità dalle<br />

piante, i secon<strong>di</strong> sono elementi <strong>di</strong>namici utilizzati come<br />

componenti <strong>di</strong> cofattori o come attivatori <strong>di</strong> enzimi nei processi<br />

biochimici, perciò sono assorbiti in piccole quantità.<br />

Classificazione degli elementi nutritivi<br />

Macroelementi Microelementi<br />

Assunti con la nutrizione minerale<br />

Per tutte le specie Per alcune specie<br />

Non assunti con la nutrizione<br />

minerale Principal i Secondar i<br />

Carbonio: CO2<br />

Ossigeno: O2, H2O<br />

Idrogeno: H2O<br />

(Azoto: N2)<br />

Azoto: NO3 - (NH4 + )<br />

Fosforo: H2PO4 - , HPO4 2-<br />

Potassio: K +<br />

Calcio: Ca 2+<br />

Zolfo: SO4 2-<br />

Magnesio: Mg 2+<br />

Ferro: Fe 3+<br />

Cloro: Cl -<br />

Manganese: Mn 2+<br />

Rame: Cu 2+<br />

Zinco: Zn 2+<br />

Boro: BO3 3-<br />

Molibdeno: MoO4 2-<br />

Nota: per ogni elemento è in<strong>di</strong>cata la forma assorbita dalle piante<br />

So<strong>di</strong>o: Na +<br />

Selenio<br />

Silicio<br />

Cobalt o<br />

Vana<strong>di</strong>o


Azoto<br />

Valutazione del terreno<br />

in base al tenore in N totale<br />

Valutazione N totale (‰)<br />

Povero < 1<br />

me<strong>di</strong>amente dotato 1 - 1, 5<br />

ben dotato 1,5 - 2,2<br />

Ricco 2,2 - 5<br />

eccessivamente dotato > 5<br />

Fosforo<br />

Alcuni schemi <strong>di</strong> classificazione<br />

dei terreni in base al tenore in<br />

P o P2O5 ass. (metodo Olsen)<br />

Classificazione n. 1<br />

Valutazione P2O5 ass. (ppm)<br />

Povero meno <strong>di</strong> 10<br />

me<strong>di</strong>amente dotato 10 - 20<br />

ben dotato 20 - 40<br />

ricco oltre 4 0


Potassio<br />

Alcuni schemi <strong>di</strong> classificazione<br />

dei terreni in base al tenore in K o<br />

K2O ass. (estrazione con NH4 acetato)<br />

Classificazione n. 1<br />

Valutazione K2O ass. (ppm)<br />

povero meno <strong>di</strong> 80<br />

me<strong>di</strong>amente dotato 80 - 150<br />

ben dotato 150 - 250<br />

ricco oltre 250<br />

Nel terreno si trova sempre come ione K+ in cinque forme<br />

fondamentali:<br />

– il potassio reticolare, reticolare incorporato nei reticoli cristallini e praticamente<br />

in<strong>di</strong>sponibile per i processi biologici,<br />

– il potassio fissato, fissato incorporato nel reticolo <strong>di</strong> minerali secondari,<br />

lentamente <strong>di</strong>sponibile,<br />

– il potassio scambiabile, scambiabile adsorbito sul complesso <strong>di</strong> scambio,<br />

– il potassio solubile, solubile <strong>di</strong>sciolto nella soluzione circolante, il potassio<br />

organico, incorporato nella sostanza organica.


MACROELEMENTI SECONDARI<br />

Per convenzione la chimica pedologica e l'agronomia<br />

considerano macroelementi secondari della fertilità il calcio,<br />

il magnesio e lo zolfo.<br />

Calcio: Calcio è presente come componente in alcuni silicati, nei<br />

carbonati nei fosfati nei solfati. Inoltre, è un componente <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versi minerali argillosi <strong>di</strong> larga <strong>di</strong>ffusione.<br />

Magnesio: Magnesio rientra nella composizione <strong>di</strong> molti silicati e in<br />

quella dei minerali argillosi. È inoltre largamente<br />

rappresentato come componente dei carbonati.<br />

Zolfo: Zolfo rientra nella composizione dei solfuri e dei solfati<br />

presenti in genere come minerali secondari in rocce<br />

magmatiche, se<strong>di</strong>mentarie e metamorfiche.


CARTA DEI SUOLI<br />

A seconda della scala (1:50.000 - 1:10.000) garantisce<br />

un’affidabilità <strong>di</strong>fferente.<br />

Importante per lo stu<strong>di</strong>o del rischio <strong>di</strong> inquinamento<br />

a larga scala.


INQUINAMENTO DEL SUOLO<br />

L’inquinamento del <strong>suolo</strong> può essere definito come un’alterazione degli<br />

equilibri chimici e biologici che in esso hanno sede, causata dall’apporto <strong>di</strong><br />

sostanze estranee.<br />

Esso può provocare:<br />

1) per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> fertilità;<br />

2) pre<strong>di</strong>sposizione all’erosione accelerata;<br />

3) ingresso <strong>di</strong> sostanze estranee nella rete trofica;<br />

4) influenza sugli altri comparti ambientali.<br />

Pratiche agricole:<br />

a) FERTILIZZANTI<br />

INQUINAMENTO DIRETTO<br />

Soprattutto fosforo e azoto. Scarsa efficienza dei concimi fosfatici è<br />

dovuta a processi <strong>di</strong> insolubilizzazione chimica.<br />

L’azoto invece, se eccessivo, tende a passare nel comparto acquatico<br />

(inquinamento della falda).


Inoltre, un eccessivo assorbimento <strong>di</strong> azoto nelle cellule vegetali,<br />

sfalsa il rapporto C/N per cui la pianta, con pareti cellulari più sottili,<br />

tende ad essere più fragile nei riguar<strong>di</strong> dei parassiti e del clima.<br />

b) FITOFARMACI O PESTICIDI<br />

Vengono usati o <strong>di</strong>rettamente sul <strong>suolo</strong> o sulle piante da cui poi<br />

pervengono al <strong>suolo</strong>.<br />

CARBAMMATI (+ TIOCARBAMMATI) = fungici<strong>di</strong> ed erbici<strong>di</strong>.<br />

Anche i composti quaternari dell'azoto (Diquat, Paraquat, <strong>di</strong>azine,<br />

triazine, atrazina ecc.).<br />

I più comuni fitofarmaci sono:<br />

– ORGANOFOSFORICI;<br />

– CARBAMMINICI;<br />

– ORGANOCLORURATI.<br />

Per l’inquinamento del <strong>suolo</strong> è importante, oltre alla quantità<br />

versata, anche la persistenza nel <strong>suolo</strong>.<br />

La persistenza <strong>di</strong> un fitofarmaco è il periodo <strong>di</strong> tempo durante il<br />

quale esso permane nel <strong>suolo</strong>.


LE CAUSE<br />

DELL'INQUINAMENTO<br />

DEL SUOLO<br />

Le cause principali dell'inquinamento del <strong>suolo</strong> sono i<br />

rifiuti soli<strong>di</strong>, liqui<strong>di</strong> e gassosi.<br />

gassosi


LA DEGRADAZIONE<br />

DEI SUOLI<br />

Con il termine <strong>di</strong> degradazione dei suoli si intendono dei<br />

processi degenerativi che si traducono nella scomparsa <strong>di</strong><br />

un <strong>suolo</strong> o nella sua per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> fungere da<br />

substrato per le comunità biologiche che normalmente vi<br />

si sviluppano.<br />

La degradazione dei suoli è generalmente accostata a<br />

errati utilizzi da parte dell'uomo; tuttavia, esistono dei<br />

casi <strong>di</strong> degradazione del <strong>suolo</strong> anche in con<strong>di</strong>zioni<br />

perfettamente naturali.


Le modalità <strong>di</strong> degradazione dei suoli possono ricondursi a tre<br />

tipologie:<br />

– Erosione<br />

Il primo fenomeno che porta alla degradazione <strong>di</strong> un <strong>suolo</strong> è costituito<br />

dall’erosione, opera del vento e delle piogge su tutti i terreni, soprattutto in<br />

aree predesertiche e su terreni scoscesi.<br />

– Salinizzazione<br />

Il secondo fenomeno che sta <strong>di</strong>struggendo il patrimonio dei suoli agrari<br />

dell’umanità è la salinizzazione. Negli ultimi decenni i paesi più poveri e<br />

popolosi hanno compiuto sforzi immensi per estendere l’irrigazione, ma,<br />

tentando <strong>di</strong> irrigare con l'insufficiente acqua <strong>di</strong>sponibile, i sali ivi contenuti<br />

sistematicamente si depositano in superficie, e raggiungono lentamente la<br />

concentrazione che impe<strong>di</strong>sce la crescita <strong>di</strong> ogni vegetale, sterilizzando i<br />

terreni.<br />

– Urbanizzazione<br />

Il terzo fenomeno negativo per il patrimonio dei suoli del Pianeta è la<br />

destinazione agli usi urbani, un fenomeno che in tutti i paesi civili interessa<br />

soprattutto i migliori terreni nelle pianure, attorno alle gran<strong>di</strong> città.


CONSEGUENZE<br />

I rifiuti, dopo essersi depositati sul terreno, creano<br />

gravi danni all'ambiente e <strong>di</strong> conseguenza all'uomo.<br />

I rifiuti più dannosi sono soprattutto rappresentati<br />

dagli anticrittogamici, dai CFC, dai me<strong>di</strong>cinali<br />

scaduti, dalle pile e da tantissimi altri prodotti chimici<br />

industriali sconosciuti alla flora batterica degradatrice<br />

delle sostanze organiche.


I RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI<br />

Vengono classificati rifiuti tossici e nocivi tutti i rifiuti<br />

industriali e urbani che contengono sostanze tossiche e<br />

pericolose per la salute umana come ad esempio<br />

l'arsenico, il mercurio, il cromo, il piombo e l’amianto.<br />

Un'altra causa dell'inquinamento è costituita dalle<br />

sostanze ra<strong>di</strong>oattive, che nuociono gravemente alla salute<br />

degli organismi viventi, soprattutto se questi vengono<br />

sottoposti alle ra<strong>di</strong>azioni per lungo tempo.<br />

I rifiuti ra<strong>di</strong>oattivi provengono da particolari lavorazioni<br />

(ad esempio dell'uranio) che avvengono nei laboratori <strong>di</strong><br />

ricerca, in alcune industrie e in alcuni ospedali.


INCENERIMENTO<br />

Negli inceneritori convenzionali i rifiuti vengono<br />

bruciati su griglie mobili producendo anidride<br />

carbonica, ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> zolfo, ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto, alcuni gas<br />

inquinanti e scorie non gassose tipo ceneri, polveri e<br />

residui soli<strong>di</strong> incombustibili (sovvalli).<br />

L'emissione <strong>di</strong> polveri nocive e <strong>di</strong> gas pericolosi viene<br />

ridotta al minimo me<strong>di</strong>ante la depurazione dei fumi.


EFFETTI<br />

SULLA SALUTE UMANA<br />

I maggiori effetti sulla salute sono legati al contatto <strong>di</strong>retto<br />

delle persone con zone <strong>di</strong> terra contaminata.<br />

Di rilievo tossicologico sono l'assunzione <strong>di</strong> acqua contaminata,<br />

l'ingresso <strong>di</strong> tossici nella catena alimentare (ad es. tramite<br />

gli animali che hanno pascolato su un terreno inquinato<br />

o tramite il consumo <strong>di</strong> ortaggi) ortaggi e l'inalazione <strong>di</strong> composti<br />

vaporizzati.<br />

Gli organofosfati e i carbammati, carbammati presenti in molti prodotti<br />

fitosanitari, possono indurre una catena <strong>di</strong> effetti legati all'inattivazione<br />

dell’acetilcolinesterasi<br />

acetilcolinesterasi e che portano al blocco<br />

neuromuscolare. Molti solventi clorurati provocano danni<br />

epatici, renali e depressione del sistema nervoso centrale.<br />

centrale


EFFETTI<br />

SULL'ECOSISTEMA<br />

L'inquinamento del <strong>suolo</strong> può avere significative con-<br />

seguenze deleterie per gli ecosistemi. ecosistemi<br />

Possono avvenire cambiamenti ra<strong>di</strong>cali della chimica<br />

del <strong>suolo</strong>, <strong>suolo</strong> nell'alterazione del metabolismo dei micror<br />

ganismi e degli artropo<strong>di</strong> che vivono in un dato<br />

terreno con conseguenze che si trasportano nella rete<br />

trofica.


RIMEDI<br />

Il rime<strong>di</strong>o principale all'inquinamento del <strong>suolo</strong> consiste<br />

nell'attuazione <strong>di</strong> corrette politiche <strong>di</strong> gestione dei rifiuti<br />

nonché nell'emanazione e rispetto <strong>di</strong> specifiche normative<br />

volte alla sostenibilità ambientale e alla tutela dell’ambiente ambiente<br />

naturale. naturale<br />

L'inquinamento del <strong>suolo</strong> può essere contrastato col rimboschimento<br />

dei territori forestali o me<strong>di</strong>ante proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong><br />

bonifica.<br />

La porzione <strong>di</strong> terreno inquinata può essere rimossa tramite<br />

escavazione e posta in zona <strong>di</strong> confinamento in modo che non<br />

si abbiano rischi per gli esseri umani o ecosistemi sensibili.<br />

Importante è l'affermarsi dei cosiddetti biorime<strong>di</strong>, biorime<strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che<br />

che sfruttano la <strong>di</strong>gestione microbica <strong>di</strong> particolari sostanze<br />

organiche.


Il “Decreto Decreto Ronchi” Ronchi<br />

D. Lgs. Lgs.<br />

5.02.97<br />

Principio base: GESTIONE<br />

Urbani:<br />

Classificazione dei rifiuti<br />

– non pericolosi<br />

– pericolosi<br />

Speciali:<br />

– non pericolosi<br />

– pericolosi


Il “Decreto Decreto Ronchi” Ronchi<br />

D. Lgs. Lgs.<br />

5.02.97<br />

Gestione dei rifiuti<br />

Fasi (art. 6, lett d): ):<br />

– raccolta<br />

– trasporto<br />

– recupero o smaltimento<br />

– controllo


Il “Decreto Decreto Ronchi”: Ronchi<br />

nozione <strong>di</strong> GESTIONE<br />

1. Ai fini del presente decreto si intende per:<br />

d) gestione: gestione la raccolta, il trasporto, il recupero e<br />

lo smaltimento dei rifiuti, compreso il controllo<br />

…<br />

<strong>di</strong> queste operazioni, nonché il controllo delle<br />

<strong>di</strong>scariche e degli impianti <strong>di</strong> smaltimento dopo<br />

la chiusura;


Nozione <strong>di</strong><br />

DEPOSITO TEMPORANEO<br />

– Art. 6 lett. m) deposito temporaneo: il<br />

raggruppamento dei rifiuti effettuato,<br />

prima della raccolta, nel luogo in cui sono<br />

prodotti alle seguenti con<strong>di</strong>zioni: …<br />

(es. Ecopiazzola a Cass. 26379/05).


Il “Decreto Decreto Ronchi” Ronchi<br />

D. Lgs. Lgs.<br />

5.02.97<br />

Gestione dei rifiuti<br />

(priorità, artt. 4 e 5):<br />

– prevenzione e riduzione<br />

– reimpiego (o riutilizzo) e riciclaggio<br />

– recupero (anche energetico)<br />

– smaltimento


RACCOLTA DIFFERENZIATA<br />

(2004)<br />

– I comuni italiani che hanno raggiunto il<br />

traguardo del 35% <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata<br />

previsto dal D. Lgs. 22/97 sono solo 11.<br />

– Ben 16 hanno un tasso <strong>di</strong> raccolta inferiore al 5%<br />

(Isernia e Cagliari 1%).<br />

– 4.6 Milioni/Ton al Nord, 1,1 Milioni/Ton al<br />

Centro, 760.000/Ton al Sud.


– Art. 6:<br />

Nozione <strong>di</strong><br />

SMALTIMENTO<br />

g) smaltimento: smaltimento le operazioni previste nell'all. B;<br />

h) recupero: recupero le operazioni previste nell'all. C.<br />

NELLA PRATICA È SEMPRE SEMPLICE<br />

DISTINGUERE LE DUE OPERAZIONI?


Articolo: 4<br />

(Recupero dei rifiuti)<br />

1. Ai fini <strong>di</strong> una corretta gestione dei rifiuti le autorità competenti<br />

favoriscono la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti<br />

attraverso:<br />

a) il reimpiego ed il riciclaggio;<br />

b) le altre forme <strong>di</strong> recupero per ottenere materia prima dai<br />

rifiuti;<br />

c) l'adozione <strong>di</strong> misure economiche e le determinazioni <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> appalto che prevedano l'impiego dei materiali<br />

recuperati dai rifiuti al fine <strong>di</strong> favorire il mercato dei materiali<br />

medesimi;<br />

d) l'utilizzazione principale dei rifiuti come combustibile o come<br />

altro mezzo per produrre energia.<br />

2. Il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero <strong>di</strong> materia prima debbono<br />

essere considerati preferibili rispetto alle altre forme <strong>di</strong> recupero.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!