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Dicembre 2007 - Comune di Sesto San Giovanni

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2<br />

politica<br />

La voce dei partiti<br />

Ulivo<br />

C‘è stata la giornata<br />

internazionale contro<br />

la violenza sulle donne.<br />

Preferisco sorvolare sulla stupi<strong>di</strong>tà<br />

delle contestazioni <strong>di</strong> piazza, che<br />

non fanno altro che indebolire la<br />

forza delle donne, che al contrario<br />

su queste tematiche dovrebbero<br />

restare unite a prescindere dalla<br />

appartenenza politica. Voglio invece<br />

riflettere su questa vergogna che<br />

ancora oggi vede molte donne vitti-<br />

me <strong>di</strong> violenze, nella maggior parte<br />

dei casi “domestiche”, (principale<br />

causa <strong>di</strong> morte femminile), osser-<br />

vandola da un punto <strong>di</strong> vista gene-<br />

rale. Il <strong>2007</strong> è stato l’anno europeo<br />

delle pari opportunità. Il quadro che<br />

emerge è sconfortante soprattut-<br />

to in Italia. Il tasso <strong>di</strong> occupazione<br />

femminile è tra i più bassi d’Europa.<br />

A parità <strong>di</strong> ruolo le donne guada-<br />

gnano in me<strong>di</strong>a il 15% in meno dei<br />

colleghi uomini. Le donne italiane<br />

ricoprono ancora oggi solo una mi-<br />

nima parte dei ruoli <strong>di</strong> leadership<br />

nel privato e nel pubblico, per non<br />

parlare della politica. Credo che<br />

<strong>di</strong>etro tutto questo vi sia un unico<br />

filo conduttore, ovvero una cultu-<br />

ra <strong>di</strong>ffusa fortemente anti paritaria.<br />

Ne consegue che le donne vengono<br />

maltrattate, <strong>di</strong>scriminate sui luoghi<br />

<strong>di</strong> lavoro ed escluse dalle stanze<br />

dei bottoni. L’Italia sprofonda così<br />

in un’arretratezza sociale ma anche<br />

economica. Lo hanno capito anche<br />

i paesi in via <strong>di</strong> sviluppo che da-<br />

re pari opportunità alle donne fa<br />

crescere la società, la cultura e il<br />

PIL <strong>di</strong> una nazione. Lo testimonia<br />

il fatto che nella classifica mon<strong>di</strong>ale<br />

redatta dal World Economic Forum<br />

siamo all’84° posto rispetto alle pa-<br />

ri opportunità, ormai superati da<br />

<strong>di</strong>versi paesi che una volta definiva-<br />

mo terzo mondo. Serve cambiare la<br />

mentalità nei confronti delle donne,<br />

del loro ruolo e della loro capacità<br />

<strong>di</strong> autodeterminarsi. E’ un processo<br />

che richiede un forte impegno delle<br />

politiche pubbliche (nuove leggi e<br />

servizi a sostegno della parità), una<br />

partnership tra pubblico e privato,<br />

anche e soprattutto a livello loca-<br />

le, e il rafforzamento <strong>di</strong> reti sociali<br />

<strong>di</strong> solidarietà e consapevolezza tra<br />

donne e uomini.<br />

Chiara Pennasi, Annamaria Antoniolli,<br />

Lorena Croatto, Stefania Di Pietro<br />

Forza Italia<br />

Cari Concitta<strong>di</strong>ni, sto<br />

scrivendo queste brevi<br />

note mercoledì 5 <strong>di</strong>-<br />

cembre, quando tutta la città è in<br />

fibrillazione per l’arrivo del Presi-<br />

dente della Repubblica, Giorgio Na-<br />

politano; voi, invece, le leggerete più<br />

tar<strong>di</strong>, quando tutto sarà ormai finito<br />

e potrà essere ripensato con più<br />

calma e più serenità <strong>di</strong> quella che si<br />

respira adesso nelle nostre strade.<br />

Noi <strong>di</strong> Forza Italia salutiamo con<br />

rispetto colui che rappresenta, pro<br />

tempore, la più alta carica istituzio-<br />

nale del nostro Stato, a prescinde-<br />

re da ogni valutazione politica sul<br />

suo passato <strong>di</strong> militante <strong>di</strong> un PCI<br />

decisamente schierato a favore del<br />

comunismo sovietico, oggi, per for-<br />

tuna, defunto.<br />

Non possiamo, però, non avvertire<br />

un profondo senso <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio nel ve-<br />

dere che al Presidente Napolitano<br />

verrà presentato in pompa magna il<br />

progetto <strong>di</strong> Renzo Piano per le aree<br />

ex-Falck, alla presenza delle massi-<br />

me autorità citta<strong>di</strong>ne.<br />

A noi sembra che, nei confronti<br />

della citta<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> <strong>Sesto</strong>, questa<br />

presentazione abbia caratteristiche<br />

istituzionali molto fumose: dato che<br />

questo progetto, per adesso, è una<br />

proposta privata che non ha avuto<br />

nessun avallo dalla pubblica ammini-<br />

strazione, che senso ha presentarlo<br />

ufficialmente al Presidente?<br />

Non vorremmo che, una volta in-<br />

cassata la cortese attenzione del<br />

Presidente Napolitano, il commit-<br />

tente del progetto, cioè il Gruppo<br />

Zunino, si facesse forte <strong>di</strong> questo<br />

episo<strong>di</strong>o per cercare <strong>di</strong> ottenere un<br />

più facile consenso dalla giunta e<br />

dal consiglio comunale alle sue ri-<br />

chieste <strong>di</strong> costruire 1.300.000 metri<br />

quadri, invece dei 650.000 previsti<br />

dal piano regolatore.<br />

Come <strong>di</strong>ce sempre Andreotti, ‘a<br />

pensar male si fa peccato, ma si in-<br />

dovina’!<br />

Franca Landucci<br />

Capogruppo <strong>di</strong> Forza Italia<br />

Italia dei Valori<br />

Dalla parte dei citta<strong>di</strong>-<br />

ni, per il futuro <strong>di</strong> Se-<br />

sto. Questo è l’impegno<br />

del gruppo consigliare <strong>di</strong> Italia dei<br />

Valori. La Città, oggi più che mai,<br />

deve ripensare e progettare il suo<br />

futuro. Non solo aree Falck; c’è una<br />

città costruita che deve crescere e<br />

migliorarsi, deve essere più vivibile<br />

e pulita ma soprattutto più sicura.<br />

Insomma, a misura d’uomo. E poi,<br />

certo, c’è il futuro delle aree ex<br />

industriali. Ad esso sono connesse<br />

molte questioni: abitative, viabilisti-<br />

che, lavorative e sociali. Questioni<br />

complesse. Ma affinché non si crei<br />

una “città nella città” e affinché la<br />

Nostra città non sia mai il “satellite

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