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Relazione tirocinio 2007 - Centro Studi Alpino dell'Università degli ...

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Coordinatore:<br />

Prof.ssa Anna Scoppola<br />

Tutors:<br />

Dott. Goffredo Filibeck – DABAC<br />

Dott.ssa Sara Magrini – Orto Botanico<br />

Prof.ssa Anna Scoppola – DABAC<br />

TIROCINIO/STAGE PRESSO<br />

L’ARBORETO DEL TESINO<br />

luglio-agosto <strong>2007</strong><br />

<strong>Relazione</strong> tecnica<br />

Studenti:<br />

Dott.ssa Elena Barchiesi – Sci. Forestali e Ambientali<br />

Dott. Pietro Carelli – Sci. e Tec. per la Qualità delle Prod. Vegetali<br />

Dott.ssa Anna Ciancolini – Sci. e Tec. per la Qualità delle Prod. Vegetali<br />

Dott.ssa Chen Lei – Sci. Forestali e Ambientali<br />

Dott. Tiziano Oppedisano – Sci. e Tec. per la Qualità delle Prod. Vegetali<br />

Dott.ssa Stefania Orlandi – Sci. e Tec. per la Qualità delle Prod. Vegetali<br />

Sig.na Arianna Aquilanti – Ed. e Div. Ambientale<br />

Sig. Marco Battistini – Sci. delle Foreste e della Natura<br />

Sig.na Michela Celestini – Sci. Forestali e Ambientali<br />

Sig. Stefano Ciuffoletti – Sci. Forestali e Ambientali<br />

Sig.na Silvia Corsi – Ed. e Div. Ambientale


I n tutti gli altri settori si è concordato di non far intervenire la squadra di<br />

operatori locali nel periodo estivo, in quanto era necessario fare di volta in volta<br />

<strong>degli</strong> interventi di pulizia m irati al recupero di spazi e di piante particolari in<br />

funzione delle fioriture stagionali, dell’evoluzione o degrado del bosco e delle<br />

esigenze scientifiche e didattiche, com piti assegnati ai nostri studenti.<br />

Determ inate attività di pulizia del sottobosco o ripristino del cotico erboso<br />

ai m argini dei sentieri sono state effettuate periodicam ente per tutto il periodo<br />

di <strong>tirocinio</strong>. Fra queste si citano ad esem pio l’estirpazione m anuale di infestanti<br />

(ortica, felce fem m ina, rovo com une, canna di palude, spirea del giappone,<br />

ecc.) e di polloni o rinnovazione di ontano bianco, acero di m onte, sam buco<br />

nero, lam pone.<br />

I n particolare, si è ripetutam ente operato nel bosco per contenere,<br />

lim itandola a determ inate zone, l’espansione di Spiraea japonica - pianta<br />

alloctona a rapida propagazione - estirpando m anualm ente le giovani piantine<br />

dai tratti del bosco ancora non del tutto infestati. I noltre, sono state allargate e<br />

increm entate le aree di sosta nel tratto inferiore dell’ontaneta recuperando<br />

alcune zone a prato in prossim ità della panchina vicino al canneto, asportando<br />

piante indesiderate di rovo, lam pone, canna e rinnovazione di nocciolo e ontano<br />

bianco, valorizzando invece altre piante legnose com e un sorbo <strong>degli</strong> uccellatori,<br />

un nocciolo una bella pianta di m ore, ecc.).<br />

Si è proseguito inoltre con il recupero della “Costa delle felci” e della<br />

“Costa delle fragole” su scarpate in om bra nel tratto m edio del bosco,<br />

estirpando plantule di specie fortem ente com petitive e trapiantando le specie da<br />

coltivare, allo scopo di creare idonei habitat di “m argine” in grado di ospitare<br />

gruppi sistem atici particolari (es. Pteridofite) o frutti del sottobosco (es.<br />

fragole). I n particolare sono state raccolte a Monte Mezza e nella forra del<br />

torrente Grigno, in habitat confrontabili con quelli presenti in arboreto, felci<br />

appartenenti a 5 specie diverse m esse a dim ora in num erosi esem plari,<br />

determ inate e cartellinate: Blechnum spicant, Dryopteris filix-m as, Dryopteris<br />

carthusiana, Gym nocarpium dryopteris, Phegopteris connectilis; con im m agini<br />

delle specie introdotte sono stati realizzati due cartellini di form ato più grande<br />

(vedi figura).<br />

La realizzazione dei nuovi cartellini delle fioriture – grandi e piccoli – e dei<br />

confronti tra foglie di specie arboree ha previsto ricerche sulle Flore (Flora<br />

d’I talia, Flora Alpina, ecc.) e tram ite I nternet. Le specie erbacee ad oggi<br />

catalogate sono 83, elencate nell’allegato 1. I cartellini grandi sono così<br />

ripartiti: 6 per il confronto di foglie sia di latifoglie – in particolare gli ontani -<br />

che di conifere, 2 per le felci e 1 per i fiori di prati um idi. Tutti i cartellini<br />

realizzati e quelli ristam pati perché danneggiati o scom parsi sono stati<br />

plastificati e riordinati alfabeticam ente. A fine agosto i cartellini ancora ubicati<br />

in Arboreto sono stati recuperati dal Sig. G. Avanzo e a settem bre sono stati<br />

puliti e riposti in m agazzino per essere nuovam ente utilizzati il prossim o anno.<br />

Sono stati infine effettuati dei trapianti m irati ad increm entare la flora<br />

autoctona presente lungo i percorsi dell’Arboreto, raccogliendo in natura o<br />

6


spostando da zone non raggiungibili dai visitatori specie da valorizzare quali<br />

Sam bucus racem osa (sam buco rosso) m esso a dim ora nella zona alta delle<br />

europee al posto di un sam buco nero erroneam ente collocato, Fagus sylvatica<br />

(faggio), di cui sono state individuate già 2-3 stazioni con piantine spontanee<br />

nel tratto superiore e m edio del bosco (vedi figura), Allium carinatum di cui<br />

sono state increm entate le popolazioni già presenti nell’ ”isolotto” della palude e<br />

lungo il rio Solcena, Fragaria vesca di cui è stata increm entata la popolazione<br />

della costa delle fragole, Cam panula trachelium, trapiantata vicino ai faggi.<br />

Acero campestre<br />

Field Maple<br />

Feld-Ahorn<br />

Foglie a confronto - 5<br />

Acero di monte<br />

Sycamore<br />

Berg-Ahorn<br />

Le felci - 1<br />

Athyrium filix-foemina (L.) Roth<br />

Felce femmina comune<br />

Lady-fern<br />

Wald-Frauenfarn<br />

Dryopteris filix-mas (L.) Schott<br />

Felce maschio comune<br />

Male-fern<br />

Gewöhnlicher Wurmfarn<br />

Dryopteris affinis (Lowe) Fraser-Jenk.<br />

Felce maschio pelosa<br />

Scaly Male-fern<br />

Schuppiger Wurmfarn<br />

Dryopteris carthusiana (Vill.)<br />

H.P. Fuchs<br />

Felce certosina<br />

Narrow Buckler-fern<br />

Acero riccio<br />

Norway Maple<br />

Spitz-Ahorn<br />

Esempi di cartellini tematici realizzati dagli studenti e collocati a tempo determinato lungo il<br />

percorso nel bosco in corrispondenza di peculiari emergenze naturalistiche.<br />

7


Altre introduzioni riguardano: Luzula albida dalla pecceta della Forra del<br />

Grigno, Galium odoratum dalla faggeta della Loc. Battare, ancora Allium<br />

carinatum , poi Dianthus superbus subsp. alpestris e Dianthus sylvestris subsp.<br />

sylvestris dalla prateria del Passo Brocon. L’esito dei trapianti risulta, al<br />

m om ento, positivo.<br />

Nell’ ”isolotto” della palude, gli studenti hanno operato col fine di<br />

increm entare le fioriture legate al pascolo, contenendo lo sviluppo delle erbe<br />

“gram inoidi” favorite invece dallo sfalcio, in m odo da ricreare col tem po un<br />

am biente di pascolo e di brughiera m ontana di cui già con gli interventi<br />

dell’anno passato si nota la ripresa (increm ento di Calluna vulgaris, Genista<br />

tinctoria, Succisa pratensis, Cam panula rotundifolia, ecc...); in passato, infatti,<br />

quest’area era adibita a pascolo ovino. Sia a luglio che ad agosto sono state<br />

dunque estirpate o tagliate m anualm ente le gram inacee ed altre specie<br />

cespitose circostanti le fioriture più rappresentative in m odo da sim ulare la<br />

brucatura <strong>degli</strong> ovini al pascolo e sono stati realizzati nuovi cartellini.<br />

Oxalis acetosella L.<br />

Acetosella dei boschi<br />

Wood Sorrel<br />

Wald-Sauerklee<br />

Tipo corologico: Circumboreale<br />

Distribuzione italiana: tutto il territorio escluse<br />

la Sicilia e la Sardegna<br />

Habitat: tagli rasi forestali, schiarite, strade<br />

forestali, zone incendiate, carbonaie, peccete,<br />

cembrete, lariceti, abetine, peccete con latifoglie,<br />

faggete termofile. Faggete, boschi di faggio e<br />

abete, faggete a aceri, ostrieti mesofili<br />

Forma biologica: Geofita rizomatosa<br />

Fioritura: aprile-giugno<br />

Rubus fruticosus L. aggr.<br />

Rovo<br />

Blackberry<br />

Brambeere<br />

Tipo corologico: Eurasiatica<br />

Famiglia: Oxalidaceae<br />

Distribuzione italiana: in tutto il territorio<br />

Habitat: schiarite, tagli rasi forestali, carbonaie,<br />

arbusteti, margini di boschi, siepi, ontanete<br />

torbose, faggete termofile, rimboschimenti a<br />

robinia<br />

Forma biologica: Nano-Fanerofita<br />

Fioritura: giugno-agosto<br />

Famiglia: Rosaceae<br />

Per la preparazione delle tavole dell’erbario didattico di Pieve Tesino e per<br />

l’erbario scientifico di Viterbo sono stati determ inati e m essi ad essiccare<br />

8<br />

Aruncus dioicus (Walter) Fernald<br />

Barba di capra<br />

Dropwort<br />

Knolligens Mädesüß<br />

Tipo corologico: Circumboreale<br />

Distribuzione italiana: Alpi, Appennino<br />

settentrionale, segnalato anche<br />

nell’Appennino Centrale<br />

Habitat: boschi montani, soprattutto in<br />

boschi umidi<br />

Forma biologica: Emicriptofita scaposa<br />

Fioritura: giugno-luglio<br />

Rosa villosa L.<br />

Rosa villosa<br />

Downy-rose<br />

Apfel-Rose<br />

Famiglia: Rosaceae<br />

Tipo corologico: <strong>Centro</strong>europea-<br />

Pontica<br />

Distribuzione italiana: tutto il<br />

territorio esclusa Puglia Calabria<br />

Sicilia e Sardegna<br />

Habitat: arbusteti mesotermofili<br />

(inclusi arbusteti su pareti rocciose)<br />

Forma biologica: Nano-Fanerofita<br />

Fioritura: giugno-luglio<br />

Esempi di cartellini di singole specie realizzati quest’anno dagli studenti e collocati<br />

al momento opportuno lungo i percorsi nel bosco o nell’”isolotto” della palude<br />

in corrispondenza delle relative fioriture<br />

Famiglia: Rosaceae


cam pioni di piante raccolti all’interno dell’Arboreto o nelle aree lim itrofe, nonché<br />

durante alcune escursioni m irate al reperim ento delle piante da introdurre in<br />

arboreto o da conservare in erbario. Si sono svolte escursioni: al Passo Brocon<br />

per la raccolta di specie di pascolo m ontano; presso la località di Battare per la<br />

raccolta di alcune specie erbacee; al Monte Mezza e alla Forra del Grigno per le<br />

felci; al Lago di Costa Brunella, oltre la Malga Sorgazza, sul Monte Lefre salendo<br />

da Drio Castello per la raccolta di specie nem orali e della lettiera di faggio, in<br />

Loc. Spiado per il sam buco rosso.<br />

Per la progettazione di pannelli didattici della forra del Grigno sono stati<br />

effettuati diversi sopralluoghi floristici e vegetazionali lungo il sentiero realizzato<br />

di recente, si è iniziato a predisporre bozze di testi riguardanti la flora e la<br />

vegetazione della forra (vedi esem pio), si sono effettuate ricerche su I nternet di<br />

foto illustrative. E’ nostra intenzione procedere nei m esi autunnali con la<br />

stesura di un progetto di m assim a da presentare al Com une di Pieve Tesino.<br />

La forra<br />

Un corso d’acqua a carattere torrentizio fiancheggiato da pareti rocciose,<br />

ripide e spesso notevolmente profonde, con morfologia dunque fortemente<br />

modellata dall’azione erosiva delle acque, crea un habitat che si indica come “forra”.<br />

Il materiale trasportato dal torrente è deposto in modo differenziato, in<br />

relazione sia all’alternanza di periodi di piena con periodi di ridotta portata, sia<br />

all’impeto dello scorrere delle acque, che varia in base alla pendenza dell’alveo.<br />

Pertanto le forre presentano una grande quantità di microambienti differenti, forniti<br />

da sabbie e materiali più grossolani, associati in proporzioni diverse, e dalla posizione<br />

più o meno rilevata rispetto al livello dell’acqua, per cui si hanno punti con valori di<br />

umidità localmente differenziati.<br />

Di conseguenza, la vegetazione delle forre è molto dispersa, costituita spesso<br />

da individui isolati di specie con esigenze ecologiche proprie, fra le quali Adenostiles<br />

alliariae, con densi gruppi di foglie grandi, circolari, dal margine dentellato,di qualche<br />

decimetro di altezza, felci, di cui un esempio è fornito da Athyrium filix-foemina, la<br />

“felce femmina”, legnose dal portamento arbustivo, come il salicone (Salix caprea),<br />

l’ontano verde (Alnus viridis), ed inoltre Sorbus aucuparia, il sorbo <strong>degli</strong> uccellatori,<br />

appartenente alla famiglia Rosaceae con piccoli frutti carnosi globosi, fino alle più<br />

maestose conifere, abete rosso (Picea excelsa), abete bianco (Abies alba), larice<br />

(Larix decidua); si segnala infine la presenza di sfagni, muschi tipici delle torbiere<br />

(ambienti con terreno perennemente umido con ristagni d’acqua, acido, ad alto<br />

contenuto di materiale organico morto indecomposto), che qui, laddove trovano<br />

nicchie rocciose con frequente stillicidio, formano soffici tappeti. Una distribuzione<br />

apparentemente disordinata, tuttavia riconducibile a comunità ben distinguibili,<br />

fondate su delicati quanto mirabili equilibri ecologici.<br />

9


Prenanthes purpurea (Asteraceae)<br />

Lattuga montana<br />

Riconoscimento: pianta erbacea alta 50-150 cm, priva di<br />

peli con fusto eretto. Le foglie ricordano quelle della cicoria,<br />

ma sono lisci. I capolini (cioè insiemi di piccoli fiori che<br />

simulano un fiore unico) sono purpurei e penduli.<br />

Habitat: boschi ombrosi, montani. Comune in tutte le Alpi.<br />

Periodo di fioritura: Giu-Ago<br />

Solidago virgaurea (Asteraceae)<br />

Verga d’oro comune<br />

Riconoscimento: pianta erbacea alta da 20 a 80 cm. Foglie<br />

allungate inserite sul fusto senza picciolo. I “fiori” gialli sono<br />

in realtà capolini (cioè insiemi di piccoli fiori) di diametro 1-2<br />

cm.<br />

Habitat: luoghi a mezz'ombra, boschi di latifoglie e conifere.<br />

Periodo di fioritura: Lug-Ott<br />

Vaccinium myrtillus (Ericaceae)<br />

Mirtillo nero<br />

Riconoscimento: è un piccolo arbusto alto al massimo 50<br />

cm; le foglie sono ovali con margine dentellato; i fiori sono<br />

penduli, la corolla è di colore bianco-rosato. Il frutto è una<br />

bacca bluastra.<br />

Habitat: cresce nei terreni acidi della zona submontana e<br />

montana; nelle foreste d’abete rosso, nelle brughiere e nei<br />

pascoli subalpini tende a formare estesi popolamenti puri o<br />

quasi.<br />

Periodo di fioritura: Giu-Lug<br />

Calluna vulgaris (Ericaceae)<br />

Brugo<br />

Riconoscimento: è un piccolo cespuglio sempreverde con<br />

portamento a volte eretto (fino a un’altezza massima intorno a 1<br />

metro) e a volte semiprostrato (pochi decimetri), che può<br />

tappezzare il terreno. Le foglie minute sono aderenti al fusto e<br />

ricordano quelle del cipresso. I piccoli fiori rosei hanno forma a<br />

campana.<br />

Habitat: questa pianta diventa molto vistosa nel periodo della<br />

fioritura, quando dipinge di rosa vaste aree di brughiere,<br />

sottoboschi e pascoli. È legata a suoli acidi e terreni ricchi in silice,<br />

si trova dalla pianura sino a 2000 m.<br />

Periodo di fioritura: Ago-Nov<br />

10


Nei paragrafi che seguono si vuole puntare l’attenzione sulla descrizione<br />

dettagliata di alcuni tratti del bosco dell’Arboreto, in particolare dall’ontaneta<br />

vera e propria, con testi elaborati dagli studenti al fine di disporre quanto prima<br />

di materiali di base utili alla realizzazione di pieghevoli divulgativi che<br />

descrivano i percorsi dell’arboreto. Si riportano anche alcuni commenti <strong>degli</strong><br />

studenti su quanto da loro fatto in Arboreto e sui futuri interventi.<br />

ESEMPIO DI TESTI REALIZZATI DAGLI STUDENTI<br />

Descrizione Descrizione del del percorso percorso relativo relativo al al tratto tratto superiore superiore dell’ontaneta<br />

dell’ontaneta<br />

Ingresso dell’ontaneta superiore<br />

illustrativo che si può notare<br />

immediatamente sulla destra. Proseguendo<br />

oltre per il sentiero che si inoltra nel fitto<br />

dell’ontaneta, si possono notare anche le<br />

altre essenze arboree tipiche di questo<br />

ambiente naturale, quali uno splendido<br />

esemplare di salicone (Salix caprea) o i due<br />

aceri di monte e riccio (Acer pseudoplatanus<br />

e Acer platanoides), il frassino maggiore<br />

(Fraxinus excelsior) e l’olmo montano<br />

11<br />

Provenendo dalla palude, il<br />

percorso nell’ontaneta, uno dei tratti<br />

spontanei dell’arboreto, inizia con un<br />

ponticello di legno, oltrepassato il quale<br />

ci si trova immediatamente di fronte al<br />

paesaggio tipico di questa<br />

consociazione vegetale. Infatti spicca<br />

subito la predominanza dell’ontano<br />

bianco (Alnus incana), che è<br />

evidenziato dal primo cartellino<br />

Pinus cembra<br />

(Ulmus glabra), tutti evidenziati dai cartellini. Sulla curva poco più avanti si<br />

incontra poi un piccolo nucleo di abete rosso (Picea abies), impreziosito dalla<br />

presenza di un abete bianco (Abies alba), e a terra un’attenta osservazione può<br />

farci notare anche un inizio di rinnovazione naturale di faggio (Fagus sylvatica),<br />

bella latifoglia non molto comune in arboreto, ma che tende a colonizzare<br />

potenzialmente tutti i versanti della conca del Tesino. Finalmente un momento<br />

di ristoro su una panchina da cui possiamo osservare davanti a noi due giovani<br />

piante di pino cembro (Pinus cembra) - specie tipica dell’alta montagna capace<br />

anche di spingersi oltre il limite del bosco - e alla nostra destra una costa<br />

dedicata esclusivamente alle fragoline di bosco (Fragaria vesca) ideale da


Costa delle fragole<br />

comuni. Siamo ormai quasi alla fine di<br />

questo tratto di bosco e superata l’area di<br />

sosta, orlata d’estate dalla splendida<br />

fioritura della spirea del giappone (Spirea<br />

japonica), esotica “naturalizzata” dai<br />

caratteristici e vistosi fiori rosa, ci si<br />

avvicina verso un tratto di pecceta. Prima<br />

di raggiungerla si può notare abbarbicato<br />

sugli ontani il luppolo (Humulus lupulus) e<br />

subito dopo un fitto sottobosco di equiseti<br />

(Equisetum hiemale).<br />

12<br />

visitare a fine primavera o all’inizio<br />

dell’estate quando è tutta colorata del<br />

dolce e ottimo frutto rosso. Dopo la<br />

sosta si può anche godere delle parole di<br />

esperienza vissuta che riportate nelle<br />

bacheche letterarie dedicate all’ ‘acero’ e<br />

al ‘pioppo’; immediatamente dopo la<br />

maestosa pianta che dà il nome a<br />

quest’ultima bacheca, c’è un'altra costa<br />

tematica, questa volta dedicata alle felci,<br />

con un bel confronto tra quelle più<br />

Commento Commento al percorso nel tratto superiore ddell’ontaneta<br />

d<br />

ell’ontaneta<br />

L’ontaneta superiore offre molte possibilità di ulteriori interventi di<br />

miglioramento a in relazione alle caratteristiche del percorso. È consigliata<br />

infatti la potatura della pianta di Salix caprea cartellinata all’inizio del percorso<br />

poiché ha grossi rami secchi di cui uno pericolante, senza tuttavia abbattere la<br />

pianta che, essendo di discrete dimensioni, assolve anche ad uno scopo<br />

ornamentale e di conservazione della diversità biologica. C’è inoltre la presenza<br />

di rinnovazione naturale di faggio, evidenziata solo di recente, ma che è<br />

decisamente da monitorare e valorizzare con interventi atti a favorire la crescita<br />

delle due plantule: prelevamento di lettiera di faggio (ad esempio dalla zona di<br />

Drio Castello) per ricreare un ambiente edafico più favorevole possibile,<br />

controllo dell’ intensità di luce a terra che deve essere sufficiente, controllo e<br />

contenimento delle altre plantule (soprattutto spirea e aceri) affinchè non<br />

entrino in competizione con essi; appena affermati meglio andranno cartellinati<br />

(cartellini rigidi) per metterli ancora più in evidenza, soprattutto per i visitatori<br />

esterni meno esperti.<br />

Positiva è anche la presenza di un abete bianco nel nucleo più denso di<br />

pecci, anch’esso da valorizzare, più che altro aumentandone la visibilità per il<br />

pubblico.<br />

Costa delle felci


Proseguendo il sentiero, è in buono stato anche la “costa delle fragole”,<br />

da liberare tuttavia ogni anno dalle plantule delle specie arboree, tra cui aceri e<br />

ontani bianchi, questi ultimi presenti soprattutto sottoforma di polloni radicali<br />

non solo in questo tratto ma in tutto il percorso. Questa costa è stata già resa<br />

più soleggiata con potature e diradamenti, ma è comunque da tenere sotto<br />

controllo per evitare che aumenti troppo la copertura, soprattutto dei sambuchi<br />

neri che formano la siepe attorno al percorso. Sempre sullo stesso lato del<br />

Costa da recuperare<br />

13<br />

sentiero è in ottimo stato la “costa delle<br />

felci”, da tenere pulita dall’erba e dalle<br />

troppe “felci femmina” che si comportano<br />

da infestanti in vari tratti dell’ontaneta,<br />

facendo attenzione tuttavia a non<br />

intervenire in maniera troppo energica per<br />

non compromettere la stabilità del<br />

versante. Sarà necessario inoltre<br />

incrementare la collezione di felci con altre<br />

specie ed incrementare le popolazioni<br />

favorendo quelle che hanno attecchito<br />

meglio. Dall’altra parte della strada c’è<br />

anche un interessante esemplare di ontano nero, già ripulito ma da evidenziare<br />

ulteriormente con il cartellino fisso e con ulteriori diradamenti. La pianta è<br />

infatti anche in un’ottima posizione poiché è immediatamente vicina ad una<br />

pianta di ontano bianco ed è così facilitato il confronto tra i due alberi,<br />

indirizzato anche dai cartellini sui confronti tra le foglie (vedi allegati). Molto<br />

bella è la fioritura di Spirea japonica, della quale va contenuta l’avanzata verso<br />

l’area di sosta del larice relegandola solo nella siepe in modo da esaltarne il bel<br />

valore ornamentale. Un intervento un po’ più drastico sarebbe quello di<br />

trasformare la costa tra quella delle felci e quella delle fragole, denominata<br />

“costa da recuperare”, creando una continuità tematica con quest’ultima<br />

inserendo altri frutti di bosco, come ad esempio i ribes, che non sono ancora<br />

presenti in arboreto, facendo attenzione a scegliere specie con temperamento<br />

idoneo alle caratteristiche dell’habitat e alla quota (piccola scarpata umida ma<br />

abbastanza assolata a circa 850 m s.l.m.).<br />

Commento Commento al percorso nel tratto inferiore inferiore<br />

dell’ dell’ontane<br />

dell’ dell’ ontane ontaneta ontane a<br />

E possibile apportare delle migliorìe<br />

anche in questo tratto del percorso al fine di<br />

renderlo più didattico, così da far<br />

comprendere meglio le comunità vegetali ai<br />

visitatori con minori competenze scientifiche.<br />

Esemplare di faggio trapiantato nel 2006


Partendo dal ponte in legno posto all’entrata del tratto inferiore<br />

dell’ontaneta, si è evidenziata l’assenza di avvisi indicanti il pericolo di scivolare<br />

lungo le tavole in legno spesso umide o bagnate, sia sul primo che sul secondo<br />

ponte che divide tale sezione dal laghetto. Ponendo questi avvisi di “attenzione”<br />

certamente abbiamo evitato o limitato gli scivoloni tra i turisti. Passato il ponte<br />

che segna il confine con la pecceta, quindi venendo dal tratto superiore del<br />

bosco, si può notare sulla sinistra un tratto di sentiero con il cartellino Athyrium<br />

filix-foemina, ma con un solo esemplare di felce femmina: si propone di<br />

trapiantare dei nuovi esemplari per ripopolare la comunità di felci, danneggiata<br />

per errore da noi studenti durante gli interventi di pulizia con il decespugliatore.<br />

Più avanti sul lato opposto, si consiglia di apporre un cartellino al sorbo <strong>degli</strong><br />

uccellatori, e di favorire lo sviluppo del rovo da more (Rubus fruticosus), per<br />

coprire il tratto di noccioleto al margine del sentiero perché troppo monotono e<br />

scarno (mancano arbusti) e per schermare il depuratore. Per consentire lo<br />

sviluppo e l’accrescimento del faggio e del carpino messi a dimora nel 2006 si<br />

consiglia vivamente di continuare a togliere polloni di aceri e di nocciolo, nonché<br />

limitare la crescita di sambuco nero e di aggiungere di tanto in tanto lettiera di<br />

faggio. Inoltre, data la presenza di due giovani esemplari di abete rosso (Picea<br />

abies) lungo il percorso si suggerisce di favorire la loro crescita, liberandoli<br />

dall’invadenza delle piante di sambuco nero, di acero montano, nocciolo e<br />

ontano bianco; non dimenticando però che almeno uno dei due esemplari ha<br />

bisogno di un cartellino d’identificazione.<br />

Altri commenti <strong>degli</strong> studenti<br />

Qualche commento sugli aspetti strettamente pratici e logistici:<br />

ATTREZZATURE: ottime per i lavori che devono fare i tirocinanti, è<br />

consigliato tuttavia l’acquisto di una sega ad arco per poter procedere con più<br />

comodità alla potatura di rami di maggiori dimensioni. Si consiglia inoltre per il<br />

lavoro al <strong>Centro</strong> <strong>Studi</strong> di dotare il <strong>Centro</strong> di una buona stampante a colori.<br />

Occorre una revisione dei decespugliatori.<br />

ORARI DI LAVORO: i turni di otto ore vanno bene per coloro che svolgono<br />

solamente l’attività di <strong>tirocinio</strong>, tuttavia per gli studenti che richiedono di<br />

svolgere l’attività formatica a scelta (AFS) da 3 CFU sarebbero più produttivi<br />

turni di lavoro in Arboreto leggermente più brevi così da concedere più spazio ai<br />

seminari serali, molto interessanti, allo studio, alla ricerca in Internet ed alla<br />

stesura della relazione finale da discutere in sede di esame.<br />

DURATA DEI TURNI: la durata di una settimana con arrivo e partenza di<br />

domenica risulta ottimale. Rendere possibile la partecipazione eventuale a un<br />

secondo turno.<br />

SQUADRE: si consiglia di organizzare turni con squadre di 3 studenti o più,<br />

fino a un massimo di 6 (divisibili in due squadre da tre). Turni di 2 soli studenti<br />

sono da evitare.<br />

14


MENSA: è una nota decisamente positiva, poiché risulta molto comoda<br />

(raggiungibile facilmente sia a pranzo che a cena anche a piedi dall’Arboreto), il<br />

cibo è ottimo e i gestori molto disponibili.<br />

ALTRO: Molto cordiali i rapporti con la popolazione locale e i villeggianti,<br />

sia in Arboreto che in paese.<br />

ELENCO ALLEGATI<br />

Allegato 1 – Elenco dei cartellini mobili delle fioriture aggiornato al <strong>2007</strong>.<br />

Allegato 2 – Mappe e planimetrie di settori dell’Arboreto con ubicazione ed elenchi di<br />

cartellini e bacheche.<br />

Allegato 3 - Planimetria del <strong>Centro</strong> Visite.<br />

Allegato 4 – Immagini del Tirocinio <strong>2007</strong>.<br />

15


Elenco dei cartellini mobili delle fioriture<br />

aggiornato al 26-08-<strong>2007</strong><br />

Achillea millefolium<br />

Ajuga reptans (2)<br />

Allium carinatum<br />

Anemone trifolia (2)<br />

Aruncus dioicus<br />

Athyrium filix-foemina<br />

Brachipodium sylvaticum<br />

Calluna vulgaris<br />

Campanula patula<br />

Campanula rotundifolia<br />

Campanula trachelium<br />

Cardamine trifolia<br />

Carex rostrata<br />

Carlina acaulis ss.<br />

Centaurea jacea subsp. gaudinii<br />

Centaurea nigrescens<br />

Chelidonium majus<br />

Circea lutetiana<br />

Cirsium oleraceum<br />

Cirsium palustre<br />

Crataegus monogyna<br />

Cruciata glabra<br />

Cyclamen purpurascens<br />

Dactylorhiza maculata<br />

Deschampsia caespitosa<br />

Elodea canadensis<br />

Epilobium hirsutum<br />

Equisetum hyemale<br />

Eupatorium cannabinum<br />

Euphorbia carniolica<br />

Filipendula ulmaria<br />

Filipendula vulgaris<br />

Fragaria vesca<br />

Galium verum<br />

Genista germanica<br />

Genista tinctoria<br />

Gentiana acaulis<br />

Gentianella germanica<br />

Geranium robertianum<br />

Geum urbanum (2)<br />

Hedera helix<br />

Hepatica nobilis<br />

16<br />

ALLEGATO 1<br />

Hieracium umbellatum<br />

Hypericum perforatum<br />

Impatiens noli-tangere (2)<br />

Knautia arvensis<br />

Lamium goleobdolon<br />

Laserpitium prutenicum<br />

Lonicera nigra<br />

Lonicera xylosteum<br />

Lotus corniculatus<br />

Luzula albida<br />

Lysimachia vulgaris<br />

Lythrum salicaria (2)<br />

Majanthemum bifolium<br />

Menyanthes trifoliata<br />

Molinia coerulea<br />

Mycelis muralis<br />

Oxalis acetosella<br />

Paris quadrifolia<br />

Parnassia palustris<br />

Phragmites australis<br />

Potentilla erecta<br />

Prunella grandiflora<br />

Pulmonaria officinalis<br />

Rosa villosa<br />

Rubus idaeus (2)<br />

Rubus ulmifolius<br />

Salvia pratensis subsp. pratensis<br />

Scirpus sylvaticus<br />

Senecio nemorensis s.s.<br />

Silene dioica<br />

Solidago virgaurea subsp. minuta<br />

Spiraea japonica<br />

Stachys officinalis<br />

Stachys sylvatica<br />

Succisa pratensis<br />

Thymus pulegioides<br />

Tragopogon pratensis<br />

Trifolium montanum<br />

Vaccinium myrtillus<br />

Vaccinium vitis-idaea<br />

Viola reichenbachiana


Mappe e planimetrie di settori dell’Arboreto con<br />

ubicazione piante ed elenchi di cartellini e bacheche<br />

17<br />

ALLEGATO 2<br />

Ubicazione delle<br />

piante di Fagus<br />

sylvatica autoctone<br />

pallini rossi ● e frecce


Ubicazione delle<br />

piante americane,<br />

asiatiche ed europee<br />

(+ siepe)<br />

18


Elenco dei cartellini rigidi fissi presenti lungo il sentiero<br />

nel bosco<br />

19


Presa<br />

elettrica da<br />

predisporre<br />

20<br />

ALLEGATO 3<br />

Planimetria del <strong>Centro</strong> Visite (con arredi)


Proposta arredi per il <strong>Centro</strong> Visite - legenda<br />

Ulteriori prese elettriche a muro<br />

Bancone da lavoro per manutenzione<br />

attrezzature<br />

Scaffalatura metallica a parete per deposito<br />

attrezzi<br />

Armadietti (metallici) chiusi di diversa misura<br />

per deposito scorte, materiali di consumo,<br />

ecc….. per magazzino e servizi<br />

Sedie, panche o sgabelli<br />

Raccoglitori per tavole dell’Erbario didattico<br />

della flora del Tesino (già realizzate)<br />

Pannelli descrittivi <strong>degli</strong> ambienti e settori<br />

dell’Arboreto (1 con la planimetria dettagliata)<br />

Armadietti/raccoglitori per segreteria con<br />

materiali informativi, pieghevoli, mappe, ecc.<br />

(d’estate almeno 1 va spostato all’esterno)<br />

spostare<br />

Banco informazioni e postazione completa<br />

per PC, telefono, faxecc…….<br />

Panchine da esterno (eventualmente con tavolo)<br />

mobili, da spostare all’interno fuori stagione o col<br />

cattivo tempo<br />

“La pianta della settimana” (esemplare di pianta<br />

ornamentale comune nei giardini di Pieve T. da<br />

presentare con scheda informativa, ecc……),<br />

oppure: “La fioritura della settimana” (esemplare<br />

fiorito di pianta spontanea del Tesino da presentare<br />

con scheda informativa, ecc.….)<br />

21


Altre immagini del Tirocinio <strong>2007</strong><br />

22<br />

ALLEGATO 4

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