nuovo manuale internazionale di notazione musicale braille
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Nota alla Revisione<br />
Manuale Internazionale Braille ii<br />
Il Nuovo Manuale Internazionale viene ad aggiornare l’ultimo testo italiano riguardante la trascrizione<br />
<strong>musicale</strong> in <strong>braille</strong>, uscito nel corso degli anni Ottanta. Guglielmo Vassio integrava con un<br />
accurato compen<strong>di</strong>o il trattato <strong>di</strong> <strong>notazione</strong> <strong>musicale</strong> scritto già nel 1931. Fino alla sua scomparsa,<br />
Vassio fu molto attivo in campo <strong>internazionale</strong>. Si è approfon<strong>di</strong>tamente confrontato con la tra<strong>di</strong>zione<br />
tedesca <strong>di</strong> Alexander Reuss e quella russa <strong>di</strong> Gleb Smirnov. Bettye Krolick lo conobbe ed ebbe<br />
per lui una gran<strong>di</strong>ssima stima, come lei stessa mi ha rivelato. Alcune delle decisioni votate nelle<br />
riunioni internazionali introducono modalità nuove o snelliscono la casistica dei segni. Spesso un<br />
passaggio viene illustrato con trascrizioni corrispondenti a tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse e coesistenti.<br />
Uno degli aspetti <strong>di</strong> cui il lavoro <strong>di</strong> revisione ha tenuto conto, è il rapporto con la tra<strong>di</strong>zione terminologica<br />
italiana. Sono state adottate le seguenti linee. Si sono usate le espressioni italiane quando<br />
esse designano nettamente un segno e la sua funzione, piuttosto che la traduzione letterale<br />
dall’inglese: ad es. «unisono» o «partitivo». Si è lasciata un’espressione analoga in casi in cui il<br />
significato venga ben illustrato: ad es. «prefisso <strong>musicale</strong>» invece <strong>di</strong> «segno musicografico». In<br />
alcuni capitoli e paragrafi, si è tradotta la stessa espressione inglese una volta in modo più letterale e<br />
un’altra utilizzando la terminologia tra<strong>di</strong>zionale, quando fosse chiaro il tema trattato: ad es. «simboli<br />
<strong>di</strong> accordo», «sigle <strong>di</strong> accor<strong>di</strong>». La possibilità <strong>di</strong> confronto con coloro che hanno lavorato per realizzare<br />
la traduzione del testo in lingua tedesca, mi ha consentito <strong>di</strong> eliminare o contenere alcune<br />
incoerenze obiettivamente presenti nel testo originale. Solamente in questi rari casi, la traduzione<br />
non aderisce all’originale. Per quanto riguarda i segni del <strong>braille</strong> letterario, sono stati adottati come<br />
proposto dalla Biblioteca <strong>di</strong> Monza, i segni del Co<strong>di</strong>ce Braille Italiano 1998.<br />
Lia Cariboni<br />
Biblioteca Svizzera per Ciechi e Ipovedenti<br />
Schweizerische Bibliothek für Blinde und Sehbehinderte<br />
Braille Press Zürich, Dipartimento <strong>musicale</strong><br />
Grubenstrasse 12<br />
CH 8045 Zürich<br />
www.sbs-online.ch<br />
<strong>braille</strong>press@sbszh.ch