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Schema operativo N° fermentino Lievito Ossigeno Azoto Calcio Pantotenato 1 AT1 NO SI SI 2 S6U NO SI SI 3 AT1 NO NO NO 4 S6U NO NO NO 5 AT1 NO SI NO 6 S6U NO SI NO 7 AT1 SI NO NO 8 S6U SI NO NO 9 AT1 SI SI NO 10 S6U SI SI NO Lievito: le dosi di inoculo utilizzate sono state per il lievito S6U di 20 g/hL (peso secco) e di lievito AT1 in dose di 2 Milioni cellule/m L sotto forma di mosto di avviamento. Il lievito S6U, isolato nell’areale laziale, per le sue qualità metaboliche e tecnologiche viene prodotto industrialmente dalla società Lallemad-Lalvin e distribuito in tutte le aree enologiche del Pianeta. Questo lievito ha ottenuto un espresso riconoscimento da studiosi di tutto il mondo; parimenti il Centro per la Sperimentazione in Vitivinicoltura di Verona e l’Università degli studi di Verona lo hanno indicato come il miglior lievito per la produzione di vini in Valpolicella. Si tratta di un lievito ibrido naturale con caratteristiche fenotipiche della razza S. uvarum (Tosi,Zapparoli,2005). Il lievito AT1, isolato anch’esso nell’areale laziale è uno dei migliori ceppi della razza fisiologica cerevisiae ed è stato preferito per le sue qualità aromatiche e metaboliche. Ossigeno: quattro prove sono state trattate fornendo ossigeno (Rivoira S.p.A.) in dose complessiva di 2,5 ml/L per die, somministrato mediante microssigenatore (ditta Tecnal) ad intervalli regolari di 30 minuti nell’arco delle 24 ore. Azoto assimilabile: sulla base delle analisi eseguite dopo pigiadiraspatura, pressatura e omogeneizzazione della massa, è stato aggiunto azoto prontamente assimilabile, sotto forma di solfato (50%) e fosfato di ammonio (50%), fino a raggiungere un contenuto nel mosto complessivo di 237 mg/L ed aggiunto in un unica somministrazione all’inizio della fermentazione. Calcio Pantotenato: sui fermentini interessati è stato fornito calcio pantotenato in dose di 1 mg/L e somministrato in unica soluzione all’inizio della fermentazione. Analisi chimiche: sulle tutte le prove oggetto di studio sono state eseguite analisi chimico-fisiche secondo le metodiche ufficiali riportate sulla G.U. delle Comunità Europee L.272 del 3/10/1990. Le analisi dei composti volatili sono state eseguite secondo i metodi Giannotti S., Di Stefano R. (1991) e Di Stefano R. (1991). Analisi statistiche: tutti i dati ottenuti dalle analisi chimicho-fisiche sono stati trattati con Test ANOVA (α = 0.05) . Analisi Sensoriali: a circa tre mesi dopo il loro confezionamento in bottiglia, i vini ottenuti dalle prove MQ e MS sono stati sottoposti ad esame organolettico utilizzando il Test di Kramer (o dell’ordimanento) attraverso il quale il panel di degustatori è stato chiamato ad esprimere un giudizio di gradevolezza complessivo, ordinando i vini in ordine crescente di gradimento. 12
Risultati delle prove sperimentali Di seguito vengono riportate le principali analisi chimico-fisiche dei mosti di partenza, ci sono differenze significative, la prova MS evidenzia un mosto proveniente da uve con raccolta posticipata, lo si deduce dalla concentrazione zuccherina (20,43 % per MQ contro, 22,8 % per MS), dalla acidità titolabile in valore superiore alla MQ, dal contenuto in APA a livello inferiore. Purtroppo nella prova MS si evidenzia un contenuto in acidità volatile elevato (0,92 g/L a fronte dello 0,16 per la prova MQ), questo fatto dimostra come la sanità delle uve era alquanto compromessa. Per un certo verso, la cosa è stata voluta e programmata proprio al fine di valutare l’eventuale incidenza dell’acido acetico sul metabolismo del lievito ma anche per individuare eventuali differenze dovute alla diversa tipologia di azoto presente; infatti, con lo svilupparsi della muffa grigia la sua crescita impone l’idrolisi di parte del contenuto proteico dell’acino e conseguente consumo di parte dell’azoto aminoacidico dello stesso. A riprova di ciò, le analisi evidenziano come l’APA presente nel mosto MS sia inferiore a quello in MQ. Nell’allestire le prove, quindi, quella su mosto MS conterrà un quantitativo di azoto ammoniacale superiore al mosto MS tale, però, da pareggiare il valore finale di APA. Analisi dei mosti di partenza PROVA MQ (Tabella 1) Zuccheri 20,43 pH 3,37 Ac. Titolabile 6,15 APA* (mg/L) 187 SO2 totale 58 Ac. Volatile 0,16 densità 20°C 1,0801 *Azoto ammoniacale, per le prove che lo prevedevano, è stato addizionato fino a raggiungere valore di 237 mg/L: 150 mg/L sotto forma di fosfato e 150 mg/L di solfato. PROVA MS (Tabella 2) Zuccheri 22.8 pH 3,44 Ac. Titolabile 7,27 APA* (mg/L) 159 SO2 totale (mg/L) 58 Ac. Volatile 0,92 densità 20°C 1,0925 * Azoto ammoniacale, per le prove che lo prevedevano, è stato addizionato fino a raggiungere 237mg/L : 234mg/L sotto forma di fosfato e 234 mg/L di solfato. Di seguito sono riportati i dati relativi alle analisi chimico-fisiche dei vini (tabella 3 e 4) ottenuti nonché le elaborazioni statistiche anche dei composti volatili (dalla tabella 5 a 18). In tabella 19 vengono riportate le principali significatività statisticamente accertate indicando con il segno più e meno il valore maggiore e il minore in termini assoluti; per alcuni parametri, ritenuti ugualmente importanti si è voluto sottolineare il significato del valore riscontrato pur non essendo, questo, statisticamente significativo. Tali valori sono stati indicati con un cerchietto. 13
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Risultati delle prove sperimentali<br />
Di seguito vengono riportate le principali analisi chimico-fisiche dei mosti di partenza, ci sono differenze<br />
significative, la prova MS evidenzia un mosto proveniente da uve con raccolta posticipata, lo si deduce<br />
dalla concentrazione zuccherina (20,43 % per MQ contro, 22,8 % per MS), dalla acidità titolabile in<br />
valore superiore alla MQ, dal contenuto in APA a livello inferiore. Purtroppo nella prova MS si evidenzia<br />
un contenuto in acidità volatile elevato (0,92 g/L a fronte dello 0,16 per la prova MQ), questo fatto<br />
dimostra come la sanità delle uve era alquanto compromessa. Per un certo verso, la cosa è stata voluta<br />
e programmata proprio al fine di valutare l’eventuale incidenza dell’acido acetico sul metabolismo del<br />
lievito ma anche per individuare eventuali differenze dovute alla diversa tipologia di azoto presente;<br />
infatti, con lo svilupparsi della muffa grigia la sua crescita impone l’idrolisi di parte del contenuto<br />
proteico dell’acino e conseguente consumo di parte dell’azoto aminoacidico dello stesso. A riprova di<br />
ciò, le analisi evidenziano come l’APA presente nel mosto MS sia inferiore a quello in MQ. Nell’allestire<br />
le prove, quindi, quella su mosto MS conterrà un quantitativo di azoto ammoniacale superiore al mosto<br />
MS tale, però, da pareggiare il valore finale di APA.<br />
Analisi dei mosti di partenza<br />
PROVA MQ (Tabella 1)<br />
Zuccheri 20,43<br />
pH 3,37<br />
Ac. Titolabile 6,15<br />
APA* (mg/L) 187<br />
SO2 totale 58<br />
Ac. Volatile 0,16<br />
densità 20°C 1,0801<br />
*Azoto ammoniacale, per le prove che lo prevedevano, è stato addizionato fino a raggiungere valore di 237 mg/L: 150<br />
mg/L sotto forma di fosfato e 150 mg/L di solfato.<br />
PROVA MS (Tabella 2)<br />
Zuccheri 22.8<br />
pH 3,44<br />
Ac. Titolabile 7,27<br />
APA* (mg/L) 159<br />
SO2 totale (mg/L) 58<br />
Ac. Volatile 0,92<br />
densità 20°C 1,0925<br />
* Azoto ammoniacale, per le prove che lo prevedevano, è stato addizionato fino a raggiungere 237mg/L : 234mg/L<br />
sotto forma di fosfato e 234 mg/L di solfato.<br />
Di seguito sono riportati i dati relativi alle analisi chimico-fisiche dei vini (tabella 3 e 4) ottenuti nonché<br />
le elaborazioni statistiche anche dei composti volatili (dalla tabella 5 a 18).<br />
In tabella 19 vengono riportate le principali significatività statisticamente accertate indicando con<br />
il segno più e meno il valore maggiore e il minore in termini assoluti; per alcuni parametri, ritenuti<br />
ugualmente importanti si è voluto sottolineare il significato del valore riscontrato pur non essendo,<br />
questo, statisticamente significativo. Tali valori sono stati indicati con un cerchietto.<br />
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