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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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terpersonale che nella cornice dell’intervisione narrativa può essere<br />

condiviso ed esplicitato.<br />

Un ulteriore elemento che pensiamo possa essere importante è la<br />

dimensione del gruppo. Un gruppo troppo esteso rischierebbe di<br />

diventare di diffi cile auto-gestione, aumentando le necessità di organizzazione<br />

e coordinamento a scapito dell’espressione dei bisogni<br />

dei singoli.<br />

La metodologia dell’ Intervisione Narrativa, si può confi gurare<br />

come sintetizzato nei seguenti punti:<br />

impegno di una periodicità degli incontri che dia costanza al<br />

lavoro di gruppo;<br />

defi nizione e condivisione delle modalità di organizzazione e gestione<br />

del tempo a disposizione in funzione dei bisogni esplicitati;<br />

preferibilmente, costanza dello spazio fi sico condiviso volto a favorire<br />

la stabilità del gruppo;<br />

la dimensione del gruppo non dovrebbe essere troppo estesa (non<br />

superiore a 5-6 persone);<br />

esplorazione della narrativa personale rispetto al vissuto e alla<br />

memoria dell’esperienza;<br />

scarsa rilevanza conferita alla sistematica ricerca/risoluzione di<br />

elementi tecnico/professionali, diagnostici descrittivi e esplicativi<br />

quale fi nalità degli incontri;<br />

rispetto al punto precedente, astensione dal giudizio volta anche<br />

a permettere l’emergere di un clima di fi ducia;<br />

assenza di cartella clinica, fascicoli, appunti e supporti informativi.<br />

Considerazioni sul modello<br />

L’intervisione narrativa, come più sopra descritto, offre al terapeuta<br />

opportunità di condivisione che gli possono consentire la soddisfazione<br />

di alcuni suoi bisogni. Ciò tuttavia non può certo essere<br />

esaustivo di ogni necessità che possa emergere ed in questo senso il<br />

modello qui proposto non ha alcuna pretesa empirica. Proprio da<br />

alcune delle peculiarità di questa ipotesi di lavoro possono pertanto<br />

prendere spunto i maggiori limiti del modello stesso.<br />

Rivolgersi alla narrativa personale del terapeuta può talvolta rischiare<br />

di trasformarlo nel “paziente del gruppo”, inteso come colui<br />

che ha un problema che il gruppo stesso deve risolvere. In tal<br />

senso, il pericolo in cui si incorre è lo sbilanciamento della pariteticità<br />

riconducibile alla messa in atto, da parte di chi ascolta, di<br />

“azioni psicoterapeutiche” (“mi comporto in intervisione come se<br />

92 Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 2 Anno 2005

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