Scarica - Centro Terapia Cognitiva
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prie diffi coltà, ma anche attraverso la consapevolezza che esse sono<br />
condivisibili e sperimentabili allo stesso modo da altri.<br />
Un’ulteriore necessità sembrerebbe essere riconducibile ad un più<br />
generale bisogno di accettazione interpersonale che si potrebbe<br />
esplicare secondo due differenti modalità:<br />
la necessità di percepire “normali” le emozioni e i sentimenti<br />
che si sperimentano nel lavoro clinico;<br />
la necessità di rassicurazione rispetto al proprio ruolo e valore<br />
professionale che si inserisce in un’inevitabile tensione agonistica<br />
di riscontro da parte del gruppo.<br />
In tal senso “la sdrammatizzazione attraverso il supporto intelligente<br />
e simpatetico” (Bara, 1996) dell’intervisione può consentire<br />
l’accesso ad un aiuto concreto in una dimensione collaborativa.<br />
La validazione degli aspetti relativi ad un eventuale errore professionale<br />
si innesca su una dinamica di confronto e valutazione<br />
di sé in una situazione di compito, che può innescare la paura<br />
del giudizio dei colleghi. La condivisione di questo piano può permettere<br />
al terapeuta di riconnotare in un’ottica più accettabile le<br />
proprie sensazioni di inadeguatezza, trovando nell’intervisione la<br />
possibilità di sentirsi autenticamente accolti, compresi ed accettati.<br />
Ciò gli può consentire inoltre di percepire che le emozioni ed i sentimenti<br />
sperimentati nel lavoro clinico sono appropriati al contesto<br />
professionale.<br />
Intervisione Narrativa: proposta di un modello operativo<br />
L’intervisione, intesa come modalità di self-help del terapeuta, offre<br />
un luogo di incontro, esplicitazione, condivisione e comprensione<br />
delle esperienze con un piano formale di uguaglianza. Mutuando il<br />
concetto dell’”assenza della fi gura dell’esperto” (Hoffman 1998),<br />
tale luogo può essere strutturato per favorire la pariteticità, con<br />
peculiarità che si distinguono dalla supervisione.<br />
La supervisione si differenzia nel riconoscere una fi gura professionale<br />
come sovraordinata, fungendo da punto di riferimento, alla<br />
quale viene richiesta competenza e supporto tecnico/professionale.<br />
Nei gruppi di supervisione, il ruolo del supervisore è anche quello<br />
di conduttore e moderatore delle dinamiche interpersonali che<br />
si possono creare. In quest’ottica il gruppo può anche avere un<br />
carattere estemporaneo e di non continuità per due motivazioni<br />
principali:<br />
il bisogno di supervisione può essere richiesto e sentito necessario<br />
a fronte di specifi ci momenti che si possono esaurire in un<br />
singolo incontro;<br />
90 Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 2 Anno 2005