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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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ed accompagnare il processo di integrazione emotiva. Infatti l’ambientazione<br />

metaforica ha il vantaggio di spostare in un territorio<br />

neutro le tematiche in particolare di natura competitiva, consentendo<br />

vari disputing “come se” che mettono al riparo la relazione<br />

dal rischio di rottura, soprattutto nelle fasi iniziali<br />

Da questo punto di vista è possibile ripensare alla metafora come<br />

ad un’immagine in sintonia con il progredire del processo terapeutico,<br />

che si arricchisce dei signifi cati che lo sviluppo della relazione<br />

terapeuta/paziente fa emergere gradualmente. Si può quindi immaginare<br />

il processo di ideazione delle metafore come fi nalizzato a<br />

creare ambientazioni fl uide che, partendo da un signifi cato accettato<br />

e condiviso dal paziente, nonché suggestivo dal punto di vista<br />

dei suoi temi emotivi, si caratterizzino sempre di più come il prodotto<br />

dell’interazione tra terapeuta e paziente. Ci sembra opportuno<br />

esemplifi care quanto affermato con due esempi di metafore<br />

fl uide, che sono state utilizzate nella terapia di un paziente affetto<br />

da un disturbo borderline di personalità (Mossi).<br />

Metafora del radar e della spia dell’olio<br />

Questa ambientazione metaforica è stata utilizzata per accompagnare<br />

le attribuzioni di signifi cato date ad alcuni atteggiamenti<br />

difensivi del paziente. Egli infatti manifestava una grande ansia<br />

derivante da relazioni interpersonali vissute come costanti segnali<br />

di svalutazione da parte degli altri. Tale ansia non veniva però<br />

messa in relazione di causa/effetto con questa sua preoccupazione<br />

relazionale ed egli oscillava tra gli estremi di una grande aggressività<br />

agonistica e di grandi cadute depressive ed autosvalutative.<br />

Il paziente necessitava di una chiave di lettura delle proprie reazioni<br />

in grado di metterlo in pace con se stesso e che rappresentasse<br />

il trampolino per la strutturazione di sistemi di difesa più orientati<br />

in senso evolutivo. La metafora del radar ci ha permesso di dotarci<br />

di una chiave di lettura condivisa della sua ansia, che abbiamo<br />

descritto come qualcosa di analogo all’emozione di allarme sperimentata<br />

dal radarista nel momento in cui vede un aereo nemico<br />

comparire sullo schermo del proprio strumento. Ciò ha permesso<br />

di dargli alcune informazioni sui meccanismi fi siologici dell’ansia,<br />

facendo emergere gli elementi disturbanti per lui, che abbiamo defi<br />

nito nei termini di un radar troppo preciso. I suoi attacchi d’ansia<br />

potevano infatti venire interpretati come le reazioni di un radarista<br />

che aveva subito troppi attacchi nemici e che quindi si attivava<br />

tutte le volte che qualcosa appariva sullo schermo, indipendentemente<br />

dal fatto che fosse amico o nemico. Chi subisce un attacco<br />

Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 2 Anno 2005<br />

Appunti...<br />

del <strong>Centro</strong><br />

<strong>Terapia</strong><br />

<strong>Cognitiva</strong><br />

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