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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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e li aveva riposti nella culla. Ma dov’era il camino? Mi sembrava<br />

una cosa così assurda.<br />

La casa a XXX era diventata molto piccola per una famiglia di<br />

ormai sette persone: genitori, quattro fi gli e nonna. Così mio papà<br />

era riuscito ad ottenere in affi tto una casa comunale a XXXX. I<br />

miei due fratelli erano ancora molto piccoli e ne combinavano di<br />

tutti i colori: dai pianti incredibili al gettarsi la vernice fresca addosso.<br />

La casa non era molto grande: una camera per mamma e<br />

papà, una per noi fratelli e la nonna, soggiorno, bagno, cucina ed<br />

un‘anticamera.<br />

C’erano tanti bambini nei dintorni, tutti più o meno della mia età<br />

e tanti avrebbero poi frequentato le scuole insieme a me. Non ricordo<br />

il primo giorno di scuola, ma quelli successivi...altroché !<br />

Durante i miei cinque anni di elementari ero un vero e proprio<br />

maschiaccio ma amavo le cose giuste. Non avevo timore di fare<br />

a pugni con i maschietti purché ci fosse una buona causa. Non<br />

ricordo durante quale anno delle scuole elementari ma c’era una<br />

compagna sudamericana di carnagione scura e di nome Lucia<br />

(nome di fantasia) che veniva sempre derisa da un bimbo dispettoso<br />

razzista e senza scrupoli. Io la difendevo sempre fi no ad un<br />

momento in cui l’ho addirittura sollevato di peso prendendolo per<br />

i capelli e picchiandolo a spintoni. Non so se abbia pianto a casa.<br />

L’indomani sua mamma è venuta a scuola e mi ha sgridata per<br />

le botte date a suo fi glio. La mia risposta è stata: “Suo fi glio è un<br />

maschio, non si vergogna nel farsi picchiare da una bambina!”.<br />

Non ricordo cosa mi abbia risposto, forse me ne sono andata via<br />

subito. Ricordo con affetto l’insegnante di seconda, terza e quarta.<br />

Penso di aver amato tanto la matematica grazie a lei.<br />

A volte quando arrivavo a casa non avevo molta voglia di fare i<br />

compiti. Andavo a giocare a pallone con gli altri bimbi e i compiti...venivano<br />

fatti dalla mamma (non sempre, sarà capitato qualche<br />

volta).<br />

Un giorno la maestra davanti a tutti i compagni ha detto: “Tra voi<br />

c’è una persona che fa fare sempre i propri compiti dalla mamma!”.<br />

Io ho subito pensato che si trattasse di una mia compagna<br />

non molto ferrata in quella materia. Tuttavia sebbene mi mancasse<br />

la voglia di studiare, avevo molte capacità e vincevo spesso gare di<br />

matematica. Ebbene, quando la maestra ha fatto il mio nome non<br />

ci volevo credere! Era la più grande umiliazione della mia vita!<br />

Non gliela avrei mai perdonata! Perché mamma mi aveva messo<br />

così in ridicolo?. Io non le avevo mai chiesto di farmi i compiti e<br />

nel caso, era capitato solo poche volte. Inoltre c’era un bambino,<br />

Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 2 Anno 2005<br />

Appunti...<br />

del <strong>Centro</strong><br />

<strong>Terapia</strong><br />

<strong>Cognitiva</strong><br />

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