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gico in un ospedale distante circa un’ora di auto dalla città di residenza.
Una sua amica era informata della cosa, ma si è limitata a
farle solo una telefonata perché lavorava fi no a tardi e poi a quell’ora
c’è traffi co. Francesca, invece, si aspettava una visita e c’è
rimasta molto male, a tal punto da evitare di far sapere ad un’altra
amica che era ricoverata per prevenire un’ulteriore delusione che
non avrebbe sopportato. Sempre durante questo ricovero, specie
nelle ore pomeridiane, si sentiva “abbandonata” e se con il “cuore”
avrebbe voluto chiamare i familiari ed il suo ragazzo perché la
venissero a trovare poi invece pensava: “Mi sento così, ma non li
chiamo”.
Con Marco sta vivendo anche un problema simile a quello verifi catosi
col marito: sembra infatti che Francesca non riesca proprio a
trovare un uomo con cui comunicare apertamente ed in profondità
come lei, idealmente, vorrebbe.
Il motivo per cui ha voluto entrare in terapia è legato alla grossa
sofferenza che implicano per lei queste dinamiche che caratterizzano
la relazione con Marco.
Tuttora il partner non sa che Francesca viene in terapia poichè la
paziente non vuole fargli conoscere le proprie “debolezze”.
2.2 Francesca (autobiografi a consegnata dalla paziente in
26esima seduta)
Quando penso a Francesca piccina mi si colma il cuore di lacrime:
ho l’impressione di vedere una bimba lontana da ciò che sono
adesso, ma di vedere comunque un cucciolo piccolo ed indifeso da
proteggere e portar via da tutte quelle brutte cose.
Sarà per questo che forse ho così tanto desiderio di diventare
mamma avere tanti bimbi e dar loro ciò che non ho ricevuto io
quando più ne avevo bisogno. Non so se sia un motivo suffi ciente
per diventare mamma; forse no. Sicuramente dovrò risolvere ancora
tanti problemi per poter dar loro l’amore vero.
I miei primi ricordi risalgono a quando avevo circa l anno e mezzo.
Abitavamo in via XXX, io mamma e papà. Ero nella culla situata
nella camera di mamma e papà portavo il divaricatore per la displasia
alle anche che avevano scoperto nel momento in cui avrei
dovuto cominciare a camminare. Piangevo. Non ricordo se qualcuno
sia venuto a vedere cosa stesse succedendo. Quella casa aveva
un grande salone. Ricordo mia mamma che scappava giù per le
scale perché papà forse la voleva picchiare. Non ricordo il motivo
della lite.
C’era una drogheria sotto casa (da molto tempo è stata rimpiaz-
26 Scuola di Formazione in Psicoterapia Cognitiva - Vol. 2 Anno 2005