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le diverse attività in maniera solitaria ed anonima. Tale tendenza
all’isolamento spesso si accompagna ad una maturità raggiunta
precocemente; questo modo di essere, quasi inevitabilmente, è motivo
di segregazione e di incomprensione non solo da parte dei coetanei
ma, in genere, anche da parte degli adulti. Si assiste quindi
ad una sorta di circolo vizioso in cui la scarsa stima di sé e la scarsa
abilità comunicativa, già proprie del fanciullo, implicano un fallimento
nelle relazioni; cosicché ripetute esperienze di rapporti che
non si consolidano lasciano un ulteriore senso di vuoto affettivo e
di solitudine nell’adolescente che sta percorrendo la traccia depressiva.
A volte è proprio la tipica dedizione assoluta nei confronti del
partner che fa sentire, al confronto, le attenzioni di quest’ultimo
insuffi cienti. In queste situazioni talvolta, si assiste a manifestazioni
di rabbia, sentite come l’unico modo possibile di manifestare i
propri bisogni o la propria delusione, e ciò facilmente può portare
alla rottura della relazione con un feedback circa il senso di incapacità
personale a mantenere i legami sentimentali nonostante i
propri sforzi. La rabbia appare quindi connessa con la tristezza
e la disperazione. Le conseguenze si manifestano su due versanti:
all’esterno le ricorrenti perdite precoci attivano una rabbia sempre
meno controllabile con maggiori probabilità di ottenere sempre
più rifi uti e abbandoni che inevitabilmente confermeranno la
propria incapacità. All’interno le ripercussioni nell’attitudine verso
il sé spiegano l’elevata incidenza, nei soggetti depressi, fi n dall’adolescenza,
di comportamenti autodistruttivi quali i tentativi
di suicidio e l’uso di sostanze anestetizzanti come droghe e alcool
(Guidano 1988).
I primi tentativi di ingaggiarsi sentimentalmente vanno spesso
male anche perché, con una certa frequenza, si evidenziano grosse
diffi coltà ad impegnarsi totalmente in una relazione intima anche
per la costante aspettativa di abbandono, che analogamente
agli insuccessi e alle delusioni, viene attribuita a qualche aspetto
interno stabile e negativo. Come si è già visto in parti precedenti
del presente lavoro chi segue la traccia depressiva tende a non
mostrare all’altro parti importanti di sé nell’ambito delle relazioni
sentimentali. Ciò implica un vissuto soggettivo di indegnità collegato
alla non autenticità nel relazionarsi all’altro, ma al contempo
fa anche sentire l’amore dell’altro come inaffi dabile in quanto
basato su di una visione solo parziale delle proprie caratteristiche
personali. Succede così che queste prime esperienze sentimentali,
potenzialmente correttive rispetto ad alcuni schemi emozionali di
base del soggetto come per esempio la non amabilità personale,
16 Scuola di Formazione in Psicoterapia Cognitiva - Vol. 2 Anno 2005