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madreterra numero 18 - giugno 2011 - Madreterranews.it

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www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

FREE PRESS - FREE PRESS - FREE PRESS<br />

Paolo Ventrice<br />

EDITORIALE<br />

E così abbiamo detto addio<br />

al nucleare!<br />

Per alcuni sarà un grosso<br />

sollievo, ambientalisti, idealisti<br />

della salute ecc... per altri<br />

saranno dolori economici.<br />

Vallo a capire qual’è il danno<br />

più grosso!<br />

“Abbiamo sete di energia ma<br />

anche voglia di vivere serenamente<br />

senza l’incubo di un veleno<br />

implacabile”, urla l’Italia.<br />

Questo concetto sta troppo<br />

stretto agli invest<strong>it</strong>ori nel nucleare,<br />

i quali non sanno darsi<br />

pace per un intoppo che<br />

economicamente, riduce le<br />

pretese di coloro che hanno<br />

visto, in questo sistema,<br />

il modo di affrontare il futuro<br />

in sost<strong>it</strong>uzione dell’energia<br />

prodotta dai petroliferi e, soprattutto,<br />

un modo di spremere<br />

gli <strong>it</strong>aliani con un sistema<br />

di produzione impossibile<br />

da autogestire.<br />

Devo spiegare meglio il concetto<br />

di autogestione. Per autogestione<br />

intendo la possibil<strong>it</strong>à<br />

di “confezionarsi”, a livello<br />

familiare, l’energia necessaria.<br />

In ver<strong>it</strong>à qualcuno già lo<br />

fa; i pannelli solari ne sono la<br />

conferma, così come i “mulini<br />

di Don Chisciotte della Mancia”,<br />

le pale eoliche che spesso<br />

vediamo sparse su monti e<br />

collline, (il cui costo è, quantomeno,<br />

impossibile per comuni<br />

mortali). L’unico problema<br />

è quindi il costo, elevato<br />

e non a tutti accessibile, degli<br />

impianti, tant’è vero che,<br />

dopo una prima, iniziale idea,<br />

circa l’installazione di un sistema<br />

produttivo personale, il<br />

95% delle persone ci ripensa e<br />

scarta l’ipotesi.<br />

Poteri di un’economia che<br />

non può avere distrazioni<br />

eccessive lungo la strada<br />

che sta percorrendo. Come<br />

dire, se togliamo il petrolio<br />

al mondo cosa ne sarà di tutta<br />

l’economia che gira intorno<br />

ad esso (e vi assicurro che<br />

è tanta)?<br />

D’altra parte, però, l’uman<strong>it</strong>à<br />

si sente sotto scacco,<br />

probabilmente tenuta in queste<br />

condizioni da meccanismi<br />

ben oleati. Esistono sistemi<br />

di produzione sconosciuti,<br />

tenuti celati ai più, perchè in<br />

grado di abbattere i costi in<br />

maniera estrema (ma che rovinerebbero<br />

intere catene di<br />

produzione di economia nel<br />

mondo). Chissà se prima o<br />

poi qualcuno avrà la forza di<br />

tirarli fuori!<br />

http://domenico-schietti.<br />

blogspot.com/<br />

Solo per capire e curiosare.<br />

MadreTerra<br />

PERIODICO DI CULTURA ED INFORMAZIONE<br />

Palmi &Dintorni<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

TAUREANA MITICA<br />

di Giuseppe Mazzù Pag. 16<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

FREE PRESS - FFREE<br />

PRESS - FREE PRESS<br />

Modigliani - “R<strong>it</strong>ratto femminile” - Pinacoteca Leonida Repaci<br />

- Casa della Cultura di Palmi -<br />

LA NASCITA DEI CANALI<br />

di Francesco Lovecchio Pag. 20


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

SOMS<br />

AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi<br />

SABATO 28 MAGGIO<br />

<strong>2011</strong>, presso la sede<br />

della Società Operaia<br />

di Mutuo Soccorso,<br />

si è svolta la premiazione<br />

dei vinc<strong>it</strong>ori del<br />

concorso indetto il 17<br />

marzo <strong>2011</strong>, nell’amb<strong>it</strong>o<br />

delle celebrazioni<br />

del 150° anniversario<br />

dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia e<br />

riservato agli studenti<br />

delle ultime classi<br />

delle Scuole Primarie<br />

e Secondarie di I° e II°<br />

grado, statali e par<strong>it</strong>arie<br />

di Palmi, sul tema:<br />

LA FIGURA DI GARI-<br />

BALDI, IN CALABRIA E<br />

A PALMI, NEL QUADRO<br />

DEL RISORGIMENTO<br />

ITALIANO.<br />

L’iniziativa, ha sottolineato<br />

il Presidente<br />

Saverio Saffioti, ha voluto<br />

essere un contributo<br />

per il successo formativo degli studenti, futuri c<strong>it</strong>tadini di domani, da cui dipende il futuro del nostro<br />

terr<strong>it</strong>orio e del nostro paese.<br />

La cerimonia, a cui ha preso parte il neo eletto Consigliere Provinciale Giovanni Barone, è stata preceduta<br />

dal conferimento di un Attestato di Riconoscenza e Stima all’Avv. Ettore Saffioti, nella sua qual<strong>it</strong>à di Presidente<br />

della P.P.M. e di un altro simile Attestato all’Avv. Nicola Minasi, quale membro della Commissione<br />

esaminatrice del Concorso.<br />

E’ segu<strong>it</strong>a la consegna, in forma ufficiale, delle Tessere di Socio Onorario che il Consiglio della Società, ha<br />

voluto conferire, per mer<strong>it</strong>i speciali, alla Prof.ssa Franca Hyerace, al Dott. Bruno Zappone e all’Avv. Luigi Inturri.Quindi<br />

è stato dato inizio, da parte dell’Avv. Inturri, in qual<strong>it</strong>à di Presidente della Commissione Istruzione<br />

e Cultura della S.O.M.S. alla consegna dei premi del Concorso, che sono andati ex equo, rispettivamente: ai<br />

fratelli Mattia e Gabriele Zerbonia, scolari palmesi che hanno partecipato in forma privata; a Emanuele Marturano,<br />

studente presso l’Ist<strong>it</strong>uto Agrario “G. Ferraris” ed alla classe 5° C della Scuola Primaria “De Zerbi”,<br />

per l’elaborato, realizzato in forma collettiva sotto la guida dell’Insegnante Giuseppina D<strong>it</strong>to. Ad ogni premiato<br />

è stata consegnata una pergamena con motivazione ed una busta contenente una piccola somma in denaro.<br />

Altre pergamene di partecipazione sono state consegnate all’Insegnante Anna Maria Minasi ed ai Dirigenti<br />

Scolastici Prof.ssa Maria Corica, Prof.ssa Carmela Ciappina e al Prof. Giovanni Costa.<br />

Inoltre, ad ogni singolo alunno, un attestato di partecipazione.<br />

La c<strong>it</strong>tà di Palmi ha sempre<br />

potuto vantare dei trascorsi<br />

di tutto rispetto in moltissimi<br />

campi dell ‘espressione artistica e<br />

letteraria. I nomi di Cilea, Manfroce,<br />

Rèpaci, solo per c<strong>it</strong>arne alcuni,<br />

campeggiano orgogliosi tra le pagine<br />

della storia della nostra c<strong>it</strong>tà, che si<br />

è sempre distinta, nello spazio della<br />

Piana (e non solo), per le sue solide<br />

basi culturali e la spiccata vena creativa<br />

di molti conc<strong>it</strong>tadini illustri, di<br />

ieri e di oggi. Nel tentativo, dunque,<br />

di dare segu<strong>it</strong>o a questa onorabile<br />

tradizione, l ‘Associazione Turistica<br />

Proloco Palmi ha voluto impegnarsi<br />

per la realizzazione di un evento<br />

che coniugasse final<strong>it</strong>à euristiche di<br />

scoperta di nuovi talenti, in uno con<br />

lo scopo di fornire agli stessi gli elementi<br />

tecnici di base per l‘ingresso<br />

nel mondo della Fotografia.<br />

L ‘attiv<strong>it</strong>à fotografica, infatti, pur<br />

tra le difficoltà incontrate agli esordi,<br />

è riusc<strong>it</strong>a quasi sub<strong>it</strong>o - e grazie<br />

soprattutto all ‘attiv<strong>it</strong>à del movimento<br />

p<strong>it</strong>torialista, capeggiato da<br />

Alfred Stiegl<strong>it</strong>z nei primi venti anni<br />

- PREMIAZIONE CONCORSO “150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA”<br />

del novecento - a r<strong>it</strong>agliarsi un posto<br />

di tutto rispetto tra le tradizionali<br />

forme dell ‘arte figurativa. Certo, la<br />

sua evoluzione gli ha confer<strong>it</strong>o uno<br />

spessore e una caratterizzazione<br />

ontologicamente differenti da ciò<br />

che comunemente, viene ricollegato<br />

al termine “Arte”, ma ciò non<br />

consente tuttavia di negare che la<br />

Fotografia possa essere arte, o, più<br />

esattamente, che attraverso di essa<br />

sia possibile seguire un percorso artistico.<br />

La Fotografia è ad un tempo mezzo<br />

di espressione, di comunicazione,<br />

strumento narrativo e di osservazione<br />

dell ‘ambiente (locuzione che, a<br />

sua volta assume innumerevoli altre<br />

accezioni); ma la particolar<strong>it</strong>à più<br />

importante di essa e che, paradossalmente,<br />

ne ha ostacolato l ‘affermazione<br />

come autonoma forma<br />

d ‘arte, consiste nel fatto che, una<br />

volta acquis<strong>it</strong>e le pur ostiche cognizioni<br />

tecniche (di base e avanzate),<br />

è possibile concentrarsi unicamente<br />

sul messaggio da veicolare attraverso<br />

le proprie fotografie, senza che<br />

2<br />

tutto il resto cost<strong>it</strong>uisca più un ostacolo<br />

alla libera espressione.<br />

È con queste premesse che vi inv<strong>it</strong>iamo<br />

ad iscrivervi a questo Corso,<br />

nel quale saranno illustrati i fondamenti<br />

tecnici dell ‘arte fotografica;<br />

il corso è infatti finalizzato a fornire<br />

agli iscr<strong>it</strong>ti, gli strumenti minimi per<br />

affrontare scientemente l ‘attiv<strong>it</strong>à<br />

fotografica ed iniziare, eventualmente,<br />

un percorso personale di<br />

approfondimento. Tra gli obiettivi si<br />

annovera anche quello di innescare<br />

tra i corsisti un interesse verso la<br />

pratica fotografica che vada al di là<br />

dei fini meramente estetici e personali,<br />

mirando piuttosto a sollec<strong>it</strong>are<br />

aspetti più interessanti e meno noti<br />

della Fotografia e che fanno della<br />

stessa un importante strumento di<br />

affinamento della capac<strong>it</strong>à di osservazione,<br />

non solo estetica ma anche<br />

sociale, antropologica, arch<strong>it</strong>ettonica,<br />

storica e quant ‘altro.<br />

Il corso inizierà giorno 11 luglio<br />

<strong>2011</strong> alle ore <strong>18</strong>, presso i locali della<br />

Proloco; durerà un mese circa,<br />

con due lezioni a settimana (tra<br />

cui alcune pratiche). Potrete trovare<br />

tutte le informazioni per l’iscrizione<br />

sulla pagina Facebook<br />

ufficiale dell’Associazione Proloco<br />

www.facebook.com/proloco.palmi<br />

(sezione “EVENTI”), oppure potete<br />

scrivere una E-Mail al seguente indirizzo:<br />

gphoto@alice.<strong>it</strong>.<br />

Giancarlo Parisi<br />

(per l’Ass. Proloco)<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

MADRETERRA<br />

Palmi & Dintorni<br />

REGISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI<br />

Nr. 1 / 2010<br />

Anno II - Numero <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Direttore respons.: Francesco Massara<br />

Coordinatore: Paolo Ventrice<br />

Collaboratori di REDAZIONE<br />

di questo <strong>numero</strong>.<br />

Saverio Pet<strong>it</strong>to Walter Cricrì<br />

Cettina Angì Salvatore De Francia<br />

Nella Cannata Giuseppe Cricrì<br />

Hanno collaborato per questo <strong>numero</strong><br />

anche: Eugenio Seminara, Severino Cannata,<br />

Ernesto Gargano, Pascale Choteau, Bruno<br />

Vadalà.<br />

Ed<strong>it</strong>ore: Associazione Culturale Madreterrra<br />

Sede Palmi - Via ss.<strong>18</strong> km 485.30<br />

P.I. 02604200804<br />

Cod. Fisc. 91016680802<br />

Mobile - Paolo Ventrice 335 6996255<br />

e-mail: redazione@<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Progetto Grafico:<br />

Saverio Pet<strong>it</strong>to - Walter Cricrì - Paolo Ventrice<br />

Impaginazione grafica:<br />

Paolo Ventrice<br />

Progetto e cura s<strong>it</strong>o web:<br />

S. De Francia - D. Galletta<br />

Stampa: AGM Calabria - Via Timpone Schifariello<br />

Zona P.I.P. II Traversa - 87012 Castrovillari (Cs)<br />

Distribuzione gratu<strong>it</strong>a fuori<br />

commercio<br />

ASSOCIAZIONE CULTURALE<br />

MADRETERRA<br />

La direzione non risponde del contenuto<br />

degli articoli firmati e declina ogni<br />

responsabil<strong>it</strong>à per le opinioni dei singoli<br />

articolisti, degli intervistati e per le<br />

informazioni trasmesse da terzi.<br />

Il giornale si riserva di rifiutare qualsiasi<br />

inserzione.<br />

Foto e manoscr<strong>it</strong>ti, anche se non<br />

pubblicati, non si rest<strong>it</strong>uiscono.<br />

I dir<strong>it</strong>ti di proprietà artistica e letteraria<br />

sono riservati.<br />

Non è consent<strong>it</strong>a la riproduzione,<br />

anche se parziale, di testi, documenti e<br />

fotografie senza autorizzazione.<br />

L’associazione si riserva il dir<strong>it</strong>to<br />

di non pubblicare le inserzioni e le<br />

comunicazioni pubblic<strong>it</strong>arie degli<br />

inserzionisti che:<br />

1. Siano contrarie agli interessi della<br />

asso.<br />

2. Violino le disposizioni vigenti in<br />

materia di dir<strong>it</strong>to d’autore<br />

3. Contengano informazioni fuorvianti<br />

e scorrette<br />

4. Non rispondano ai requis<strong>it</strong>i minimi di<br />

impaginazione professionale<br />

5. Non siano pervenute nei termini<br />

concordati<br />

6. Siano state forn<strong>it</strong>e in modo<br />

incompleto<br />

In tutti i casi l’associazione non è<br />

responsabile per il contenuto di dette<br />

inserzioni e comunicazioni.


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Dopo un anno intenso e ricco<br />

di iniziative si chiude,<br />

si spera solo momentaneamente,<br />

il progetto “Anziani meno<br />

soli” ideato dalla Dirigente Dott.<br />

ssa Cettina Fedele, responsabile<br />

dell’area pol<strong>it</strong>iche del welfare<br />

nell’Assessorato ai Servizi Sociali<br />

del Comune di Palmi, in collaborazione<br />

con l’Associazione di<br />

Volontariato “Presenza”. L’iniziativa<br />

si era aperta un anno fa, nel<br />

maggio del 2010, e aveva visto<br />

inizialmente un timido consenso<br />

da parte dei palmesi over 65<br />

che erano stati inv<strong>it</strong>ati in massa a<br />

partecipare. Consenso, che poi, è<br />

andato via via ingrandendosi, sino<br />

ad arrivare a contare circa 150<br />

iscr<strong>it</strong>ti. Il progetto si è proposto il<br />

nobile obiettivo di “rianimare” la<br />

v<strong>it</strong>a sociale degli anziani, proponendo<br />

diverse attiv<strong>it</strong>à artisticoespressive<br />

e socio-culturali. Sono<br />

state organizzate, infatti, diverse<br />

g<strong>it</strong>e guidate (Paravati, Seminara,<br />

Pizzo Calabro, Reggio Calabria e<br />

AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi<br />

4<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Si chiude con SucceSSo il progetto “AnziAni meno Soli”<br />

Grande spettacolo conclusivo al salone pio X per il proGetto dell’associazione presenza in collaborazione con il comune di palmi<br />

di Paolo Lucio Albanese<br />

Tropea), diversi momenti ricreativi<br />

come la tombolata di Natale,<br />

la sfilata di Carnevale, la festa di<br />

primavera e la festa della mamma.<br />

Inoltre, vanno sottolineate le<br />

attiv<strong>it</strong>à di cineforum, di laboratorio<br />

teatrale e i diversi momenti di<br />

r<strong>it</strong>rovo di natura socio-culturale,<br />

come l’incontro intergenerazionale,<br />

in cui gli anziani, hanno<br />

avuto la possibil<strong>it</strong>à di parlare di<br />

usi e costumi del loro tempo con i<br />

giovani dell’oratorio della parrocchia.<br />

Il Presidente dell’Associazione<br />

“Presenza”, Don Silvio Mes<strong>it</strong>i,<br />

nonché l’Assessore ai Servizi<br />

Sociali, il Dott. Ortuso, si sono<br />

detti molto soddisfatti dell’iniziativa,<br />

ed hanno sottolineato come<br />

il Centro “Presenza” sia una delle<br />

realtà più importanti della Piana,<br />

poiché, ha permesso di poter<br />

realizzare le varie iniziative,<br />

sfruttando le diverse strutture di<br />

cui dispone. Non solo, dunque,<br />

il Centro ed il Salone Pio X, ma<br />

anche il Parco Ambesi e l’Hotel<br />

Presenza. Per concludere degnamente<br />

il percorso, il 17 maggio al<br />

Salone Pio X, è stato organizzato<br />

lo spettacolo “Musica, anziani e…<br />

fantasia” con la regia di Sabrina<br />

Espos<strong>it</strong>o e la collaborazione<br />

musicale di Giuseppe Cipri. Si è<br />

avuta, così, l’occasione di dare<br />

sfoggio della preparazione degli<br />

anziani in amb<strong>it</strong>o teatrale e non<br />

solo. Santa e Santina Aricò, Luisa<br />

Buonocore, Marianna Candido,<br />

Domenico Corigliano, Rosario<br />

De Domenico, Emilia Fondacaro,<br />

Umberto Gioffrè, Maria Iannello,<br />

Teresa Managò, T<strong>it</strong>ina Mil<strong>it</strong>ano,<br />

Soccorsa Napoli, Concetta Pugliesi,<br />

Iole Scidone, Grazia Solano,<br />

Lilla Speranza, Carmine Zirino e<br />

Fortunata Zoccali. Questi sono i<br />

nomi degli anziani che hanno rec<strong>it</strong>ato,<br />

ballato, cantato ed interpretato<br />

poesie. La preparazione<br />

dello spettacolo ha visto coinvolti<br />

tutti gli operatori che hanno lavorato<br />

tutto l’anno in compagnia<br />

degli anziani. I protagonisti della<br />

serata sono stati, infatti, diretti<br />

magistralmente da Sabrina Espos<strong>it</strong>o,<br />

che si è anche impegnata<br />

come presentatrice della serata,<br />

e coadiuvati da: Maria Albanese,<br />

che si è anche prodigata come<br />

sugger<strong>it</strong>rice, assistente di scena<br />

e alla regia; Giovanni Lettieri e<br />

Fortunato Cipri, impegnati come<br />

macchinisti e collaboratori di scena;<br />

Francesca Morab<strong>it</strong>o e Nicoletta<br />

Zampogna, che si sono messe<br />

in gioco rec<strong>it</strong>ando in uno sketch<br />

accanto agli anziani. Erano, giustamente<br />

presenti allo spettacolo,<br />

l’assistente sociale Claudia<br />

Zampaglione, referente e responsabile<br />

per il progetto, e la psicologa<br />

Fabiana Minutolo. Entrambe<br />

hanno dato il loro prezioso contributo<br />

al progetto in generale e alle<br />

varie iniziative intraprese.<br />

Nonostante i <strong>numero</strong>si tagli ai<br />

fondi destinati ai Servizi Sociali,<br />

l’augurio ed il desiderio, in mer<strong>it</strong>o<br />

a questo progetto, è che esso<br />

venga rinnovato, perché lo spettacolo<br />

a cui <strong>numero</strong>si palmesi<br />

hanno assist<strong>it</strong>o il 17 maggio era<br />

degno di nota e gli anziani non<br />

si sono risparmiati in termini di<br />

grat<strong>it</strong>udine ed entusiasmo, nei<br />

confronti di tutti coloro i quali<br />

li hanno accompagnati in questo<br />

magnifico percorso. Ancora una<br />

volta gli anziani ci dimostrano<br />

che non sono assolutamente una<br />

risorsa da sottovalutare e che da<br />

loro c’è sempre da imparare.


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi<br />

La “Fontana dei Canali”<br />

di Cettina Angì<br />

Continuano, con il sol<strong>it</strong>o<br />

entusiasmo, i lavori per<br />

la sistemazione delle fontane<br />

dei Canali. Gli artisti, Achille<br />

Cofano a Maglie (Le), Maurizio<br />

Carnevali a Lamezia Terme (Cz)<br />

e Fabio Belloni a Palmi, sono<br />

entrati nella fase più delicata<br />

della lavorazione, che oltre a<br />

riguardare la progettazione e<br />

la creazione dei bassorilievi in<br />

bronzo - che saranno, poi, collocati<br />

sui frontali delle stesse<br />

fontane - richiede, anche, un<br />

grande sforzo dal punto di vista<br />

fisico. Intanto, nel cantiere,<br />

i ragazzi guidati da Tonino<br />

Orlando, proseguono il lavoro<br />

che ha visto il completamento<br />

della prima parte, riguardante<br />

lo smontaggio dei vecchi rivestimenti<br />

delle pareti di marmo<br />

e della pavimentazione, che<br />

verranno, successivamente, sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i<br />

da materiali simili. Nella<br />

grande ” famiglia ” di collaboratori,<br />

è entrato a far parte,<br />

anche, il liceo artistico“ Nicola<br />

Guerrisi ” di Palmi, che, con<br />

Albino Cannizzaro e Carmelo<br />

Cambareri, bravi esperti nel<br />

6<br />

settore, porterà un prezioso<br />

contributo per il completamento<br />

dell’opera. Il comp<strong>it</strong>o dei<br />

rappresentanti del liceo è quello<br />

di ricostruire fedelmente, le<br />

scr<strong>it</strong>te in bronzo, OLMO E VITI-<br />

CA, che erano collocate nella<br />

parte superiore delle nicchie ed<br />

indicavano le diverse sorgenti<br />

di provenienza dell’ acqua. Occorre<br />

segnalare, per dovere di<br />

cronaca, alcuni gesti di generos<strong>it</strong>à,<br />

che come sempre, accompagnano<br />

tutte le iniziative<br />

dell’Associazione “Prometeus”;<br />

oltre alla disinteressata opera<br />

d’ingegno degli artisti, dell’arch<strong>it</strong>etto<br />

Schipill<strong>it</strong>i, il grande<br />

apporto dei soci, Orlando, Pardeo,<br />

Iannelli, Fontana, Arcuri,<br />

Caravelli e Simonetta che, con<br />

entusiasmo e sacrifici, completeranno<br />

il progetto arch<strong>it</strong>ettonico,<br />

si uniscono quelli delle<br />

d<strong>it</strong>te: MURATORE, che fornisce,<br />

giornalmente e gratu<strong>it</strong>amente,<br />

tutto il materiale edile e<br />

di cantieristica necessario alla<br />

ristrutturazione; CALABRO’ di<br />

Bagnara, che fornirà gratu<strong>it</strong>amente<br />

il marmo di rivestimento<br />

delle fontane; MAGAZZU,’ che<br />

finanzierà la pavimentazione<br />

del marciapiede. Ma, senz’altro,<br />

l’opera più nobile e straordinaria<br />

è quella compiuta dalla<br />

gente di Palmi, il cui generoso<br />

apporto finanziario, ha raggiunto<br />

quasi l’ammontare prefissato,<br />

alla vigilia dei lavori, necessario<br />

per completare l’opera.<br />

Il Maestro Fabio Belloni al<br />

lavoro nel suo laboratorio.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

L’elenco dei donatori sarà<br />

aggiornato ad ogni usc<strong>it</strong>a<br />

del giornale.<br />

HANNO CONTRIBUITO...<br />

IMPRESE ED ASSOCIAZIONI<br />

“ARABA FENICE “ PALMI<br />

“ARCURI” - ARREDAMENTI<br />

“COMPROORO” DI ROCCO ISOLA<br />

“FONTANA PASQUALE”-IMPRESA IDRAULICA<br />

“I CANALI DEL GUSTO” -RISTORANTE<br />

“IANNELLI GIUSEPPE”-IMPRESA EDILE<br />

“REVOLUTION SRL”<br />

“SCHIPILLITI VINCENZO E FIGLIO”- IMPRESA EDILE<br />

“SIMONETTA VINCENZO”- IMPRESA EDILE<br />

“TEMPTATION GROUP SRL”<br />

“TG FASHION SRL”<br />

“YO KING” - YOGURTERIA-CREPERIA<br />

“ARTE MARMO” DI CALABRO’ ROSARIO<br />

“DE NICOLA” AGENZIA VIAGGI<br />

“EDIL DECORO” DI FORTUGNO E SAFFIOTI<br />

“HOME DESIGNER” DI GIUSEPPE MAGAZZU’<br />

AGO SRL -TELEFONIA -INFORMATICA<br />

ASSOCIAZIONE SPORTIVA FISIOFIT<br />

C. G. I. L. --GIOIA TAURO<br />

CAF “CONF LAVORATORI” SRL PALMI<br />

CATTOLICA ASSICURAZIONI -PALMI<br />

CIRCOLO CACCIATORI- PALMI<br />

EDIL CASA DI ROSATO ELEONORA IMPRESA EDILE -<br />

PALMI<br />

LEONARDO SRL-GIOIA TAURO<br />

LICEO ARTISTICO “M. GUERRISI” - PALMI<br />

P.L MURATORE SAS EDILIZIA LEGNAMI VERNICI-PALMI<br />

PARDEO FRANCESCO-IMPRESA EDILE - PALMI<br />

PATRONATO ENCAL-CISAL -PALMI<br />

SAFFIOTI INFORMATICA SRL<br />

SMART INFISSI<br />

SOCIETA’ OPERAIA DI M. S. -PALMI<br />

ALOI ROCCO<br />

ANDRONE ATTILIO<br />

ANEDDA VANESSA<br />

ANGALO’ ROBERTA<br />

ARCURI ANTONELLO<br />

ARCURI LORENZO<br />

ARCURI ROSARIA<br />

ARCURI SANTO<br />

AUDDINO VINCENZO<br />

BAGALA’ DOMENICA<br />

BAGALA’ EMILIO<br />

BARBERA CARMELA<br />

BARBERA MARIA<br />

BARONE GIOVANNI<br />

BELLAFIORE PAOLA MARIA<br />

BELLONI FABIO<br />

BIAMONTE DOMENICO<br />

BONASERA ANTONIO<br />

BORGESE TERESA<br />

BOVI CRISTOFORO<br />

BRANDO GIUSEPPE<br />

CAJAZZO MASSIMILIANO<br />

CALOGERO ALBERTO<br />

CALOGERO SALVATORE<br />

CARATOZZOLO DOMENICO<br />

CARIDDI GIUSEPPINA<br />

CARMELITANO MATTEO<br />

CARNEVALI MAURIZIO<br />

CARPANO ANTONINO<br />

CARROZZA DOMENICO<br />

CATALANO MARIA ROSARIA<br />

CATALANO RACHELE<br />

CELI ANNA<br />

CERBINO SIGFRIDO<br />

CHOTEAU PASCALE<br />

CIAPPINA FRANCESCO<br />

CILONA ROCCO<br />

COFANO ACHILLE<br />

COLLURA FRANCESCO<br />

COSENTINO RITA<br />

COSENZA PASQUALE<br />

COSTA CONCETTA MARIA<br />

COSTA GIOVANNI<br />

CREA SAVERIO<br />

CRICRI’ GIUSEPPE<br />

CUCINOTTA VINCENZO<br />

D’AGOSTINO FRANCESCO<br />

DAVI’ GIUSEPPE<br />

DE FRANCIA SALVATORE<br />

DE FRANCIA VINCENZO<br />

FARINA MAURIZIO<br />

FEBBO VERONICA<br />

FEBBO VIVIANA<br />

FEDELE GIOVANNI<br />

FONDACARO PASQUALE<br />

FRANCONIERI PASQUALE<br />

FRISINA DOMENICO<br />

FRISINA MARIANTONIETTA<br />

FRISINA PASQUALE<br />

GAGLIARDO DANIELE<br />

GALIBERTI SARA<br />

GALLETTA GUIDO<br />

GARGANO ERNESTO<br />

GAUDIO ENNIO<br />

GAUDIO ALDO<br />

GAUDIO LUCIANO<br />

GAUDIO SERGIO<br />

GRASSO DAVIDE E MARCO<br />

HYERACE FRANCA<br />

IARIA ROSETTA<br />

IMPIOMBATO MANUELA<br />

INFANTINO ENZO<br />

LEONARDIS SANTINA<br />

LIROSI ALFONSO<br />

LOPREVITE TERESA<br />

MAGAZZU’ ANTONINO<br />

MAGAZZU’ GIUSEPPE<br />

MAISANO DOMENICO<br />

MALGERI ANTONIO<br />

MANAGO’ VINCENZO<br />

MASSEO FRANCESCA<br />

MATARESE GIOVANNI<br />

MATINA FRANCO<br />

MAURO SILVANA<br />

MELINI CARLOTTA<br />

MELINI CHIARA MARIA<br />

MELINI MARIA PIA<br />

MELISSARI FRANCESCO<br />

MERCURI FRANCESCA<br />

MILITANO CONCETTA<br />

MISALE CARMELO<br />

MURATORE NUCCIO<br />

MUSCARI GAETANO<br />

NAPOLI ALESSANDRA<br />

NATALE MARINA<br />

NAVA ANTONIO<br />

NOTO VINCENZO<br />

OLIVA CARLO<br />

ORLANDO TONINO<br />

ORTUSO ROSARIO<br />

ORTUSO GIOVANNA<br />

ORTUSO NUCCIA<br />

ORTUSO ROCCO<br />

PARDEO FRANCO<br />

PARDEO GAETANO<br />

PARISI ENZO<br />

PARRELLO CANDELORO<br />

PARRELLO PINO<br />

PARRELLO ROCCO<br />

PARRELLO ROSA<br />

PASQUALINO FELICE<br />

PELLEGRINO ANTONINO<br />

PETITTO ANTONIO<br />

PETITTO PINA<br />

PETITTO ROSA<br />

PETITTO SAVERIO<br />

PICCOLO GIOVANNI<br />

PIPINO ROBERTO<br />

PUGLIESE FRIGHI<br />

PUTRINO DOMENICO<br />

RANDAZZO ANTONIO<br />

RASO FERDINANDO<br />

REALE CLAUDIO<br />

RIGANATI SAVERIO<br />

RIGITANO EUGENIO<br />

RIZZITANO CARMINE<br />

ROMEO CARMELO<br />

ROMEO ROBERTO<br />

SAFFIOTI SAVERIO<br />

SALERNO CARMELO<br />

SCARCELLA ANTONINO<br />

SCARCELLA MONIA<br />

SEMINARA EUGENIO<br />

SEMINARA GIANNI E LILLA<br />

SEMINARA GIROLAMO<br />

SOLANO VINCENZO<br />

SPRIZZI MARIO<br />

SPRIZZI PASQUALE<br />

SURACE ROCCO<br />

SURACE VINCENZO<br />

TEDESCO CHRISTIAN<br />

TEDESCO VINCENZO<br />

TOSCANO GIUSEPPE<br />

TRAMONTANA NUCCIO<br />

TRENTINELLA LIDIA<br />

TRIMBOLI ROCCO<br />

TRIPODI PINO<br />

VENTRICE ALBERTO<br />

VENTRICE LOREDANA<br />

VENTRICE PAOLO<br />

VIGNA RENATO<br />

ZAGARI COSIMO<br />

ZAPPATORE NICOLA<br />

ZAVAGLIA SIMONE<br />

ZIRINO CARMELO<br />

ZIRINO PASQUALE<br />

ZOCCALI DOMENICO<br />

ASSOCIAZIONE PROMETEUS<br />

UN ALTRO REGALO ALLA CITTA’<br />

In alto e a lato - Momenti dell’inaugurazione dell’affresco<br />

Sopra - Operai ed artisti in una fase di r<strong>it</strong>occo.<br />

12 <strong>giugno</strong> <strong>2011</strong><br />

Da un’idea di Don Silvio Mes<strong>it</strong>i, nell’amb<strong>it</strong>o della<br />

ristrutturazione del piazzale antistante la Chiesa<br />

Madre, viene confezionato, da parte dell’Associazione di<br />

volontariato “Prometeus”, un altro splendido regalo alla<br />

C<strong>it</strong>tà di Palmi.<br />

L’affresco dig<strong>it</strong>ale, che rappresenta la Madonna della<br />

Lettera in un grande abbraccio alla c<strong>it</strong>tà, è stato curato,<br />

graficamente, da Paolo Ventrice, socio Prometeus, con<br />

l’intento di assecondare quanto più possibile la volontà<br />

di Don Silvio ed estrapolare il profondo significato che<br />

il parroco ha voluto dare con questa rappresentazione<br />

delle immagini della Madonna e della c<strong>it</strong>tà, fuse in un<br />

abbraccio amorevole.<br />

L’applicazione dell’affresco, realizzata con grande maestria<br />

e con tecniche all’avanguardia dalla d<strong>it</strong>ta “Leonardo<br />

srl” del socio Bruno Vadalà, rappresenta il primo lavoro,<br />

almeno per le sue dimensioni, realizzato in Calabria.


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

di Santo Loiaconi<br />

Investire in sicurezza in questi<br />

anni ha voluto dire anche<br />

risparmiare, e non solo ev<strong>it</strong>ando<br />

salatissime multe, infatti, essere in<br />

regola con le disposizioni del D.Lgs<br />

81/08 ha portato a riduzioni dei<br />

contributi INPS e INAIL.<br />

L’INAIL dal 2000 premia con uno<br />

“sconto” denominato “oscillazione<br />

per prevenzione” le aziende, operative<br />

da almeno un biennio, che<br />

eseguono interventi per il miglioramento<br />

delle condizioni di sicurezza<br />

ed igiene nei luoghi di lavoro,<br />

in aggiunta a quelli minimi previsti<br />

dalla normativa in materia.<br />

L’oscillazione del tasso è uno dei<br />

meccanismi di incentivazione per<br />

la sicurezza voluti dall’Inail che ha<br />

previsto che le aziende che hanno<br />

attuato nell’anno ulteriori interventi<br />

migliorativi nel campo della<br />

prevenzione possano accedere a<br />

uno sconto del premio in funzione<br />

dei lavoratori (30% fino a 10 - 23%<br />

da 11 a 50 - <strong>18</strong>% da 51 a 100 - 15%<br />

da 101 a 200 - 12% da 201 a 500 -<br />

7% oltre i 500, dove per <strong>numero</strong> di<br />

lavoratori si intende il <strong>numero</strong> di<br />

lavoratori medio relativo all’anno<br />

per cui si richiede lo sconto).<br />

Il richiedente deve dichiarare<br />

di essere in regola con gli obblighi<br />

contributivi ed assicurativi e che<br />

nei luoghi di lavoro per cui si effettua<br />

domanda di riduzione sono<br />

rispettate le disposizioni in materia<br />

di prevenzione infortuni e di<br />

igiene nei luoghi di lavoro, inoltre,<br />

deve dichiarare che nell’anno sola-<br />

AttuAl<strong>it</strong>A’<br />

di Salvatore De Francia<br />

Nei media, soprattutto in quelli nazionali, quando si deve parlare<br />

di Calabria e di calabresi, inev<strong>it</strong>abilmente, si fa riferimento<br />

a ‘ndrangheta, delinquenza, abusivismo, assistenzialismo, insomma,<br />

tutto ciò che può rappresentare negativ<strong>it</strong>à, in tutte le sue forme e<br />

spigolature.<br />

Quando, al contrario, c’è da mettere in evidenza un fatto pos<strong>it</strong>ivo<br />

e che mette in luce serietà, impegno e preparazione della gente di<br />

Calabria, tutto tace.<br />

Infatti, pochi sanno che l’operazione compiuta in Pakistan dai reparti<br />

speciali americani, che ha portato alla morte di Bin Laden, è<br />

stata diretta da un calabrese doc, Leon Panetta originario di Siderno.<br />

L’avvocato Leon Panetta, capo della C.I.A., che presto assumerà<br />

8<br />

RISPARMIARE IN SICUREZZA<br />

re precedente sono stati effettuati<br />

interventi di miglioramento delle<br />

condizioni di sicurezza ed igiene<br />

sul lavoro.<br />

Gli interventi sono suddivisi in<br />

otto sezioni:<br />

A. Interventi particolarmente rilevanti<br />

B. Prevenzione e protezione<br />

C. Attrezzature macchine e impianti<br />

D. Sorveglianza san<strong>it</strong>aria<br />

E. Formazione<br />

F. Stabilimenti a rischio di incidente<br />

rilevante<br />

G. Cantieri temporanei o mobili<br />

H. Attiv<strong>it</strong>à di trasporto<br />

Per accedere alla riduzione del<br />

tasso medio è necessario aver effettuato<br />

almeno uno degli interventi<br />

della sezione A, o in alternativa,<br />

l’azienda deve aver realizzato<br />

almeno tre interventi appartenenti<br />

alle seguenti sezioni di cui almeno<br />

uno deve appartenere alla sezione<br />

E (Formazione).<br />

Per quanto riguarda l’INPS<br />

questa, con la circolare n. 7 del<br />

20/01/<strong>2011</strong>, ha previsto, come negli<br />

anni precedenti, una riduzione<br />

contributiva a favore delle imprese<br />

edili, in ottemperanza dall’art.29,<br />

comm.2, della legge n.341/1995,<br />

pari all’11,5%. Il beneficio si applica<br />

per le imprese impegnate<br />

attiv<strong>it</strong>à edile individuati dai codici<br />

ISTAT 1991 dal “45.11” al “45.45.2”,<br />

ai soli operai occupati con un orario<br />

di lavoro di 40 ore settimanali,<br />

non spetta per quei lavoratori per<br />

i quali sono previste specifiche<br />

agevolazioni contributive ad al-<br />

tro t<strong>it</strong>olo (ad esempio, assunzione<br />

dalle liste di mobil<strong>it</strong>à, contratti di<br />

inserimento, ecc.) e non è applicabile<br />

al Fondo pensioni lavoratori<br />

dipendenti.<br />

I requis<strong>it</strong>i per accedere all’agevolazione<br />

sono:<br />

• possesso dei requis<strong>it</strong>i per il<br />

rilascio della certificazione di<br />

regolar<strong>it</strong>à contributiva anche<br />

da parte delle Casse Edili;<br />

• non aver riportato condanne<br />

passate in giudicato per le violazioni<br />

in materia di sicurezza<br />

e salute nei luoghi di lavoro<br />

nel quinquennio anteceden-<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

LEON PANETTA<br />

AVVOCATO A CAPO DELLA CENTRAL INTELLIGENCE AGENCY (C.I.A.).<br />

E’ CALABRESE L’ IDEATORE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO ALLA<br />

CATTURA E ALL’UCCISIONE DI OSAMA BIN LADEN, CAPO DI AL QAEDA.<br />

la guida del Pentagono, nella notte tra l’1 e il<br />

2 maggio, ha condotto, con grande ingegno, da<br />

buon calabrese, il bliz americano che ha eliminato<br />

fisicamente il capo di Al Qaeda.<br />

Negli anni ’50 i fratelli Domenico e Carmelo<br />

Panetta emigrarono in America, per trovare<br />

quella fortuna che l ’adorata Calabria non riusciva<br />

ad offrire loro. Domenico tornò, non sopportava<br />

di vivere lontano dalla famiglia, Il papà<br />

di Leon, Carmelo, invece si stabilì a Monyterey,<br />

in California, dove aprì un ristorante e dove poi, nacque Leon. Già<br />

da piccolo, Leon, era un ragazzo studioso, il pomeriggio preferiva<br />

stare a casa a studiare, anziché andare a giocare per strada con gli<br />

amici.<br />

E’ diventato prima, un grande avvocato e poi, capo dello staff<br />

dell’ex Presidente americano, Bill Clinton. Uomo di grande cultura<br />

e di estremo rigore, in America lo dipingono come un uomo duro<br />

e tutto di un pezzo, ma in realtà è dotato di una grande uman<strong>it</strong>à<br />

ed è molto legato alla sua terra di origine, tant’è che dietro la sua<br />

scrivania, alla Casa Bianca, pare abbia un quadro che raffigura la<br />

c<strong>it</strong>tà di Siderno, dove, fino a poco tempo fa, era sindaco suo cugino,<br />

l’ingegnere Domenico Panetta. Non parla molto bene l’ <strong>it</strong>aliano, almeno<br />

così riferiscono i suoi parenti, ma con i cugini e gli amici, parla<br />

ancora e benissimo ‘u calabrisi!<br />

te alla data di applicazione<br />

dell’agevolazione;<br />

• l’obbligo del rispetto del contratto<br />

collettivo;<br />

• regolar<strong>it</strong>à del DURC.<br />

Informazioni utili in mer<strong>it</strong>o agli<br />

sgravi sono reperibili via web nei<br />

s<strong>it</strong>i www.inps.<strong>it</strong>, www.inail.<strong>it</strong> o in<br />

blog come www.sempreinsicurezza.blogspot.com.<br />

Se quest’anno non si è fatto in<br />

tempo a sfruttare queste occasioni<br />

non bisogna lasciarsi sfuggire la<br />

possibil<strong>it</strong>à di farlo l’anno prossimo<br />

programmando opportunamente<br />

gli interventi da fare.


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong> 10<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 11<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

ASSOCIAZIONE “LIBERA PALMI”<br />

Working in progress<br />

La legge 109/96<br />

L’applicazione della legge<br />

109/96, certamente la frontiera<br />

più avanzata dell’antimafia sociale,<br />

è riusc<strong>it</strong>a in questi anni a creare,<br />

nel martoriato Sud, occasioni di<br />

lavoro, servizi, lotta al disagio, reali<br />

alternative al sistema mafioso.<br />

Non è facile ricostruire dign<strong>it</strong>à<br />

e dir<strong>it</strong>ti nelle terre dove la criminal<strong>it</strong>à<br />

organizzata ha una lunga<br />

storia di sanguinaria egemonia,<br />

di insopportabile padronanza del<br />

terr<strong>it</strong>orio e di illec<strong>it</strong>o accumulo di<br />

denaro e patrimoni. Non è facile,<br />

ma l’uso sociale dei patrimoni sottratti<br />

alle mafie è il punto d’inizio,<br />

lo strumento, la leva per cominciare<br />

a farlo.<br />

La Valle del Marro – Libera Terra<br />

“Per avere cose mai avute bisogna<br />

fare cose mai fatte”. Per avere i dir<strong>it</strong>ti<br />

che altrove sono scontati, per<br />

riconquistare la dign<strong>it</strong>à di c<strong>it</strong>tadini,<br />

un gruppo di giovani della Piana di<br />

Gioia Tauro ha cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nel 2004,<br />

sulla base di un progetto di Libera e<br />

con il sostegno del progetto Policoro<br />

della Cei, una cooperativa sociale,<br />

la Valle del Marro - Libera Terra,<br />

con l’intenzione di coltivare terreni<br />

confiscati alla ‘ndrangheta. Una<br />

vera e propria sfida: nulla di tutto<br />

questo era mai stato tentato nella<br />

Piana di Gioia Tauro, nulla prima di<br />

quell’anno. Eppure era enorme la<br />

mole di beni confiscati, tra terreni,<br />

palazzi, ville.<br />

La ver<strong>it</strong>à è che confiscare non<br />

basta. Fino a quando i beni confiscati<br />

non vengono realmente riutilizzati,<br />

continuano ad avere il<br />

marchio di chi prima li possedeva.<br />

Anche se abbandonati, conservano<br />

il simbolo del dominio.<br />

In questi anni, pur tra tante difficoltà<br />

burocratiche e nonostante la<br />

ricorrente ostil<strong>it</strong>à mafiosa, la Valle<br />

del Marro - Libera Terra ha visto<br />

assegnarsi un <strong>numero</strong> sempre più<br />

consistente di terreni confiscati<br />

nella Piana di Gioia Tauro. Erano<br />

terreni in stato di degrado, con alberi<br />

e strutture dolosamente danneggiate:<br />

uliveti, orti ed agrumeti<br />

che faticosamente, grazie all’indefesso<br />

lavoro di tutti i soci, hanno<br />

ripreso v<strong>it</strong>a e produttiv<strong>it</strong>à.<br />

Contro ogni pronostico sulla riusc<strong>it</strong>a<br />

di questo progetto imprend<strong>it</strong>oriale,<br />

la cooperativa ha avviato<br />

coltivazioni biologiche di melanzana,<br />

peperoncino piccante, olivo e<br />

ne ha ricavato conserve alimentari<br />

e un premiatissimo olio extravergine<br />

di oliva: produzioni che oggi<br />

si trovano sugli scaffali delle Coop<br />

e delle botteghe del commercio<br />

equo e solidale..<br />

Quel gruppo di giovani ha scelto<br />

di essere protagonista, di scrivere<br />

una pagina di cambiamento, di non<br />

tirarsi indietro ma di farsi avanti e<br />

afferrare il futuro. Con loro tutto<br />

un terr<strong>it</strong>orio, oggi, può sentirsi più<br />

ricco di speranza, di coraggio, di<br />

spir<strong>it</strong>o d’iniziativa. Riappropriarsi<br />

di beni sottratti dalla mafia alla<br />

comun<strong>it</strong>à, fa tutt’uno con la riappropriazione<br />

del proprio futuro.<br />

Curvare l’arco della Storia verso<br />

la giustizia<br />

Nella Piana di Gioia Tauro si è<br />

segnato un significativo punto a<br />

Punti di vistA Punti di vistA<br />

favore della legal<strong>it</strong>à, proprio laddove<br />

la mafia calabrese è nata<br />

e si è evoluta, proiettandosi nel<br />

resto d’Italia e del mondo. Nella<br />

Piana di Gioia Tauro, le mafie hanno<br />

sub<strong>it</strong>o uno smacco sociale forte,<br />

amplificato dalla possibil<strong>it</strong>à di<br />

questi giovani, e di tanti altri che<br />

si vogliono impegnare, di vivere liberi,<br />

di vivere del proprio onesto<br />

lavoro, di vivere con la certezza<br />

che tutt’insieme possiamo curvare<br />

l’arco della storia verso la giustizia.<br />

L’arco si curva, ma ci vuole<br />

forza, costanza, determinazione.<br />

Non è facile ma è possibile curvare<br />

l’arco del tempo in direzione<br />

dei dir<strong>it</strong>ti.<br />

Il cammino di questi giovani è<br />

stato a volte in sal<strong>it</strong>a, a volte tortuoso,<br />

ma mai è fin<strong>it</strong>o in un vicolo<br />

cieco. L’ottimismo non è mai venuto<br />

meno e la solidarietà di tanti<br />

gruppi è stata un sicuro e fidato<br />

compagno di viaggio. Su questo<br />

cammino i giovani della cooperativa<br />

si sono mossi tanti anni fa,<br />

partendo da tappe importanti di<br />

educazione e di fede. Molti di loro<br />

sono cresciuti all’ombra del campanile,<br />

hanno fatto esperienza nei<br />

gruppi scout e nel volontariato.<br />

Sono stati questi percorsi ad averli<br />

portati a respingere il mal comune<br />

fatto di rassegnazione culturale al<br />

potere mafioso.<br />

I buoni, giusti e pul<strong>it</strong>i prodotti<br />

della terra libera<br />

Oggi sulle campagne un tempo<br />

sfruttate, saccheggiate e devastate<br />

dalla mafia, la “Valle del<br />

Marro - Libera Terra” scrive tutta<br />

un’altra storia, dove si racconta di<br />

lavoro regolare, di alternative di<br />

v<strong>it</strong>a, di economia agricola legale.<br />

Dal “maltolto” si è passati al<br />

“buon raccolto” di frutti che hanno<br />

il sapore della giustizia.<br />

L’ultimo di questi prodotti è l’arancia,<br />

nelle sue diverse varietà.<br />

Le arance “etiche”, raccolte sulle<br />

terre confiscate, sono simbolo<br />

di giustizia, onestà e dign<strong>it</strong>à, e<br />

si contrappongono a quelle altre<br />

arance, le “arance di carta” che<br />

negli anni 90 alimentavano non il<br />

consumatore, ma le frodi nei confronti<br />

dei sussidi europei.<br />

Il lavoro vero nasce dalla legal<strong>it</strong>à<br />

e dall’antimafia sociale<br />

Produrre conserve alimentari,<br />

DAL MALTOLTO AL BUON RACCOLTO<br />

olio extra-vergine d’oliva e arance,<br />

tutti rigorosamente biologici,<br />

significa contribuire alla costruzione<br />

delle strutture dell’«antimafia<br />

sociale».<br />

Una di queste strutture è sicuramente<br />

la creazione di lavoro,<br />

ancora più importante se basato<br />

su modelli gestionali e decisionali<br />

partecipati e coinvolgenti come il<br />

lavoro in cooperativa.<br />

Bisogna impedire alle organizzazioni<br />

mafiose di continuare ad agire<br />

all’interno del sistema economico<br />

produttivo e dunque anche<br />

nel mercato del lavoro. Oggi in cooperativa<br />

lavorano 15 persone, tra<br />

cui 4 soggetti svantaggiati e 3 migranti<br />

fer<strong>it</strong>i durante gli scontri di<br />

Rosarno. E oggi la gente del posto<br />

comincia a capire che la mafia non<br />

dà lavoro vero, che chi calpesta i<br />

dir<strong>it</strong>ti con una mano non potrà mai<br />

garantirli con l’altra.<br />

L’offensiv<strong>it</strong>à mafiosa<br />

Per il fatto di dare lavoro attraverso<br />

i beni confiscati, per il dare<br />

speranze alla gente e aiutarla a<br />

r<strong>it</strong>rovare una dimensione in cui<br />

sentirsi persone libere e non condizionabili,<br />

per tutto questo la cooperativa<br />

ha sub<strong>it</strong>o dalla mafia sabotaggi<br />

e furti di mezzi ed attrezzature<br />

agricole. Più volte i soci<br />

sono stati oggetto di intimidazioni<br />

simboliche come la saldatura delle<br />

porte scassinate, la rimozione dei<br />

lucchetti dei capannoni e il furto<br />

d’uso di un furgone aziendale.<br />

Per la mafia locale l’uso sociale<br />

dei beni confiscati è uno smacco al<br />

proprio prestigio sociale e una minaccia<br />

alla sua capac<strong>it</strong>à di gestire<br />

il consenso della gente. La perd<strong>it</strong>a<br />

del bene può essere per i mafiosi<br />

un danno economico, ma è prima<br />

di tutto un duro colpo al m<strong>it</strong>o<br />

dell’impun<strong>it</strong>à del mafioso e a quello<br />

dell’intoccabil<strong>it</strong>à della “roba”.<br />

La rest<strong>it</strong>uzione della “roba” alla<br />

collettiv<strong>it</strong>à è un pugno allo stomaco,<br />

specie quando come nel caso<br />

delle cooperative agricole di Libera,<br />

si crea sviluppo, si migliora la<br />

vivibil<strong>it</strong>à dei luoghi dove si vive, si<br />

fanno uscire i giovani che vengono<br />

a chiedere lavoro da noi, da quella<br />

condizione di sudd<strong>it</strong>i schiacciati<br />

dalle mafie con il ricatto del bisogno.<br />

I campi di volontariato e studio<br />

“Estate Liberi!”<br />

Siamo consapevoli che in terra<br />

di mafia nessun cambiamento può<br />

avvenire senza un grande investimento<br />

culturale. Il cambiamento<br />

deve essere innanz<strong>it</strong>utto di mental<strong>it</strong>à,<br />

deve essere estirpata la<br />

“mafios<strong>it</strong>à” strisciante, l’individualismo<br />

insofferente delle regole,<br />

la ricerca del privilegio, dell’interesse<br />

privato contro quello pubblico.<br />

E’ fondamentale in questo il<br />

ruolo della scuola e della “extra<br />

scuola”.<br />

In modo sempre più frequente le<br />

scuole e le associazioni aderiscono<br />

alla proposta formativa dei campi<br />

di lavoro “Estate Liberi” promossi<br />

da Libera e osp<strong>it</strong>ati in Calabria<br />

dalla Valle del Marro – Libera Terra.<br />

Da noi in media si toccano, nel<br />

periodo estivo, circa quattrocento<br />

presenze di volontari. Sono giovani,<br />

come quelli presenti stasera,<br />

pronti a sporcarsi mani e piedi<br />

affinché sui terreni confiscati alla<br />

mafia si possa cominciare a costruire<br />

un futuro diverso, in cui<br />

la mafia non sia solo contrastata,<br />

ma sconf<strong>it</strong>ta. I volontari dei campi<br />

“Estate Liberi” lavorano di mattina<br />

sui terreni e di pomeriggio<br />

incontrano i familiari di v<strong>it</strong>time<br />

delle mafie che attendono ancora<br />

giustizia e ver<strong>it</strong>à, e i testimoni di<br />

giustizia che hanno disinteressatamente<br />

messo la propria v<strong>it</strong>a al<br />

servizio del bene comune. Il lungo<br />

filo della memoria, in cui sono inanellate<br />

la storia di tante v<strong>it</strong>e innocenti<br />

spezzate dalla violenza mafiosa,<br />

il lungo filo che unisce nomi<br />

e simboli di volontà indomabili,<br />

che non si sono piegate al potere<br />

mafioso, questo lungo filo è come<br />

tenuto in mano dai volontari che<br />

idealmente lo intrecciano ai filari<br />

di melanzane e peperoncini coltivati<br />

sui terreni confiscati, e rendono<br />

la memoria fertile d’impegno,<br />

di solidarietà, di voglia di mettersi<br />

in gioco nella difesa del terr<strong>it</strong>orio<br />

dall’aggressione mafiosa.<br />

Per avere informazioni sulle<br />

nostre attiv<strong>it</strong>à e partecipare<br />

attivamente contattateci su<br />

palmiwip@gmail.com<br />

di Nella Cannata<br />

Non sempre quando si parla<br />

di disoccupazione ci si riferisce<br />

al mondo giovanile. Oggi<br />

è molto facile r<strong>it</strong>rovarsi anche<br />

a 40 anni e più, senza un lavoro<br />

stabile, con tutti i problemi<br />

che ne conseguono. Dopo anni<br />

di studi, dopo essere finalmente<br />

riusc<strong>it</strong>i ad avviare una carriera<br />

e a raggiungere una posizione<br />

di cui andare fieri, può succedere<br />

che da un giorno all’altro ci si<br />

r<strong>it</strong>rovi in mezzo ad una strada.<br />

Troppo giovani per la pensione<br />

e troppo vecchi per lavorare! È<br />

la condizione in cui si trovano<br />

circa 700.000 <strong>it</strong>aliani oltre i 40<br />

anni, costretti a vivere senza<br />

redd<strong>it</strong>i, contando sui familiari, o<br />

accettando il quotidiano ricatto<br />

di lavori precari, sottopagati e<br />

dequalificanti. Si tratta di una cifra<br />

calcolata per difetto, perché<br />

occorrerebbe aggiungere i cassintegrati<br />

(disoccupati mascherati)<br />

e molte altre persone v<strong>it</strong>time di<br />

mobbing, che non vengono rilevate<br />

dalle statistiche in quanto<br />

sono state costrette a dimettersi<br />

e non possono “godere’ detto<br />

status di disoccupato. Molti sono<br />

operai, ma sempre più sono impiegati,<br />

quelli che una volta erano<br />

chiamati “colletti bianchi”,<br />

invidiati per il bel lavoro sicuro<br />

che dura fino alla pensione. Per<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Rimettersi in gioco: Una sfida per i disoccupati maturi<br />

loro si paventa la spirale della<br />

“disoccupazione di lunga durata”<br />

che, alla luce dello scenario occupazionale<br />

attuale, sempre più<br />

esigente e compet<strong>it</strong>ivo, probabilmente<br />

li porterà a non rientrare<br />

più nel mercato del lavoro. Il<br />

problema è oggi trasversale, tocca<br />

tutte le professional<strong>it</strong>à e non<br />

conosce frontiere regionali. Le<br />

conseguenze sono drammatiche,<br />

con ripercussioni sul contesto sociale<br />

e soprattutto sulle famiglie,<br />

sprofondate nel buio più assoluto<br />

della povertà e spesso, della depressione.<br />

L’inattiv<strong>it</strong>à, porta l’individuo<br />

ad avere una percezione<br />

deformata si se stesso, a sentirsi<br />

inutile e fall<strong>it</strong>o e comportando la<br />

assoluta mancanza di autostima,<br />

lo proietta in una dimensione di<br />

apatia e vulnerabil<strong>it</strong>à psicologica.<br />

Il disoccupato diventa un<br />

peso anche nei rapporti sociali<br />

in genere, nella famiglia e nella<br />

coppia, diventa un problema esistenziale<br />

per il continuo stato di<br />

malumore, di apprensione dinanzi<br />

ad un futuro incerto. Le organizzazioni<br />

di settore, però, affermano<br />

che in Italia, il problema è<br />

semi invisibile, discusso solo in<br />

termini approssimativi ed emergenziali,<br />

non ancora provvisto di<br />

tutele significative, nonostante<br />

continui ad essere sempre di più<br />

ampia portata. In questi giorni<br />

circola un video in rete, una lettera<br />

aperta di alcuni lavoratori<br />

“over 40” che si appellano al ministro<br />

Tremonti perché intervenga<br />

a risolvere questo drammatico<br />

problema. “Non siamo scarti”<br />

dicono con dign<strong>it</strong>à, questi maturi<br />

disoccupati, “abbiamo paura di<br />

perdere la fiducia in noi stessi”…<br />

una paura che è giustificata proprio<br />

dall’indifferenza e dall’inerzia<br />

che aleggia, ormai da troppo<br />

tempo, intorno alla “questione<br />

occupazione”. Cosa fare, dunque,<br />

per rimettersi in gioco?<br />

La faccenda non è di facile soluzione.<br />

Occorre, prima di tutto,<br />

non farsi trascinare nel tunnel<br />

della disperazione e pianificare<br />

un contrattacco. Alcuni psicologi<br />

che si sono occupati di approfondire<br />

la condizione psicologica di<br />

coloro che hanno perso il lavoro,<br />

sono giunti a consigliare precise<br />

strategie da adottare per affrontare<br />

l’esperienza del cambiamento:<br />

una sorta di vademecum<br />

che inv<strong>it</strong>a alla conoscenza di se<br />

stessi per arrivare a saper definire<br />

i propri obiettivi (chi sono?<br />

Dove voglio arrivare?). Si tratta<br />

quindi, di prendere la responsabil<strong>it</strong>à<br />

della propria v<strong>it</strong>a agendo<br />

sub<strong>it</strong>o, senza continuare a rimandare,<br />

traducendo i propri sogni<br />

in progetti, pianificando anche<br />

i dettagli, dandosi precisi tempi<br />

di attuazione. L’inv<strong>it</strong>o primario è<br />

di essere realistici, tenendo conto<br />

dei propri lim<strong>it</strong>i e dei vincoli<br />

temporali ed economici di cui<br />

si dispone. E’ di fondamentale<br />

importanza, poi, riqualificare il<br />

proprio profilo professionale, non<br />

abbandonare la formazione attuale<br />

ed essere consapevoli che<br />

l’esperienza maturata rappresenta<br />

un punto di forza, un vantaggio<br />

comunque acquis<strong>it</strong>o. Nel frattempo<br />

dedicarsi agli affetti e alla famiglia,<br />

ai propri hobby o ad uno<br />

sport, comunque a qualcosa che<br />

piace, può aiutare e gratificare. A<br />

volte è possibile che proprio una<br />

passione si trasformi in un nuovo<br />

lavoro…In ogni caso non bisogna<br />

mai mollare, mai lasciarsi andare<br />

e darsi per vinti! …YOU CAN!


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong> 12<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 13<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Punti di vistA Punti di vistA<br />

L’Occidente ha “tollerato”<br />

la presenza negli anni di questi<br />

d<strong>it</strong>tatori cosiddetti “moderati”<br />

perché rappresentavano<br />

una garanzia contro il<br />

tanto temuto integralismo<br />

islamico...<br />

IL SUD (DEL MONDO) SI SVEGLIA<br />

di Carmela Gentile<br />

Sono mesi che seguiamo con<br />

interesse le vicende che riguardano<br />

la ribellione dei popoli<br />

nord africani e mediorientali anche<br />

perché tutto ciò ci riguarda<br />

molto da vicino; il fuoco che covava<br />

sotto la cenere è divampato<br />

invadendo metro dopo metro un<br />

terr<strong>it</strong>orio ormai molto vasto.<br />

La scintilla è stata innescata<br />

dalla “guerra del pane” in Tunisia:<br />

l’aumento di pochi spiccioli<br />

del pane ha fatto esplodere la<br />

rabbia della gente che, a causa<br />

della estrema povertà in cui vive,<br />

per l’aumento sia pur esiguo dei<br />

prezzi dei generi di prima necess<strong>it</strong>à<br />

è precip<strong>it</strong>ata nella disperazione<br />

e nella fame. A dispetto<br />

di ciò e in spregio alla grave crisi<br />

economica, il d<strong>it</strong>tatore “moderato”<br />

Ben Alì viveva in un lusso smodato.<br />

La rivolta pertanto è part<strong>it</strong>a<br />

dalla povera gente, dal popolo<br />

che ha allontanato il proprio d<strong>it</strong>tatore,<br />

ma ciò naturalmente non<br />

ha portato automaticamente alla<br />

risoluzione della crisi economica,<br />

vero è che un’ondata di profughi<br />

è part<strong>it</strong>a dalla Tunisia per approdare<br />

alle nostre coste. Un’orda di<br />

disperati, donne, bambini, uomini<br />

che hanno venduto tutti i loro<br />

averi per procurarsi un biglietto<br />

in uno di quei barconi “le carrette<br />

del mare” pur di allontanarsi<br />

dalla miseria nella folle speranza<br />

di un futuro migliore per sé e<br />

per i propri figli. Ma l’incendio è<br />

divampato progressivamente investendo<br />

anche Paesi che si consideravano<br />

non a rischio perché<br />

beneficiavano di una più florida<br />

economia, come l’Eg<strong>it</strong>to e la Libia.<br />

In Eg<strong>it</strong>to Mubarak, grande<br />

amico del nostro Paese è stato<br />

allontanato e mandato in esilio.<br />

Il d<strong>it</strong>tatore libico Gheddafi, tollerato<br />

dall’Occidente per motivi<br />

opportunistici, ha scatenato una<br />

repressione sanguinosa, uccidendo<br />

migliaia di rivoltosi. La tragedia<br />

uman<strong>it</strong>aria ha spinto i Paesi<br />

della NATO, Italia compresa, ad<br />

intervenire mil<strong>it</strong>armente. Ma la<br />

fiamma della rivoluzione non si è<br />

ancora spenta ed ha già interessato<br />

la Siria ed in minor misura la<br />

Giordania il cui governo è presieduto<br />

da re Hussein, persona colta<br />

e moderata, sensibile agli umori<br />

del suo popolo.<br />

L’Occidente ha “tollerato” la<br />

presenza negli anni di questi<br />

d<strong>it</strong>tatori cosiddetti “moderati”<br />

perché rappresentavano una garanzia<br />

contro il tanto temuto integralismo<br />

islamico, ma r<strong>it</strong>engo<br />

che il motivo principale fossero i<br />

vantaggiosi accordi economici che<br />

i Paesi occidentali, Italia compresa,<br />

avevano stretto con essi. Solo<br />

pochi mesi fa infatti il d<strong>it</strong>tatore<br />

Gheddafi è stato accolto a Roma,<br />

in pompa magna dal nostro Governo,<br />

salutato come “amico<br />

dell’Italia”, accolto, bandierine<br />

in mano, da ben cinquecento<br />

fanciulle scelte tra le più belle<br />

a rappresentare il nostro Paese.<br />

Sono stati tollerati anche gli insulti,<br />

rivolti alla nostra Patria da<br />

Gheddafi, in un farneticante discorso,<br />

come a dire che, in nome<br />

del dio denaro tutto può essere<br />

tollerato e in quell’occasione i<br />

nostri leader pol<strong>it</strong>ici sono riusc<strong>it</strong>i<br />

a portare a casa fior di contratti<br />

per l’acquisto a prezzi vantaggiosi<br />

dei prodotti petroliferi libici e<br />

di lavoro per nostre aziende per<br />

la forn<strong>it</strong>ura di servizi vari. Probabilmente<br />

il giorno della vis<strong>it</strong>a di<br />

Gheddafi a Roma, nessuno avrebbe<br />

mai potuto prevedere che distanza<br />

di appena qualche mese i<br />

suoi alleati gli avrebbero voltato<br />

le spalle, muovendogli guerra e<br />

bombardandolo. Con la Francia<br />

in testa i Paesi della NATO hanno<br />

deciso di ergersi a difensori del<br />

“povero” popoli libico che il proprio<br />

d<strong>it</strong>tatore voleva schiacciare<br />

(mi chiedo cosa avesse fatto finora<br />

per mer<strong>it</strong>arsi il pieno appoggio<br />

dei Paesi occidentali). Forse<br />

codesti “amici” dell’occidente,<br />

imponendo ai loro fratelli la propria<br />

volontà con la forza, si r<strong>it</strong>eneva<br />

riuscissero a tenere lontana<br />

la minaccia Al Qaeda ed il tanto<br />

temuto (dall’Occidente) integralismo<br />

islamico. Adesso, con l’uccisione<br />

del nemico <strong>numero</strong> uno<br />

Osama Bin Laden, tale minaccia<br />

sembra essere, non dico sfumata,<br />

ma quanto meno molto ridimensionata<br />

per cui i popoli del ricco<br />

occidente (nonostante la crisi)<br />

possono vivere sonni tranquilli e<br />

permettersi il lusso di appoggiare<br />

le velle<strong>it</strong>à democratiche dei nostri<br />

poveri “cugini” africani e mediorientali;<br />

salvo poi sbarrare le<br />

frontiere ai disperati che fuggono<br />

dagli scenari di guerra (Francia<br />

in testa, sì proprio quella che ha<br />

dato inizio all’escalation mil<strong>it</strong>are)<br />

e a guardare indifferenti la<br />

grande tragedia uman<strong>it</strong>aria che<br />

si svolge proprio sotto i nostri occhi.<br />

Un principio della Fisica rec<strong>it</strong>a<br />

“ad ogni azione corrisponde<br />

una reazione uguale e contraria”.<br />

Quando si è deciso di dare il via<br />

alle azioni mil<strong>it</strong>ari si doveva pur<br />

prevedere un tale esodo di massa.<br />

R<strong>it</strong>engo di non essere molto<br />

lontana dalla realtà quando penso<br />

che ciò che muove le leve del<br />

mondo (magari mascherate da<br />

aiuti uman<strong>it</strong>ari) siano sempre e<br />

comunque i vecchi, sporchi interessi<br />

economici.<br />

Non esiste una conclusione per<br />

queste poche, amare riflessioni.<br />

L’unica considerazione possibile<br />

che mi sento di fare è: “oggi<br />

tocca a te, domani a me”. Se i<br />

governi hanno davvero a cuore il<br />

destino dei popoli del terzo mondo,<br />

se tutte le persone di buon<br />

senso auspicano una riduzione<br />

delle grandi dispar<strong>it</strong>à fra i popoli,<br />

il modo per aiutarli c’è davvero!<br />

Non solo viveri, medicine e vestiario<br />

ma strutture per la modernizzazione<br />

e lo sfruttamento<br />

delle loro risorse, investire sulla<br />

formazione delle popolazioni indigene<br />

e educarli a vivere con le<br />

proprie forze e a puntare sullo<br />

sviluppo della propria Terra. Ogni<br />

guerra si porta dietro un inev<strong>it</strong>abile<br />

bagaglio di violenza, non può<br />

esistere guerra senza violenza,<br />

senza armi e la violenza, da che<br />

mondo è mondo, genera altra violenza,<br />

in una micidiale spirale di<br />

cui si può conoscerne l’inizio, ma<br />

mai la fine! I nostri padri fondatori,<br />

che uscivano dalla devastazione<br />

del secondo grande confl<strong>it</strong>to<br />

mondiale, scrissero sulla nostra<br />

Cost<strong>it</strong>uzione: l’Italia ripudia la<br />

guerra!” Come a voler dire alle<br />

generazioni future: “state lontani<br />

da essa! Aborr<strong>it</strong>e ogni forma di<br />

violenza!” Non può esistere una<br />

guerra uman<strong>it</strong>aria poiché la parola<br />

guerra è di per sé L’ant<strong>it</strong>esi<br />

di uman<strong>it</strong>à: è proprio la negazione,<br />

la distruzione dell’uman<strong>it</strong>à!<br />

Occorre dunque avere il coraggio<br />

di alzare la voce, in modo che si<br />

senta sopra il rombo ed il clangore<br />

delle armi e gridare pace,<br />

accoglienza, disponibil<strong>it</strong>à vera ad<br />

aiutare i poveri e i derel<strong>it</strong>ti!<br />

IL BUNGA-BUNGA DELLA POLITICA ITALIANA<br />

di Mario Idà<br />

Uno scenario pol<strong>it</strong>ico terrificante,<br />

foriero di sviluppi<br />

ancora più tragici, si presenta<br />

agli occhi degli Italiani. La turba<br />

dei pol<strong>it</strong>icanti di mestiere, adusi<br />

ad ogni compromesso pur di<br />

mantenere le ignobili guarentigie<br />

e prebende connesse al mandato<br />

parlamentare, sta sprofondando<br />

la nostra Nazione in una s<strong>it</strong>uazione<br />

di caos che appare irreversibile.<br />

Lo scenario è inquietante<br />

e prefigura es<strong>it</strong>i devastanti. Paradossalmente,<br />

nell’anno in cui<br />

si celebra il 150° anno dell’Un<strong>it</strong>à<br />

d’Italia, la pol<strong>it</strong>ica – dietro la<br />

quale si nascondono indicibili<br />

interessi personali (Berlusconi<br />

docet) - si divide in una miriade<br />

di gruppi estemporanei, partor<strong>it</strong>i<br />

da cervelli scaltri, contornati<br />

da scatole craniche vuote, la cui<br />

sola ragion d’essere è quella della<br />

contrapposizione frontale tra<br />

le diverse anime morte che aleggiano<br />

nel vuoto pneumatico delle<br />

idee (vedasi, esemplificando, il<br />

gruppo c.d. dei Responsabili). Dinanzi<br />

al progressivo collasso delle<br />

Ist<strong>it</strong>uzioni, il Presidente della<br />

Repubblica svolge il suo mandato<br />

di garante della Cost<strong>it</strong>uzione con<br />

grande senso di responsabil<strong>it</strong>à,<br />

ma purtroppo le sue parole e i<br />

suoi re<strong>it</strong>erati richiami al senso<br />

del dovere, si dissolvono nel nulla<br />

a causa dell’atteggiamento assunto<br />

dal Presidente del Consiglio<br />

dei Ministri, il quale persevera in<br />

un contegno spavaldo e arrogante,<br />

avente il dichiarato obiettivo<br />

di modificare l’impalcatura cost<strong>it</strong>uzionale<br />

al fine di r<strong>it</strong>agliarla<br />

a misura dei suoi interessi personali<br />

e della parte pol<strong>it</strong>ica che<br />

lo sostiene. Si è messo in moto,<br />

così, un tentativo gravissimo di<br />

destabilizzazione del sistema,<br />

foriero di uno scontro ai massimi<br />

livelli ist<strong>it</strong>uzionali, ulteriormente<br />

aggravato dalla dura presa di posizione<br />

di Berlusconi nei confronti<br />

di una parte della Magistratura,<br />

in relazione ai procedimenti pe-<br />

nali nei quali egli è attualmente<br />

imputato. Con un effetto a catena<br />

che rasenta il ridicolo, ove si<br />

pensi che nella recente sessione<br />

del G8 il nostro Primo Ministro si<br />

è permesso di sbandierare urbi et<br />

orbi che lui “è v<strong>it</strong>tima della d<strong>it</strong>tatura<br />

dei giudici di sinistra”. E’ facile<br />

immaginare lo sconcerto dei<br />

Rappresentanti degli altri Paesi<br />

dinanzi a una tale dichiarazione,<br />

che getta un’ombra sinistra sulla<br />

credibil<strong>it</strong>à internazionale della<br />

nostra Nazione e, al tempo stesso,<br />

si ripercuote sugli affari interni<br />

con riferimento ai rapporti<br />

protocollari che regolano le due<br />

principali cariche dello Stato, ove<br />

si pensi che l’art. 87, ultimo comma,<br />

della Cost<strong>it</strong>uzione prevede<br />

che “il Capo dello Stato presiede<br />

il Consiglio Superiore della Magistratura”.<br />

Sotto un’altra diversa<br />

prospettiva, questo clima pol<strong>it</strong>ico<br />

avvelenato si manifesta in un<br />

periodo di pauroso decadimento<br />

morale, susc<strong>it</strong>ato in gran parte<br />

nell’immaginario collettivo da un<br />

apparato televisivo, la cui sola<br />

funzione è ormai quella di istupidire<br />

il popolo, per renderlo docile<br />

strumento del potere ipnoticomediatico<br />

sul quale grava la pesante<br />

ipoteca dell’uomo di Arcore.<br />

Da rilevare, poi, che l’odierno<br />

caos ist<strong>it</strong>uzionale si ripercuote<br />

inev<strong>it</strong>abilmente sulla mancata<br />

adozione di misure adeguate a<br />

fronteggiare una crisi economica<br />

devastante, che colpisce soprat-<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

“Ahi serva Italia, di dolore ostello,<br />

nave sanza nocchiere in gran tempesta,<br />

non donna di province, ma bordello!”<br />

Dante, Purgatorio, Canto VI<br />

Delacroix: “Dante e Virgilio”<br />

tutto le popolazioni meridionali.<br />

Così stando le cose, la sfiducia<br />

verso le Ist<strong>it</strong>uzioni cresce, come<br />

emerge dai dati dell’astensionismo<br />

nella recente tornata elettorale.<br />

Ma, comunque, non c’è<br />

da farsi illusioni perché ormai il<br />

cancro della pol<strong>it</strong>ica-pol<strong>it</strong>icante<br />

è prossimo alla metastasi. Ci vorrebbero,<br />

qui e ora, maestri di volontà.<br />

Ne aspettiamo la venuta,<br />

ma forse vana è l’attesa. Una volontà,<br />

infatti, si forgia nel bronzo,<br />

ma noi vediamo le officine<br />

dei palazzi del potere ingombre<br />

di volgari impastatori di gesso,<br />

capaci solo di modellare oscene<br />

maschere di carnevale per il<br />

bunga-bunga della dissoluzione<br />

finale. Requiescant.


www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 15<br />

La densa nuvola di vapore<br />

che si alzava dalla pentola<br />

ci ricordava che era ora di spegnerla.<br />

Distogliemmo lo sguardo<br />

dal televisore, che trasmetteva<br />

la Via Crucis, e guardammo ansiosamente<br />

l’orologio alla parete,<br />

che segnava già le 22.30. Fuori<br />

imperversava un furioso temporale<br />

… l’acqua sembrava scendere<br />

a secchi, rabbiosamente sbattuta<br />

dal vento in tutte le direzioni; i<br />

fulmini solcavano il cielo e, rincorrendosi,<br />

generavano paurose<br />

scariche elettriche, che illuminavano<br />

a giorno tutto il quartiere.<br />

L’espressione di mia madre era<br />

preoccupata, anche se faceva di<br />

tutto per dissimulare la sua pena.<br />

I bambini si erano assop<strong>it</strong>i sul divano…<br />

mi adoperai per metterli<br />

a letto: il più piccolo, ormai immerso<br />

nel sonno, quasi non reagì,<br />

mentre la sorellina mi chiese se gli<br />

zii erano arrivati. Le risposi negativamente<br />

e la inv<strong>it</strong>ai a dormire,<br />

r<strong>it</strong>ornando in cucina decisa a far<br />

qualcosa; cominciai a sparecchiare<br />

la tavola, tentando di convincere<br />

mia madre che forse c’era<br />

stato un fraintendimento con mio<br />

fratello circa il suo orario d’arrivo.<br />

Aspettavamo una sua telefonata<br />

dalla stazione della nostra piccola<br />

c<strong>it</strong>tà, telefonata che sarebbe dovuta<br />

giungere più di un’ora prima.<br />

Ad un tratto il telefono squillò e<br />

io, volgendomi verso mia madre<br />

con un sorriso incoraggiante, dissi:<br />

“Eccoli, sono loro.” Sì, erano<br />

loro, ma non chiamavano dalla<br />

stazione del nostro paese… erano<br />

bloccati alla stazione di Cremona,<br />

perché a quell’ora non c’erano<br />

più treni locali. L’ultimo era part<strong>it</strong>o<br />

alle nove e un quarto e loro,<br />

provenienti da Zurigo, l’avevano<br />

perso. L’agenzia viaggi svizzera<br />

presso cui avevano prenotato non<br />

aveva tenuto conto di un particolare<br />

rilevante: la coincidenza che<br />

avrebbero dovuto prendere, in un<br />

giorno festivo, non era prevista. A<br />

quel tempo, 25 anni or sono, non<br />

esistevano cellulari, internet, né<br />

il rAcconto del mese<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

UN INCONTRO SPECIALE<br />

tantomeno navigatori satell<strong>it</strong>ari.<br />

Quasi 40 chilometri separavano il<br />

nostro paese da Cremona e io non<br />

conoscevo la strada per raggiungerla,<br />

figuriamoci doverlo fare in<br />

piena notte! Intanto la voce di<br />

mio fratello mi giungeva stanca<br />

e provata … mi diceva che anche<br />

a Cremona si trovavano sotto un<br />

violento acquazzone… che invano<br />

aveva cercato un autobus, o un<br />

taxi, quantomeno per raggiungere<br />

un albergo dove passare la<br />

notte, perché lui non voleva andassi<br />

io a prenderli… ma io sentivo<br />

tossire ripetutamente e gli chiesi<br />

chi fosse… mi rispose che il piccolo<br />

Nicholas, mio nipote, aveva<br />

la febbre alta e una tosse incontrollabile.<br />

Sentivo scendere un<br />

gettone telefonico dopo l’altro…<br />

ricordo che farfugliai qualcosa,<br />

promettendogli che sarei andata a<br />

prenderli… prima che la chiamata<br />

s’interrompesse, io stessa mi domandai<br />

come ci sarei mai potuta<br />

riuscire! Fu la voce di mia madre,<br />

in ascolto lì accanto, a ricondurmi<br />

del tutto alla realtà: “Tu sei<br />

pazza! Con questo tempo da lupi<br />

e quella piccola util<strong>it</strong>aria che ti<br />

r<strong>it</strong>rovi, vorresti arrivare fino alla<br />

stazione di Cremona, che non sai<br />

neanche dov’è! Gli dovevi dire di<br />

rivolgersi al personale della stazione<br />

e farsi trovare un albergo!”.<br />

“Mamma, ma a quest’ora<br />

non c’è più nessuno! Non li possiamo<br />

lasciare là! Nicholas ha la<br />

tosse e anche la febbre alta! Sta<br />

male, capisci?” Mia madre capiva<br />

perfettamente… come io capivo<br />

perfettamente quanto lei avesse<br />

ragione. Indossai comunque l’impermeabile<br />

e presi l’ombrello…<br />

scendendo le scale pensai che se<br />

ci fosse stato mio mar<strong>it</strong>o tutto sarebbe<br />

stato più semplice… ma lui<br />

sarebbe rientrato soltanto l’indomani<br />

mattina, a fine turno. Quella<br />

notte lasciai casa accompagnata<br />

da lampi che facevano trasalire…<br />

la pioggia cadeva così copiosa che<br />

i tergicristalli si muovevano a fatica.<br />

Tutti i miei muscoli erano<br />

tesi in uno spasimo di attenzione:<br />

scrutavo la strada buia, strabuzzando<br />

gli occhi alla ricerca di cartelli<br />

che mi indirizzassero, avevo<br />

paura di perdermi... Dopo non so<br />

quanto tempo e quanti incroci arrivai<br />

al cartello bianco che segnalava<br />

l’inizio del terr<strong>it</strong>orio comunale<br />

di Cremona: da qui si dipartiva<br />

una lunga strada, e nel buio non<br />

se ne scorgeva la fine. Mi addentrai<br />

in un centro urbano pieno di<br />

isolati e traverse che, vista l’ora<br />

e il maltempo, era assolutamente<br />

deserto. Non avevo alcuna idea<br />

circa la direzione da seguire… e<br />

vedevo soltanto la pioggia infrangersi<br />

sulle automobili parcheggiate.<br />

Ricordo le grandi luci dei lampioni<br />

tutte in fila… e che non si<br />

vedeva alcun segno di v<strong>it</strong>a, nessun<br />

essere umano a cui chiedere informazioni.<br />

Tutte le serrande, tutte<br />

le porte e tutte le finestre erano<br />

chiuse. Fui colta da grande scoramento,<br />

pensando “Sono stata<br />

una pazza sconsiderata ad addentrarmi<br />

fin qui! Dovevo ascoltare<br />

mia madre! Signore, ti supplico,<br />

non mi abbandonare! Aiutami, ti<br />

prego!” Approf<strong>it</strong>tai della luce improvvisa<br />

di un lampo per guardare<br />

l’orologio: erano le 23.14: lo ricordo<br />

ancora, poiché la somma delle<br />

due cifre corrispondeva perfettamente<br />

alla mia età di allora! Continuavo<br />

a procedere lentamente,<br />

sempre più scoraggiata, quando<br />

all’improvviso, qualche metro più<br />

avanti, da una traversa sul lato<br />

destro della strada vidi sbucare<br />

un uomo che, a piedi, conduceva<br />

piano una bicicletta, tenendola<br />

per il manubrio. Nell’attraversare<br />

la strada, procedeva con tranquill<strong>it</strong>à.<br />

senza ombrello e incurante<br />

della pioggia; ricordo che in quel<br />

momento tragico, mi balenò un<br />

pensiero bizzarro: quel tizio doveva<br />

essere uno stupido, visto che<br />

sembrava passeggiare, piuttosto<br />

che affrettarsi per non infradiciarsi<br />

di pioggia. Senza es<strong>it</strong>are, mi<br />

accostai a quell’uomo; abbassai il<br />

finestrino lo stretto indispensabile<br />

e, con voce probabilmente conc<strong>it</strong>ata,<br />

gli chiesi: ”Scusi, dov’è la<br />

stazione?” Senza scomporsi, mi rispose:<br />

“Vada sempre dr<strong>it</strong>to, anche<br />

quando ci saranno tante strade e<br />

tanti cartelli confusi, vada dir<strong>it</strong>to<br />

e alla fine troverà la stazione!” Lo<br />

ringraziai, mentre l’acqua mi bagnava<br />

il viso e ricadeva all’interno<br />

dell’auto; di lui mi colpiva il fatto<br />

che non provasse alcun fastidio<br />

per quella pioggia impetuosa, che<br />

sembrava quasi scivolargli addosso<br />

senza bagnarlo! Innestai la prima<br />

per ripartire e dopo qualche<br />

metro guardai istintivamente lo<br />

specchietto laterale, poi quello<br />

retrovisore: non lo vidi più! Provando<br />

un’inspiegabile sensazione,<br />

come un brivido, mi fermai all’improvviso<br />

ed incurante della tempesta<br />

ebbi il coraggio di aprire lo<br />

sportello, per sporgermi fuori, ma<br />

non c’era più… si era come volatilizzato,<br />

l’altro lato della strada<br />

era deserto, come se non ci fosse<br />

mai arrivato. Fatto sta che, proseguendo,<br />

ebbi l’impressione di<br />

attraversare un labirinto, sempre<br />

senza incontrare più nessuno,<br />

ma senza che la s<strong>it</strong>uazione<br />

più mi opprimesse; il primo volto<br />

che vidi, trovatami all’improvviso<br />

di fronte all’insegna luminosa<br />

della stazione, fu quello di mio<br />

fratello, che mi attendeva con la<br />

sua famiglia, di fronte al portone<br />

principale. Erano distrutti; presero<br />

velocemente posto in auto e,<br />

ripercorrendo lentamente la stessa<br />

strada, r<strong>it</strong>ornammo a casa sani<br />

e salvi. La gioia della loro vis<strong>it</strong>a<br />

non mi fece più pensare, nei giorni<br />

seguenti, allo strano incontro<br />

di quella notte, a quell’insperato<br />

aiuto, più che altro un incredibile<br />

sostegno psicologico, che riuscì<br />

ad infondermi tranquill<strong>it</strong>à in un<br />

frangente così cr<strong>it</strong>ico. Solo dopo<br />

qualche tempo, parlandone con<br />

mia madre, mi resi conto che forse<br />

quella notte di venerdì santo<br />

avevo fatto un incontro davvero<br />

speciale… che abbia incontrato il<br />

mio angelo custode?!<br />

Cassiopea


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong> 16<br />

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Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

di Giuseppe Mazzù<br />

Chi vuole conoscere un luogo in cui storia,<br />

leggende e m<strong>it</strong>i si mescolano, lasciando<br />

cogliere un’atmosfera quasi mistica<br />

che conferisce all’ambiente una certa sacral<strong>it</strong>à,<br />

non può che vis<strong>it</strong>are il promontorio<br />

dell’odierna Taureana, una contrada, a picco<br />

sul mare, dalla quale è possibile spaziare<br />

con lo sguardo da Capo Vaticano allo Stretto<br />

di Messina, con in mezzo le suggestive visioni<br />

dell’arcipelago delle isole Eolie, con lo<br />

Stromboli fumante, il promontorio della m<strong>it</strong>ica<br />

Scilla, la punta siciliana di Ganzirri e la<br />

cima imbiancata d’inverno dell’Etna.<br />

Qui nacqe, fiorì e si spense la storia plurimillenaria<br />

di Tauriana, c<strong>it</strong>tà ab<strong>it</strong>ata da una<br />

popolazione, i Tauriani, che ebbe un rilievo<br />

importante nella storia degli insediamenti<br />

antichi al lim<strong>it</strong>e sud della Piana, tra il mare<br />

e l’Aspromonte, facendo da cuscinetto tra<br />

le colonie greche di Reggio e di Metauros e<br />

Medma, prima, tra greci e romani, poi.<br />

Per diventare, infine, “Municipium” ed<br />

avere un importante ruolo anche in età bizantina;<br />

ruolo che conservò fino al 950 d. C.<br />

quando fu distrutta dagli arabi.<br />

Qui a Tauriana, m<strong>it</strong>i e leggende, però, si<br />

stanno trasformando in storia. Il terrazzo<br />

che domina il Tirreno e appare ricoperto di<br />

ulivi, custodi di antiche civiltà, in estate diventa<br />

il regno delle cicale che, col loro frinire,<br />

sembrano elevare un canto che conserva<br />

armonie antiche: un canto, a volte assordante,<br />

ma che nei pomeriggi assolati fa scendere<br />

un piacevole torpore; un canto che, ormai<br />

da secoli, ha sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o quello dei monaci<br />

bizantini di San Fantino, la cui chiesetta ormai<br />

sconsacrata, con la cripta antica, si apre<br />

all’inizio del pianoro.<br />

Il terrazzo, oggi, appare sovrastato dall’ultima<br />

delle costruzioni storiche, non certo<br />

quelle erette in cemento dall’uomo moderno,<br />

ma una torre di guardia che, nella metà<br />

del 1500, servì a fare da sentinella per la<br />

sicurezza della costa. I legni dei pirati turchi<br />

operavano, infatti, continue e improvvise<br />

scorrerie, provocando stragi e distruzioni.<br />

Ma la paura, che si trasmetteva di generazione<br />

in generazione, era cresciuta da<br />

quando, sul finire del primo millennio, nel<br />

950 d.C., gli arabi hanno chiuso i conti con<br />

la storia di questi luoghi, mettendo la parola<br />

fine alla c<strong>it</strong>tà di Tauriana.<br />

Eppure, dove adesso ci sono ulivi, sorgeva<br />

una c<strong>it</strong>tà che, per millenni, fece da sentinella<br />

e, allo stesso tempo, da porta allo Stretto<br />

di Messina, con il suo promontorio proteso,<br />

come prua di una nave che s’incunea nel<br />

mare e che i moderni, pensando di produrre<br />

nuova ricchezza, demolirono a suon di cariche<br />

esplosive, per costruire un porto che,<br />

fino a qualche anno fa, era rimasto interrato<br />

dai venti di scirocco che spesso spazza il<br />

mare dai riflessi viola.<br />

Ma il terrazzo sul quale nacque e fiorì l’antica<br />

c<strong>it</strong>tà di Tauriana, oggi, è un luogo dell’anima.<br />

In quello spazio ricoperto dagli ulivi<br />

cresciuti tra le pietre delle fondazioni delle<br />

case <strong>it</strong>aliche, romane e delle capanne circolari<br />

dell’età del bronzo, con le radici che<br />

hanno inglobato perfino il cosiddetto palazzo<br />

di Donna Canfora, che invece è quanto<br />

rimane di un basamento di un tempio <strong>it</strong>alico,<br />

è da secoli terra di m<strong>it</strong>i e di leggende<br />

che si estendono fino alla più lontana cultura<br />

della protostoria, a quella dei “nostoi”, che<br />

ricordi storici ricordi storici<br />

TAUREANA MITICA<br />

raccontavano il r<strong>it</strong>orno da Troia dei guerrieri<br />

achei, di cui il più celebre fu quello di Ulisse,<br />

che questi mari hanno visto passare a quanto<br />

Omero ci ha tramandato.<br />

Nelle acque del vicino Petrace (antico Metauros)<br />

il m<strong>it</strong>o vuole, invece, che Oreste abbia<br />

cercato la sua purificazione dal suo terribile<br />

matricidio.<br />

A ricordare nei millenni l’esistenza di una<br />

c<strong>it</strong>tà sul luogo ricoperto da vigneti e uliveti,<br />

rimase la struttura massiccia di una costruzione<br />

in pietra, cementata con pozzolana.<br />

Una costruzione che nessuno riuscì a smantellare<br />

e che solo il miraggio di antichi tesori,<br />

alimentato dagli affioramenti di reperti e<br />

di antiche monete durante lavori agricoli, riuscì<br />

a scalfire con l’impiego di martelli pneumatici.<br />

Numerose sono state le fer<strong>it</strong>e ma la<br />

struttura respinse ogni assalto da parte dei<br />

contadini del luogo che, nottetempo, sognavano<br />

di r<strong>it</strong>rovare “pignate” di terracotta colme<br />

di monete d’oro.<br />

Poi, gli alberi di ulivo, con le loro tenaci<br />

radici, l’hanno avviluppata, quasi a voler tenere<br />

legata al terreno questa struttura che<br />

presentava qualcosa di sacro, proprio nella<br />

sua tenace persistenza.<br />

Per i contadini che ne intuivano la solenn<strong>it</strong>à<br />

divenne, invece “Il palazzo di Donna<br />

Canfora”, una leggendaria signora di un altrettanto<br />

leggendario regno che, secondo la<br />

tradizione popolare, rap<strong>it</strong>a dai pirati turchi,<br />

preferì precip<strong>it</strong>arsi in mare piuttosto che essere<br />

trascinata via dalla propria terra.<br />

Una storia che ha trovato continu<strong>it</strong>à nella<br />

raffigurazione dei giganti di cartapesta che,<br />

nelle feste, rievocano, a passo di danza, per<br />

la gioia dei bimbi, al suono frenetico dei<br />

tamburi, una sorta di danza-corteggiamento<br />

del principe turco verso la bella castellana,<br />

che nella realtà leggendaria si concludeva<br />

tragicamente.<br />

Ma la memoria popolare aveva localizzato<br />

su questo promontorio, anche la sede di un<br />

altro leggendario tesoro, quello della chioccia<br />

dai pulcini d’oro, una nidiata di pennuti<br />

che ab<strong>it</strong>ava una grotta che, da sotto la torre,<br />

affondava nel cuore gran<strong>it</strong>ico dell’altura, per<br />

arrivare fino al mare o addir<strong>it</strong>tura al di sotto<br />

di esso. Tra gli anziani contadini della zona<br />

sono in molti a giurare di aver visto chioccia<br />

e pulcini e di averli vanamente insegu<strong>it</strong>i, allorquando<br />

sparivano nella grotta, di cui però<br />

non si trova più l’ingresso.<br />

Ma a raccogliere il messaggio delle leggende<br />

popolari e cercare di trasformarle in storia<br />

fu, sul finire dell’800, un medico-storico<br />

di Palmi, Antonio De Salvo che, delle radici<br />

del terr<strong>it</strong>orio, divenne il cultore più approfond<strong>it</strong>o.<br />

I suoi libri cost<strong>it</strong>uirono una preziosa<br />

fonte per quanti alla storia degli antichi<br />

centri della Piana si volevano e si vogliono<br />

accostare.<br />

Antonio De Salvo, nel <strong>18</strong>86, con il libro<br />

“Notizie storiche e topografiche intorno Metauria<br />

e Tauriana” pose le basi per la futura<br />

ricerca, raccogliendo le fonti, percorrendo<br />

il terreno e disegnando una preziosa mappa<br />

delle emergenze antiche visibili ai suoi<br />

tempi, che ha cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il vademecum degli<br />

archeologi moderni. E un altro studioso, Vincenzo<br />

Saletta, negli anni 50, richiamò quella<br />

tradizione con “Storia archeologica di Taurianum”<br />

documentando le presenze sparse<br />

nelle “armacie” di una storia ridotta in frammenti.<br />

Al centro di quest’area, però, vi è un altro<br />

punto di sacral<strong>it</strong>à, dal quale promana un’atmosfera<br />

miracolosa, è la chiesetta, una volta<br />

dedicata alla Madonna dell’Alto Mare, defin<strong>it</strong>a<br />

dalla fede popolare come la chiesa di<br />

San Fantino. Un edificio che, con la cripta<br />

sotterranea, ebbe una grande importanza<br />

nella c<strong>it</strong>tà di età bizantina e la cui memoria<br />

è rimasta intatta, anche grazie ad un “bios”,<br />

una v<strong>it</strong>a scr<strong>it</strong>ta in lingua greca dal vescovo<br />

Pietro, nell’ottavo secolo d. C. per celebrare<br />

la figura del santo guardiano di cavalli o “cavallaro”<br />

come veniva identificato.<br />

Questo edificio, è riusc<strong>it</strong>o ad includere<br />

nelle sue strutture la storia di questo luogo.<br />

attraverso i vari rifacimenti delle costruzioni<br />

che si sono succedute sullo stesso s<strong>it</strong>o, in<br />

epoche diverse, fin da quella <strong>it</strong>alico-romana.<br />

La chiesa attirò sempre attorno a sé la fantasia<br />

popolare, anche se della cripta sottostante,<br />

si era persa col tempo la memoria.<br />

Una cripta che si riempiva di acqua nelle<br />

stagioni fredde, e si prosciugava in quelle<br />

calde. Un ambiente nascosto alla vista, la<br />

cui umid<strong>it</strong>à distrusse, col tempo, gli affreschi<br />

posti sulle pareti costru<strong>it</strong>e riutilizzando<br />

mattoni antichi, marcati col bollo della popolazione<br />

dei “Tauriani”, una gente forte e<br />

senza dubbio anche bellicosa.<br />

Fu nel 1952 che, per la prima volta, le leggende<br />

subirono un primo colpo. Si passò, infatti<br />

al piccone: una squadra di operai diretti<br />

dal prof. Luigi Lacquan<strong>it</strong>i, Conservatore dei<br />

monumenti della Soprintendenza del tempo.<br />

Su incarico del Soprintendente di Reggio<br />

Calabria, Giulio Jacopi, dopo un sopralluogo,<br />

con la collaborazione del capo squadra Antonino<br />

Managò, una figura di artigiano il cui<br />

nome è rimasto legato alla costruzione dei<br />

suggestivi percorsi del belvedere del Monte<br />

Sant’Elìa, riuscirono a violare per la prima<br />

volta il mistero della chiesa di San Fantino,<br />

accertarne la sua antich<strong>it</strong>à e portare alla<br />

luce la sua complessa struttura che poggia le<br />

basi su precedenti resti di età romana. L’edificio<br />

superiore, grazie ad una lapide con<br />

lo stemma di casa Spinelli, principi di Seminara,<br />

testimoniava nel 1552 un intervento di<br />

restauro.<br />

Lo scavo condotto dal prof. Luigi Lacquan<strong>it</strong>i,<br />

finalmente, operava un primo squarcio<br />

nella misteriosa storia del pianoro, rivelando<br />

che la v<strong>it</strong>à continuò anche dopo la distruzione<br />

della c<strong>it</strong>tà di Tauriana. Continu<strong>it</strong>à che le<br />

ricerche attuali hanno riconfermato, sia per<br />

la presenza di strutture ma anche per l’esistenza<br />

di un’area cim<strong>it</strong>eriale di varie epoche,<br />

che ha forn<strong>it</strong>o preziose conferme sulla<br />

diffusione del cristianesimo e sul passaggio<br />

dal r<strong>it</strong>o greco a quello latino, in periodo normanno.<br />

Proprio tali ricerche hanno consent<strong>it</strong>o che<br />

l’edificio, ormai sconsacrato, potesse venire<br />

trasformato in un’area museale resa fruibile<br />

dal pubblico, lasciando anche la possibil<strong>it</strong>à<br />

della visione dei diversi strati che si sono sovrapposti<br />

alla volta della sottostante cripta<br />

romano-bizantina, con le zone pavimentali<br />

delle diverse chiese che su di essa si erano<br />

succedute. Ma quando tutto sembrava essere<br />

stato esplorato la cripta ha rivelato altri suoi<br />

antichi segreti e così, nei lavori per il restauro<br />

dell’edificio accostato alla chiesa moderna,<br />

ecco scaturire un vasto ambiente che si<br />

è rivelato l’anticamera della cripta mostrando<br />

all’archeologa Marilena Sica, che eseguì<br />

lo scavo sotto la direzione per la Soprintendenza<br />

archeologica della dottoressa Rossella<br />

Agostino, la vera facciata dell’ingresso e<br />

particolari arch<strong>it</strong>ettonici ined<strong>it</strong>i, destinati a<br />

provocare una rilettura del monumento.<br />

Oggi le ricerche degli archeologi, hanno<br />

appuntato l’attenzione al contenuto del sottosuolo<br />

del pianoro. Il massiccio quadrilatero<br />

in pietra locale, infatti, è stato interpretato<br />

come la base di un tempio <strong>it</strong>alico: uno di<br />

quei templi, costru<strong>it</strong>i in età imperiale, che<br />

poneva la struttura religiosa su un alto basamento<br />

e al quale si accedeva da una scalinata<br />

posta su uno dei due lati brevi.<br />

Ormai, da dieci anni, gli archeologi, scavano<br />

con una certa continu<strong>it</strong>à, anche sul<br />

terrazzo della Torre costru<strong>it</strong>a durante il dominio<br />

degli Spinelli, quando il luogo apparteneva<br />

al feudo di Seminara.<br />

Sotto gli ulivi e tra i vecchi filari di vigne<br />

oggi estirpate, sono state portate alla luce<br />

il tratto di una strada in gran<strong>it</strong>o e le fondazione<br />

di ben tre c<strong>it</strong>tà sovrapposte, lontane<br />

nel tempo ma, strettamente connesse tra<br />

di loro, per l’esigu<strong>it</strong>à degli strati che le separano.<br />

Nel corso degli scavi, infatti, sono<br />

affiorati i resti di capanne dell’età del bronzo<br />

e le fondamenta di età <strong>it</strong>alica, romana e<br />

tardo-romana.<br />

E’ stato lo studio “Note su Tauriana” del<br />

prof. Salvatore Settis, negli anni 60, allora<br />

ricercatore ed oggi tra i più grandi studiosi<br />

dell’arte antica, a fare le prime ipotesi, attraverso<br />

lo studio delle fonti e l’esame delle<br />

iscrizioni esistenti, di un percorso storico<br />

più complesso per l’antica c<strong>it</strong>tà dei Tauriani.<br />

L’esame delle fonti, lo studio del materiale<br />

affiorato nel corso degli anni, gli consentiva<br />

di delineare uno scenario che portava alle<br />

antiche popolazioni, della stirpe degli Osci,<br />

ipotizzandone l’antich<strong>it</strong>à della fondazione<br />

e i successivi periodi di età greca, <strong>it</strong>alica,<br />

romana e bizantina. Si apriva, così, una finestra<br />

importante dal punto di vista scientifico,<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

che veniva confermata una prima volta negli<br />

anni 70, da un lim<strong>it</strong>ato scavo sul terrazzo<br />

che individuava l’esistenza di insediamenti<br />

dell’età del bronzo. Il promontorio di Tauriana<br />

così, s’inseriva nel più vasto scenario<br />

archeologico che caratterizza le coste della<br />

Calabria, della Sicilia e delle isole Eolie.<br />

Stranamente il promontorio non ha rivelato<br />

fino ad oggi insediamenti di età classica.<br />

Come se i greci avessero prefer<strong>it</strong>o girare alla<br />

larga da questi posti, tenendo solamente<br />

dei contatti di natura commerciale, a stare<br />

ai rinvenimenti di monete di età greca, che<br />

potrebbero anche indicare solo una frequentazione<br />

sporadica. Un dato, questo, che potrebbe<br />

confermare l’occupazione salda del<br />

luogo da parte di una popolazione che aveva<br />

una precisa ident<strong>it</strong>à e una grande capac<strong>it</strong>à<br />

di fronteggiare la colonizzazione greca di<br />

cui, invece, rimane notevole testimonianza<br />

più a nord, al di là del fiume Petrace, antico<br />

Metauros, con la c<strong>it</strong>tà dallo stesso nome, di<br />

cui è stata r<strong>it</strong>rovata soltanto un’estesa necropoli<br />

che andava dall’età del ferro al periodo<br />

romano, quasi a saldare il vuoto esistente<br />

negli insediamenti umani presenti sul<br />

terrazzo di Tauriana.<br />

Per cinque anni, gli specializzandi archeologi<br />

della Scuola dell’Univers<strong>it</strong>à della Basilicata<br />

e dell’Univers<strong>it</strong>à di Tor Vergata, hanno<br />

impresso un r<strong>it</strong>mo serrato all’opera di scavo<br />

sotto la guida del direttore Massimo Osanna<br />

e del prof. Marco Fabbri, la collaborazione<br />

scientifica della dottoressa Rossella Agostino,<br />

della Soprintendenza archeologica<br />

della Calabria e della coordinatrice dello<br />

scavo Marilena Sica. Ed i risultati non sono<br />

mancati, dal momento che, a materiale prezioso<br />

per la ricostruzione anche della v<strong>it</strong>a<br />

quotidiana nei diversi periodi, si affiancano<br />

reperti di grande valore artistico, come un<br />

tratto di un mosaico a figure animali e alcuni<br />

elementi in bronzo appartenenti ad un<br />

triclinio, utilizzato in un locale adiacente la<br />

base del tempio, destinata forse a fini culturali.<br />

Nel 2005 una mostra allest<strong>it</strong>a nel museo<br />

di Reggio Calabria ha ricostru<strong>it</strong>o il quadro di<br />

tali rinvenimenti, con un catalogo contenente<br />

l’apparato storico-scientifico scatur<strong>it</strong>o<br />

dallo studio dei materiali provenienti dalle<br />

campagne di scavo più recenti.<br />

Ma il terrazzo di Taureana ancora nascondeva<br />

gelosamente i suoi misteri. La realizzazione<br />

del parco archeologico nel 2010<br />

riservava due grandi scoperte, quella della<br />

cavea di un teatro romano accanto alla strada<br />

in gran<strong>it</strong>o e la possibil<strong>it</strong>à di conservare<br />

le tracce rimaste degli affreschi bizantini di<br />

San Fantino. Mentre il teatro va affiorando,<br />

la chiesa invece è diventata un edificio-museo<br />

perfettamente fruibile. La chiesa di San<br />

Fantino e le sue misteriose acque, giudicate<br />

miracolose per millenni, pur se sconsacrata,<br />

colpisce perché all’interno si percepisce ancora<br />

un’atmosfera mistico religiosa che spesso<br />

è stata alimentata da cerimonie religiose<br />

tenute, oltre che da preti cattolici, anche da<br />

ortodossi che, in una sorta di “r<strong>it</strong>orno” sulla<br />

terra dei santi bizantini, da alcuni anni hanno<br />

riaperto antichi luoghi di culto in Calabria.<br />

Una circostanza questa, che contribuisce a<br />

circondare, di un alone mistico e suggestivo,<br />

un terr<strong>it</strong>orio che fin dall’antich<strong>it</strong>à ha attratto<br />

folle di fedeli che venivano dalla Piana ad<br />

implorare la grazia e l’intervento miracoloso<br />

del Santo, guardiano di cavalli, San Fantino<br />

e di cui il Vescovo Pietro ci ha lasciato una<br />

preziosa testimonianza.


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong> <strong>18</strong><br />

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Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Ospedale S. Maria della Scala di Siena<br />

- La distribuzione della limosina, 1441<br />

- Domenico Di Bartolo -<br />

di Rocco Liberti<br />

Prima che il Cristianesimo predicasse la<br />

buona novella tra gli uomini recando loro<br />

un nuovo messaggio fatto di amore, fratern<strong>it</strong>à<br />

e car<strong>it</strong>à, potevano permettersi il lusso di farsi<br />

curare le malattie solo le persone benestanti,<br />

che il medico vis<strong>it</strong>ava nelle proprie case. Per<br />

il resto non solo tale possibil<strong>it</strong>à non esisteva,<br />

ma, addir<strong>it</strong>tura, coloro che erano stati colp<strong>it</strong>i<br />

da malattie contagiose venivano presi e scaraventati<br />

sulla strada od alla periferia delle c<strong>it</strong>tà,<br />

dove morivano come le bestie, senza che alcuno<br />

osasse avvicinarsi a porgere un minimo sollievo.<br />

Le antiche società, invero, pur ricche di<br />

tante splendide virtù, non conoscevano ancora<br />

i sentimenti di pietà e car<strong>it</strong>à, che, informan-<br />

DONANDO IL TUO “5 X 1000” ALL’ASSOCIAZIONE PROMETEUS<br />

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oppure utilizzando il c/c postale<br />

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culturA e FolKlore<br />

Un “osp<strong>it</strong>ale” a Palmi<br />

do le età successive all’avvento della religione<br />

cristiana, avrebbero dato una brusca sterzata<br />

al modo di vivere dei pagani, essenzialmente<br />

licenzioso ed egoista ed ormai incapace di una<br />

qualsiasi progressione. È, infatti, con l’affermazione<br />

del nuovo credo, che è venuto a considerare<br />

tutti gli uomini fratelli e figli dello stesso<br />

Dio, ch’è sorto spontaneo il bisogno di aiutare<br />

il prossimo alleviando le sofferenze materiali e<br />

morali dei più diseredati con la fondazione di<br />

ist<strong>it</strong>uti atti allo scopo.<br />

Scrive San Gregorio Nazianzeno (Oratio XXX,<br />

91) che un primo ospedale od osp<strong>it</strong>ale, una casa<br />

idonea a raccogliere e curare i poveri ed i pellegrini,<br />

è stato fondato nei pressi di Cesarea di<br />

Cappadocia da San Basilio, mentre da San Girolamo<br />

(Ep. LXVII, ad Oceanum) veniamo a conoscere<br />

che a Roma la matrona Fabiola (†399),<br />

della celebre famiglia dei Fabii, impiantava<br />

un’analoga ist<strong>it</strong>uzione col ricavato della vend<strong>it</strong>a<br />

dei suoi beni alla morte del secondo mar<strong>it</strong>o. È<br />

ancora lo stesso San Girolamo a tramandarci che<br />

un osp<strong>it</strong>ale è stato eretto a Porto, alle foci del<br />

Tevere, dove recentemente ne sono stati scoperti<br />

gli avanzi, dal proprio discepolo Pammachio<br />

(†409) in collaborazione con la predetta Fabiola.<br />

In segu<strong>it</strong>o a tali fondazioni, com’era logico<br />

attendersi, gli osp<strong>it</strong>ali si sono moltiplicati, vuoi<br />

per l’appoggio concesso dai vescovi vuoi per la<br />

vicinanza dei monasteri presso cui in gran parte<br />

si sono sistemati e non vi è stato c<strong>it</strong>tà o paese di<br />

una certa ent<strong>it</strong>à, dove non si sentisse il bisogno<br />

di erigerne uno. Col passare dei secoli, però,<br />

l’antico fervore cristiano andò scemando ed i<br />

poveri e i pellegrini non hanno trovato sempre<br />

car<strong>it</strong>atevole accoglienza nelle case costru<strong>it</strong>e per<br />

loro e gli stessi preti e monaci, cui incombeva<br />

particolarmente l’obbligo del proprio ministero,<br />

accettavano di essere preposti unicamente perché<br />

quanto rimaneva delle spese vive potesse<br />

venire tranquillamente incamerato.<br />

Gli osp<strong>it</strong>ali hanno cominciato ad essere distinti<br />

con diversi nomi a seconda dell’uso, cui sono<br />

stati adib<strong>it</strong>i, già nel periodo bizantino. Sono stati,<br />

infatti, detti nosocomi i locali destinati agli ammalati,<br />

xenodochi quelli che accoglievano i fore-<br />

stieri, ptochi i riservati ai poveri, gerontocomi<br />

in relazione ai vecchi e, ancora, brefotrofi e orfanotrofi.<br />

Tal genere di ist<strong>it</strong>uzioni, anche se la<br />

maggior parte di quei nomi è giunta sino a noi,<br />

non deve però far pensare ai moderni ist<strong>it</strong>uti<br />

ospedalieri, nei quali si dovrebbero apprestare<br />

le cure più varie agli ammalati e la san<strong>it</strong>à dovrebbe<br />

regnare sovrana, ma a dei locali di una,<br />

due o tre stanze, non sappiamo quanto ariose e<br />

igienicamente consigliabili, forn<strong>it</strong>i di pochi letti<br />

e giacigli, dove trovavano ricetto soprattutto i<br />

viandanti. E molto spesso un solo letto riusciva<br />

a contenere nel medesimo tempo due o tre di<br />

quei disgraziati. A tali ist<strong>it</strong>uti, che assommavano<br />

in sé le caratteristiche dell’ospizio, dell’albergo<br />

e della casa di cura, è da riconoscere comunque<br />

un indiscutibile mer<strong>it</strong>o, che è quello,<br />

unanimemente ammesso, di aver preparato la<br />

strada alla fondazione degli odierni ospedali.<br />

In Calabria si ha notizia di ospedali da età<br />

non molto remota, in genere dal 1400 in poi,<br />

ma il fatto, più che da mancate erezioni, potrebbe<br />

benissimo dipendere dall’assenza dei<br />

relativi documenti. Restringendo l’indagine<br />

alla provincia di Reggio, troviamo notizie di<br />

ospedali a partire dal 1500 ed il primo a far capolino<br />

dalle vecchie carte è quello di Gerace,<br />

che, secondo il Gemelli, rimonterebbe al 1507.<br />

Sull’esistenza di un osp<strong>it</strong>ale a Palmi si ha conoscenza<br />

sin dal 1667. Esso a quel tempo si<br />

notava come «Osp<strong>it</strong>io Ecc.mi D.ni Marchionis<br />

Arenae» forse perché avviato per volere del<br />

feudatario, d. Andrea Concublet, marchese<br />

d’Arena, mentre in appresso è stato sempre<br />

chiamato «hosp<strong>it</strong>io publico» oppure semplice<br />

«Diversorio». Molti sono stati i pellegrini che<br />

vi hanno trovato rifugio, ma parecchi anche<br />

quelli che vi sono deceduti. Di un ospedale<br />

«erigendo», cui si concedevano 219:80 ducati<br />

annui sulla rend<strong>it</strong>a netta del soppresso cenobio<br />

dei conventuali, ma «coll’obbligo di mantenervi<br />

due Cappellani per la celebrazione delle<br />

Messe» si ha contezza in successione al 1652.<br />

In Palmi fino agli anni ’90 del passato secolo<br />

ha ag<strong>it</strong>o un Brefotrofio, ch’era stato avviato sin<br />

dal <strong>18</strong>89.<br />

c<strong>it</strong>olenA (urdiPili) di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />

PALAZZO S. NICOLA - 31 MAGGIO <strong>2011</strong><br />

Palmensis pol<strong>it</strong>ica sub nocte est!<br />

La colica renale<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

ANEDDOTI CHIAZZAIOLI-ANEDDOTI CHIAZZAIOLI-ANEDDOTI CHIAZZAIOLI-ANEDDOTI CHIAZZAIOLI-ANEDDOTI CHIAZZAIOLI<br />

Ogni riferimento a persone reali è puramente casuale.<br />

Carmelo, quel giorno andò a finire all’ospedale di Palmi per un forte attacco di colica renale, di cui lui ogni tanto soffriva. Lo prese sub<strong>it</strong>o in<br />

esame il vice primario radiologo, d’origine Jonica, inv<strong>it</strong>andolo a sdraiarsi sulla lettiga.<br />

Il dottore cominciò con delle manovre di prova che acuirono la sofferenza di Carmelo che, si contorceva animatamente. “Ccà ti doli?”<br />

E via un colpo sul fianco. “Ahi dottori” - gridò Carmelo, saltando per aria -. “E ccà?” E via un altro colpo. “E ccà? E ccà?”. “Basta dottori<br />

ca mi stati ammazzando” – esclamò il povero paziente. Il vice primario, dopo quella prova, decise di valutarlo con un accertamento<br />

ecografico. Gli fece il bagno di gel e, mentre scivolava la sonda sul corpo dell’ammalato, sussurrò a Carmelo, indicando il mon<strong>it</strong>or: “Ma<br />

tu chi dici, chista rinella è”.<br />

Rocco Cadile<br />

ANEDDOTI CHIAZZAIOLI-ANEDDOTI CHIAZZAIOLI-ANEDDOTI CHIAZZAIOLI-ANEDDOTI CHIAZZAIOLI-ANEDDOTI CHIAZZAIOLI


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong> 20<br />

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Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

culturA e FolKlore culturA e FolKlore<br />

La nasc<strong>it</strong>a dei Canali<br />

1<br />

Piazza Canali (oggi Lo Sardo) - Sullo sfondo l’antico Duomo<br />

di Francesco Lovecchio<br />

Le tre fontane che si affacciano<br />

in piazza Lo Sardo,<br />

più comunemente conosciute col<br />

nome di “Canali”, sono al centro<br />

dell’attenzione dei c<strong>it</strong>tadini, grazie<br />

al restauro che l’Associazione<br />

Prometeus, sta realizzando per<br />

valorizzare uno dei pochi manufatti<br />

antichi che sono sopravvissuti<br />

ai terremoti, all’usura del tempo<br />

e all’incuria umana. I Canali sono<br />

nati nella prima metà dell’’800,<br />

convogliando fino al centro urbano<br />

l’acqua della “Murareddha”, la cui<br />

sorgente sgorgava fresca e limpida<br />

in prossim<strong>it</strong>à della fine di via Mancuso.<br />

Il volume d’acqua che scaturiva<br />

dalle viscere della terra doveva<br />

essere talmente abbondante<br />

da riuscire a soddisfare oltre alle<br />

necess<strong>it</strong>à umane, anche quelle<br />

di una fabbrica per la concia delle<br />

pelli (da qui la local<strong>it</strong>à prese il<br />

nome di Conceria) e di altre attiv<strong>it</strong>à,<br />

per come si evince dalla seguente<br />

delibera adottata dal Decurionato<br />

di Palme il <strong>18</strong> gennaio<br />

<strong>18</strong>38. “Il Sig. Sindaco ha fatto conoscere<br />

ai Sig. Decurioni che il Sig.<br />

Sotto Intendente dietro ricorso<br />

prodotto dalla classe dei molinari<br />

di questo Comune col quale reclamavano<br />

la pronta riattazione del<br />

tratto di strada che dalla Murarella<br />

conduce al Trappeto del Princi-<br />

pe, giacché si è cotanto devastata<br />

che è loro intercettato il passaggio<br />

per recarsi ai molini, e provedere<br />

questo pubblico, ha prescr<strong>it</strong>to che<br />

il Decurionato sull’appunto deliberi<br />

analogamente. E perciò che<br />

detto Sig.Sindaco ne sollec<strong>it</strong>a l’atto<br />

corrispondente. Il Decurionato<br />

prof<strong>it</strong>tando dell’occasione fa rilevare<br />

che col nuovo tratto di Regia<br />

strada le acque pluviali dai piani<br />

della Corona sempre più crescendo<br />

si diressero a questa volta, tanto<br />

che il cennato tratto di via venne<br />

distrutto dalla di loro violenza.<br />

Essendo uno dei punti essenziali al<br />

commercio di questo Comune, delibera<br />

che colla massima urgenza<br />

si disponga l’analoga riattazione,<br />

e che la spesa occorrente si prelevi<br />

dal fondo destinato per la<br />

riattazione ossia manutenzione<br />

delle strade, e fontane di questo<br />

corrente anno”.<br />

Come si può notare, anche<br />

nell’’800 si verificavano delle<br />

inondazioni provocate dalle abbondanti<br />

piogge che precip<strong>it</strong>avano<br />

con violenza dai fianchi del<br />

Sant’Elia, così come è avvenuto il<br />

4 ottobre del 1994, allorquando il<br />

centro della c<strong>it</strong>tà fu sommerso da<br />

un fiume di acqua e fango.<br />

Evidentemente la decisione di<br />

costruire una nuova fonte si rese<br />

necessaria in quanto, l’acqua che<br />

scaturiva dalla seicentesca Fontana<br />

della Palma s<strong>it</strong>uata nella Piaz-<br />

za del Mercato e le poche sorgenti<br />

esistenti (Pozzo di S.Rocco, Gurniceddha,<br />

canale Buttisco), non erano<br />

più sufficienti a soddisfare le<br />

esigenze di una popolazione che<br />

era in continua cresc<strong>it</strong>a e che era<br />

intenta a ricostruire la c<strong>it</strong>tà per<br />

riportarla agli antichi splendori,<br />

dopo le terribili conseguenze procurate<br />

dal terremoto del 5 febbraio<br />

1783.<br />

Elevata nel <strong>18</strong>16 a Capoluogo di<br />

Distretto e sede di Sottoprefettura,<br />

la nostra Palmi aveva raggiunto<br />

una grande importanza nel campo<br />

sociale, culturale ed economico,<br />

grazie soprattutto alla sua posizione<br />

sul mare che consentì un<br />

grande sviluppo del commercio<br />

mar<strong>it</strong>timo.<br />

E’ chiaro quindi che il prezioso<br />

liquido non era più sufficiente<br />

a soddisfare una c<strong>it</strong>tà che aveva<br />

raggiunto quasi 12 mila anime e<br />

che, quotidianamente, registrava<br />

la presenza di centinaia di persone<br />

che si portavano a Palmi dai<br />

centri vicini per la presenza degli<br />

uffici della Sottoprefettura e per<br />

le <strong>numero</strong>se botteghe artigianali e<br />

commerciali.<br />

Per soddisfare le esigenze dei<br />

c<strong>it</strong>tadini e di centinaia di animali<br />

che per molte famiglie erano l’unico<br />

sostentamento, si faceva affidamento<br />

alle sole sorgenti dato<br />

che non esistevano corsi d’acqua<br />

nelle vicinanze dell’ab<strong>it</strong>ato. Dal<br />

censimento effettuato nel <strong>18</strong>76<br />

dal Comune ai fini dell’applicazione<br />

della tassa sul bestiame, risultò<br />

che 352 persone possedevano oltre<br />

1700 animali così distinti: 142<br />

bovini, 662 pecore, 501 capre, 143<br />

cavalli e muli e <strong>18</strong>9 asini.<br />

Così, i saggi amministratori del<br />

tempo, per rendere più comodo<br />

l’approvvigionamento idrico,<br />

decisero di portare l’acqua della<br />

Murareddha nel cuore della c<strong>it</strong>tà,<br />

mantenendo le fontane e le vasche<br />

esistenti presso la sorgente<br />

che furono ancora in attiv<strong>it</strong>à per<br />

molti decenni ancora.<br />

Ma ecco l’atto storico col quale<br />

il 14 luglio <strong>18</strong>38 i Decurioni decisero<br />

la costruzione dei “Canali”.<br />

“Il Signor Sindaco ha fatto conoscere<br />

ai Signori Decurioni che per<br />

darsi una maggiore comod<strong>it</strong>à alla<br />

popolazione di questo Comune<br />

che tanto soffre per la scarsezza<br />

delle acque potabili, fa d’uopo<br />

che quella che scaturisce alla vecchia<br />

fontana detta la Morarella si<br />

portasse più inquà ed avvicinarsi<br />

per quanto più è possibile all’ab<strong>it</strong>ato<br />

costruendosi una nuova fonte<br />

a tre canali. Soggiunge di averne<br />

fatto elevare un disegno, e la<br />

perizia della spesa occorrente, e<br />

quindi sollec<strong>it</strong>a il Decurionato ad<br />

emettere la corrente deliberazione.<br />

Il Decurionato in vista del<br />

vantaggio pubblico, a pieni voti<br />

delibera che si formi l’opera indi-<br />

cata, costruendosi altra fontana in<br />

corrispondenza della lunga strada<br />

detta di Sant’Elia con appoggiarsi<br />

alle fabbriche che chiudono il<br />

giardino della Signora Donna Marina<br />

Lupari Soriano, alla quale dovrà<br />

pagarsi qual danno che gli si<br />

potrà arrecare”.<br />

Dopo la costruzione delle fontane,<br />

il profondo canalone che si<br />

trovava proprio davanti e che rendeva<br />

precaria la viabil<strong>it</strong>à specialmente<br />

durante giornate di pioggia,<br />

fu fatto chiudere con una volta<br />

dall’Intendente della Sottoprefettura.<br />

Si creò così un largo spiazzo<br />

capace di contenere un gran<br />

<strong>numero</strong> di mezzi di trasporto, di<br />

animali e di persone. Quando nel<br />

<strong>18</strong>52 il funzionario fu trasfer<strong>it</strong>o<br />

a Messina, sua c<strong>it</strong>tà di origine, il<br />

Consiglio comunale pensò di esternargli<br />

la grat<strong>it</strong>udine nel modo seguente:<br />

“…ed il consiglio medesimo dolente<br />

di non poter trovare altro<br />

miglior mezzo di eternare la grat<strong>it</strong>udine<br />

di questo Comune, di cui ne<br />

è fedele interprete, ad unanim<strong>it</strong>à<br />

di voti delibera che lo spiazzo ottenuto<br />

colla costruzione della volta<br />

sul torrente dei Canali sia denominata<br />

Piazza Corrado, s<strong>it</strong>uandosi<br />

all’uopo immediatamente a cura<br />

del Sig. Sindaco una lapide con<br />

tale iscrizione. Delibera parimenti<br />

inviarsi al Sig. Intendente copia<br />

della presente deliberazione pregandolo<br />

volerla accettare come un<br />

picciolo segno della grat<strong>it</strong>udine,<br />

ed eterna memoria della sua rispettabile<br />

persona, che sarà indelebile<br />

per tutti questi ab<strong>it</strong>atori”.<br />

La comoda ed ampia piazza che<br />

si era creata e la presenza delle<br />

fontane che richiamavano un gran<br />

<strong>numero</strong> di persone, indusse l’intraprendente<br />

Giuseppe Bellantonio,<br />

che nel <strong>18</strong>76 ricoprirà la carica<br />

di Primo Presidente della Società<br />

Operaia e successivamente di<br />

Consigliere comunale, a chiedere<br />

nel <strong>18</strong>59 uno spazio per costruire<br />

un teatro in legno. “Il Sindaco del<br />

Comune di Palme a’ proposto al<br />

Decurionato una dimanda di Giuseppe<br />

Bellantonio che si esibisce<br />

di costruire un Teatro di sole tavole<br />

col tetto di tegole a condizione<br />

che ottenga per dieci anni la privativa,<br />

e permettendo che di tanto<br />

in tanto i dilettanti si eserc<strong>it</strong>assero<br />

gratu<strong>it</strong>amente su le scene”.<br />

Nel <strong>18</strong>68 i Decurioni, per rendere<br />

più accogliente la villa comunale<br />

che stava per essere ultimata,<br />

deliberarono di illuminarla, piantare<br />

degli alberi, sistemare dei<br />

sedili e di impiantare una fontana<br />

portando una conduttura d’acqua<br />

direttamente dai Canali… “Livellare<br />

il piano piantandovi dei platani,<br />

s<strong>it</strong>uarsi dei sedili di ferro e delle<br />

colonne di ferro fuso, per quanti<br />

fanali si stimeranno necessarie,<br />

erigervi una fontana e portando<br />

un canale di acqua dalla fonte<br />

Canale, e finalmente togliere i sedili<br />

di pietra da sul muro di cinta,<br />

e sost<strong>it</strong>uirvi una balconata simile<br />

a quella che guarda il lato di tramontana”.<br />

L’utilizzo promiscuo dell’acqua<br />

dei Canali da parte delle persone<br />

e degli animali che molto spesso<br />

era motivo di l<strong>it</strong>i a volte anche<br />

violente, indusse nel <strong>18</strong>82 la Giun-<br />

ta a costruire un abbeveratoio per<br />

gli animali.<br />

“Visto che occorre costruire<br />

presso la fontana nella Piazza Canali<br />

un abbeveratojo da servire<br />

per le bestie onde ev<strong>it</strong>are la confusione<br />

che inev<strong>it</strong>abilmente nasce<br />

dall’abbeverare gli animali nella<br />

vasca ove si attinge l’acqua potabile.<br />

Visto il parere di persone<br />

dell’arte e che assicura la spesa<br />

essere di lire cento. Unanime delibera<br />

che tale abbeveratojo sia<br />

costru<strong>it</strong>o, riservandosi liquidare la<br />

spesa con altra deliberazione”.<br />

Nello stesso anno il Regio Delegato<br />

Nicola Marcone (l’autore de Il<br />

Rom<strong>it</strong>o di Sant’Elia che racconta il<br />

singolare episodio di Peppino Porpiglia<br />

e la sua supplica al Re composta<br />

da 512 parole che iniziavano<br />

con la P), deliberò il collaudo delle<br />

vasche dei pubblici lavatoi che<br />

aveva fatto costruire in adiacenza<br />

ai Canali.<br />

Infine, il 12 aprile del <strong>18</strong>86 i Canali<br />

assunsero un ruolo più importante<br />

per la c<strong>it</strong>tà, in quanto, dopo<br />

oltre due secoli, la Giunta decise<br />

la chiusura dell’acqua che sgorgava<br />

dalla Fontana della Palma.<br />

“…Che l’acqua potabile, che oggi<br />

scaturisce dalla fontana in Piazza<br />

V<strong>it</strong>torio Emanuele, sia distribu<strong>it</strong>a<br />

in tre parti, unendosi anche l’acqua<br />

del così detto canale Buttisco,<br />

per condurla una parte sulla<br />

piazza davanti al Teatro, un’altra<br />

nello spiazzo posto dinanti alla<br />

casa Saffioti, e la terza a fianco<br />

del mercato della frutta, sotto la<br />

chiesa Matrice in costruzione”.<br />

Venendo a mancare la funzione<br />

primaria per la quale era stata costru<strong>it</strong>a<br />

intorno al 1650 dal Marchese<br />

d’Arena Domenico Conclubet,<br />

alcuni c<strong>it</strong>tadini incominciarono a<br />

chiederne l’abbattimento r<strong>it</strong>enendo<br />

che la fontana fosse una jattura<br />

per la c<strong>it</strong>tà.<br />

Infatti, il giornale “La Ragione”<br />

dell’8 aprile <strong>18</strong>88 chiese perentoriamente<br />

agli amministratori<br />

comunali di eliminarla ricordando<br />

che “La conduttura per la distribuzione<br />

dell’acqua è già fin<strong>it</strong>a, le<br />

fontanine sono a posto: a quando<br />

dunque l’abbattimento della fontana<br />

di piazza V.E., e l’ultimazione<br />

dello Stradone?...”<br />

Il 24 <strong>giugno</strong> <strong>18</strong>88 lo stesso periodico<br />

locale pubblicò la notizia<br />

dell’abbattimento della monumentale<br />

Fontana non nascondendo<br />

il proprio compiacimento. “Finalmente<br />

la fontana di Piazza V.E.<br />

è stata abbattuta, e lo spasso de’<br />

giovanotti che si divertivano ad<br />

ammirare le nostre belle pacchiane,<br />

che a quella fontana andavano<br />

ad attinger acqua, è fin<strong>it</strong>o…”<br />

Particolare dell’antica fontana<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

<strong>18</strong>65 - Piantina - “Murareddha” (1) e “Canali” (2)<br />

1931 - Sorgente della “Murareddha”<br />

2


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong> 22<br />

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Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

culturA e FolKlore<br />

La prima automobiLe comparsa a paLmi<br />

di Giuseppe Cricrì<br />

1903-la nostra C<strong>it</strong>tà è tappa del primo circu<strong>it</strong>o Europeo - Africano di 7240 Km<br />

Furono Francesi, la prima automobile<br />

e il primo guidatore<br />

che percorsero le nostre strade.<br />

Correva l’anno 1903, era novembre,<br />

in quei giorni d’autunno<br />

l’aria era carica degli aromi che il<br />

mosto diffonde in modo generoso,<br />

quando per la prima volta a Palmi,<br />

un acre odore di benzina bruciata<br />

coprì gli effluvi che il ribollir dè<br />

tini aveva sparso per le vie del<br />

borgo.<br />

Fino ad allora, per i Calabri ab<strong>it</strong>anti,<br />

certamente sconosciuti erano<br />

stati gli scoppi di un congegno<br />

nuovo, chiamato motore, sulle loro<br />

strade polverose solo la trazione<br />

animale aveva consent<strong>it</strong>o la locomozione<br />

di carri e carrozze, manovrate<br />

da vetturali, postiglioni e<br />

traineri solerti; solo gli asini, i muli,<br />

i cavalli e i buoi avevano avuto la<br />

prerogativa di farne muovere le<br />

Locandina pubblic<strong>it</strong>aria d’epoca<br />

ruote, lasciandosi dietro, sul selciato,<br />

mucchietti di letame umido<br />

e vaporoso di “indubbia” fragranza.<br />

In molti, durante quell’inizio di<br />

secolo si erano illusi che la mefistofelica<br />

potenza del vapore<br />

potesse divenire propellente tanto<br />

efficace da rendere valida la<br />

produzione di prototipi di vetture<br />

semoventi, da utilizzare anche su<br />

strada, così come era stato sulla<br />

rotaia. Però adesso una nuova<br />

puzza fumosa, scaturiva insieme a<br />

tanta energia, da un liquido distillato<br />

dal petrolio, chiamato benzina,<br />

essa veniva sprigionata da una<br />

strana scatola di lamiera a forma<br />

di carrozza senza cavallo, chiamata<br />

automobile. Sembrava davvero<br />

una magica trovata questo nuovo<br />

rombante prodotto della tecnologia,<br />

sul quale un omino baffuto seduto<br />

in poltrona, azionando leve e<br />

pedali, faceva girare un timone e<br />

filava veloce sulle strade, lasciandosi<br />

dietro nuvole di polvere.<br />

La pionieristica casa automobilistica<br />

francese De Dion-Bouton<br />

fondata a Puteaux dal conte Jules-<br />

Albert De Dion e da George Bouton<br />

già dal <strong>18</strong>83 aveva progettato<br />

un’ automobile a vapore con caldaia<br />

e motore montati sul davanti<br />

che azionavano le ruote anteriori<br />

mediante cinghie, mentre le ruote<br />

posteriori erano sterzanti. Un<br />

veicolo perfezionato era stato<br />

realizzato nel <strong>18</strong>84, aveva ruote<br />

con pneumatici Michelin anteriori<br />

sterzanti e trazione posteriore,<br />

con posti per quattro persone.<br />

Già da allora però, operando vari<br />

esperimenti, De Dion si convinse<br />

che il futuro sarebbe stato del<br />

motore a scoppio. Un nuovo piccolo<br />

motore a benzina, a cilindro<br />

singolo di 137 cc venne costru<strong>it</strong>o,<br />

girava all’inaud<strong>it</strong>a veloc<strong>it</strong>à di 3000<br />

giri al minuto e aveva l’accensione<br />

elettrica. La valvola d’aspirazione<br />

e quella di scarico erano poste in<br />

alto e alle due estrem<strong>it</strong>à dell’albero<br />

a camme fu posto un volano per<br />

produrre elettric<strong>it</strong>à. Il motore fu<br />

applicato a un telaio ottenuto da<br />

una bicicletta a tre ruote comprato<br />

a Decauville e messo in vend<strong>it</strong>a<br />

nel <strong>18</strong>96 con cilindrata portata<br />

a <strong>18</strong>5 cc. La «pet<strong>it</strong>e vo<strong>it</strong>ure» così<br />

venne chiamata, restò in produzione<br />

fino al 1902. Nel <strong>18</strong>98 essa fu<br />

affiancata da un modello a quattro<br />

ruote e nel 1900 da una carrozza<br />

«vis-a-vis» col motore sotto il sedile<br />

e trazione posteriore tram<strong>it</strong>e un<br />

cambio a due veloc<strong>it</strong>à. Il motore fu<br />

posto davanti nel 1903 nel modello<br />

Populaire con cilindrata da 700 o<br />

942 cc., quest’ultimo potente abbastanza<br />

da consentire il traino di<br />

carrelli, alla fine dell’anno comparve<br />

anche la retromarcia.<br />

Nel 1900, De Dion-Bouton era<br />

diventato il maggiore fabbricante<br />

d’automobili del mondo, producendo<br />

400 auto e 3200 propulsori.<br />

Una fabbrica succursale venne<br />

aperta a Brooklyn, New York. La<br />

società iniziò presto a produrre<br />

motori e concessioni per altre<br />

compagnie automobilistiche. Nel<br />

1902 anche il grande compos<strong>it</strong>ore<br />

Giacomo Puccini acquistò una De<br />

Dion Bouton 5 CV.<br />

Modelli multi-cilindro si aggiunsero<br />

nel 1903 con il due cilindri<br />

1728 cc Tipo S, segu<strong>it</strong>o nel 1904<br />

dal quattro cilindri 2545 cc. Tipo<br />

AD. Le automobili diventavano<br />

sempre più convenzionali, somigliando<br />

sempre meno ai trabiccoli<br />

di prima, avevano il radiatore<br />

posto sul davanti del motore e la<br />

frizione passata da leva a pedale.<br />

La società fu la prima a fabbricare<br />

in serie un motore V8 da 35 HP e<br />

6107 cc tipo CJ nel 1910 e un 3534<br />

cc tipo CN l’anno dopo.<br />

Fu proprio nel 1903 che la De<br />

Dion-Bouton per farsi pubblic<strong>it</strong>à e<br />

dimostrare quanto fossero affidabili<br />

le sue autovetture, propose ad<br />

un suo brillante operaio, tale Georges<br />

Cormier, di realizzare l’impresa<br />

di percorrere, per la prima<br />

volta nella storia, un circu<strong>it</strong>o fra<br />

Europa ed Africa di 7240 Km, che,<br />

partendo da Parigi, avrebbe attraversato<br />

Francia, Spagna, Algeria,<br />

Libia, Tunisia, Italia, Svizzera, Germania,<br />

Lussemburgo e Belgio, per<br />

r<strong>it</strong>ornare infine nella cap<strong>it</strong>ale francese.<br />

Fu nel corso di questa ard<strong>it</strong>a<br />

avventura che il dinamico Cormier<br />

si trovò a trans<strong>it</strong>are da Palmi e dal<br />

suo circondario. Le ined<strong>it</strong>e, originali<br />

foto della nostra collezione,<br />

testimoniano anche lo zelo dell’intraprendente<br />

pioniere, che provvide<br />

a farsi r<strong>it</strong>rarre nelle varie fasi<br />

del suo avventuroso viaggio.<br />

Lo vediamo vicino alla sua vettura<br />

(Fig. 1), ai margini del fiume<br />

Petrace, dal lato palmese, mentre<br />

si appresta ad attraversare la<br />

striscia di carreggiata allest<strong>it</strong>a per<br />

oltrepassare il corso d’acqua, due<br />

bambini sbigott<strong>it</strong>i ed increduli osservano<br />

da vicino l’ordigno su ruote<br />

gommate.<br />

Poi lo rivediamo mentre percorre<br />

una strada in mezzo agli<br />

ulivi (Fig. 2), guardato con meravi-<br />

culturA e FolKlore<br />

Fig. 1 - Pont de chemin de fer après Palmi. Fig. 2 - Cueilleuses d’olives.<br />

Fig. 3 - Type de Calvaires très nombreux dans les Calabres.<br />

glia da uno stuolo di contadine in<br />

costume, vicino ad un calvario ai<br />

bordi della strada (Fig. 3) ed infine<br />

in bella mostra, dietro l’auto con i<br />

pneumatici sporchi di fango, (Fig.<br />

4) con la fiancata della vettura<br />

nella quale si apprezzano il nome<br />

dei costruttori.<br />

Ci piace immaginare lo stupore<br />

che dovette cogliere i tanti palmesi<br />

che allora furono spettatori<br />

del passaggio di quell’intrepido<br />

viaggiatore. Per la prima volta,<br />

su una strada pubblica, si vedeva<br />

un uomo trasportato da un mezzo<br />

metallico, semovente, rombante<br />

e veloce più di un cavallo. Era la<br />

prima volta che l’assordante suono<br />

meccanico dei cilindri di un<br />

motore veniva quasi a violare gli<br />

annosi silenzi di campagne e paesi,<br />

percorsi fino a quel momento<br />

soltanto dallo sporadico fragore<br />

argentino delle campane o dal<br />

botto di qualche fucile da caccia.<br />

Cormier coprì l’intero percorso<br />

di 7240 Kilometri in appena 52<br />

giorni,(dal 17 ottobre al 9 dicembre)<br />

costretto a soste forzate per<br />

complessivi 19 giorni, in marcia<br />

effettiva per 33 giorni, ottenendo<br />

una media giornaliera di 220 Kilometri.<br />

Un tempo brevissimo, tenendo<br />

conto delle caratteristiche<br />

del suo veicolo, della condizione<br />

delle strade e dei mezzi navali<br />

che gli consentirono i tre trans<strong>it</strong>i<br />

sul mare e delle condizioni del<br />

tempo nella stagione autunnale.<br />

L’organizzazione considerata l’assoluta<br />

assenza di distributori, ave-<br />

va provveduto preventivamente a<br />

dislocare lungo tutto il percorso<br />

stazioni di approvvigionamento di<br />

olio e carburante. L’automobile De<br />

Dion- Bouton, due cilindri, modello<br />

1904 sprigionava una potenza<br />

di 10 cavalli e montava pneumatici<br />

Dunlop.<br />

Solo quattro anni più tardi, nel<br />

1907, Gorges Cormier insieme al<br />

collega Victor Collignon, avrebbero<br />

partecipato su due De Dion-<br />

Bouton alla famosissima corsa che<br />

attraversò Asia ed Europa, in quel-<br />

Mappa originale del circu<strong>it</strong>o<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Fig. 4 - La boue après les roues de la vo<strong>it</strong>ure.<br />

lo che passò alla storia come il raid<br />

Pechino-Parigi, lungo un <strong>it</strong>inerario<br />

di circa 16.000 chilometri, tentando<br />

di dimostrare al mondo che<br />

l’industria automobilistica francese<br />

era la migliore in quel periodo,<br />

ma arrivando al traguardo solo<br />

con un terzo e un quarto posto. Il<br />

primo posto venne infatti conquistato<br />

dall’Italia con l’autovettura<br />

Itala, che aveva come equipaggio<br />

il principe Scipione Borghese e lo<br />

chauffeur Ettore Guizzardi, ma<br />

questa è un’altra storia.


www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 25<br />

sAPeri & sAPori di Walter Cricrì<br />

IL TONNO<br />

di Walter Cricrì<br />

Diffuso nell’Atlantico e nel<br />

Med<strong>it</strong>erraneo, è un pesce<br />

marino della famiglia dei Tunnidi<br />

e dell’ordine dei Perciformi, vive<br />

in branchi e si nutre di pesci e<br />

cefalopodi. È pescato con diversi<br />

sistemi, tra i quali il più classico è<br />

la tonnara, dando v<strong>it</strong>a a una fiorente<br />

industria conserviera.<br />

In realtà il genere Thunnus,<br />

della famiglia Scombridae, contiene<br />

varie specie, anche se spesso<br />

dal punto di vista commerciale<br />

non sono distinte. Il più pregiato<br />

è sicuramente il Thunnus thynnus<br />

o “tonno rosso”. Predatore a<br />

sangue caldo, caratteristica rara<br />

tra i pesci, presente in branchi<br />

nell’oceano Atlantico, può superare<br />

i quattro metri di lunghezza<br />

e i 600 kg di peso.<br />

È un pesce a rischio di estinzione,<br />

a causa della pesca su larga<br />

scala cui è stato sottoposto negli<br />

ultimi decenni, grazie anche alla<br />

moda del Sushi e del Sashimi in<br />

cui è consumato crudo. Il Thunnus<br />

albacares o “tonno a pinne<br />

gialle” è più comune e più piccolo,<br />

ma meno pregiato. Proveniente<br />

dall’oceano Pacifico e dall’oceano<br />

Indiano è la specie più utilizzata<br />

dall’industria conserviera<br />

per preparare il tonno in scatola.<br />

Il consumatore, sol<strong>it</strong>amente,<br />

considera il colore rosso intenso<br />

della carne del tonno un parametro<br />

fondamentale per valutarne<br />

la qual<strong>it</strong>à e la freschezza. Il pigmento<br />

responsabile della colorazione<br />

rossa della carne del tonno<br />

è una proteina globulare chiamata<br />

mioglobina (Mb). È presente<br />

nelle cellule muscolari di molti<br />

animali e agisce da depos<strong>it</strong>o di<br />

ossigeno, fornendolo ai muscoli<br />

che lavorano. Alcuni mammiferi<br />

come le foche e le balene sono in<br />

Un pesce dal sangue caliente<br />

I pesci normalmente hanno carni chiare o completamente bianche;<br />

tra le singolar<strong>it</strong>à vi è un pesce, apprezzato dal punto di vista<br />

culinario, già dagli antichi greci e romani: il tonno.<br />

grado di rimanere in immersione<br />

per lunghi periodi senza respirare<br />

perché hanno una grande quant<strong>it</strong>à<br />

di mioglobina nei muscoli.<br />

Normalmente l’ossigeno è utilizzato<br />

durante il movimento<br />

muscolare sopportato e più una<br />

specie animale ne consuma più<br />

la concentrazione di mioglobina<br />

nei suoi muscoli deve essere cospicua.<br />

Il tonno è un pesce che<br />

può raggiungere i 75 km/h e mantenerli<br />

per lungo tempo percorrendo<br />

fino a 200 km in un giorno.<br />

Ha quindi bisogno di una notevole<br />

quant<strong>it</strong>à di mioglobina nei suoi<br />

muscoli ed è per questo che la<br />

sua carne è così rossa.<br />

Dal colore alla cottura. Il<br />

tonno, come molti altri pesci,<br />

ha bisogno di cotture brevi, per<br />

ev<strong>it</strong>are la perd<strong>it</strong>a dei succhi. Nei<br />

suoi muscoli vi sono varie proteine<br />

sensibili al calore. Tutte<br />

queste proteine quando vengono<br />

riscaldate si denaturano e accorciandosi<br />

“strizzano” fuori l’acqua<br />

dai tessuti muscolari rendendoli<br />

asciutti e poco gradevoli al palato.<br />

Anche la mioglobina, come le<br />

altre proteine, subisce il fenomeno<br />

della denaturazione all’aumentare<br />

della temperatura: la<br />

sua struttura tridimensionale viene<br />

modificata irreversibilmente.<br />

Una prima denaturazione inizia<br />

attorno ai 45 °C mentre una seconda,<br />

più drastica, avviene a 60<br />

°C. Denaturandosi la mioglobina<br />

passa dal rosso ad un colore grigiastro.<br />

Internamente un trancio<br />

di tonno deve rimanere rosso o<br />

rosa, quasi crudo. Ecco quindi che<br />

possiamo utilizzare le variazioni<br />

di colore della mioglobina, all’aumentare<br />

della temperatura, per<br />

mon<strong>it</strong>orare la cottura del tonno,<br />

al fine di ev<strong>it</strong>are di raggiungere<br />

temperature troppo elevate con<br />

conseguente perd<strong>it</strong>a irreversibile<br />

di acqua.<br />

Cattura e qual<strong>it</strong>à. Il metodo di<br />

cattura del tonno influenza molto<br />

la qual<strong>it</strong>à delle sue carni. È stato<br />

dimostrato come un’attiv<strong>it</strong>à<br />

muscolare notevole durante la<br />

cattura provoca un accumulo di<br />

acido lattico nei muscoli e quindi<br />

una riduzione del pH. L’acido lattico<br />

attacca le proteine muscolari<br />

modificandone la consistenza<br />

e riducendone il valore commerciale.<br />

Per ev<strong>it</strong>are questo, negli<br />

impianti di maricoltura dove i<br />

tonni rossi catturati giovani sono<br />

ingrassati per essere poi venduti<br />

sul mercato giapponese, il tonno<br />

è stord<strong>it</strong>o con una scarica elettrica,<br />

che gli fa perdere coscienza,<br />

prima di essere ucciso.<br />

Il tonno è un pesce abbastanza<br />

grasso, con un contenuto lipidico<br />

medio del 16%, ma che può variare<br />

molto durante la stagione.<br />

Dopo il periodo della riproduzione<br />

è molto più magro poiché nel<br />

lungo viaggio a veloc<strong>it</strong>à sostenuta<br />

dall’atlantico verso il mar Med<strong>it</strong>erraneo<br />

(o il golfo del Messico)<br />

ha consumato molto del grasso<br />

accumulato.<br />

Consigli culinari. Il filetto di<br />

tonno che potete acquistare dal<br />

pescivendolo è normalmente<br />

preso dalla parte dorsale di un<br />

tonno a pinne gialle ed è ottimo<br />

scottato o alla griglia. Se non lo<br />

dovete consumare sub<strong>it</strong>o, è meglio<br />

conservarlo a 0°C, su un letto<br />

di ghiaccio che abbia la possibil<strong>it</strong>à<br />

di drenare l’acqua che si forma.<br />

Ovviamente sarebbe preferibile<br />

acquistarlo e mangiarlo.<br />

Se doveste notare una parte<br />

molto più scura nel vostro trancio,<br />

sol<strong>it</strong>amente la parte vicino<br />

alla lisca centrale, è meglio<br />

toglierla. È una porzione meno<br />

pregiata, chiamata buzzonaglia,<br />

resa scura della forte irrorazione<br />

di sangue. Ha un sapore più in-<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

tenso, andrebbe bene per preparare<br />

un sugo per la pasta, una<br />

volta ripul<strong>it</strong>a un po’ dal sangue<br />

sotto acqua corrente.<br />

Dalla parte ventrale del pesce,<br />

invece, si prende una carne più<br />

grassa e più pregiata: la ventresca.<br />

Al supermercato la potete<br />

trovare sott’olio. Dalle uova del<br />

tonno, seccate salate e pressate,<br />

si produce la bottarga. Anche le<br />

frattaglie del tonno sono utilizzate.<br />

Insomma, il tonno è come il<br />

maiale: non si butta via nulla.<br />

Tante proprietà benefiche, ma<br />

anche qualche controindicazione<br />

per le donne in gravidanza: un<br />

problema quanto mai attuale è il<br />

contenuto in mercurio del tonno.<br />

Questo metallo pesante, molto<br />

tossico per l’organismo, è presente<br />

soprattutto nei pesci di grossa<br />

taglia che, essendo in cima alla<br />

catena alimentare, assorbono il<br />

mercurio presente nei piccoli pesci<br />

di cui si nutrono. Il mercurio è<br />

particolarmente pericoloso per il<br />

feto, giacché può causare alterazioni<br />

del sistema nervoso.<br />

Gotta: il consumo di tonno<br />

deve essere lim<strong>it</strong>ato in soggetti<br />

con problemi di gotta, poiché il<br />

tonno è un alimento ricco di purine.<br />

Se osservate un effetto iridescente<br />

sulla superficie del trancio<br />

non vi preoccupate: è un effetto<br />

luminoso di interferenza causato<br />

dalla riflessione dalle fibre muscolari<br />

appaiate e da minuscole<br />

goccioline d’acqua sulla superficie.<br />

Da ultimo, riguardo al tonno<br />

in scatola, ricordate che il tonno<br />

NON si taglia con un grissino. Il<br />

tonno di qual<strong>it</strong>à è sodo perché è<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un trancio. Se invece<br />

si taglia con un grissino, come<br />

dice la pubblic<strong>it</strong>à, allora sono dei<br />

rimasugli di lavorazione. Mangiatevi<br />

il grissino ma cambiate la<br />

marca del tonno.


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

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MadreTerra<br />

26<br />

sAlute e Benessere<br />

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Il Massaggio - BENESSERE TOTALE<br />

di Venice Looprat<br />

Fatica, dolore e relax esistono dalla notte dei tempi, non è un’invenzione moderna e, probabilmente,<br />

l’applicazione di olii ed unguenti sulla pelle con delicate frizioni manuali rappresenta la più antica forma<br />

di medicina.<br />

I riferimenti più antichi risalgono al 2500-2700 a.C. in alcuni manoscr<strong>it</strong>ti cinesi ed in segu<strong>it</strong>o, a distanza<br />

di migliaia di anni, si evincono in <strong>numero</strong>si testi di medicina indiana. E’ risaputo che la cultura orientale,<br />

riguardo la pratica di tecniche mediche, sia edotta, tradizionalmente, alla manipolazione del corpo umano<br />

ed ogni tecnica procura benefici soprattutto alla mente.<br />

Da oriente ad occidente; dopo indiani e cinesi, gli egizi, i greci ed i romani hanno trasformato l’arte del<br />

massaggio in una vera e propria terapia che, via via, si è sempre più evoluta. Dai bagni profumati di Cleopatra<br />

ai massaggi sportivi dei greci, per i giochi, alle terme romane, vere e proprie oasi di benessere<br />

psico-fisico (ci sarebbe da dub<strong>it</strong>are sullo stress psichico degli ab<strong>it</strong>anti di quei tempi), il cammino verso<br />

le odierne tecniche di massaggio è stato interrotto solo nel Medio evo, salvo, poi, essere ripreso nel<br />

periodo rinascimentale e portato avanti, fino ai giorni nostri, come dottrina terapeutica a tutti<br />

gli effetti.<br />

L’azione rilassante e stimolante che i massaggi svolgono sul tessuto connettivale, muscolare<br />

e scheletrico tende a riequilibrare lo stato psichico dell’uomo. Tecnicamente un massaggio<br />

è in grado di liberare molte delle emozioni che rimangono, per così dire, incastrate<br />

all’interno del tessuto muscolare generando contrazioni e tensioni. E’ un’antica<br />

forma di terapia ed anche uno dei gesti più consueti che si compie quotidianamente;<br />

auto-massaggiarsi una zona indolenz<strong>it</strong>a del corpo è un’azione<br />

naturale.<br />

Le virtù sono innumerevoli; vanno dalla rigenerazione del nostro<br />

organismo, al riequilibrio del sistema nervoso nonché quello<br />

ormonale, alleviamento di tensioni che provocano crampi e<br />

spasmi muscolari, miglioramento della circolazione, eliminazione<br />

di cellule morte ed, infine, sensazione di benessere.<br />

I tipi di massaggio conosciuti sono centinaia, ognuno<br />

di essi appartenente ad una cultura specifica,<br />

quasi una pratica religiosa, curata e modificata<br />

negli anni, ma sempre legata alle conoscenze<br />

basilari di un tempo, a quelle sperimentate migliaia<br />

di anni fa dalle culture orientali.<br />

Oggi la scienza conosce molto bene il nostro<br />

corpo e questo ha dato una grossa mano<br />

anche alle manipolazioni in genere e, soprattutto,<br />

riesce a darci una spiegazione<br />

tecnicamente perfetta del risultato benefico<br />

che dà un massaggio ben fatto.<br />

Quattro sono i tipi di massaggio più comuni;<br />

vediamoli insieme.<br />

Il massaggio ayurvedico<br />

L’ayurveda, che si trova alla base di questo<br />

tipo di massaggio, viene considerata<br />

la più antica medicina, nata in India più di<br />

3.000 anni fa. Il massaggio ayurvedico tende<br />

a drenare e tonificare i muscoli e a sfruttare<br />

le energie bloccate nel nostro organismo.<br />

Possono essere necessarie due persone per<br />

effettuare questo massaggio perché va massaggiata<br />

ogni parte del corpo a lungo con oli<br />

particolari che migliorano il tono cutaneo. Questo<br />

tipo di trattamento è indicato per combattere<br />

l’affaticamento psicofisico, poiché rende i muscoli<br />

scattanti e agili; ottimo anche per contrastare<br />

insonnia, emicrania, dolori articolari e muscolari.<br />

Il linfodrenggio<br />

Tipo di messaggio creato da un medico danese di<br />

nome Emil Vodder, favorisce la circolazione linfatica,<br />

essenziale per la salute del sistema immun<strong>it</strong>ario e l’espulsione<br />

delle scorie organiche. Avendo anche un effetto<br />

estetico, è quello prediletto dalle donne. Dove c’è una stasi<br />

della circolazione linfatica, infatti, si formano cuscinetti e<br />

rigonfiamenti antiestetici. È l’ideale per combattere la cellul<strong>it</strong>e<br />

perché migliora la microcircolazione, ha un effetto rigenerante<br />

grazie agli effetti sulla circolazione linfatica, contrasta edemi,<br />

infiammazioni ed aiuta la cicatrizzazione delle ulcere cutanee.<br />

Il massaggio bioenergetico<br />

Creato dallo psicoterapeuta Lowen, cerca di ristabilire l’equilibrio individuando<br />

le parti del corpo tese ed agendo su di esse. I massaggi vengono esegu<strong>it</strong>i “su<br />

misura”, prendendo in considerazione le 5 strutture caratteriali: cerebrale, dominante,<br />

compressa, dipendente e rigida. Il massaggio viene sincronizzato al respiro in modo<br />

che si possa meglio rendersi conto della propria realtà corporea. Questo tipo di massaggio<br />

rende la persona malleabile ed agisce fondamentale come rigenerante caratteriale e psicologico.<br />

Il massaggio shiatsu<br />

È forse il tipo di massaggio più famoso; di origine giapponese, utilizza la pressione ed il tocco, tram<strong>it</strong>e<br />

l’uso di ginocchia, gom<strong>it</strong>i, mani e d<strong>it</strong>a, per stimolare il flusso di energia dei meridiani. Come per il massaggio<br />

ayurvedico, anche il massaggio shiatsu trae la sua forza dal fatto che si tratta anche di una filosofia di v<strong>it</strong>a. È un massaggio<br />

ideale per riportare il benessere psicofisico, ma riesce anche a combattere patologie quali artr<strong>it</strong>e, emicrania,<br />

sciatica, mal di schiena, stress. Particolarmente consigliato in gravidanza la versione “acquatica».


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong> 28<br />

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www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 29<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

SPECIALE SCUOLA<br />

SPECIALE SCUOLA<br />

mondo scuolA mondo scuolA<br />

ELEMENTARE “ROCCO DE ZERBI”: CHIUDIAMO L’ANNO IN BELLEZZA!!!<br />

CONCORSO MADRETERRA<br />

I° BORSA DI STUDIO PER LE SCUOLE ELEMENTARI<br />

La Redazione<br />

In occasione della chiusura<br />

dell’anno accademico della<br />

Scuola Elementare “R. De Zerbi”,<br />

alla “Casa della Cultura”, si è<br />

concluso, con la premiazione dei<br />

vinc<strong>it</strong>ori Michele Ferraro e Domenico<br />

Veraldi che si sono aggiudicati<br />

due computer portatili, il<br />

I° Concorso MadreTerra (le note<br />

relative al concorso sono pubblicate<br />

a pagina 26) riservato alle<br />

scuole Elementari di Palmi. L’abbraccio<br />

teorico dell’Associazione<br />

MadreTerra, si è fuso con quello<br />

dei presenti, sia sul palco sia fra<br />

le file del pubblico, davvero <strong>numero</strong>so,<br />

attorno ai due vinc<strong>it</strong>ori.<br />

Nell’amb<strong>it</strong>o della stessa manifestazione<br />

c’è stata anche la<br />

premiazione per il Concorso della<br />

Fondazione Letterio Giordano,<br />

dedicato alla prematura scomparsa<br />

della maestra Maria Giovanna<br />

Olivieri.<br />

Il concorso prevedeva un test<br />

di 60 domande di cultura generale<br />

e scolastica, che ha visto premiati<br />

Manuel Ventrice, Francesca<br />

Perelli e Marco De Santis, giunti,<br />

in ordine, al primo, secondo e<br />

terzo posto, con borse di studio<br />

del valore di 400,00 €, 300,00 €<br />

e 200,00 €.<br />

Momenti della rappresentazione teatrale alla Casa della Cultura e<br />

le maestre che hanno coordinato l’evento.<br />

CONCORSO FONDAZIONE “LETTERIO GIORDANO” - I° BORSA DI STU-<br />

DIO “M. GIOVANNA OLIVIERI” PER LE SCUOLE ELEMENTARI<br />

Naturalmente il fulcro centrale<br />

di tutta la manifestazione era<br />

il duro lavoro svolto da insegnanti<br />

ed alunni, per la messa in atto<br />

della rec<strong>it</strong>a di fine anno; un racconto<br />

dei vari passaggi che hanno<br />

visto r<strong>it</strong>agli del Risorgimento <strong>it</strong>aliano,<br />

con tempi e protagonisti,<br />

rifer<strong>it</strong>i alle nostre terre.<br />

Preparati e per nulla intimor<strong>it</strong>i,<br />

gli interpreti, padroni del palcoscenico,<br />

hanno interag<strong>it</strong>o tra loro<br />

in maniera perfetta, esaltando,<br />

talvolta, il pubblico con esilaranti<br />

battute, in stretto dialetto palmese,<br />

dal sapore antico.<br />

Pensiamo di riportare il pensiero<br />

di tutti i gen<strong>it</strong>ori nel rin-<br />

graziare di cuore tutto il personale<br />

docente e non docente della<br />

scuola, protagonista, anche se<br />

non in senso assoluto, dell’educazione<br />

e della preparazione dei<br />

nostri figli e crediamo, per esperienza<br />

personale vissuta, sia pur<br />

per un brevissimo periodo, di dover<br />

ringraziare, a nome di tutti,<br />

i componenti del consiglio d’ist<strong>it</strong>uto,<br />

rappresentanti dei gen<strong>it</strong>ori,<br />

che si sono prodigati nell’aiuto<br />

alla scuola, costante e ravvicinato,<br />

nell’organizzazione di eventi,<br />

manifestazioni ecc.., e nel difficile<br />

ruolo di presenza quasi costante<br />

all’interno della scuola, a<br />

discap<strong>it</strong>o del loro tempo libero.<br />

COMUNICATO STAMPA<br />

Gli interventi PON sono un’occasione<br />

di arricchimento per<br />

la scuola, un’opportun<strong>it</strong>à di miglioramento<br />

delle s<strong>it</strong>uazioni di apprendimento<br />

per gli studenti che hanno<br />

bisogno di una scuola che li accolga<br />

e faccia crescere le loro curios<strong>it</strong>à,<br />

favorisca lo sviluppo originale delle<br />

personal<strong>it</strong>à e delle att<strong>it</strong>udini, dia<br />

strumenti di comprensione e di interazione<br />

pos<strong>it</strong>iva con la realtà.<br />

Coerentemente con le suddette<br />

prior<strong>it</strong>à si colloca il Piano Integrato<br />

2010/<strong>2011</strong> della scuola Primaria<br />

“Rocco de Zerbi “.<br />

Due gli obiettivi proposti: C-1<br />

FSE-2010-1196 e F-1-FSE-2010-235<br />

nell’amb<strong>it</strong>o dei quali sono stati realizzati<br />

più moduli formativi.<br />

Il modulo “Amici Burattini” ha<br />

coinvolto gli alunni delle prime classi<br />

in un percorso di apprendimento<br />

della lingua <strong>it</strong>aliana basato su attiv<strong>it</strong>à<br />

alternative, ludiche e laboratoriali.<br />

L’<strong>it</strong>er operativo è stato un continuo<br />

alternarsi di interventi didattici<br />

ed azioni nelle quali i bambini<br />

sono stati protagonisti, manipolando<br />

materiali poveri e dando sfogo<br />

alla creativ<strong>it</strong>à e alle loro personali<br />

abil<strong>it</strong>à. Gli allievi si sono misurati<br />

con loro stessi nella rec<strong>it</strong>azione di<br />

poesie legate al burattino che essi<br />

rappresentavano, dando v<strong>it</strong>a ad<br />

una simpatica “performance finale”<br />

in collaborazione con gli alunni del<br />

modulo “Magicarta 2”.<br />

L’esperienza è stata proficua e<br />

pos<strong>it</strong>iva, poiché, ha susc<strong>it</strong>ato il gradimento<br />

di tutti i partecipanti e ha<br />

consent<strong>it</strong>o il raggiungimento degli<br />

obiettivi propri del percorso: la<br />

W<strong>it</strong>h the whole world on<br />

the edge of their seats<br />

wa<strong>it</strong>ing for the wedding of the<br />

century, William and Kate - now<br />

Duke and Duchess of Cambridge<br />

– managed to spare 5 minutes to<br />

come and pay a surprise vis<strong>it</strong> to<br />

Palmi! They obligingly posed for<br />

photographs in Piazza Amendola<br />

w<strong>it</strong>h some very happy students of<br />

the Stamford School of English<br />

and even stayed for some trad<strong>it</strong>ional<br />

English cakes at the school<br />

party later that evening.<br />

Students of the Stamford<br />

School took part in the “Best<br />

Dessed Wedding Guest” compet<strong>it</strong>ion<br />

during the day and enjoyed a<br />

party and Royal Wedding quiz in<br />

the evening.<br />

promozione dell’espressione e della<br />

comunicazione, l’ascolto attivo,<br />

lo sviluppo delle abil<strong>it</strong>à del fare, il<br />

rafforzamento dell’autostima e la<br />

valorizzazione della personal<strong>it</strong>à di<br />

ciascuno<br />

Nel modulo “Salvagente” l’azione<br />

didattica è stata destinata ad<br />

alunni dell’ultimo anno della scuola<br />

primaria lim<strong>it</strong>ando il <strong>numero</strong> di<br />

partecipanti a circa 25 un<strong>it</strong>à per<br />

rendere più proficuo l’intervento<br />

didattico- educativo<br />

Gli alunni hanno potuto recuperare<br />

e/o potenziare le competenze<br />

disciplinari attraverso didattiche<br />

laboratoriali innovative ed accattivanti,<br />

hanno espresso le loro potenzial<strong>it</strong>à,<br />

migliorando, altresì, l’autostima,<br />

i rapporti interpersonali e<br />

comportamentali, nell’ottica di una<br />

sana e consapevole convivenza civile.<br />

L’attiv<strong>it</strong>à didattica è stata costantemente<br />

mon<strong>it</strong>orata grazie anche<br />

all’azione sinergica tra l’esperto<br />

e il tutor. Da tutti gli elementi<br />

di cui sopra, si può affermare che<br />

gli obiettivi formativi previsti dal<br />

corso sono stati sostanzialmente<br />

consegu<strong>it</strong>i in modo apprezzabile,<br />

per cui il livello di efficienza ed efficacia<br />

del percorso formativo è da<br />

r<strong>it</strong>enersi soddisfacente.<br />

Il modulo “PC e Dintorni 2” riproposto<br />

per la seconda volta, mirava<br />

a dare le competenze informatiche<br />

di base agli alunni delle classi<br />

IV, con l’uso dei più conosciuti programmi<br />

di video scr<strong>it</strong>tura, di ed<strong>it</strong>or<br />

di immagini, di disegno, di presentazione<br />

con effetti visivi, sonori e<br />

musicali, fogli di calcolo elettronici<br />

e non ultimo, la creazione e l’uso<br />

di una propria casella di posta elet-<br />

tronica, l’uso di internet con ricerche<br />

mirate e lo scambio di mail tra<br />

alunni e docenti. Il progetto ha visto<br />

i 25 alunni coinvolti partecipare alle<br />

attiv<strong>it</strong>à con entusiasmo ed in maniera<br />

assidua. La docente esperta,<br />

coadiuvata dalle insegnanti tutor,<br />

ha proposto un percorso semplice,<br />

ma completo e accattivante che si<br />

è rilevato molto proficuo.<br />

Il gioco degli scacchi ormai ha<br />

trovato “ casa “ alla scuola De Zerbi<br />

di Palmi, anche e soprattutto<br />

grazie al modulo “Scacco Matto 2”<br />

progetto che ha consent<strong>it</strong>o, per la<br />

seconda volta durante l’ anno scolastico<br />

2010/<strong>2011</strong>, che fosse praticato<br />

questo “ nobil giuoco “, nobile<br />

in quanto è sì un gioco e quindi consente<br />

agli alunni di apprendere giocando,<br />

come suggeriscono i migliori<br />

pedagogisti; ma nobile soprattutto<br />

negli es<strong>it</strong>i, nei risultati, nell’ acquisizione<br />

di abil<strong>it</strong>à e competenze tra<br />

le più elevate per la mente umana<br />

e soprattutto per la mente dei piccoli,<br />

che ancora devono strutturare<br />

il loro essere, il loro pensiero,<br />

la loro personal<strong>it</strong>à. Perché il gioco<br />

degli scacchi coinvolge tutte le<br />

componenti del cervello, tutte le<br />

intelligenze, come direbbe il famoso<br />

psicologo Howard Gardner, tutto<br />

l’ essere nella sua completezza<br />

psico-emotiva, intellettuale e sociale;<br />

il gioco degli scacchi implica<br />

competenze trasversali a tutte le<br />

discipline della scuola primaria e<br />

questo è stato ampiamente riscontrato<br />

tram<strong>it</strong>e i test di ricaduta nelle<br />

attiv<strong>it</strong>à didattiche. Ma questa esperienza<br />

ha visto, anche, gli alunni socializzare,<br />

imparare a stare seduti,<br />

a riflettere, a rispettare le regole,<br />

a non dileggiare l’avversario dopo<br />

averlo sconf<strong>it</strong>to, ma infine, e soprattutto,<br />

ad accettare la propria<br />

sconf<strong>it</strong>ta, senza demoralizzarsi, ma<br />

continuando a lottare per la v<strong>it</strong>toria,<br />

per il successo, come poi la v<strong>it</strong>a<br />

KATE AND WILLIAM<br />

VISIT PALMI!<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

ti chiede sempre di fare. Questa<br />

part<strong>it</strong>a degli scacchi, questo nobil<br />

giuoco sono la metafora delle v<strong>it</strong>a<br />

stessa e noi della scuola De Zerbi<br />

siano soddisfatti di avere insegnato<br />

anche un po’ a vivere ai nostri alunni<br />

del PON” Scacco Matto<br />

Il Modulo “Magicarta 2 “, attuato<br />

in continu<strong>it</strong>à con “Magicarta 1”<br />

svoltosi nel primo trimestre del<br />

corrente a.s., si è sviluppato in relazione<br />

alla necess<strong>it</strong>à di stimolare<br />

gli alunni sulla salvaguardia dell’ambiente<br />

e, in linea progressiva, sulla<br />

raccolta differenziata e sul riciclo<br />

della carta. Tale materiale di facile<br />

reperibil<strong>it</strong>à si è dimostrato molto<br />

adatto allo sviluppo della creativ<strong>it</strong>à,<br />

affascinando durante la prima<br />

fase i ragazzi delle classi quarte e,<br />

durante la seconda, gli alunni delle<br />

classi seconde. Opportunamente<br />

guidati dall’esperta e dalle tutor i<br />

partecipanti hanno dato v<strong>it</strong>a a manufatti<br />

di indubbio effetto espressivo<br />

utilizzando le principali tecniche<br />

di lavorazione della cartapesta<br />

e relativa decorazione con colori<br />

acrilici. Ne sono nati vasi, piatti,<br />

animali e, soprattutto, burattini<br />

che hanno calam<strong>it</strong>ato l’attenzione<br />

dei più piccoli poiché volti ad una<br />

piccola rappresentazione finale di<br />

animazione. Il laboratorio ha instaurato<br />

tra bambini di classi diverse<br />

un clima sereno, di cooperazione<br />

e disponibil<strong>it</strong>à reciproca che, al di<br />

sopra degli obiettivi didattici prefissati,<br />

ha reso unico il percorso. Anche<br />

in ciò la carta si è dimostrata<br />

“magica”.<br />

Tutte le strategie attivate nei<br />

diversi percorsi sono state molto<br />

apprezzate dagli alunni, così come<br />

è emerso anche dai questionari di<br />

valutazione e gradimento, e hanno<br />

prodotto risultati globalmente significativi<br />

relativamente all’acquisizione<br />

e approfondimento degli <strong>it</strong>em<br />

previsti e alla loro applicazione.<br />

Con l’intero mondo ansioso di<br />

guardare il matrimonio del<br />

secolo, William and Kate - ora Duca<br />

e Duchessa di Cambridge - sono riusc<strong>it</strong>i<br />

a trovare 5 minuti liberi per<br />

fare una vis<strong>it</strong>a a sorpresa a Palmi!<br />

Hanno posato molto volentieri<br />

per i fotografi di piazza Amendola<br />

con degli studenti molto contenti<br />

della Stamford School of<br />

English e sono anche rimasti per<br />

dei tradizionali dolcetti alla festa<br />

organizzata dalla scuola più tardi<br />

quella sera.<br />

Gli studenti della Stamford<br />

School hanno partecipato alla<br />

competizione “ l’osp<strong>it</strong>e del matrimonio<br />

meglio vest<strong>it</strong>o” durante<br />

la giornata e si sono divert<strong>it</strong>i alla<br />

festa e al quiz reale la sera.


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong> 30<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 31<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Scuola Elementare<br />

Rocco De Zerbi - Palmi<br />

La Redazione<br />

Quando la scuola diventa<br />

gioco ed il gioco diventa<br />

scuola, si respira un’aria incredibile;<br />

se poi ti r<strong>it</strong>rovi immerso nel<br />

vociare allegro e spensierato dei<br />

bimbi di un’elementare, tutto diventa<br />

magico.<br />

Questo è quello che è accaduto<br />

alla “R. De Zerbi”, il 26 maggio<br />

scorso. Una giornata nel segno<br />

dell’amicizia e del divertimento<br />

che ha visto coinvolte le quarte<br />

classi dell’intero ist<strong>it</strong>uto, in<br />

un entusiasmante gioco dell’oca,<br />

ideato, organizzato e diretto, impeccabilmente,<br />

da un pool formato<br />

dai rappresentanti d’ist<strong>it</strong>uto<br />

del I° circolo, coadiuvati dal<br />

personale della scuola.<br />

Mariella De Salvo, Michela Cardone,<br />

Carla Castelli, Rocco Laganà,<br />

Cosmo Nocida e Natale Mil<strong>it</strong>ano<br />

si sono adoperati col cuore<br />

per riuscire a dare, ad un concorso<br />

come tanti, un qualcosa in più,<br />

un tocco di magia.<br />

I bambini si sono impegnati, prima,<br />

nello studio di un po’ di storia<br />

relativa al nostro Risorgimen-<br />

I° CONCORSO PER LE CLASSI IV E V DELLE SCUOLE ELEMENTARI<br />

I° CONCORSO PER LE CLASSI IV E V DELLE SCUOLE ELEMENTARI<br />

mondo scuolA mondo scuolA<br />

“PREMIO MADRETERRA”<br />

-150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA-<br />

to, dopo, nell’euforia di un gioco<br />

che, nonostante la sua semplic<strong>it</strong>à,<br />

riesce comunque a far divertire<br />

ancora grandi e piccini.<br />

L’Associazione Madreterra, ha<br />

voluto realizzare il concorso, con<br />

la convinzione che bisogna aiutare<br />

la scuola a compiere, nel<br />

miglior modo possibile, il programma<br />

educativo delle leve del<br />

futuro. “L’unico supporto che noi<br />

possiamo dare - sostiene Paolo<br />

Ventrice, Presidente dell’Associazione<br />

Madreterra - è un semplice<br />

coinvolgimento ed una interazione<br />

con la realtà che ci circonda,<br />

dando stimoli, ai bambini, che siano<br />

diversi da quelli scolastici,<br />

ma complementari ad essi”.<br />

L’occasione per avvicinarli, in<br />

modo quasi informale per una<br />

scuola, ci è stata data dal gentilissimo<br />

Gianni Costa, dirigente<br />

del I° Circolo di Palmi che ha accolto<br />

l’iniziativa dell’Associazione<br />

con entusiasmo e coinvolgendo<br />

tutti in un fantastico “gioco<br />

globale”. La capac<strong>it</strong>à, poi, degli<br />

organizzatori di fare gruppo, occupandosi<br />

di tutti i dettagli, anche<br />

se rincorsi dal tempo tiranno,<br />

ha fatto il resto.<br />

Loro l’idea di associare<br />

il “PRE-<br />

MIO MADRETERRA”<br />

ad un gioco, basato<br />

ovviamente sul<br />

periodo storico di<br />

cui oggi tutt’Italia<br />

ne cerimonia la ricorrenza,<br />

loro lo<br />

studio e la preparazione<br />

delle domande<br />

da porre ai<br />

concorrenti, i quali<br />

- e questo va evidenziato<br />

- non hanno,<br />

nel programma scolastico, il<br />

periodo storico relativo al Risorgimento<br />

<strong>it</strong>aliano, per cui hanno<br />

dovuto studiare anche questa<br />

fase storica per poter partecipare<br />

al gioco.<br />

Poco male, in fondo, anche se<br />

fuori programma, un pezzo della<br />

nostra storia è stato assimilato<br />

(probabilmente in maniera meno<br />

faticosa) dagli alunni che, di certo,<br />

dimenticheranno difficilmente le<br />

conoscenze acquis<strong>it</strong>e per “gioco”.<br />

Grande entusiasmo, durante<br />

lo svolgimento. Quattro squadre<br />

che si contendevano un traguardo<br />

amb<strong>it</strong>o: la 4° A, maglia verde,<br />

VILLAGGIO CAMPING S. ELIA,<br />

accompagnata dalla maestra Frascà,<br />

la 4° B, maglia bianca, PRO-<br />

METEUS, con la maestra Bartuccio,<br />

la 4° C, maglia blu, APEIRON,<br />

al segu<strong>it</strong>o della maestra Argirò<br />

ed infine, la 4° D, maglia rossa,<br />

MADRETERRA, sospinta dalla<br />

maestra Caristi; tutt’intorno, un<br />

pubblico che quasi faceva tifo da<br />

stadio.<br />

I complimenti vanno a tutti i<br />

bambini, vinc<strong>it</strong>ori e vinti, i quali<br />

non hanno trad<strong>it</strong>o le loro inse-<br />

SPECIALE SCUOLA SPECIALE SCUOLA<br />

Scuola Elementare<br />

San Francesco - Palmi<br />

In alto - I partecipanti al<br />

gioco con le Maestre Fuscà,<br />

Bartuccio, Argirò e<br />

Caristi, gli organizzatori<br />

del gioco, Mariella De<br />

Salvo, Michela Cardone,<br />

Carla Castelli, Cosmo<br />

Nocida, Rocco Laganà e<br />

Natale Mil<strong>it</strong>ano, - rappresentanti<br />

di circolo - il<br />

Dirigente Giovanni Costa<br />

ed il Presidente dell’Associazione<br />

Madreterra,<br />

Paolo Ventrice.<br />

A lato - Il campo di gioco.<br />

Nella pagina a fianco -<br />

Momenti del gioco e<br />

della premiazione.<br />

gnanti, rispondendo, celermente<br />

ed esattamente,<br />

a tutte le domande, ma la<br />

fortuna (i dadi hanno poco<br />

a che fare con la bravura)<br />

ha designato vinc<strong>it</strong>rice<br />

l’equipe del Villaggio<br />

Camping S. Elia, la 4° A.<br />

Nell’ultimo lancio, contrastava<br />

alquanto la felic<strong>it</strong>à<br />

dei componenti, la squadra<br />

vinc<strong>it</strong>rice con la delusione<br />

dipinta sul volto<br />

degli altri bambini (tant’è<br />

vero che da qualche angolo si<br />

udivano contestazioni corali) ma,<br />

in fondo, la competizione è anche<br />

questo.<br />

Un paio di giri di campo con la<br />

coppa in mano (la paperella verde)<br />

per festeggiare e poi, via tutti<br />

in classe, a riprendere quello che<br />

per qualche ora, si era sospeso.<br />

Un cenno particolare va al Preside<br />

Costa, padrone del campo<br />

(in tutti i sensi), direttore assoluto,<br />

sempre a fianco dei suoi alunni,<br />

delle sue maestre, dei suoi<br />

collaboratori e, perché no, anche<br />

dei gen<strong>it</strong>ori dei suoi alunni,<br />

il quale si è divert<strong>it</strong>o, assieme<br />

agli altri, in una giornata un po’<br />

speciale, animando, microfono in<br />

mano, diversi momenti del gioco.<br />

Uno dei momenti più belli ed<br />

emozionanti si è avuto nell’estrazione<br />

ed all’assegnazione dei<br />

due Computer portatili in palio;<br />

I° estratto Domenico Veraldi (che<br />

purtroppo era assente) II° estratto<br />

(e quì è stato un tripudio) Michele<br />

Ferraro.<br />

La gioia di Michelino, contaggiosa<br />

senza pari, ha donato, alla<br />

fine dei lavori, un grazie speciale<br />

a tutti coloro che presenziavano<br />

all’estrazione, Preside, organizzatori<br />

maestra e compagni di<br />

classe.<br />

L’ultima tappa legata al concorso,<br />

è stata quella del 6 <strong>giugno</strong>,<br />

presso la “Casa della Cultura<br />

L. Repaci”, quando, durante<br />

una giornata dedicata anche ad<br />

altri concorsi ma, soprattutto,<br />

alla memoria della maestra Oliva,<br />

scomparsa prematuramente,<br />

ed alla rappresentazione teatrale<br />

preparata dagli alunni della scuola,<br />

sono stati premiati i due vinc<strong>it</strong>ori.<br />

Scuola Elementare<br />

Rocco De Zerbi - Palmi<br />

“PREMIO MADRETERRA”<br />

-150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA-<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Scuola Elementare<br />

San Francesco - Palmi


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Scuola Elementare<br />

Rocco De Zerbi - Palmi<br />

La Redazione<br />

bambini della Scuola Pri-<br />

I maria San Francesco si sono<br />

adoperati nella ricerca storica,<br />

con tutta la fantasia in loro possesso,<br />

per partecipare attivamente<br />

al concorso premio di MadreTerra.<br />

Con l’ausilio delle insegnanti<br />

hanno preparato lavori di tutto<br />

rispetto, dalla crazione di scenografie<br />

in carta riproducenti particolari<br />

momenti storici come, ad<br />

esempio, l’incontro a Teano, alla<br />

stesura di testi e poesie.<br />

Demin Draganof, classe V°D e<br />

Idam Andrea Moldova, classe IV°<br />

B, sono stati i vinc<strong>it</strong>ori del concorso;<br />

Demin per un lavoro (pubblicato<br />

a fianco) personale, Idam<br />

Andrea (il sorteggio ha premiato<br />

lei) per un lavoro di gruppo, svolto<br />

da tutta la classe. Uno stralcio<br />

della ricerca è pubblicata nella<br />

pagina a fianco, assieme all’elen-<br />

32<br />

mondo scuolA<br />

I° CONCORSO PER LE CLASSI IV E V DELLE SCUOLE ELEMENTARI<br />

“PREMIO MADRETERRA”<br />

-150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA-<br />

co di tutti componenti della classe.<br />

Il concorso svoltosi sotto la direzione<br />

delle insegnanti e del<br />

Preside Santoro Annunziato,<br />

nell’intento di promuovere attiv<strong>it</strong>à<br />

extrascolastiche, ha assegnato<br />

ai vinc<strong>it</strong>ori due computer portatili,<br />

con l’auspicio che questo possa<br />

essere un primo passo verso<br />

un futuro che preveda un’interattiv<strong>it</strong>à<br />

più proficua tra educatori,<br />

famiglie ed associazioni culturali<br />

sul terr<strong>it</strong>orio.<br />

Resta il rammarico per il breve<br />

tempo a disposizione delle insegnanti<br />

che hanno dovuto operare<br />

a cavallo delle elezioni e quindi<br />

con tempi ristrettissimi per la<br />

preparazione degli alunni e del<br />

materiale prodotto.<br />

Un grazie particolare va al Preside<br />

Annunziato Santoro per la<br />

disponibil<strong>it</strong>à dimostratata, nonchè<br />

alle insegnanti ed ai codiuvatori<br />

tutti.<br />

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SPECIALE SCUOLA<br />

Scuola Elementare<br />

San Francesco - Palmi<br />

In alto: Il Preside A. Santoro, Demin Draganov e Paolo Ventrice,<br />

Presidente dell’Ass. Madreterra - Demin Draganov e Idam Andrea<br />

Moldova, vinc<strong>it</strong>ori del concorso.<br />

In basso: I lavori premiati.


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong> 34<br />

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www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 35<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

conVegno Sull’emigrAzione - progetto comenius<br />

di Rocco Sgrò<br />

La classe V° BL del Liceo Linguistico<br />

“C. Alvaro” di Palmi ha<br />

ricambiato l’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à ricevuta<br />

in novembre dal “Christoph Schrempf”<br />

Gymnasium di Besigheim,<br />

nell’amb<strong>it</strong>o della seconda fase<br />

del Progetto Comenius “Lingua<br />

Madre e Ident<strong>it</strong>à Culturale”: i colleghi<br />

tedeschi sono stati accolti<br />

calorosamente in famiglia e nelle<br />

prime due settimane di aprile<br />

hanno condiviso con i ragazzi<br />

<strong>it</strong>aliani le ore di lezione a scuola<br />

e le vis<strong>it</strong>e presso alcuni dei luoghi<br />

più belli della nostra terra:<br />

Palmi, Seminara, Scilla, Reggio<br />

Calabria, Gerace, Locri Epizefiri,<br />

Messina. Il Progetto è stato concluso,<br />

il 15 aprile, da un convegno<br />

sull’Emigrazione: il Dirigente<br />

Scolastico del “C. Alvaro”, prof.<br />

Francesco Bagalà, ha aperto i lavori<br />

con alcune riflessioni sul destino<br />

delle popolazioni meridionali,<br />

che da sempre, alla ricerca<br />

di un lavoro e un futuro migliore,<br />

sono state costrette all’emigrazione.<br />

Il Sindaco di Palmi, dott.<br />

Ennio Gaudio, porgendo il saluto<br />

della nostra c<strong>it</strong>tà, ha sottolineato<br />

la necess<strong>it</strong>à di scambi culturali<br />

sempre più frequenti, in<br />

quanto necessari per conoscere<br />

altre culture e costruire così un<br />

futuro di cooperazione e pace.<br />

Anche l’intervento dell’Assessore<br />

Provinciale alla Cultura, dott.<br />

Santo Gioffrè, ha ricordato come<br />

l’emigrazione sia stata una piaga<br />

Ist<strong>it</strong>uto Magistrale - CLASSE V AL.<br />

mondo scuolA mondo scuolA<br />

molto dolorosa per il Sud Italia<br />

poiché, spingendo all’estero migliaia<br />

di persone, ne ha impover<strong>it</strong>o<br />

il tessuto sociale. L’intervento<br />

dell’Assessore alla Cultura del<br />

Comune di Palmi, dott. Nunzio<br />

Lacquan<strong>it</strong>i, ha richiamato l’attenzione<br />

sulla frase di Enotrio<br />

Pugliese “Nel destino di tutti i<br />

calabresi c’è sempre un treno<br />

che parte”. Successivamente è<br />

stato proiettato un video sull’esperienza<br />

degli studenti <strong>it</strong>aliani<br />

in Germania e sull’emozionante<br />

incontro avuto con gli emigrati<br />

<strong>it</strong>aliani, che hanno forn<strong>it</strong>o, attraverso<br />

un’intervista, una diretta<br />

testimonianza; uguale questionario<br />

è stato quindi sottoposto, al<br />

rientro in Italia, ad un campione<br />

di tedeschi residenti in provincia<br />

di Reggio Calabria. I risultati<br />

dell’indagine, riportati in statistiche,<br />

sono stati illustrati dalla<br />

prof.ssa di Tedesco del Liceo “C.<br />

Alvaro”, Silvana Iaria, referente<br />

del Progetto, che ha illustrato i<br />

mutamenti sub<strong>it</strong>i dalle lingue “in<br />

emigrazione”, nel susseguirsi delle<br />

varie generazioni di emigrati;<br />

in particolare, in Germania si è<br />

riscontrata l’esistenza di tre varianti<br />

di <strong>it</strong>aliano, parlate da tre<br />

generazioni distinte: la prima,<br />

dalla scarsa preparazione culturale,<br />

si esprime in una forma dialettale;<br />

la seconda generazione,<br />

già culturalmente più preparata,<br />

dimostra una lingua <strong>it</strong>aliana più<br />

curata; la terza infine parla un<br />

<strong>it</strong>aliano più neutro, un<strong>it</strong>o ad una<br />

perfetta conoscenza del tedesco.<br />

L<br />

’ist<strong>it</strong>uto Magistrale<br />

“C.Alvaro” di Palmi, è<br />

suddiviso in tre corsi di studio tra i quali il linguistico ed in una delle<br />

sue sezioni vi è lo studio dello spagnolo, materia particolarmente apprezzata<br />

dalla classe V AL. Dopo lo studio della lingua, inev<strong>it</strong>abile era<br />

il desiderio di sperimentare personalmente quella che sono la cultura,<br />

gli usi, i costumi, l’ambiente, la gente, le tradizioni e tutto quello<br />

L’indagine ha, inoltre, registrato<br />

ciò che gli <strong>it</strong>aliani e i tedeschi apprezzano<br />

o biasimano di più dei<br />

Paesi in cui vivono o di cui sono<br />

originari, sottolineando problemi<br />

noti ma anche sfatando molti<br />

luoghi comuni. E’ segu<strong>it</strong>o l’accorato<br />

intervento del dott. Xavier<br />

Nicoletti, presidente dell’Associazione<br />

Her<strong>it</strong>age Calabria – Ass.<br />

degli emigrati calabresi<br />

nel mondo: in primo luogo<br />

ha presentato la nutr<strong>it</strong>a<br />

delegazione americana<br />

che lo accompagnava,<br />

formata da professori<br />

dell’Univers<strong>it</strong>à del West<br />

Virginia (USA), che hanno<br />

elogiato le bellezze della<br />

Calabria, le nostre tradizioni<br />

e la vivac<strong>it</strong>à della<br />

nostra cultura. La prof.ssa<br />

Judy Prozzillo Byers, entusiasta<br />

dell’iniziativa, ha<br />

rivolto un inv<strong>it</strong>o a tutti gli<br />

studenti presenti a recarsi<br />

in America, presso la sua<br />

univers<strong>it</strong>à, per un esperienza<br />

di studio. Il dott.<br />

Nicoletti ha poi ricordato<br />

la sua storia di emigrato<br />

calabrese che, dopo molti<br />

sacrifici, è riusc<strong>it</strong>o ad<br />

affermarsi in America,<br />

senza mai dimenticare le<br />

proprie origini. La prof.ssa<br />

Anja Biedermann, docente<br />

di <strong>it</strong>aliano del gruppo<br />

tedesco, ha quindi espresso<br />

il suo compiacimento<br />

per la splendida amicizia<br />

instauratasi fra i ragazzi<br />

SPECIALE SCUOLA<br />

ESTAMOS LISTOS!!!<br />

Viaggio-studio in Spagna<br />

coinvolti. Ha concluso il convegno<br />

il Preside Bagalà, augurandosi<br />

si ripetano presto iniziative<br />

che abbiano per protagonisti la<br />

storia dei popoli e la loro lingua,<br />

principale collegamento tra chi<br />

emigra e chi rimane in patria,<br />

dimostrandosi così aspetto fondamentale<br />

per il mantenimento<br />

della propria ident<strong>it</strong>à culturale.<br />

che concerne il mondo spagnolo, per far sì che non resti un qualcosa di astratto<br />

impresso su carta, ma per farlo diventare reale esperienza formativa.<br />

Ed ecco che...si parte! Però molte difficoltà sono state incontrate sia<br />

sul piano economico, poiché il costo totale del progetto è stato sostenuto<br />

interamente dalla famiglie, sia sul piano organizzativo poiché<br />

la pianificazione del viaggio studio (viaggi, alloggi e vis<strong>it</strong>e guidate) è<br />

stata realizzata personalmente dagli studenti e dalla prof.ssa responsabile<br />

Luisa Pane. Ma volere è potere! Per cui, superati questi piccoli<br />

problemi, una delle esperienze riusc<strong>it</strong>e nel migliore dei modi ha avuto<br />

inizio. Naturalmente, il viaggio non è mai facile: la “traversata” Gioia<br />

Tauro-Salamanca, infatti, ha reso necessario l’impiego di treno, aereo<br />

e pullman. Arrivati in Spagna, i responsabili del college “Mester” ci<br />

hanno accolto calorosamente, mettendosi sub<strong>it</strong>o a nostra completa<br />

disposizione: trasporto in taxi, sistemazione in camere mun<strong>it</strong>e di ogni<br />

comfort. La denominazione di “viaggio-studio” lascia intuire l’importanza<br />

che lo studio ha assunto durante la settimana. In effetti, la prima<br />

parte della giornata era dedicata alle lezioni di grammatica e di conversazione. Le classi erano formate da un <strong>numero</strong> non eccessivo di<br />

studenti provenienti da ogni parte del mondo: la classe,infatti, è stata smembrata per facil<strong>it</strong>are la cosiddetta “full immersion” e quindi impedire<br />

ai ragazzi di parlare la propria lingua. Questa suddivisione è stata realizzata in una fase pre-partenza, attraverso un test on-line volto<br />

a determinare il livello di ciascun studente. La seconda parte della giornata invece era strutturata mediante <strong>numero</strong>se attiv<strong>it</strong>à: conferenze<br />

di storia,cultura,letteratura ed arte di Salamanca; vis<strong>it</strong>e guidate all’univers<strong>it</strong>à, una delle più antiche d’Europa, al museo di arte moderna, al<br />

teatro e ai monumenti principali della c<strong>it</strong>tà; lezioni di salsa e merenghe, sevillana e cucina tipica. Inev<strong>it</strong>abilmente non è mancato il divertimento!<br />

Innanz<strong>it</strong>utto ricordiamo la “ruta de tapas” che letteralmente significa “percorso di tapas” ossia un percorso tra locali spagnoli dove la<br />

gente si reca a degustare piccoli assaggi di prodotti tipici. Ricordiamo inoltre il locale di salsa dove ci siamo cimentati nel ballo, applicando<br />

(seppur goffamente) le nozioni base ricevute durante le lezioni. C’è da dire che il nostro carisma ha contagiato addir<strong>it</strong>tura il deejay che ha<br />

mixato canzoni <strong>it</strong>aliane e, come maggiore esempio di scambio culturale, abbiamo fatto conoscere la nostra tarantella. Precedentemente<br />

avevamo accennato alla grande generos<strong>it</strong>à dei responsabili del college, ma bisogna aggiungere la grande opportun<strong>it</strong>à che il direttore ci ha<br />

offerto: un pullman a nostra completa disposizione diretto alla vis<strong>it</strong>a della cap<strong>it</strong>ale, Madrid. Infine, il viaggio del r<strong>it</strong>orno è stato addolc<strong>it</strong>o, per<br />

così dire, dall’improvvisa e inaspettata vis<strong>it</strong>a di Roma. Ed ora, eccoci qui, di nuovo nella nostra piccola c<strong>it</strong>tadina a rimpiangere Salamanca e<br />

quel modo di vivere così differente dal nostro. E’ assodato: Salamanca per noi è stato un viaggio indimenticabile, che ci ha insegnato davvero<br />

tanto, non solo dal punto di vista linguistico, ci ha infatti fatto capire l’importanza di determinati valori e ci ha aiutato a saper vivere,in modo<br />

da riuscire ad affrontare le varie difficoltà che la v<strong>it</strong>a ci presenta davanti; un viaggio che rimarrà sempre nei nostri cuori.<br />

SPECIALE SCUOLA<br />

ANTONIO MARZIALE<br />

OSPITE DEL LICEO SCIENTIFICO “NICOLA PIZI”<br />

PROGETTO “INSIEME PER CRESCERE CITTADINI”<br />

Antonio Marziale e la Preside Maria Corica durante il convegno<br />

LA SCUOLA E IL MONDO DEL LAVORO<br />

- REALTA’ E PROSPETTIVE PER I GIOVANI DOPO IL DIPLOMA -<br />

COMUNICATO STAMPA<br />

“La scuola e il mondo del lavoro:<br />

realtà e prospettive per i<br />

giovani dopo il diploma” è stato<br />

il tema su cui si è dibattuto presso<br />

l’Aula Magna dell’Ist<strong>it</strong>uto Tecnico<br />

Commerciale “Luigi Einaudi” di<br />

Palmi. In platea studenti attenti e<br />

forze ist<strong>it</strong>uzionali della provincia<br />

reggina che hanno ascoltato gli<br />

interventi dei relatori: Eduardo<br />

Lamberti Castronuovo, Antonino<br />

De Masi e Pippo Callipo. Presente<br />

anche il prof. di economia, Gianni<br />

Dinami, referente dell’ist<strong>it</strong>uto<br />

in materia di alternanza scuolalavoro<br />

che quest’anno ha operato<br />

attivamente con gli studenti in<br />

aziende sparse sul terr<strong>it</strong>orio non<br />

solo calabrese e nazionale, ma<br />

anche europeo tra cui Spagna e<br />

Inghilterra.<br />

Dopo i saluti del dirigente scolastico,<br />

R<strong>it</strong>a Cananzi, dell’Assessore<br />

alla Cultura del Comune di<br />

Palmi, Nunzio Lacquan<strong>it</strong>i e del<br />

Consigliere Provinciale Giovanni<br />

Barone, ha preso la parola Lamberti<br />

Castronuovo. L’imprend<strong>it</strong>ore<br />

calabrese ha spronato gli alun-<br />

CONVEGNO ALL’ITC “L. EINAUDI”<br />

ni a migliorare la qual<strong>it</strong>à della<br />

propria v<strong>it</strong>a ev<strong>it</strong>ando di perdere<br />

tempo, grande male dell’imprend<strong>it</strong>oria<br />

e del lavoro calabrese. La<br />

Calabria, ha detto, ha bisogno<br />

dei nostri ragazzi in termini di<br />

professional<strong>it</strong>à e di cervelli operanti<br />

per combattere le mafie. In<br />

questa impresa si riesce solo se<br />

si lavora come un team affiatato<br />

dalle idee chiare. Non bisogna far<br />

mancare agli alunni esperienze<br />

formative e stage in aziende. Per<br />

l’imprend<strong>it</strong>ore Antonino De Masi<br />

i giovani vivono la drammatic<strong>it</strong>à<br />

di un contesto sociale calabrese<br />

difficile e triste non solo per gli<br />

stipendi mancati, ma per la mancanza<br />

del benessere del lavoro e<br />

della legal<strong>it</strong>à. Tuttavia, ha affermato,<br />

è bene avere le idee chiare<br />

su ciò che si vuole fare una volta<br />

usc<strong>it</strong>i dalla scuola garantendosi<br />

così il futuro da soli e mettendo<br />

in conto che la precarietà oggi è<br />

anche dei posti pubblici. E’ possibile<br />

vincere la battaglia contro<br />

la disoccupazione, il malaffare e<br />

l’illegal<strong>it</strong>à ma bisogna lottare ed<br />

essere responsabili. Per l’imprend<strong>it</strong>ore<br />

Pippo Callipo, presidente<br />

di Confindustria della provincia<br />

di Paolo Ventrice<br />

Argomenti di cresc<strong>it</strong>a sociale.<br />

Ecco come definire<br />

quelli trattati da Antonio Marziale<br />

nel convegno svoltosi nell’Aud<strong>it</strong>orium<br />

del Liceo “N. Pizi” di Palmi,<br />

lunedì 30 maggio scorso.<br />

Antonio Marziale, nato a Taurianova<br />

il 20 aprile 1966, fondatore<br />

e Presidente dell’Osservatorio<br />

sui Dir<strong>it</strong>ti dei Minori e dirigente<br />

dell’Associazione Nazionale Sociologi,<br />

plurilaureato (Laurea<br />

cum Laude in scienze della comunicazione,<br />

110/110 in Sociologa<br />

magistrale ed, infine “honoris<br />

causa”, laurea in Psicologia sociale),<br />

ha dato tanto, durante l’ora e<br />

mezza della sua relazione.<br />

Raccogliere, anche solo metà di<br />

quanto ha lasciato, sarà, per gli<br />

alunni del Liceo, base per un futuro<br />

più attento, almeno sotto gli<br />

aspetti curati da Marziale durante<br />

i lavori.<br />

Il richiamo all’attenzione, più<br />

volte enunciato dal relatore, era<br />

mezzo per tenere alta la concentrazione,<br />

cosa che visto i temi<br />

trattati non era difficile mantenere.<br />

Tre i temi principali: i mezzi di<br />

comunicazione (TV ed Internet),<br />

la pedofilia ed i social network,<br />

sotto accusa perchè utilizzati<br />

sempre più come richiamo alla<br />

pedofilia.<br />

Il processo di cambiamento<br />

della TV, dall’essere stimolo<br />

di sogni, romantici o di coraggio<br />

poco importa (telefilm, teleromanzi<br />

ecc...) di un tempo, al raggiungimento<br />

dell’effimero di oggi<br />

(Grande fratello, L’isola dei fa-<br />

di Reggio Calabria fare imprend<strong>it</strong>oria<br />

in Calabria si può, molti gli<br />

esempi buoni, anche se bisognerebbe<br />

portare un miglioramento<br />

della classe dirigenziale, uno<br />

svecchiamento, per fare posto ai<br />

giovani, alle loro idee fresche e<br />

ricche di nov<strong>it</strong>à. Ha consigliato ai<br />

giovani di studiare non per il diploma,<br />

ma per imparare operativamente,<br />

perché solo così si può<br />

avere un posto di lavoro e fare ciò<br />

che piace veramente. La cultura<br />

è importante perché permette di<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

mosi - “con le emorroidi di Truciolo<br />

che hanno tenuto col fiato<br />

sospeso gli <strong>it</strong>aliani per non so<br />

quanto tempo” - sottolinea, ironicamente,<br />

Marziale) la metamorfosi<br />

è praticamente negativa,<br />

salvo quei lim<strong>it</strong>i che si è riusc<strong>it</strong>i<br />

a mettere nelle fasce protette, a<br />

salvaguardia dei bambini.<br />

Il tempo scorre ma gli argomenti<br />

sono di estremo interesse.<br />

Imperversa la pedofilia e per<br />

un sociologo l’attenzione si pone,<br />

ovviamente, sui mezzi di adescamento<br />

e di promozione. Internet;<br />

i social network. “Il controllo dei<br />

minori” - sottolinea il relatore -,<br />

“deve essere assiduo, da parte<br />

dei gen<strong>it</strong>ori, gli adescatori si nascondono<br />

sotto vesti innocue”.<br />

Fra l’altro, un altro dei motivi<br />

negativi dei social network è<br />

che di SOCIAL (socializzazione)<br />

non ha nulla. Il termine, nato,<br />

presumibilmente, agli albori della<br />

lingua <strong>it</strong>aliana, indica, rifer<strong>it</strong>o<br />

alle persone, il modo di “Ab<strong>it</strong>uarsi<br />

alla v<strong>it</strong>a in comune e comunicare”,<br />

cosa che a causa delle distanze<br />

è difficile attuare. Ben più<br />

facile è, però, dire o fare delle<br />

cose che, altrimenti, saremo inib<strong>it</strong>i<br />

a fare. Ecco il pericolo maggiore.<br />

Una lezione fondamentale<br />

quella di Antonio Marziale, voluto<br />

fortemente dalla Preside Corica<br />

per relazionare sui temi c<strong>it</strong>ati,<br />

cosa che, fra l’altro, ha riun<strong>it</strong>o<br />

entrambi dopo anni di distacco<br />

(la Preside fu un’insegnante di<br />

Marziale “... non ho mai creduto<br />

che potesse avere le potenzial<strong>it</strong>à<br />

che esprime”, scherza sorridendo).<br />

Che cresc<strong>it</strong>a sia!<br />

essere veramente liberi facendoci<br />

prendere decisioni responsabili<br />

perché solo la conoscenza ha il<br />

potere di salvaguardare le libere<br />

scelte e le libere idee. Successivamente<br />

è stato aperto un dibatt<strong>it</strong>o<br />

che ha visto protagonisti gli<br />

studenti con le loro domande. La<br />

manifestazione si è conclusa con<br />

la cerimonia di consegna degli attestati<br />

di partecipazione a tutti<br />

i progetti e gli stage a quali gli<br />

alunni hanno partecipato durante<br />

l’anno.


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong> 36<br />

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www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 37<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Pallacanestro Palmi<br />

UN SIMBOLO CHE NON C’è PIù<br />

Che tristezza!<br />

intorno Allo sPort intorno Allo sPort<br />

di Rocco Cadile<br />

Dopo una v<strong>it</strong>a, “combattuta<br />

e vissuta”, con passione,<br />

generos<strong>it</strong>à, spir<strong>it</strong>o di servizio,<br />

senza risparmio di energie, per<br />

creare una società, la Pallacanestro<br />

Palmi, che fu per cinquant’anni<br />

orgoglio dei palmesi, è<br />

triste accettare che, persone che<br />

hanno vest<strong>it</strong>o i panni di Ponzio Pilato,<br />

hanno spazzato via un simbolo.<br />

La scomparsa della squadra<br />

è stata un segno di tradimento,<br />

per la c<strong>it</strong>tà di Palmi, i ragazzi,<br />

ma principalmente per i dirigenti<br />

e i presidenti, succedutesi negli<br />

anni, da Peppino De Francia, Gallo,<br />

Minn<strong>it</strong>i, Zampogna S., Santoro<br />

A., Zampogna A., Rondanini, che<br />

posero le loro fondamenta su valori<br />

importanti come l’amicizia,<br />

la passione e il divertimento. La<br />

cresc<strong>it</strong>a sportiva e umana dei ragazzi,<br />

in tutte le sue componenti,<br />

sono stati gli obiettivi maggiormente<br />

persegu<strong>it</strong>i. Avevano iniziato<br />

un percorso, che portò la<br />

squadra fino alla Serie B. La fonte<br />

di entusiasmo e gioia della società,<br />

tra le più vecchie d’Italia con<br />

codice di affiliazione n°<strong>18</strong>0, fu<br />

senza dubbio quella rappresentata<br />

dai giovani di Palmi. Chi non<br />

ricorda quei ragazzi degli anni<br />

70, allenati, prima da Gagliostro<br />

e poi da Nino Furfari, una sorta<br />

di ”guru” della panchina per<br />

quei tempi, che scrissero la storia<br />

della prestigiosa Pallacanestro<br />

Palmi. Riuscivano a contagiare<br />

intere famiglie e intere generazioni:<br />

Licari, Taverr<strong>it</strong>i, La Fauci, il<br />

compianto Toty Barone, Gagliardo,<br />

Maccarone, Arena, Malgeri,<br />

Saffioti. Avevano un forte senso<br />

di appartenenza alla squadra<br />

che, derivava dal fatto di essere<br />

orgogliosi rappresentanti della<br />

propria c<strong>it</strong>tà; non si tiravano mai<br />

indietro e avevano un’umiltà di<br />

fondo che dava loro grande tenacia;<br />

proprio quella tenacia e<br />

determinazione necessarie per<br />

vincere i primi campionati e ripagare<br />

i solerti dirigenti, Silvestri,<br />

Mil<strong>it</strong>ano, Muratore Piero, Foti,<br />

Cioglia, Zampogna A. che, tanto<br />

avevano dato a quei ragazzi. Era<br />

il periodo in cui si giocava al “Lo<br />

Presti”, in un campo col fondo in<br />

cemento, s<strong>it</strong>uato dietro quello da<br />

calcio, ma fu anche il momento<br />

in cui, il sodalizio palmese stava<br />

crescendo, diventando una temutissima<br />

compagine rispettata<br />

anche fuori dalle mura amiche.<br />

Intorno alla società, si era creato<br />

un fervore sportivo che aveva<br />

coinvolto un’altra generazione<br />

di giovani “terribili”: l’indimenticabile<br />

Cosentino F., Cosentino<br />

V., Muratore V., Tripodi A., Pietropaolo,<br />

Surace D., Guerrera<br />

A.,Cannata S., Prev<strong>it</strong>era, Topa G.,<br />

Tillieci, Sprizzi S., Mauro, Taverr<strong>it</strong>i<br />

E., Solano D., Pipino e tanti<br />

altri che, cresciuti sulla scia di<br />

quell’entusiasmo, hanno formato<br />

un gruppo affiatato, assicurando<br />

per tantissimi anni, campionati<br />

ad alti livelli. Atleti, che possedevano<br />

senso di sacrificio e grinta<br />

necessaria, per sopportare lo<br />

sforzo di uno sport che richiede<br />

concentrazione e grande dispendio<br />

di energie; non potevano deludere<br />

quelle persone che, prendendosi<br />

cura di loro, hanno trasmesso<br />

valori umani e importanti<br />

linee guida, fondamentali per la<br />

loro cresc<strong>it</strong>a. Fu un momento indimenticabile,<br />

in cui fare sport<br />

significava essere sostenuti dalla<br />

gente e naturalmente dalle<br />

ragazzine che, seguivano<br />

assiduamente e con<br />

grande accanimento,<br />

i cestisti palmesi.<br />

Fu così che nacque<br />

pure, la squadra di<br />

basket femminile.<br />

La presenza di<br />

queste squadre,<br />

e i <strong>numero</strong>si<br />

tesserati, stimolarono<br />

i<br />

dirigenti a coronare un sogno: la<br />

realizzazione dello “Scatolone”,<br />

costru<strong>it</strong>o per dodici milioni di lire<br />

dalla d<strong>it</strong>ta “Ottaviana Prefabbricati”,<br />

di Rosarno. Questa fu la<br />

fase più pioneristica che, diede<br />

un ulteriore vanto alla dirigenza,<br />

ma soprattutto un impulso alla<br />

comun<strong>it</strong>à palmese che vantava<br />

una palestra coperta, orgoglio dei<br />

ragazzi. Da questo momento in<br />

avanti, iniziò la scalata della Pallacanestro<br />

Palmi che conquistò,<br />

agli spareggi, la serie C, dopo un<br />

esaltante campionato disputato<br />

con quasi tutti giocatori palmesi,<br />

guidati dal coach, Romanetti. In<br />

quella part<strong>it</strong>a, i ragazzi mostrarono<br />

tutto il loro orgoglio, non potevano<br />

fallire; avevano promesso<br />

ai tifosi che ce l’avrebbero fatta.<br />

Così Fu. La squadra a 15 secondi<br />

dalla fine era sotto di un canestro,<br />

quando Mimmo Solano, intercettò<br />

la palla in possesso degli avversari<br />

e, come una furia, seminando tutti,<br />

s’involò e realizzò il canestro<br />

decisivo. Poi l’apoteosi. Quello<br />

fu un campionato molto duro,<br />

perché a quei tempi, giocare in<br />

serie D, significava confrontarsi<br />

con blasoni come il Napoli, Torre<br />

del Greco, Caserta, Potenza,<br />

Palermo, Messina, Bari, Trapani,<br />

Catanzaro, Cosenza, Reggio.<br />

Ogni trasferta, era una gioia, ed<br />

era un’occasione di divertimento.<br />

L’autista ufficiale della squadra,<br />

era l’amabile “don” Rocchetto Cipri,<br />

persona eccezionale, con la<br />

quale, i ragazzi avevano e hanno<br />

tuttora, un rapporto filiale. Tanto<br />

era l’attaccamento alla squadra<br />

che, rimasero storiche le telefonate<br />

del lunedì, fatte dal presidente<br />

Minn<strong>it</strong>i, quando si giocava<br />

in terra campana, alla redazione<br />

del “Roma di Napoli”, per parlare<br />

a lungo con tale Tafarulo, per farsi<br />

leggere l’articolo dell’incontro<br />

e avere notizie sui risultati della<br />

altre squadre. Fu anche la società<br />

che vantò le attenzioni di un im-<br />

Qualche dato storico<br />

portante sponsor come la “LOT-<br />

TO”, che teneva i contatti con<br />

l’audace dirigente Pasquale Frisina.<br />

Dopo anni di serie C, la società<br />

decise di invertire rotta, gettandosi<br />

sul mercato e acquistando<br />

alcuni giocatori provenienti da<br />

fuori c<strong>it</strong>tà per potenziare la squadra<br />

e tentare il salto di categoria.<br />

La società, con lo staff operativo,<br />

composto dall’esperto Direttore<br />

Sportivo, Salvatore Silvestri,<br />

dall’acuto Segretario Franco Mil<strong>it</strong>ano<br />

e dal sagace, tuttofare, Piero<br />

Muratore, fu premiata, poiché,<br />

proprio quell’anno, azzeccando<br />

gli acquisti, vinse il campionato;<br />

valorizzando così i giovani in forza<br />

alla squadra, ma aumentando,<br />

però, il costo della gestione,<br />

in quanto i giocatori, quasi tutti<br />

di fuori Palmi, erano retribu<strong>it</strong>i.<br />

Gli anni di serie B furono molto<br />

impegnativi perché si ragionava<br />

ormai in termini professionistici.<br />

Pur centrando alcune operazioni<br />

che produssero un utile economico<br />

alla società, per aver ceduto<br />

alcuni atleti, comprati a basso<br />

costo, la dirigenza non sopportò<br />

il peso finanziario, attraversando<br />

un periodo di crisi che riportò<br />

la squadra in serie C. In un momento<br />

incerto e avendo, la retrocessione,<br />

lasciato strascichi, una<br />

cordata di persone, ne approf<strong>it</strong>tò,<br />

e pur non avendo capac<strong>it</strong>à e<br />

mezzi, pensò di poterla rilevare,<br />

staccando “di fatto” la spina. Nel<br />

ringraziare di cuore, tutti quelli<br />

che si sono spesi per regalare allo<br />

sport palmese momenti memorabili,<br />

approf<strong>it</strong>tiamo per lanciare<br />

una sfida alle nuove generazioni<br />

di giovani e a chi ama il basket,<br />

perché possano riappropriarsi di<br />

un simbolo nostalgico, iniziando il<br />

percorso con lo stesso spir<strong>it</strong>o, la<br />

stessa determinazione e gli stessi<br />

valori di quei dirigenti, maestri di<br />

v<strong>it</strong>a, e di quei ragazzi che hanno<br />

fatto la storia della m<strong>it</strong>ica Pallacanestro<br />

Palmi.<br />

Anni 50: nasce il C.S.I. Palmi, prima squadra di pallacanestro della<br />

c<strong>it</strong>tà. Presidente: Peppino Di Francia. Giocatori: Managò, Mavilla,<br />

Donati, Gelardi, Donato, Lacquan<strong>it</strong>i, Bagalà, Gagliostro. Il C.S.I.<br />

Palmi, diventa Pallacanestro Palmi (F.I.P.) Presidente: Gallo.<br />

Anni 60 e 70: Presidenti – Minn<strong>it</strong>i - Zampogna S. Dirigenti: Silvestri,<br />

Cioglia, Foti, Basile, Mil<strong>it</strong>ano, Zampogna A., Muratore P.<br />

Allenatori: Gagliostro, Surace, Licari, Furfari, Crisafi, Romanetti.<br />

Giocatori: Managò, Fiorillo, Saffioti S., Barone M., Barone T.,<br />

La Fauci, Gullo, Sarlo, Gagliardo, Rondanini E., Maccarone, Licari,<br />

Arena, Topa G., Taverr<strong>it</strong>i F., Malgeri, Tigano, Marino, Cosentino<br />

F., Cosentino E., Tripodi, Surace, Guerrera, Muratore V., Cannata,<br />

D’Oro, Pietropaolo, Mazzù, Petrone, Saccà, Pipino, Solano, Nicosia,<br />

Maragucci, Palazzolo, Lo Giudice, Sant’Ambrogio, Romeo, Sprizzi,<br />

Taverr<strong>it</strong>i E., Topa, G., Prev<strong>it</strong>era, Mauro, Tillieci, Praticò, Ruggeri,<br />

Zaccone, Macrì, Pagano, Furfaro, Cundari, Malavenda, Calogero.<br />

Anni 80 e 90: gli anni dei rinforzi extrac<strong>it</strong>tadini. Presidenti: Zampogna<br />

e Santoro. Allenatori: Furfari, Stucov<strong>it</strong>z, Fultz, Calvani,<br />

Tripodi. Giocatori provenienti da fuori c<strong>it</strong>tà: Santoro, Presta,<br />

Frezza, Tramonti, Colarullo, Giuliana, Spataro, Corvo, Bianchi,<br />

Avezzano.<br />

Anni 2000: Presidenti: Rondanini e Furfaro. Allenatori:<br />

Sant’Ambrogio S., Sant’Ambrogio C., Geri, Furfari. Giocatori:<br />

Randazzo, Albanese, Pricoco, Spampinato, Furfaro,<br />

Marte, Avagliano, Geri.<br />

Preghiamo di perdonare l’eventuale omissione di qualche<br />

nome, chiedendo di credere se diciamo che, l’impegno<br />

da essi profuso per la causa della Pallacanestro Palmi,<br />

è ben più grande di una nostra c<strong>it</strong>azione.<br />

Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra


Anno II - Nr. <strong>18</strong> - Giugno <strong>2011</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

RITORNO AL FUTURO<br />

di Marco Suraci<br />

Gli anni Settanta, che nell’immaginario collettivo rimangono<br />

legati solo al “piombo” della lotta armata, in realtà hanno<br />

rappresentato per il nostro paese un momento di straordinaria<br />

v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à sociale, pol<strong>it</strong>ica e culturale.<br />

E’ in questi anni, ad esempio, che si sono affermati lo statuto<br />

dei lavoratori, la legge <strong>18</strong>0 che cambiava il modo di intendere il<br />

disagio mentale e, in amb<strong>it</strong>o culturale, si è prodotto un virtuoso<br />

intreccio tra arte e pol<strong>it</strong>ica. Umbria Jazz nasce proprio in quel<br />

periodo dal fortunato incontro tra la sensibil<strong>it</strong>à delle ist<strong>it</strong>uzioni, e<br />

la lungimiranza di qualche “libero pensatore” convinto che questa<br />

musica potesse diventare il linguaggio del futuro. Una scommessa<br />

vinta.<br />

Oggi le condizioni sono cambiate gli amministratori non rischiano<br />

più, i soldi sono sempre meno e la cultura, almeno nell’accezione<br />

governativa, è un inutile spreco di risorse. Una scommessa<br />

persa. Rimangono i privati, ma anche loro si mostrano riluttanti a<br />

investire in iniziative che non hanno un r<strong>it</strong>orno economico immediato.<br />

In questo quadro a tinte fosche c’è però ancora chi pensa<br />

che spendere soldi nella promozione della cultura non sia uno<br />

spreco ma una opportun<strong>it</strong>à. E’ questo presupposto che prende<br />

v<strong>it</strong>a il Waltex Jazz Compet<strong>it</strong>ion.<br />

Nato dalla collaborazione tra l’etichetta discografica del gruppo<br />

EGEA, la RADAR Records e l’azienda tessile Waltex Tricot, il<br />

concorso è arrivato alla quarta edizione. La manifestazione,, conclusa<br />

dopo una selezione iniziata nel mese di febbraio, il 4 maggio<br />

con un concerto del trio Dado Moroni, Joe Locke e Rosario Giuliani<br />

all’Aud<strong>it</strong>orium Santa Cecilia di Perugia, quest’anno ha premiato<br />

la formazione The Duet composta da Alessandro Bellavia (sassofono)<br />

e Roberto Rebufello (piano). Una scelta coraggiosa che,<br />

oltre alla qual<strong>it</strong>à della performance, ha tenuto conto anche della<br />

capac<strong>it</strong>à dei musicisti di spaziare, senza facili ammiccamenti, tra<br />

musica contemporanea e improvvisazione. Un piccolo ma significativo<br />

passo per uscire dalla cappa opprimente del conformismo<br />

e dalle logiche asf<strong>it</strong>tiche del mercato. Adesso, La RADAR Records<br />

produrrà il cd del gruppo, che verrà distribu<strong>it</strong>o nei circu<strong>it</strong>i ufficiali<br />

da EGEA Distribu<strong>it</strong>ion.<br />

38<br />

PArlAndo di musicA<br />

RAF<br />

Numeri<br />

di Cristoforo Bovi<br />

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“ Movimento estremo, ma anche decadenza, superficial<strong>it</strong>à e appiattimento<br />

culturale. E’ questa la cifra dei nostri tempi. E<br />

non penso tanto a chi abbia già passato i trenta, ma a chi in questo<br />

mondo ci è nato, come i miei figli”.<br />

Queste le parole con le quali RAF ha presentato il suo lavoro ultimo,<br />

NUMERI.<br />

Il singolo Un’emozione inaspettata circolava già da tempo e gli<br />

amanti del genere (...me compreso) non vedevano l’ora che uscisse<br />

l’album, visto che dal precedente (Metamorfosi) erano già passati tre<br />

anni.<br />

Gli argomenti trattati nei testi spaziano tra società, ambiente, ma<br />

soprattutto l’amore e le sue mille sfaccettature, tema in cui Raf è un<br />

gran volpone<br />

Da sempre attento ricercatore di nuove sonor<strong>it</strong>à, a volte anche precursore,<br />

si potrebbe affermare che stia “involontariamente” proseguendo<br />

il lavoro cominciato da Battisti circa trenta anni fa, quando il<br />

compianto Lucio tornava da Londra con degli album talmente “avanti”<br />

che tutt’oggi risultano attuali.<br />

La cosa ancor più interessante e bella, è che Raf riesce a fare miracoli<br />

sonori utilizzando studi e musicisti made in Italy, senza servirsi<br />

delle tipiche e già rodate legioni straniere tanto decantate altrove.<br />

Nella t<strong>it</strong>le track, in apertura, osp<strong>it</strong>a Frankie HI NRG per la parte<br />

rappata e Nathalie (...si, proprio quella di X-Factor!!!) dimostrando<br />

da sub<strong>it</strong>o quale sarà la qual<strong>it</strong>à di questa nuova avventura.<br />

Il viaggio prosegue con Senza Cielo, brano bellissimo che parte<br />

lentamente ma nell’inciso si movimenta quanto basta per definire<br />

l’inim<strong>it</strong>abile marchio Raf.<br />

Terza traccia, Un’emozione inaspettata, che già deliziava da un<br />

mese circa il nostro ud<strong>it</strong>o, in quanto irradiata dalle più importanti<br />

em<strong>it</strong>tenti radiofoniche nazionali.<br />

Altri brani degni di nota, Nuovi Mondi, Oltre di Noi, Vertigine<br />

(elegantissima la tromba di Marco Rubegni), e Ogni piccola cosa,<br />

quest’ultima scr<strong>it</strong>ta con la collaborazione di Gabriella Labate moglie<br />

di Raf.<br />

Tutto l’album, comunque, è ben confezionato e scorre molto bene.<br />

La scaletta dei brani è molto curata, i musicisti rasentano la perfezione,<br />

su tutti, la sezione r<strong>it</strong>mica saggiamente gest<strong>it</strong>a da Diego Corradin<br />

(batteria) e Cesare Chiodo (basso, con Raf da sempre: sarà per<br />

questo che i dischi suonano così bene?).<br />

A mio modesto avviso, anche questo disco, nel suo genere, diventerà<br />

presto un classico.<br />

The Blues Brothers<br />

di Daniele Gagliardo<br />

“<br />

Avevo fretta, una dannata fretta. Ingessato nel mio doppiopetto blu mi trovavo su quel marciapiede, al centro di una nevrotica Chicago,<br />

da troppo tempo. Il volo era alle <strong>18</strong>.00 ed ero maledettamente in r<strong>it</strong>ardo. La maniglia della mia ventiquattrore, sempre più pesante<br />

malgrado fosse quasi vuota, era diventata viscida dal sudore. Le auto erano come schegge impazz<strong>it</strong>e ed io attendevo che qualche tassista nel<br />

caos di quel traffico si fermasse ma avevo perso ogni speranza: niente taxi, niente volo, niente casa. Ancora una volta il mio lavoro mi aveva<br />

tirato un altro colpo basso. Seduto sulla valigetta, con i gom<strong>it</strong>i appoggiati alle ginocchia ed i pugni sul volto aspettavo non so cosa. In quel<br />

groviglio di auto una Dodge Monaco 440 targata Illinois, con due persone a bordo, si accostò al marciapiede affiancandomi. Dall’ab<strong>it</strong>acolo una<br />

mano, con un cenno, inv<strong>it</strong>a ad avvicinarmi. Non so perché ma in quell’istante capì che il mio Angelo custode, malgrado fosse stanco dei miei<br />

ripetuti viaggi di lavoro, non mi aveva voltato le spalle. Chiesi ad uno dei due tizi, con tono pietoso, se fossero diretti all’aeroporto. I due si<br />

guardarono e, senza emettere parola, mi fecero cenno con il capo di salire. Non ci pensai due volte e mi r<strong>it</strong>rovai, tuffandomi letteralmente<br />

assieme al mio fagotto, dentro l’ab<strong>it</strong>acolo mentre Il tizio alla guida partì sgommando quando ancora io dovevo chiudere lo sportello. Fu allora<br />

che una vocina mi sussurrò che forse sarebbe stato meglio rimanere nella totale disperazione, sprofondato in quel sol<strong>it</strong>ario marciapiede.<br />

Non una parola, non un gesto, solo, in sottofondo, le note di un vecchio pezzo di rhythm’n’blues, mandate in onda da una stazione radio,<br />

mentre si viaggiava a veloc<strong>it</strong>à molto sostenuta. I due erano dipendenti di un’impresa funebre; ero cap<strong>it</strong>ato nel posto sbagliato? I due loschi<br />

figuri indossavano un cappello nero, vest<strong>it</strong>o dello stesso tenebroso colore, cravatta lunga e stretta, camicia bianca e occhiali Rayban modello<br />

Wayfarer. L’auto era sudicia e maleodorante, piena di lattine di birra vuote e resti di qualche pranzo improvvisato e consumato chissà dove.<br />

Dai loro discorsi capii che Jake ed Elwood, questi erano i loro nomi, erano fratelli ma la cosa che non riuscivo a comprendere era il fatto che<br />

continuavano a ripetere che erano in missione per conto di Dio. Scartata la prima ipotesi sul loro lavoro, mi convinsi che fossero due pastori<br />

protestanti. Poi invece intuii che erano parte di una band musicale che, riun<strong>it</strong>a dopo tanti anni, si era esib<strong>it</strong>a in un concerto, raccogliendo dei<br />

fondi per ev<strong>it</strong>are la chiusura dell’orfanotrofio che avevano frequentato da bambini. Una gran confusione regnava nella mia mente: ma chi erano<br />

e soprattutto perché continuavano a procedere a tutto gas? Ebbi immediatamente l’infelice risposta voltandomi: 10, 100, 1000 auto della<br />

polizia ci stavano inseguendo a sirene spiegate. Abbattendo <strong>numero</strong>si ostacoli lungo il nostro cammino e sfiorando ripetute tragedie stradali,<br />

arrivammo nel maestoso edificio dei tributi, dove i fratelli dovevano versare 5000 dollari di tasse sulla proprietà dell’orfanotrofio. Mi trascinarono<br />

con loro, considerato che in questa storia ero immerso fino al collo, allo sportello dei pagamenti e, dopo aver ottenuto la ricevuta<br />

per quietanza dall’impiegato, tutta la polizia della contea, comprese le un<strong>it</strong>à cinofile, ci aspettava nervosamente per portarci al fresco...”<br />

Mi alzai di scatto dal letto, immerso in un lago di sudore, con il cuore che mi batteva all’impazzata. Avevo avuto un incubo e probabilmente<br />

le cozze avevano contribu<strong>it</strong>o non poco. Questa volta avrei dovuto seguire il consiglio di mia moglie ev<strong>it</strong>ando di mangiarle a cena. Entrai nel<br />

bagno per rinfrescarmi il volto e rimasi sbigott<strong>it</strong>o: ma che diavolo ci facevano quei Rayban neri, modello Wayfarer, appoggiati sulla mensola?


Un Sogno lungo tutta la v<strong>it</strong>a!

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