Marzo 2010 Numero - Anaci

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PRESCRIZIONE BREVE PER I CREDITI PERIODICI (STRAORDINARI) La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 947 del 20 gennaio <strong>2010</strong>, ha precisato che, in riferimento al rapporto di lavoro subordinato, la prescrizione breve quinquennale, prevista per i crediti periodici dall’art.2948 C.C., riguarda non solo la retribuzione ordinaria, ma anche il lavoro straordinario, a prescindere dalla periodicità della relativa prestazione, nonchè le retribuzioni per festività nazionali coincidenti con la domenica ed ogni altro credito di lavoro, cioè avente origine e titolo nel rapporto di lavoro, restando escluse dalla sua applicazione soltanto le erogazioni originate da cause autonome rispetto a detto rapporto ovvero dalla responsabilità del datore di lavoro. Risposte in pillole Domanda Un dipendente della nostra struttura è stato assunto con un contratto a tempo determinato, volevo sapere se è previsto in preavviso e di quanto per interrompere il rapporto lavorativo. Si tenga presente che il dipendente è assunto al livello terzo livello del contratto collettivo degli amministratori condominiali Risposta In riscontro al suo quesito inerente il periodo di preavviso di un contratto a tempo determinato, la disciplina normativa applicabile al tipo di contratto in questione non prevede l’istituto del preavviso così come, invece, disposto per i contratti a tempo indeterminato. Allo stesso modo, di conseguenza, non è neanche prevista l’indennità sostitutiva del preavviso per quel lavoratore che si dimetta per giusta causa. Infatti, il rapporto di lavoro a tempo determinato può cessare: durante o alla scadenza del periodo di prova (se previsto), alla scadenza del termine del rapporto, per giusta causa, per accordo delle parti, per causa di forza maggiore (es. chiusura dell’azienda). Non è invece ammesso il recesso, inteso come dimissioni e/o licenziamento, che non sia supportato da una giusta causa ex art. 2119 cod. civ., e neppure il licenziamento per giustifi cato motivo tanto oggettivo quanto soggettivo. Una nota Problemi del lavoro A proposito di PATTO di PROVA Il patto di prova serve alle parti per valutare la convenienza della stipulazione del contratto defi nitivo: l’art. 2096 c.c. prevede infatti che “l’imprenditore e il prestatore di lavoro sono rispettivamente tenuti a consentire e fare l’esperimento che forma oggetto del patto di prova” Secondo un pressocchè costante orientamento giurisprudenziale, il datore di lavoro e il lavoratore, se possono prorogare il periodo di prova stabilito al momento dell’assunzione del lavoratore, non possono, comunque, superare i limiti massimi previsti dalla legge (si tratta, in particolare dei limiti stabiliti per gli impiegati “privati” dall’art. 4 della legge n. 1825 del 1924) o dalla contrattazione collettiva di categoria. La giurisprudenza ha, invece, accolto orientamenti contrastanti in ordine alla legittimità o meno delle clausole dei contratti collettivi c.d. di diritto Comune, che prevedono periodi di prova più lunghi di quelli previsti nei contratti collettivi estesi “erga omnes” dalla legge n. 741 del 1959. 54 l’amministratore
RISPETTO ALLA DURATA PUO’ ESSERE ESPRESSO IN: RISPETTO ALLA DURATA Problemi del lavoro • GIORNI di calendario; • GIORNI lavorativi; • MESI • MASSIMA (SEI mesi) • MINIMA che può essere espressa in giorni • ESENZIONE (prevista anche dal CCNL) IL RAPPORTO IN PROVA si può risolvere per: • DIMISSIONI senza preavviso; • LICENZIAMENTO senza preavviso e motivazione L’ATTIVITA’ ESPLORATIVA L’attività esplorativa consiste, in un accordo tra datore di lavoro e lavoratore fi nalizzato a consentire la presenza del lavoratore in azienda di modo che entrambe le parti acquisiscano reciproche informazioni a mezzo, appunto, della presenza del Lavoratore in azienda senza che nessun diritto sorga in questo lasso di tempo a favore del lavoratore nei confronti del datore di lavoro e viceversa. l’amministratore 55
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