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Marzo 2010 Numero - Anaci

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Solari 54. Più di mille persone presero<br />

possesso di ben 240 appartamenti<br />

trasportando personalmente<br />

a mano e sui carretti le loro poche<br />

cose. Tra di loro molti i romagnoli<br />

fuggiti dalla loro terra a seguito<br />

dell’alluvione.<br />

E il loro dialetto si diffuse nei negozi<br />

realizzati al piano terra delle case:<br />

la latteria, la calzoleria, la macelleria,<br />

il ciclista. Proibita invece la vendita<br />

del vino ritenuto non educativo.<br />

Insomma cominciò a vivere un<br />

quartiere modello, tanto che venne<br />

presentato anche all’Esposizione<br />

Internazionale del Sempione (adesso<br />

l’Expo) ed arrivò a vincere un<br />

concorso per l’abitazione modello al<br />

quale parteciparono 52 concorrenti.<br />

Il 18 ottobre 1908 venne inaugurata<br />

la “Casa del bambino” alla presenza<br />

di Maria Montessori che ispirò<br />

il metodo di insegnamento. Era<br />

aperta ai bimbi da tre ai sei anni.<br />

Poco dopo l’apertura dei bagni pubblici<br />

con acqua fredda e calda, ma<br />

senza servizio biancheria. Costo:<br />

25 centesimi per il bagno, 15 per<br />

®<br />

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Vita associativa<br />

la doccia.<br />

Venne istituita l’associazione inquilini<br />

che creò la biblioteca e l’università<br />

popolare che si riuniva nella sala<br />

del teatro, ma anche squadre volanti<br />

che accompagnavano a casa gli<br />

abitanti la sera tardi per proteggerli<br />

dalle aggressioni delle bande che<br />

operavano nella zona. La più temuta<br />

dai residenti che percorrevano il<br />

tratto tra Porta Macello (ora la circonvallazione)<br />

e L’Umanitaria era la<br />

banda della “Scopola”.<br />

Si creò il civico corpo musicale ed<br />

anche la cooperativa ristorante, la<br />

farmacia e la compagnia filodrammatica,<br />

la società alpinistica e il<br />

gruppo amici dell’arte.<br />

Arrivò la Grande Guerra e nel salone<br />

si succedevano gli incontri con<br />

politici più o meno interventisti.<br />

Un giorno il sindacalista Filippo<br />

Corridoni, favorevole all’intervento,<br />

continuamente rimbeccato dalle<br />

donne, rispose loro così: “Avete<br />

paura della pellaccia dei vostri figli<br />

che non vale nemmeno due soldi”.<br />

Le donne presero a colpirlo con cia-<br />

l’amministratore<br />

batte e zoccoli inseguendolo fino in<br />

via Bergognone.<br />

L’episodio ebbe vasta eco ed il giornale<br />

“Il popolo d’Italia” definì il<br />

quartiere la “casa delle scimmie”.<br />

Poi il fascismo con attentati ed aggressioni<br />

in tutta Milano e Provincia.<br />

Anche all’Umanitaria arrivarono<br />

qualche volta camion pieni di fascisti,<br />

ma non poterono mai entrare<br />

causa della guardia montata dagli<br />

inquilini giorno e notte. Il regime<br />

istituì quindi la squadra del buon<br />

costume per controllare il comportamento<br />

dei giovani. Ben presto<br />

venne però sciolta così come tutte<br />

le altre forme di associazionismo del<br />

quartiere. Venne risparmiata solo la<br />

cooperativa ed il dopolavoro.<br />

Quindi la lotta di liberazione, il dopoguerra<br />

e la rinascita anche delle<br />

fabbriche della zona: CGE, Ansaldo,<br />

Riva, Loro-Parisini, Osram e<br />

una storia che dopo qualche generazione<br />

dovrebbe concludersi con il<br />

classico: e vissero tutti felici e contenti.<br />

Oggi, perché domani è un altro<br />

giorno... si vedrà.<br />

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