Il Boccaccio e la musica - La Botte e il Cilindro
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Il Boccaccio e la H^usica. D.la ricorrenza del sesto Centenario dalla nascita di Giovanni Boccaccio mi ha invogliato a compiere la modesta trilogia dei miei studi intorno ai rapporti tra le opere dei nostri grandi trecentisti e la musica: e cosi, dopo essermi occupato, con un volume, di Dante e, con qualche scritto, del Petrarca, mi son deciso a passare al Boccaccio, sia esaminando quanto nel suo maggior libro si trova di relativo alla musica, sia ricercando le composizioni musicali ispirate da versi di lui. Certo nell'opera del Certaldese non possono trovarsi tanti e cosi importanti elementi musicali quanti in quella del poeta divino: e neppur forse quei singolari riferimenti agli effetti della musica sull'animo umano che negli scritti del Petrarca s'incontrano. Ma, sotto un altro e più. speciale aspetto riesce in- teressante esaminare il Decameron dal punto di vista musicale; giacché quel libro ci fornisce molte e preziose notizie intorno alle condizioni, agli usi, agii intenti e sopratutto alle applica- zioni della musica profana nel secolo XIV. Anzi può dirsi, più generalmente parlando, ohe a ben conoscere le condizioni del- l'arte musicale in quel tempo, utilissima guida possono esserci le opere di tutti i nostri giocondi novellieri, che con tanta ve- rità e vivacità descrissero e ritrassero la vita dell'età loro: opere che pur gioverebbe porre a raffronto colle figurazioni pitto- riche degli antichi maestri: che il Paradiso degli Alberti di A. Bonaventura. 1
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<strong>Il</strong> <strong>Boccaccio</strong> e <strong>la</strong> H^usica.<br />
D.<strong>la</strong> ricorrenza del sesto Centenario dal<strong>la</strong> nascita di Giovanni<br />
<strong>Boccaccio</strong> mi ha invogliato a compiere <strong>la</strong> modesta tr<strong>il</strong>ogia dei<br />
miei studi intorno ai rapporti tra le opere dei nostri grandi<br />
trecentisti e <strong>la</strong> <strong>musica</strong>: e cosi, dopo essermi occupato, con un<br />
volume, di Dante e, con qualche scritto, del Petrarca, mi son<br />
deciso a passare al <strong>Boccaccio</strong>, sia esaminando quanto nel suo<br />
maggior libro si trova di re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> <strong>musica</strong>, sia ricercando<br />
le composizioni <strong>musica</strong>li ispirate da versi di lui.<br />
Certo nell'opera del Certaldese non possono trovarsi tanti e<br />
cosi importanti elementi <strong>musica</strong>li quanti in quel<strong>la</strong> del poeta<br />
divino: e neppur forse quei singo<strong>la</strong>ri riferimenti agli effetti<br />
del<strong>la</strong> <strong>musica</strong> sull'animo umano che negli scritti del Petrarca<br />
s'incontrano. Ma, sotto un altro e più. speciale aspetto riesce in-<br />
teressante esaminare <strong>il</strong> Decameron dal punto di vista <strong>musica</strong>le;<br />
giacché quel libro ci fornisce molte e preziose notizie intorno<br />
alle condizioni, agli usi, agii intenti e sopratutto alle applica-<br />
zioni del<strong>la</strong> <strong>musica</strong> profana nel secolo XIV. Anzi può dirsi, più<br />
generalmente par<strong>la</strong>ndo, ohe a ben conoscere le condizioni del-<br />
l'arte <strong>musica</strong>le in quel tempo, ut<strong>il</strong>issima guida possono esserci<br />
le opere di tutti i nostri giocondi novellieri, che con tanta ve-<br />
rità e vivacità descrissero e ritrassero <strong>la</strong> vita dell'età loro: opere<br />
che pur gioverebbe porre a raffronto colle figurazioni pitto-<br />
riche degli antichi maestri: che <strong>il</strong> Paradiso degli Alberti di<br />
A. Bonaventura. 1