Il Boccaccio e la musica - La Botte e il Cilindro
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e quel<strong>la</strong> che comincia<br />
e l'altra<br />
e anche l'altra<br />
— 16 —<br />
<strong>La</strong>grimando dimostro<br />
Nìuna sconso<strong>la</strong>ta<br />
Qual donna canterà s'i' non cant'io<br />
e più spesso ancora quel<strong>la</strong> che comincia:<br />
Io mi son giovinetta e volentieri<br />
al<strong>la</strong> quale quasi tutti i compositori sopra citati poser le note.<br />
Di tali musiche cinquecentesche^ qui ne riferisco tre di cui<br />
due tradotte da me ed una dal Maestro <strong>La</strong>ndini. E sua <strong>la</strong> tra-<br />
scrizione del componimento a due voci di Griro<strong>la</strong>mo Scotto sul<strong>la</strong><br />
canzone :<br />
Qual donna canterà s'i' non cant'io;<br />
componimento svolto in forma contrappuntistica e molto ben<br />
condotto, si da dimostrare l'ingegno e <strong>la</strong> dottrina del rinomato<br />
compositore veneziano, celebre anche come editore-tipografo di<br />
opere <strong>musica</strong>li. <strong>La</strong> composizione comprende soltanto <strong>il</strong> distico<br />
iniziale e <strong>la</strong> prima strofa del<strong>la</strong> canzone con cui, come ognun sa,<br />
si chiude <strong>la</strong> 2* Giornata del Decameron. Di questa e dell'altra<br />
<strong>musica</strong>ta dal Ferabosco e dal Manenti credo inut<strong>il</strong>e riferire <strong>il</strong><br />
testo che ognuno può trovar fac<strong>il</strong>mente in un libro tanto diffuso,<br />
mentre meno a portata dei più sono le raccolte delle Rime<br />
Boccaccesche cui appartengono le Bal<strong>la</strong>te su riferite.<br />
Non meno e<strong>la</strong>borate sono le due composizioni del Ferabosco<br />
e del Manenti che riporto, da me tradotte in notazione moderna,<br />
l'una e l'altra sul<strong>la</strong> Canzone che comincia:<br />
Io mi son giovinetta e volentieri<br />
che è quel<strong>la</strong> con cui si chiude nel Decameron <strong>la</strong> 10* Griornata.<br />
<strong>La</strong> prima di esse, cioè quel<strong>la</strong> di Domenico Ferabosco, è a<br />
quattro voci e dovette godere di molta celebrità e aver molta<br />
voga, se Vincenzio Gal<strong>il</strong>ei s'indusse a trascriver<strong>la</strong> per Liuto e<br />
se nel suo Fronimo^ ove è pubblicata, si legge questo dialogo<br />
tra Fronimo ed Eumatio: