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IL MURO, ELEMENTO IDENTITARIO E STRUTTURANTE DELL ...

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In altri termini muro e spazio sono l’uno il negativo dell’altro, ma contemporaneamente il muro è<br />

definibile come spazio neutro, ossia spazio potenzialmente atto a ricevere delle attività da una parte e<br />

dall’altra. Lo spazio interno inteso come ciò che sta dentro il recinto e lo spazio esterno inteso come<br />

ciò che sta al di là, sono contigui ma distinti tra loro.<br />

In questo senso il muro è centrale nelle dinamiche di sviluppo interne all’insediamento, assumendo il<br />

ruolo di generatore dello spazio domestico, attorno a cui si manifesta il carattere introverso di questi<br />

luoghi. Se ci riferiamo al tipo della casa a corte, potremmo inoltre parlare di spazio intermedio,<br />

ulteriore filtro tra ciò che è propriamente interno e ciò che è propriamente esterno. La natura stessa di<br />

questo spazio, accresce ancor di più il ruolo del muro, poiché si stigmatizza l’idea stessa della<br />

divisione dello spazio, di un esterno che diventa interno, i cui limiti orizzontali coincidono con quelli<br />

naturali di terra e cielo. Regolando i rapporti tra interno ed esterno, pubblico e privato, regola anche le<br />

relazioni tra gli aggregati urbani. Lo spazio della strada, che potremmo definire esterno, in questo<br />

modo non si configura come residuale, ma ha un proprio valore e una propria forza, grazie anche alla<br />

continua tensione tra gli spazi generata dalla presenza del muro.<br />

2.1 Lettura delle interrelazioni spaziali nei tessuti insediativi<br />

Questi primi input, portano a considerare il muro come principale regolatore della struttura urbana.<br />

Abbiamo definito a più riprese l’architettura del Mediterraneo come una architettura di muri, proviamo<br />

ora a porre in essere alcuni ragionamenti a partire dall’insediamento.<br />

L’architettura mediterranea, a differenza di altre realtà, è una architettura ancorata a valori di<br />

permanenza e solidità in cui il paesaggio abitato è caratterizzato da una densità omogenea e dal suo<br />

accentramento rispetto all’ambiente naturale in cui si inserisce.<br />

Nella varia casistica di sviluppo dei tessuti abitativi prendiamo in esame due centri della parte<br />

settentrionale del Mediterraneo differenti tra di loro per caratteristiche urbane, oltre che orografiche e<br />

insediative: un tessuto prevalentemente di case a corte e uno con prevalenza di cellule elementari.<br />

San Vito, nella regione storica del Sarrabus, in Sardegna, rappresenta un esempio di centro rurale dal<br />

tessuto storico compatto costituito prevalentemente da case a corte antistante.<br />

In questi insediamenti il muro alto su strada avvolge l’isolato, fagocitando le diverse proprietà, le<br />

funzioni e i tipi che si trovano al suo interno e dando un’immagine unitaria dell’abitato, molto spesso<br />

rafforzata dall’utilizzo di un unico materiale - quello locale - che affianca una continuità cromatica ad<br />

una fusione dei lineamenti dei singoli lotti, conferendo una comune dignità alle abitazioni.<br />

Spesso questa conformazione “cellulare-molecolare” ingloba al suo interno gli stessi accessi alle unità<br />

private, sviluppando vicoli al cui termine si addensano le soglie di porte e portali. Su strada, il muro<br />

continuo che recinge le corti delimita fisicamente e visivamente lo spazio pubblico, comportandosi<br />

prevalentemente da barriera, e solo tramite i portali, unico punto di contatto tra interno ed esterno, si<br />

trasforma in filtro e connettore attraverso la sua assenza.<br />

La struttura ramificata dei percorsi attraverso i vicoli enfatizza il carattere introverso dell’insediamento,<br />

dato che in esso si concentrano gli accessi alle corti, e non si rende più necessaria la connessione<br />

direttamente ai percorsi principali.<br />

Il vicolo stesso introduce un ulteriore filtro tra pubblico e privato, acquisendo carattere semipubblico.<br />

L’articolazione complessa di questo tipo di struttura urbana mostra una scansione graduale del<br />

carattere di questi spazi, in 4 stadi:<br />

strada ■ vicolo ■ corte ■ abitazione<br />

esterno esterno -interno interno -esterno interno<br />

Il binomio muro-corte alla base di questi villaggi rimanda inoltre all’idea del recinto primordiale,<br />

all’interno del quale si sviluppano i micromondi della vita domestica. Esternamente non dà visibilmente<br />

cenno delle attività che quotidianamente si svolgono all’interno e talvolta, nei centri prevalentemente<br />

agricoli, la vista su strada delle cime delle piante presenti all’interno della corte rimanda all’idea di<br />

giardino cintato.<br />

Da una prima lettura si individuano due schemi prevalenti nei rapporti spaziali tra pubblico e privato:<br />

(per praticità si vuole individuare con l’abbreviazione muro s, l’elemento murario quale semplice setto che recinge e separa<br />

sfera pubblica e privata; con muro v, si vuole indicare il muro come elemento facente parte della scatola muraria, che individua<br />

un volume abitabile)<br />

edificio-strada-corte = muro v – spazio urbano – muro s<br />

Le aperture (interruzione muraria) sono poche e concentrate in alcuni punti, prevalentemente con<br />

funzione d’accesso e in alcuni casi ventilazione e illuminazione con affaccio diretto alla strada/vicolo.<br />

Lo spazio pubblico è delimitato da una abitazione (muro-v) e dal recinto della corte (muro-s).<br />

corte-strada-corte = muro s – spazio urbano – muro s<br />

Le aperture (interruzione muraria) sono ridotte all’essenziale e spesso concentrate in punti in cui si<br />

convogliano gli ingressi. Prevalentemente hanno funzione di accesso diretto alla corte, la funzione di<br />

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