Numero 5 - maggio 2005 - Thule-italia.net
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Periodico on line e cartaceo di storia, cultura, attualità - <strong>Numero</strong> 5 - <strong>maggio</strong> <strong>2005</strong> - Distribuzione gratuita interna - Fotocomposto e prodotto in proprio<br />
Pagina 1
SOMMARIO<br />
NUMERO 5 - MAGGIO <strong>2005</strong><br />
CAMERATA GRANDE PUFFO - ANS<br />
pag. 3<br />
PER UN ARTE DI THULE! - AVATAR<br />
pag. 5<br />
IMMIGRAZIONE E’ UNA COSA, IMMIGRAZIONE DI COLORE, UN<br />
ALTRA - FEDERICO PRATI<br />
pag. 7<br />
TRATTO DA “VICOLI DI STORIA” - LODOVICO ELLENA<br />
pag. 11<br />
UNA STEPPA TRAFFICATA - GABRIELE GRUPPO<br />
pag. 14<br />
QUANDO L’EUROPA MORIVA - AVATAR<br />
pag. 18<br />
ADUNATA - MINNE XI- ALCHEMICA<br />
pag. 22<br />
ASTROLOGIA - FRIDA<br />
pag. 23<br />
LE ABERRAZIONI DEL PENNIALISMO - ALCHEMICA<br />
pag. 40<br />
L’EPOPEA CAVALLERESCA TIBETANA - ALECAVA<br />
pag. 43<br />
ESTRATTO INCONTRO PRIMO MAGGIO - T.C.A.<br />
pag. 46<br />
L’ESTATE STA FINENDO - CONTROCULTURA<br />
pag. 49<br />
Pagina 2
Camerata Camerata<br />
Grande Puffo Puffo<br />
di Ans<br />
I FATTI<br />
In Israele è vietato trasmettere i cartoni animati dei<br />
Puffi. E' permesso suonare, seppure con qualche limitazione,<br />
Wagner, noto antisemita, ma un cartone animato<br />
all'apparenza così innocente viene messo all'indice.<br />
Ho deciso di presentare ai fratelli della <strong>Thule</strong> i risultati<br />
delle mie ricerche in merito.<br />
LA STRUTTURA MITO POIETICA DEI PUFFI<br />
I Puffi sono una comunità organica di destino. Il loro<br />
capo supremo, duce e fonte del diritto, è il Grande<br />
Puffo, un Grande Fratello buono.<br />
E' dux in senso latino, in quanto nei momenti di massimo<br />
pericolo convoca i suoi amati puffi in una adunata<br />
parzialmente oceanica in cui espone cosa egli ha<br />
deciso per la comunità. Il villaggio così ospita, come<br />
in una novella Norimberga, le nozze mistiche con il<br />
proprio capo, la liturgia politico pagana che consegna<br />
il genio della nazione nelle sue mani e trasfigura l'inconscio<br />
collettivo della stirpe dei puffi.<br />
L'adunata è quindi un thing, una assemblea germanica.<br />
Il Grande Puffo è fonte del diritto, quindi filosofo in<br />
senso platonico, poiché egli non abbisogna di leggi o<br />
di convenzioni, la sua volontà è legge in quanto si<br />
conforma all'archetipo puffico.<br />
I Puffi praticano forme nazi platoniche di euge<strong>net</strong>ica<br />
integrale. Tutti i Puffi si conformano fisicamente<br />
all'ideale fisico del perfetto Puffo, incarnato nella<br />
realtà da Puffo Forzuto, al tempo stesso Faust,<br />
Sigfrido e Arbeiter Jungeriano.<br />
Puffetta è l'unica donna: Aria, Bionda e con gli occhi<br />
azzurri. I Puffi dispongono liberamente di lei, in<br />
quanto vige il comunismo platonico delle donne (<br />
ecco sorgere prepotentemente l' ideale dei centri<br />
Lebensborn Germanici) . I "baby puffi", che non possono<br />
non essere figli suoi, sono perfetti rappresentati<br />
della stirpe Puffoide. Il fatto che non li si veda mai in<br />
compagnia dei genitori è dettato dal fatto che sono<br />
figli dei centri Lebensborn, e verranno presto iniziati<br />
alle arti guerriere o di mestiere.<br />
BLUT UND BODEN<br />
Pagina 3<br />
I Puffi vivono radicati nella loro foresta ancestrale.<br />
La comunanza tra il loro sangue e il loro ambiente<br />
patrio è TOTALE. Infatti dalla comunità dei puffi<br />
sono esclusi gnomi, elfi e fate. I Puffi quindi non<br />
ammettono il meticciato.<br />
La foresta è da loro protetta e ammirata. La sacra raccolta<br />
delle "PUFF BACCHE", che avviene probabilmente<br />
in occasione della festa di Ostara, è l'azione<br />
fisica che simboleggia l'ispirarsi al mondo delle idee,<br />
dove queste, lo si sa, stanno nel mondo iper uranico,<br />
attaccate come delle scamorze (così diceva la mia<br />
anziana prof. di Filosofia).<br />
L'IMPIANTO METAFISICO<br />
Oltre che col mondo delle idee primigenie, i puffi<br />
sono in contatto con Padre Tempo (il Kronos dio dell'età<br />
dell'oro, ora rifugiatosi nel Lazio) e Madre<br />
Natura, al tempo stesso Minerva, Shakti e Iside. La<br />
compe<strong>net</strong>razione dei due principi, uranico - maschile<br />
l'uno e tellurico femminile l'altro, genera l'axis<br />
mundi Puffico.<br />
Nulla sappiamo delle pratiche cultuali dei puffi, che<br />
si basano interamente su fonti orali e che non vengono<br />
svelate ai profani, né tanto meno riprese dalle telecamere,<br />
che non oserebbero mai pe<strong>net</strong>rare nel medio<br />
nemeton dove probabilmente i Puffi praticano i loro<br />
culti ancestrali.<br />
L'ORDINE SOCIALE<br />
Da bravi platonici i puffi disdegnano le ricchezze.<br />
Essi vivono in rozze capanne ricavate nei funghi. Le<br />
distinzioni all'interno della società non si basano<br />
quindi sulla ricchezza, ma sul merito e sul carisma.<br />
I Puffi praticano quindi un comunismo platonico, che<br />
vede il Grande Puffo non possedere nulla se non il<br />
fungo in cui vive .<br />
Lo stile spartano di vita dei puffi gli consente di vivere<br />
in comunione con la natura senza generare inquinamento<br />
e senza sprechi di risorse.<br />
Inoltre esempi negativi per il popolo sono<br />
Quattrocchi e puffo Vanitoso.<br />
Il primo è il tipico esempio di intellettuale malaticcio
e disfattista, disprezzato dai vertici del Reich millenario,<br />
dalle fattezze semite, che ricorda il tipico esempio<br />
di giornalista Israelita post comunista.<br />
Puffo vanitoso invece è il tipico narcisista effeminato,<br />
che stona con lo stile semplice e virile dei veri<br />
puffi.<br />
IL NEMICO: GARGAMELLA<br />
Ed ecco il motivo principale per cui i Puffi non possono<br />
essere trasmessi in Israele. Il crudele e affamato<br />
nemico dei Puffi, l'avversario, colui che trama nell'ombra<br />
è l'ebreo internazionale Gargamella. Con il<br />
suo aspetto torvo, con il naso ricurvo, gobbo e vestito<br />
di nero, deforme, sembra essere uscito dagli stereotipi<br />
della propaganda nazista.<br />
Egli vuole cibarsi dei Puffi. Proprio come nelle forme<br />
più becere di antisemitismo dove gli Israeliti venivano<br />
accusati di rapire giovani Arii per compiere riti<br />
abominevoli con il loro sangue.<br />
Inoltre Gargamella è uno stregone, che attraverso<br />
oscuri PATTI e altrettanto oscure ALLEANZE è stato<br />
destinato a desiderare per sempre i Puffi, come un<br />
novello ebreo errante, incatenato alla sua azione<br />
incessante, ipostasi del sistema globale.<br />
Inoltre Gargamella vive proscritto e ghettizzato in<br />
una torre (di Babele ?), unico suo rifugio, fornitogli<br />
dall'alta finanza degli usurai medioevali, che non si<br />
mostrano mai poiché agiscono nell'ombra.<br />
I PUFFI E LA SACRA ALLENZA<br />
I Puffi si alleano ben presto con l'aristocrazia locale,<br />
rappresentata dal Principe (sicuramente un<br />
Hohenzollern … ), per combattere le trame di<br />
Gargamella.<br />
Quindi il Grande Puffo stringe un alleanza con l'aristocrazia,<br />
così come fece il Terzo Reich con l'alto<br />
comando della Wehrmacht, di origine nobile e prussiana.<br />
SPIEGAZIONE<br />
Perché questo mio ironico scritto? Al di là delle notevoli<br />
affinità tra i Puffi e il nazional socialismo, con<br />
venature platoniche, volevo ironizzare anche sulla<br />
tendenza mistificante che taluni "Tradizionalisti" o<br />
Pagina 4<br />
presunti "Camerati" in mala fede operano a proposito<br />
di argomenti che di sacro e di Tradizionale hanno ben<br />
poco. Quindi per tutti coloro che vogliono vedere la<br />
Tradizione ovunque, anche dove non c'è, ho voluto<br />
dimostrare che anche un semplice cartone animato<br />
può essere più "antisistema", e più "genuino" di talune<br />
formazioni della cosiddetta "Area".<br />
L'unica novità certa di un qualche rilievo della prossima<br />
tornata elettorale si rintraccia nella strategia -<br />
questa sì bipartisan - adottata dai partiti per veicolare<br />
i consensi.<br />
Il salto di "qualità" non può essere ignorato, data<br />
anche l'elevata probabilità di sbatterci il naso contro:<br />
ci riferiamo a niente popò di meno che ai maxi-cartelloni!<br />
E' questa un'invasione silenziosa ma alquanto ingombrante<br />
che stanno da qualche giorno subendo i grandi<br />
centri urbani. Gli obsoleti e - soprattutto quando<br />
abusivi - tanto vituperati piccoli manifesti elettorali<br />
in cellulosa lentamente ma inesorabilmente vengono<br />
a cedere il passo ai "nuovi mostri" di polistirolo<br />
(senza per giunta tener conto della fisionomia dei<br />
candidati!).<br />
Veniamo ad un esempio tanto per dare un'idea trasferendoci<br />
per lo scopo nella capitale ed immaginando<br />
di giungervi mezzo ferrovia. Non appena scesi dal<br />
treno sembra di tuffarsi in un'atmosfera da Paese dei<br />
Balocchi di collodiana memoria: volti ammiccanti<br />
promettenti improbabili panacee e frasi tanto spudorate<br />
da far credere al più pessimista - o realista? - di<br />
poter un giorno vivere nella migliore città possibile<br />
ovviamente se si voterà il nostro di turno. In altri casi,<br />
soprattutto se si è esausti da un lungo viaggio (con<br />
annessi ritardi, ovvio), potrebbe apparire di essere ad<br />
una festa di compleanno. Dove infatti la città coincida<br />
con la casa del festeggiato e in ogni dove si susseguano<br />
allegri poster celebranti le ultime "eroiche"<br />
gesta dell'Antonio La Trippa d'occasione.<br />
Ma non si creda ingenuamente che l'armata delle<br />
agguerrite gigantografie si arresti alla stazione!<br />
Hanno di contro preso possesso, non senza ingegnosità,<br />
di ogni luogo che potesse soddisfare l'unico<br />
requisito fondamentale: la visibilità.<br />
E non stupitevi troppo se l'indomani mattina, aprendo<br />
le imposte, vi troverete la presidenziale nuca al posto<br />
della meravigliosa cappa di polveri sottili. In fondo<br />
quale miglior posto ove adagiare il suo sgargiante<br />
sorriso se non i tubi "innocenti" incornicianti la<br />
vostra casa?! Rite<strong>net</strong>evi anzi fortunati: perché potrete<br />
toccare con mano ciò che non avreste potuto mai<br />
sognare di sfiorare…se non con un cavalletto.
Per un arte di <strong>Thule</strong>!<br />
di Avat vatar ar<br />
Ringrazio Franco Cenerelli che indirettamente mi ha<br />
ispirato questo articolo formato anche con alcuni<br />
spunti presi dal suo sito www.francocenerelli.com<br />
L'arte è oggi uno dei campi su cui la degenerescenza<br />
e il marcio del mondo moderno si esprimono<br />
meglio.<br />
Potremo dire che quel che noi oggi ammiriamo del<br />
passato ci viene trasmesso dall'arte delle civiltà decadute.<br />
Una prova di come le opere artistiche, siano<br />
esse architettoniche, pittoriche, monumentali o musicali<br />
testimoniano per l'eternità la presenza di una<br />
civiltà.<br />
I popoli senza arte sono popoli senza fantasia, sono<br />
popoli morti dentro, senza sogni. Il loro agire sarà<br />
così dettato dalla sola "realtà materiale". Tali popoli<br />
non detengono in loro un senso della ricerca della<br />
bellezza nella realtà, un senso estetico della vita, ma<br />
procedono lungo il binario della storia senza lasciare<br />
alcuna traccia di un loro passato.<br />
E' un "arte" del materialismo alienante che non rappresenta<br />
la realtà nelle sue forme più belle ma vorrebbe<br />
esprimere dei "concetti troppo alti o astratti" per<br />
essere compresi dai comuni mortali. Chi invece comprende<br />
al meglio questo tipo di opere sono sicuramente<br />
gli alfieri del modernismo, essi le acclamano<br />
come il prodotto della suprema libertà individuale, e<br />
su questo hanno ragione, perché chiunque oggi può<br />
imbrattare una tela e proclamarla opera d'arte, anzi,<br />
più la crosta sarà inumana, più sarà priva di senso<br />
estetico, più sarà lontana dall'umanamente bello e<br />
sublime e più essa sarà apprezzata, da questo apprezzamento<br />
ne scaturisce una logica di profitto che è<br />
l'unica a dirigere l'arte. Ecco che gli scarabocchi di<br />
menti malate o tele monocolore acquistano prezzi<br />
esorbitanti, mentre le opere di artisti che cercano di<br />
creare qualcosa di bello, qualcosa che si possa definire<br />
naturale, non vengono nemmeno presi in conside-<br />
Pagina 5<br />
razione, perché sono "anacronistici", "retrogradi",<br />
tendenti a un "infantile superominismo". E così l'arte<br />
è diventata una merce.<br />
Da tempo ormai oggettività, impersonalità, trascendenza,<br />
vengono escluse dall'arte, che si riduce ad<br />
essere espressione della soggettività privata. Stati<br />
d'animo individuali, effusioni sentimentali, emozioni<br />
precarie e sussulti frivoli divengono la materia dell'arte<br />
moderna, mentre nasce il dissidio, assurdo dal<br />
punto di vista tradizionale ,fra bello e vero. Sta qui il<br />
fulcro della concezione Tradizionale dell'Arte. Un<br />
espressione borghese ci parla dell' "arte di regime", in<br />
realtà tutta l'arte è sempre stata arte di regime, così<br />
come lo è stata quella di Speer, di Breker e di Ziegler,<br />
più il regime è stato "assoluto" e più l'arte ha toccato<br />
il suo massimo.<br />
Quindi possiamo affermare che un arte<br />
Tradizionalista dovrebbe mirare all'essenza delle<br />
cose, un realismo eroico, un arte che possa essere così<br />
anche un arma di lotta al mondo moderno. A questa si<br />
affianca anche un tipo di musica che sia totalmente<br />
opposta alla musica corrente, una musica nata dal<br />
vibrare delle corde dello spirito europeo.<br />
Tutto ciò può e deve nascere da uomini della tradizione<br />
che sentono di poter operare nell'arte, e dare all'arte<br />
il carattere di una protesta e di una affermazione<br />
alternativa. Una affermazione della Verità. Un arte<br />
che valorizzi ogni aspetto della Kultur Indoeuropea,<br />
un arte che abbia un valore eterno e che sia radicata<br />
nell'eternità degli europei, quindi è nostro compito<br />
ricreare un arte e un tipo di artista che eriga monumenti<br />
non al proprio tempo ma alla propria Stirpe, la<br />
stirpe non è mutevole il tempo si, ecco l'eternità<br />
dell'Arte Tradizionale. La fine dell' "arte per l'arte",la<br />
fine degli speculatori sull'arte. L'arte inserita nella<br />
vita stessa per darle <strong>maggio</strong>r bellezza, il compito di<br />
un tale artista deve essere quello di modellare, plasmare,<br />
eliminare il marcio e spianare la via al Sano.
Architettura tradizionale<br />
Albert Speer, Progetto di edificio a cupola<br />
(1941)<br />
Pittura moderna<br />
Otto Dix - Il fiammiferaio<br />
Pittura moderna<br />
Otto Mueller - due zingare in una stanza<br />
UN SEMPLICE CONFRONTO<br />
CONFRONT<br />
Pagina 6<br />
Architettura moderna<br />
Le Corbusier, Marsiglia, Unité<br />
d'Habitation (1946)<br />
Pittura tradizionale<br />
Un opera di Georg Sluyterman von<br />
Langeweyde<br />
Pittura tradizionale<br />
Adolf Ziegler - Il riposo di Diana
Immigrazione è una cosa,<br />
immigrazione un’altra<br />
di colore,<br />
di Federico Prati<br />
Il problema “immigrazione” è volutamente travisa-<br />
to da chi ha interesse a confondere le idee al pubbli-<br />
co. Diciamolo subito: ciò che rende l'immigrazione<br />
un problema e non semplicemente un “fenomeno”,<br />
non è il fatto immigrazione in sé e per sé, ma che si<br />
tratta spesso e volentieri dell'immigrazione di genti<br />
razzialmente allogene. Gli imbonitori di cervelli<br />
hanno un bel assicurarci che le migrazioni umane<br />
sono un fenomeno d’antichità che si perde nella notte<br />
dei tempi del quale stiamo adesso presenziando sol-<br />
tanto una nuova edizione. È vero che le migrazioni<br />
umane ci sono sempre state, ma è anche un fatto sto-<br />
rico che, almeno in Europa, i movimenti di popola-<br />
zioni sono stati, fino a tempi recentissimi, movimen-<br />
ti interni al continente. Adesso lo scenario è diverso,<br />
quantitativamente e qualitativamente: la tecnologia<br />
contemporanea rende possibile lo spostamento<br />
d’enormi masse di popolazione; le quali sono quasi<br />
interamente costituite da elementi di colore, spinti da<br />
circostanze storiche perverse a venire a fare da paras-<br />
siti nel mondo civile. E il mondo civile - almeno<br />
quello di razza bianca; in estremo Oriente le cose<br />
stanno almeno parzialmente altrimenti - ammette<br />
supinamente l'invasione, castrato da complessi di<br />
colpa immessi nelle coscienze più deboli dai mass-<br />
media e dall'educazione scolastica, tutti in mano di<br />
Pagina 7<br />
centri di potere che sono succubi della grande finan-<br />
za apolide e delle multinazionali - su di ciò si riverrà<br />
più avanti. Esiste una vera e propria ideologia, che è<br />
il cosiddetto “terzomondismo”, la quale celebra ades-<br />
so i suoi fasti su scala mondiale. Fin dalle scuole ele-<br />
mentari al bambino di razza bianca è detto che il<br />
Bianco è il responsabile della condizione di povertà<br />
del Terzo Mondo perché sono stati i Bianchi a sfrut-<br />
tarlo, a svuotarlo delle sue ricchezze e risorse (il che<br />
è né più né meno che falso) e che quindi la ragione<br />
della sua arretratezza è stata la colonizzazione euro-<br />
pea (invece è vero il contrario: il periodo coloniale<br />
sarebbe stata l'opportunità d'oro per quelle popolazio-<br />
ni per mettersi al passo con l'Europa se ne avessero<br />
avuta la capacità e la volontà). Viceversa, non c'é<br />
Negro, Papuaso, Australoide, Indocinese, che non sia<br />
convinto che la sua condizione di povertà non sia<br />
dovuta al fatto che per secoli la sua razza è stata<br />
“sfruttata” dal satanico colonialista europeo. Quindi,<br />
da parte sua, la convinzione di avere il diritto a farsi<br />
risarcire - cioè: a farsi mantenere - lui e i suoi discen-<br />
denti, per tutti i secoli a venire. Vi è, invece, da parte<br />
del Bianco, sottoposto al lavaggio cerebrale dei mass-<br />
media, una forma acuta di masochismo, per cui egli<br />
risulta convinto di dover proprio mantenere questi<br />
invasori; e anche di umiliarsi davanti all’invasore<br />
razzialmente allogeno. Questo è il clima psicologico<br />
che prepara la distruzione della civiltà europea - la<br />
quale, salvo totali o parziali inversioni di rotta, sarà<br />
una cosa del passato entro meno di un secolo.
Un'implosione della civiltà europea risulterebbe forse<br />
a tutto vantaggio del Giappone: la scomparsa d’ogni<br />
contrappeso sul piano culturale darebbe il via all'in-<br />
sorgere di un ipertrofico Impero del Sol Levante che<br />
ben presto sarebbe padrone di tutto il pia<strong>net</strong>a - i<br />
Giapponesi, e i Nord-est-asiatici in generale, posseg-<br />
gono ancora una vigile consapevolezza razziale.Ciò<br />
premesso, si vuol fare qualche esempio di ciò che<br />
significhino immigrazione d’elementi di razza bianca<br />
e immigrazione di genti di colore. L'esempio-princi-<br />
pe che si può addurre è probabilmente quello della<br />
Prussia, con ragione definita la Roma della moderni-<br />
tà, da Spengler fra altri. Della Prussia poté essere<br />
detto che essa fu un paese fatto di minoranze e che fu<br />
costruito grazie all'immigrazione. Effettivamente, su<br />
di una popolazione originale fatta di Balti e di Slavi<br />
occidentali si innestò una classe dirigente tedesca che<br />
favorì una massiccia immigrazione germanica, alla<br />
quale seguirono Polacchi, Lituani, Russi, Francesi,<br />
Scandinavi: tutte etnie di razza bianca che si fusero<br />
senza problemi e che contribuirono tutte a fare la<br />
grandezza del paese. - La Francia, prima della guer-<br />
ra, assorbì importanti quantitativi d’immigrati fiam-<br />
minghi, padano-alpini, spagnoli, polacchi, al punto<br />
che adesso almeno un Francese su quattro ha almeno<br />
un antenato di una di quelle nazionalità: si trattò<br />
anche in questo caso di un'immigrazione che non sna-<br />
turò razzialmente il paese e che non causò problema-<br />
tiche di rigetto o di degradazione sociale. Tutto il<br />
contrario successe dopo la guerra, quando la Francia<br />
Pagina 8<br />
divenne obiettivo di una massiccia immigrazione di<br />
colore. - Anche la Repubblica Ve<strong>net</strong>a incamerò senza<br />
danno vasti quantitativi di genti balcaniche nella sua<br />
popolazione. - Si potrebbe parlare degli Stati Uniti,<br />
ma questo interessante argomento ci porterebbe trop-<br />
po lontano.Dovrebbe essere perciò del tutto chiaro<br />
che c'è immigrazione e immigrazione: finché l'immi-<br />
grato è di razza bianca, di una vera problematica non<br />
è il caso di parlare, almeno in termini generali e a<br />
lunga scadenza: l'immigrato entrerà, di massima, a<br />
far parte della nazione ospite, anch'essa di razza bian-<br />
ca, senza degradarne il livello. L'opposto è vero del-<br />
l'immigrato di colore. Esso, per ragioni ge<strong>net</strong>iche, è<br />
inassimilabile (salvo a cadere in quella forma di<br />
“assimilazione” che è il meticciato generalizzato, su<br />
di cui più avanti si diranno due parole). Esso arriva né<br />
più né meno che a fare da parassita del tessuto socia-<br />
le dei paesi civili. La sua presenza causa deperimen-<br />
to delle infrastrutture, diffusione di malattie, crimina-<br />
lità crescente (il 70 - 80% della criminalità nei paesi<br />
civili è adesso d’importazione), deterioramento della<br />
compagine sociale e del tenore di vita dei paesi ospi-<br />
tanti - non a caso tanti industriali vedono di buon<br />
occhio l'immigrato di colore perché esso fa da cal-<br />
miere sul costo della manodopera: la sua presenza<br />
mantiene basso il prezzo del lavoro causando nello<br />
stesso tempo disoccupazione fra gli operai bianchi<br />
meno qualificati, spesso ridotti a essere dei paria<br />
nella loro terra. In Francia, dove ci sono quasi sette<br />
milioni di immigrati di colore (“extracomunitari”), è
calcolato che la loro presenza costi, per via indiretta,<br />
al contribuente francese, molte migliaia di miliardi di<br />
lire annue - ma, sempre in Francia, si è arrivati al<br />
punto che tasse addizionali vengono imposte per sus-<br />
sidiare le comunità extracomunitarie, la cui attitudine<br />
verso chi le ospita e le mantiene diviene sempre più<br />
ostile. Ma il dover contribuire alla manutenzione del<br />
parassita di colore, una volta che esso è incistito nel<br />
tessuto del paese, è qualcosa cui non è dato sottrarsi,<br />
neppure in via teorica. Anche se si potesse decidere<br />
che non una lira di ciò che ci viene tolto sotto forma<br />
di tasse venisse dirottata verso il parassita allogeno, a<br />
nessuno sarebbe dato di sottrarsi al carico di sussi-<br />
diarlo se non diventando egli stesso un parassita o un<br />
criminale. E ciò perché ognuno che rispetti il vivere<br />
civile - il cd. “contratto sociale” - contribuisce volens<br />
nolens alla manutenzione di quelle infrastrutture alle<br />
quali l'allogeno di colore si attacca a succhiare come<br />
da una mammella.Nel contempo, a mano a mano che<br />
il suo numero aumenta e che le sue enclâves - veri<br />
ascessi dentro al tessuto sano dei popoli civili - acqui-<br />
stano in consistenza, l'allogeno si radicalizza psicolo-<br />
gicamente e diviene in modo sempre più aperto un<br />
rabbioso nemico di colui che lo mantiene. Già adesso<br />
negli Stati Uniti e in Francia i gruppi rap inneggiano<br />
alla prossima vendetta dell'extracomunitario contro<br />
l'uomo bianco. Questo, non dovrebbe suscitare alcu-<br />
na sorpresa: l'elemento di colore, convinto di essere<br />
stato uno sfruttato per secoli e consapevole - sia pure<br />
a livello di subconscio - che la sua condizione di paria<br />
Pagina 9<br />
- e quindi di maledetto (tous les malhéreux sont<br />
méchants) - è insormontabile - per ragioni ge<strong>net</strong>iche<br />
- non può diventare se non un risentito della peggior<br />
specie. Non c'é dubbio che il risorgere e il rafforzarsi<br />
dell'Islam, su scala mondiale, rappresenti per l'alloge-<br />
no di colore di stanza in Europa un appoggio e un<br />
punto di riferimento straordinariamente forte. Ma non<br />
s’insisterà mai abbastanza sul fatto che il problema<br />
dell'immigrazione extracomunitaria non è soltanto un<br />
“problema islamico”.<br />
Un meticciato generalizzato porterebbe alla dissolu-<br />
zione della civiltà europea in brevissima scadenza.<br />
Esempi storici del tutto pertinenti e perfettamente<br />
documentati che mostrano il processo di disfacimen-<br />
to di grandi civiltà per meticciato ce ne sono diversi.<br />
A noi particolarmente vicino è il caso del Nord<br />
Africa. Entrare in argomento, in questa sede, sarebbe<br />
troppo lungo: si faccia riferimento al libro di Silvio<br />
Waldner, La deformazione della natura, pubblicato<br />
dalle Edizioni di Ar nel 1997.Se il presente sistema<br />
dovesse rimanere in piedi ancora per 20 - 40 anni, si<br />
prospetterebbe l'obliterazione dell'Europa e della<br />
razza bianca in generale come conseguenza dell'im-<br />
missione di masse razzialmente allogene; che per<br />
meticciato o magari per eliminazione fisica procede-<br />
rebbero a distruggerci - mentre i Bianchi, in gran<br />
parte smidollati da un lavaggio cerebrale in senso<br />
“umanitario” non opporrebbero nella loro <strong>maggio</strong>-<br />
ranza se non una debole resistenza. A questa situazio-
ne avranno portato da una parte le forze della globa-<br />
lizzazione, dall'altra le chiese post-conciliare. I mega-<br />
ricchi, padroni della finanza internazionale, non<br />
avrebbero più niente da temere da una massa amorfa<br />
e senza volto - dalla quale i nuovi preti pescherebbe-<br />
ro anche le loro future greggi di “credenti”. Ci si<br />
potrebbe prospettare un mondo dove qualche miglia-<br />
io di Arpagoni deterrebbero ogni esistente ricchezza<br />
e vivrebbero in quartieri di lusso continuamente guar-<br />
dati da eserciti privati, attorniati dalle bidonville dove<br />
vegeterebbe la subumanità senza volto, sprofondata<br />
in una miseria quasi inimmaginabile. Questo tipo di<br />
situazione si sta già delineando in vaste zone a popo-<br />
lazione prevalentemente di colore, tipo<br />
l'Iberoamerica e l'Asia sud-orientale. È mia opinione<br />
che a questo difficilmente si arriverà, perché l'accu-<br />
mularsi di processi catastrofici farà saltare il sistema<br />
molto presto. Sarà allora compito di noi etnonaziona-<br />
listi völkisch ridare all'Europa un volto e di farla usci-<br />
re dall'incubo nel quale si è trascinata negli ultimi<br />
decenni. Compito che dovrà essere affrontato presto:<br />
ai ferri corti si arriverà probabilmente entro i prossi-<br />
mi 10 - 15 anni. Noi etnonazionalisti völkisch, che<br />
prendiamo atto e siamo consapevoli della problema-<br />
tica etno-razziale, che rifiutiamo il dogma egualitari-<br />
sta e che agiamo e giudichiamo guidati da questa con-<br />
sapevolezza senza fare la politica dello struzzo,<br />
siamo spesso e volentieri additati dai reggicoda del<br />
sistema come fautori dell'odio fra gli uomini. Invece,<br />
in una conferenza data nel 1990, il prof. Johan<br />
Pagina 10<br />
Schabort ebbe a dire che non c'è odio più grandi di<br />
quello di colui che odia i suoi bambini. E quello è<br />
proprio l'odio dei segugi del sistema, i quali, se<br />
dovessero potere proseguire fino in fondo con il loro<br />
operato, destinerebbero ai loro figli un futuro che<br />
chiamare infernale sarebbe un eufemismo.
Tratto ratto dal volume “Vicoli “Vicoli<br />
di<br />
Storia” toria”<br />
di Lodovico Ellena<br />
(dalla seconda edizione ampliata e riveduta<br />
Menhir libri)<br />
HERBERT VON KARAJAN, IL NAZISTA<br />
Un capitolo rimosso inerente la vita del grande<br />
direttore d'orchestra riguarda la sua adesione al nazi-<br />
smo, di cui pochi sanno. Il maestro su questo punto<br />
ha sempre cercato di non parlare, ma non ha mai<br />
potuto negare la sua iscrizione al partito in quanto<br />
ampiamente documentata; una sottile questione<br />
riguarda invece l'anno di iscrizione: il 1933 secondo<br />
alcuni, il 1934 secondo altri. La questione è meno<br />
insignificante di quanto potrebbe sembrare, così<br />
infatti si commenta nel primo dei cinque volumi del-<br />
l'enciclopedia "I grandi interpreti" della musica clas-<br />
sica edita da Fabbri. "Se l'episodio risalisse al 1933,<br />
nel periodo salisburghese quindi - come sostengono<br />
molti avversari del direttore -, ciò implicherebbe da<br />
parte di Karajan un'evidente e riconosciuta affinità<br />
con l'ideologia nazista, una identità tale da sfidare le<br />
disposizioni di legge allora vigenti. Diversa sarebbe<br />
l'interpretazione dell'iscrizione fatta al NSDAP nel<br />
corso dell'anno successivo ad Acquisgrana: la deci-<br />
sione potrebbe essere intesa come un comportamento<br />
opportunista (.......), in questo caso non avrebbe il<br />
significato di un impegno politico e ideologico piena-<br />
mente e volontariamente assunto". In ogni caso.........<br />
DATE CURIOSE<br />
A Merano, provincia di Bolzano in Alto Adige, esi-<br />
ste una sinagoga entro le cui mura è visitabile un pic-<br />
colo museo che riguarda gli ebrei e alcune delle loro<br />
traversie vissute in quella zona. Tra i vari cimeli, un<br />
documento originale autografo del dottor Mengele<br />
uno dei nazisti più ricercati di tutti i tempi, ma un<br />
altro curioso documento cattura l'attenzione. Si legge<br />
infatti in una delibera della giunta comunale, relativa<br />
al quartiere (all'epoca comune) di Maia Alta: "di non<br />
ammettere ebrei, a meno di non esservi obbligati per<br />
legge". Il curioso però sta nella data: 11 Giugno 1920.<br />
ADOLF HITLER<br />
Non cessa la serie di scoperte che continuano a<br />
riguardare la figura del capo nazista, personaggio per<br />
cui sembra impossibile porre la parola fine. Una di<br />
queste riguarda il fatto che, secondo il criminologo<br />
tedesco Wolf Kemper, la Wehrmacht aveva messo a<br />
punto una sostanza stupefacente che, somministrata<br />
ai soldati tedeschi, avrebbe permesso loro di affronta-<br />
re fatiche sovraumane. La droga non andò comunque<br />
oltre la fase sperimentale, fase in cui coloro che la<br />
assunsero dopo 24 ore caddero a terra esausti dalla<br />
fatica: fu Hitler in persona a seguire la vicenda. Per<br />
Pagina 11
quanto invece riguarda il sistema repressivo, scrive<br />
Mises in Socialismo che i nazisti adottarono rapida-<br />
mente i metodi sovietici. Essi importarono dalla<br />
Russia: il sistema del partito unico, i campi di con-<br />
centramento, l'uccisione di tutti gli oppositori, i meto-<br />
di di propaganda e un'infinità di altre "tecniche" di<br />
governo: " in nessun'altra parte Lenin, Trotskij e<br />
Stalin ebbero discepoli più docili dei nazisti".<br />
Recentemente invece ancora una scoperta; nel 1928 il<br />
Fuhrer scrisse un lungo manoscritto rimasto inedito,<br />
eccezion fatta per Stoccarda che nel 1961 lo vide<br />
pubblicato con il titolo "Il secondo libro di Hitler".<br />
Ciò che lascia perplessi è il contenuto; molti argo-<br />
menti inerenti l'espansionismo sono infatti pratica-<br />
mente identici a quelli sostenuti da chi li porta a favo-<br />
re dell'immigrazione del terzo mondo: sovrappopola-<br />
zione, paesi poco produttivi in senso agricolo, popoli<br />
giovani contenuti in confini sempre più stretti.<br />
Curiosamente Hitler pensava comunque nello stesso<br />
scritto, che il Sudtirolo sarebbe dovuto restare assolu-<br />
tamente <strong>italia</strong>no, in quanto "nella zona compresa<br />
sotto il nome di Sudtirolo vivono due terzi di <strong>italia</strong>ni<br />
e un terzo di tedeschi".<br />
REVISIONISMO<br />
Il termine "revisionista" fu usato da Lenin per insul-<br />
tare il socialdemocratico Edward Bernstein, colpevo-<br />
le di aver voluto interpretare il marxismo in un'ottica<br />
legata al suo contesto storico: da lì in poi questo ter-<br />
Pagina 12<br />
mine assunse valenza negativa. De Felice, antifasci-<br />
sta dichiarato, disse che "la storia è per definizione<br />
revisionista" esprimendo peraltro un concetto ampia-<br />
mente condiviso da molti altri illustri storici. Il cosid-<br />
detto revisionismo ha comunque portato alla luce in<br />
questi ultimi anni una lunga serie di "scoperte" scon-<br />
certanti, alcuni delle quali veramente sorprendenti,<br />
che meriterebbero di essere approfondite: ne citiamo<br />
tre su tutte. Falsi fotografici; è ormai ampiamente<br />
dimostrato che dozzine di fotografie legate al periodo<br />
del secondo conflitto furono manipolate. Persone che<br />
sparirono da fotografie ufficiali perché non dovevano<br />
essere lì in quel momento o perché avevano "tradito",<br />
così come documenti fotografici atti a dimostrare epi-<br />
sodi violenti poi rivelatesi grossolanamente artefatti:<br />
ciò riguardò soprattutto materiale fornito da russi e<br />
americani. Il periodico "Rinascita" invece, nel marzo<br />
del 2002 pubblicò una notizia sconcertante: il diario<br />
di Anna Frank sarebbe infatti stato scritto con una<br />
penna biro, "inventata però qualche anno dopo i fatti<br />
narrati". Ma le teorie più impegnative sono senza<br />
dubbio quelle di Carlo Mattogno, autore di vari libri<br />
per le edizioni di Ar; Mattogno ha infatti condotto<br />
ricerche sul campo per anni puntualmente pubblicate<br />
in vari volumi i cui titoli sono di per sé un program-<br />
ma: "Auschwitz, fine di una leggenda", "La soluzio-<br />
ne finale, problemi e polemiche" e "Olocausto: dilet-<br />
tanti allo sbaraglio". Così si commenta su uno dei<br />
volumi: "l'autore dimostra come la pretesa "soluzione<br />
finale" nazionalsocialista consistesse non in un pro-
getto di sterminio degli Ebrei, ma nella loro emigra-<br />
zione coatta dalla Germania. L'autore documenta le<br />
origini della menzogna dei campi di sterminio". Ad<br />
onor del vero va detto che le ricerche di Mattogno<br />
sono dettagliatissime, difficilmente confutabili: forse<br />
proprio per questo, nonostante i libri siano ormai<br />
usciti da una decina d'anni, mai nessuno li ha messi in<br />
discussione. E questo fatto, comunque la si pensi, è<br />
un fatto realmente sconcertante. Sarebbe interessante<br />
vedere come potrebbero essere smontati gli argomen-<br />
ti scientifici e documentati portati da Mattogno, con-<br />
siderando che l'autore confuta invece proprio lo stori-<br />
co "ufficiale" di Auschwitz, Jean-Claude Pressac,<br />
passo per passo. Senza comunque voler negare nien-<br />
te o affermare nulla, se ne consiglia a tutti la lettura<br />
per un'attenta riflessione.<br />
SS PSICHEDELICHE<br />
L 'interessante studio del ricercatore Marco<br />
Dolcetta sul Nazionalsocialismo esoterico, riporta tra<br />
gli altri un inedito aspetto relativo alle ricerche nazi-<br />
ste in questo campo: infatti, come afferma lo stesso<br />
Dolcetta, esso è talmente vasto "da finire per assomi-<br />
gliare un po' a un labirinto, in cui è possibile fare<br />
sempre nuove scoperte". Si apprende quindi che le<br />
SS Ahnenerbe a cavallo tra gli anni '30 e '40 avevano<br />
fatto notevoli esperienze con sostanze psicoattive nel<br />
pieno di una sorta di corrente che lo studioso defini-<br />
sce "germanismo psichedelico"; tali esperienze erano<br />
Pagina 13<br />
orientate, evocando sciamanicamente il dio Wothan,<br />
al conferimento di poteri psichici raffinati quali pre-<br />
veggenza e possessione. In particolare tra le altre<br />
sostanze fu utilizzato lo yagè, resina estratta da liane<br />
di alberi mediante un antico procedimento tradiziona-<br />
le, che avrebbe permesso il passaggio di personalità<br />
tra individui tra loro sconosciuti. Tali esperienze<br />
avvennero per opera delle SS tanto in Tibet, quanto in<br />
Sudamerica ed India e furono anche documentate da<br />
alcuni filmati del regista Fritz Arno Wagner, la cui<br />
tecnica di ripresa fu attentamente studiata nienteme-<br />
no che da Kubrick durante la realizzazione di<br />
"Arancia meccanica".
Una steppa steppa<br />
trafficat trafficata.<br />
a.<br />
Continue coincidenze.<br />
di Gabriele Gruppo<br />
Esiste una vasta regione del nostro pia<strong>net</strong>a dove i<br />
"giganti" si scontrano nel più totale silenzio dei<br />
media. Esiste una vasta regione del nostro pia<strong>net</strong>a<br />
dove, sotto i chilometri quadrati di steppa caratteristi-<br />
ca, si celano immense risorse e materie prime non<br />
sfruttate. La vastità di questo territorio ha da sempre<br />
favorito la dispersione d'ogni cosa; dei popoli, dei<br />
traffici, degli interessi contrapposti, delle notizie.<br />
Attraverso i millenni, sull'enorme suolo dell'Asia<br />
centrale, una vera e propria "terra di mezzo" dai con-<br />
fini tanto spaziosi quanto indefinibili, si sono avvi-<br />
cendati un gran numero di popoli diversi; dalle cultu-<br />
re arcaiche nomadi dei "biondi Tocari", d'origine<br />
indoeuropea, e degli Unni, all'ellenismo maturo dello<br />
Stato Greco-Battriano, dalla sapiente pe<strong>net</strong>razione<br />
religiosa e commerciale dell'Islam, fino alle "Orde<br />
d'Oro" della cavalleria mongola, per giungere, nel-<br />
l'evo moderno, al dominio della grand'autocrazia<br />
zarista prima, sovietica poi.<br />
Oggi, mentre pensiamo che tutto "giri intorno a noi",<br />
in questa gran terra lontana dai nostri occhi si stanno<br />
compiendo le più complesse operazioni politiche ed<br />
economiche del nuovo secolo. Azioni che trovano<br />
spazi risicati nella nostra (dis)informazione quotidia-<br />
na; notizie relegate agli specialisti delle questioni<br />
finanziarie e geopolitiche, ma d'enorme importanza<br />
Pagina 14<br />
perché, come un puzzle, incastrandosi le une con le<br />
altre dimostrano la reale portata strategica che presto<br />
rivestirà questa parte del pia<strong>net</strong>a.<br />
La caduta del blocco sovietico è il nostro "Rubicone"<br />
storico da cui potremo emanciparci tra qualche seco-<br />
lo o all'avvento di un nuovo fenomeno epocale; quin-<br />
di anche per la presente analisi dovrò partire proprio<br />
da quest'incontestabile cardine.<br />
Quando nel 1991 l'U.R.S.S. cessò di esistere furono<br />
le repubbliche dell'Asia centrale (Kazakistan,<br />
Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan)<br />
ad essere le meno "entusiaste" di tale disintegrazione.<br />
L'indipendenza fu vissuta da questi popoli più come<br />
un atto formale di dimissioni da un'azienda fallita,<br />
che come l'avvenimento fondante che li avrebbe pro-<br />
iettati all'autodeterminazione della propria storia; il<br />
motivo di tale apatia si può rintracciare in due fattori<br />
concomitanti.<br />
Innanzi tutto, com'era avvenuto in certi aspetti per<br />
alcuni Stati africani sorti dalla decolonizzazione, que-<br />
ste nuove entità non erano nulla di più e nulla di<br />
meno che dei macroscopici contenitori di popoli dif-<br />
ferenti, spesso conflittuali, per nulla desiderosi quin-<br />
di di abbandonare quella sorta di gran casa protettiva<br />
comune incarnata dall'U.R.S.S.. Queste repubbliche<br />
erano, infatti, state create artificialmente dagli inge-
gneri politici marxisti moscoviti, a ridosso della vit-<br />
toria di Lenin & C. nel 1922. Bisognosi com'erano di<br />
dare una struttura amministrativa scientifica alla loro<br />
neonata creatura questi "genialoidi" tentarono di trac-<br />
ciare i soliti improbabili confini geometrici su quella<br />
che, fino all'epoca zarista, era una terra saggiamente<br />
mantenuta "aperta", battuta da tribù nomadi o semi<br />
nomadi, e posta sotto il controllo dei cosacchi impe-<br />
riali; non badando troppo quindi a delle possibili<br />
incongruenze etniche e culturali che potevano sorge-<br />
re all'interno di questi "scatoloni di popoli"elevati al<br />
rango di nazioni.<br />
Il secondo motivo è di diretta discendenza dal primo.<br />
Infatti i nostri ingegneri con falce e martello non ave-<br />
vano certo la chiaroveggenza politica per poter pro-<br />
spettare che, nell'arco di settanta anni, la gran madre<br />
sovietica si sarebbe dimostrata solida come un castel-<br />
lo di carte. Quindi le repubbliche asiatiche furono<br />
orientate in modo da dover completamente dipende-<br />
re, dal punto di vista organizzativo tanto politico,<br />
quanto di sfruttamento delle loro materie prime, dai<br />
dettami provenienti da Mosca.<br />
Al momento dell'indipendenza quindi le strutture<br />
autoctone locali del Partito Comunista ebbero la rara<br />
e repentina fortuna di non dover più essere subalter-<br />
ne al Comitato Centrale, e a mediare in uno status<br />
quo coloniale in campo economico , ma di poter<br />
assurgere ad unici detentori del potere decisionale<br />
nelle loro aree amministrative. Inoltre, sia per la fra-<br />
gilità dei rapporti di forza tra le diverse etnie (come<br />
Pagina 15<br />
per Tagikistan ed Uzbekistan), o per le non rosee con-<br />
dizioni economiche (Kirghizistan), fu facile per i<br />
segretari del partito farsi letteralmente incoronare a<br />
guide supreme di questi neo Stati attraverso elezioni<br />
farsesche, in Turkmenistan c'era un solo candidato,<br />
Niyazov, divenuto poi presidente "a vita". O sfruttan-<br />
do il pericolo d'instabilità dovuta al sorgere di partiti<br />
politici dichiaratamente islamismi o pan turchisti a<br />
ridosso dei loro confini meridionali dove Turchia,<br />
Iran e Afghanistan riscoprivano antiche affinità cultu-<br />
rali con l'Asia ex sovietica.<br />
Il risultato fu che per tutta l'ultima parte del secolo<br />
scorso in quest'area si ebbe lo "strano caso" di un fio-<br />
rire di regimi fortemente autoritari, senza che nessu-<br />
na vestale della democrazia mondiale muovesse un<br />
dito. Regimi dove i caudillos, un tempo servitori del<br />
popolo, convertendosi con gioia al libero mercato,<br />
hanno finito col far coincidere i proventi economici<br />
di questi "regni repubblicani" con i loro personalissi-<br />
mi, e liberissimi, conti bancari.<br />
In questo contesto, decisamente delicato e potenzial-<br />
mente esplosivo, si sono poi venuti a scontrarsi nel<br />
tempo le voglie d'espansione di quattro distinti attori<br />
della geopolitica mondiale. Attivi con tutta una serie<br />
di mosse e contromosse che, fino ad oggi, non hanno<br />
ancora sancito definitivamente un ruolo egemone; lo<br />
scacchiere sarà quindi ancora munifico d'eventi.<br />
Tra le forze in campo quindi troviamo:<br />
La Russia: l'erede diretto dell'U.R.S.S., la cui tradi-
zione di legami con questa terra è, come s'è detto<br />
poc'anzi, risalente all'impero zarista. Essa tenta di<br />
riconquistare posizioni strategiche di rilievo sfruttan-<br />
do innanzi tutto i legami economici ed infrastruttura-<br />
li rimasti quale lascito dal periodo sovietico. Nel<br />
corso dei primi anni dall'indipendenza infatti le neo<br />
repubbliche e le loro elite hanno mantenuto nei fatti<br />
stretti legami con i russi, pur sbandierando una certa<br />
propaganda sciovinista. Ciò in ragione di un'incapa-<br />
cità delle dirigenze locali di interrompere bruscamen-<br />
te i processi commerciali esistenti, che avrebbero<br />
causato altrimenti una caduta libera delle loro econo-<br />
mie non particolarmente floride. Questa politica,<br />
improntata al pragmatismo economico, se da un lato<br />
ha garantito alla Russia una certa influenza a breve<br />
termine, dall'altra non ha impedito ad altre potenze di<br />
prospettare "vie di sbocco" alternative per le materie<br />
prime centro asiatiche, a dei regimi non più certo<br />
improntati ad una fedeltà ideologica con Mosca.<br />
Gli Stati Uniti d'America: le ingerenze multi formi di<br />
Washington vanno dalla pe<strong>net</strong>razione militare dopo<br />
lo spettacolo televisivo delle "Torri Gemelle"<br />
(Rambo comunque era da un bel po' in attività in que-<br />
st'angolo del pia<strong>net</strong>a), al contributo dato per lo svi-<br />
luppo del narco traffico (i dati e le prove sono impres-<br />
sionanti); dalla pianificazione di monumentali oleo-<br />
dotti in funzione "strangola Russia", all'appoggio<br />
dato alle solite organizzazioni per l'evangelizzazione<br />
democratica che, al momento opportuno, scatenano<br />
Pagina 16<br />
moti di piazza con rose, tulipani, arance ecc. ed<br />
acquistando in saldo politici di seconda categoria da<br />
far erigere a paladini del nuovo corso "made U.S.A.".<br />
L'Asia centrale rappresenta per l'imperialismo delle<br />
logge e dei circoli filantropici americani il degno e<br />
remunerativo rimpiazzo all'or mai inaffidabile ed<br />
intricato Medio Oriente, destinato forse a diventare il<br />
"giardino segreto" d'Israele.<br />
La Cina: la politica di Pechino nell'area si muove su<br />
due direttrici in rapida ascesa. La prima si caratteriz-<br />
za su basi prettamente etno-culturali. La regione<br />
nord-occidentale cinese dello Xinjiang infatti vede al<br />
suo interno componenti kazare e kirghize di una certa<br />
rilevanza numerica e con marcate aspirazioni identi-<br />
tarie; ottimo viatico per una sempre più stretta coope-<br />
razione con le repubbliche della sua frontiera ex<br />
sovietica, altrettanto desiderose di sfruttare le comu-<br />
nanze etniche per sviluppare ambizioni commerciali<br />
con l'espansiva potenza cinese. La seconda linea<br />
invece tende a concertare con la Russia tutta una serie<br />
d'iniziative politiche ed economiche a largo raggio,<br />
miranti alla stabilizzazione della regione. Proprio per<br />
questo motivo nel 1996 si riunì il "Gruppo di<br />
Shanghai"; comprendente Cina, Russia, Kazakistan,<br />
Kirghizistan e Tagikistan. Mentre nel 2002 fu creata<br />
la "Shanghai Cooperation Organization", vero e pro-<br />
prio braccio operativo del "Gruppo" che tende a tut-<br />
t'oggi a voler contrastare l'aggressività statunitense.<br />
Interessante notare che, tra tutti i regimi autoritari
dell'area, sia stato proprio il meno dispotico, quello<br />
kirghizo, ad esser rovesciato dal solito "melodramma<br />
di piazza", ormai malattia comune nelle zone del<br />
globo ad alta ingerenza americana. Vorrei quasi<br />
azzardare l'ipotesi su quale altra repubblica centro<br />
asiatica si svolgerà il prossimo festival "democratico"<br />
agro/floreale… si accettano scommesse.<br />
L'Unione Europea: la "doppiezza", e l'"ipocrisia",<br />
sono le caratteristiche dominanti della presenza euro-<br />
pea. Infatti essa può manifestarsi o come "Unione",<br />
con tutta una serie di nobili iniziative di sviluppo<br />
infrastrutturale nei singoli Stati; come grandi proget-<br />
ti di nuove strade, acquedotti, ferrovie ecc.. Che,<br />
secondo gli idealisti di Strasburgo, sarebbero la leva,<br />
assieme alle ancor più efficaci pressioni della sempre<br />
presente e prepotente O.C.S.E., da usare per un pro-<br />
cesso accelerativo di democratizzazione dei regimi al<br />
potere. Il Kirghizistan, vorrei ribadirlo, è stato solo il<br />
primo esempio regionale di un modus operandi già<br />
ben rodato altrove. Oppure ci sono i ben più grezzi<br />
interessi economici delle singole nazioni<br />
dell'"Unione" e soprattutto delle loro compagnie<br />
petrolifere che, facendo il gioco dei veri padroni<br />
d'Europa, gli U.S.A., mirano a sviluppare una rete<br />
d'oleodotti e gasdotti atti a dirottare la "linfa della<br />
modernità", a scapito della Russia, verso le riserve<br />
dei nostri "campioni di libertà duratura".<br />
In conclusione ciò che si prospetta nell'area, entro<br />
breve tempo, sarà il polarizzarsi di due distinti fronti<br />
contrapposti, difficilmente conciliabili vista la "posta<br />
in gioco".<br />
Da un lato le due nazioni storicamente legate alla<br />
regione, cioè Russia e Cina; che negli ultimi anni<br />
stanno cercando di consolidare posizioni preziose<br />
grazie a leve tanto etno/culturali, quanto di stabilità<br />
politica ed economica per i regimi al potere.<br />
Dall'altro il tandem U.S.A./Unione Europea; impe-<br />
gnato a destabilizzare lo status quo esistente a proprio<br />
vantaggio, utilizzando sia gli strumenti di pressione<br />
del presunto "diritto internazionale", già attivi in altri<br />
momenti della storia recente, quale il conflitto jugo-<br />
slavo, il Caucaso, l'Argentina ecc.. O più prosaica-<br />
mente "comprando", tramite le varie compagnie mul-<br />
tinazionali, uomini politici ed istituzioni locali a suon<br />
di remunerative partecipazioni ad eventuali conces-<br />
sioni petrolifere e minerarie, al momento dell'instau-<br />
rarsi di un eventuale "vento democratico" filo occi-<br />
dentale.<br />
Francamente non invidio il destino di questi popoli;<br />
che si ritroveranno ad essere vasi di coccio tra vasi di<br />
ferro.<br />
Pagina 17<br />
Gabriele Gruppo
Quando l’Europa l’Europa<br />
moriva<br />
di Avat vatar ar<br />
Ci fu un tempo in cui l'Europa era rappresentata<br />
dall'Ellade, in quel tempo fu difesa dagli europei di<br />
allora dalla Persia. E così fu con Roma e il suo<br />
Impero, quando il suo nome rappresentava l'Europa<br />
anche allora una forza estranea e nemica si scagliò<br />
ma fu abbattuta a Cartagine, ancora una volta quando<br />
Attila saccheggiava le terre d'occidente, e quello fu il<br />
primo momento in cui l'Europa germano-romana<br />
unita sotto l'insegna imperiale si unì contro una vera<br />
e propria invasione asiatica, così Carlo Magno fermò<br />
gli Arabi a Poiters e gli Ottomani caddero a Lepanto.<br />
In tutti questi secoli l'Europa e i suoi popoli hanno<br />
dovuto combattere per sopravvivere per affermare la<br />
propria Civiltà e far si che tale rimanesse come un<br />
faro che potesse illuminare il mondo nei secoli avve-<br />
nire.<br />
L'ultimo secolo del secondo millennio non fu sottrat-<br />
to all'essere il tempo in cui in modo ancor più deter-<br />
minato e feroce di allora gli europei hanno dovuto<br />
resistere e combattere i suoi nemici, che in modo non<br />
meno rapace dei loro predecessori si scagliarono con-<br />
tro la nostra terra.<br />
Ad onor dei nemici dell'Europa passata va comunque<br />
il riconoscimento del loro essere dei guerrieri degni<br />
di tale nome, mentre gli ultimi "unni" sia quelli venu-<br />
ti dalla steppa sia quelli arrivati da Miami non furono<br />
altro che i servi del mondo materialista borsista-bol<br />
Pagina 18<br />
scevico.<br />
Churcill, Roosvelt e Stalin i boia esecutori della con-<br />
danna a morte, verdetto non troppo metaforico,<br />
sull'Europa che ritrovava la sua identità, la sua volon-<br />
tà e ed era finalmente di nuovo "EUROPA" nel senso<br />
di Civiltà.<br />
Da una parte una rivolta contro il mondo moderno,<br />
rappresentata dalla Germania, dall'Italia e dal<br />
Giappone, che se pur non privi di imperfezioni erano<br />
comunque degli avamposti tradizionali, mentre<br />
l'Unione Sovietica era lo stato in cui il popolo era<br />
schiavizzato nel senso letterale del termine e le poten-<br />
ze anglo-americane differivano ( e differiscono) solo<br />
per gradi da questa condizione.<br />
Così, in sei anni di guerra, due forze si scontrarono,<br />
due forze che metafisicamente erano i rappresentanti<br />
del Bene e del Male, una lotta epica che mai vide l'eu-<br />
ropa, una lotta che andò oltre le comuni guerre e che<br />
alla fine fu veramente un "crepuscolo degli dei" , in<br />
cui le forze Uraniche della Tradizione furono abbat-<br />
tute dalle forze telluriche dell'antitradizione, dell'uo-<br />
mo-massa.<br />
Diversi furono gli atti di eroismo da parte dei soldati<br />
dell'Asse e del Giappone, ma il massimo dell'eroismo<br />
lo si raggiunse in questi paesi proprio alla fine della<br />
guerra. Perché nel momento in cui tutto è perso, nel<br />
momento in cui si combatte da tutti i punti di vista
una guerra persa, allora si tocca il massimo grado del-<br />
l'eroismo, il combattimento fine a se stesso con l'uni-<br />
co scopo di difendere l'Onore. In quei momenti la<br />
battaglia fu veramente qualcosa di liturgico e sacrifi-<br />
cale. Come definire altrimenti i giovani della<br />
Repubblica Sociale Italiana, che animati dal solo<br />
senso dell'Onore, dalla sola Fedeltà all'Ideale conti-<br />
nuarono al fianco dei tedeschi la lotta all'antieuropa.<br />
Cosa avrebbero dovuto ricevere in cambio? Il<br />
disprezzo degli altri <strong>italia</strong>ni che ormai si erano ben<br />
accomodati alla nuova bandiera e al nuovo vincitore,<br />
il giudizio di criminale da parte di una storiografia<br />
propagandistica, insomma l'accantonamento dei loro<br />
nomi nell'angolo dei "cattivi".<br />
Eppure, partirono, eppure imbracciarono il fucile e<br />
misero una fascia nera al braccio: "Per l'Onore<br />
d'Italia". Brigate Nere, Decima MAS, SS <strong>italia</strong>ne<br />
sono solo alcuni dei nomi più famosi dei reparti che<br />
vollero vendicare i loro fratelli Italiani assassinati<br />
dalla pugnalata alla schiena di Badoglio e del Re, e<br />
così sotto il tricolore con l'aquila repubblicana brac-<br />
carono i vigliacchi che oggi si ammantano di "eroi-<br />
smo" e costituirono uno degli ultimi fronti della civil-<br />
tà europea. E tutto questo solo per quel motto che<br />
rimarrà a simbolo di fedeltà e che riscattò il nome<br />
della patria: "Per l'Onore d'Italia".<br />
Insieme a loro vanno sicuramente ricordati i "petali di<br />
fiore di melo" dell'Impero del Sol Levante, che dal<br />
cielo si dirigevano verso la morte volontaria in batta-<br />
glia, morte Eroica, contro le navi americane. Il<br />
Pagina 19<br />
Kamikaze Giapponese fu il moderno Samurai.<br />
Furono un corpo scelto, che con la ritualità che li con-<br />
traddistingueva donavano la vita per l'Imperatore e il<br />
Giappone, anch'essi non avrebbero goduto dei frutti<br />
di una vittoria, ma ugualmente salirono sugli aerei<br />
per il loro ultimo volo. Questo oggi è visto dai mass-<br />
media e dalla pubblica opinione (formata dai primi) o<br />
come un cinico assicurarsi che l'obbiettivo militare<br />
nemico fosse abbattuto o come un esplicarsi della<br />
"follia militarista nipponica", follia cautamente spen-<br />
ta con la bomba atomica! In realtà, in questo caso, ci<br />
troviamo di fronte a un immolazione cosciente e<br />
volontaria, ispirata da una massima che i democratici<br />
progressisti di allora e di oggi non possono di certo<br />
apprendere: "Gli Dei che sono immortali ammirano<br />
quegli uomini che se pur possedendo una sola vita<br />
decidono di sacrificarla in battaglia, e ancor di più se<br />
questi eroi son giovani rinunciando così ai molti anni<br />
avvenire". Fu forse il massimo della lotta disinteres-<br />
sata che si verificò in quella guerra.<br />
In quei giorni di Aprile, intanto, in Europa la guerra<br />
volgeva al termine, ma non con essa la voglia di con-<br />
tinuare a combattere. Ad Est infuriava l'avanzata<br />
dell'Armata Rossa, che con tanto zelo, e direi con una<br />
"precisione tedesca" eseguiva l'ordine di Mosca di<br />
sterminare qualunque forma di vita tedesca, e così<br />
mentre a Danzica e Berlino i soldati sovietici violen-<br />
tavano le donne, uccidevano gli uomini e decapitava-<br />
no i neonati per schiacciare le loro teste con i cingoli<br />
dei carri armati o per giocarci a calcio, ad ovest, i più
fedeli alleati di questi, gli Americani, avanzavano in<br />
terra tedesca, sorpresi e delusi. Perché sorpresi e<br />
delusi? Perché si aspettavano di trovare nel popolo<br />
tedesco un'altra di quelle folle di gente che gli acco-<br />
glieva un po' con i loro opportunisti politici in prima<br />
fila e un po' con le loro baldracche pronte a vendersi<br />
per una scatoletta di carne. Ma in Germania…nessu-<br />
na accoglienza, nessun entusiasmo e "welcome to<br />
germany" ricevettero i jazzisti con l'elmetto, ma<br />
sguardi bassi al loro passaggio e insulti. Forse rimase<br />
fino alla fine l'ultimo popolo veramente Europeo,<br />
quelli che anche in quell'occasione furono i massimi<br />
difensori dell'occidente non si dimenticarono così<br />
facilmente dei bombardamenti a tappeto e non si<br />
dimenticarono che quelli erano gli invasori, coloro<br />
che avrebbero cancellato dalla Germania qualunque<br />
cosa fosse veramente germanica.<br />
A Berlino, negli ultimi giorni, intorno alla cancelle-<br />
ria, si sono riuniti gli ultimi fedeli di Adolf Hitler, gli<br />
hanno giurato fedeltà sino alla morte, gli ultimi a<br />
combattere per lui furono i Francesi della divisione<br />
SS Charle Magne, gli Spagnoli della Divisione<br />
Azura, la Hitlerjugend, altri SS tedeschi,alcuni della<br />
Werhmacht e il Volksturm.<br />
Così nel baratro infuocato delle macerie berlinesi vi<br />
è un ultimo manipolo di eroi che stretti intorno al<br />
Fuhrer, colui giudicato da loro come l'ultimo signore<br />
dell'europa, come l'ultimo dei condottieri da loro<br />
ammirati gli aveva dato la speranza, ognuno la pro-<br />
pria.In un certo senso ognuno di quei soldati, nelle<br />
Pagina 20<br />
loro diverse nazionalità portavano in comune un<br />
unico sogno, e combattevano tutti per un unico<br />
scopo. Alcuni hanno detto che ognuno "combatteva<br />
la propria guerra", i tedeschi per una Grande<br />
Germania, gli altri per assicurare una certa indipen-<br />
denza alla propria patria e un certo posto d'onore al<br />
fianco della germania nella lotta al bolscevismo. Io<br />
penso invece che in quel momento i soldati badarono<br />
poco alle sottigliezze e non si curarono affatto delle<br />
diverse nazionalità e l'unico loro pensiero era com-<br />
battere fino all'ultimo uomo contro l'antieuropa,<br />
cadendo sicuramente ma vendendo cara la pelle e<br />
senza cedere neanche un metro prima che la terra<br />
sotto i loro piedi non fosse colma del sangue eroico.<br />
I migliori europei spalla a spalla morirono così al<br />
grido di Vive la France, Arriba Espania o più sempli-<br />
cemente Heil Europa!<br />
Il 30 Aprile 1945 la radio annuncia che : "…il Fuhrer<br />
è caduto combattendo fino all'ultimo il bolscevismo"<br />
seguirono le note wagneriane della Morte di Sigfrido.<br />
Dieci giorni prima il Dott. Goebbles parlando ai tede-<br />
schi alla radio in occasione del cinquantaseiesimo<br />
compleanno di Hitler disse: "…in futuro avremo<br />
come prima cosa bisogno di esempi da seguire", già<br />
presagiva il tipo di società che sarebbe seguita dopo.<br />
E forse, molti tedeschi si ricordarono di un'altra frase<br />
di Goebbles da lui lanciata verso una folla entusiasta<br />
ai tempi della gloria : "Noi nazionalsocialisti sappia-<br />
mo come vivere perché sappiamo come morire", e gli<br />
ultimi combattenti per l'Europa vissero e morirono
all'insegna dell'Onore e della Fedeltà mentre nei muri<br />
diroccati di Berlino campeggiavano le scritte: "Wir<br />
kapituliener nie!".<br />
Contrariamente all'opinione corrente, non tutte le for-<br />
mazioni della SS hanno deposto le armi l'8 <strong>maggio</strong><br />
1945 ( o più esattamente l'11 <strong>maggio</strong>, data di cessa-<br />
zione della lotta in Cecoslovacchia ), molte furono le<br />
SS che, per lo meno nell'Europa Orientale, continua-<br />
rono la crociata contro il bolscevismo. Le squadre di<br />
combattimento che crearono il mondo le ignorò e<br />
nessun monumento funebre le ricorda a edificazione<br />
delle nuove generazioni. I russi e i loro satelliti furo-<br />
no costretti, a tratti, a spiegare forze consistenti simi-<br />
li a quelle che, in altri tempi, i tedeschi ed i loro allea-<br />
ti avevano dovuto mandare in prima linea.<br />
Tali squadre di cui le SS furono l'elemento motore,<br />
pur con i rinforzi di semplici anticomunisti, spesso<br />
ex-partigiani antitedeschi, svolsero un importante<br />
azione là dove la guerriglia era stata più viva durante<br />
il conflitto mondiale: zone dell'URSS, la Jugoslavia e<br />
la Polonia.<br />
Un esempio fra tutti sono i nazionalisti Ucraini del<br />
U.P.A che organizzarono i Banderovitsi, che davanti<br />
alla minaccia sovietica presero a ritirarsi nell'Ucraina<br />
Occidentale. All'epoca Krusciov conduceva una fero-<br />
ce repressione contro i nazionalisti Ucraini tra i quali<br />
molti combattenti erano i superstiti 14^ Divisione SS<br />
"Galizien". Nonostante le contromisure prese, le<br />
squadre di guerriglia ucraine resistettero per molti<br />
anni nelle selvagge foreste dei confini ucraini.<br />
Nella Jugoslavia, i guerriglieri croati si chiamavano<br />
"i Crociati" e proseguirono la loro selvaggia opposi-<br />
zione, non solo contro i comunisti di Tito, ma anche<br />
contro le bande cetniche di Mihailovitch, mentre le<br />
"guardie bianche" slovene, residui delle forze del<br />
generale Rupnik, agivano nella regione di Lubiana.<br />
Lo sterminio degli ultimi gruppi di guerriglia avven-<br />
ne alla fine del 1946, tranne che nella regione del<br />
Kossovo, di Bailli Kombetar (Fronte Nazionale<br />
Albanese), provenienti dalla 21^ Divisione SS<br />
"Skandenberg" si batterono per lunghi mesi, sostenu-<br />
ti dall'irredentismo albanese delle popolazioni locali.<br />
Pure nella Germania occupata non mancarono gli<br />
episodi di guerriglia da parte di superstiti SS e della<br />
Wehrmacht, tedeschi e non, sotto il comando di<br />
Skorzeny operarono i famigerati Wehrwolf, i Lupi<br />
Mannari.<br />
Questa è la storia di come l'Europa è morta, ma noi<br />
sappiamo che dopo ogni notte vi è sempre un alba e<br />
questa sarà ancor più raggiante dopo una notte estre-<br />
mamente buia.<br />
Così oggi come ieri, ritroviamo davanti a noi quella<br />
che allora definita l' "antieuropa", il nemico non è<br />
cambiato, forse si è uniformato. Ed ecco ad essere<br />
nemico incontrastato dei popoli quel mostro chiama-<br />
to Stati Uniti d'America, che consegnò metà del<br />
nostro continente al comunismo, con un muro caduto<br />
solo nel 1990, e l'altra metà a una mondializzazione<br />
che faceva da allora i primi passi.<br />
Pagina 21
Oggi ci troviamo in un momento particolarmente cri-<br />
tico della nostra storia. Ma ancora vi si trovano nelle<br />
strade d'europa pochi ma buoni uomini della<br />
Tradizione, a combattere una lotta eroica contro il dio<br />
denaro e l'asservimento dei popoli, per la libertà. E'<br />
un ideale puro che va portato avanti con determina-<br />
zione, senza farsi prendere da scoraggiamenti e da<br />
nostalgie, ma guardando al futuro con fiducia.<br />
I buoni Europei sono esistiti ai tempi di Sparta, e<br />
anche loro hanno sofferto e caddero nella polvere ma<br />
l'Europa seppe rialzarsi ugualmente, così a Roma e<br />
così in tutta la sua storia, per questo essi esisteranno<br />
anche nel Terzo Millennio ricordando i loro Eroi e<br />
seguendo i nuovi Condottieri saranno sempre all'inse-<br />
gna dell'Onore e della Fedeltà, ma solo essi, i veri<br />
uomini della Tradizione.<br />
"In un mondo di pecore siateci leoni, il mondo lo si<br />
perde e lo si prende, prendetelo!"<br />
Leon Degrèlle<br />
Adunata Adunata<br />
- Minne<br />
di Alchemica<br />
XI<br />
Pagina 22<br />
Ho visto gli eserciti di Kambala in sogno<br />
Marciavano verso il mare in file compatte<br />
Avanzavano in gloria i cieli sotto controllo<br />
Ho avuto paura di quell' acciaio sottile<br />
Gli stendardi al vento le sfere luminose<br />
A poca distanza dalla mia dimora<br />
Antiche milizie conquistavano il Pia<strong>net</strong>a<br />
Ho visto gli eserciti di Kambala in sogno<br />
E ora attendo ignaro del momento che ciò sia
"Cessiamo di rivolgere le nostre forze contro noi stessi,<br />
continuando a negare l'esistenza di cio' che non<br />
sappiamo"<br />
Fabre D'Olivet<br />
Astrologia<br />
di Frida<br />
Oggi e' di moda l'astrologia: il monito che viene<br />
dalle stelle e' ormai per molti categorico e insindaca-<br />
bile come le trombe del giudizio finale .<br />
E , per quanto possa sembrare paradossale, e' proprio<br />
la nostra eta', scettica e dissacratrice, razionalistica e<br />
meccanizzata, quella che piu' di ogni altra si e'<br />
mostrata disponibile ad accettare ad occhi chiusi e<br />
con fede cieca il "credo astrologico ".<br />
Sara' perche' l'incertezza cronica del vivere d'oggi ci<br />
spinge a cercare una certezza, quale che sia, in un'al-<br />
tra dimensione, o perche' la scienza ci ha deluso, o<br />
perche' "un pizzico di magia" aiuta a sopportare<br />
meglio la vita quotidiana, o perche' , in definitiva, e'<br />
molto confortante fare un bel fagotto delle angoscie e<br />
delle responsabilita' che ci assillano e scaricarlo su un<br />
capro espiatorio che non si puo' ribellare : il " piane-<br />
ta della mala sorte ".<br />
Ma anche se la neurosi del mondo moderno l'ha inve-<br />
stita di proiezioni magiche, fideistiche, taumaturgi-<br />
che, l'astrologia non e' nulla di tutto questo: essa e'<br />
invece un'arte e una tecnica che studia gli eventi<br />
Pagina 23<br />
umani , in rapporto agli eventi cosmici. I suoi simbo-<br />
li antichi ( Toro e Leone, Vergine e Sagittario, il male-<br />
fico Saturno, il Giove fortunato ) , al di la di ogni<br />
facile suggestione, sono semplici segni di un codice<br />
universale che una tecnica millenaria insegna a deci-<br />
frare: sono, letteralmente, i " segni dei tempi". Tempi<br />
individuali, tempi storici, tempi cosmici e , come<br />
ogni segno che sia tale, hanno il compito appunto di<br />
segnalare una situazione, non di provocarla.<br />
Nell'ambito di ciascuna situazione l'individuo conser-<br />
va il suo libero arbitrio di fare o di non fare una deter-<br />
minata azione, sottoponendosi volontariamente alle<br />
conseguenze talora spiacevoli dei suoi gesti,conse-<br />
guenze delle quali sarebbe assurdo incolpare gli "<br />
astri ".<br />
Precisiamo questo particolare perche' normalmente il<br />
responso astrologico , viene accolto deterministica-<br />
mente, come una sentenza ineluttabile : " domani con<br />
Marte negativo , mi rompero' una gamba "ma questa<br />
non e' astrologia, e' masochismo.<br />
Il codice astrologico si puo' paragonare alla segnale-
tica stradale : ragguaglia su una situazione, ne illustra gli aspetti, e in piu' fornisce indicazioni sul modo<br />
migliore per affrontarla. A nessuno verra' mai da pensare che il segnale di " curva pericolosa " provochi gli<br />
incidenti : anzi , avvisando del pericolo, consentira' di evitarlo; cosi' non si potra' dire che Marte negativo,<br />
frattura le gambe, ma al contrario che ci aiuta a superare un momento difficile, mettendoci in guardia per<br />
tempo.<br />
Sono in effetti troppi i soggetti che si rivolgono all'astrologo per sapere cosa accadra' loro ( piovendo dal cielo<br />
) nel futuro e troppi gli oroscopi e gli astrologi che fanno previsioni drastiche , senza tener conto della liber-<br />
ta' d'azione dell'uomo.<br />
Allorche' poi queste previsioni, com'e' ovvio non si avverano, e' anche troppo facile, denigrare l'astrologia ,<br />
non tenendo conto dell'enorme differenza che c'e' tra l'analisi di un contesto astrale e la banale previsione di<br />
eventi futuri.<br />
LA TEORIA<br />
La teoria su cui poggia lo studio dell'Astrologia e' , o sembra essere, quella GEOCENTRICA : la Terra al cen-<br />
tro dell'universo e attorno ad essa ruotano i pia<strong>net</strong>i.<br />
Naturalmente tale concezione appare non solo superata, ma addirittura destituita di fondamento da quando<br />
Copernico dimostro' che non la Terra , ma il Sole sta al centro del sistema .<br />
In realtà l'Astrologia NON sostiene che la Terra sia al centro del sistema solare: una teoria del genere sareb-<br />
be stata assurda gia' 2000 anni fa, dal momento che Aristarco di Samo due secoli prima di Cristo aveva intui-<br />
to la teoria eliocentrica sviluppata poi da Copernico.<br />
L'Astrologia piuttosto assume la Terra come punto di riferimento.<br />
Essa studia la configurazione dei pia<strong>net</strong>i visti dalla Terra e , piu' precisamente da un punto specifico della<br />
Terra, quello in cui si verifica l' avvenimento che si vuole esaminare.<br />
Ognuno di noi viene alla luce in un particolare momento della vita del cosmo:<br />
L'Oroscopo natale e' il grafico di quell'attimo irrepetibile, la radiografia celeste della nostra nascita.<br />
Gli astrologi si servono di due grandi cerchi per stabilire le posizioni dei pia<strong>net</strong>i rispetto alla terra: (fig 1)<br />
1) EQUATORE<br />
2) ECLITTICA<br />
Pagina 24
L'Equatore celeste non e' altro che una proiezione dell'equatore terrestre sulla sfera celeste immaginaria,<br />
cosicche' viene a trovarsi esattamente al di sopra di quello della terra. Esso divide il cielo in due emisferi.<br />
L'Eclittica e' un cerchio immaginario segnato dal Sole nel suo moto apparente intorno alla terra.e si interseca<br />
con l'equatore celeste con il quale forma un angolo di circa 23° . I loro percorsi si intersecano due volte: nel<br />
Primo Grado dell'Ariete ( punto vernale o equinozio di primavera ) e nel Primo Grado della Bilancia ( equi-<br />
nozio d'autunno.)<br />
Nelle latitudini settentrionali il Sole raggiunge questi punti all'inizio ufficiale delle due stagioni; in quelle<br />
meridionali il Sole entra al primo grado dell'Ariete in Autunno.<br />
I punti piu' alti dell'Ellittica , cioe' i piu' lontani dall'Equatore, sono noti come Solstizi.<br />
Il sole raggiunge il solstizio d'estate quando entra nel Cancro e quello d'inverno all'inizio del Capricorno.<br />
Lungo l'Ellittica misuriamo le 12 sezioni tutte uguali di 30° ciascuna, nelle quali sono collocati i 12 segni<br />
zodiacali , che cominciano dal punto vernale , quindi dal segno dell'Ariete, a seguire in senso antiorario abbia-<br />
mo il segno del Toro, i Gemelli, il Cancro, il Leone, la Vergine, la Bilancia, lo Scorpione, il Sagittario, il<br />
Capricorno, l'Acquario, i Pesci.<br />
Pagina 25
I segni dello Zodiaco circondano la terra; ciascuno di<br />
essi si identifica con una costellazione, ovvero un<br />
gruppo di stelle che sembrano formare delle figure<br />
divenute poi i simboli di ciascun segno.<br />
Poiche' la terra impiega un anno per girare attorno al<br />
sole, nel nostro sistema di riferimento, assumiamo<br />
che quest'ultimo si muova attorno all'ellittica per un<br />
tempo di 12 mesi durante i quali attraversa i 12 segni<br />
dello zodiaco.<br />
Furono i Babilonesi che attribuirono a tali costella-<br />
zioni nomi di animali o di personaggi mitologici ( il<br />
termine zodiaco in greco significa " cerchio degli ani-<br />
mali " ) Si divisero i 360 gradi del cerchio zodiacale<br />
in 12 settori di 30 gradi ciascuno, corrispondenti solo<br />
approssimativamente alle dodici costellazioni, in<br />
quanto esse sono di grandezza variabile.Non si devo-<br />
no confondere i segni dello zodiaco con le costella-<br />
zioni omonime. Un tempo gli uni e le altre si sovrap-<br />
ponevano, ma a causa di un movimento detto PRE-<br />
CESSIONE degli equinozi, il punto Vernale si sposta<br />
continuamente, di 1 grado ogni 72 anni.lungo le 12<br />
costellazioni zodiacali ( in senso inverso rispetto<br />
all'ordine dei segni).<br />
Attualmente sta passando dal 29° grado dei Pesci al<br />
1° Grado dell'Acquario dando cosi' inizio all' Era<br />
dell'Acquario .Ogni 2160 anni il punto vernale passa<br />
da un settore zodiacale ad un altro e ogni 29.920 anni<br />
compie un ciclo completo ritornando all'inizio.<br />
L'astrologia pero' si interessa solo dei segni e trascu-<br />
Pagina 26<br />
ra le costellazioni quindi il punto vernale e' relativa-<br />
mente sempre a 0° Ariete.<br />
A questo proposito disse Tolomeo quasi 2000 anni fa<br />
a chi obiettava che la precessione degli equinozi pote-<br />
va invalidare l'astrologia, dal momento che soltanto<br />
ogni 30.000 anni circa le costellazioni corrispondeva-<br />
no esattamente ai segni zodiacali :<br />
" L'inizio dei segni va stabilito in base agli Equinozi<br />
e ai Solstizi "<br />
L'astrologia quindi non deve tener conto della<br />
Precessione degli Equinozi, perche' la vita umana,<br />
animale e vegetale sulla terra e' prevalentemente<br />
legata alla NATURA SOLARE : il rapporto cosmico<br />
Sole , Luna e Pia<strong>net</strong>i vaganti entro la fascia zodiaca-<br />
le determina fenomeni di analogia simbolica sulla<br />
vita terrena…<br />
A questo punto abbiamo due Zodiaci : uno definito<br />
Zodiaco astronomico , o "stellare" o " delle costella-<br />
zioni " e uno " Astrologico " o " solare " o " appa-<br />
rente ". E' la natura solare che determina il nostro<br />
modo di essere : a parita' di Longitudine e Latitudine<br />
le primule fioriscono alla stessa data, le rose fiorisco-<br />
no nella primavera, la frutta matura in estate, la ven-<br />
demmia inizia in autunno e cio' da sempre, anche se<br />
le stelle delle Costellazioni non sono allo stesso posto<br />
Secondo lo psicologo C.G. Jung , esistono quattro<br />
funzioni fondamentali della coscienza umana, ampia-<br />
mente connesse , dagli astrologi, ai quattro elementi
fondamentali dell'astrologia.<br />
-Intuizione : consiste nel ricercare nuove possibilita' e nello scoprire nuove potenzialita' nelle situazioni gia'<br />
esistenti. Corrisponde , astrologicamente al Fuoco ( segni dell'Ariete, del Leone, Del Sagittario )<br />
-Sensazione : tende alla consapevolezza del corpo fisico e corrisponde all'elemento Terra ( segni del Toro,<br />
della Vergine e del Capricorno )<br />
-Pensiero : e' la funzione intellettuale, critica , della comunicazione e corrisponde all'Aria ( segni del Gemelli,<br />
della Bilancia e dell'Acquario )<br />
-Sentimento : e' la funzione emotiva, sogni e immaginazione..corrisponde all'Acqua ( segni sono il Cancro,<br />
lo Scorpione , i Pesci ).<br />
Queste funzioni modellano il comportamento umano e la percezione della realta'e di solito nel tema natale la<br />
<strong>maggio</strong>ranza delle persone presenta una combinazione di due o tre elementi.<br />
Il materiale indispensabile per i calcoli e per l'erezione di un tema di nascita consiste in:<br />
1) Un GRAFICO che rappresenti il cerchio dello Zodiaco con i suoi 12 segni (fig 2)<br />
2) Una TAVOLA DELLE CASE per la latitudine del luogo di nascita in considerazione .Con queste e<br />
con opportuni calcoli possiamo determinare la posizione del segno Ascendente , cioe' il grado dell'eclittica<br />
che sorge ad Oriente nel momento della nascita, il Discendente che e' l'esatto opposto dell'Ascendente, ossia<br />
il grado dell'eclittica che tramonta ad Occidente; il Medio Cielo che e' il grado dello zodiaco che si trova nel<br />
punto piu' alto sopra l'orizzonte, o culminazione e il Fondo Cielo che e' il suo opposto. Questi quattro punti<br />
sono fondamentali per la costruzione di un oroscopo , tanto da essere definita la " croce del destino ".Dato<br />
che la terra compie ogni giorno una rotazione completa attorno al proprio asse, il grado zodiacale che sorge<br />
all'orizzonte cambia con una velocita' variabile da 2 min. e 30 sec a circa 5 min . ecco perche' occorre la mas-<br />
sima precisione possibile sull'ora di nascita. ( fig. 3 )<br />
Pagina 27
Pagina 28<br />
figura 2<br />
figura 3
3) Le EFFEMERIDI ( Tutte le posizioni date nelle Effemeridi Rosacrociane oggi generalmente usate ,<br />
corrispondono alle posizioni apparenti dei pia<strong>net</strong>i, cioe' la posizione verso la quale un telescopio posto al cen-<br />
tro della terra, sarebbe orientato per osservare ad un dato momento un pia<strong>net</strong>a . Questa " posizione " e' la lon-<br />
gitudine del pia<strong>net</strong>a e corrisponde all'angolo calcolato verso Est sull'eclittica a partire dal punto primaverile.<br />
Se anticamente l'erezione della carta del cielo era un lavoro fastidioso e complesso per i calcoli necessari che<br />
richiedevano conoscenze matematiche elevate, oggi gia' con la tavola delle case e le effemeridi e' molto piu'<br />
semplice .<br />
In questi ultimi anni sono usciti programmi per pc in grado di calcolare le posizioni dei pia<strong>net</strong>i e le cuspidi<br />
delle case con grandissima precisione.<br />
Per lo studio e l'interpretazione dei temi di nascita, si prendono quindi come base i sette elementi<br />
indispensabili trasmessici dall'antica tradizione astrologica Egizio -Caldea, e cioe':<br />
1) Lo ZODIACO diviso in 12 segni elencati sopra<br />
2) I PIANETI in numero di 11 : Sole , Luna , Mercurio,Venere , Marte, Giove , Saturno, Urano ,<br />
Nettuno , Plutone , Chirone con i loro glifi<br />
3) I PUNTI SENSIBILI : Nodo Lunare Nord e Sud , Lilith o Luna nera ,<br />
4) Le CASE o 12 settori del cielo ( Fig 4 )<br />
5) Gli ASPETTI PLANETARI o rapporti di longitudine<br />
6) Il LUOGO DELLA NASCITA , che per mezzo delle sue coordinate geografiche- longitudine e latitu-<br />
dine- permette di determinare il tempo locale e il tempo di Greenwich della nascita e la Tavola delle Case da<br />
usare.<br />
7) La DATA DELLA NASCITA, che permette di riferirsi alle posizioni pla<strong>net</strong>arie date dalle effemeridi<br />
per la data in oggetto.<br />
8) L' ORA DELLA NASCITA, che permette di effettuare il calcolo preciso delle posizioni pla<strong>net</strong>arie e ,<br />
in combinazione col luogo di nascita di orientare il tema in rapporto ai punti cardinali.<br />
Pagina 29
INTERPRETAZIONE<br />
INTERPRETAZIONE<br />
Avendo a disposizione tutti gli elementi sopra descritti, possiamo erigere la carta astrale, con le case, e i pia-<br />
<strong>net</strong>i all'interno di esse e calcolandone gli aspetti, cioe' le relazioni angolari che legano un pia<strong>net</strong>a ad un altro.<br />
Le case costituiscono una ulteriore divisione dei quattro quadranti delimitati dalla croce Meridiano -<br />
Orizzonte.<br />
figura 4<br />
Esse esprimono ciascuna il settore della vita nel quale puo' verificarsi un evento.<br />
La risultante di tutto questo e'il significato dei vari aspetti tra Pia<strong>net</strong>i a seconda delle Case in cui si trovano<br />
che hanno significati diversi a seconda dei Segni in cui si trovano le Case stesse.<br />
Pagina 30
Questo e' il momento fondamentale della prassi astrologica : L' INTERPRETAZIONE:<br />
I segni rappresentano le tendenze dell'individuo e il tipo di energia che lo caratterizzano, le case indicano in<br />
quale campo di esperienza si realizza la tendenza manifestata dai segni. Ad esempio , la casa X in Leone rap-<br />
presenta una carriera brillante , perseguita con senso dell'autorita', che portera' a posti dirigenziali anche in<br />
campo politico ( Il Fuhrer aveva la X casa in Leone )<br />
I pia<strong>net</strong>i vengono a illustrare le funzioni essenziali della vita : l'amore, l'odio, l'intelligenza, il senso estetico,<br />
la sensibilita' musicale, il principio di conservazione e quello di distruzione…<br />
Un aspetto e' la distanza precisa tra due punti qualsiasi in un oroscopo , vengono usati per stabilire il modo<br />
in cui i pia<strong>net</strong>i si combinano per stimolare e moderare la loro reciproca influenza. Gli aspetti si formano divi-<br />
dendo il cerchio di 360 gradi per determinati numeri e possono essere compresi con le leggi della numerolo-<br />
gia.<br />
La divisione del cerchio per 3 ,per 6, per 12 risulta armoniosa e fluida, mentre la divisione per 2, per 4, per<br />
8 risulta rigida , strutturata e difficile.Gli aspetti armoniosi vengono detti anche buoni positivi benefici (<br />
Trigono con distanza tra i pia<strong>net</strong>i di 120 gradi, Sestile con distanza di 60 gradi , e semisestile , 30 gradi ), gli<br />
aspetti tesi sono difficili , negativi e malefici ( Opposizione con distanza tra i pia<strong>net</strong>i coinvolti di 180 gradi,<br />
Quadrato con 90 gradi si separazione, Semiquadrato con 45 gradi . )<br />
La Congiunzione tra due pia<strong>net</strong>i , quindi aventi la stessa longitudine, appare positiva o negativa a seconda<br />
dei pia<strong>net</strong>i coinvolti nell'aspetto.<br />
Gli aspetti tesi causano attriti fra i pia<strong>net</strong>i coinvolti. Tali attriti sono forieri di difficolta' e problemi , che pos-<br />
sono essere di carattere psicologico o ambientale .<br />
Nell'affrontare questi problemi, molte persone sperimentano il fallimento e la delusione, ma alcuni saranno<br />
indotti a superare le proprie difficolta' e nel corso di tale processo , a sviluppare il proprio potenziale astrolo-<br />
gico.<br />
Gli aspetti armoniosi creano un rapporto facile tra i pia<strong>net</strong>i coinvolti. Essi creano un ambiente utile per le<br />
qualita' innate che l'individuo puo' dare per scontate e non riuscire a sviluppare appieno.<br />
Ogni tipo di aspetto ha quindi due facce . Gli aspetti tesi creano delle difficolta' che possono trasformarsi in<br />
Pagina 31
grandi conquiste, mentre gli aspetti armoniosi creano delle condizioni facili che possono portare le persone a<br />
sprecare diverse occasioni.<br />
Quindi e' preferibile che ci sia un equilibrio tra gli aspetti tesi e quelli armoniosi.<br />
Gli individui che hanno solo aspetti armoniosi possono avere un grande potenziale, ma mancare di stimoli per<br />
portarlo alla realizzazione, mentre coloro che hanno solo aspetti tesi , possono non avere la fede e l'ottimismo<br />
necessari per superare le loro difficolta'.<br />
" Quando il discepolo<br />
accetta Saturno come il dio<br />
che offre un'opportunita'<br />
e non lo considera soltanto<br />
come deita' apportatrice di sciagure,<br />
allora e' sulla giusta via<br />
che porta alla conoscenza<br />
nella verita' e nelle azioni<br />
e non soltanto in teoria "<br />
ASTROLOGIA E PSICOLOGIA<br />
Alice A. Bailey in Astrologia Esoterica<br />
Gli antichi miti , che descrivono metaforicamente la vita come un viaggio fra le stelle, si trovano , implicita-<br />
mente , nella credenza secondo la quale , l'astrologia e' costituita da un insieme di processi psicologici.<br />
Nell'antica Roma ,l'adepto iniziava il suo viaggio dalla Terra e , tramite la disciplina e i riti religiosi, progre-<br />
diva attraverso i pia<strong>net</strong>i, considerandoli come i gradini di una scala :partendo dalla terra, la scala porta il<br />
ricercatore sulla Luna, su Mercurio , su Venere , sul Sole e poi su Giove fino a culminare su Saturno, il custo-<br />
de del tempo, il signore della saggezza, noto anche come " Sole della notte". Se l'iniziato superera' la prova<br />
di Saturno, trovera' l'illuminazione e la salvezza.<br />
In tempi moderni, uno dei piu' efficaci sistemi psicologici fu elaborato da C.G. Jung .<br />
Pagina 32
L'astrologia junghiana , oggi e' riconosciuta come un'evoluzione separata dell'astrologia propriamente detta.<br />
Se si rappresenta la psiche umana come un cerchio, una forma molto usata in astrologia, il centro di questo<br />
sara' occupato dal SE' . Questo e' il fulcro dell'esistenza umana ,che non e' contenuto in alcun simbolo astro-<br />
logico e che corrisponde spiritualmente all'anima.<br />
La meta' superiore del centro e' occupata dalla mente cosciente. Il Sole e' l'Io , la personalita' essenziale rico-<br />
noscibile. La Luna e' la " persona " ovvero la maschera socialmente accettabile che le persone portano in pub-<br />
blico. Venere e' l' "anima " la psiche femminile degli uomini, mentre Marte e' l' " animus " la psiche maschi-<br />
le delle donne. Mercurio rappresenta la forza che facilita la comunicazione tra gli altri pia<strong>net</strong>i. Il suo<br />
ruolo vitale e' ben illustrato dall'alchimia medioevale: il mercurio era il metallo che secondo le speranze degli<br />
alchimisti, avrebbe reso possibile la trasformazione del piombo in oro, e che da un punto di vista mitologico<br />
, rappresenta la trasformazione dell'oscuro " sole della notte " nel brillante " sole del giorno ".<br />
Giove e Saturno vengono generalmente considerati pia<strong>net</strong>i impersonali e descrivono le caratteristiche delle<br />
varie generazioni; ma nel modello junghiano Saturno ha una sua funzione particolare , come " Ombra".<br />
Questo termine per Jung rappresenta l'accumulo di tutte quelle caratteristiche che, per motivi personali o<br />
sociali , vengono represse. L'assegnazione di tale ruolo a Saturno , profondamente radicata nella concezione<br />
greca del " sole nella notte " fornisce una motivazione psicologica appropriata per le difficolta' che esso rap-<br />
presenta da un punto di vista astrologico.<br />
La meta' inferiore del cerchio e' dominata dall'inconscio collettivo, lo strato profondo dell'esistenza che uni-<br />
sce tutti i membri della razza umana. Qui vivono i tre pia<strong>net</strong>i transpersonali Urano , Nettuno , Plutone, sim-<br />
boli di rivolta nella societa' e di trasformazione degli individui.<br />
Nell'interpretazione pratica, il sistema junghiano viene adoperato per indicare le pressioni inconsce di cui le<br />
persone sono inconsapevoli, rivelate molto chiaramente dagli aspetti tra i pia<strong>net</strong>i consci e quelli inconsci.<br />
Ad esempio, un'opposizione Saturno-Venere porta , di norma difficolta' in amore e nel matrimonio. Un astro-<br />
logo tradizionalista si limiterebbe a constatare il fatto, mentre un astrologo junghiano puo' rivelare le pres-<br />
sioni causate da un " Ombra " irrisolta ( Saturno )che causano difficolta' per la persona ( opposizione )nel-<br />
l'espressione dei suoi desideri e sentimenti ( Venere ) e concludere che , molto probabilmente i profondi con-<br />
flitti psicologici daranno luogo a una relazione insoddisfacente.Arrivando alla radice psicologica del proble-<br />
ma , si puo' indirizzare la persona ad abbandonare, almeno parzialmente il suo modello comportamentale<br />
negativo , sviluppando le gli aspetti positivi del rapporto Venere- Saturno : lealta' , fedelta' responsabilita' e<br />
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stabilita'<br />
Un aspetto fra due pia<strong>net</strong>i, infatti puo' manifestarsi a tre diversi livelli : come manifestazione interiore nei<br />
processi psichici di una persona, come manifestazione di questi processi nel comportamento personale, oppu-<br />
re con circostanze ed avvenimenti esterni: quelle create dalla persona e quelle create dal destino.<br />
Come esempio prendiamo una congiunzione tra Saturno e Venere.Il potere di saturno , fatto di ritardi , disci-<br />
plina e strutture , si combina potentemente con l'emozione , l'affetto e il bisogno di rapporti di coppia di<br />
Venere.<br />
Nel primo caso analizzando il rapporto dal punto di vista emotivo , avremo un senso di limitazione e di restri-<br />
zione.<br />
Nel secondo caso , nei rapporti di coppia il comportamento tendera' ad essere leale , riservato e influenzato<br />
da problemi di ordine pratico.Potrebbe esserci un'attrazione verso persone piu' grandi d'eta'.<br />
Nel terzo caso avremo che in tutti i rapporti di coppia e le questioni sentimentali , sono probabili ritardi e osta-<br />
coli.<br />
Ogni segno e ogni pia<strong>net</strong>a ha sia delle qualita' positive che negativeli aspetti difficili con un certo pia<strong>net</strong>a pos-<br />
sono stimolare le qualita' positive del pia<strong>net</strong>a stesso, nonche' della casa e del segno in cui esso si trova.<br />
Ad esempio Mercurio nei Pesci puo' essere sia intuitivo che confuso.Un aspetto positivo a Mercurio di un<br />
altro pia<strong>net</strong>a nel tema natale, puo' intensificare l'intuizione, mentre un aspetto teso puo' incrementare la con-<br />
fusione.<br />
" L'astrologia e' una scienza in se',<br />
illuminatrice. Grazie a lei ho molto appreso e molto le devo.<br />
Le conoscenze geofisiche mettono in rilievo il potere delle stelle<br />
E dei pia<strong>net</strong>i sul destino terrestre.<br />
A sua volta , in un certo senso, l'astrologia<br />
Lo rafforza. Per questo e' una<br />
Specie di elisir di vita per l'umanita' " Albert Einstein<br />
Pagina 34
Quando abbiamo rapporti stretti tra i pia<strong>net</strong>i personali e quelli transpersonali ( ad esempio tra Luna ,Venere,<br />
Marte da una parte e Urano, Nettuno e Plutone dall'altra ) ci troviamo di fronte a persone che si trovano in<br />
prima linea nei cambiamenti della loro generazione, e che esse sono guidate da pressioni di carattere storico<br />
a proporre nuove idee, nuove mode e nuovi stili di vita .<br />
Il francese M.Gauquelin esperto di statistica e avversario dichiarato dell'astrologia, ha preso in esame il sor-<br />
gere ( Ascendente ) e il culminare ( Medio Cielo ) di vari pia<strong>net</strong>i al momento della nascita di uomini illustri<br />
per verificare se le correlazioni pla<strong>net</strong>arie corrispondessero alle teorie astrologiche.Ha scelto uomini che ave-<br />
vano esercitato varie professioni ( attori , sportivi , scrittori …ecc.)<br />
Ha esteso il campionamento all'Italia ,Francia, Germania. Ha sottoposto i suoi risultati per la verifica al comi-<br />
tato belga " Para " che li ha approvati.<br />
Da questa indagine risulta che<br />
-5438 grandi capi militari europei sono nati al sorgere e al culminare di marte ( probabilita' 1/1.000.000 )<br />
-i 3305 scienziati delle Accademie delle Scienze e di Medicina sono nati al sorgere e al culminare di Saturno<br />
( prob. 1/100.000)<br />
- i 993 capi di stato e capi politici sono nati al sorgere o al culminare di Giove 8 1/5.000)<br />
- i 1485 campioni sportivi sono nati al sorgere e al culminare di marte ( 1/5.000.000)<br />
Le conclusioni di Gauquelin , non si discostano molto dall'ipotesi di Tolomeo, secondo cui la professione<br />
dipendeva in gran parte dal sorgere e dal culminare dei pia<strong>net</strong>i. Il pia<strong>net</strong>a non e' responsabile della professio-<br />
ne, ma delle attitudini che la professione richiede.<br />
Questi studi ci permettono di affermare che esiste una risonanza tra la natura e il cosmo, tra microcosmo e<br />
macrocosmo.<br />
Nel 1955 si captarono delle "emissioni provenienti da Giove : esso emette onde lunghe e corte. In seguito ven-<br />
nero captate le emissioni radio di tutti i pia<strong>net</strong>i, da Mercurio a Saturno ogni 11 anni il Sole presenta un'atti-<br />
vita' piu' intensa che si manifesta con il fenomeno delle cosiddette macchie solari. Questa attivita' produce<br />
una cortina mag<strong>net</strong>ica che disturba le emissioni provenienti da Giove. Gli astronomi ne traggono la conclu-<br />
sione che il sistema solare e' un tutto organico, all'interno del quale Sole , pia<strong>net</strong>i e satelliti si scambiano<br />
costantemente materia ed energia.Inoltre gli influssi dei pia<strong>net</strong>i vengono astronomicamente percepiti diversa-<br />
mente a seconda delle loro reciproche posizioni.Anche se il centro del sistema e' il sole, la ricezione terrestre<br />
Pagina 35
dell'energia diffusa e'funzione di tutte le parti dell'universo. Il procedimento intuitivo dell'astrologia trova<br />
riscontro nel linguaggio scientifico.<br />
APPLICAZIONI PRATICHE<br />
PRATICHE<br />
( fig 5)<br />
L'Astrologia si suddivide in diverse specializzazioni , di cui quella piu' praticata e' sicuramente l'Astrologia<br />
Natale : si occupa della vita dell'individuo e utilizza degli oroscopi studiati appositamente per l'ora di nasci-<br />
ta del soggetto o per altri momenti importanti della sua vita. E'sicuramente la forma che viene praticata piu'<br />
diffusamente. Nell'ambito dell'astrologia natale, si possono distinguere vari tipi di competenza:<br />
1) Astrologia orientata sull'avvenimento: pone l'accento su eventi come il matrimonio, la carriera e i figli,<br />
ed e' generalmente trascurata dagli astrologi che tendono a un tipo di approccio psicologico.<br />
2) Astrologia psicologica : viene adoperata per descrivere il carattere e il potenziale psicologico di una<br />
persona. La predizione degli avvenimenti futuri viene sostituita con un'analisi delle tendenze future , in quan-<br />
to si suppone che l'inclinazione psicologica di un individuo tendera' a produrre determinati tipi di comporta-<br />
mento che potranno portare ad una serie di avvenimenti probabili. L'obiettivo e' una <strong>maggio</strong>re consapevolez-<br />
za e comprensione di se stessi.<br />
3) Astrologia Applicata : si occupa di stabilire il momento piu' propizio per intraprendere un'attivita',<br />
costituire una societa' , iniziare un viaggio, un corso di studi , celebrare un matrimonio.<br />
4) Astrologia Oraria : fornisce risposte precise a domande specifiche. Si trae un oroscopo per il momen-<br />
Pagina 36
to in cui la domanda viene posta e l'astrologo applica delle regole rigide per pervenire ad una risposta cor-<br />
retta. Alcune domande tipiche possono essere : " otterro' il lavoro ?" " comprero' la casa ?" " Passero' l'esame<br />
?" . L'astrologia oraria spesso fornisce risposte piu' attendibili di altri rami dell'astrologia.<br />
L'Astrologia mondiale e' l'astrologia degli avvenimenti che accadono nel mondo. Essa prende come ogget-<br />
to del suo studio l'intero corso della storia mondiale , l'ascesa e la caduta delle nazioni perfino delle religio-<br />
ni.<br />
Il suo campo d'azione si estende dalle questioni umane ( la politica , l'economia , la moda , le arti, la guerra<br />
) all'ambiente fisico in tutte le sue forme , dalla crescita delle piante al tempo e alle disgrazie come le eruzio-<br />
ni vulcaniche e i terremoti.<br />
Gli oroscopi mondiali vengono tratti per eventi e gruppi di persone : per le battaglie e le guerre ,il varo di navi<br />
e il lancio di astronavi, l'indipendenza delle nazioni , le elezioni generali e le incoronazioni di re, per organiz-<br />
zazioni come i sindacati e per i partiti politici.<br />
Gli oroscopi nazionali vengono tratti per l'ora , la data e il luogo in cui si verificano i <strong>maggio</strong>ri eventi stori-<br />
ci.<br />
I segni dello zodiaco hanno qui esattamente lo stesso significato che viene loro attribuito in astrologia natale<br />
e i principi di interpretazione dei pia<strong>net</strong>i sono gli stessi , adattandoli pero' alle circostanze della vita politica.<br />
Urano , Nettuno , Plutone simboleggiano invece i cambiamenti che hanno luogo da una generazione all'al-<br />
tra. Questi pia<strong>net</strong>i transpersonali o anche detti " esterni " si combinano fra loro per creare dei cicli a lungo ter-<br />
mine, che indicano il flusso e il riflusso degli ideali e dei comportamenti umani.<br />
Ogni combinazione di pia<strong>net</strong>i ha il suo significato e la durata dei cicli , da una congiunzione ad un'altra varia<br />
da 12 a quasi 500 anni.<br />
Come esempio : il 1848 e il 1968 sono ricordati come anni di rivoluzione ,durante i quali molte nazioni hanno<br />
conosciuto rivolte e cambiamenti profondi a livello sociale. Lo storico puo' non trovare alcuna connessione<br />
fra queste due date, ma l'astrologo sa che entrambe le rivoluzioni sono avvenute durante una congiunzione<br />
Urano-Plutone .( Il ciclo di rivoluzione di Urano attraverso lo zodiaco e' di 84 anni , mentre quello di Plutone<br />
e ' di 250 anni.<br />
Astrologia medica<br />
Pagina 37
Ha una sua particolare tradizione diagnostica e per quanto riguarda le terapie, e' intimamente connessa all'er-<br />
boristeria, all'omeopatia,e agli altri metodi di cura olistici.La salute fisica, come la personalita' , puo' essere<br />
valutata facendo un esame dell'intero oroscopo. Le <strong>maggio</strong>ri indicazioni vengono sempre dal Sole, dall'ascen-<br />
dente e dalla sesta casa, che e'il dominatore della salute fisica. Il segno zodiacale associato nel tema a questa<br />
casa ci da l' indicazione della parte del corpo a rischio e la fonte dei problemi fisici.La luna e' sempre legata<br />
agli stati emotivi mutevoli del corpo, aggiungendo una dimensione emotiva e psicologica.<br />
CONCLUSIONI<br />
Cercando di evidenziare il valore dell'astrologia sul piano umano per chiarire se essa possa ancora servire<br />
alla conoscenza del mondo e di noi stessi possiamo concludere che essa puo' sicuramente essere una diagno-<br />
si delle nostre potenzialita'. Ma secondo il detto cinese :<br />
" Se l'uomo utilizza il mezzo giusto in modo errato,<br />
il mezzo giusto opera in modo errato "<br />
qualunque sia il valore di un metodo, colui che lo utilizza e' importante quanto il metodo stesso.<br />
Anche se il processo non e' ancora precisato sul piano scientifico, e' verosimile che i simboli pla<strong>net</strong>ari abbia-<br />
no una corrispondenza energetica con il nostro inconscio. Anche il DNA sarebbe dotato di una struttura sen-<br />
sibile agli stessi campi di forza dei pia<strong>net</strong>i. Non per questo e' necessario attribuire ai fattori pla<strong>net</strong>ari un carat-<br />
tere determinista.<br />
Se una certa letteratura per sedurre il lato debole dell'uomo, si ricollega al fatalismo , ricordiamo la vera sag-<br />
gezza degli antichi, i quali, all'alba dell'astrologia, affermavano che una migliore conoscenza di se permette<br />
di inserirsi armoniosamente nel cosmo:<br />
" Conosci te stesso e conoscerai l'universo "<br />
Il tema natale rappresenta il nostro personale sistema solare in seno all'universo, intorno al quale ruotano le<br />
nostre facolta' psichiche.<br />
La vera funzione dell'astrologia dovrebbe consistere nell'aiutarci a vivere in armonia con queste correnti di<br />
energia : l'individuo non deve " subire " il proprio tema, incolpando i pia<strong>net</strong>i di un processo di cui egli sareb-<br />
Pagina 38
e il risultato, ma integra la coincidenza dei moti pla<strong>net</strong>ari e dei suoi fenomeni psichici o fisici in un'unica<br />
esperienza fondamentale.<br />
Il suo tema gli permette di stabilire un collegamento cosciente tra il mondo esterno e se stesso e di divenire<br />
un riflesso dell'universo.<br />
Cosi' l'astrologia potra' ridiventare una scienza umana e trovare la sua vera utilita' aiutando a comprendere la<br />
vita.<br />
Figura 6 " L'agente segreto " di Magritte<br />
Pagina 39
Le aberrazioni del perennialismo<br />
di Alchemica<br />
E’ da tempo ormai che ci si imbatte in scritti di<br />
persone che ricalcano pedissequamente le orme dei<br />
principali esponenti della corrente tradizionalista o<br />
perennialista. Alcuni di questi autori, tra i più autore-<br />
voli per quanto riguarda questa area culturale e di cui<br />
ci occupiamo anche direttamente su Alchemica, sono<br />
René Guénon, Julius Evola, Fritjhof Schuon, Ananda<br />
K. Coomaraswamy.<br />
Ho deciso di intitolare questo intervento “le aberra-<br />
zioni del perennialismo” per dimostrare come anche<br />
dalla lettura di testi preziosi possano nascere equivo-<br />
ci e generarsi idiozie. Per idiozie intendo atteggia-<br />
menti dogmatici e settari che si trincerano nell’ipse<br />
dixit di questo o quell’autore come se ci fossero pen-<br />
sieri che solo per il fatto di comparire stampati su un<br />
libro avessero valore indiscutibile e autorevolezza<br />
divina.<br />
Ora è bene specificare che questo particolare proces-<br />
so trova una delle sue cause principali nel fatto che<br />
gli autori in questione, uno su tutti Guénon (che è<br />
anche in un certo senso il il papa del perennialismo),<br />
si sono sempre rifiutati di essere considerati alla stre-<br />
gua di filosofi o studiosi accademici. Il loro discorso<br />
ha per oggetto la Scienza Sacra e a questa, viene detto<br />
anche giustamente, non ci si può avvicinare con uno<br />
Pagina 40<br />
spirito moderno e con strumenti profani. Per poterla<br />
conoscere e poterne parlare bisogna essere “iniziati”<br />
ad essa. Pur non dichiarandolo mai apertamente a<br />
titolo meritorio è sottinteso che quando gli autori<br />
della Tradizione la espongono e argomentano su di<br />
essa lo fanno ex cathedra. Si crea quindi un circolo<br />
vizioso per cui parlare della Verità (con la V maiusco-<br />
la, anche questo uso delle maiuscole è tipico del<br />
perennialismo o quantomeno delle sue appendici più<br />
recenti) non può esser fatto se non da chi questa<br />
Verità già possiede e detiene.<br />
Premesso che personalmente ho trovato negli autori<br />
summenzionati e nei loro testi una fonte di acqua viva<br />
alla quale pascermi, dissetarmi e maturare intellet-<br />
tualmente sento di aver l’obbligo di mettere in guar-<br />
dia il lettore dal non permettere mai che un determi-<br />
nato sistema di pensiero, schema o “verità” possa<br />
prendere in lui il sopravvento assoluto senza essere<br />
filtrato innanzitutto dalla propria esperienza persona-<br />
le, vissuto nella carne e nel sangue, revisionato alla<br />
luce di altre letture e di altre “verità”. Questo perché<br />
è impossibile per una persona assennata pensare che<br />
nell’opera scritta di un uomo, pur se a quest’uomo<br />
vogliamo riconoscere il grado elevato di “maestro” o
“guida” si racchiuda perfettamente la Perfezione<br />
della Saggezza, per chiamarla come la chiamano i<br />
buddhisti, che poi non è altro che quella Sophia<br />
Perennis che è appunto l’oggetto supremo della ricer-<br />
ca di quanti certi autori e certi testi leggono e appro-<br />
fondiscono.<br />
Le opinioni di un uomo in qualunque epoca è diffici-<br />
le che possano sganciarsi mai totalmente da quelli<br />
che sono comunque gli orizzonti (culturali, storici,<br />
scientifici, religiosi) del suo tempo, esse possono sì<br />
volare alto e guardare oltre, ma necessariamente il<br />
loro termine diretto di paragone risiede nel presente.<br />
C’è anche da dire che esse risentono delle limitazioni<br />
umane connesse all’essere un individuo calato nel<br />
flusso della storia e del divenire. Qualcuno obietterà<br />
che nel caso di determinati autori è scorretto parlare<br />
di “opinioni” come se si stesse parlando di persone<br />
profane e fino ad un certo punto sono ben disposto a<br />
concordare che essi avessero una grande competenza<br />
maturata sul campo dell’esperienza diretta per affer-<br />
mare molto di ciò che affermavano, ma allo stesso<br />
tempo una certa onestà intellettuale non può fare a<br />
meno di constatare che gli stessi autori perennialisti<br />
si dividevano tra loro su questioni di non poco<br />
momento e le loro equazioni personali risentivano<br />
profondamente di alcune inclinazioni magari atavi-<br />
che, altre volte solo geografiche o culturali ma in<br />
ogni caso esistevano e vanno tenute da conto.<br />
Venendo più nello specifico a quelle che ho voluto<br />
chiamare “aberrazioni”, memore di un interessante<br />
scritto di Mario Polia sul neo-spiritualismo, una che<br />
mi sembra svetti su tutte per il potenziale di pericolo-<br />
sità ideologica in essa racchiuso è la tendenza ad un<br />
ecumenismo che sforzandosi di vedere in qualunque<br />
forma religiosa nient’altro che una riproposizione di<br />
una sola ed unica verità primordiale (vedi il concetto<br />
di “Tradizione Primordiale” di cui lo stesso progetto<br />
Alchemica è intessuto) sembra sorvolare grossolana-<br />
mente sulle differenze che di fatto esistono tra queste<br />
varie forme, differenze che hanno attinenza coi tempi<br />
in cui queste forme si sono sviluppate, coi luoghi<br />
geografici del pia<strong>net</strong>a in cui si sono diffuse, coi popo-<br />
li e le razze che di esse si sono fatti portatori e diffu-<br />
sori. Ora se non si vuole buttare via il bambino con<br />
l’acqua sporca è giusto ribadire che nella nostra wel-<br />
taunschauung la bellezza e la ricchezza della manife-<br />
stazione risiede innanzitutto nella sua differenziazio-<br />
ne gerarchica in cui idealmente ogni suo particolare<br />
aspetto deve occupare il posto che gli compete per<br />
concorrere all’armonia universale. Dalla confusione e<br />
mescolanza delle parti si ritorna verso il Chaos che è<br />
l’indifferenziato, ora se anche questo processo non<br />
dubitiamo che sia inserito in un disegno superiore e<br />
infatti la sapienza indù ci parla di un Nivritti Marga,<br />
cioè di un sentiero del ritorno che suggellerà questa<br />
nostra epoca con il Mahapralaya, la “grande dissolu-<br />
zione” tuttavia esiste un abisso tra chi vede ciò che<br />
deve avvenire e si prepara mantenendosi fedele alla<br />
Pagina 41
sua natura e chi, cieco ed ebbro viene trasportato<br />
dalla corrente fondendosi in essa senza coscienza.<br />
Inoltre sarebbe bene affermare che esistono delle dif-<br />
ferenze profonde fra le razze umane, differenze che<br />
affondano nel mistero del sangue e che non sono<br />
meralmente culturali ma metafisiche liddove chi ha<br />
visto meglio di altri, ha parlato di “razze di natura” e<br />
“razze di cultura”. Invece purtroppo si assiste sempre<br />
più spesso, come dicevamo, ad un livellamento oriz-<br />
zontale che, manco a dirlo, ha trovato in certi assunti<br />
del tradizionalismo una solida base teorica a cui<br />
appoggiarsi e di cui farsi forte. In questa prospettiva<br />
che a noi è nemica e contraria, convertirsi all’una o<br />
l’altra religione diventa quasi una questione di conve-<br />
nienza pratica e individualistica, e lo si ammette per-<br />
ché in fondo, data l’unità trascendente di tutte le<br />
forme religiose, che si sia cristiani, musulmani, taoi-<br />
sti o animasti in fondo sembra uguale. Più sottilmen-<br />
te e in sordina rispetto alla New Age anche nell’am-<br />
bito perennialista si sono prodotte certe confusioni.<br />
E’ importante invece capire chi si è e da dove si pro-<br />
viene interrogando la propria anima che è l’unica<br />
vera fonte preziosa che possediamo (e anche qui sarà<br />
bene non avere peli sulla lingua, perché a ben inten-<br />
dere non tutti gli esseri umani possiedono un’anima)<br />
e per far ciò è necessario un duro lavoro diretto al<br />
Pagina 42<br />
risveglio, lavoro che molto difficilmente la lettura di<br />
libri e la cultura profana, per quanto enciclopedica<br />
possono comunicare. In merito a questo punto, di<br />
un’importanza cruciale di una profondità notevole<br />
tornerò con più calma in un altro intervento.
L’epopea ’epopea cavalleresca tibetana tibetana<br />
di Achille<br />
Un luogo comune da sfatare è quello di un Oriente<br />
(inteso come cultura e filosofia) contemplativo, con-<br />
trapposto ad un Occidente pratico. Nel luogo più ina-<br />
cessibile e misterioso dell'Asia, il Tibet, mai ci imma-<br />
gineremmo di trovare analogie col nostro mondo.<br />
Abbandoniamo per un attimo l'immagine stereotipa-<br />
ta del bonzo rasato impassibile in meditazione e,con<br />
animo sgombro da pregiudizi, consideriamo gli<br />
aspetti più autentici di questa popolazione:i suoi miti<br />
e leggende.<br />
Il mito di Gesar narra la storia dell'eroe di origine<br />
divina Gesar (o Kesar) di Ling, re guerriero che lotta<br />
contro le influenze demoniache. Le versioni traman-<br />
date sono diverse; alcune, quella della zona<br />
dell'Amdo, risale all'epoca prebuddista, quando il<br />
Tibet aveva una società pastorale-guerriera.<br />
Testimonia una visione del mondo più antica, quindi,<br />
la loro fede popolare più autentica.<br />
Gesar è un eroe dei tempi antichi, che libera gli uomi-<br />
ni dalla dominazione diabolica (per alcuni rappresen-<br />
tata dalla religione bòn). Il regno di Ling è stato indi-<br />
viduato nella zona nord-orientale del Tibet ed alcune<br />
rovine ne indicano la capitale; lì alcune famiglie prin<br />
cipesche rivendicano una discendenza con Gesar di<br />
Ling.<br />
Pagina 43<br />
Per Hermanns Gesar è "l'Archetipo del Re Celeste dei<br />
primordi che discende dal mondo degli spiriti e viene<br />
a visitare gli uomini per governarli in pace e felicità,<br />
ritornando poi, dopo il compimento della sua missio-<br />
ne, nelle sfere celesti, senza vedere la sua morte ter-<br />
rena".<br />
Nei racconti dei bardi viaggiatori ci sono ancora trac-<br />
cie dei costumi dell'epoca,dell'organizzazione della<br />
società tibetana,del ruolo delle donne (più marcato<br />
rispetto ad altre culture). Le leggende recano i segni<br />
delle lotte contro le tribù turco-tartare, cinesi e mon-<br />
gole e questo è dimostrato dalle numerose varianti<br />
riscontrate in quelle popolazioni.Quelle mongoliche<br />
ad esempio sono caratterizzate per la loro bellicosità,<br />
in analogia con la figura di Gengis Kahn.<br />
Le lotte intertribali hanno lasciato memoria differen-<br />
te tra le varie popolazioni, facendo variare la conside-<br />
razione di queste verso Gesar.<br />
Alcune come gli Yogur, discendenti degli uiguri<br />
(tribù turca medioevale), scorgono nell'epico avver-
sario di Gesar, il re Hor, il loro progenitore; per altri<br />
l'epopea di Gesar significa la propria sconfitta e lo<br />
temono persino quando consumano in fretta il pro-<br />
prio pasto.<br />
Ancora oggi Gesar è rappresentato con l'armatura<br />
come una divinità della guerra ed è venerato come<br />
una divinità familiare dai Tibetani; come un antena-<br />
to eroico e divino.<br />
Nelle versioni influenzate dal buddismo si rispecchia<br />
la medesima lotta contro la dogmatizzata religione<br />
bon che caratterizza la versione prebuddistica.<br />
In queste Gesar è la manifestazione del bodhisattva<br />
Avalokiteshvara che interviene per esempio salvan-<br />
do l'eroe dalla bevanda del'oblio facendogli riacqui-<br />
stare coscienza dpo alcune cerimonie.<br />
In altre chi guida l'eroe è Padmasambhava colui che<br />
integrò le pratiche bon nel buddismo tibetano: tra<br />
queste spicca il finale dell'epopea del re Gesar che è<br />
messianicamente associato al regno di Shambala:<br />
La fine di Gesar<br />
Dopo aver svolto i suoi compiti sulla terra, Gesar si<br />
ritirò con i suoi nella solitudine, e per tre anni medi-<br />
tò nelle grotte ai piedi di una montagna la cui cima<br />
toccava il cielo:nel Tibet orientale al Magyal Pomra.<br />
Dopo essersi così purificato dai mali fondamentali<br />
dell'esistenza, Gesar ammonì i suoi a seguire sempre<br />
Pagina 44<br />
la dottrina perfetta e pronunciò quindi una grande<br />
preghiera anelante:<br />
Che tra le montagne,non vi siano monti alti e monti<br />
bassi;<br />
che tra gli uomini non vi siano quelli potenti e quelli<br />
sottomessi;<br />
non vi sia abbondanza per gli uni e per gli altri man-<br />
canza;<br />
che l'altopiano non abbia valli e alture;<br />
che la pianura non sia piana ovunque;<br />
e che tutti gli esseri viventi siano felici.<br />
Per Drukmo, la sposa di Gesar, evidentemente, non si<br />
era ancora verificata la condizione in cui tutti i con-<br />
trasti si bilanciano. Il suo desidero di felicità conti-<br />
nuava perciò a seguire dei criteri molto terreni.Ella<br />
rispose:<br />
Se l'altopiano non avesse più ne monti ne valli,<br />
le greggi non troverebbero mai più riparo;<br />
se la pianura non fosse più piana,<br />
non servirebbe più per la semina;<br />
se tutti gli uomini fossero uguali,<br />
uguali ai loro principi,<br />
come potrebbero prosperare le cose?<br />
Che la felicità si diffonda in tutto il Tibet!<br />
Severo il re Gesar rispose alle parole della sua sposa<br />
Drukmo:
Non mi hai compreso.<br />
Le mie parole sono state pronunciate troppo presto.<br />
Tornerò ad annunciarle ancora!<br />
Quindi Drukmo e le sue compagne, vestite di seta e<br />
stando strette le une alle altre, cantarono la lode della<br />
felicità:<br />
Che Chenresi vegli sul TIbet!<br />
Che Chana Dorje protegga la Cina!<br />
Che Dorje Sempa difenda Ling!<br />
Che fiorisca la religione!<br />
Che vengano cosrtuiti numerosi monasteri!<br />
Che vi sia la felicità!<br />
Che nel momento gisto cada la pioggia e splenda il<br />
sole!<br />
Che per tutti gli esseri della terra cresca cibo in<br />
abbondanza!<br />
Pensieroso, Gesar guardò i suoi e disse: < Non ci sarà<br />
possibile entrare con il nostro corpo di carne e sangue<br />
nello stato della liberazione.Domani pertanto officie-<br />
remo il rito Pholang per separare lo spirito>. E tutti si<br />
immersero nella perfetta concentrazione del pensiero.<br />
Quando, con il nuovo giorno, il primo raggio di sole<br />
spuntò sopra le vaste montagne, Gesar esclamò le sil-<br />
labe magiche hik e phat, e sulla terrazza rocciosa del<br />
monte innevato non rimasero che le vesti vuote del re<br />
eroico e dei suoi, circondate da un'aureola di luce.<br />
Pagina 45<br />
Tratto da: Miti e Leggende del Tibet di Andreas<br />
Gruschke.
Noi, (omissis), conveniamo su quanto segue:<br />
ESTRATT ESTRATTO<br />
Manifesto d'intenti<br />
1) Il nostro Paese, come tutta la comunità dei paesi occidentali, è in preda allo sfascio<br />
morale, e si avvia rapidamente al disastro economico, ambientale, sociale; l'identità dei popoli<br />
viene cancellata, la spiritualità è offesa, l'umanità è negata. I frutti avvelenati del 1789 sono<br />
maturati ed hanno sparso per il mondo i loro semi.<br />
2) Nessuna forza politica e sociale nazionale è in grado di contrastare questa involuzione,<br />
in quanto la sua azione è rivolta ad un popolo corrotto e beato nella sua ignoranza, che si crogiola<br />
nella dittatura democratica dei mediocri e degli avidi.<br />
3) Poiché siamo persone consapevoli e senzienti, ci siamo resi conto di questa situazione<br />
e della sua ineluttabilità, e dunque sentiamo il dovere di intervenire affinchè i valori fondanti<br />
della spiritualità e della Tradizione sopravvivano all'immanente disastro e vengano restituiti<br />
alla società; pertanto ci uniamo in comunità di uomini liberi con questo scopo.<br />
4) Riconosciamo che il compito cui ci accingiamo è molto arduo e richiede il nostro profondo<br />
e sincero coinvolgimento.<br />
5) Riconosciamo altresì che la nostra opera è contrastata da molti falsi profeti, che ci<br />
impegnamo sin d'ora a combattere.<br />
Tutto ciò premesso, prendiamo solenne impegno di unire le nostre forze e di chiamarci fin<br />
d'ora fratelli, uniti in un patto di solidarietà e di azione.<br />
Pagina 46<br />
Roma, 1° <strong>maggio</strong> <strong>2005</strong>
<strong>Thule</strong> in cinque domande<br />
La ragione aveva torto torto<br />
Cos'è <strong>Thule</strong><br />
<strong>Thule</strong> è una comunità spirituale che porta avanti un progetto di ricostruzione ed elevazione<br />
morale e materiale dell'uomo<br />
A cosa si ispira <strong>Thule</strong><br />
<strong>Thule</strong> si ispira all'esperienza della <strong>Thule</strong> Gesellschaft 1919, quale forte esempio caratterizzante<br />
e discriminante rispetto ad analoghe iniziative; pur nel riconoscimento delle oggettive<br />
distanze contestuali con quell'esperienza di ricerca spirituale<br />
Come opera <strong>Thule</strong><br />
L'idea di <strong>Thule</strong> viene portata avanti anzitutto dal comportamento dei suoi affiliati, che sono i<br />
primi destinatari dell'opera ed esempio vivente per i profani (=non affiliati); ci sono opere<br />
destinate all'interno, ed opere destinate all'esterno di <strong>Thule</strong><br />
Cosa NON è <strong>Thule</strong><br />
Un'organizzazione fascista, nazista, razzista<br />
Un partito politico<br />
Una religione<br />
Un'associazione ambientalista<br />
Una loggia massonica<br />
Una setta satanica<br />
Quali sono le risorse di <strong>Thule</strong><br />
<strong>Thule</strong> si basa sulle qualità morali dei suoi affiliati: tenacia, lealtà, nobiltà, senso di giustizia,<br />
amore per il bello, ricerca dell'eccellenza, concretezza, rigore, fredda e calcolata audacia, spirito<br />
di sacrificio, autodisciplina.<br />
Memento audere semper<br />
Pagina 47
Come si comporta comporta<br />
un affiliato affiliato<br />
di <strong>Thule</strong> nella vita di tutti i giorni<br />
Chi entra in <strong>Thule</strong>, con questo semplice fatto attua una scelta esistenziale ben precisa, che<br />
deve necessariamente riverberarsi in ogni atto della vita quotidiana, sotto pena di essere<br />
un'adesione superficiale e senza senso.<br />
Pertanto, anche in quegli atti non riconducibili direttamente alla sua appartenenza a <strong>Thule</strong>,<br />
egli dovrà agire coerentemente per sviluppare una forma mentis ben precisa, che sarà il tesoro<br />
che porterà con sé per il resto della vita, e che gli sarà di aiuto nelle prove difficili dell'esistenza.<br />
Dovrà altresì sviluppare tutta una serie di automatismi mentali e comportamentali, che saranno<br />
la sua salvaguardia contro le insidie.<br />
Solo per riassumere alcuni dei pensieri e dei comportamenti necessari:<br />
1) rifuggire la banalità nei pensieri e nei discorsi, la maldicenza, la calunnia gratuita;<br />
2) fare di ogni momento di riposo un'occasione di effettivo raccoglimento con sé stessi, di<br />
armonia, di distensione;<br />
3) Viceversa, fare di ogni momento di divertimento un attimo di gioia profonda e liberatoria;<br />
4) resistere e liberarsi dai condizionamenti al conformismo e dall'omologazione sociale;<br />
5) sviluppare il proprio carisma e l'autostima attraverso incontri, letture, esperienze;<br />
6) sviluppare l'autodiagnosi e l'autocritica;<br />
7) essere curioso ed attento a quanto succede, nello spirito che la vita è continuo apprendimento;<br />
8) imparare a dominare l'impulsività e a ragionare per obiettivi<br />
9) essere rigoroso, distinto, essenziale nel vestire e nel portamento<br />
10) essere schivo, essenziale, concreto<br />
Silendo libertatem servo<br />
Pagina 48
L’est ’estate ate sta sta<br />
finendo<br />
di Controcultura<br />
La stagione del berlusconismo si sta chiudendo<br />
definitivamente, archiviata dal disastroso risultato<br />
delle elezioni regionali, e sotto gli auspici di un<br />
governicchio di transizione, tenuto in vita con la<br />
tenda ad ossigeno mentre gli alleati studiano come<br />
fregarsi l'un l'altro, ci avviamo rassegnati al prossimo<br />
redde rationem elettorale.<br />
Abbiamo un anno di tempo, un anno che sarà intera-<br />
mente sprecato, con un danno pesante per il nostro<br />
sistema produttivo, la società civile, e non ultimo il<br />
debito pubblico (tradizionale scarsella per attingere<br />
mance elettorali per i propri fedeli), per decidere se e<br />
che cosa fare.<br />
Il dilemma è unicamente chi, anziché vincere, non<br />
perderà; chi riuscirà a convincere i propri elettori ad<br />
andare a votare, determinando per questo solo fatto la<br />
sconfitta dell'avversario.<br />
La legge del pendolo dice che questa volta vincerà la<br />
sinistra; e già, equivocando in pieno sulla natura di<br />
questo recuperato favore delle masse, da parte degli<br />
ex compagni si è notato un cambiamento di tempo<br />
che volge al brutto.<br />
Il 25 aprile è stato un <strong>net</strong>to punto di svolta; in strada<br />
(in strada, dico, e non in piazza, perché le piazze è<br />
diventato davvero difficile per chiunque riempirle) si<br />
moltiplicano gli atti intimidatori, il web appare sem-<br />
pre più controllato da "volanti rosse", scuole ed ate<br />
nei stanno incominciando a rivivere rigurgiti ben<br />
conosciuti, e così appare chiaro che per chi esprime<br />
un pensiero non conforme l'aria si sta facendo insalu-<br />
bre.<br />
A tutti quanti sono impegnati sul fronte della contro-<br />
informazione e di un impegno civile e culturale non<br />
conforme, vogliamo dare un consiglio caloroso e in<br />
controtendenza, sul quale vi invitiamo a riflettere<br />
bene.<br />
Pagina 49<br />
Il nostro consiglio si riassume in una sola parola:<br />
pazientare.<br />
Evitate di individuare immaginarie linee del bagna-<br />
sciuga, e di spendervi nel tentativo - generoso ma<br />
inutile - di difenderle. Siate così intelligenti, da<br />
rischiare la taccia di viltà abbandonando le posizioni<br />
all'aggressore, in vista di mete più importanti.<br />
Mimetizzatevi, adottate un basso profilo e badate a<br />
tenervi in forma. Fate un investimento sul futuro,<br />
anziché cercare nel presente un profitto che non può<br />
esserci.<br />
So bene che è dura, soprattutto per chi ha passato la<br />
vita ad aspettare, l'idea di posporre ulteriormente i<br />
propositi di riscatto; ma i tempi sono veramente pros-<br />
simi a quello che stiamo tutti aspettando. E la nostra<br />
compagine di atleti della marcia longa deve fermarsi,<br />
per trasformarsi tutti in scattisti al momento opportu-<br />
no. Occorre immagazzinare risorse ed energie, rian-
nodare relazioni allentate, stendere sinapsi con altre<br />
realtà, spurgarsi da cattive idee e cattivi maestri.<br />
Lasciate stare per un po' le catapulte e lo studio della<br />
balistica, e dedicatevi piuttosto a riempire sacchi di<br />
sabbia, a ripulire le trincee e a scavarne di nuove.<br />
Insomma, privilegiate il lavoro di organizzazione e di<br />
logistica.<br />
Tutto questo, in vista del botto che si verificherà sotto<br />
la prossima <strong>maggio</strong>ranza di governo, quale che essa<br />
sarà (ma se sarà di sinistra, sarà meglio perché sarà<br />
più facile approfittare del suo fallimento). Baratro per<br />
l'economia, tracollo per la finanza, e conseguente<br />
sbandamento della società civile. Con i sindacati, che<br />
dovranno truccare le carte in tavola per imbrigliare la<br />
protesta. Con un governo sedicente di sinistra che<br />
dovrà adottare delle misure economiche da cavallo da<br />
far impallidire la Thatcher, che colpiranno come sem-<br />
pre solo i meno abbienti.<br />
E non basterà, per tenere buone le masse, arruolare<br />
tutti nell'ANPI, come il 25 aprile ho visto fare in stra-<br />
da per sopperire alla moria di partigiani.<br />
Quando arriverà il momento, non avremo bisogno di<br />
soffiare sulle vele per farle alzare, come facciamo di<br />
solito; il vento ci spingerà come skipper provetti.<br />
Per cui, cercate di girarvi dall'altra parte, se adesso<br />
qualche senatore piemontese torna a chiedere la<br />
vostra fucilazione, o se vi sbattono fuori da un forum<br />
perché avete un nick sgradito; sono solo i rantoli di<br />
un cadavere che cammina. Quando arriverà il<br />
momento giusto, i vostri persecutori dovranno stare<br />
zitti, perché non sapranno che cosa dire. E voi comin-<br />
cerete invece a parlare, e finalmente ad essere ascol-<br />
tati.<br />
Pagina 50
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